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TWF - Tex Willer Forum

Poe

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  1. Poe

    [548/549] Documento D' Accusa

    Di questa storia è stato appena pubblicato il cartonato a colori, come fosse un classico da omaggiare, mentre invece è una fra le tante storie mediocri del periodo peggiore di Nizzi (la fascia 500). A parte la ovvia considerazione che c'erano decine di avventure migliori di questa da rieditare, stupisce che venga riproposta una delle più anti-texiane, in cui il nostro ranger non sembra nemmeno lui tanto è inerte, capace solo di assistere impotente prima alla tragica fine di una famiglia apache e poi alla fucilazione di Santos (che giustamente si è vendicato dell'uomo che ha ucciso i suoi genitori), in una delle peggiori pagine della serie. Per tutti e due gli albi Tex non ne fa una giusta, si fida degli ufficiali quando non dovrebbe, sbaglia spesso (e lo ammette lui stesso), non prova nemmeno ad aiutare Natay al momento della sua morte inseguito tra le rocce, sbaglia a valutare molte situazioni e così via. E' soprattutto un Tex incapace di assicurare il vero colpevole (il maggiore Leland ) alla giustizia, lasciandolo libero per vent'anni e, visto che la storia avviene quasi tutta in un lungo (e prolisso e ridondante) flash-back, il fatto risalta maggiormente: in tutti quegli anni Tex non ha fatto nulla per arrestare un uomo che sapeva essere un criminale assassino di indiani, costringendo così Santos a farsi giustizia da solo. Sembra persino impossibile che lo sceneggiatore di questa storia sciatta, di una drammaticità un po' fasulla, sia lo stesso che ha scritto "Furia rossa". Voto: 4 P.S. nel cartonato c'è anche l'errore di mostrare in copertina un Tex brizzolato, mentre la scena riproposta è ambientata nella giovinezza di Tex (visto che la storia è in flash-back), nel periodo successivo alla morte di Lilyth. A meno che quella sui capelli non sia neve!
  2. Poe

