Anch'io conosco alcuni lettori che non sanno chi siano autori e disegnatori. Ma non credo siano i migliori. Leggono Tex per il puro piacere di leggerlo ma se gli chiedi quale storia li abbia colpiti di più hanno scarsi ricordi. Leggono per vedere Tex e il West, la storia è poco importante. Non sono senz'altro questi i lettori migliori, per me.
Quando Boselli, negli anni '90, cominciò a scrivere storie ispirate, non si rivolgeva al lettore che si sorbisce qualunque cosa, ma destinava i suoi sforzi a un pubblico che riconoscesse l'originalità del racconto e l'apprezzasse (come fa ancora oggi). Leggere il nome "Nizzi" del post 2000 sul tamburino, invece, almeno a me faceva venire l'incazzatura: due o tre mesi senza Tex, mi dicevo! Se tutti fossero stati come me, e avessero magari protestato con l'editore (cosa che peraltro io non ho fatto...) chissà che non ci saremmo risparmiati noi e non avremmo risparmiato al personaggio mesi e pagine di storie inutili.
Lo stile dei due autori era riconoscibilissimo e l'uno non poteva non destare biasimo quanto l'altro invece entusiasmo. Non farsi problemi sul nome dell'autore è indice di lettura superficiale per me.
Che poi alcune storie di Nizzi potevano pure risultare riuscite. Ma con quel nome sul tamburino le premesse non erano promettenti. Con quell'altro nome, "Boselli", potevo apprestarmi a sognare una storia potente o bella, come spesso accadeva. Il nome sul tamburino è importante. Chi non ci fa caso è un lettore più naif.