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TWF - Tex Willer Forum

jack65

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Tutto il contenuto pubblicato da jack65

  1. jack65

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Tutto come previsto.
  2. M'intrometto nella discussione anche se non ho da dire cose particolarmente originali. A un neofita che si sia già avvicinato un minimo o si voglia avvicinare spontaneamente a Tex (perchè se deve avvicinarsi al fumetto in generale i termini cambiano e saprei dirgli ben poco, se non di provare, fra altri, anche Tex), presupponendo che gli piaccia o gl'interessi almeno un po' il western più o meno classico, anch?io gli consiglierei, come diversi di voi hanno detto, di partire dall'attualit? seguendo la serie regolare e gli extra, soprattutto maxi e gigante. Magari gli accennerei che la consolidazione del personaggio e delle storie avviene dal n.100 in poi e che è generalmente accettato un ?periodo classico? fra i numeri 100 e 200. Però lo lascerei libero di cominciare a rileggersi il passato da dove vuole, confrontandolo col presente, così avrà la sua idea del vero Tex, se ci tiene. Per me può cominciare anche dal Tex ?comico? della storia con Taiga, un Tex a suo modo grandioso che mi ha fatto sbellicare tutte le volte che l'ho riletto. Andando clamorosamente fuori tema, leggendo questa discussione mi viene da sottolineare alcune caratteristiche, anche paradossali se si vuole, di questo forum.1- qualsiasi discussione si faccia, si finisce sempre col parlare del ?vero Tex?.2- mentre molti vedono il Tex di Boselli quasi come un non-Tex, io non la vedo così, però a me le sue ultime storie ?lunghe? (gigante, Deadwood e per ora Vegas) non hanno entusiasmato, al contrario mi sembra degli altri.3- il ?partito? del non-Tex boselliano non ha trovato nulla da ridire sul finto duello in Vegas, io ho trovato molto da ridire, quello sè che mi sembra proprio un non-Tex.4- il recentissimo Tex di Ruju mi è sembrato più che un non-Tex, un anti-Tex clamoroso. E pensare che il ?vero Tex? non lo cerco proprio. Gli altri hanno invece applaudito. 5- sulle innovazioni al tessuto texiano, vedi psicologia eccetera, molti, forse moltissimi, pensano che si sia fatto troppo e a sproposito, fino al non-Tex, io penso invece che si sia fatto ancora troppo poco. (Ma questa sarebbe una bella discussione da aprire o forse da continuare). Non c'è che dire, sembriamo proprio la destra e la sinistra, nel senso che sembrano opposte e invece spesso si intrecciano e si ribaltano.
  3. jack65

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    sarà una punizione degna per il bandito, ma indegna per Tex. così la penso io. Al posto dell'inutile finto duello, molto meglio vedere la ripassata a cazzotti, non c'è paragone
  4. jack65

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    uffa. Mi sono stufato e lo ripeto per l'ultima volta. La ripassata va benissimo, magari ancora meglio se vista. Il duello, il finto duello, è una vigliaccata di Tex. Punto e basta.
  5. jack65

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    la faccenda della partita persa da Tex mi rende perplesso non tanto per la sconfitta in sè ma per un'altro fatto.
  6. jack65

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Dopo il Tex tozzo e tarchiato alla Steven Seagal dell'ultimo gigante, quello incollato al cappello dell'ultimo maxi, eccoci al Tex con le labbra sigillate, serioso anche nei momenti di relax, che mi trasmette un'aria di pesantezza veramente insopportabile. Penso sia la prima volta che i disegni mi ostacolano e non poco nella lettura, ho fatto fatica ad andare avanti, l'uso di tutto quel nero mi ha trasmesso un'atmosfera troppo cupa e troppo pesante per i miei gusti, e aggiunta al Tex serioso e cupo, al Kit che a volte sembra un quindicenne fa sè che l'albo mi perda diversi punti solo per questo. Un vero toccasana l'arrivo di Carson, l'atmosfera si rilassa e si vede un minimo, ma proprio un minimo, di sorriso sulla sua bocca.
  7. jack65

    [Maxi Tex N. 14] La Belva Umana

    Una buona storia, atipica, esotica, con spunti forse più interessanti ai margini della trama principale, che si mantiene sempre su buoni livelli, alla quale manca quel guizzo, quel tocco in più per diventare una grande storia.
  8. jack65

