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TWF - Tex Willer Forum

F80T

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  1. F80T

    [765/766] La collera di Falco Giallo

    Ho lasciato trascorrere un po' di tempo prima di leggere questo albo, avendo saputo di come a Ticci non sia piaciuto disegnarlo, e temendo quindi di imbattermi in una schifezza. Ebbene, i disegni del Maestro soltano salvo di questa storia. E la scena della rissa nel saloon, che a tanti ha fatto storcere il naso, ma a me ha fatto gustare un Tex scanzonato, come più spesso era delineato da GLBonelli. Per il resto, è possibile che quest'uomo descritto da Nizzi sia lo stesso Tex che ha avuto a che fare con Elbert e Arlington, che già ha aiutato due volte i Sioux di Nuvola Bianca, che è stato amaramente sconfitto nel suo intento di aiutare ancora i Sioux, questa volta quelli di Ska-Wom-Dee, dopo aver distrutto Fort Whoop-Up? Dopo tutte queste guerre indiane, dopo aver conosciuto ufficiali corrotti e pieni di pregiudizi contro gli indiani, quest'uomo si fida di un colonnello qualsiasi, senza garanzia e senza prendere informazioni su di lui? E vogliamo parlare della scena delle pepite? Carson che si fa cogliere di sorpresa da un minatore?
  2. F80T

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Mi dispiace se hai percepito il mio commento come un attacco a te, anche perché sei uno degli utenti che maggiormente apprezzo per acutezza delle osservazioni e conoscenza enciclopedica del mondo del fumetto. Né, nei miei anni di permanenza su questo forum, abbiamo mai avuto ragione per scontrarci. Semplicemente, in questo caso il mio punto di vista è diverso dal tuo: a me non sembra che il Tex di questo albo si limiti a sparare e a menare le mani. E, se mi permetti solo per questa volta l'uso di un argumentum ad hominem, ho l'impressione che, in fin dei conti, la tua implacabile capacità di analisi dei fumetti finisca per privarti un po' del piacere della lettura. Ciò posto, non solo hai tutto il sacrosanto diritto di dettagliare le critiche che ritieni (ci mancherebbe altro!), ma, per mio conto, ti invito a continuare a illustrarci le tue considerazioni sulle storie del nostro Tex, visto che, condivisibili o meno che siano per me le tue valutazioni, sono per me (sempre) uno stimolo di riflessione e (spesso) una fonte di conoscenza.
  3. F80T

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Se gli impegni lavorativi mi hanno tenuto da un po' lontano dalla partecipazione attiva al forum, non ho mancato di continuare a leggere quanto vi si scrive. Sul Texone dico che per me non è un capolavoro, ma è comunque un'opera che ho apprezzato perché ha raggiunto il suo scopo di interessarmi per un paio d'ore. Però, a mio modesto avviso, il godimento dell'opera è per molti rovinata dalla prassi, ormai troppo diffusa, di sezionare una storia per esaminarne lo svolgimento vignetta per vignetta, perdendone di vista lo svolgimento complessivo. Sono d'accordo con lo sceneggiatore del Texone. Le sequenze del saloon e del pueblo non sono sbagliate: Tex non aspetta un vicesceriffo; al tempo stesso, per quanto ardito e coraggioso, non è uno sconsiderato, ed è capace di scegliere le strategie più adeguate per raggiungere il suo scopo. Quanto ai disegni, se da un lato il tratto mi ha deluso in sé, perché troppo patinato, dall'altro lato mi ha ricordato il Tex di Zaniboni. Anche in quel caso vi era un Tex "diverso", ma dare al pubblico letture "diverse" di Tex era proprio lo scopo di questa pubblicazione. Infine, ritengo preziosa la presenza sul forum degli autori di Tex. In particolare, l'intervento di Jacopo Rauch ci ha svelato dei retroscena sul modo di sceneggiare che hanno arricchito la mia consapevolezza sul mestiere di creatore di nuvole parlanti. Spero proprio che @Ombra Silenziosa continui a frequentarci e, anzi, auspico che anche @borden, dopo essersi disintossicato, voglia tornare a interloquire con noi.
  4. F80T

