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TWF - Tex Willer Forum

Lo Sbirro, Il Giustiziere, Il Cavaliere


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

In sessant'anni di vita editoriale, diversi uomini si sono dati il cambio nella sceneggiatura delle storie di Tex Willer ed ognuno di lor, pur rispettando la "tradizione" GLBnelliana ha messo in Tex qualcosa di suo, lo ha caratterizzato proiettando su di lui i suoi ideali più profondi, le sue credenze, e, chissà, forse anche un po' di loro stessi.
Sta di fatto che in 577 abbiamo visto Tex assumere diversi stili di comportamentamentali nei confronti delle persone che gli hanno gravitato attorno ( fossero esse delinquenti, politicanti o puri e semplici "grattaterra" ).
A mio modo di vedere, negli anni, i vari sceneggiatori ci hanno regalato principalmente tre fenotipi comportamentali Texiani, ossia Lo Sbirro; Il Giustiziere e Il cavaliere senzamacchia e senza paura.

Indubbiamente, l'eroe creato da GianLuigi Bonelli nel 1948 rientrava, anche se non fin dai primi numeri, nella terza categoria, ossia quella dell'eroe classico, quella del cavaliere che lotta per degli ideali superiori come la giustizia, la parit? dei popoli, che combatte la violenza e i soprusi per un solo ed unico motivo, ossia perchè per lui è giusto così, perchè secondo i suoi ideali il mondo è peri buoni e i giusti e tutti coloro che ostacolano questo suo ideale devono essere fermati, attenzione, non uccisi, ma fermati, consegnati alla giustizia, in cerci casi devono essere redenti, ma mai uccisi, se non per "cause di forza maggiore". Questo è l'eroe nel sensostretto de termine, questo ?, a mio parere, il Tex degli albori, quello originale, quello nato dalla macchina da scrivere di GLB!!!

La seconda tipologia, ossia quella dello Sbirro è arrivata solo più tardi, a mio parere con le storie di Guido Nolitta. Il suo Tex infatti seppur fosse sempre un uomo guidato da ideali profondi, ideali che sentiva suoi, ha agito molto spesso mosso da un senso di giustizia molto più vicino alle istituzioni. Attenzione, con ciò non voglio dire che è una sorta di ottuso e quadratissimo poliziotto di quartiere che gira col codice penale nella tasca posteriore dei Jeans!!! Quest non sarebbe da Tex!! Con questa frase voglio semplicemente dire che il Tex Nolittiano ha sempre messo al di sopra d tutti i suoi ideali LA GIUSTIZIA E LA LEGALITA'. Penso ad esempio alla chiacchierata che intrattiene col giovane Andy Wilson nella storia Mingo il ribelle . Durante la loro chiacchierata Tex afferma che, sebbene abbia intuito del buono nel ragazzo, dovr? comunque consegnarlo alla giustizia e in seguito provare scagionarlo. Questo Un Tex "sbirresco" è però strano, non è un poliziotto a tutto tond che rispetta i gradi e le autorit?, lui crede nella giustizia ma speso diffida ( e a ragione ) di chi la rappresenta, comportamento che emerge anche nella storia citata poco sopra. Un personaggio quindi strano, che per certi versi ricorda personaggi noir come Philip Marlowe o , come si è detto in altro loco, L'ispettore Callaghan. Il Tex "sbirro" è un uomo che sa di camminare su quella sottile linea che demarca il bene dal male, un uomo che sa di essere un giusto in un mondo di ingiustizie, un uomo disilluso che troppo spesso vede coloro che dovrebbero incarnare al meglio i suoi ideali comportarsi come il peggiore dei criminali cui dovrebbero dare la caccia.

Questa esplosiva miscela si è poi modificata con il passare degli anni, in modo particolare con l'arrivo di Claudio Nizzi prima e di Mauro Boselli poi. che loro ci regalano un Tex più "sbirro" che "Cavaliere", ma il loro sbirro è meno "tormentato" e più un detective, il loro Tex è principalmente un uomo, non un eroe, capace di commettere errori quanto di cavarsi dai guai, ma, a differenza dello "sbirro" Nolittano, il loro Tex è meno tormentato, il loro Tex è estremamente sicuro di sè, il loro tex sa sempre qual'? la cosa più giusta da fare e s sempre come farla. Il loro tex è quasi un ideale. E' un eroe che non ha ne vacillazioni ne dubbi, è la sicurezza in persona.

