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TWF - Tex Willer Forum

jack65

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  1. jack65

    [Maxi Tex N. 07] Figlio Del Vento

    In sè non mi dispiace l'idea di un animale sacro, anche se non è originale. Il peccato mortale di questa storia rimane secondo me il mancato rispetto della equazione mitico-simbolica che mi sono inventato per l'occasione. Premessa: Figlio del Vento è un cavallo sacro per gli Arapaho, rappresentandone il destino a livello mitico-simbolico. L'equazione, in realtà una serie di equazioni, è dunque questa. Figlio del Vento=destino degli Arapaho; Figlio del Vento libero=Arapaho liberi; Figlio del Vento catturato=Arapaho non liberi, catturati, prigionieri; Figlio del Vento domato=Arapaho sconfitti, domati, fine dello spirito del popolo. Ora, è comprensibile, anche se forzato, per una mentalità razionalista e scettica come quella di Tex, pur aperta al mito e al soprannaturale ma chiusa alla superstizione e al mondo simbolico in genere, pensare a una cattura dello stallone, ed è forzatissimo pensare di domarlo, ma la cosa veramente difficile da mandare già è la piena accettazione di questo piano da parte degli Arapaho. Forse si sono accorti che questo cavallo in realtà non è un gran che, si fa rinchiudere in un recinto senza saltare la bassissima palizzata (ma com'è possibile catturare e rinchiudere il vento?), si fa domare pur con qualche resistenza, si fa anche portare a spasso, ma non ha il carisma riservato a un animale sacro. Quindi la trama in partenza è già contraddittoria di suo, diciamo che fino a metà albo si fa quasi leggere, poi si da il via a una serie di ingenuità, chiamiamole così, che non sto nemmeno a riportare. In realtà si scopre che il vero animale è questo Tex ridente, una faccia da schiaffi così irritante, un'espressione così beota che è difficile sopportarlo per più di 300 pagine. Superfluo dire che le situazioni gli sfuggono di mano, che chiede subito aiuto a babbo Davis senza nemmeno provare qualcosa, che rimane in vacanza in panciolle per cinque giorni in prigione, e altro ancora. E' un Tex che vuole usare esclusivamente la diplomazia, guai mettere mano alla pistola, non interviene su torture e omicidi a sangue freddo, ha i soliti colpi di culo, ma che soprattutto si fa dare una lezione morale memorabile dal maggiore Duncan, che aveva sfottuto vergognosamente. Il revisionismo, o forse meglio, la decostruzione nizziana tocca qui uno dei suoi apici. Trascurando i due insignificanti Kit, all'inizio anche Tiger fa la sua bella figura, voleva andare anche lui in vacanza in prigione e si consegna ai militari, però nel finale ci regala gli unici guizzi degni della fama dei pards, ma non sia mai, potrebbero turbare le menti sonnolente dei lettori e non ci viene fatto vedere nulla, preferendo a queste mancate pagine di azione pagine di sbadigli. Il finale, con l'ordine di autoconsegnarsi alla giustizia dato all'unico cacciatore superstite, è degno di questo doppio Tex ridente, un Tex che ride e che fa ridere. Non voglio infierire più di tanto, so che la storia è stata manipolata e allungata di un terzo, meglio chiudere qui.
  2. jack65

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Visto che la storia risale a una decina di anni prima della pubblicazione, mi sembra evidente che il modello scelto dall'autore qui esordiente sia Nizzi, mi viene spontaneo confrontare questo maxi con ?Rio Hondo?, anche se non hanno nessuna relazione cronologico-derivativa l'uno dall'altro ma solo una certa comunanza tematica.
  3. jack65

    L'italianit? Di Tex

    a me invece piacerebbe vedere Tex in Italia con Buffalo Bill, anche forzando un po' la cronologia storica
  4. Per l'intensit? delle emozioni suscitate dovrei scegliere la storia sul passato di Tiger, per la narrazione e la complessit? della storia, invece, quella di Carson. Ad oggi do una leggerissima preferenza a quest'ultima per il maggior approfondimento dei personaggi, domani chissà, rileggendole potrei cambiare benissimo idea e non ne farei un dramma. Non ho mai letto le due storie come storie d'amore, ho sempre inquadrato quella di Tiger come una vendetta e quella di Carson come una resa dei conti, in cui per il primo l'amore è la benzina che innesca il motore di tutta l'azione, ma il veicolo resta la vendetta. E' interessante notare come siano a confronto due culture diverse per quanto riguarda i rapporti uomo-donna: iniziazione contro competizione. Tiger deve "comprare" la donna che ama dimostrando a se stesso e alla tribù di esserne degno, di essere "uomo", certo che anche qui c'è competizione, ma questa è sottomessa a una serie di regole, di cerimoniali, che tengono a preservare un certo modo di vita, diciamo che la competitivit? viene tenuta a freno dal senso comunitario e diventa, o almeno dovrebbe, fattore di coesione sociale anzich? di disgregazione. Gli sposi, gli amanti, sono quindi come degli iniziati al cospetto della vita, si recide definitivamente l'adolescenza e si passa all'età adulta. Carson invece deve competere individuamente, tipico della mentalit? occidentale moderna e soprattutto americana, e la conquista è un fattore di merito che non ha niente a che vedere col gruppo sociale in cui si è inseriti, non ci riserva prove iniziatiche ma quelle che il buon vecchio Platone chiamava, citando il buon vecchio Gorgia, tecniche psicagogiche, retoriche, basate sulla persuasione al fine di suscitare mozione di affetti. Da qui tutte le armi del corteggiamento che devono se-durre, portare a sè, l'amata. Siccome è stato citato, faccio finta di conoscere Hegel e dico che il passato di Carson mi ricorda molto lo svolgimento triadico della dialettica hegeliana tesi-antitesi-sintesi, oppure unit?-scissione-riconciliazione, perchè lo svolgimento è amore (corteggiamento)-tradimento-riappacificazione. Però lo schemino è talmente generico, se ridotto all'osso, che si può applicare in pratica ad ogni cosa, quindi lo lascio stare. Una grande differenza fra le due storie la vedo anche nell'orizzonte temporale, non nel senso che il racconto di Tiger si svolge totalmente al passato e quello di Carson no, ma piuttosto nel senso che il passato di Tiger è definitivamente chiuso, le sue conseguenze psicologiche sono ormai lontane, quello di Carson invece non è chiuso ma ?superato? (ho preso il vizio, di nuovo Hegel e l'aufhebung), che implica una trasformazione che però conserva, elaborandoli e portandoli a un livello superiore, elementi appartenenti ad una fase precedente della propria vita. Chiudo dicendo che l'unico, finora, ad avere un po' di fortuna con la vecchia amata è Carson, perchè è l'unica che non è morta tragicamente. Anzi io non lascerei cadere nel nulla questo spunto interessantissimo, addirittura lo estenderei agli altri tre, insomma una donnuccia gliela darei, come ho già detto altrove. (Quando ho scritto ?donnuccia? word cambia automaticamente in ?donnaccia?, che sia un lapsus freudiano?)
  5. jack65