    [600] I Demoni Del Nord

    Degna celebrazione del sesto centinaio e grande prologo per il settimo. Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo nutrire grosse speranze per il futuro.
  9. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Quelli di UBC evidentemente devono stare sulle scatole a qualcuno qui dentro, però faccio fatica a capire dove volete andare a parare, se c'è una ?sindrome da UBC? qui avete il ?complesso di UBC?, e mostrate le stesse parzialit? da cui vi sentite immuni e di cui accusate loro.1 è ma che vi frega di quello che dice UBC? Perchè dovete sempre fare da controcanto? Come fate a essere così sicuri che tutto sia frutto di pregiudizio e parzialit?? La recensione è vergognosa, come ho letto, perchè ha un punto di vista diverso dal vostro? Ci sarà qualche eccesso, ma che tutto sia frutto di pregiudizio io non mi sentirei di dirlo. Visto che anch?io ho notato diversi elementi che anche loro riprendono, perchè non è vergognoso anche quello che ho detto io, visto che poi sono stati anche più generosi nella valutazione di quanto lo sarei io? L'obbiettivit? più o meno assoluta è una chimera, ognuno ha in testa i propri canoni e i propri metodi, e soprattutto la propria pancia, con la quale si va incontro, per lo meno io la vedo così, a una storia. Si critica e non si è d'accordo con un punto di vista, ma l'obbiettivit? lasciamola perdere. Io non sono obbiettivo e non voglio esserlo, in questa storia la pancia ci ha messo trenta pagine per dirmi che questo Tex aveva qualcosa che non andava, questo è il mio punto di vista, che piaccia o no. La sindrome di UBC che avrebbe contagiato anche me nella faccenda sud-sudovest, per esempio, era il dito che indicava la luna, cioè il comportamento di Tex, e per una cosa del genere ben venga lo spulciare ogni singola vignetta. Voi avete notato il dito, io miravo alla luna, sono due punti di vista diversi.2 è chi può dare lezioni d'imparzialit?? A Firenze si dice: icch? c?entra i?culo colle quarant?ore?Situazioni simili in contesti completamente diversi richiedono pesi e misure diversi, ci mancherebbe altro. Come si fa a mettere sullo stesso piano il contesto del biondino (Borden, non resuscita mica, eh, è uno scherzo, vero?) con il bandito? La differenza fondamentale sta proprio in quanto scritto da UBC (e anche da me, prima di loro), se lo si vuole leggere davvero senza paraocchi:?a fronte dell'ostentata risolutezza di Tex ("prova solo a sfiorare quel grilletto") egli riesce comunque a portare a termine la sua folle vendetta, proprio sotto i suoi occhi.?In realtà è ancora troppo poco, c'è un Tex che sembra debba spaccare le montagne, cavolo, il figlio è in fin di vita a causa di Loman, una situazione carica a mille, che poi si limita a urlargli contro. Era così carica la situazione del biondino? Non mi pare proprio, e allora perchè estrapolare due situazioni vagamente simili ma diversissime e accusare di parzialit? chi, per me più che giustamente, ha avuto da ridire su una di queste? Due pesi e due misure? Certo, si deve fare così quando il contesto e la situazione lo richiedono, come in questo caso, o si rischia di fare di tutta l'erba un fascio. Altrimenti prendiamo tutte le volte in cui Nizzi ha messo in grosse difficolt? Tex, paragoniamole con quelle di GLB e diciamo che se bisogna estrapolarle dal loro contesto e prenderle in assoluto bisogna massacrare sia il primo che il secondo perchè tutti e due gli fanno fare la figura del coglione. 3 è chi di sindrome ferisce di sindrome perisce. Se esiste una ?sindrome da UBC? di cui forse sono affetto anch?io e di cui fra l'altro non mi frega nulla, allora in questo forum, riguardo a questa storia mi si permetta di dire che c'è una ?sindrome da capolavoro?: molti, se non quasi tutti, a esaltare la ?texianit??, il ?puro Tex?, l'?etica texiana?. Mi sembra che ovunque si vedano dei singoli episodi con un Tex deciso, che spara esaltandosi andando incontro ai nemici quasi col sorriso sulle labbra, si gridi come al miracolo, al capolavoro. La vostra sindrome vede un Tex perfetto o quasi, la mia lo vede fallimentare o quasi, andiamo tutti a farci curare, compreso UBC e altri forum. Però smettiamo di parlare a senso unico di parzialit?, di due pesi e due misure che sono solo di altri, perchè non mi sembra proprio il caso.
  10. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    le sparatorie non te le sei inventate, e non è che la Bonelli pubblichi due Tex diversi, è lo stesso autore a fornircene differenti versioni, in cui quella spavalda va a coprirne una molto meno incisiva che forse vedo solamente io.
  11. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Dal mio punto di vista questo secondo albo è tutto rivolto a salvare il culo di Tex, diventando in alcuni punti la sagra del cagasotto. Jack usa aggettivi un p? più fini!!
  12. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Senza la pretesa di convincere nessuno, io rimango sempre più convinto di quello che penso e che sento.
  13. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    non ho tempo ora per rispondere a modo, però un paio di cose le voglio dire. Ma vi piace veramente questo rangerino fifone? Che bisogno c'era? Novellino, inesperto, alle prime armi, tutto quello che volete, ma perchè fifone? Muore perchè non ha esperienza, punto e basta, cambiava qualcosa ai fini della storia? No, non cambiava nulla. Ma vi piace veramente questo Tex? E' un eroe quello che ha sulla coscienza, direttamente o indirettamente, volontariamente o involontariamente, il figlio di un collega e amico, e accetta il no del genitore pensando ai cavoli suoi? Non doveva immischiarsi perchè è una vendetta privata e la faccenda non lo riguarda?Non ho parole, questo non è il Tex che voglio io, mi dispiace, se per voi ha fatto tutto quello che POTEVA fare per me ha fatto tutto quello che NON DOVEVA fare. Tex trasformato in Ponzio Pilato perchè la faccenda non lo riguarda. E prima di fare qualcosa, prima di mettersi in moto deve "riflettere". Che tristezza. Ma lo spiego meglio nei prossimi giorni.
  14. jack65

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Prima di cominciare, per favore tutti in piedi, già il cappello, standing ovation per la redazione che ci fa il regalo in quarta di copertina di spiattellarci il succo del prossimo albo. Un tempismo assolutamente perfetto, una chicca, un vero gioiellino di cui si sentiva veramente la mancanza. Sono queste le cose che mi fanno pensare che Tex abbia un grande avvenire alle spalle. Mi dispiace solamente che non ci sia una email di riferimento, avrei voluto ringraziarli con una delle mie cosine dal linguaggio talmente colorito che in confronto quelli di South Park sono veramente dei bambini. Venendo alla storia, poche luci e molte ombre. Non mi piace mettermi a fare le bucce a ogni vignetta, ma qui sono troppe le cose che non mi tornano: non mi tornano Carson e Micheal, non mi torna la sparatoria, non mi torna l'atteggiamento di Tex, non mi torna l'attacco degli indiani, e altre cosine.
  15. Se il Tex spaccone, arrogante, prepotente, impunito, padreterno, si è via via perso per strada non mi lamento di certo, già non lo reggevo più tanto trent?anni fa, figuriamoci ora. Mi ricordo sempre in Tucson, Tex fa volare un componente del ring dalla finestra, questo cade dal primo piano e si rompe l'osso del collo: ecco, io lo avrei messo in galera e avrei buttato via la chiave. Lo rileggessi oggi forse cambierei idea, ma quest?impressione fortissima ormai trentennale testimonia che quelle caratteristiche l' m?interessavano e m?interessano poco. Certo, qualche volta un Tex più manesco ci starebbe bene, ma senza quell'aria di onnipotenza che c'è in troppe storie. Lo so che tutti vorrebbero che il generale di turno, se stronzo, fosse sbatacchiato di qua e di l', ma è anche l'ora di capire che ci sono autorit? contro le quali anche Tex non può nulla, tranne scontare le conseguenze delle sue azioni che non potranno sempre andargli di lusso. E anche quel Tex che agisce senza mai avere un dubbio, dove le questioni sono sostanzialmente manichee, bianco o nero, bene o male, io un po' lo trasformerei. Se questo si discosta, e non di poco, dai sacri canoni glbonelliani, pazienza. E anche il Tex che non ha mai una donna, io un po' lo trasformerei. E anche il Tex che non mostra quasi mai i propri sentimenti, io un po' lo trasformerei. Già m?immagino l'effetto: crollo delle vendite e dei lettori, la testata chiude. Recupererei invece fortemente dall'archetipo bonelliano il linguaggio, tagliente, sprezzante, aggressivo, al fulmicotone, darebbe una grinta eccezionale che sarebbe bello rivedere.
  16. jack65