Resta infine il giustiziere, innanzitutto c'è da dire che più che un fenotipo riconducibile ad un particolare sceneggiatore, questo Tex simil "cavaliere oscuro"- "vigilantes" lo si è visto solo in casi "particolari". Il primo a dipingere un Tex mosso principalmente dalla rabbia fu proprio il suo pap? GianLuigi nella storia de Il giuramento in cui vediamo un "inedito" Tex dare una caccia spietata agli assassini di sua mogie. Ma penso che l'apice del "Tex giustiziere" lo abbiano rappresentato Nizzi e Kubert nel loro Texone. Ne "il cavaliere solitario" infatti abbiamo un Tex inedito, spietato, mosso dalla rabbia e dall'odio, spinto da un ideale del tutto personale di giustizia che offusca, a mio parere, anche le regole più elementari della civile convivenza. Un eroe-antieroe, che usa metodi spicci e, talvolta, violenti. Un uomo che non conosce la pietà. Una belva arrabbiata, ferita nel suo profondo essere che agisce quasi d'istinto quasi fosse un animale.

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intanto complimenti per l'interessantissima discussione che hai aperto, colonnello.......... sè, in line di massima credo che tu abbia dettato le linee principali con cui tex è stato mostrato in tanti anni dai suoi diversissimi autori..... ma c'è una caratteristica di tex che non viene mai, o quasi, messa in evidenza, perchè seppelita dai giusti e inevitabili discorsi sulla lealt? e sul coraggio e sulla forza del ranger..... mi riferisco alla capacità riflessiva di tex, che lo spinge, in certe situazioni, a riconoscere anche la forza, o la grandissima umanit? di chi gli sta davanti..... un esempio che mi piace ricordare ce lo diede lo stesso GLB, nella storia del capitan barbanera...... tex si mette alla pari con drake, cerca di capirlo, perchè si accorge di quanto sia forte e sprizzante energia il personaggio che ha di fronte..... tex è capace quindi di salire a bordo della nave di barbanera mantenendo la calma, senza spingersi in una naturale azione di vendetta verso il capitano........... un altro esempio simile lo troviamo nella storia golden pass, ed è quindi nolitta a proporcelo:mi viene in mente quella scena in cui pat deve affrontare un pugile per guadagnare una certa somma, ma tex vorrebbe farlo desistere, perchè, sono sue parole, da uno come quello è meglio stare alla larga........ anche nell'attuale storia del vecchio di mezzanotte boselli ci presenta un tex capace di riconoscere l'intelligenza di un uomo come lagrange(avviene nel primo albo).......... insomma, voglio dire:tex sa quando chi gli sta di fronte è in gamba, e non esita a riconoscerlo..... e non mi riferisco alla solita vecchia abitudine di dire, per accompagnare le funeste previsioni di carson, che "gli avversari saranno disposti a tutto, e non sarà una passeggiata affrontarli..."questa è una frase che sa ormai da ritornello su tex, perchè il NOSTRO non fa che ribadire una verità che non ha bisogno, a mio avviso, di essere ribadita, visto che poi tutto si concluder? con la vittoria di tex e con l'avversario che soccombe..... però, ecco,? bello vedere su tex dei personaggi che sanno entrare così bene nella scena da guadagnarsi un posto d'onore, anche dal punto di vista di tex(purch? non siano nemici, perchè in tal caso non avranno mai un posto d'onore, neanche per tex)........ questo è accaduto con barbanera, sta succedendo adesso con lagrange........? così che io vedo tex:come un uomo che, oltre a manifestare coraggio e abilità quando serve, sa anche essere riflessivo e riconoscere il meglio a tutti coloro che lo circondano.............. forse è proprio per questo che tex pot? accogliere come un amico fraterno anche un uomo come gros-jean, che nel primo incontro con tex appare come un fuorilegge qualunque...... ma tex capisce CHI ha di fronte, la sua forza, e nasce una nuova amicizia....... questo per dire che gli amici di tex non sono sempre uomini della legge, come il tuo omonimo, colonnello...... ecco, ho provato a delineare un'altra caratteristica di tex:sta a voi definirla, adesso, trovarle un nome...... io coi nomi non ci so fare.......... ho quasi dimenticato anche il mio, da quando sono pippo.....