    [11] [Almanacco 2004] Nella Terra Dei Klamath

    La storia non è malaccio, è discreta anche se mi viene una grossa perplessità. L'inizio mi è piaciuto molto, forse un po' troppo lento per una storia di un solo albo, ma l'ambientazione un po' insolita, soldati + taglialegna + indiani mi ha soddisfatto. Il dottore immerso nel mondo indigeno che lavora quasi alla pari col collega sciamano è stata una buona trovata, così come il viscido mezzosangue Sioux. Casomai trovo che altri attori principali, escludendo Tex e Carson, sono quelli meno ben delineati. I Klamath non sono guerrieri irresistibili, questo lo dice lo stesso Tex, farli un po' più decisi non sarebbe stato male, così come i soldati alla fine sono quasi imbranati e un po' troppo accondiscendenti al delinearsi della situazione. Ma è sul cattivone di turno che mi viene la perplessità più grossa. Stroller rimprovera il suo tirapiedi per aver stuzzicato Tex, che potrebbe causargli molti problemi, e allora perchè avvelenare l'acqua proprio ora, addirittura con un medico presente nel villaggio? Non me ne capacito, mi risulta incomprensibile. Nè per lo scopo di ammazzare tutti, come dice Volpe Gialla, veramente assurdo pensarlo, nè per provocare i Klamath allo scontro e far intervenire l'esercito. Si dimostra un cattivo di ben scarso livello, addirittura accettando lo scontro finale con Alce Fuggente senza invocare la protezione dell'esercito, che d'altra parte avalla il duello. Strano anche Hummel che invece di sparare prima a Tex (poi lo manca da un millimetro sempre per la solita mira alla testa), spara a Volpe Gialla. Non so bene come valutare la storia nel suo complesso, se guardo l'insieme è più che sufficiente, però per la coerenza interna delle azioni del cattivo principale alla sufficienza non arriva.
  6. jack65

    [10] [Almanacco 2003] Eroe Per Caso

    Non mi aspetto mai grandi cose da un albo singolo, lo spazio è troppo limitato, questa storia però è carina, non eccelsa ma buona. Profuma di revisionismo alla "Gli spietati", ci regala questo ladruncolo un po' sfigato un po' vigliacco che acquista fama di eroe suo malgrado, riscattandosi in buona parte nel finale, forse rifacendosi a certi miti del west che esistevano in realtà solo nelle teste della povera gente di villaggio e nelle penne degli scribacchini dell'epoca, con un Tex che sta al gioco fino in fondo. Noto qua e l' delle piccole sbavature: la ferita di Tex non sembra poi così grave da comportare una lunga convalescenza e l'allenamento di tiro, e la sua spavalderia è un po' troppo pronunciata, forse per contrapporlo a Fast Dan, tanto che nell'irruzione finale incoscientemente rischia la vita dal bandito con l'ostaggio, se non venisse salvato. Due curiosità. La fisionomia di Tikhan è presa pari pari da una famosa foto che circola in molti libri sugli indiani, mi sembra sia Pelle di Lupo ma non sono sicuro. La seconda riguarda un particolare che si ritrova molto spesso nelle storie: sia all'inizio che alla fine, si vedono dei banditi che da due passi non colpiscono Tex mirandogli alla testa. Sembra proprio che di fronte a lui si miri al bersaglio piccolo, invece che a quello grosso, è quasi una costante, sia che si spari da vicino che da lontano. E' una cosa troppo evidente: si mira alla testa invece che allo stomaco, per esempio, e mi risulta abbastanza incomprensibile, sembra che i vari banditi non aspettino altro. Concludendo, storia corta ma buona, forse anche più.
  7. jack65

    [Maxi Tex N. 06] Rio Hondo

    Non sarà un capolavoro, ma è senz?altro una buona storia. S P O I L E R Sento come aria di casa, soprattutto all'inizio, quando ci viene raccontato in breve la storia di McCoy senza nessun flashback, e meno male, in questo caso mi piace di più così. La storia non è originale ma si fa notare per alcuni particolari e personaggi interessanti, vedi il figlio di Bascomb che ?tradisce? il padre, forse il personaggio più riuscito. Forse il tutto è eccessivamente lungo, l'episodio dell'agente indiano sembra un riempitivo, fra l'altro mi sembra che accetti di farsi corrompere un po' troppo facilmente, ma ci sta nell'economia complessiva. Telleran liberato da Bascomb è probabilmente una ingenuità, poteva essere tolto di mezzo e invece viene ricatturato subito e sfruttato come testimone. I limiti più evidenti li trovo invece senz?altro nell'uso limitatissimo, diciamo pure a livello di semplici comparse, di Kit e Tiger, e poi in quella che mi sembra un'auto presa di giro da parte dell'autore, la faccenda del figlio spione. A un certo punto Bascomb e socio parlano piano altrimenti potrebbero essere ascoltati, e il figlio fa cilecca, ma dopo un po', ?casualmente?, sente tutto il piano finale del padre e avverte Tex. Non so che pensare, mi fa un po' ridere, scena non necessaria ai fini della trama, chiamiamolo un peccato veniale. Buona la sparatoria finale e ancor più bello il finale con la vedova Herrero protagonista, con Tex generoso a non applicare la legge ma ad agire secondo giustizia. Insomma una storia godibile che si fa apprezzare nonostante qualche difettuccio, diciamo intorno al 7. Ho apprezzato anche il disegnatore, contrariamente ad altre prove, anche se non posso fare a meno di notare che ad ogni storia c'è sempre il personaggio barbuto con fisionomia uguale o quasi, una sorta di famiglia Donegan allargata all'intera serie.
  8. jack65