    Duelli A Confronto...

    io sceglierei le seconde tre, ma non è questo l'importante. Non ho trovato così orribile quest'ultima doppia proprio perchè la lunga sparatoria e il duello finale risollevano il piattume precedente. Mi hanno divertito e mi sono anche piaciute, nonostante ci siano dentro diverse boiate. E non ho trovato così esaltante il texone, che promette tantissimo ma mantiene poco, e nei momenti clou sembra sgonfiarsi. Da un punta di vista strettamente formale, o meglio, di dosaggio, di lunghezza, di misura delle varie situazioni, nonostante la storia con Cane Giallo presenti notevoli disastri, mi sembra molto più equilibrata del texone, che è molto più squilibrato nelle sue parti. E da un punto di vista emotivo la deludentissima storia di Nizzi offre un finale catartico, la buona storia di Boselli invece si sgonfia e non mi emoziona. Il piattissimo, inconsistente, risibile e penoso Cane Giallo si riscatta all'ultimo nel duello finale, memore forse del suo passato, la sua rabbia si vede e si tocca, i ben caratterizzati Agreda e Serrano, ma anche lo stesso Tex, sembrano l' per dovere, per onor di firma, perchè così doveva andare. Rifaccio il paragone con Steven Seagal: sono personaggi che nel duello risultano imbalsamati, come lo è lui negli ultimi film. Non ho parlato del duello nella chiesa fra Tex e il tenentino perchè non è un momento culminante ma interlocutorio, però è fatto molto meglio questo degli altri due, pur alternando graficamente momenti molto dinamici ad altri che fanno sembrare ferme le persone che si muovono, e soprattutto mi comunica qualcosa, la rabbia e la rivalsa del soldato si percepiscono chiaramente. Fosse stato su questo livello il duello finale, nulla da ridire. A scanso di equivoci, è bene ribadire che come storia presa nel suo complesso, il texone è nettamente superiore. Anche l'ultima della Tigre Nera non l'ho trovata così disastrosa, pur con i suoi tanti limiti, purtroppo il duello finale è macchiato dalla classica trovata nizziana di far salvare un Tex in grossa difficolt?, anzich? farlo vincitore con le sue proprie forze. Questo non è perdonabile, mi dispiace, bastava che Tex con un guizzo afferrasse un piede della Tigre con la mano sospesa e lo scaraventasse già, tutti felici e contenti, invece sembra Julio Iglesias: ?se non mi salvi non vale?. Per questo in un confronto preferisco il duello con Cane Giallo, anche se prima della conclusione forse era meglio l'altro.
  17. DUELLI A CONFRONTONella storia "Oltre il fiume" e nell'ultimo texone ci vengono proposti tre duelli finali, decisivi per la conclusione degli albi perchè costituiscono, o dovrebbero costituire, il momento culminante, il momento più drammatico, dell'avventura. Qui abbiamo Tex-Cane Giallo, nel texone Tex-Rayado e Serrano-Agreda, il primo di Nizzi, gli altri di Boselli. Ora, io posso pensare tutto il male possibile del Nizzi attuale, ma pur sforzandomi al massimo non riesco a trovare il duello con Cane Giallo così scandaloso in confronto agli altri. Si potrebbe escludere dal confronto, considerandolo più una resa dei conti finale che un duello, Serrano contro Agreda, tanto più che Tex non partecipa neanche, e questa può essere considerata una pecca, e per me lo ?, però si tratta del finale, del momento risolutivo che vede di fronte da una parte l'autore di un massacro nonchè assassino della moglie e dall'altra il personaggio che ne ha subito la perdita. Ho visto che nel numero 500 ha quasi creato scandalo un Tex che nonostante i propositi fatti sulla tomba profanata della moglie non li porta a compimento, qui si sente responsabile e si propone di ammazzare il colonnello e poi lascia il campo a Serrano. Certo, le situazioni sono diversissime, pur avendo in comune una moglie uccisa o profanata, può essere giusto, tocca a chi è coinvolto in misura maggiore, ma altre allo zampino iniziale nella cattura, lo zampino finale di Tex ci sarebbe stato benissimo e avrebbe dato tutt?altro sapore. In ogni modo m?interessa il duello in sè, senza stare a vedere n° la qualità complessiva della storia n° le caratteristiche dei personaggi implicati (Cane Giallo inconsistente, Rayado molto fuori dalle righe, Agreda crudele ma fesso, Serrano troppo politicamente corretto). Serrano-Agreda. Come duello mi sembra proprio che non esista, nemmeno una paginetta, tre stoccate e via, finito, Agreda fa una figura peggiore del tenentino nella chiesa, non escogita nemmeno un trucco degno del suo viscidume, che magari avrebbe richiesto l'intervento risolutore di Tex, una sana lezione come ne abbiamo viste migliaia. Pagine esaurite, bisognava tagliare? Bene, tagliamo qualche pagina delle prime 80, della parte in Lousiana. Funzione all'interno della storia: dovrebbe essere il climax drammatico e invece ne abbassa, e non di poco, il livello. Molto deludente. Tex-Rayado. Il pre-duello inizia con la sconcertante doppia parata in stile Goemon delle pallottole di Tex che poi si ferma, ma non voglio essere troppo severo. Il duello vero e proprio comincia con Rayado che anzich? mirare con la scure alla schiena mira alla pistola: follia, troppa sicurezza, cavolata? Tex non si scansa neanche, sembra proprio che volesse solo disarmarlo: poco convincente. Si continua poi con un corpo a corpo giocato in parallelo col ?duello? Montales-Matt in cui Tex viene in pratica sconfitto ed è alla merc? di Rayado. Ne abbiamo viste altre di situazioni simili, Tex sembra uscire perdente ma con uno scatto ribalta tutto, qui più che la sua abilità sembra essere la fesseria dell'avversario a cambiare le carte in tavola. Col nemico a terra, di schiena, Rayado esita, indugia, non trova di meglio che mettersi a chiacchierare: ?Muori, Aquila Bianca è Ti spiezzo in due è Tu c?ha la mamma maiala?, mancava che si mettesse a recitare Dante e il quadro sarebbe stato perfetto, e ne paga la conseguenze. Forse una diversa disposizione delle vignette, magari eliminandone una, avrebbe reso il tutto molto più dinamico e realistico; in questo modo si comunica una lentezza sconcertante che penalizza tutta la sequenza. Funzione all'interno della storia: come resa dei conti fra i due nemici principali mi risulta un po' telefonata, soprattutto nel finale, con un Tex sempre sulla difensiva. Non c'è uso della magia e mi sarebbe piaciuto. Comunque non male, discreto. Tex-Cane Giallo. Da un nemico ridicolo e vigliacco come Cane Giallo, che non fa quasi nulla per due albi o quasi, non ci si può aspettare di meglio che la fuga. La fase preliminare può essere criticata perchè l'indiano sbaglia mira, per l'esclamazione di Tex dopo la caduta da cavallo, ma non mi sembrano delle gravi mancanze. Invece la battuta prima di slacciarsi il cinturone è emblematica del declino di Tex nelle mani dell'ultimo Nizzi, che mai e poi mai si sarebbe espresso in un modo tanto ridicolo. Venendo invece al duello in sè, all'inizio sembra in stile Serrano-Agreda: uno sgambetto, un calcio, due cazzotti e Cane Giallo è ko. Per l'andamento complessivo della storia sarebbe il degno finale di un nemico inconsistente, e invece il guizzo, viscido quanto si vuole, è una sorpresa abbastanza lieta, nonchè in linea col personaggio (cosa che manca, purtroppo, nel duello con Agreda). Sembra che Cane Giallo, spinto dall'odio, ritrovi un minimo di quella dignit? che sembrava persa fin dall'inizio dell'avventura, dove si affida allo stregone cialtrone, progetta una vendetta e dopo un incursione se ne sta in pratica con le mani in mano.? quasi incredibile che un nemico che non a torto è stato definito da molti il peggiore fra quelli visti finora riesca quasi ad ammazzare Tex, e che quest?ultimo debba ricorrere alla pistola, però per me ci sta ed è efficace. Funzione all'interno della storia: tralasciando la battuta infelice di Tex, il climax narrativo è migliorato, il tono drammatico della storia si è accresciuto (ci voleva poco, a dir la verità, però l'obiettivo è raggiunto), la tensione è stata creata e si è risolta. In conclusione, io mi sarà anche bevuto il cervello, ma fra i tre duelli, nessuno dei quali è esaltante di per sè, quello che preferisco, l'unico che mi ha trasmesso qualcosa, che mi ha un minimo emozionato, e quello che risponde meglio per me alla sua funzione narrativa è stato quello con Cane Giallo. Dopo di che forse sono pronto per il ricovero.
  18. jack65