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    La frequentazione di questo forum mi ha arricchito tantissimo, nella conoscenza delle storie del Tex e del fumetto in generale, facendomi diventare, negli anni, un consumatore più consapevole delle nuvole di carta. Però, così come @Jeff_Weber, anche io ho notato che negli ultimi mesi nel forum si è quasi scatenata una gara a chi trova più pecche nelle storie che vengono via via pubblicate. Ovviamente, tutte le critiche sono legittime e benvenute, ma altrettanto legittimamente intendo esprimere il mio affaticamento per questa continua caccia a cui assisto. Questa storia di @PRuju, per esempio, a me è piaciuta molto e la considero una delle sue più belle. Ha qualche difetto? Certo che sì, qualunque opera letteraria ha dei difetti, a cercarli bene: figuriamoci un'opera di alto artigianato, come un fumetto "popolare". Ma il Carson che si fa facilmente fregare lo troviamo anche in A sud di Nogales. Gli antagonisti monodimensionali io li vedo anche in Trapper. Di indiani ingenui sono pieni gli episodi scritti dal grande GLBonelli. Perché, semplicemente, non prendere il Carson raggirato, l'antagonista monodimensionale e gli indiani ingenui per quello che sono, e cioè degli elementi di una storia? Se la cosa è funzionale alla trama, va bene che Capelli d'Argento prenda una botta in testa e va bene pure che gli indiani non sappiano leggere le tracce. L'importante è che la storia, nel suo complesso, funzioni. E questa, a parer mio, funziona molto bene, anche grazie agli sgorbi evocativi, e per questo bellissimi, di Font.
  5. F80T

    Razzie Awards texiani - Prima fase

    Ecco le mie tre preferenze. Mi sono lasciato ispirare dai pards che hanno già risposto al sondaggio...
  6. F80T

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    A me pare abbastanza evidente che tra Kit e Daniel vi sia stato un rapido innamoramento. Che non significa che tra i due vi sia stata necessariamente attrazione erotica (anche se mi pare che al lettore venga lasciato ampio spazio per consentirgli di immaginarlo); piuttosto che sia nata una forte intesa spirituale o intellettuale. Non mi sembra, in ogni caso, che una simile esperienza, che mi pare peraltro piuttosto diffusa e ordinaria (si pensi solo al rapporto tra il Maestro e l'allievo, nelle discipline artistiche o scientifiche), incida necessariamente sulla virilità di cui il giovane Willer ha dato già ampiamente prova
  7. F80T

    [382/384] La Tigre Nera

    L'annunciazione, dipinto realizzato nella seconda parte del XV secolo da Leonardo da Vinci, è caratterizzato da alcuni clamorosi errori prospettici. In particolare, il braccio destro della Vergine Maria è molto più lungo del dovuto, mentre le gambe sono piccole rispetto al busto. Ne risulta che la figura dell'Annunciata appare lontana dal leggio, se guardata nella sua parte superiore; molto vicino allo stesso, se guardata nella sua parte inferiore. Eppure, il quadro è unanimemente considerato un capolavoro, e non - banalmente - grazie alla fama di chi lo ha dipinto, ma per l'emozione che sa trasmettere a chi lo guardi. Però, l'errore prospettico c'è, e se ci si concentra su quello, non si può che svalutare il valore dell'opera. Ecco, mi sembra che in questa discussione - peraltro accartocciatasi in un eterno ritorno di temi e contro-temi già sviluppati, quasi fosse una pessima e lunghissima imitazione delle fughe di Bach - vi sia la tendenza, da parte dei detrattori della storia, a concentrarsi sul particolare negativo, omettendo la visione d'insieme. Per quanto mi riguarda, l'opinione - che rivendico come personale, squisitamente soggettiva e impermeabile a qualsivoglia pedante critica alle singole scene, anche perché è con il n. 382 che ho dato l'avvio alla mia collezione del Tex gigante - è che Nizzi abbia messo in scena una vicenda dal ritmo perfetto, che avvolge e avvince, e che rende l'esperienza della lettura così piacevole, anche per via della maestria del disegnatore che ha animato graficamente i personaggi, da nascondere i difetti messi in evidenza in questa discussione, che pur innegabilmente esistono. Concludo, off topic, dicendo che la lettura attenta del forum mi ha insegnato tanto sul mondo di Tex e del fumetto, e sono grato a coloro vi scrive con passione, tra i quali mi piace ringraziare - specialmente - proprio @Diableroe @Letizia, le cui opinioni su La Tigre Nera proprio non riesco a condividere. Nondimeno, nelle ultime settimane ho fatto fatica a leggere tutto, dovendomi quindi avvalere spesso del sacrosanto diritto a omettere la lettura di alcuni post. Mi rendo conto, però, che mi perdo qualcosa. E allora, il mio sommesso suggerimento è quello di provare un po' tutti a non alimentare i flame, che rendono meno leggibile i vari topic, senza riuscire né a rendere più autorevole l'opinione di chi vi partecipa, né a convertire gli avversari verbali.
  8. F80T