    [576/578] Omicidio In Bourbon Street

    Il mio giudizio su questa storia cala leggermente ogni volta che la rileggo. Intendiamoci, la ritengo una buonissima storia, non un capolavoro ma neanche ?dampyreggiante? come è stata definita, n° tantomeno ci ho visto tematiche horror. Mi sembra anzi che appartenga ad una tematica texiana non inconsueta, quella fantastica, con un velo continuo di mistero che la rende affascinante. Qui secondo me sta molta della bellezza della storia. ContieneSPO ILERLa tematica si vorrebbe dotta, ma non mi risulta pesante, come purtroppo devo dire della verbosit? che a una rilettura mi ha un po' infastidito. I personaggi mi sembrano tutti ben caratterizzati, non ce n°? uno che spicchi in particolare, nemmeno Carfax-Tenebres. Casomai mi lasciano un po' perplessi i Choctaw versione Diabolik che non dicono una parola risultando completamente anonimi e il loro capo, che non dimostra quel carisma che sarebbe stato necessario. La rivelazione di Tenebres forse non è esplosiva come mi sarei aspettato, forse sarebbero state necessarie altre pagine. Tex e Carson mi sono sembrati al servizio della trama e non viceversa, ma non ci trovo nulla di male se la storia è valida. Semmai ho trovato discutibili alcuni episodi. Inutile e forzatissimo l'episodio di Carson catturato e liberato subito grazie a un improbabile coincidenza e colpo di fortuna; perplessit? anche sulla mancata irruzione istantanea nel locale dove si ammazza Levins senza che nessuno se ne accorga, e soprattutto sulla per me inutile rivelazione della grata divelta da un Carfax versione Superman, bastava e avanzava il salvataggio da parte di un Mac Kennet via via sempre più presente e attivo. Sul finale mi è dispiaciuta una certa passivit? dei rangers, in pratica tolti di mezzo e legati al punto tale da toglierli dall'azione decisiva, e inoltre avrei preferito che Tex, pur legato, si fosse buttato sugli indiani che stavano per sforacchiare Carfax. L'assoluzione finale di Lagrange e cricca, condita con la promessa (ironica?) di rigare diritto, è un po' troppo buonista per i miei gusti, ma ci può stare. Comunque, ripeto, una storia apprezzabilissima che può vantare una storia complessa e avvincente, ricca di mistero con un'atmosfera tesa e quasi lugubre, il tutto condito con un tocco di fantastico che ogni tanto fa bene. Per questo i possibili difetti passano in secondo piano. Insomma, darei quasi un 7,5 e considerando che il mio massimo è 8 e che per superarlo ci vuole qualcosa di eccezionale o quasi, non è poco. Mac Kennet: ?Ancora un po' e rischiavate di mandare a fuoco tutto il quartiere di Storyville?. Tex: ?Beh, è un quartiere malfamato, no??Di certo Tex non poteva sapere che distruggendo Storyville non sarebbe esistita la musica jazz, per lo meno così come noi la conosciamo, non sarebbero esistite le bettole e gli oltre 200 bordelli che sono serviti da palestra per fior di musicisti, non sarebbero esistite le octoroons, mulatte con 1/8 di sangue nero e regine del piacere, di conseguenza non sarebbe esistita l'espressione ?a luci rosse?, che trae origine dal colore delle lanternine dei marinai che venivano appese fuori dai bordelli. Insomma non sarebbe esistita quella New Orleans che ha dato un contributo fondamentale alla cultura del ?900, e io non avrei mai suonato centinaia di volte ?Bourbon Street Parade?, marcia classica delle bands durante il carnevale. Tex, fermati in tempo, non sai quali danni puoi fare.
  9. jack65

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    a caldo sul forum di N. Never avevo definito questo maxi una "storia sgangherata" senza n° capo n° coda, e in effetti è così, cercare la "storia" è votarsi al fallimento. Parlavo inoltre di "esercizio di stile" più che di albo texiano, e mi sembra sempre un esercizio di stile, anche se magari lo apprezzo per il carattere sperimentale. A me più della scena sotto il treno mi sono sembrate ridicole Cane Custer che invoca il sole e la pioggia cessa, e l'osservare per ore il cane come persi in attesa che questo mettesse in modo il radar da segugio. A queste ci sono passato su, ma il pestaggio penso non me lo scorder? mai. Per quanto riguarda UBC, io ammiro la competenza, nel senso che sanno scrivere bene e ci chiappano sicuramente di fumetti, sceneggiatura, disegni, mentre per me sono quasi arabo, ma alcuni giudizi, come tutti, sono più che discutibili. Anche per questo maxi, gli errorini, le bischerate le noti più o meno a seconda che la cornice generale e il contesto siano più o meno buoni, e si vede che per loro era buonissimo quasi tutto, talmente buono che certe cose non sono viste o non si vogliono vedere. Devo dire però che anch'io certi episodi, vedi pestaggio, li noto e li evidenzio per quella che penso essere la loro gravit? anche in presenza di un contesto che mi soddisfa, e se proprio non mi va già me ne basta uno per stroncare tutta la storia. Sono fatto così.
  10. quello che penso OGGI di Segura l'ho scritto qualche secondo fa nello spazio del maxi 2009, lo ritengo l'autore delle 5 pagine più VERGOGNOSE che ho mai visto su Tex, è bene che io ci stia molto lontano. Ortiz è adattissimo per le storie di Segura, la combinazione è perfetta, poi sullo stile avrei da dire, lercio mi va bene, caricaturale e ripetitivo non tanto.
  11. jack65