    [98/99] La Sconfitta

    Mamma mia, che brividi! Nonostante abbia 30 gradi in casa, rileggere questa storia dopo non so quanti anni mi ha dato i brividi, mi è piaciuta più ora che a suo tempo. Pu? essere considerata una storia minore, ma è ugualmente un gioiellino. Non è venerazione per il maestro o per il passato, la tradizione che fu, è che regge alla grande ad una lettura attuale. Trama quasi inesistente, idee semplici, ma situazioni coinvolgenti, un Tex d'annata leggero, ironico e spavaldo al punto giusto, ritmo incalzante, tanta azione, e soprattutto un linguaggio esaltante, tagliente, una lama di coltello dall'inizio alla fine come non se ne vede più oggi e che mi ero dimenticato. Ecco come tirar fuori in neanche 120 pagine una grande storia quasi tutta azione con bei momenti drammatici. è difficile essere semplici, ricavare da spunti non originali qualcosa che rimane impresso: il boss di paese, il figlio arrogante, scazzottate, sparatorie, tutti elementi consueti per il western, e soprattutto, in un crescendo rossiniano, il pistolero, il doppio duello, e per finire, la tragica conclusione finale. I personaggi esistono solo nel presente e per il presente, non sappiamo nulla o quasi dei Baker, di Scott, dello sceriffo, solo accenni del loro passato e via, pennellate efficacissime che non danno un minimo di psicologia o quasi ma che rimangono impressi, parlano e si raccontano con le azioni. Far vedere l'eroe, il protagonista, sconfitto, per poi esaltarlo ancora di più nella vittoria finale forse sarà stato visto in qualche film o letto in alcuni libri, ma è una chicca che viene giocata al massimo delle potenzialità drammatiche, e se questo non bastasse, un ulteriore tocco è dato dalla donna di Scott e dalla tragedia finale che chiude definitivamente il sipario. Anche la storia successiva monoalbo, Supertex, è una buona storia pur non raggiungendo lo stesso livello di intensit? e drammaticit?, forse per la trama un po' più convenzionale, forse per i troppi personaggi da manovrare in così poco spazio. Esaltazione della semplicit?, nella trama, nelle situazioni, nei personaggi, linguaggio diretto, tagliente, aggressivo, azione continua quasi senza pause, e tensione, drammaticit?, a piene mani, condite con leggerezza, molto easy, il tutto in uno spazio ridottissimo: queste le lezioni del maestro.
  19. Tocca andare spesso fuori tema, ma ogni tanto è bene lasciarsi trascinare dalla corrente. Il ?mito? GLB, il fantastico, altri autoriIl GLB che è un mio ?mito?, se così si può chiamare, è quello che nella fascia 100-200 sforna tutte bellissime storie, una dopo l'altra, storie di un livello altissimo in sequenza impressionante. è da tantissimi anni che non rileggo questo centinaio, qualcosina forse nel giudizio cambierebbe ma l'impressione di fondo sarebbe sempre quella. Nella fascia 1-100 ci sono davvero, com?? stato detto, tante storie più o meno brevi che sembrano tirate via o tagliate con l'accetta, e disegnate nello stesso modo, bisogna riconoscerlo pur con tutte le attenuanti del caso. Ho sempre in testa da quasi 30 anni questa specie di classifica dei periodi: dal 100 al 165 siamo al massimo, poi un leggero calo fino al 200, poi un calo sempre più accentuato fino a che smisi la collezione col 268, le storie m?interessavano sempre meno. Pu? anche darsi che tante belle storie di allora possano far sorridere oggi, visti gli anni passati, lettori smaliziati, e soprattutto il Tex artigianale, ruspante, originale o delle origini degli inizi, sempre in via di definizione e sempre pronto a sorprenderti valicando i famosi o famigerati paletti di ?texianit??, fino a raggiungere una sua fisionomia ben delineata se non definitiva, ma mi sembra che parecchie storie di allora reggano benissimo a una lettura odierna. L'alchimia texiana raggiunta da GLB non è stata mai più riprodotta, sia che la si consideri il massimo o no, quel Tex non è e non è stato mai riproducibile. Tutte le storie ?fantastiche? di GLB reggono, anche e soprattutto quella sulle terre dell'abisso, i figlia della notte, Vindex, eccetera, possono non piacere ma reggono anche attualmente. Ai tempi ricordo che fra le ragioni dell'abbandono della serie c'erano una serie di storie ispirate al fantastico che non mi convinsero per nulla. Già Santa Cruz mi fece storcere la bocca, il sogno del frate proprio non lo ressi, non parliamo poi de La piramide misteriosa, con sacerdoti mummificati e quant?altro; almeno queste, forse, potevano reggere anche se non mi piacquero. Ma la storia con quella razza aliena di rettili, col missile ritrovato fra i ghiacciai, non mi ricordo più il titolo, con quella specie di Hellingen dalla bocca storta, mi è sembrata una delle brutture più clamorose mai viste, insieme a quella con i dinosauri nella stiva. Queste proprio, a memoria, non mi sembrava proprio storie che potessero stare in piedi su Tex, su Zagor forse, ma su Tex no. Infatti mi sembra che le ultime due fossero state sceneggiate da Nolitta, le prime due mi sembra siano proprio di GLB. Insomma, neanche lui è infallibile, ma la cosiddetta mitizzazione, se rimane nei limiti, è accettabile e giusta, perchè fa riferimento a un periodo caratterizzato da un Tex e da tante storie di livello altissimo in termini assoluti. Per fare paragoni con altri autori dovrei rileggermi in blocco la sezione dal 300 al 500, forse in futuro sarà in grado di farli. Una cosa però mi sento di dirla, riferendomi a quest?intervento di Paco:?Per quanto riguarda le ulracritiche a Nizzi e gli osanna a Boselli avuti in questi anni, credo non solo che siano stati entrambi sbagliati ed entrambi intellettualmente disonesti, ma credo anche che abbiano fatto