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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 21/06/2021 in tutte le sezioni

  1. C'è, a mio giudizio, un vizio di origine nel ragionamento di @JohnnyColt. Se ben ho capito la sua teoria, la Bonelli Editore dovrebbe differenziare il proprio mercato di riferimento, smettendo di essere quasi esclusivamente produttore di fumetti, e iniziando a dedicarsi quindi anche a film, serie tv, libri, videogiochi, giocattoli, abbigliamento, articoli di cancelleria, complementi d'arredo, tutto a marchio Tex, Dylan Dog, Dampyr et cetera, secondo l'opportunità. Secondo la sua prospettiva, tale strategia garantirebbe vita e salute alla (ormai divenuta ex) casa editrice, che invece rischia di morire presto, se continua ad occuparsi solo di fumetti. Ora, questo discorso sarebbe interessante se questo fosse un forum di soci, fornitori e creditori della SBE. Ma questo è un forum di appassionati di Tex. Per quanto mi riguarda, e con tutto l'affetto che posso nutrire per la SBE, l'unico interesse è per i fumetti di Tex. Ora, come possono incidere le strategie prefigurate da Johnny Colt sulla mio interesse per il fumetto Tex? Se dovessimo basarci sull'esperienza dei fumetti americani (che io non conosco, ma su cui mi pare che ci sia un certo accordo tra i partecipanti al forum), la mia esperienza di fruitore di fumetti non dovrebbe subire un miglioramento significativo. E nemmeno sarebbe scongiurato il rischio di chiusura del fumetto, visto che la mancanza di sceneggiatori adeguati, o anche il difetto di rimuneratività della produzione di fumetti, potrebbe comunque portare la nuova Bonelli Enterprise Co. a non mandare più Tex in edicola, visto che ci sarebbero comunque settori di attività molto più remunerativi a cui dedicarsi. Ma a me non interesse la serie tv su Tex, non voglio fare colazione con la tazza di Dylan Dog, né indossare il pigiama con il viso di Julia. In questi termini, allora, il dibattito - pur in astratto appassionante - in concreto mi lascia indifferente
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  2. Ma forse, in questo caso, sei era meglio di sette... Mentre in generale mi piacciono le "comparsate" di personaggi storici in Tex Willer (quando le scrive Boselli), stavolta mi sono reso conto che la notizia che anche Cigno Bianco lo fosse mi ha un po' contrariato. E mi sono chiesto perché lui mi ha dato fastidio e gli altri sei no. Un po' è la maldestra didascalia a pagina 19, che "buca la quarta parete" in maniera per me goffa e invasiva. Chi ha già letto l'articolo di Boselli a pagina 4 non ha bisogno di quella didascalia, chi non l'ha letto non capisce quello che vuol dire e rimane perplesso. È il punto in cui una cosa divertente diventa molesta mentre ti continuano a sgomitare ripetendo "hai visto? Hai visto? Ma sei sicuro che hai visto? Hai visto come sono bravo?". Era meglio metterci semplicemente "vedere a pagina 4", o non metterci proprio niente, come per gli altri sei personaggi storici presentati. Ma anche se quello è il punto in cui Cigno Bianco è diventato molesto, riflettendoci non è solo quello. Un po' di quella contrarietà ce l'avevo anche prima, da quando ho letto l'articolo a pagina 4. Perchè mentre gli altri sei personaggi sono "giustamente" nella storia, nel senso che le vicende di Tex lo portano ad incontrarli in maniera abbastanza "naturale" (esattamente come appare naturale che Carson incontrando gli altri Ranger incontri anche quelli più noti), Cigno Bianco è un personaggio che funziona nella storia in maniera totalmente scollegata dal suo ruolo storico: gli altri sei sono a fare quello per cui sono noti ed è lì che Tex li trova. Cigno Bianco diventerà noto solo molti anni dopo, altrove e per altri motivi. In pratica Boselli poteva dare quel nome a qualunque altro giovane guerriero incontrato (tranne quelli morti ovviamente) o non usarlo proprio e non cambiava niente. È un po' la sindrome di molte opere recenti ambientate nel passato: contro ogni valutazione statistica, i personaggi incontrano praticamente solo gente famosa. Vanno di qua e ovviamente incontrano Leonardo, mica una persona comune. Vanno di là e incontrano ogni cinque minuti papi, re, noti scienziati, etc, tanto che il lettore rimane molto stupito quando si incontra qualcuno che non sia famoso... (Alan Moore ha portato alle estreme conseguenze questa cosa nella Lega degli Straordinari Gentleman, dove programmaticamente tutti i personaggi, non importa quanto minori o insignificanti, devono venire da opere letterarie, a costo di scomodare opere semisconosciute perché serve proprio un personaggio di un certo tipo. Ma lì Moore cerca proprio l'effetto comico-paradossale che su Tex Willer sarebbe meglio evitare...) Boh, alla fine magari è un dettaglio da poco, ma nell'albo non c'è altro di cui parlare. Bella la storia, interessanti i personaggi, divertenti i dialoghi... insomma, sempre la solita solfa che scrivo tutti i mesi, quando c'è una nota stonata almeno fa notizia e mi dà qualcosa di cui parlare...
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