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    Per me “Il magnifico fuorilegge” è un vero e proprio capolavoro, sia per testi che per disegni. Un western avvincente, emozionante, divertente. Una girandola di inseguimenti, agguati, duelli, fuorilegge, indiani, colpi di scena, tranelli e sparatorie, che vuole recuperare il ritmo e l’atmosfera delle prime storie delle origini, aggiornandolo chiaramente a un linguaggio espressivo più moderno. E riuscendo nell’impresa. Restituendo così al lettore un magnifico giovane Tex irruento, spericolato, scanzonato, ancora parzialmente inesperto, ma spavaldo. Come ne “Il passato di Carson”, Boselli in questo “passato di Tex” volge lo sguardo all’indietro non per semplice nostalgia, ma per ricavarne un maggior vigore e slancio per affrontare le sfide del futuro, come fanno i suoi personaggi non per rimpiangere qualcosa di ormai trascorso e definitivamente perduto (come se il tempo non passasse), ma per vivificare il futuro, sempre mutevole, con la memoria delle esperienze giovanili. Ne viene fuori un Texone pieno di vitalità ed energia, che personalmente, in un'ipotetica classifica, metterei al secondo posto dopo “Patagonia”. Un grandissimo omaggio a GLB e ai vecchi indimenticabili western di un una volta.
  3. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Questo chiude definitivamente la discussione sui presunti interventi di Nolitta. Quelli che con troppa sicurezza hanno riconosciuto in questa storia degli "evidenti dialoghi in stile nolittiano" si erano sbagliati di grosso! Magari in futuro bisognerebbe stare più attenti a fare simili ipotesi, perché si rischia di mettere in giro dicerie prive di fondamento che poi qualcuno prende per verità assolute, danneggiando anche GLB (visto che si dice che il tal dialogo non è il suo). Che Decio Canzio abbia fatto invece delle correzioni è possibile, ma restano solo supposizioni (anche se plausibili e motivate) che purtroppo nessuno potrà mai confermare. In questa storia gli unici interventi sicuri al 100% sono quelli operati da Monti sui disegni di Fusco.
  4. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Ok, adesso è più chiaro cosa volevi dire. Forse ho frainteso... Ma se permetti la tua frase iniziale sul comportamento di Tex lasciava pensare che tu attribuissi alla presunta mano di Nolitta tutta la scena (e non solo i dialoghi). Comunque, chiarito questo, resto della mia idea : nelle liti con lo stalliere e col barman non ci vedo tanti rimaneggiamenti esterni. E non sono neanche d'accordo (non lo faccio apposta, te lo assicuro ) con la tua ipotesi secondo cui la frase di Tex che nel paese non ci sono donne sia un'aggiunta della redazione. Ora le ipotesi sono due: 1) L'idea di fare un paese abitato da soli uomini è di GLB e la vignetta di Fusco con una donna e un bambino è una svista del disegnatore (questa è stata l'ipotesi più credibile finora, tanto che nelle ristampe la donna è sparita. Ed è anche la mia idea) 2) GLB non si è posto il problema delle donne in una città di satanisti che verrà distrutta dal fuoco e il balloon con la frase "ci sono solo uomini" è stato aggiunto dalla redazione per dare una spiegazione alla mancanza di donne nel grande incendio finale (questa è la tua nuova ipotesi). Ipotesi suffragata dal fatto che, secondo te, Fusco non poteva essere così distratto dall'aggiungere una donna poco dopo la fatidica frase. E però contemporaneamente tu dai dei super-distratti a quelli della redazione che non correggono Fusco. Nell'ipotesi 1 era distratto Fusco, nell'ipotesi 2 era distratta la redazione. Ma cosa mi fa propendere per l'ipotesi 1? Il fatto che PER 160 PAGINE FUSCO NON DISEGNA MAI UNA DONNA. Se fosse vera la tua ipotesi che GLB non vi dava importanza e quindi non aveva dato nessun tipo di indicazione al disegnatore, perché nelle scene all'aperto in cui Tex e Carson attraversano più volte il paese non si vede mai e poi mai una donna? Di solito quando un disegnatore rappresenta una tipica cittadina del West e descrive il via vai dei passanti si vedono persone di ogni genere, no? Invece Fusco per 160 pagine non disegna donne. Poi compare la vignetta in cui Tex nota che ci sono solo uomini a Quemado e dopo due pagine ecco che invece appare proprio una donna col bambino. E' sicuramente un fatto curioso. Ma a me sembra più semplice spiegarlo con una distrazione di Fusco, che con un intervento a posteriori della redazione. Questo nel mondo reale e logico. Nel mondo della fantasia un paese di soli uomini dediti al culto di Satana che rapiscono solo donne giovani ha un suo perché e un suo fascino macabro, nonché simbolico. Oltre che pessimistico. Tutta la città alla fine è condannata senza speranza, nessuno escluso, e anche Tex e Carson non riescono a salvare che se stessi. Tu dovresti fare il moderatore, Condor. Saresti perfetto. Anche se nessuno purtroppo ti ascolta.
  5. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Secondo me, Diablero, fai post troppo lunghi e poi non ti ricordi più che cosa hai scritto. Rileggiti: L'hai scritto tu che la scena in cui Tex litiga con lo stalliere e poi quella in cui si scontra col barman sono state scritte da Nolitta e non da GLB, che non si riconosce la sua "mano". Io non ho fatto nessuna parodia del tuo pensiero. Quindi tu non hai parlato solo di piccoli ritocchi ai dialoghi qua e là, ma proprio di due scene che, messe insieme, più o meno durano 7-8 pagine, e che oltre ai dialoghi prevedono anche il comportamento di Tex (per esempio, in quella col barista Tex gli fracassa la bottiglia che ha in mano con la pistola). Secondo te questo Tex "attaccabrighe" è nello stile di Nolitta, ma a me non pare proprio. E poi mi sono anche chiesto - ammesso che tu abbia ragione - perché mai Nolitta avrebbe dovuto fare simili rimaneggiamenti: GLB non le aveva scritte bene? Voleva rendere Tex più simile al suo di "Caccia all'uomo"? E perché mai? Insomma, se prima tu parli di comportamenti di Tex modificati (quindi di scene) e poi te lo scordi, non ti incavolare con gli altri...
  6. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Ma queste sono solo supposizioni. Non si possono trasformare nostre ipotesi, per quanto probabili, in certezze assolute, rischiamo di far passare cose che forse non sono vere per fatti ormai assodati da tutti. Può darsi benissimo che ci siano stati interventi redazionali, io non dico di no, ma non ne siamo sicuri. Chi l'ha detto che il dialogo che ho postato più sopra non l'abbia scritto proprio GLBonelli? Solo perché non ci piace? E, se nel caso l'avesse riscritto qualcuno in redazione, a quale scopo? Se GLBonelli l'aveva scritto bene, perché cambiarlo, per peggiorare i suoi dialoghi apposta? Nolitta si divertiva a peggiorare i dialoghi del padre per fargli dispetto? Diablero scrive: Qui Diablero si può incazzare quanto gli pare ma la sua ipotesi è assurda, perché vorrebbe dire che non solo Nolitta avrebbe cambiato qualche dialogo ma addirittura tutta la scena dello stalliere e quella successiva del barman (altro che piccole modifiche, sono diverse pagine), e per che cosa? Per far diventare più antipatico Tex? A parte che la cosa non avrebbe senso, qui non è Tex ad essere antipatico e attaccabrighe, ma sono lo stalliere e il barman che hanno un comportamento gretto, da strozzini attaccati ai soldi e poco ospitali con gli stranieri. E Tex reagisce da par suo. Io tempo fa avevo fatto un'altra ipotesi su queste scene, scusate l'autocitazione: Tra l'altro, è la tipica situazione di molti horror (e non solo) quando l'eroe arriva in uno sperduto paesino di provincia e tutti lo guardano male solo perché è uno straniero, e non vedono l'ora che se ne vada... Io non ci vedo nulla di nolittiano. Concludo, parlando per l'ultima volta (sarà davvero l'ultima! ) della scena di Tex e Carson che sparano alla schiena di uno che fugge SENZA ARMI IN MANO (il fatto che abbia un fucile nella sella non vuol dire niente, perché non lo sta usando e soprattutto non lo può usare, visto che il braccio destro è ferito). Scena per me non da Tex (al massimo, come dice giustamente Magic Wind, da Tex dei primissimi numeri). Tex di solito "scalda la schiena" agli avversari quando loro hanno armi in pugno e gli sparano, oppure non sparano ma sono comunque pericolosi perché in superiorità numerica (indiani o gruppi di banditi che fuggono ma che potrebbero tornare indietro o uccidere innocenti che incontrano). Ma qui Tex e Carson sono due contro uno e il tipo non può più nuocere ad anima viva. Inerme e innocuo. Per me la scena è equivalente a uno che sulla main-street spara a Tex, il quale poi gli fa saltare via la pistola e lui, pur avendone un'altra nella fondina, scappa e, mentre dà le spalle, Tex gli spara alla schiena. Non si fa...