male entrambi (in maniere diverse) ai due autori:sia Nizzi che Boselli ne hanno pagato, o ne stanno cominciando a pagare, le conseguenze.?Non so la veridicit? di quest?ultima affermazione, però, critiche e osanna in questo caso mi sembrano giustissimi e più che onesti: se Nizzi è crollato vorticosamente in un arco di 10-15 anni e ha ridicolizzato serie e personaggi è giusto che si becchi tutte le critiche di questo mondo, senza per questo scalfire la grandezza di quanto aveva fatto prima del declino; al contrario se le prime storie di Boselli, diciamo dal 400 al 500, sono quasi tutte di altissimo livello è giusto togliersi il cappello, salvo poi criticarlo quando ci va e ci vuole, soprattutto nel periodo post-500 dove mi sembra calato a volte poco a volte tanto. Io stesso non ho apprezzato molto le sue due ultime storie, texone e Deadwood. Tex-texianit?-centralit?-marginalit?-storia-personaggiQui casca l'asino, non solo perchè sono temi molto difficili e non mi sento per nulla esperto, ma anche perchè mi sembra di essere l'unico a pensarla in un certo modo. Senza scomodare inutilmente Socrate o Platone, la domanda è sempre quella: che così?, chi è Tex?; che così? che fa sè che Tex sia Tex?; così? la texianit??; qual è l'idea di Tex, la sua essenza, la sua natura, la sua physis, la sua sostanza, la sua ousia?Per la risposta non ci si può riferire al mondo delle idee, ma ci si deve riferire al creatore, anche qui, a GLB, come è stato detto, questa è la versione base di un certo Tex, di Tex in assoluto, forse. Senza stare a fare elenchi, rimanendo sul generale, ecco la prima domanda: si può dire che i vari Nizzi e Boselli hanno eroso questa natura, questa essenza, o l'hanno persa, rendendolo in qualche modo irriconoscibile?Posto che ogni autore aggiunge o toglie da un personaggio qualcosa per maggiore o minore affinit? e per predisposizioni proprie, posto che non in ogni singola storia si possono avere concentrate tutte le caratteristiche di un personaggio, limitandomi alle perdite, o trasformazioni che possono apparire negative, dico che il Nizzi dei tempi d'oro ha ridotto molto l'irruenza del Tex originale facendolo diventare più pacato e riflessivo, il Nizzi in forte declino ha ridicolizzato pesantemente Tex, Carson (e ora anche Kit) trasformandoli in una sorta di Ciccio e Franco, in due coglionazzi come Tex Pirler e Kit Cazzon, le barzellette dei rangers del Texas, e che Boselli, pur con segnali di trasformazione, ha reso Tex molto più serioso, meno ironico, meno conviviale e compagnone. Seconda domanda: perdere una caratteristica originaria (o aggiungerne una nuova) ?, sarebbe un delitto di lesa maest? verso Tex e GLB?Per me no, questione di gusti personali. Per esempio, perdere in buona parte il Tex sbruffone, arrogante, padreterno, galletto, che si comporta come un bullo con lo scudo del distintivo, io lo trovo più che positivo. è un tratto che mi piaceva 30 anni fa, un tratto che ha fatto la fortuna di Tex, ma che ora non reggo più, lo vedo bene ogni tanto ma ultimamente l'ho visto utilizzato a sproposito con personaggi talmente deboli e indifesi che quasi mi ha fatto arrabbiare. Se questa è lesa maest?, pazienza. Tex che entra in un paese, vede il cattivo di turno e lo fa subito volare dalla finestra per me può restare in soffitta. Invece recupererei l'arroganza linguistica, che mi sembra latitante da diverso tempo, l'umorismo e la convivialit? con i compagni d'avventura, in cui vedo il Tex di Boselli ancora molto debole. (E poi una bischerata, vorrei più scazzottate nei saloon, più free for all per tutti, insomma, non è un tratto del personaggio ma mi piaceva e mi piace ancora tanto). Terza domanda: oggi il personaggio Tex dei vari Boselli e Faraci è davvero Tex, non diciamo quello classico di GLB ma almeno un Tex vero, credibile, che rientra nel solco della tradizione? O è un personaggio snaturato, un altro personaggio? Per me è quello vero, è un Tex riconoscibile al 70-80%, c'è ancora da lavorarci, certo mi sarei aspettato un po' di più essendo abituato troppo bene non solo da GLB ma anche dallo stesso Nizzi, comunque diciamo che mi accontento e non vedo snaturamento, e non ricordo, a parte le caricature di Ciccio e Franco, un Tex irriconoscibile in nessuna storia. Ecco infine la domanda clou, quella che mi interessa di più: la centralit? di Tex, del ?vero? Tex, nella storia, è fondamentale per la riuscita della stessa? Detto in altri termini: la fortuna di Tex è da ascrivere soprattutto alle caratteristiche del personaggio ben in risalto o non forse anche alla trama, alla storia, ai personaggi di contorno?Cito da una parte Tahzay: ?Ecco perchè insisto a dire che non è tanto il "contorno" sul quale occorre soffermarsi, quando si parla di lettori esigenti, ma su Tex (e i suoi pards): con un Tex apprezzabile, "riconoscibile", e nei limiti della credibilit?, si può osare di tutto, e - al contempo - anche un soggetto semplice o abusato può risultare gradevole.?E dall'altra copio un intervento di Capelli d'argento sul texone:Capelli d'argento----QUOTE (jack65 @ Lunedì, 05-Lug-2010, 19:21)Quanto al resto, la strapotenza delle storie boselliane dei primi tempi soprattutto era dovuta a una trama super avvincente ed equilibrata nelle parti, vedi passato di Carson, Helltown, Fort Apache, gl'Invincibili, i Lupi Rossi, ma anche quella del treno deragliato, Matador e forse altre che non mi vengono in mente, il texone sugli assassini, e Patagonia, per venire all'attualit?. Di fronte a una trama coinvolgente che t?incolla alla sedia, eventuali possibili difetti, vedi troppi comprimari e troppo presenti se non ingombranti, vedi un Tex magari non proprio al centro della