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Segura mi era piaciuto tantissimo ne ?Il cacciatore di fossili, tanto ne ?L'oro del Sud', per niente ne ?I due volti della vendetta?, tanto ne ?Il treno blindato?. E ora?Prima lettura: orribile. Seconda lettura: non malaccio. Terza lettura: bello. Perchè tanta differenza?Nella prima e in parte nella seconda ero rimasto rigido nel pretendere una ?storia? con i consueti canoni narrativi, dove dalla situazione di partenza si genera l'obiettivo finale, la cattura dei banditi, e lo svolgimento sta nel conseguimento di quest?ultimo. Invece questa è proprio una storia sui generis, dove conta il viaggio, non la meta, che è del tutto trascurabile. E allora è giusto lasciarsi andare e cavalcare con Tex attraverso una serie infinita di topoi western a ritmo forsennato e cercare di godersela. Forse è l'unico modo di leggere questo Tex sperimentale realizzato con grande libertà espressiva. Se ci si fa prendere nel modo giusto si finisce per non notare eccessivamente diversi piccoli episodi discutibili, tipo Tex aiutato a venir fuori in situazioni di difficolt? per due volte all'inizio, Carson utilizzato quasi esclusivamente in versione comica (molto efficace per la verità) fino a toglierlo di mezzo, situazioni al limite dell'assurdo, vedi Tex e il bandito sotto il treno e il cane segugio sopraffino, e ce ne potrebbero essere altri. Però la galoppata è così incalzante che questi difetti non si notano poi molto, e fra scene e mini episodi non sempre ben riusciti e a tratti forzati la lettura è molto piacevole. Non conta tanto il COSA viene proposto, ma il COME, per esempio, nelle mille difficolt? di un Tex tutto grinta e azione che riesce sempre ad uscirne non umiliato ma potenziato, non svilito ma amplificato. Insomma, se si riesce a guardarlo dalla prospettiva giusta, bello. Fino alle ultime 50 pagine, perchè qui cominciano i disastri. L'episodio della scoperta del finto oro è la chiave di volta. Di personaggi strani e singolari, a tratti delle vere e proprie macchiette, ce ne sono tanti, ma la trasformazione in un battibaleno dei pacifici contadini in avidi cercatori d'oro è molto, troppo forzata. Leggo che sarebbe una citazione più o meno letteraria: non m?interessa, ci sta come il cavolo a merenda, alla luce soprattutto di quanto accade subito dopo, e bisogna parlare chiaro. Le trovo le 5 pagine più VERGOGNOSE mai apparse su Tex, dove questi straccioni diventati novelli supermen grazie alla vista dell'oro, massacrano letteralmente il nostro fino a ridurlo in fin di vita. Bisogna ripeterlo, non è il COSA, ma il COME che conta. Non mi offendo perchè il ?mio? eroe viene pestato a sangue e chiamo la mamma in soccorso, è il modo assolutamente umiliante in cui questo avviene. Si voleva ridurre Tex in fin di vita per esaltarlo nelle sequenze successive? E allora perchè non farlo colpire subito alle spalle con sedie, pistole, fucili, badili, zappe, e si vuole anche con kalashnikov, cric e armature meccaniche, e dopo, dopo, solamente dopo, una volta a terra svenuto, massacrarlo di botte a calci e pugni? Ma che sè? fumato l'autore? Gli straccioni imparano a boxare all'improvviso, tirano castagne così forti da stordire un uomo più granitico del marmo, che 5 pezzenti se li mangia tranquillamente a colazione? Siamo ai vertici dell'umiliazione, neanche in Moctezuma si era arrivati a tanto in modo così gratuito. Un pestaggio a Tex ci può stare benissimo, ma non in questo modo. Cosa si è fumato la Bonelli, un cannone gigante? Che tocchi a me invocare la censura è veramente il colmo, ma qui l'avrei fatto, per lo meno avrei cambiato la scena, avrei pubblicato l'albo dopo di che avrei dato il benservito al signor Segura. Ho sentito parlare di partiti anti-Nizzi, bene, grazie a questa scena rivelo di essere apertamente anti-Segura, la cui libertà espressiva può andare tranquillamente a farsi friggere, per quanto mi riguarda. Nessuna pietà per nessuno di fronte a certi episodi. Su questo non ho cambiato idea nelle tre letture fatte, anzi, ogni volta la reazione è ancora più di disgusto, forse mi passer? fra qualche anno. Tex ?stuprato? dai mammalucchi non l'avevo mai visto, penso che questo volume lo ricorder? solo per questo. Almeno si ha la decenza di non fargli vincere da superman il duello con l'indiano, il salvataggio della vecchia, visto come sono andate le cose, è quasi un toccasana. E alla fine, in un finale che più affrettato non si può, vediamo Tex fare il fenomeno con un tocco di spettacolarit? inutile schizzando dall'acqua come un siluro. Poco prima aveva esclamato, fra il ridicolo e il profetico: ?Se entro provocher? una strage prima di poterli abbattere?. devo coglierli di sorpresa?. Come se la sorpresa non ci fosse già, i banditi non lo vedono, due colpi e via, altro che strage. Questo è il classico caso in cui una battuta, un piccolo strafalcione, un incidente di percorso, non si noterebbe se presa in un contesto accattivante, vedi prime 270 pagine, e che invece si nota clamorosamente dopo il penoso infortunio, la nefandezza vergognosa del pestaggio. I disegni danno l'atmosfera di uno spaghetti western con Terence Hill, cenciosa e lurida, non so se sia un pregio. I personaggi mi sembrano rappresentati spesso in modo molto caricaturale, ripresi a più pari da altre opere del disegnatore. In conclusione, come valutare questo maxi? Bello, da 7,5 fino alla parte finale che si meriterebbe invece un 2 pieno. Una valutazione equilibrata? Fra qualche anno. Forse.
  12. jack65