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Ogni sceneggiatore ha dato un aspetto al carattere del ranger, rendendolo un tantino diverso a seconda le situazioni. Il Tex di GL Bonelli, almeno quello degli inizi, prima di incollarsi la stella dei rangers sul petto, era un eroe insooffrente con i superiori e con le regole della società, e agiva secondo ideali che lui riteneva giusti. Poi man mano che la serie avanzo', il suo Tex, piu' maturo e piu' definito dal punto di vista caratteriale, agiva in maniera piu' riflessiva che sapeva sempre distinguere il giusto dal sbagliato e sicuro di sè. Nolitta non so se ha proposto in immagine da sbirro, ma sicuramente il suo Tex è molto meno sicuro, e spesso messo davanti a situazioni difficili, a decisioni difficili. Non posso dimenticare nella storia di Cruzado, quando un uomo torturato e in fin di vita supplica Tex di porre fine alle sue sofferenze. Li' abbiamo un Tex umano e per la prima volta non sicuro di se', messo davanti ad una situazione forse piu' grande di lui. In queste situazioni come se ne sarebbe uscito Bonelli padre?semplice, fa in modo che a Tex non capitino situazioni delk genere. E' come se Nolitta voglia far capire ai lettori di Tex che anche lui a volte puo' capitare, come a tutti gli esseri umani, situazioni in cui e' difficile prendere decisioni. Ecco, secondo me, il Tex nolittiano, piu' che sbirro, mi sembra un eroe piu' umano che in un certo senso ha dei "limiti". Nizzi e' lo sceneggiatore che ha dato un impronta investigativa alla serie, trasformando a volte Aquila della Notte in una sorta di detective in storie con un impronta di giallo. Il suo Tex, riprende su grandi linee, quello della maturit? di GL Bonelli, anche se sembra piu' riflessivo, e come ha già detto qualcuno, sicuro di sè e un buon conoscitore di uomini, in grado subito di distinguere il bene dal male. Infine io direi che forse Boselli è lo sceneggiatore che di Tex ha dato un immagine piu' da sbirro. In quasi tutte le sue storie,Tex agisce sempre sotto la stella dei rangers, a volte anche meccanicamente, ma a volte anche disposto a saperne di piu' prima di mandare un innocente sulla forca(vedi il Fuggiasco), ma i suoi modi di fare mi sanno molto da sbirro.

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Guest Wasted Years

Il primo Tex è un classico eroe senza paura e senza macchia, fedele alla giustizia più che alla legge ed insofferente a regole e costrizioni di sorta. Un eroe molto simile ai moschettieri di Dumas, che agiscono in base ad un'alto ideale e non si curano troppo delle regole meno alte. Man mano che la serie matura, Tex diventa più "realistico", non uccide più 30 o 40 persone da solo e non sconfigge da solo tutti i peggiori tagliagole di un paese al soldo del solito prepotente. Concepisce piani più articolati e spesso aspetta prima di dire chi è il vero cattivo della situazione. Con Nolitta Tex diventa più sbirro e contemporaneamente più antieroe. Tex fa la scorta ad un semplice prigioniero ed ad una pattuglia di militari, cose che il tex di 20 anni prima non avrebbe mai fatto, ma nello stesso tempo disprezza la civilt? e preferisce i valori autentici dei Navajos, come un autentico Zagor. Con Nizzi lo sbirrro diventa detective, e l'aquila piano piano si piccionizza, andando spesso in crisi ed avendo bisogno di fortuna ed aiuti materiali. Boselli lo caratterizza in maniera anomala rispetto al passato, ha un aria paterna che non aveva prima ed è molto protettivo con gli amici ed i compagni, è un po' più chioccia e meno eroe. Forse è umanizzazione e forse è un'ulteriore evoluzione, non saprei dire. Il giustiziere si vede poco, solo quando i suoi affetti sono toccati, a quel punto è ben meritato il titolo di "implacabile".