  7. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Mmm... Diablero, ti stai arrampicando sugli specchi come un fan di Nizzi qualunque. Praticamente le cose che non funzionano in questa storia, secondo te, sono tutta colpa della redazione o di altri, senza che tu abbia uno straccio di prova per quello che dici... Mah! Ora, la vignetta che ho postato è chiarissima e parla da sola: Tex e Carson uccidono un ragazzo sparandogli alle spalle. Il ragazzo è ferito al braccio destro, sta scappando, si vede benissimo che non ha nessun'arma in mano, non è più un pericolo né per loro né per nessun altro. Il ragazzo ha cercato di ucciderli, è vero, ma non c'è riuscito e ora si limita a fuggire verso il paese dove i due rangers non avranno difficoltà ad acciuffarlo (il paese è piccolo, lui è ferito e farà fatica a nascondersi, lascerà tracce, e comunque qualcuno lo noterà no? Non dimentichiamo che i rangers non sanno ancora che in paese sono tutti complici tra loro). Qui Tex e Carson lo vogliono chiaramente uccidere! Non è solo il ballon della vignetta precedente, è tutta la scena che lo fa capire, per esempio sparano sempre al corpo del ragazzo e non al cavallo. Insomma, qui Tex fa lo sbirro, il giudice e il boia allo stesso tempo (per un accusa di tentato omicidio di un tizio che neanche conoscono e non sanno cos'ha fatto). A me sembra un evidente atteggiamento non-texiano (anche se lo ha scritto GLB). Sospettano di Crandall ma si fanno fregare facilmente da lui. Capita anche a Tex, per carità, ma non mi venire a dire che in un paese di pochi abitanti come Quemado Tex sa che ci sono dei satanisti che usano la croce di Lorena come simbolo e il capo della setta non ne sa nulla? Non è ovvio che sia lui il mandante? Il paragone che hai fatto con il Ku Klux Klan e il parroco non c'entra niente: Tex se in un paese si scontra con alcuni membri del Klan non è che sospetta del parroco del paese per via della croce fiammeggiante, ma sospetta piuttosto del capo del Ku Klux Klan locale come mandante, no? E magari cercare di incastrarlo o sbatacchiarlo, piuttosto che seguirlo con la guardia abbassata come fa qui... Se vogliamo fare i pignoli, poi, c'è un altro aspetto della trama che lascia un po' a desiderare... I satanisti che bruciano la chiesa nei cui sotterranei ci sono i cadaveri delle squaw. Be', così facendo non fanno altro che alimentare i sospetti di Tex, invece di sviarli, e infatti Tex si mette a cercare tra le macerie e trova la botola, che senza l'incendio forse non avrebbe nemmeno cercato... Non molto furbi questi satanisti... Resto comunque dell'idea che le imperfezioni di cui sopra non la rovinano, il giudizio dev'essere globale e nell'insieme questa è veramente una bella storia.
  8. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Ma se tu e Joe7 avete commentato la scena con le frasi - parole testuali - "Carson va a puttane", "Carson va a letto con donne come fa un vecchio porco" "questo Carson fa schifo". E meno male che non ci si scandalizza... Le storie non sono fatte solo di elementi che servono necessariamente alla trama, "all'economia del racconto", ma anche di tanti piccoli dettagli, particolari, scene e scenette slegate dalla vicenda, che servono a dare maggiore realismo alla storia, oppure a darle vivacità e brio, oppure a delineare meglio i caratteri dei personaggi, oppure a rendere anche la quotidianità di tutti i giorni, oppure come intermezzo tra una scena madre e l'altra. Quante volte abbiamo visto Carson che andava a vedere le ballerine nel saloon, senza nessuno scopo ben preciso. Anche quelle mica servivano "all'economia della storia". Oppure lamentarsi perché mangiava fagioli da giorni e aveva fame o dialoghi e battibecchi tra i pards o siparietti vari... Neppure quelli servivano "all'economia della storia", servono a rendere la narrazione più piacevole e divertente, o a dare l'illusione di una maggior "realismo". Carson ha una storia (appena accennata) con una ristoratrice che conosce da tempo? E allora? Dai dialoghi si intuisce che non è la prima volta che si frequentano (lui la chiama "vecchia amica", "la vecchia Rose", lei gli dice che "dovrebbe venire più spesso a trovarla", lui le confessa che "le è mancata" (parla della sua cucina ma si capisce dagli sguardi che sta in realtà riferendosi a lei). Ruju oltretutto non ci fa vedere Carson che entra subito da lei, o sale le scale per andare nella sua stanza o cose simili, le vignette a p. 33-34 ci fanno vedere Rose che alla fine della serata sta spazzando la soglia del suo ristorante e lui che rimane lì fuori a chiacchierare con lei allegramente, in attesa della chiusura: è una scena di familiarità, che ovviamente prelude ad altro, ma che ha una sua finezza. Non stiamo parlando nemmeno dell'avventura di una notte, ma di due persone adulte che si conoscono bene e da tempo ("vecchia amica"). Se per voi lei è una puttana, o una donna di facili costumi, e lui un porco, andiamo bene... Viva il 1948... Quando i vestitini succinti di Tesah NON servivano "all'economia del racconto"...
  9. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Rileggere “Il marchio di Satana” è sempre un grande piacere. La storia, d’altra parte, è apprezzata un po’ da tutti, basta dare un’occhiata ai commenti dei forumisti qui sopra, senza eccezione largamente positivi, se non entusiasti. Per me è una delle migliori della fascia 200 e l’ho sempre vista come l’ultima avventura significativa di GLBonelli (siamo nel 1981), anche se GLB continuerà a scriverne ancora altre di discrete. Nella rilettura si scoprono sempre cose interessanti, come il fatto che a p. 8 del primo albo il canto lugubre dei satanisti che stanno per sacrificare la giovane squaw è tratto dal "Paradiso riconquistato" di John Milton. La traduzione in italiano è: "Belial, lo spirito più dissoluto che cadde, il più sensuale, e dopo Asmodai l'incubo più carnale", che lascia facilmente intuire come le squaw non venissero solo uccise... Subito dopo avviene la decapitazione della ragazza, in una scena tra le più orrorifiche della serie. Oltre ai pregi (di cui ho già scritto in un post poco più sopra), si notano però anche diversi difetti, che in parte ha già segnalato il sempre attento Condor : Sono d’accordo: le imperfezioni non influiscono sull’ottimo esito della prova, ma ci sono e - a voler essere pignoli - non sono difetti da poco, anzi… Il più grave, come fatto anche notare da Condor, è quando i satanisti per spaventare Tex piantano nottetempo davanti alla porta della camera d’albergo una croce di fuoco (la croce di Lorena) che è identica al simbolo cucito sul petto del tetro padre Crandall: mossa poco astuta che rivela a Tex chi è il mandante dell’intimidazione, ma che - con grande sorpresa del lettore - non gli impedisce di continuare a fidarsi di padre Crandall e di farsi catturare in modo un po’ troppo ingenuo. Anche affidare a Prescott (personaggio fortemente sospetto) il ferito Grady, consegnandolo di fatto ai suoi carnefici, è un errore di valutazione non da poco per Tex. Ancora più grave, a mio parere, il comportamento del nostro ranger quando SPARA ALLE SPALLE a un bandito in fuga e disarmato. È vero che il delinquente aveva precedentemente cercato di uccidere i due pards, ma ormai era ferito e innocuo (la pistola gli era caduta in precedenza), e nonostante questo Tex e Carson, per fermarlo (ma tanto era ferito e l'avrebbero acchiappato lo stesso), GLI SPARANO ALLA SCHIENA coi fucili, uccidendolo. [scusate la qualità delle immagini non eccelsa] Se questa scena la scrivesse oggi qualcun altro non oso immaginare il fiume di critiche per settimane e settimane… Altro aspetto discutibile sono alcuni dialoghi un po’ troppo ripetitivi e in qualche caso un po’ assurdi, per esempio questo: Insomma, Carson sta chiedendo a Tex se è sempre deciso nel voler continuare a cercare gli assassini... Ma che domanda è? Sono settimane che danno la caccia ai rapitori di squaw e ora che finalmente hanno trovato una traccia (i cadaveri vicino al paese) Carson chiede se è il caso di continuare?!? E Tex gli risponde con una frase altrettanto assurda: "Mi sentirei un verme se non lo facessi", "non devono sfuggire alla giusta punizione". Ma c'era bisogno di dirla, una simile ovvietà... Sia chiaro: il giudizio globale rimane inalterato: “Il marchio di satana” è e resta una storia stupendamente tenebrosa, piena di atmosfera e di suspense, una grande prova di Fusco e ormai un classico della serie. Eppure, un classico con qualche imperfezione di troppo.
  10. Poe