    [585/586] La Grande Sete

    pensa te che rileggendomi tutto il post 500 mi accorgo di valutare quasi all'opposto certe storie..... e può darsi che anche rileggendo questa fra qualche anno scopro che mi piace. Che ci si deve fare?
  13. Contiene S P O I L E R La Tigre Nera non è mai stato fra i miei cattivi preferiti, troppo pazzoide e privo di grandiosit? per rimanermi stampato in testa. Poi ieri guardo il telegiornale, e ho capito tutto: la Tigre Nera ??. Bersani, no, non Samuele, il cantante, ma quell'altro, l'ectoplasma politico che voleva dare ?un senso a questa storia?. Levategli i pochi peli sulla testa, stirategli un po' la faccia e il gioco è fatto. A parte gli scherzi, questo capitolo conclusivo, almeno così sembra, non mi è piaciuto molto. La storia in sè sarebbe anche carina, col primo albo migliore del secondo, con trovate anche molto simpatiche, vedi i petardi per esempio, ma diverse cose stonano fortemente, e tralascio i difettucci più o meno grandi che si possono trovare qua e l'. Sensazione di deja vu. Per lunghi tratti sembra di leggere qualcosa di già visto, nel modus operandi della Tigre, nel nascondiglio, negli sgherri cinesi, nelle ripetizioni della storia del principe, nello scontro finale. Il primo albo sembra più originale, per lo meno ritroviamo San Francisco e qualche trovata interessante. Testi che ridicolizzano Tex. Sembra di assistere a una gara: Tex dice che farà assolutamente una cosa e puntualmente non ci riesce e ne succede un'altra a suo danno. Il cinese lo chiappo sicuro e quello scappa, non mi serve la polizia e Carson viene preso, Tom sei una palla al piede e quello lo salva. Gliene andasse bene una, ma una. E se non bastasse il Tex che fu non si sarebbe mai permesso di trattare Tom Mandrake Devlin come una vera e propria schiappa, come un rincoglionito da scrivania incapace di una minima azione sul campo. Lo vorrebbe quasi umiliare, e invece è lui che ne esce quasi umiliato, il falso rimbambito nel primo albo gli fa una bella ramanzina e nel secondo addirittura lo salva. Lasciando le stesse vignette e cambiando diversi dialoghi per me ci sarebbe stato un netto miglioramento, la storia ne avrebbe beneficiato e Tex non avrebbe fatto queste figure. Sconfitto tre volte. Nel corpo a corpo con un bandito Tex rischia di rimetterci la buccia nel primo albo, ma qui ci può anche stare, tanto c'è il solito colpo di culo del martin pescatore, ma nella lotta con la Tigre, sempre lo stesso aggrapparsi a un sasso, fra l'altro, è ancora peggio, se non passasse di l' il nostro Mandrake l'incapace (terza sconfitta, almeno morale). Non mi pare in sè così grave che Tex ?perda? in qualche modo il duello, ma si poteva risolvere senza il solito aiutino fortunoso. Conservando quasi in toto la scena non mi sembrava difficile fare in modo che Tex con uno scatto afferrasse il piede del nemico e lo facesse precipitare, magari cadendo insieme a lui, uno sulla roccia e uno in acqua. Non so se mi ricordo bene ma qualcosa di simile l'ho già visto. Comunque prevale ancora una volta il Tex incapace di imbastire e risolvere alcunch? se non col classico deus ex machina. Nizzi, pardon, l'Innominabile, come Euripide. Ma è un complimento?
  14. jack65

    [585/586] La Grande Sete

    Mi sento proprio un cretino: vista l'approvazione pressoch? generale nei confronti di questa storia, anche fuori da questo forum, essere la pecora nera mi fa pensare di non capire proprio nulla. Non riesco a entrarci in sintonia, non riesco ad apprezzarla, anzi, la trovo decisamente brutta e molto poco riuscita, con una trama e uno svolgimento che fanno ?acqua? da tutte le parti, tanto per restare in tema, e non mi sembra di essere prevenuto affatto. Alla prima lettura, dopo il secondo albo avrei scommesso trattarsi di una storia de?. l'Innominabile (preferisco non citarlo direttamente altrimenti sembra che ce l'abbia con lui), senza le consuete figuracce ma comunque di livello basso, poi guardo l'autore e mi sorprendo, in negativo.
  15. jack65

    [591/592] L' Uomo Di Baltimora

    Questa seconda parte mi sembra decisamente più intrigante, molto migliore della prima.
  16. jack65

    [591/592] L' Uomo Di Baltimora

    Letto velocissimamente in un ritaglio di tempo, le primissime impressioni a caldo sono molto, molto positive, superiori alle mie aspettative, addirittura la storia in alcuni momenti mi ha veramente sorpreso. Trovo in alcuni momenti delle chicche veramente deliziose, dei tocchi di raffinatezza forse non nuovi ma estremamente rari in Tex. La pancia ha risposto estremamente bene, mi ripaga ampiamente dei difettucci che avevo trovato nella prima parte e mi fa dimenticare la pessima parentesi dell'almanacco. In seguito un commento più approfondito, con maggiore calma e tempo.
  17. jack65

