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Augustus McCrae

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    Troppi "favoriti" per citarli tutti, andiamo per macro argomenti.

    Libri: noir/thriller, romanzi storici, storia militare, geopolitica, biografie.

    Cinema: western, guerra, noir/thriller/polar, storici, un po' di fantascienza, un po' di animazione, qualche commedia/comico (Woody Allen e Mel Brooks ad esempio).

    Fumetti: nel corso della vita più o meno tutto tranne i manga.

    Sport, ormai non più praticato ma solo guardato: basket, calcio, baseball, hockey ghiaccio.

    TV: Serie TV e "sceneggiati televisivi" a piene mani, programmi di storia, ai vecchi tempi anche programmi comici e/o di satira.
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    Max

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  1. Augustus McCrae

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Si, "L'uomo del Grande Nord" della collana "Un uomo un'avventura" e il suo incompleto "seguito" intitolato "Jesuit Joe", pubblicato in origine su Comic Art*. Jesus Zane è una specie di versione clonata dello psicopatico Jesuit Joe, protagonista della storia di Pratt (ma il vero nome è Joseph Montour Riel, ed è indicato come nipote di Louis Riel, lo storico leader delle rivolte metis**). Dopo avergli copiato "La ballata del mare salato" Nizzi ha dedicato un altro omaggio a Pratt, spero che almeno questa volta lo avesse dichiarato prima... * Storia poi ripubblicata in altre edizioni prattiane, la più recente credo sia quella del volume "Trilogia delle religioni" della Rizzoli (che consiglio vivamente), integrando in alcuni casi alle tavole originali gli storyboard che Pratt aveva realizzato per l'omonimo film del regista canadese Austen. ** E colui che ispirò a Nolitta il personaggio di Roger Goudret in "I ribelli del Canada".
  2. Non un capolavoro ma una storia piacevole e con un twist interessante (tutto questo casino per una questione di corna? ) che in parte compensa il fatto che l'identità del "teschio" fosse chiara fin dal primo numero. Non mancano le facilonerie, i... "colpi di fortuna" (ma almeno in questo caso ne traggono beneficio anche gli avversari e non solo i nostri), alcuni elementi lasciati un po' per aria come ad esempio il motivo per cui l'agente indiano (personaggio peraltro piuttosto sveglio e di cui ci si libera troppo frettolosamente) si presta a far parte del complotto, ma complessivamente siamo per me ben sopra la sufficienza. Ma il vero plus di questa storia sono i disegni, la prova di Ortiz è ottima e me la sono goduta proprio di gusto.
  3. Io ho usufriuto di entrambe le ristampe negli ultimi anni, sia in edicola che con il servizio arretrati, per recuperare le più datate delle decine e decine di storie che avevo perso. Quella del colore è sempre una questione di gusti, io probabilmente se fossero state a colori non avrei acquistato le ristampe ma avrei letto le storie sull'app. Non ho nulla di personale contro il colore in generale (ad esempio mi piace moltissimo "Blacksad") ma raramente ho trovato soddisfacente la versione a colori di Tex, indipendentemente dalla collana*. Certo, se tutti gli albi fossero acquerellati da Ticci sarebbe diverso... * Da questo punto di vista i cartonati fanno un po' storia a sè, anche se ad esempio a mio parere l'ultimo Civitelli è stato penalizzato dal colore, ma siamo sempre nel gusto personale.