storia, per me svaniscono, vanno in terzo-quarto-quinto piano. Eh no, amigo..... Va bene l'innovazione ma dissento totalmente da te riguardo la figura di Tex e dei troppi comprimari. Tex è Tex e se è da 60 anni in sella un motivo ci deve pur essere. O no ?Ci son già stati 15 anni di buio, ora facciamolo riemergere e non "nascondiamolo" in mezzo a tanti altri personaggi piu' o meno famosi ... Fine OT ( parziale ). ----Io la vedo quasi all'opposto, e ribadisco che se la trama e i personaggi sono veramente intriganti, a me se Tex non è proprio al centro dell'attenzione non interessa nulla o quasi, e anche eventuali altri difetti scorrono via veloci. Se avessi dovuto leggere storie poco significative ma con un Tex sempre al centro dell'attenzione al massimo della forma avrei smesso da tempo, e in effetti una volta l'ho fatto. Senza una storia come si deve la centralit? di Tex per me va a farsi friggere. Tex che domina la scena, i comprimari, nemici e alleati, in una storia scarsina non m?interessa. Il rischio di oscurare Tex c'è, e anche grosso, chi lo nega, e questo tipo di storie vanno bene una tantum, trama più personaggi devono essere veramente intriganti altrimenti c'è un flop. Si parla sempre di storie di Boselli, mi sembra evidente, è lui l'accusato. Se nella storia del passato di Carson Tex non è proprio al centro della scena e non domina come altre volte ma la storia è grandissima, chi se ne frega. Se nel texone sugli Assassini Tex divide la scena con un giovanotto ma la storia è grandissima, chi se ne frega. Se in Helltown ci sono troppi personaggi, amici e nemici, ma la storia è grandissima, chi se ne frega. Mi vanno benissimo tanti personaggi, purch? siano interessanti e lascino il segno, e poi questo Tex così oscurato non l'ho proprio visto. Un Tex al servizio della storia, se questa è grande, e non viceversa, mi sta benissimo. Per esempio, Deadwood per me non funziona, vedo Tex un po' in ombra anche se abbastanza centrale, storia e personaggi non sono esaltanti, di conseguenza la storia non mi è piaciuta più di tanto. Nell'ultimo texone, Tex ritrova quasi caratteristiche ?antiche?, meglio lui di trama e comprimari, per me non alla sua altezza, di conseguenza la storia non mi è piaciuta più di tanto. Altri esempi su storie che hanno trovato la quasi unanime approvazione. Intrigo nel Klondike, accolta qui e su altri lidi molto positivamente, è stata vista generalmente come un passo avanti di Boselli che ha finalmente fatto muovere i due pards come si deve in modo assolutamente centrale, anche in presenza di una trama non così originale. Sarà. è vero, Tex e Carson sono in ottima forma, nulla da dire. Però la storia e i personaggi non mi sembrano così interessanti, e soprattutto uno dei cattivoni, ai quali i rangers hanno dedicato un anno per l'inseguimento, che si vedono dedicati quasi un albo di flashback, dicevo, uno di questi grandiosi assassini, di questi fenomeni del crimine, alla fine ha paura di un cane, incarnazione del Fantasma Formaggino. E allora bastano Tex e Carson in forma? Per me no. E La grande sete, considerata da tanti una boccata d'aria fresca col ritorno dei veri rangers, che parlano e si muovono come si deve, tanto da chiedere a gran voce l'ingresso di Manfredi nella serie regolare? Se l'autore è questo, meglio di no. Tex e Carson agiscono bene, sè, parlano forse come due butteri maremmani a caccia di cinghiali più che come pistoleri americani, ma la storia? L'ho riletta poco fa, le azioni dei cattivi non stanno in piedi, mi sembra che facciano di tutto per farsi beccare, fossero stati senza far nulla forse avrebbero vinto. E allora?Addirittura oso dire che nel corso della sua storia Tex è stato fin troppo centrale e dominante. Se i protagonisti sono quattro e non uno solo, non capisco perchè tutti i piani, ma proprio tutti, con rarissime eccezioni, siano pensati e organizzati da Tex. è vero che all'interno del piano ognuno ha la più ampia libertà di azione, ma il piano è sempre ideato da lui. Va bene che l'eroe va sempre esaltato e glorificato, ma per me non sarebbe uno scandalo che almeno qualche suggerimento, qualche considerazione, se non un vero e proprio piano, almeno qualche volta possano essere ideati anche dagli altri tre pards. Il cervello ce l'hanno anche loro, mi pare. Discorso analogo per gli indiani, che ascoltano sempre Tex per poi eseguire alla lettera i suoi piani, come se fossero incapaci di organizzare un piano di battaglia. Va bene questa storia, ma qualche volta far vedere un po' di cervello da parte loro lo vedrei con piacere. L'eccezione forse è data da Cochise, poi siamo sempre su questa linea. L'eroe che si inserisce in un piano escogitato da altri e magari lo modifica, questo mi piacerebbe ogni tanto. Questo è l'unico caso in cui mi sento di parlare di paternalismo texiano, e mi d' un po' fastidio. Su queste cose mi sa che la vedo un po' all'opposto dalla maggioranza, magari mi si dir? che un Tex troppo umano non è più lui. Umano non vuol dire coglione, è bene intendersi. Tanto vale allora gridare allo scandalo verso il Tex in Patagonia perchè osa cambiare bandiera tradendo il suo comandante, e questo non è da lui, è un sacrilegio. Anche qui, un Tex che cambia idea, che valuta una scelta, è sè più umano ma ancora più grande, finalmente esita, ripensa alle sue azioni anche da un punto di vista etico, e gran parte della grandezza di Patagonia sta proprio nella compresenza indissolubile di ehos e pathos, che rende Tex ancora più uomo e in quanto tale ne esalta l'eroismo, è l'uomo che esalta l'eroe, è un eroe proprio perchè si è messo in discussione ed è quindi in un certo senso più umano. Evviva.
  20. jack65

