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TWF - Tex Willer Forum

paco ordonez

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Tutto il contenuto pubblicato da paco ordonez

  1. Al di là del fatto che Tex non è mai stato un tenero agnellino, ti ho già elencato qualche storia che degli ultimi anni che smentisce questa impressione. Te le ripeto perché forse il messaggio precedente non l'hai letto: "Winnipeg", "Il ragazzo rapito", "El Supremo", "I rangers di Lost Valley". Ne aggiungo qualche altra: "Sfida alla vecchia missione", storia breve di Ruju, dove Tex dà prova di magnanimità col capo degli indiani (prima salvandogli la vita, poi riportandogli la donna amata). "Le catene della colpa", una delle più belle e drammatiche storie di Ruju, in cui Tex capisce che il frate, ex bandito sanguinario, è davvero cambiato. La stessa cosa, sostanzialmente, avviene nell'ultimo Maxi di Ruju e Cossu col giovane bandito. Insomma, questa è ricognizione sommaria in cui sono presenti tutti o quasi gli attuali sceneggiatori di Tex. Storie alla mano, l'idea di un Tex più violento del solito o addirittura rabbioso, è sbagliata. Basta leggere le storie.
  2. A me sembra che prendere in blocco la produzione di Claudio Nizzi, come se questa fosse un blocco monolitico senza sfaccettature e fasi diverse al suo interno, sia un grosso errore - e a fare così si sbaglia per tutti gli scrittori, o anche artisti, che hanno avuto una carriera lunga: in campo texiano abbiamo il caso di GL Bonelli. Il Nizzi della fascia 300-400 è una cosa, quello della 400-500 un'altra, e quello del post 500 un'altra ancora: semplificando, si potrebbe dividere la produzione di Nizzi su Tex in tre fasi, che certo tra loro hanno molti punti in contatto (ovvio, dato che parliamo dello stesso scrittore) ma anche profonde differenze, innanzitutto di ordine qualitativo. Si può rivalutare tutto, in blocco? Per me no. Nel post 500 Nizzi alcune belle storie secondo me le ha scritte, ma il giudizio globale su quella parte della sua produzione texiana non può che essere, a mio avviso, sostanzialmente negativa. Ovviamente, dal mio punto di vista, il giudizio negativo sulla sua ultima fase non toglie nulla alla bellezza e all'importanza della sua prima fase. Insomma, per me non c'è nulla da svalutare o rivalutare: la produzione texiana di Nizzi parla da sola.
  3. Se rileggi con più attenzione "I rangers di Lost Valley" ti accorgerei che il modo in cui Tex tratta gli indiani non ha niente a che fare con la deriva che ti sei costruito. Se rileggi con più attenzione "Winnipeg" vedrai che Tex, addirittura, perdona Kid Rodelo. Se poi leggi "Il ragazzo rapito" vedrai come nel finale Tex grazi il killer. Se leggi "El Supremo" vedrai come Tex dia modo a uno dei soldati corrotti da El Supremo di redimersi. Insomma, ancora una volta io mi chiedo le tue elucubrazioni politiche/ideologiche su Tex che basi concrete (cioè: storie di Tex) abbiano.
  4. Ma in base a quale storie dai un giudizio del genere? E' una costruzione mentale tua o è suffragata da storie che hai letto?
  5. Tex è un ranger e un agente indiano ma, cone già ricordato da Wasted Years, in "Sangue navajo", storia scritta da GL Bonelli, si ribella alla Legge e fa la guerra ai bianchi - e si potrebbe continuare citando altre storie, e non solo scritte da Bonelli. Vedere Tex semplicemente come uno sbirro vuol dire non aver capito Tex, personaggio che agisce secondo il SUO personale ideale di Giustizia (si veda, anche nelle storie degli ultimi anni, quanti sceriffi, politici e militari scazzotta).
  6. Il Tex di cui parla Texan c'è stato: ed è il brutto Tex (o meglio anti-Tex) di troppe storie del Nizzi post 500, in cui il Nostro aveva bisogno di confessioni firmate, appoggio dei giudici, e altri atteggiamenti da sbirro disciplinato che col Tex "anarchico" di Gl Bonelli non avevano nulla da spartire. Ecco, per tornare in topic: il Nizzi di cose come "Fratello bianco" non può essere rivalutato in nessun modo.
  7. Per me il primo Nizzi non ha bisogno di essere rivalutato: capolavori assoluti come "Furia rossa" parlano da soli. E secondo me anche nella fase della decadenza qualche bella storia l'ha fatta ("Strada sbarrata", per dire). Ma non chiedetemi di "rivalutare" robaccia come "Alto tradimento", il ritorno di Cane Giallo o il Texone di Alessandrini.