    [17] [Almanacco 2010] La Banda Dei Messicani

    Grazie alle precisazioni di wasted e ymalpas ho le idee più chiare, potr? dire qualcosa nella discussione su tradizione-innovazione. Qualche parola su questo. Perchè svegliare il can che dorme? Avevo archiviato e sigillato tutto nel dimenticatoio, comunque è sempre meglio chiarirsi per evitare equivoci.1 - non valuto mai una storia a partire da chi la scrive, meglio se non ne conosco l'autore, ma neanche m?interessa il suo passato più o meno glorioso, conta questa storia qui e ora, anche se chi la scrive è o è stato un dio. Se la Fiorentina compra Maradona per farlo giocare oggi, io lo giudico per come gioca ora, non m?importa nulla di quello che è stato e ha fatto in passato.2 è il giochino delle incongruenze viene spontaneo e naturale quando la storia nel suo complesso è di livello veramente basso e soprattutto quando già dall'inizio non sta in piedi come questa. Ne ?Il grande viaggio?, per esempio, ci sono incongruenze anche maggiori di questa, ma la storia sta in piedi, tutto il contesto me le fa quasi dimenticare e il giudizio complessivo non è malvagio. 3 è mi sembra che Tex, come serie e come personaggio, sia stato sufficientemente demolito da chi se ne occupa professionalmente, qui si va su un argomento pericoloso, meglio sorvolare, non mi va di dire negli esatti termini quello che penso, non ci sarebbero parolacce ma tanto sarcasmo, qualcuno si arrabbierebbe, e poi sono discussioni che sicuramente avete già avuto in passato. Comunque si critica e si massacra la storia, mai l'autore. Estremizzando: ?la storia x mi fa schifo?, mai ?l'autore y è un coglione?. In fatto di demolizione posso assicurare di essere assolutamente bipartisan, posso demolire, anche se non allo stesso livello e allo stesso modo, ?Intrigo nel Klondike?, la storia boselliana più brutta che abbia mai letto, sempre secondo me. E leggendo su diverse discussioni l'espressione ?Tex stravolto? mi piacerebbe sapere di preciso a cosa ci si riferisce, mi sembra che si alluda più che altro al Tex boselliano, anche qui ci si troverebbe in disaccordo.4 - Avevo visto Nizzi prendere man mano congedo defilandosi con storie non eccelse ma passabili, tipo quella sui Cheyenne, noiosa ma accettabile, e ritrovarmi con questa storiellina qui non mi fa essere equilibrato, e nemmeno ci tengo ad esserlo. Il giochino si può rovesciare: è equilibrato chi ha dato 7° Questione di gusti, certo abbiamo letto due storie diverse. C?? chi ha dato 7 e chi ha dato 1, da un eccesso all'altro. Certo è che noter? sicuramente le prossime storie dello stesso autore e questa volta partir? davvero prevenuto pensando al peggio possibile e immaginabile, per farsi sorprendere in positivo c'è sempre tempo.
  18. jack65