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Ho letto pochissimo Zagor, ma non mi sembra che il suo stile di vita e la sua filosofia si possano paragonare con quelli di Tex: Zagor non è infatti inquadrato in nessun ruolo preciso nel sistema sociale euro-americano, mentre al personaggio Tex sono necessari degli inquadramenti istituzionali (agente per i Navajo). Detto tra noi, poi il modus operandi di Tex all'interno della tribù della moglie è molto più da funzionario del governo USA che da capo indiano: questi ultimi infatti, contrariamente al modello Tex, stavano bene attenti a consultare l'intera tribù anche solo per muovere uno spillo, perchè faide e contese per il potere erano praticamente all'ordine del giorno. Detto tra noi, poi io Tex non lo vedo affatto "integrato" all'interno della tribù - mi sembra piuttosto che siano stati i Navajo ad "adattarsi" ad averlo in giro. In questo senso potrebbe anche definirsi anche un quarto archetipo oltre ai 3 individuati da Jim Brandon: quello di "padre-padrone" delle tribù indiane. Stasera a casa cerco di rivedere qualche albo e trovare fatti e situazioni che corroborino questa tesi. :indianovestito: , ma così, a memoria, mi pare che la figura di Tex agente/capo dei Navajo sia molto più simile a quella di James "White Beard" McLaughlin (l'agente indiano acerrimo nemico di Toro Seduto) che non al John Dumbar di "Balla coi lupi".

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Guest Wasted Years

Direi che se conoscesi meglio lo Zagor di Nolitta, i punti di contatto li vedresti eccome!!!Incredibilmente il tex di Nolitta somiglia molto a Mister No e a Zagor, proprio nella visione del mondo e nella filosofia di vita, quello che non combacia è il ruolo "istituzionale" di ranger, che, paradossalmente, proprio Nolitta prende molto sul serio, salvo farlo andare strettissimo a Tex in alcuni frangenti... un eroe anche anti eroe.. duro come il ferro. Zagoriano talmente tanto che Carson tende a sparire o a tendere al Cico...

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Ho letto pochissimo Zagor, ma non mi sembra che il suo stile di vita e la sua filosofia si possano paragonare con quelli di Tex: Zagor non è infatti inquadrato in nessun ruolo preciso nel sistema sociale euro-americano, mentre al personaggio Tex sono necessari degli inquadramenti istituzionali (agente per i Navajo).

in realtà è il tex nolittiano che viene sempre giudicato come molto simile allo zagor, sempre nolittiano........ perchè lo zagor nolittiano è un personaggio ceh spesso vede risolversii problemi non tanto per intervento diretto da parte sua, ma perchè sono le circostanze esterne a volerlo...................? come se su zagor ci fosse una struttura portante che agisce a prescindere dall'intervento dell'eroe, il quale quindi non può far altro che mettere il punto alla storia, alla fine............... cose simili accadono anche nel tex nolittiano, il che ha giustificato il paragone fra i 2 personaggi........... prendi ad esempio la storia CACCIA ALL'UOMO, citata sopra da wasted......... andy wilson è giustiziato da una forza così grande, quella della giustizia sommaria, che neanche tex può far nulla per evitarlo.......... a tex rester? il compito di punire i colpevoli(come farà col giudice maddox), ma le storie di nolitta si concludono spesso lasciando la sensazione di un problema non del tutto risolto..... come se nolitta volesse dire che neppure l'ntervento di tex è garanzia della fine del male, così leggendo CACCIA ALL'UOMO alla fine si ha la sensazione che tex abbia colpito solo QUEI responsabili, ma che ce ne saranno altri ancora pronti a colpire, altrove, perchè il sistema è ancora attivo,? più grande di tex..... e poi sono d'accordo anche con quello che dice anthony:GLB non avrebbe mai avuto il problema di decidere cosa far fare a tex in situazioni simili, semplicemente perchè preferiva non mostrarle....... come se pensasse, mi si passi l'arguta analisi, che a un eroe come tex non potrebbe mai capitare nulla di simile........ nolitta ci ha mostrato che è vero il contrario, eppure il suo tex mi sembra sempre tex, mai zagor, e non soltanto perchè hasempre la camicia gialla e non grida mai AHYIIIIIAAK!!!!............. :soldaton:
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Guest Wasted Years

Nel concordare, almeno parzialmente, con la visione "strutturale" di pippo, aggiungerei che tale meccanismo pare operare solo nella civilt? dei bianchi, e tra gli indiani solo quando quest'ultimo oppure qualche nativo istigato da esso arriva come elemento perturbatore. Credo che Nolitta sia molto pessimista nella visione del mondo occidentale e del progresso scientifico, e questa visione si riverbera sui suoi personaggi. Tex, l'eroe "positivo" per eccellenza, pare invece permeato da pessimismo e da un sentimento più moderno di rispetto per le diversit? di vedute. la storia di "Sasquatch" è emblematica. Gli scienziati vivono la scienza come un valore assoluto, mentre Tex lo ritiene un male quando porta lo scompiglio nella vita felice delle tribu' che hanno già la LORO scienza, senz'altro meno avida e moralmente gretta. Tex più attento ai valori che ai fatti è un capolavoro molto Nolittiano.