  8. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    ...e gran narratore di enormi idiozie su argomenti come Giotto o Federico II di Svevia, per cui è stato sacrosantemente spernacchiato più volte dagli studiosi (quelli veri, non gli imbonitori improvvisati come egli fu su questi temi). Comunque gente, questo topic ha preso una piega assurda a forza di voler vedere indirizzi ideologici/politici/storici in Tex. Riprendetevi.
  9. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Texan, senza offesa: predichi sempre che Tex non deve essere politicizzato, e te la prendi con chi tira politicamente per la giacchetta Tex (anche quando non avviene, tipo la faccenda dell'articolo di Cofferati), ma da quando sei iscritto a questo forum i termini "politica" e "ideologia" entrano praticamente in tutte le discussioni a cui partecipi. Quindi volevo solo permettermi di dire: CHE DUE PALLE!
  10. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    No, questa è semplicemente una storia di Tex e non un libro di Storia. E quando Tex va in un posto solitamente ci sono un sacco di cattivi e violenti da prendere a cazzotti e pistolettate: esattamente come avviene in Canada o in Arizona. Non credo ci sia bisogno di fare una difesa del Sud.
  11. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Questa storia ha un precedente preciso: "La grande invasione". Se non l'hai letta non puoi capire perché Tex sia diventato amico di Corbett (e il motivo, te lo anticipo, non ha proprio nulla di ideologico o politico).
  12. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Ma infatti... e non è nemmeno la prima volta che Tex ha a che fare coi razzisti, gli uomini del Klan, e la difesa dei neri: ricordo la bella (e violenta) "Linciaggio", scritta da un certo GL Bonelli. Non c'è niente, in questa storia, che non sia perfettamente in linea col personaggio Tex e la sua storia, col Tex insomma di GL Bonelli, che combatte i razzisti e difende gli oppressi.
  13. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Guarda Borden, come già dicevo nel commento successivo, a me personalmente di questa svista (come di tante altre, tipo quella sulla guerra di secessione) non frega niente: anche perché l'idea di un Tex più umano in quel frangente luttuoso della sua vita mi piace (anche se ricordo che negli anni dell'infanzia di Kit si è detto spesso che Tex era parecchio accompagnato da Tiger: lo dico perché a me quella coppia piace parecchio). Spero che questa svista non venga usata come pretesto per sparlare di questa storia.
  14. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    A me i due episodi (difesa di Fort Quitman, grazia) sembrano strettamente collegati a livello cronologico: io leggo la cosa come un'incongruenza, una distrazione di Boselli. Incongruenza di cui comunque non mi frega nulla: concordo con te che la frase di Jethro sia molto bella, e mette una bella ombra di malinconia e di umanità su Tex. La storia, poi, mi sembra molto bella: mi piace il rapporto tra i tre personaggi, mi incuriosisce il cattivo sfregiato, e soprattutto mi piace l'atmosfera del Profondo Sud creata da Boselli: una atmosfera cupa di odio, violenza, razzismo, paura (e in questo un grande merito va dato ai disegni di Mastantuono, come al solito efficacissimi). Mi chiedo solo come il tutto (considerata anche la parentesi nel presente) possa stare in 220 pagine. Spero che il secondo albo non risulti troppo affrettato.
  15. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Appena iniziato a leggere, sembra molto bello. Ma mi sembra di aver visto una grossa incongruenza rispetto a quanto narrato in "La grande invasione". Lì, all'inizio della storia, nel discorso tra Tex e Esteban sembra chiaro che Lilith sia ancora via ("mi ha già dato un figlio", "tornerò da loro"); in "Jethro" invece si dice che Lilith è già morta.
  16. "Dixon dà prova di non conoscere per niente la materia,tratteggiando come pupazzo un Kit Willer che neanche tredicenne collezionava figuracce simili. Si lascia disarmare in un amen da uno della "ferroviaria",non si qualifica nè come Texas Ranger (e non mi si dica che poteva non esserlo ancora,perchè il discreto Rubini lo disegna con due spalle da lottatore di wrestling,quindi come minimo ventenne),nè come figlio di Tex Willer e successivamente non pianta neanche troppe grane allo sceriffotto di turno. Il seguito è ancora peggio,risultando un riso e fagioli indecoroso e non credibile". Se l'avessi letto prima mi sarei limitato a quotarti senza perdere troppo tempo: concordo su ogni singola parola. Aggiungo che, tra le altre cose, qui Kit fa la parte del moccioso protetto dal paparino Tex che viene a toglierlo dai guai (niente di confrontabile, per esempio, con una storia come "Uccidete Kit Willer", dove Kit fa un'ottima figura). Dopo le brutture di Manfredi e questa di Dixon, spero che i "grandi autori" internazionali e non che si cimentano con Tex subiscano la nota severità del curatore Boselli, in barba al loro ego.