    [Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra

    Non leggo Zagor e non ho alcun interesse a farlo. Ho comprato questo speciale Tex Willer perché è una storia di Tex Willer e perché avevo già letto Bandera. La lettura di questo topic rende evidente come Presagi di guerra sia interessante solo nella prospettiva dei lettori di Zagor. Perché? La risposta ce la fornisce @Diablero: in questo albo non succede praticamente nulla, ed un lettore di Tex come me vuole, invece, che qualcosa succeda. In conclusione, è una storia di cui ricorderò poco, così come ben poco mi è rimasto di Bandera.
  9. Partirei da Un pittore nel west. Sono solo 14 pagine, ma sceneggiate in maniera lieve ed emozionante da Giusfredi. Vi è tutto il Tex che conosciamo e tutta la maestria di cui Giovanni Ticci è capace. Sicuramente un omaggio ad Aquila della Notte per i 75 anni di vita editoriale, ma soprattutto una meritata vetrina per un gigante delle nuvole parlanti e un grande amico di Tex. Voto: 10 e lode Nella famosa (o famigerata) eptalogia dello scontro (finale?) tra Tex e Mefisto c'è un mondo soprannaturale alla Dragon Ball, con tanto di manuale di istruzione per non rischiare di perdersi tra i vari livelli di stregoneria. Ecco, quello è il soprannaturale che in Tex proprio non mi piace. Ne La valle dell'ombra, invece, ci si ritrova su quello sfumato confine tra realtà e soprannaturale: quello che vediamo può essere la proiezione psichica di un Tex in arresto cardiaco o una realtà che si pone aldilà della sfera sensiente; Lilith può essere solo un sogno, oppure può essere una presenza non più viva, ma comunque reale. E' quella stessa atmosfera rarefatta che si respira nelle scene più emozionanti di Colorado Belle. E, come Colorado Belle è un piccolo capolavoro, questa storia celebrativa è un lavoro di eccelsa fattura. Dei disegni non parlo, perché non ho aggettivi per definire una tale summa di bravura. Voto: forse non 10, ma si viaggia oltre il 9. Approfitto del post per aggiungere la mia voce al coro di auguri di pronta guarigione a @borden!
  10. Francamente mi sorprende questo gorgo di polemiche su Ombre di morte. Viene rinvenuta una storia inedita di Gian Luigi Bonelli, incompleta ma provvista dei disegni di un grande artista come Tarquinio. La storia non è evidentemente pubblicabile sulla serie regolare. Non solo è incompleta, problema a cui si potrebbe rimediare, come in effetti si rimedierà. Ma i disegni, a quanto scrive chi ha visto il volume, non sono in linea con gli standard del Tex di oggi (valutazione che, ovviamente, non attiene alla qualità del disegno, ma solo alle sue caratteristiche). Ancor più, la storia presenta degli elementi che la rendono eccentrica rispetto alla continuity (blanda, ma esistente) che si è venuta a formare in mezzo secolo di storia del ranger. Che si fa? Si rimette tutto nel cassetto? Che spreco! Si corregge e si completa Bonelli, affidando i disegni dell'intera avventura a un altro disegnatore? Scelta possibile, ma che cancella proprio quello che rende straordinario il ritrovamento. Ecco allora che la Bonelli decide di pubblicare in volume speciale, fuori serie, sceneggiatura originale e tavole (cui viene aggiunto il lettering; scelta legittima, ma così come sarebbe stato legittimo - e forse anche filologicamente più corretto - pubblicare le tavole senza lettering). Il volume si rivolge, evidentemente, non alla generalità dei lettori di Tex, ma a un nucleo di appassionati che non vedono l'ora di studiare - o semplicemente gustarsi - come il grande vecchio sceneggiava le storie del nostro eroe preferito. Tale scelta penalizza gli "ordinari" lettori di Tex? Certo che no, visto che si trova regolarmente in edicola tanto la serie ordinaria, tanto Tex Willer, a cui si aggiungono - in questi mesi - il Cartonato di Civitelli, il Maxi, il Color e perfino un Magazine straordinario. E allora perché tutte queste critiche? Non sarebbe stato piuttosto criticabile l'ipotetica scelta di pubblicare sulla serie ordinaria di una storia monca e datata, o - secondo un'altra possibilità - una storia di GLBonelli platealmente adulterata? Attenzione, allora, che il nostro amore per Tex non diventi un amore tossico.
  11. F80T