    [93/95] Black Baron

    Il difetto di questa mitica storia è il finale, che tronca bruscamente la vicenda deludendo in parte le aspettative del lettore che s’immaginava un assalto al castello da parte di Tex e dei pards, con tanto di scontro all'ultimo sangue con Mefisto, pregustando sparatorie e spettacolari scene di magia nera o voodoo. Invece tutto si risolve con un patto tra i militari e i Seminoles, l’incendio un po' sbrigativo della foresta, un colpo di cannone che fa saltare per aria il castello, e Tex e i pards che fanno più gli strateghi che i combattenti. Così com’è, in effetti, “Black Baron”, pur essendo un'ottima storia (le ho dato voto 8) sembra un po’ quei film che terminano lasciando nello spettatore la sensazione che non tutto quello che poteva essere raccontato è stato narrato, e che per farlo occorrerà necessariamente un seguito. La Bonelli ha pubblicato in un volume brossurato questa storia insieme a “Spettri”, ma in realtà avrebbe dovuto rieditarla insieme a “Il figlio di Mefisto” con cui è legata strettamente (e che non a caso ne riprende pari pari il finale con il famoso: “RICORDATE?” dello scheletro narratore). Di fatto le due avventure, se unite insieme, più che l’una il seguito dell’altra sembrano un’unica lunga meravigliosa storia di 5 albi e mezzo. Ed è un caso unico, nella saga di Mefisto/Yama, perché tutti gli altri episodi sono a se stanti, con pochissimi collegamenti l’uno con l’altro (tranne ovviamente la presenza di Mefisto o Yama). L’unità di “Black Baron” + “Il figlio di Mefisto” è data dai molti personaggi in comune (Loa, Yampas, i Seminoles, i seguaci del voodoo, ecc.), dalla stessa ambientazione in entrambi (il castello medievale, le paludi della Florida, il viaggio via mare dei pards, la città di Tampa), da tematiche appena accennate nella prima avventura e poi riprese nel seguito (la magia nera tanto evocata da Mefisto in “Black Baron” ma attutata solo da Yama, la vendetta di Loa contro Yampas e, ovviamente, la morte di Mefisto). L’unità delle due storie è poi nei disegni di Galep, meravigliosi, evocativi e tenebrosi come non mai in entrambi gli episodi (anche se migliori nel secondo), diversi invece dallo stile di “Spettri”, ma anche da “Il ritorno di Yama”. Letta insieme a “Il figlio di Mefisto”, “Black Baron” ci guadagna: così tutto fila perfettamente, per esempio la lunga disquisizione iniziale di Tex con il direttore del manicomio che spiega nei dettagli cos’è il voodoo ha un maggior senso perché ne vediamo la realizzazione pratica solo ne “Il figlio di Mefisto” (in “Black Baron” di magia (nera o voodoo) ce n’è ben poca, se non le solite proiezioni a distanza di Mefisto); oppure il personaggio di Loa, un po’ in ombra in mezzo ai tanti comprimari introdotti (Jean de Lafayette, Otami, Dambo, Yampas), che avrà la sua realizzazione completa solo nel seguito insieme a Yama. L’unità delle due storie è poi data soprattutto dall’atmosfera di decadenza, follia e morte che GLB e Galep riescono a creare dall’inizio alla fine: un castello in mezzo alle paludi da cui proviene una musica d’organo e una sinistra risata, misteriosi guerrieri neri giganti a sua protezione, battelli sul mare pieni di pericoli, magia indiana, magia vooodoo e nera, e successivamente morti viventi, sotterranei e trappole tra le macerie del castello, persino un vascello fantasma a concludere l'avventura. Insomma, il consiglio è quello di leggerle una dopo l’altra. Altre considerazioni: il Mefisto di “Black Baron” dal punto di vista grafico è nettamente migliore di quello di Nizzi e Villa. Qui, pur essendo un pazzoide sempre sull’orlo di una crisi di nervi, mantiene comunque una sua lucidità e “credibilità malvagia”; con Villa invece siamo sempre al limite della caricatura, anzi spesso siamo proprio nella caricatura piena. Basta fare un confronto: GALEP VILLA Infine, ci sono due imperfezioni: è abbastanza assurdo, all’inizio, che il caso della morte misteriosa di tre militari avvenuta in Florida finisca sul tavolo del comando dei Rangers di Phoenix in Arizona (e perché mai?), i quali affidano la missione - guarda caso - proprio a Tex, ossia l’unico che dall’amuleto di ferro con la M ritrovato possa capire che dietro c’è lo zampino di Mefisto. All’opposto, è ancora più strano che nessuno per due anni abbia avvisato Tex che il suo pericoloso nemico è fuggito dal manicomio di Flagstaff, in Arizona e che nemmeno il comando dei rangers ne sappia niente, tanto che devono mandare un telegramma per venirlo a sapere. Incongruenze che una volta si accettavano senza troppi problemi, mentre oggi sarebbero additate come gravissimi difetti, sintomi di imperdonabile sciatteria.
  11. Poe