  17. In cosa? Nel dire che è una storiella in cui Kit ci fa una magra figura?
  18. Se prima avevo dubbi in merito al proliferare di albi "speciali" e storie brevi, dopo aver letto (per fortuna a scrocco su Internet) la storiella di Dixon su Kit, ora ho una la certezza che questo proliferare di storielle farà solo del male a Tex. Ma come si può mandare in edicola una roba del genere? Una roba in cui Kit Willer, il figlio di Tex, un satanasso come lui, si fa imprigionare senza battere ciglio, e per una motivazione del tutto assurda! Disarmato e imprigionato senza battere ciglio: e questo sarebbe Kit? Ma scherziamo? Una storiella inutile, che parte con uno stratagemma narrativo (l'arresto) tirato per i capelli e che è una nuova sottovalutazione del personaggio Kit. Mandare in edicola roba del genere (si salvano solo i bellissimi disegni di Rubini) è sintomo di una mancanza di rispetto della SBE verso i suoi lettori, trattati come mucche da mungere: si manda in edicola qualsiasi robaccia (ora tremo ancor di più al pensiero di leggere la storia di Zamberletti) che tanto il marchio "Tex" fa incassare comunque. Voto insufficiente.
  19. Non ho mica detto che quella storia sia un capolavoro! Ho solo detto che è una buona storia di Tex, in cui l'autore si dimostra a suo agio col personaggio: e questo, venendo da uno praticamente esordiente, è un ottimo segnale. Su Burattini non mi esprimo prima di vederlo in una storia lunga: di certo a me su Zagor piace molto poco, ma la sua prima storia nel Color la trovai ottima, una delle migliori di quella collana; la seconda effettivamente non fu niente di eccezionale. Su Manfredi: io penso che, dopo le ultime due brutture che ha prodotto, Boselli dovrebbe ben tenere fede alla sua fama di supervisore severo, in barba al "grande autore".
  20. Personalmente considero Recchioni un sopravvalutato, ma nella storia del Paint Tex con Del Vecchio mi sembra se la sia cavata molto bene: tra le altre cose l'ho visto molto a suo agio col personaggio Tex, messo costantemente al centro della scena. Io lo rivedrei volentieri.
  21. Mi sembra che il giudizio qualitativo su "Il passato di Tex" non c'entri nulla nel contesto del discorso che state facendo: può essere anche una ciofeca, ma rimane sempre la "prima" storia di Tex, come sta dicendo Boselli.
  22. Per quanto mi riguarda, queste questioni non hanno nessun interesse. Voglio dire: ho sempre accettato senza nessun problema la grossa incongruenza di "Tra due bandiere", che contraddice quanto visto prima sulla Guerra Civile (anche perché abbiamo avuto un capolavoro che ha generato tutto un filone di grandi storie sulla Guerra Civile, in primis l'altro capolavoro "Fuga da Anderville")... Diverso è il caso se pezzi già narrati del passato di Tex venissero modificati, come accadde nel "romanzo di Tex".
  23. paco ordonez

    [678/679] Jethro!

    Se non ho capito male dalla presentazione nell'albo in edicola, la storia dovrebbe svilupparsi anche nel presente. Ho capito male? Comunque grandi aspettative!
  24. A me è sembrato che Bowen ce l'avesse con Cobbs (che comunque è un po' stronzo, visto come chiede poi alla moglie di sparare - ma forse è solo una reazione umana, seppur sbagliata) perché pensava che in qualche modo facesse parte della marmaglia che spadroneggiava in città; Cobbs, secondo Bowen, gli avrebbe trucidato la famiglia anche per fregarli il ranch. E se le cose stanno così mi sembra che l'odio di Bowen abbia un senso. E poi: forse ho perso qualche passaggio, ma dove sta scritto che Hall ha avuto a che fare con l'eccidio della famiglia di Bowen? Dimenticavo di ringraziare Leo per la stima, tra l'altro reciproca
  25. Magnifico, perché davvero è un ottimo disegnatore, tra l'altro molto a suo agio col western - e sarei curioso di vederlo alle prese anche con Tiger
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