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    I disegni saranno anche un po' così, ma a me ha dato più soddisfazione leggere questo maxi che non affrontare La cavalcata del destino oppure l'eptalogia di Mefisto. I quattro pards in un western classico, ma con più linee di interazione tra i personaggi che si intersecano tra di loro. E, soprattutto, questa volta fortunatamente non ritorna nessuno
  12. F80T

    [Tex Willer N.58/60] Raza il Comanchero

    Nella recensione che ha preceduto questa ho stroncato l'albo celebrativo scritto da Boselli e disegnato da Villa, che, a mio parere, è stato uno spreco dell'arte che il copertinista di Tex ha dispensato a piene mani. Mi è dispiaciuto fare una valutazione così dura, perché non solo stimo Boselli come autore e come curatore, ma anche perché tutti possiamo agevolmente apprezzarne l'amore per Tex e la passione che lo anima. Sono, allora, proprio contento di poter valutare quest'ultima storia di Tex Willer favorevolmente, dicendo che è perfetta. Perfetta, si badi, non un capolavoro. Che intendo dire? Che mentre L'agente federale è una storia che rimane fortemente impressa nella mia memoria, quest'ultima rientra tra le tante belle avventure di Tex Willer. Però, mi pare che in questa storia sia tutto giusto: il soggetto interessante, la sceneggiatura avvincente, i tempi calibrati (non mi sembra, in particolare, che l'ultimo albo sia affrettato); con quella chiosa finale che mi ha strappato non un sorriso, ma una sonora risata. Ecco, Boselli ha mostrato come, utilizzando con consapevolezza e maestria i ferri del mestiere, possano venir fuori tre albi a cui non si può muovere alcun appunto. Menzione a parte per i disegni di Gomez, che sono semplicemente straordinari, qui ancor più che nel cartonato.
  13. F80T