  4. "Meglio che ti ci abitui" non è una risposta garbata, anche se molto attuale (mi ha ricordato i recenti "ora ci siamo noi, abituatevi" che ho sentito in diverse conferenze stampa politiche recenti). Prima che tu mi risponda per l'ennesima volta dicendo che la tua risposta non è un giudizio di merito e che io sono permaloso (come accaduto di recente) scrivo in anticipo che qui dalle mie parti "meglio che ti ci abitui" è una risposta con una connotazione negativa ben definita, esattamente come il "problema tuo" che mi hai riservato in un'altra occasione. Una risposta che implicitamente dice "la tua opinione non conta nulla, le cose stanno così e se non ti vanno bene devi comunque accettarle", cosa che in un forum di opinioni mi sembra perlomeno bizzarra. Per fortuna almeno nel mondo dei fumetti esiste un'alternativa, quella di lasciare gli albi in edicola, alternativa che per il momento non ho intenzione di attuare con la serie Tex Willer (almeno finchè Borden è il curatore/sceneggiatore principale). Comunque, anche se pensavo di aver spiegato la mia opinione nel commento alla storia, proverò comunque a precisare meglio... Prima di tutto non ho bisogno che mi si dica che è un "classico", non interagisco con il western da ieri (o l'avventura, il thriller, lo spy-action, i romanzi storici e/o di guerra, insomma ovunque si spari o ci siano situazioni pericolose per il protagonista). Sappiamo che praticamente tutto è gia visto o letto, che le situazioni tipiche del western sono una manciata (con le loro declinazioni), che gli ingredienti sono noti e quello che distingue le storie è l'abilità di "cucinarli" in maniera interessante. Prendo ad esempio la successiva storia di Cochise per indicare un caso in cui questo tipo di situazioni sono state gestite in maniera più convincente, con le conseguenze di torture, colpi, ferite rappresentate più realisticamente sia dal punto di vista grafico che dei loro effetti nel breve periodo, aumentando l'effetto di "difficoltà" che l'eroe si trova a dover superare. In questa storia (come in altre), a mio sindacabilissimo parere, così non è stato. E non ho nessuna intenzione di abituarmi.
  5. Ho trovato molto ironico riservare un posto ad Higgins tra le possibili scelte, ma forse era più indicato per il sondaggio sul "peggior personaggio dell'anno"... quello lo avrebbe stravinto!
  6. Al volo, senza fare controlli di grammatura troppo precisi, la risposta per me è si Per quanto riguarda i numeri pre-400, puoi eventualmente reperire più facilmente i volumi brossurati "tematici" (quelli che io chiamo "librotti", noti anche come "balenotteri"), che puoi trovare sul sito Bonelli sotto la voce "libri" e che sono disponibili su Amazon e gli altri venditori online (che consegnano anche all'estero). Alcuni sono "texianamente" imperdibili (ad esempio "Sulle piste del Nord" o "La cella della morte", la cui nuova edizione esce a febbraio, solo per citarne un paio).
  7. Agli ottimi suggerimenti precedenti mi permetto di aggiungere anche: - "Cercatori di piste", che inizia nel numero 416, continua e si conclude nel 417-418. Anche lui, come i già citati (e bellissimi) "Gli Invincibili" e "Luna Insanguinata", è stato pubblicato recentemente in volume unico nelle Grandi Storie Bonelli.
  8. Per quel che vale a mio avviso sei stato chiarissimo, il tuo intervento andava ben oltre la valutazione della storia "Anderville" (o della famosa scena del saloon in un thread "contemporaneo" che praticamente è una fotocopia di questo). Ma temo che sia troppo tardi.
  9. Augustus McCrae

