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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 03/01/2023 in tutte le sezioni

  1. La "storia ufficiale" può essere invasiva e ammazzare ogni tensione riempiendo tutto di spiegoni, cameo, e guest star storiche, o può essere un arricchimento e un valore in più. Come sempre, dipende COME LE FAI le cose. Per me (finora almeno) in questa storia Borden sta usando le vicende di Cochise nel secondo modo. Certo che se l'obiezione non è che le parti storiche abbiano difetti particolari, ma che "si vede poco Tex", non capisco come si possano reggere albi come "il figlio di Mefisto". o "il passato di Carson"...
    1 point
  2. Cito questo particolare dell'intervento di anakyn per dichiararmi sostanzialmente d'accordo, anche se secondo me un'estrema evoluzione in questa storia vi è stata: quello che mi ha appassionato è stato proprio il totale nichilismo che, a dispetto della conclusione leggermente rassicurante (ma nemmeno troppo, se è per questo) vi alberga. Un mondo nel quale non esistono valori, e nel quale perfino Tex sembra non essere in grado di incarnarli, quasi il suo ruolo fosse semplicemente quello di ricoprire una funzione narrativa, e basta. Non so se sono l'unico ad avere visto questo totale svuotamento di significato, ma in ogni caso si tratta di un aspetto che mi è piaciuto, e molto. Nonostante alla fine il cattivo venga punito, la storia è inconclusa, molti spunti rimangono irrisolti, e sebbene molti trovino ciò insoddisfacente... be', io adoro le storie di tal fatta.
    1 point
  3. La coppia Segura-Ortiz mi ha colpito sin dall'esordio, e se il loro primo Maxi mi aveva colto impreparato per l'elevata dose di violenza ed un "universo morale" molto diverso dal Tex tradizionale, le storie successive sono riuscito a godermele completamente. Certo, è un Tex diverso. Emb?? Mi si indichino le Tavole della Legge texiana, dove sarebbero stampati in secula seculorum i riferimenti da seguire ossequiosamente per ogni cavalcata del nostro eroe. Fortunatamente invece tali Tavole esistono solo nella mente degli estimatori più irrigiditi (non sanno cosa si perdono), mentre il compianto Bonelli ha avuto spesso il coraggio di proporre alternative al modello standard, ed a mio parere l'accoppiata Segura-Ortiz ha rappresentato e rappresenta tuttora la più originale e forse anche la più riuscita di tali sporadiche alternative. Tra gli aspetti che storicamente apprezzo di più di tale coppia, e che nell'ultima storia sono in buona parte (non del tutto) rappresentati: - la trama non vive solamente sui binari che compongono la storia principale, ma sa uscirne per proporre quadretti di contorno, spesso significativi e capaci di colorare il contesto; offrono insomma vivacit? e realismo - il loro è un West crepuscolare, ruvido e ricchissimo di personalit?; in altri termini, terribilmente affascinante - i disegni sembrano ritagliati addosso alla storia, tanto da rendere difficile concepire la matita di Ortiz lontana dalla penna di Segura: scurissimi, cupi e graffianti come il contesto nel quale albergano - è un Tex apparentemente nichilista perchè privo di retorica e dialettica, eppure i valori che rappresenta sono sempre l', semplicemente si preferisce renderli meno espliciti - nessuno dei personaggi è mai banale, Tex in primis - non c'è pietà per il lettore: i personaggi che in qualsiasi altra storia texiana sopravviverebbero qui muoiono (vedi Puma Nero e compagnia) e nessun finale è mai davvero lieto - violenza e morte sono palpabili e la loro presenza è costante, restituendo così l'immagine di un West dove pietà e valori sono doni particolarmente rari e preziosi - l'Eroe sa essere tale senza bisogno di diventare superomistico - Tex è pieno zeppo di difetti Mi accorgo comunque che gran parte dei punti sopra, che a me paiono pregi perchè li interpreto nell'ottica di una storia che vuole dichiaratamente presentarsi alternativa nei confronti dei canoni standard, vengono invece vissuti alla stregua di inaccettabili bestemmie per chi non conosce altro Tex rispetto a quello infallibile e sempre pronto a brillare come unica stella del suo firmamento. A me invece ogni tanto (e sottolineo ogni tanto, visto che se seguo Tex da una vita è perchè mi piace fondamentalmente la sua figura tradizionale) stuzzica vedere un Tex più vicino a pregi e difetti dei comuni essere umani. Vederlo sbagliare e farsi sorprendere, vederlo meno magnetico del solito, al punto che i suoi compagni di viaggio non sempre vengono risucchiati dal suo carisma; soprattutto però, vederlo libero dalla necessit? di sbandierare ai 4 venti quanto sia buono e giusto. Senza autocelebrazioni, che invece ultimamente sembrano frequenti nelle comunque ottime storie di Boselli. D'altro canto, noto che col passare degli anni le storie Segura-Ortiz soffrono di un ritmo meno serrato e, pur rimanendo gradevolmente originali, non raggiungono i picchi di brillantezza dei loro Maxi migliori. Se fosse il loro ultimo albo Texiano, sarei profondamente dispiaciuto perchè significherebbe rinunciare all'unico Tex autenticamente "diverso"; e credo che, trattandosi di circa 1 albo ogni 2 anni, la cosa sarebbe rimasta accettabile anche per chi lo ritenesse troppo estremo.
    1 point
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