    [Romanzi A Fumetti 19] Dinamite

    Boselli e Gomez non sono riusciti a finire in tempo il loro cartonato (che uscirà invece a febbraio 2025) ed evidentemente non ce n'era un altro pronto per sostituirlo, quindi hanno dovuto ripiegare sulla riedizione di una vecchia storia. Personalmente la cosa non mi turba, vista la quantità eccessiva di Tex inediti che escono in un anno. Speriamo piuttosto che i ritardi siano dovuti al fatto che Boselli e Gomez abbiano voluto curare con grande attenzione questa storia e che ne venga fuori un capolavoro. Contrariamente a chi vede tutto nero, cerco di essere ottimista...
  12. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Non hai letto bene quello che ho scritto o non mi sono spiegato io. Non ho scritto che tutto va bene. Ho scritto che è vero che le vendite di Tex, in generale, stanno calando, quindi non sto negando niente. Però io stavo parlando esclusivamente della serie regolare e da molte parti si dice che si aggiri ancora sulle 140.000 copie al mese (lo scrive persino Comix Archive, che di solito gioca al ribasso, non vedendo l'ora che la Bonelli chiuda). Anche qui sul forum un anno fa si ipotizzava una cifra attorno alle 140.000-150.000 copie. Naturalmente nessuno di noi può saperlo con certezza, sono solo ipotesi. Sappiamo solo che alla Bonelli le vendite sono calate negli ultimi due anni, questo è sicuro, ok, ma l'ipotesi più probabile - almeno per me - è che, oltre ad altre serie bonelliane ormai alla canna del gas, siano calati soprattutto gli albi collaterali di Tex (Maxi, Color, Almanacchi, ecc.) e non tanto la regolare. D'altra parte è logico: i lettori storici fanno come noi qui nel forum (quasi tutti), piano piano smettono di acquistare gli speciali che non interessano più, o che magari interessano ancora ma costano troppo (non dimentichiamo che il costo della vita negli ultimi due anni è aumentato e la gente taglia persino le spese sanitarie e le vacanze, figurati i fumetti). Insomma, chi è che compra tutti gli inediti di Tex? Un po' alla volta la gente si stufa di prendere tremila numeri extra, di qualità non eccelsa, e si limita alla serie regolare e poco altro. Probabilmente sono calate anche le ristampe di Tex e Zagor, visto che è molto più economico procurarsi i vecchi numeri usati. Invece sul calo della serie regolare di Tex ho i miei dubbi: contrariamente a te ho una percezione diversa. E' vero che stanno chiudendo molte edicole anche nella mia città, ma quelle che restano vendono più copie, e così anche i supermercati che tengono i fumetti, dove si trovano sempre in bella vista un sacco di Tex (serie regolare). Anche quando vado in giro per l'Italia e mi reco in edicola, sia che siano città grandi che piccoli paesini di montagna, gli albi di Tex sono sempre presenti e in abbondanza. Naturalmente queste considerazioni soggettive valgono quello che valgono... Ma se fosse vero che Tex mensile vende ancora intorno a 140.000 copie (cifra notevole che nessun altro fumetto italiano si sogna) vorrebbe dire solo due cose: o i lettori (contrariamente a te) apprezzano ancora Tex, oppure lo comprano solo per collezionismo senza neanche leggerlo. In quest'ultimo caso che la qualità delle storie ultimamente sia peggiorata o migliorata non si ricava dal venduto, visto che ai completisti non importa se sono belle o brutte.
  13. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Da come la vedo io, Boselli s'è stancato del forum non perché è stato criticato aspramente, questo è capitato anche nei 15 anni precedenti (basta andare a rileggersi le discussioni di vecchi topic, anche pesanti), ma perché negli ultimi periodi ha percepito una crescente mancanza di rispetto e di fiducia (anche se non generalizzata) nei suoi confronti (o solo nei confronti del suo lavoro). Nessuno nega la libertà di critica, è ovvio, anche le critiche che Boselli riceveva una volta erano dure, ma il tono, il linguaggio, le parole usate, l'atmosfera che c'era nel forum erano di rispetto dei lettori, di stima e di considerazione per autori che tra mille difficoltà cercavano comunque di mantenere una qualità medio-alta a un fumetto in edicola da 76 anni, a volte riuscendoci, a volte no. Nonostante la delusione per una storia o una scena che non era piaciuta per niente, non si insisteva "sadicamente" a rigirare il coltello nella piaga per settimane e settimane, si guardavano anche le cose che funzionavano, non solo i difetti. Da un anno, un anno e mezzo a questa parte si respira un'altra aria, e a volte più che un forum di Tex questo sembra un forum di gente che ormai gli sta sulle scatole Tex ma continua a comprarlo per abitudine, per noia o masochismo. Se non cogliete questo cambiamento rispetto al passato, che per me è evidente (e che non c'entra con le storie peggiori o migliori), è inutile che insista a spiegarlo. Quindi direi che Boselli, Rauch e Ruju dal loro punto di vista fanno bene a non partecipare. Se non intervengono, però, la responsabilità è dei lettori del forum, incapaci di fare una discussione critica "sana", non della loro "permalosità". E in parte è responsabilità anche dei moderatori - spiace dirlo -, che in certi casi potevano essere più solleciti nel far rispettare le regole comuni. Almeno, io la vedo così. ---------- P.S.: dire che le vendite dimostrano la scarsa qualità di Tex oggi è un controsenso perché Tex vende ancora ben 140.000 copie al mese, quindi vende ancora tantissimo, è ancora il fumetto più diffuso in Italia. Idem per Tex Willer con le sue 30.000-40.000 copie, che di questi tempi è oro. Sì, però sta calando, è l'obiezione. E' vero. Però sta di fatto che 140.000 persone lo comprano ancora ogni mese. Sono tutti dei fessi che leggono una cosa che fa schifo?
  14. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Bravo Condor , condivido tutta la tua analisi, tranne sui flashback che a me sono parsi tutti e tre funzionali, non fini a se stessi (o spiegazionistici), che Ruju inserisce con lo scopo di rendere meglio il dramma che hanno vissuto le vedove, l'attaccamento che avevano ai loro mariti e quindi il perché del loro forte desiderio di vendetta. E intanto che ci siamo, rileggiamoci i classici, sempre intramontabili, quando anche Tex non era da meno di Carson. Da "Uno contro venti", Tex che "si apparta" con Mary Gold:
  15. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Mah... questa frase potevi anche risparmiartela. Io invece ho l'impressione che tu ti sia accorta di aver preso una cantonata grande come una casa e, invece di ammetterlo, la butti sul personale. Basterebbe dirlo: "Mi sono sbagliata, ho letto in fretta e mi è sembrato che "Carson andasse a puttane", ma non è così, sorry". Ma quale permissività? Carson ha sempre avuto numerose fiamme, si sa, non è una novità. Erano tutte puttane anche le altre? Cos'ha di diverso questa Rose? Come ho scritto: Sinceramente, non so proprio di cosa stiamo parlando...
  16. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Quindi secondo te una donna che va a letto con un uomo che le piace, ma con cui non è sposata, è una puttana? Quindi secondo te un uomo che va a letto con una donna che gli piace, ma con cui non è sposato, è un vecchio porco? Questo forum è diventato un covo di bigotti? Tra l'altro, caro Joe7, nell'altro topic dicevi che non ti è piaciuto "Deadwood Dick" perché ci sono troppe parolacce. I tuoi post sono pieni di: "vecchio porco", "mi fa schifo", "stupido", "coglione", "idiozia", "schifoso", "imbecille", "stupidaggine", "rincoglionito", e così via. Tutti riferiti a Tex o a Carson e alle loro storie che non ti piacciono.
  17. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Concordo con Leo. Scena della diligenza pessima - l'hanno detto tutti - ma il resto non è male, dipenderà ovviamente da come sarà organizzata la trappola delle 4 vedove nel prossimo albo, se sarà credibile o meno. Ma questo lo giudicheremo tra un mese. Per il resto non capisco bene alcune critiche (cosa che mi capita spesso ): 1) "Carson che va a puttane" Ma che fumetto avete letto? Carson si "intrattiene" con Rose, la proprietaria del ristorante conosciuta in precedenza (forse in "Tombstone Epitaph", non ho controllato ma non è importante). E' "una vecchia amica" dice Carson, mica la tenutaria di un bordello. Che sia una prostituta ve lo siete sognato... 2) "Le 4 vedove disegnate da Seijas sono molto belle". Ma dai! Chi l'avrebbe detto. Infatti nei fumetti di solito le protagoniste sono tutte racchie. Janet Brent, Esmeralda, Mitla, Myra Solano, ecc. erano donne insignificanti, vero? "Ed erano sposate con uomini brutti!" Incredibile! Non si è mai visto nei fumetti e neanche nella vita reale! Nella vita reale basta vedere le compagne o le amanti degli uomini politici (ultimo, l'ex ministro della cultura, non proprio un adone ) o i presentatoti televisivi bruttini affiancati da vallette mozzafiato (la televisione italiana è quasi tutta così). E poi chi l'ha detto che i mariti erano tutti brutti? Il senatore, marito di una delle quattro, non lo vediamo neanche, il pianista marito di Ramona mi sembra un uomo normale. Gli altri due, in effetti, sono poco belli, ma l'amore si sa è cieco! 3) "Le 4 vedove sposate con delinquenti sono eleganti." Una era la moglie di un senatore. L'altra accompagnava un pianista e si esibiva con lui. La terza era moglie di un ranchero proprietario terriero (un bandito arricchitosi con le rapine). Solo la quarta, Charity, era la moglie di un volgare bandito di mezza tacca, ma anche le donne semplici nei giorni di festa o ai funerali erano abituate a vestirsi in modo elegante. Non mi pare nulla di strano. 4) "C'è un flash-back che riprende una scena di un Color" (che pochi hanno letto e nessuno probabilmente ricorda). Quindi? Dov'è il problema? "Anche i delitti di Meza li vediamo in flash-back e non solo raccontati" Quindi? Dov'è il problema? 5) "Invece di fare da sole dovevano accettare l'aiuto di Meza il killer" Sì, per farsi poi fregare da lui o farsi impalmare da un assassino psicopatico. Ottima soluzione. E' chiaro che Isabel ha deciso di fare di testa sua e di farsi aiutare solo da donne di cui si fida. L'aspetto interessante della sceneggiatura è proprio questo, se no sarebbe una normale storia di vendetta. 6) La storia è noiosa. Elsa Morante diceva: "Ti annoi perché sei noioso"
  18. Poe