    [755] La cavalcata del destino

    Tutti i quattro Vangeli raccontano dell'unzione di Betania. Una donna si avvicina a Gesù, rompe un vaso d'alabastro e lo unge con una rilevante quantità di costosissimo olio di nardo. Il gesto ha un significato profetico - anticipa l'unzione funebre di Colui che presto sarebbe stato crocifisso - e teologico - l'olio viene offerto, "sprecato" proprio come presto Gesù avrebbe offerto, "sprecato" la sua vita in Croce -. Ma per chi ha guardato la scena con occhi umani, prosaici, il gesto è stato uno spreco bello e buono: come osserva l'Iscariota, vendendo il profumo si sarebbero potuti ricavare trecento denari, con cui aiutare i poveri. Ecco, passando alle nostre parva res, l'albo n. 755 mi ha richiamato alla mente l'unzione di Betania. Ma, trattandosi di fumetto, e quindi di cosa profana, questa unzione l'ho vista con gli occhi dell'Iscariota. Disegni fenomenali, un'ottima colorazione, l'emozionante sogno di Tex, la beffarda fine del senatore. Tutto sprecato, per una storia tutto sommato inconsistente, che ricorderò solo per l'inopinata risurrezione di Higgins. Risurrezione, sì, perché, per le mille ragioni già illustrate da @Exit, @Diablero, @Leo e ancora altri, Higgins era morto, anzi non poteva non essere morto nel deserto. Risuscitato da @borden, ma per fargli fare cosa? Ripetere stancamente quello che già aveva fatto negli albi passati (cosa che, invero, sta accadendo un po' troppo spesso ai personaggi redivivi). E scappare da Tex, che però nemmeno questa volta riesce a realizzare la vendetta che aveva giurato. Mi duole, mi duole veramente dirlo, ma questa storia è in tutto e per tutto sbagliata.
  14. F80T

    [753/754] Wolfman è vivo!

    La storia non è brutta, ma... ma: 1) nell'ottavo centinaio degli albi di Tex, quanti ritorni abbiamo avuto? Senza voler contare personaggi ricorrenti come Montales e Morisco, non sono un po' troppi gli antagonisti che ritornano, a volte senza tante ragioni, dal passato? 2) il duello è un elemento narrativo importante; per questo è sbagliato, a mio giudizio, inserirlo in quasi ogni storia e renderlo, così, ripetitivo. Insomma, prosegue una sequenza di storie della serie regolare che è piuttosto deludente.
  15. F80T

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Sono capitato tra le pagine di quel forum. Francamente, mi pare che gli utenti che lo frequentano avrebbero preferito che Tex si estinguesse alla morte del suo creatore. Non capisco, però, perché continuino a leggerlo e a parlarne. A proposito di questa storia, e in particolare della frase "io non ho fatto quell'ingenuo giuramento", pronunciata da Kate Warne, qualche utente di quel forum ha accusato Boselli di dare dell'ingenuo a GLBonelli. Ecco, mi sembra che una simile conclusione sia frutto o di ingiustificata acrimonia e malafede nei confronti di chi si assunto il compito di regalarci ancora storie inedite di Tex; oppure una scarsa dimestichezza con la comprensione del testo. Quella frase non è assolutamente rivolta al creatore di Tex; piuttosto essa ci dà la cifra di Kate Warne, donna evidentemente spregiudicata, che considera ingenui gli scrupoli di Tex. Ecco, se esistesse in carne e ossa la Kate di Boselli, probabilmente non si tratterebbe di una donna da avere accanto per la vita; ma il personaggio, invece, è interessantissimo e consente a Boselli di ampliare ancor di più il ventaglio di attori che animano il Texone. Si dice che Boselli ami ile anime grige. In realtà, qui ci propone una tavolozza di personaggi dai colori diversi: dalla persona per bene che non si fa scrupoli a uccidere il nemico; alla carogna che, però, ha ancora incubi notturni. Che poi la storia umana sia stata sempre ricca di persone (uomini ma anche donne) pronte a tutto per raggiungere il loro obiettivo, che hanno spregiudicatamente concesso il loro corpo per gli scopi che si prefiggevano (ricchezza, potere o, come nel caso in esame, informazioni) è dato innegabile. Kate appartiene a questa categoria. Non è come Tex, e proprio per questo la sua presenza è interessante. Venendo al sodo, si tratta di una belllissima opera dello sceneggiatore e del disegnatore, che merita, salvo approfondimento a seconda lettura, un risultato ampiamente positivo, direi 9.5. Splendidi i disegni.
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