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Forse non mi sono spiegata bene: confrontavo Zagor e Tex essenzialmente nel loro rapporto con gli indiani e notavo come Tex, anche se apparentemente trae la sua autorit? dal fatto di essere "Aquila della Notte, il capo dei Navajo", in realtà la esercita come rappresentante dell'universo culturale e istituzionale euro-americano. A questo proposito, citando proprio una storia di Nolitta ("La strage di Red Hill"), vediamo Tex trattare con il capo Sioux secondo modalit? da vecchio politicante volpone, non certo da capo indiano (ed essenzialmente per servire i suoi scopi piuttosto che quelli degli indiani). Detto per inciso, mi pare che Nolitta tenda a utilizzare soltanto due tipi di caratterizzazioni per indiani e tribù indiane in "Tex" (escludendo naturalmente gli storici Tiger, Cochise e lo stregone del villaggio): o creduloni o beccaccioni. In questo senso forse c'è il parallelo con Zagor, che gli indiani locali ancora si ostinano a credere lo strumento di Manito... :P

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Gli scienziati vivono la scienza come un valore assoluto, mentre Tex lo ritiene un male quando porta lo scompiglio nella vita felice delle tribu' che hanno già la LORO scienza, senz'altro meno avida e moralmente gretta.

Veramente a Tex, almeno in Nolitta, della scienza proprio non importa nulla in senso assoluto: quando la missione del "Dio Azteco" finisce arrosto insieme il suo "scantinato delle meraviglie" che tanto faceva gola al Morisco, lui (ma anche Montales) non condividono neanche una lacrimuccia della disperazione dello "scienziato" El Morisco (le cui conoscenze però gli fanno comodo e non solo in questa avventura). Inoltre, nella stessa storia, non prende neanche in considerazione l'eventuale valore scientifico del codex Muller: l'unico valore che ha per lui è quello strumentale per la salvezza di Kit. Però in questo caso è il cuore di pap? a parlare... forse è il Morisco a far troppo lo scienziato cinico?
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Guest Wasted Years

? Ho letto pochissimo Zagor, ma non mi sembra che il suo stile di vita e la sua filosofia si possano paragonare con quelli di Tex:

Se fraintendimento c'è stato, nasce tutto, credo da questa frase, sufficientemente chiara ed esplicita e non riguardante solo gli indiani. Per questo io e Pippo ti abbiamo risposto in senso generale.

? Veramente a Tex, almeno in Nolitta, della scienza proprio non importa nulla in senso assoluto

Io non ho detto che Nolitta si preoccupa della scienza. Ho detto che, sempre IMHO, Nolitta spesso contrappone i valori degli indiani con quelli degli uomini bianchi, e che vede assiologicamente superiori i primi ma vincenti e straripanti i secondi. L'esempio degli scienziati di "sasquatch" ha senso nell'ambito di quella storia, non in quella del "dio azteco", in cui il contesto è diverso. Ma non vi è contraddizione, per il Tex di Nolitta la sete di sapere è speso un male, e difficilmente fa in modo che chi la prova possa soddisfarla in maniera piena e non venata di pessimismo. Il tex di Nolitta non sfugge alla regola di tutti i suoi personaggi. Sono sempre persone che non apprezzano la società e che combattono contro di essa, senza riuscire a sconfiggerla, dato che è semplicemente impossibile farlo. è un Tex dal pessimismo cosmico ma dalla pistola e dal pugno facile, che in molti ancora rimpiangono. Io lo rivedrei volentieri, piccionate a parte :P
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Allora, filologia per filologia (e tra parentesi, anche se nel primo posting avrei dovuto aggiungere alla "filosofia di Tex per quanto riguarda i rapporti con gli indiani", però, visto che nel resto del posting non si parla d'altro, credevo fosse sufficiente :trapper: ) io non ho detto certo (n° ho attribuito quest'opinione a nessuno) che "Nolitta si preoccupa della scienza", ma che a Tex in Nolitta la scienza è indifferente, ma comunque non è associata in toto come una minaccia a valori di una cultura alternativa (gli indiani) e la caratterizzazione del Morisco ne è un esempio. Del resto, anche i suoi scienziati imbranati (quello di "Sasquatch" e quello di "Artigli nelle tenebre"), pur nella loro imprudenza, non sono personaggi negativi in assoluto, anzi, in "Artigli nelle tenebre"