    Tex E La Continuity

    Vedo diverse definizioni di continuity e su ognuna il mio parere cambia. Continuity= tutte le storie collegate da riferimenti spazio-temporali. Assolutamente no. Non lo vedo di buon occhio, anche un semplice collegamento fra storia e storia tipo ?qualche tempo dopo' romperebbe quella che io chiamo la ?sospensione temporale?. Tendo sempre a leggere le storie di Tex come se si svolgessero in un tempo mitico, sospeso fra un prima e un poi mai ben definiti, di modo che freschezza, novità, sorpresa e magia si rinnovino continuamente. Collegarle sarebbe inserire una cronologia, con tutti i problemi che ci si potrebbe porre sull'invecchiamento dei pards, per esempio. Meglio lasciare la cronologia, o meglio la sequenza temporale, nell'indeterminazione. Continuity=alcune storie collegate da riferimenti spazio-temporali. S?. Se se ne collega qualcuna non ci vedo problemi, non troppo spesso però. Continuity=alcune storie collegate da riferimenti tematici e spazio-temporali=saghe. Solamente ?una tantissimum?. A parte le problematiche di coordinamento editoriale che sorvolo per ignoranza, una saga o minisaga tipo quella messicana con Galindez mi piacerebbe, e anche parecchio, ma senza abbondare. Non ho pregiudizi sullo sperimentalismo, ma la vicenda ultima di N. Never, stritolato da lunghe saghe in cui si concentrano gli sforzi massimi degli autori, col risultato di avere fra l'una e l'altra delle storie tappabuco assolutamente deludenti, m?insegna anche troppo. Non a caso, venendo a sapere, dopo la vecchia saga semestrale, di una prossima maxisaga addirittura annuale, ho coniato il detto: TROPPE SAGHE FANNO MALE. Continuity=ciclico ritorno di personaggi. Mi sembra che questo sia fatto normalmente con i vari Brandon, Gros Jean, Pat, McKennet eccetera, è normale ed apprezzabile. Casomai io sarei in primis per un ritorno massiccio dei 4 pards, per vederli insieme molto più spesso, soprattutto Tiger che sembra un po' sparito e quando c'è spesso si limita a ugh e woah. Mi dispiace per la liquidazione di Bronco Lane, sparito troppo in fretta per i miei gusti, avrei preferito far sparire Raza, una specie di giovane Tex meticcio, non mi è andata già la conclusione della sua ultima storia, che se la sia cavata così a buon mercato. Vorrei una storia ?riparatoria? in cui Tex lo faccia finalmente fuori. Vorrei fra i ?ricorrenti? il mitico Lord, se non si rivela un bandito o me lo fanno fuori. Di nemici mi piacerebbe rivedere Yama molto più che Mefisto, e spero che altri nemici storici, tipo la Tigre e Proteus, siano scomparsi per sempre, ma ci credo poco, per lasciare il campo ad altri nemici tosti. Discorso a parte va fatto invece per le donne. Io trovo l'invenzione delle donne di Carson veramente geniale e tutt?altro che fuori luogo o ingestibile. Sono d'accordo con Carlo Monni, una presenza ricorrente pur rimanendo sullo sfondo, del tipo si lascia la locanda o ci si ritorna ad inizio o fine storia, la vedrei bene. Io la utilizzerei anche in un altro modo. Perchè negli ultimi tempi quando per esempio si esclude Carson da una storia lo si fa azzoppare? Non sarebbe meglio dire da dentro la storia che Carson non c'è perchè è alla locanda? E lo stesso per Kit. Insomma, vogliamo dare delle donnucce a questi disgraziati senza stravolgere un bel niente? Questa potrebbe essere la soluzione, è già pronta per i due Kit, ma potrebbe valere anche per gli altri. Tiger si è legato vita natural durante al ricordo di Taniah, così come Tex con Lilith? Ma facciamola finita, Tex fra l'altro avrebbe già pronta Alison. Certo Tex dev?essere sempre presente, non si può escluderlo, ma le soluzioni ci sarebbero eccome, senza inutili romanticismi, forzature e stravolgimenti, basterebbe la volont? di farlo. Figure femminili ricorrenti sarebbe un bel tocco per la serie. (Diamo una sorellina a Kit! Titolo della storia: ?La figlia segreta?, la mamma è Alison! Mmhh, questo mi sembra effettivamente troppo, è una cazzata.)E? vero, contano le belle storie prima di tutto, le innovazioni se sono gestite male fanno solo del male, ma qualche donnina qua e qualche saghetta l' darebbero dei sapori nuovi al minestrone. Perdere nel nulla le due Parker sarebbe veramente uno spreco, visto il la dato a certe innovazioni, io percorrerei la strada fino in fondo, basta poco che ce vo?.
  19. A costo di ripetere il mio commento su Patagonia, dico che la scelta fondamentale di Tex a favore della Giustizia, che non poteva non portarlo a un atteggiamento per l'epoca quasi rivoluzionario verso gli indiani, va inquadrato in un sano realismo che non lo porta mai e poi mai a mettersi completamente contro il governo e l'esercito USA. Nel west texiano ormai siamo già nel sistema delle riserve, la colonizzazione-civilizzazione è avanti di un pezzo. Tex sa che la Storia non potr? mai andare indietro, è un sostenitore del sistema delle riserve nei territori ancestrali delle tribù in funzione difensiva contro l'estinzione fisica di questi popoli e soprattutto contro il genocidio culturale. Ma non ci si deve illudere che, per esempio, come si dice spesso, i Navajos non siano mai stati così prosperi come ai tempi della riserva, perchè questa vita è necessariamente ridotta, in termini di libertà, cultura, tradizioni eccetera. Il Tex capo prevale sul Tex agente indiano, non vediamo mai una baracca-ufficio per sbrigare gli affari burocratici che sono invece il pane quotidiano, sarebbe anche poco interessante forse, vediamo invece un Tex che preferisce vivere con e come i suoi protetti in un hogan rifiutando quasi in toto lo stile di vita americano. Anche questo potrebbe aver contribuito al mito di Tex. Grande merito secondo me è stato anche quello di aver evitato certo buonismo imperante derivante da un revisionismo spinto all'eccesso e da una certa cultura new age, tipo quello di Balla coi Lupi o degli indiani intesi come custodi della madre terra, e di averli presentati in una grande ricchezza di sfumature, crudeli e spietati come effettivamente erano ma pur sempre uomini tra gli uomini. Anche se, bisogna dirlo, forse gli indiani cattivi a posteriori avevano ragione. Tex non accetta la violenza verso i deboli in nessun caso, ma i coloni indifesi non sono stati forse tanti cavalli di Troia che permettevano all'esercito e al governo di intrufolarsi e rubare spazi sempre più considerevoli di terra indiana? Tex non si potr? mai mettere con un capo ribelle, odioso come tanti che abbiamo visto, e quando si è messo con Geronimo è stato per riparare ad un'ingiustizia subita e soprattutto senza causare morti tra i soldati. Questo, se si vuole, è il limite imprescindibile a cui Tex non potr? mai sottrarsi, pena il ridiventare un fuorilegge braccato dall'esercito e la fine della collana. La violenza indiana può essere considerata a livello generale una violenza reattiva, di reazione, contrapposta a quella attiva e schiacciasassi dei colonizzatori. Tex non mi sembra faccia questo tipo di distinzione: per lui la violenza contro un debole che reclama i propri diritti è un'ingiustizia punto e basta, comprensibile ma non giustificabile, e come tale da combattere. Ci sarebbe anche da dire che l'universo texiano è molto manicheo, o bianco o nero, o bene o male, c'è poco spazio per le sfumature nelle situazioni e nei personaggi, e che Tex potrebbe addirittura essere considerato un artefice della repressione contrariamente ad ogni sua intenzione. Comunque quest?universo e questo personaggio reggono ancora dopo 60 anni forse grazie a questo sottile equilibrio stabile, di cui il rapporto con gli indiani è una delle parti fondamentali. Ma fuori da questo contesto storico, con un processo di colonizzazione agli inizi, vedi Patagonia, non solo Tex può permettersi di infrangere questi limiti, anzi, può aggiungere un capitolo e un valore al suo eroismo e al suo mito: la lotta senza quartiere contro l'invasore, contro uno stato nazionale costruito sull'ingiustizia, il massacro e lo sterminio, in difesa dei ?barbari?. Questo qualifica Tex come eroe a livello assoluto, come paladino della Giustizia, come vero e proprio mujaheddin, nonostante sia già sconfitto in partenza dalla Storia, incarnata nella superiorit? numerica, militare e tecnologica di un esercito. Tutto questo in difesa degli indios, degli ?incivili?, degli ?ostili?, come non sarebbe assolutamente possibile in patria. La sconfitta storica rende Tex, paradossalmente, ancora più grande. Dimenticavo Cochise: quello incontrato da Tex è un Cochise post 1871, quando accetta una riserva per i suoi e non combatter? più contro i soldati, un Cochise che ha capito con gli anni quello che per Tex è sempre stato un caposaldo irrinunciabile, e cioè che solo la pace può garantire all'uomo rosso un minimo di stabilità, di vita nonostante tutto, al riparo dallo strapotere dell'uomo bianco. Si fossero incontrati, o meglio scontrati, negli anni della guerriglia chiricahua, cosa sarebbe successo?
  20. jack65

    [17] [Almanacco 2010] La Banda Dei Messicani

    sto leggendomi la discussione su integralismo e innovazione e mi trovo in difficolt? a dire qualcosa soprattutto proprio per questo:cosa s'intende per "storia classica"? La centralit? di Tex, l'ambientazione, il soggetto, elementi narrativi, o cos'altro?Vi conoscete da tempo, per voi è scontato, ma per me no. Qualche esempio mi sarebbe gradito assai.
  21. jack65

    [17] [Almanacco 2010] La Banda Dei Messicani

    quando un albo non mi piace mi domando sempre perchè non riesco ad apprezzarlo, che limiti ho io per non godere come altri a cui la storia è piaciuta, ma in ultima istanza la questione sui gusti è irriducibile. Difficilissimo convincermi che il texone di Magnus sia un capolavoro come storia e come disegni, difficilissimo che io provi a convincere qualcuno che questa storia non è pubblicabile. Io spero davvero che piaccia veramente a tutti voi, davvero, almeno qualcuno gode mentre io mi rodo il fegato. Quello che scrivo sotto è aria fritta, a chi piace piace.
  22. jack65