    [Romanzi A Fumetti 19] Dinamite

    La storia "Dinamite" uscì nel 2018 sul Magazine, in occasione dei 70 anni di Tex ("1948-2018: la grande avventura!" era lo slogan) è quindi una storia celebrativa, e come in tutte le storie di questo tipo, la tradizione vuole che vengano ripescati vecchi personaggi per la gioia dei lettori. Quindi non la definirei una storia per nerd. Ho il sospetto che gli sceneggiatori non amino scrivere questo genere di avventure, visti i risultati di solito non eccelsi, e che le vivano piuttosto come un obbligo. GLBonelli non faceva queste cose? Lui era al di sopra di tutto ciò? Non mi pare: probabilmente vi siete dimenticati il n. 100 "SuperTex", che è appunto una storia celebrativa in cui per l'occasione il papà di Tex fa ritornare i migliori amici del Ranger per aiutarlo a far fuori un pericoloso Apache, per cui ecco ricomparire assieme Pat MacRayan, Gros-Jean e Jim Brandon (manca solo Montales) per una reunion di famiglia improbabile e piuttosto forzata (tra l'altro vedere Jim Brandon vestito da giubba rossa ai confini col Messico fa un po' sorridere...). La storia non è granché, è sufficientemente piacevole ma senza troppe pretese (oggi la definiremmo fan service), e può deludere chi si aspetta chissà cosa da un n. 100. Boselli, in occasione dei 70 anni di Tex, ha la buona idea (secondo me) di far ritornare Dinamite, di cui si erano perse le tracce e, invece di raccontare una semplice avventura in flashback del fedele cavallo, decide di raccontarne la morte. E' sì, una storia celebrativa, ma non un riempitivo, perché è scritta bene, con una trama ben congegnata (considerando che ha solo una cinquantina di pagine) e contiene un'originale ed emozionante scena, quella della cavalcata di Tex contro il cecchino munito di fucile Sharps a lunga gittata. La storia è un omaggio anche a "Silver Star", e ne riprende lo spirito libero tipico dei mustang selvaggi. Direi, quindi, che si può considerare perfettamente texiana, e anche la sua qualità non è inferiore a "Silver Star". E' fan service? Sì, come tutte le storie celebrative, ma - come ho detto - non è un semplice compitino. Inoltre non è comparsa sulla serie regolare dove, in effetti, avrebbe stonato, ma su un Magazine speciale. Il problema è semmai che per un personaggio così longevo come Tex ormai è tutta una celebrazione, e forse in futuro bisognerebbe smettere di scrivere storie di questo tipo con il ritorno di chissà chi, e festeggiare gli anniversari semplicemente con storie "normali" ma ispirate, come stile narrativo, al vecchio GLB. Sarebbe l'omaggio migliore.
  19. Poe