i dinosauri finiscono per fare da deus ex machina e far sciogliere una vicenda che era arrivata a un punto in cui Tex era veramente impotente


E questo ribadendo che le storie di Nolitta in generale mi piacciono molto (e la firma ne è una prova); per la "Strage di Red Hill" è un atteggiamento di Tex a darmi fastidio, ma trovo pienamente giustificato un finale che, nella sua amarezza, può invece turbare chi preferisce le storie in cui il bene finisce per trionfare. Lo stesso motivo per cui apprezzo anche storie come "Profondo Sud" (altro finale in cui Tex deve prendere atto del fatto che certe circostanze non si possono cambiare) e per cui non condanno a priori eventuali errori umani del ranger & co (ovviamente quando non sono proprio stupidaggini abnormi e poco credibili).

Spero sia tutto chiaro ora.

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Guest Wasted Years

Credo che con nuvola stiamo parlando lingue diverse. Il che non è un male ma non aiuta a capirsi. Quando parlavo di "Nolitta si preoccupa della scienza", intendevo nello stendere le storie di Tex, cioè la visione della scienza del Tex Nolittiano. Ma anche io probabilmente ho sbagliato a darlo per scontato ;). A prescindere in ogni modo:io sostengo, e credo di averne titolo conoscendo molto bene quasi tutte le storie di questo autore, e non solo quelle di Tex, che il Tex di Nolitta, come del resto i suoi Zagor e Mister No, abbia un opinione negativa della società dei bianchi. Lo testimonia una citazione, ad esempio, nella storia di "caccia all'uomo". Tex che dice al cavallo: "Coraggio fratello, andiamocene, in questi giorni abbiamo frequentato gente troppo "civilizzata", e ora sento il bisogno di una boccata d'aria pura... torniamocene con i "selvaggi" amico a quattro zampe.. andiamo dai nostri Navajos!"? un discorso degno di Zagor e di Mister no, questo, non di Tex, che è un bianco e non è diventato Navajo certo per scelta, sibbene per obbligo, che mi risulti. La scienza rientra nel discorso solo in quanto è considerabile a volte un atto di arroganza verso gli indiani, basti vedere il discorso nell'albo "sasquatch", in cui, alle testuali parole di uno degli scienziati "State dimenticando i diritti della scienza, Willer" Tex risponde :" Lasciate perdere la scienza e pensate invece ai sacrosanti diritti di questi indiani[..] eccetera). Gli eroi nolittiani sono spesso persone che evitano il contesto sociale perchè non lo apprezzano, Basti vedere Mister No, e frasi come queste starebbero meglio in bocca a questo personaggio, che ha una visione negativa ella società in genere. In Tex, che con lui diventa stranamente "zagoriano" o "misternoiano" sono elementi tipici di Nolitta ma anomali per il personaggio, per cui ho sempre detto che il Tex di Nolitta è davvero originale. Nel senso che è un ALTRO TEX. Che il Tex di Nolitta non somigli a Zagor è una tesi che difficilmente si può sostenere se si conosce a fondo entrambi i personaggi sceneggiati da lui. Ci vorrebbe, in effetti, una quarta tipologia, il Tex eroe ma antieroe, che è una delle "contaminazioni" Bonelliane più discusse ed interessanti. Si pensi alle contraddizioni: sbirro ma con tanta voglia di tornare tra i "selvaggi", eroe ma antieroe, duro come l'acciaio ma destinato a sicura sconfitta contro un destino inesorabile... c'è a sufficienza per discutere per una vita.

