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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 31/12/2023 in tutte le sezioni

  1. Lo speciale in questione rappresenta presumibilmente la mia ultima lettura texiana dell'anno. Di solito, appena riposto l'albo e riordinato le idee, mi diletto a scrivere commenti che esprimano i miei giudizi e sensazioni in proposito, con tanto di voto finale (ormai divenuto una mia tradizione personale in questi anni di Forum, per quel che può servire), ma stavolta mi trovo in seria difficoltà a farlo. Se "Bandera", anche per via della curiosità dell'evento e l'attesa, era alla fin fine stato accolto benevolmente anche dal sottoscritto (alquanto scettico a questo storico incontro), questo secondo atto mi ha lasciato alquanto con l'amaro in bocca. Non che la sceneggiatura non sia valida, anzi tutt'altro, ma comunque uno strano senso di disturbo mi ha accompagnato per tutta la durata della lettura. Mauro ha avuto coraggio e se l'è cavata con molta esperienza e personalità, prendendosi anche la responsabilità di scelte importanti soprattutto in ambito zagoriano. Ha anche stavolta scelto bene il periodo storico ove collocare la sua fatica e l'ha resa di fatto un preludio agli eventi di uno dei suoi capolavori texiani sulla regolare, tuttavia, a mio avviso, qualcosa nell'operazione comincia a stridere con la mia visione ultradecennale di lettore bonelliano. Fin dalle prime battute, sia dall'inattesa rivelazione della famiglia di Cico, il suo incontro con un giovane Carson e tutto il seguito con Tex, Zagor e il gruppo di ranger all'opera, ho provato la sensazione che si stesse narrando una trama fuori dai contesti narrativi delle tue testate, una sorta di sogno che vedeva protagonisti i due eroi. L'autore ha cercato sempre d'imprimere una funzionale continuity alle sue opere, ma anche stavolta il crossover fra i due personaggi storici della casa editrice, pare suonare come un'aleatorio tentativo di far coesistere due realtà troppo diverse fra loro per accontentare le folte schiere di fans. Anche la trama stavolta ne ha risentito, visto che l'azione viene messa in secondo piano e a tratti (strano da dire) mi sono pure un tantino annoiato. L'epilogo amaro dal vago sapore Nolittiano si fa apprezzare, ma finito l'albo mi chiedo: aldilà delle necessità di marketing, ha tanto senso continuare a forzare la figura zagoriana per calarla nel contesto di Tex Willer? Per quanto Mauro riesca con bravura ed esperienza a rendere meno stridente l'attrtito fra i due universi, le storie che ne vengono fuori valgono davvero la pena di essere raccontate? Bravo Piccinelli, autore molto talentuoso e ideale per una simile commistione di saghe, ma personalmente (sebbene non bocciando del tutto la doppia iniziativa) spero che i crossover fra i due "titani" della Bonelli si fermino qui.
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