    [382/384] La Tigre Nera

    Sono d'accordo. L'atmosfera del Forum è nettamente peggiorata nell'ultimo anno. Ma la responsabilità è anche dei moderatori che hanno lasciato troppo correre qualsiasi offesa o atteggiamento scomposto o aggressivo. Tanto che ormai anche quando intervengono non se li fila più nessuno. Mister P dice di interrompere l'off topic e tutti continuano come se niente fosse. Dice di non insultarsi più e i forumisti continuano a battibeccare tranquillamente. Esiste un regolamento nel Forum (come in qualunque contesto civile): bisogna portare rispetto sia nei confronti degli altri utenti, che nei confronti degli autori. Non è una questione di censura, tutti possono criticare tutto, è una questione di LINGUAGGIO e di TONI. Ed è da un pezzo che qui ognuno fa quel che gli pare. E magari non se rende nemmeno più conto (tempo fa venivano richiamati e poi eventualmente sanzionati). Non invidio i moderatori, visto il clima. Se Rauch e Boselli, per esempio, qua non mettono più piede non è perché sono troppo permalosi, ma perché gli hanno parecchio rotto le scatole e spesso anche con toni maleducati. Questo vale anche per molti utenti che non intervengono più o se ne sono andati perché stufi. Ripeto: nessuno si deve autocensurare o essere censurato, ma esiste un regolamento che tutti abbiamo accettato. Ma mi sa che qua ormai tutti passano col rosso. Molti poi dicono che sono obiettivi nelle "analisi", ma non è vero (ed è da qui che nascono molte liti). L’obiettività (e la verità) non ce l’ha nessuno. Al massimo ci sono quelli che SI SFORZANO di essere oggettivi (pochi), quelli che FANNO FINTA di esserlo e quelli che CREDONO davvero di esserlo. Alcuni, poi, si sono rotti le scatole di Tex, è evidentissimo, ma continuano a comprarlo lo stesso (vai a capire perché: leggetevi qualcos'altro) e a parlare male di qualunque storia a prescindere, così finisce che la leggono già con l’intenzione di criticarla il più possibile. Anzi se la storia è bella secondo me ci restano persino male. Per cui cercano a tutti i costi di trovare degli errori o di ingrandire delle minuzie. Naturalmente non lo ammetteranno mai neanche sotto tortura. Ma è talmente palese a chiunque... E comunque ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale. Se continua così il Forum diventerà una specie di Comix Archive, quel “simpatico” sito dove non conta neanche più parlare di fumetti e di storie, basta lamentarsi noiosamente di qualcosa, qualsiasi cosa. Mi sa che se Tex è peggiorato, sono peggiorati anche i suoi lettori... Ok, sono andato off topic anch'io, quindi i moderatori è giusto che mi ammoniscano!
  20. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    E' proprio questo il punto: questa divagazione sui fumetti con "superdonne e uomini deboli" non c'entra proprio niente con questa storia di Tex. Per carità, ognuno qui è libero di fare gli off topic che gli pare, ci mancherebbe altro, ma tutto è nato dal sospetto che in una storia che avrà come protagoniste 4 vedove nere, Ruju voglia raffigurare delle "superdonne" che poi faranno ombra persino a Tex, secondo la moda imperante (ma quale moda imperante, tra l'altro? Forse nei fumetti di supereroi, che io non leggo, perché non mi pare proprio che in altri fumetti ci sia questa tendenza). Ora, uno può fare tutte le ipotesi che vuole sulle anteprime, ma almeno un criterio ci dev'essere. Quando mai Ruju ha creato personaggi femminili di "superdonne dominatrici" su Tex? Qualcuno me ne sa indicare almeno una nella decine e decine di storie sceneggiate dal bravo Pasquale? Io mi ricordo un bel color, "La gazza ladra", disegnato dalla bravissima Laura Zuccheri, su una ladra professionista a New Orleans, ma non era certo una Wonder Woman, anzi Tex e Kit Willer non hanno fatto neanche troppa fatica a metterla in prigione, come loro solito. E nelle ultime storie di Tex sulla serie regolare? Meno che meno: in quella di Nizzi l'unica donna è la sposa di Falco Giallo, una brava moglie che nel finale gli darà un figlio (personaggio femminile più classico di così!). Nel Monte Rainer di Boselli l'unico personaggio femminile (a parte un breve cameo di Mamie, una ristoratrice) è la ragazza klamath rapita dai Ghundar, che compare per poche pagine e aiuta Kit Willer a non perdersi nelle caverne (non la definirei una "dominatrice"). Nella storia ancora precedente di Ruju, "La pattuglia scomparsa", abbiamo un'altra indiana che aiuta la povera giubba rossa in difficoltà, è una brava ragazza blackfoot dolce, comprensiva, quasi materna. In quella prima, sulla Tigre nera, c'è Lohana, un bel personaggio di avversaria, perfettamente negli standard della serie. Ecc. ecc. Di fatto Ruju, come ricordava poco più sopra Condor senza meta, di solito è bravo a tratteggiare personaggi femminili sempre diversi e tutt'altro che piatti, spesso dotati di charme e carisma (vedi per es. la ex fiamma di Carson in "Vancouver"). E di sicuro nessuna ha mai relegato Tex in secondo piano... Quindi, mi sento di dire che chi teme di trovare, in questa storia, delle vedove nere che frustano Tex può fare sonni tranquilli...
  21. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Scusa, ma scrivere questo nel forum di Tex Willer (ma anche di Zagor, Dylan Dog, ecc.) fa un po' ridere.
  22. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Be', scusa, io ho usato la parola "pregiudizio" ma credo proprio che sia il termine giusto: se tu pensi che Ruju abbia scritto una storia con 4 personaggi femminili solo per "riequilibrare le quote rosa" (parole tue) e quindi essere "politically correct" e dimostrare che Tex non è misogino, questo è un pregiudizio bello e buono. Perché Ruju dovrebbe farlo? Per attirare nuove lettrici femminili? Perché qualcuno così non può dire che Tex sia un fumetto maschilista? (Ma chi è che lo dice?) Per essere al passo coi tempi? No, da quello che hai scritto non si ricava che tu sia antifemminista, ma che tu sospetti che Ruju voglia fare il "femminista" politically correct, inserendo a forza e a tutti i costi delle donne in una storia. E questo sì che è un tuo pregiudizio bello e buono. A me, leggendo l'anteprima, viene da pensare semplicemente che Ruju ha avuto una buona idea, originale, non ancora usata in Tex (probabilmente nata anche dall'avere come disegnatore Seijas, famoso per le sue donnine), Boselli l'ha approvata e lui l'ha scritta. E a me viene da pensare che uno sceneggiatore che cerca sempre nuovi spunti narrativi (indipendentemente dal risultato finale) sia da elogiare, rispetto a chi ricicla sempre lo stesso soggetto trito e ritrito da quarant'anni (tipo indiani contro cercatori d'oro e colonnelli imbecilli). Poi, a me non sembra che ci sia un eccesso di personaggi femminili in Tex. Se si guardano le ultime storie sulla regolare, Nizzi, Il Monte Rainer, La pattuglia scomparsa di Ruju, la Tigre Nera, il ritorno di Wolfman, Redrock, ecc. ecc. le donne ci sono, ok, ma hanno tutte un ruolo secondario, se non marginale, come era anche in GLB. Ci sono molte più donne in "Tex Willer" ma lì Boselli e Giusfredi fanno bene, visto che anche nel Tex giovane delle origini in ogni avventura GLBonelli inseriva tanti personaggi femminili. Boselli, secondo me, in questo è molto bravo, segue il modello del suo maestro e crea donne sensuali, decise, coraggiose, con un carattere ben preciso (così anche nelle sue storie di Zagor), evitando lo stereotipo delle dolci e scialbe donzelle in pericolo da salvare, comune invece ad altri sceneggiatori. Vediamo come se la cava Ruju stavolta... In realtà un nome ce l'aveva: Hanaba, ----------------------- P.S.: scusate ma cosa c'entra l'off topic su "nero"-"negro" con questa storia? A parte che questo dibattito credo di averlo già letto 5 o 6 volte nel forum, si stava parlando di donne e si è finiti con l'ennesima diatriba sull'uso della parola "negro". Mah!...
  23. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Vorrei ricordare che la storia di Tex in mezzo a tantissime donne è già stata scritta. Non da un nuovo sceneggiatore a corto di idee, fanatico delle quote rosa, ma da un certo GLBonelli. Si intitola "L'idolo di smeraldo/ La carica dei Navajos" (una storia piena di squaw rapite dagli Hualpai, una delle quali, sacrificandosi, salva la vita a Tex). Era il 1974, un'epoca in cui i lettori avevano meno pregiudizi ed erano contenti di vedere ogni tanto dei personaggi femminili.
  24. Poe