    [596/597] Oltre Il Fiume

    La grossa cazzata di inizio albo del mese scorso viene spiegata in qualche modo in questo secondo con quella che a me sembra un'altra piccola cazzata, ma mi accontento, non siamo scesi nel ridicolo e questo mi basta e mi recupera diversi punti. Ma davvero pensavo che l'autore avrebbe potuto lasciare tale e quale un potere talmente abnorme come l'uccisione a distanza? S?, eccome se l'avevo pensato, ormai sono pronto ad aspettarmi di tutto e anche di più. Guardando bene forse la cazzata più grossa è quella dell'uso dello stregone che non serve assolutamente a niente tranne che come incipit della storia, un deus ex machina iniziale anzich? finale.
  21. leggo la discussione e vedo che non sono in grado di dire se i lettori sempre più esigenti abbiano in qualche modo influenzato Tex, però su una cosa voglio intervenire. Non credo c'entri nulla il lettore "esigente" che non accetta più o accetta di malavoglia il fantastico nelle storie. Non confondiamo la "sospensione dell'incredulità" con la "sospensione delle cazzate". Mefisto che parla con i demoni dell'inferno, Mefisto che risorge, presentati in una certa maniera, sono incredulità accettabili. Ukasi che ammazza a distanza con la parola, se non viene detto nulla, se non è un bluff, è una cazzata bella e buona, e i lettori lo sanno riconoscere. Qui non c'entra nulla il lettore esigente e/o prevenuto, si tratta di riconoscere una cazzata e basta. E' di Nizzi? Eh, sfortuna per lui. E i due nuovi protagonisti di altre mirabolanti avventure, Tex Pirler e Kit Cazzon, di chi sono? Il Tex vigliacco di un maxi di chi ?? Essere prevenuti è un conto, rendersi conto che un autore è in colossale declino è un altro. O no?
  22. jack65

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Leggendo le ultime due pagine e mezzo di interventi sembra che i difetti maggiori di questo texone siano i troppi nomi di persona dei comprimari, il tu il lei e il voi mal usati, e i complimenti eccessivi. Stessero così le cose saremmo a cavallo, la storia sarebbe talmente bella da non lasciare spazio per le critiche che a queste bazzecole. Per me non è così, c'è ben altro che limita questa storia, e se devo sintetizzarlo in due parole direi da una parte che manca l'equilibrio, nel dosaggio delle parti narrative, nelle tematiche e in alcune situazioni chiave, e dall'altra che ci sono diverse ingenuità. Una prima parte americana eccessivamente lunga, per eccesso di convenevoli, di chiacchiere, e di indizi verso i nemici. Un colonnello così ingenuo che lascia andare Tex, Montales, e addirittura Serrano, il primo dei sospettati. Una serie di episodi determinanti (tradimento di Dada, duello Tex-Rayado, duello Agreda-Serrano) che presentano soluzioni abbastanza ingenue tanto da renderle meno potenti e drammatiche, l'ultimo duello poi, il clou di tutto l'albo, talmente corto da risultare quasi insignificante. Un altro episodio non visto, la strage di Agreda, che sarebbe stato potentissimo mostrare anche di sfuggita e che avrebbe caricato molto la parte finale che invece si sgonfia. Una tematica schiavit?-libertà non voglio dire scontata ma abbastanza telefonata, una tematica ribellione-magia che non si amalgamano bene (il Rayado-Kurtz-Mefisto è un po' troppo per i miei gusti, e soprattutto non ha minimamente il carisma degli ultimi due). Per me i veri difetti di questa storia sono questi, non i nomi, i complimenti, le forme di cortesia e così via. Il Tex che ne viene fuori (somiglianza a Steven Seagal a parte), mi sembra nettamente migliore di quello di Deadwood, per esempio, finalmente riesce ad essere ironico e addirittura a sorridere, pur soffrendo ancora della sindrome del risolutore, cioè non riesce a colpire il nemico finale, qui come, ancora una volta, in Deadwood. Quanto al resto, la strapotenza delle storie boselliane dei primi tempi soprattutto era dovuta a una trama super avvincente ed equilibrata nelle parti, vedi passato di Carson, Helltown, Fort Apache, gl'Invincibili, i Lupi Rossi, ma anche quella del treno deragliato, Matador e forse altre che non mi vengono in mente, il texone sugli assassini, e Patagonia, per venire all'attualit?. Di fronte a una trama coinvolgente che t?incolla alla sedia, eventuali possibili difetti, vedi troppi comprimari e troppo presenti se non ingombranti, vedi un Tex magari non proprio al centro della storia, per me svaniscono, vanno in terzo-quarto-quinto piano. Raza è troppo ingombrante? Sarà, e sicuramente lo ?, ma se le storie che lo riguardano fossero state all'altezza di quelle citate prima, io non me ne sarei accorto o ci sarei passato sopra. Secondo me in questi ultimi tempi la parte innovativa è un po' in sordina, si cerca un consolidamento soprattutto della figura di Tex che vedo ancora in fase di definizione, nel linguaggio, nell'ironia e soprattutto nella convivialit?-quotidianit?-familiarit? con gli altri pards. Nell'ultima storia di Nizzi, piaccia o non piaccia, si sente una sorta di aria di casa quando Tex parla, per esempio, con Carson. Questo ancora non lo posso dire con le storie di Boselli, e questo sarebbe un canone non da rispettare, ma da fotocopiare.
  23. jack65