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  • Collaboratori

Nell'intervista radiofonica di cui ho già parlato giorni fa, a Nizzi viene chiesto di raccontare chi è ( per lui ) Tex. Riporto la risposta dello sceneggiatore:


... Sostanzialmente è un uomo senza dubbi, senza incertezze, un uomo molto sicuro di se, con un forte senso della giustizia, con un innato, direi, senso della giustizia, per cui lui riconosce direi a fiuto i delinquenti, i malviventi dalle persone per bene.

Anche il suo essere molto manesco, lui piglia molto volentieri a cazzotti la gente, l'alibi per cui lo fa è che lui ha già intuito che la persona che sta pestando se lo merita...

Una concezione un po' sbrigativa della giustizia, ma insomma è la sua, ecco, è un tipo tutto d'un pezzo insomma...

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Ci vorrebbe, in effetti, una quarta tipologia, il Tex eroe ma antieroe, che è una delle "contaminazioni" Bonelliane più discusse ed interessanti. Si pensi alle contraddizioni: sbirro ma con tanta voglia di tornare tra i "selvaggi", eroe ma antieroe, duro come l'acciaio ma destinato a sicura sconfitta contro un destino inesorabile... c'è a sufficienza per discutere per una vita.

E' proprio questa coesistenza di valori in contrasto che mi ha portato a definire il Tex Nolittiano uno sbirro. Con la definizioned "sbirro" io non intendevo infatti far riferimento ad un fenotipo comportamentale dal taglio poliziesco/investigativo, quel tipo di Tex, è il Tex Nizziano-Boselliano, non quello Nolittiano. Quando ho definito, nel post di apertura, il Tex Nolittiano uno "sbirro", l'ho fatto pensando a quella categoria di poliziotti che hanno imperversato sugi schermi televisivi e cinematografici negli anni 70 e 80, pensavo a Callaghan, a Starsky e Hutch, a John McClane, a Philip Marlowe ( quello di Mitchum eh, non a quello di Bogart ), quei poliziotti/ detective disillusi, tristi, umani fino al midollo. Quei portatori sani di principi giusti condannati a vivere in un mondo e in una società che sapevano essere imperfetta, cha sapevano non corrispondere ai loro ideali, ma che, nonostanta ciò loro rappresentavano mediante il loro distintivo, allo scopo di proteggere e difendere quei pochi che ancora non erano stati contagiati dal marciume della società. Erano qei personaggi che agivano spesso fuori dagli schemi, e che criminali chiamavano, perlappunto SBIRRI. Questo ?, a mio parere, il Tex sbirro. Non un uomo di che agisce in virt? della stella che porta appuntata sul petto, ma un uomo che, sentendosi addosso tutto il peso e le responsabilità che quella stella comporta, cerca di fare quanto in suo potere per riportare ordine e legalit? anche se in cuor suo è consapevole che la sua missione è destinata a falire. Ora questo è secondo me il Tex di Guido Nolitta un personaggio che ha indubbiamente una serie di punti di contatto con gli altri eroi Nolittiani per eccellenza, ma su tutti, a mio parere. è solo uno quello palese, solo uno è il punto che Tex, Zagor e Mister No hanno in comune.... Tutti e tre sono alla stregua dei reietti cui danno la caccia, tutti e tre vivono ai margini di una società che fondamentalmente disprezzano ( come ha detto giustamente Wasted ) e della quale non voglino e non possono far parte. Vivono isolati, uno in una palude, uno in una riserva indiana ( in mezzo a quelli ch i bianchi chiamavano ingiustamente reietti ) e l'altro nel cuore dell'amazzonia. se ci pensate anche gli sbirri anni 70/80 erano reietti, infatti erano ben pochi i colleghi con cui Marlowe, Callaghan e McClane andavano d'accordo. Essere isolati e dequalificati è la prima caratteristica dello sbirro. E nessuno ?, a mio parere, più sbirro del tex Nolittiano!
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Credo che con nuvola stiamo parlando lingue diverse.

Questo l'avevo notato anch'io B) . Tornando al mio discorso originale, ribadisco che in Tex, più o meno in tutti gli autori, c'è la tipologia del "padre-padrone-paternalista" con gli indiani. Per quanto possa considerare la vita nel villaggio Navajo come la più congeniale a lui, è pur sempre, in tutti gli autori "una vita a modo suo"; non si trova bene tra gli indiani solo perchè ne condivide alcuni valori (quindi neanche tutti) ma perchè sostanzialmente può fare come gli pare senza subire l'autorit? di nessuno.