    [765/766] La collera di Falco Giallo

    Decisamente Ticci meritava qualcosa di meglio. Spero che almeno le ultime due storie di Nizzi che restano siano spostate sui Maxi. Il secondo albo io lo definirei quasi disneyano, nel senso che Tex è un personaggio tendenzialmente realistico (un realismo fumettistico chiaramente), mentre tutto il lungo inseguimento del colonnello Drayton (un personaggio comico, che non ne azzecca una neanche per sbaglio), è raccontato come una favola per bambini, senza nessun tipo di verosimiglianza. L’apice è il finale quando... SPOLIER SPOILER SPOILER ...Tex e gli altri, ormai raggiunti dai soldati, ormai prossimi alla sconfitta, incontrano guarda caso chi? Una simpatica famigliola che passava di lì proprio in quel momento e che indica loro una scorciatoia per arrivare prima in Canada. Che coincidenza. Poi c’è la scenetta di Tex e Carson sdraiati a fumare una sigaretta in attesa del famigerato Colonnello che li accoglie con un “Ah siete qui. Dove sono gli Shoshones?”, bellissima battuta di uno che nell’albo precedente li aveva fatti arrestare e li sta inseguendo da giorni. E cosa succede? Tex e Carson prima lo sfottono facendo i gradassi e poi però si fanno arrestare un’altra volta! Quando l’ho letta non ci credevo. E come se la cavano i Nostri? Grazie ai soldati che, all’improvviso, dopo aver mostrato nel primo albo di essere piuttosto obbedienti agli ordini e anche notevolmente sprezzanti verso gli Shoshones, decidono miracolosamente di stare dalla loro parte e liberare i Nostri, solo perché Tex questa volta è bravo a convincerli a parole. Poi c’è l’altra scenetta che diventerà un cult: il neonato dal potente vagito che per ben tre volte fa scoprire Falco Giallo nascosto nel profondo della caverna a distanza di un chilometro (se non più), in mezzo al bosco. Ammazza che voce, il pargolo! Una scena esilarante. Ma tutto l’albo è pieno di scene improbabili, inverosimili, di continue beffe in cui c’è sempre qualcuno beffato da qualcun altro, più da fumetto comico che d’avventura. Come quando i due ferrovieri si fanno soffiare un treno sotto il naso senza accorgersi del gruppo di indiani che vi sale di nascosto, con Tex che non ha organizzato nessun piano di fuga (come faceva ai Tempi di “Sangue navajo” o anche solo di “Messaggero di morte” dello stesso Nizzi), a parte l’iniziale buona idea di fuggire in battello, e che per tutto il viaggio conta solo sulla fortuna e su coincidenze incredibili per portare un gruppo di indiani con donne e bambini a piedi in una fuga impossibile, che ha successo – senza neanche sparare un colpo di pistola! - solo per una serie infinita di botte di c., oltre che per l’idiozia del colonnello Drayton. Insomma, se vogliamo il soggetto nel complesso non era neanche male, ma il modo facilone con cui troppe scene del primo e del secondo albo vengono raccontate rovina tutto.
  25. Poe

    [14] [Almanacco 2007] Polizia Apache

    Questo è l’esordio di E.R. Seijas su Tex, era il 2007. Ed è una grande prova del disegnatore argentino, con tavole bellissime di deserti e canyon assolati, Apaches fieri e bellicosi, primi piani di Tex convincenti. Un esordio eccellente. Le altre storie che poi Seijas disegnerà sono: - “Il fuggiasco” (su testi ancora di Boselli: breve e riuscita); - “La prova del fuoco” (la prima storia scritta da Ruju: bella); - Il Texone 2011 “Le iene di Lamont” (un Nizzi piuttosto noioso e ben poco western); - “Gli schiavisti” (Boselli che comincia benissimo e finisce così così con Espectro); - “Furia comanche” (Ruju non al suo meglio); - “La banda dei serpenti” (forse la peggiore storia di Manfredi sulla regolare); - “Netdhae” (Boselli ancora con una storia di Apaches); - “Le quattro vedove nere” (l’ultima incompiuta su testi di Ruju). Nove storie. La migliore è forse “Netdhae”, non un capolavoro ma una storia avvincente e scritta bene, con numerose scene d’azione, predoni apaches, il ritorno dei Rurales del tenente Castillo, e un bel personaggio femminile (la ranchera Manuela). Anche la storia di questo Almanacco 2007 è sullo stesso livello: un inizio molto buono, con un Tex duro e deciso, a tratti ironico, abile con le pistole, i pugni e anche le carte da poker, esperto conoscitore di uomini (come sempre), astuto nello smascherare l’agente indiano corrotto, saggio mediatore tra i contendenti Apaches. Insomma un Tex che a mio parere è molto vicino al modello GLBonelliano, aiutato in questo dal fatto di agire in solitaria. Ma la cosa migliore di quest’albo sono gli Apaches: Salgado, Klanay e la bella idea di far aiutare Tex da Volpe Grigia, guerriero caduto in disgrazia in mezzo alla miseria e desolazione della riserva, a cui Aquila della Notte offre un’opportunità di riscatto in nome dei vecchi tempi gloriosi. Boselli riesce a rappresentare gli Apaches e la loro mentalità in modo realistico (almeno per un fumetto) raccontando una pagina poco nota del West (la Polizia Apache che cercava di tutelare l’ordine nella riserva). Anche se alla fine non è l’ordine che interessa a Tex, quanto - come sempre - la giustizia, tanto è vero che il Nostro darà una bella lezione non solo all’agente indiano ma allo stesso Salgado, capo della Polizia Apache, quando gli proporrà di non seguire la legge dei bianchi mettendo in carcere i giovani ribelli apaches, ma piuttosto di perdonarli e lasciarli liberi. Il finale è un po’ affrettato, ma la scena in cui i nemici si ammazzano tra di loro prima dell’arrivo di Tex è anche questo un classico di GLB: quando la barca affonda i complici spesso tradiscono e si saldano il conto a vicenda. Poi arriva Tex a mettere la parola fine. Seijas – come detto - riesce al meglio proprio nel raffigurare gli indiani e i grandi spazi aperti dell’Arizona. Molto bella la sua versione di Tex.
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