    [382/384] La Tigre Nera

    Hai assolutamente ragione e per quanto mi riguarda le scene sopra indicate sono criticabili allo stesso modo, non importa chi le abbia sceneggiate, non ho crociate contro Nizzi da portare avanti** Penso che tutti abbiano una soglia riguardo alla "sospensione dell'incredulità" (soglia che personalmente sta diventando sempre più bassa con l'avanzare dell'età ) e se posso accettare certe cose in contesti adeguati, altrimenti non leggerei Dampyr, in ambiti dove non esistono super-poteri le trovo evitabili, non necessarie e "deleterie" per la sceneggiatura. Ma si resta, come sempre, nell'ambito degli indiscutibili gusti personali. ** Il che non significa che Nizzi mi piaccia. Semplicemente non è un autore con cui ho sintonia, mi capita anche con altri e lo trovo normalissimo, così come non mi sorprendo che ad altri piaccia. Sarebbe il caso di smetterla con diatribe sanguinose sui gusti personali, cercando a tutti i costi di razionalizzare una cosa che per la maggior parte oggettiva non è.
  10. Augustus McCrae

    [382/384] La Tigre Nera

    Che devono però essere obbligatoriamente tutti di Nizzi
  11. Augustus McCrae

    [382/384] La Tigre Nera

    Grazie @Diablero, come ho scritto in precedenza non vedevo l'ora che arrivassi alla scena dell'ascensore P.S. Per quanto mi riguarda si resta sempre nell'ambito delle opinioni personali, de gustibus non disputandum est... se a qualcuno (o a molti) quella scena è piaciuta va benissimo così
  12. Augustus McCrae

    [382/384] La Tigre Nera

    Non avevo letto la storia ai tempi, l'ho recuperata adesso nelle GSB per prepararmi al ritorno boselliano e l'ho fatto con alte aspettative visto la fama di cui gode(va). Ho già scritto in passato riguardo alla mia "doppia" modalità di lettura, al primo giro quella "spensierata" e poi per approfondire quella "forumista" (di solito meno divertente ). Purtroppo in questa occasione già durante la lettura "spensierata" ci sono state cose che mi hanno lasciato perplesso e mi hanno impedito di appassionarmi, tanto è vero che la seconda lettura l'ho saltata. @Diablero ha già evidenziato parecchie delle cose che non ho gradito, io ne aggiungo qualche altra, incluse un paio di cosette "grafiche": - Ho trovato carnevalesca la maschera della Tigre, che invece di incutere timore sembra sorridente. - Perchè Sumankan ha le orecchie a punta? Cosa è, vulcaniano? E quando si camuffa nessuno si accorge di tutti questi tizi "orecchiopuntuti"? (come noto le orecchie sono la cosa più difficile da camuffare ) - Nella sua disamina dettagliata @Diablero non è ancora arrivato alla scena dell'ascensore, che insieme a quella dei "fucilieri incapaci" ha mandato fuori scala la mia sospensione dell'incredulità (che pure pensavo avesse un limite piuttosto alto). Non dico che la storia sia brutta, la parte gialla presentava spunti interessanti che potevano essere meglio sfruttati e c'è una componente esotica che aggiunge fascino, ma personalmente non riuscirei ad andare oltre il 7 di stima (a dire il vero più un 6,5) e solo perchè ci sono i disegni di Villa a sostenerla. Non ho letto il seguito nizziano e adesso attaccherò direttamente la quadrilogia Boselli/Venturi.
  13. Augustus McCrae

    [382/384] La Tigre Nera

    Ma allora eravamo in classe insieme! Ho capito chi sei, l'unico che non fumava...
  14. Ma come? Sono passati solo 46 anni dalla pubblicazione, editore, autore (e disegnatore) sono morti, non ti sembra un argomento "fresco" su cui dibattere? Facciamo sentire la nostra voce, che quel tale Nolitta si renda conto di cosa ha combinato! Scherzi a pare, per me la scena incriminata è brutta, fuori luogo, non in linea con il personaggio, una caduta di tono decisamente fastidiosa. Chi la pensa diversamente o trova delle "attenuanti" ha tutto il diritto di farlo. La storia mi è piaciuta? Si, senza farmi impazzire e con evidenti "difettucci". Mi interessa sapere perchè Nolitta l'ha scritta così, se lo faceva apposta per "rovinare" il personaggio del padre (non credo) o quali irrisolti conflitti familiari c'erano dietro? No, anche perchè di conflitti familiari mi bastano i miei... Proposta per il prossimo sondaggio: 1. Volete il ponte sullo Stretto di Messina perchè chi è contrario non capisce una beneamata fava e c'ho ragione io? oppure 2. Volete che la Calabria e la Sicilia siano collegate da una struttura fissa che passa sopra il Mediterraneo nonostante alcuni imbecilli lo ritengano una fesseria? Nota Bene: si può votare solo una delle due opzioni alternative.
  15. Augustus McCrae

    MIGLIORE ANNATA DI TEX (FINALE)

    Anche io come @Diablero ho perso in semifinale le due annate "preferite", dopo luga riflessione questa volta passo...
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