Un'esemplificazione perfetta di questo ruolo la troviamo negli albi "Geronimo!" e "Il carro di fuoco". Tex prende il comando dell'operazione di liberazione degli Apache programmata dalla banda grande Geronimo con una disinvoltura assoluta:

Basta che seguiate tutti i miei ordini e usiate più l'astuzia del serpente che la forza del bisonte

paragonando così gli indiani alla manovalanza che fornisce la forza bruta, mentre lui adopera il cervello (e tra parentesi, privando gli Apache di quello che è una delle motivazioni principali delle spedizioni di guerra ossia la vendetta); il grande Geronimo risponde "Signorsè" e da protagonista diventa di colpo comprimario di lusso. Gli unici nativi che sfuggono a questa modalit? comportamentale sono Cochise (che però è suo fratello di sangue e quindi gli si può risparmiare anche un po' di sano paternalismo) e Nuvola Bianca. Il fatto che si tratti di un archetipo e non di un atteggiamento è costituito dal fatto che nelle storie di ambientazione indiana (e nei rapporti con i nativi, tranne le suddette eccezioni) le azioni di Tex sono sempre dettate da questa "forma mentis": chiamatelo "guida illuminata del popolo rosse" se volete, ma la sostanza resta fondamentalmente la stessa.

Con Zagor ci possono essere delle similitudini, ma a mio parere (anche non ho letto tutte le storie :P ) non potranno mai essere troppo accentuate perchè i due personaggi sono stati concepiti da due menti diverse e hanno quindi essenzialmente nature diverse. Tex ha comunque bisogno di muoversi all'interno di un contesto sociale (bianco, rosso, giallo o che sia ) ben definito e lo dimostra anche la "camaleonticit?" fisica (nella riserva Navajo si mette wampum e camicia a frange, appena ne esce infila gli abiti d'ordinanza e si mette la patacca da ranger/la lettera del generale o del ministro di turno in tasca), mentre Zagor, con il suo costume così atipico e personalizzato, può muoversi in modo autonomo e disinvolto in contesti sociali o culturali diversi (euro-americani) . Zagor mi sembra quindi (ma potrei sbagliare perchè non mi sono dedicata a una ricerca approfondita del personaggio) incarnare tendenze più genuinamente anarchiche rispetto a Tex che, nel ruolo di giustiziere che fa riferimento solo e soltanto a un suo codice personale è durato pochissimo, e che diviene automaticamente asservito a certe convenzioni e codici nel momento in cui lo si è "agganciato" a un ruolo (ranger e agente dei Navajo e, ripeto, secondo me è questa , non quella di leader tribale, la vera natura del suo ruolo tra gli indiani).

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Guest Wasted Years

Naturalmente non concordo affatto. Zagor è talmente lontano dall'anarchia che nella foresta di DARKWOOD regna la sua legge, la legge dello spirito con la scure. è lui una guida paternalistica e piuttosto severa per i popoli che vi abitano, molto più di Tex. Tex è un leader naturale e uno stratega magistrale, prende sempre il comando delle operazioni, addirittura in Nolitta lo fa anche di una pattuglia di militari, con delle resistenze da parte di qualcuno di questi ultimi, ma senza scossoni. Ed in quel caso era un semplice ospite della spedizione, senza nessuna investitura ufficiale. Tex non gira con la patacca di ranger appesa alla camicia, almeno con GLB, molto spesso agisce in maniera illegale e fuori dalle righe, è al servizio della giustizia e non della legge, tant'? che si riserva di accettare o meno le missioni affidategli, spesso in incognito e senza alcun potere ufficiale e senza aiuto delle autorit?, anzi, spesso gli sceriffi gli sono contro. La sua natura è quella di un giustiziere, nel senso però di un uomo che serve una giustizia superiore, e questo carattere in GLB non si perse mai. Per questo lo sbirro di Nolitta stride all'orecchio del vero Texiano sin dalle prime storie, stranamente SB mostra di non voler rappresentare Tex come un uomo al servizio della giustizia, ma come un cane da guardia. In molti, in questi anni, hanno messo il luce le somiglianze tra il Tex di Nolitta e i suoi Zagor e Mister No. Io possiedo moltissimi Zagor di Nolitta e le somiglianze le vedo eccome.

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