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    La sensazione costante durante tutto l'albo e alle successive letture è che non sia una storia con Tex ma con l'attuale Steven Seagal: tozzo, tarchiato, rigido, imbolsito e soprattutto monoespressivo nella quasi totalit? delle situazioni. Corporatura e fisionomia ai miei occhi sono quelle, e anche se qualche volta ride ed in varie occasioni è pure dinamico, l'impressione di staticit?, con le labbra chiuse e la mimica facciale rigida, è sempre quella. E? una sensazione, giusta o sbagliata che sia, che non riesco a togliermi di dosso e che mi ha ostacolato non poco nella lettura. Fosse stato disegnato diversamente forse la storia mi sarebbe piaciuta di più. Riguardo alle azioni, poi, sè, Tex è lui, ma sembra non avere mai un piano per agire, sta alle disposizioni di questo e di quell'altro, anche se poi i suoi interventi sono risolutivi. Quanto alla storia, non mi è sembrata particolarmente esaltante, gli episodi chiave non mi hanno convinto molto e altri non mi sono sembrati molto azzeccati.
  24. Le critiche all'ultimo Nizzi sono più che strameritate, rileggendo le store dal 500 sembra che abbia perseguito una vera e propria opera di decostruzione dei 4 pards, almeno 3, via, con Tiger il discorso è diverso, de-costruendo, facendo a pezzi il loro lato eroico e mostrandoceli come dei coglionazzi rimbambiti. Quando ho riletto "Agguato a mezzanotte" a un certo punto mi sono messo a ridere, ho pensato di avere sotto gli occhi TEX PIRLER & KIT CAZZON, la parodia dei due rangers che furono. Con Kit mi sembrava si fosse risparmiato, fino all'ultimo almanacco dove il rimbambitismo galoppante colpisce purtroppo anche lui. Poi è riuscito persino a farli diventare tutti dei vigliacchi con Fort Sahara, l'apoteosi, il mito al contrario. Eppure ci sono delle storie o singoli albi post 500 che ho apprezzato e non poco, come Mefisto!, albo singolo eccezionale, le storie di Puerta del Diablo e di Documento d'accusa, le migliori per me, Un treno per Redville, molto carina. Altre storie mi sono piaciute abbastanza, come tutta Athabasca Lake, Il lungo viaggio (nonostante gli strafalcioni), ed altre a cui do la sufficienza, come Il mercante francese (che mi sembra non sia piaciuta a nessuno), Il villaggio assediato, Dieci anni dopo. Di altre storie doppie salvo i primi albi, come Le foreste dell'Oregon, Muddy Creek, Kiowas, La valle dell'odio. Moctezuma non lo trovo così orribile, trovo peggiori La sentinella e soprattutto l'ultimo almanacco. Ma lasciamo perdere i difetti. Fatto sta che Nizzi è stato, ripeto, è stato, un grandissimo autore, tanto che non mi ero minimamente accorto, io che non leggevo mai gli autori, del passaggio di consegne da GLB. Trovo il pregio maggiore di Nizzi quello di essere stato un "imitatore originale"."Imitatore" non è sminuirlo, anzi, perchè ha saputo riprendere tantissimo dal padre di Tex, cosa tutt'altro che facile, come le trame, gli intrecci, il carattere dei pards, crearne addirittura dei nuovi, tipo le storie in Messico o la Tigre Nera, ecco perchè "originale", ha ampliato la psicologia di Kit e Tiger in storie bellissime dedicate quasi esclusivamente a loro, ha saputo mantenere una forte centralit? nella storia da parte di Tex, ha osato farlo avvicinare da una donna, ha immesso la componente giallo-investigativa che mi piaceva molto, ha ampliato l'affiatamenteo ironico di Tex e carson e così via. I suoi primi texoni sono bellissimi, e poi, se non bastasse, è stato leggendo la storia su Custer che mi è rivenuta voglia di leggere Tex dopo vent'anni di pausa. Non saprei dire quando è cominciato il declino, devo ancora rileggere tanto, fatto sta che ultimamente quello che scrive oggi è l'ombra di Nizzi, e non mi sembra che se ne sia mai reso conto. Per chiudere, l'ho detto anche nell'altro forum, mi sembra che chi scrive su UBC a volte non usi lo stesso metro per gli altri autori, vedi ultimo maxi o la storia di Manfredi, per esempio. Per l'ultimo almanacco, poi, sono stato molto più feroce io.
  25. jack65

    [593/595] La Mano Del Morto

    Prima vignetta: veduta panoramica della main street di Deadwood, 1876. Mi ci sono fermato un paio d'ore nell'ormai lontano 1996, di passaggio dalle Black Hills all'Wyoming, e devo dire che in 120 anni non era cambiata poi molto. Deadwood era, e mi sa che è rimasta, un concentrato di case da gioco, con bar-saloon vecchio stile e un grande spazio pieno di tavoli verdi e slot machines. Non c'era molto da vedere, forse meritava quel piccolo parco, un'isola verde fra i tavoli verdi. Era mattina, c'era pochissima gente, molti locali erano chiusi, fra questi un saloon che sembrava essere quello in cui trov? la morte Wild Bill, così c'era scritto, anche se non è che mi fidassi molto, e non vedevo l'ora di scappare da questo villaggio irreale per immergermi ancora una volta nella natura. Verso il confine, Beulah, 32 abitanti, sembrava di essere in un film, eppure questi micropaesini esistono davvero. Ma veniamo alla storia.
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