    [17] [Almanacco 2010] La Banda Dei Messicani

    Se vi piacciono i vari servizi dell'almanacco benissimo, ma se lo comprate soprattutto per Tex, allora andate dal giornalaio, e se vi riesce provate a leggere anche solamente le pagine 44-45, con contorno di 46-48-49: se per voi sta in piedi, se per voi è degno di Tex e non di Paperino, allora compratelo. Mi sono bastate le prime due pagine citate per farmi andare letteralmente in bestia, cosa veramente difficile, volevo scrivere subito anche molto pesantemente, però perchè rovinarsi il fegato per un misero fumetto, finiamolo con non chalance. Questa roba non è pubblicabile, potrebbe essere benissimo intitolata: ?Bestiario Texiano?, con un'avvertenza in fondo: ?Nuoce gravemente alla salute?. E? un perfetto campionario di quello che non vorrei mai vedere in un fumetto, in Tex in particolare, una vera collection di brutture, non mi metto neanche a fare l'elenco, una delle più brutte storie di Tex, forse la più brutta in assoluto. Povero Tex, mi fa veramente pena vederlo ridotto così, ci sto veramente male. Io non ce l'ho con chi scrive, ogni autore è sacro, merita il massimo rispetto soprattutto quando una sua storia non è ben riuscita o quando è in declino, io ce l'ho con chi pubblica, con chi ha il coraggio di pubblicare storie di questo genere che sono un insulto ai lettori. Penso che meritiamo di meglio, per lo meno io penso di meritarlo, o forse no, visto che i soldo glieli ho dati. Una storia così basta sapersela far scivolare di dosso e pensare che fra un pochino ci sarà il mitico Lord a rimettere le cose a posto. Devo trovare una cosa positiva? Fusco, che non ho mai gradito molto ma che col tempo ho imparato ad apprezzare, mi ha sorpreso piacevolmente.
  23. jack65

    Tex & Alison.

    con Tex mai. Donne (una) al passato per Tex e Tiger, e già per quest'ultimo è quasi un miracolo, donne al presente per Kit, sempre finite male per un motivo o l'altro, donne al presente e al passato per Carson. Ma a parte l'episodio pudico con Alison, con Tex, al presente, nulla di nulla. E' questo lo schema decennale che mi piacerebbe vedere rotto almeno una volta, con buona pace di Lilyth, fedelt? assoluta, matrimonio, e altre barriere simili.
  24. jack65

    Tex & Alison.

    personalmente che Tex abbia o no una moglie, un'amante, o un migliaio di incontri mercenari non m'interessa più di tanto. M'interessa solo capire se rompere certi schemi decennali sarebbe considerato scandaloso, e le donne sono uno di questi schemi a circuito chiuso. Il ragionamento di una performance hot di Tex era un paradosso, per dire che, se trattato con garbo, non scandalizzerebbe ME, altri forse sè. Tranquilli, non ci sarà mai un pornoTex, e non me ne fregherebbe nulla. Però, fra una performance hot e una da vigliacco (vedi prime 30 pagine di Fort Sahara), preferisco di gran lunga la prima: la seconda sè che sarebbe stata da censurare. Si è preferito violare il paletto del Tex eroico anzich? quello del Tex bacchettone. Complimenti
  25. jack65

    Tex & Alison.

    (Vado un secondo fuori tema con una domanda) Visto quello che Wasted dice anche negli interventi precedenti, visto che ogni tanto sento dire "questo è Tex", "questo non è Tex", esiste una discussione apposita su questo stravolgimento (vorrei capire come e in che senso è inteso) oltre a quella su "integralismo e innovazione", che mi sto leggendo piano piano? Grazie. -- Tornando all'argomento, i paletti, i canoni, i tab?, sono fatti per essere infranti. Quello di un Tex senza donne per me potrebbe essere infranto, c'è addirittura già pronta la "materia prima". Non voglio parlare di matrimonio, ma una storia con Alison m'intrigherebbe, e parecchio, e ce la vedrei benissimo. Chi decide cosa stravolgere, quali canoni, se ce ne sono, infrangere? Il gusto, la discrezione di un autore, che non ci dar? "Tex" ma il "suo Tex". Allora si potrebbe mai vedere Tex darci dentro con un'indianina per una o più pagine? Se un autore lo decidesse, sè, e sarebbe perfettamente lecito, anche se magari i lettori insorgerebbero. Io sono abbastanza netto, l'autore è sovrano, e penso di aver visto di peggio di un pornoTex. Ma qui si va fuori tema. Lilyth. Ci è stato detto che Tex qualche capatina al bordello la fa, ma non ci è mai stato n° mostrato n° suggerito, al contrario di Carson: quindi si può tranquillamente pensare che sia rimasto eternamente fedele al ricordo della moglie oppure no. Ma restando a quello che ci viene mostrato, quanti anni sono passati? Possibile pensare che la fedelt? debba per forza essere assoluta? L'omaggio a Lilyth post 500, (li sto rileggendo ora ma non ci sono ancora arrivato, e su parecchi albi il mio giudizio attuale è differentissimo da quello passato) da quello che ricordo mi è sembrato un po' spento per la delicatezza dei temi trattati, come se fosse sè un omaggio, ma senza pathos, senza anima, abbastanza distaccato e quasi didascalico. Perchè non si è mai visto Tex in visita alla sua tomba? Un duro come lui non se lo può permettere? E perchè? Anche nel numero 500, dopo un inizio bellissimo, si mischia la profanazione con l'oro della riserva, e sembra quasi che Tex sia più interessato al secondo che alla prima. Insomma, non mi pare che Lilyth ne esca in modo tale da giustificare una così assoluta fedelt?. Dobbiamo forse immaginarlo noi che si rechi in visita alla tomba, ma non è la stessa cosa, io un Tex così lo voglio vedere, almeno si giustifica in parte l'assoluta astinenza, almeno visiva. Ripeto, vedere una emozione morbida ogni tanto fa più che bene, e l'eroe tutto di un pezzo, inflessibile, qualche volta può pure andare a farsi friggere. ?Qualche volta?, sempre a discrezione dell'autore.
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