Ho avuto tempo per pensare
Comunque, Cavallo Bianco e Colpo Coraggioso sono senz’altro da considerarsi tra i grandi personaggi di tutta la serie, secondo me, personaggi di cui vediamo la parabola esistenziale nel corso del tempo, prima giovanissimi guerrieri nel loro periodo di formazione all’interno della tribù, poi rivali irriducibili (per quanto reciprocamente rispettosi), infine, anni dopo, uomini delusi nelle loro aspettative: Cavallo Bianco amareggiato da come i bianchi hanno ingannato i Pawnee, usandoli e poi derubandoli; Colpo Coraggioso ridotto a recitare in un circo e a bere per dimenticare il suo passato glorioso. Entrambi sconfitti ma autocritici, convinti alla fine che sarebbe stato molto meglio allearsi tra loro piuttosto che farsi la guerra a vicenda.
Il lieto fine però li ritrova uniti e speranzosi a ricostruire insieme l’emporio dei Dolan, in una società e civiltà in cui devono per forza adattarsi, non solo fatta, per fortuna, di speculatori e razzisti ma anche di tanti amici che li aiutano, Frank North, la famiglia Dolan, il capitano Dantrell. (“Il mio emporio sta rinascendo…, dice Dolan nel finale, e mi sembra persino più bello di prima… A farlo rinascere sta contribuendo l’intera popolazione onesta di Loup Fork, bianchi e Pawnee, liberi dalla tirannia di Dutronc”).
Boselli grazie all’uso sapiente dei tre flashback (non a caso i narratori sono indiani, Tiger e Cavallo Bianco, con solo una breve appendice di Tex che va a trovare Colpo Coraggioso in carcere) riesce a unire due temi tipici di GLBonelli e di tutto il West: il viaggio di coloni tra i pericolosi indiani delle pianure (ma questa volta narrato prevalentemente dal punto di vista degli indiani più che dei coloni), e la speculazione di affaristi ai loro danni.
A unire i due temi classicissimi (diciamo Terra promessa + Tucson), oltre ovviamente a Tex, sono i personaggi di contorno e gli avversari, che non saranno particolarmente carismatici come villain (Quayle e Dutronc) ma rappresentano bene i delinquenti comuni, banalmente avidi e gretti, senza tanto bisogno di caratterizzazioni particolari, come spesso faceva anche GLB.
Storia corale, dove tutti hanno un loro ruolo preciso, che ha il solo difetto di essere un po’ meno avvincente nel terzo albo (per es. il processo a Volpe Audace forse non era necessario, oppure l’eliminazione di Dutronc viene risolta sbrigativamente in appena due pagine).
Nella fascia 500, la migliore insieme a “Colorado Belle”, “Morte nella nebbia” e “Missouri”.