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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [109/113] Chinatown

    Si è vero quanto dici. Però anch'io faccio un po' di fatica a leggere il primo centinaio, o meglio i primi 50 numeri. I primi 10 è doveroso leggerli per conoscere il personaggio e comunque anche tra questi ci sono storie sorprendentemente moderne (El Rey, una su tutte), poi io francamente fatico un po'. Gia nella seconda cinquantina troviamo un Tex meno datato, che già si appresta a quella compiuta fioritura che avverrà col secondo centinaio...
  2. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Non sono un nizziano, ma neanche un anti-nizziano. Non troverai mai in me un difensore a oltranza di Nizzi, anche se amo il Nizzi del "mio" periodo. A parte questo, io credo che tu dovresti fare maggiore attenzione alla portata offensiva di certe tue uscite. Sei una risorsa di questo forum, hai una competenza e una cultura pazzesche, penso che tu abbia o avessi a che fare con la scrittura come lavoro (ulteriore valore aggiunto), quindi lungi da me voler litigare con te, apprezzo molto gran parte dei tuoi post. Consentimi, e non prenderla come un'offesa, di dirti che a volte esageri
  3. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Parlavo di una visita di Nizzi in redazione 15 anni prima... E ribadisco che non parlavo solo della piccionata, ma anche delle figuracce di Carson.
  4. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Nessun lapsus, solo un errore Quindi stai dicendo che non sono irrazionale, ma che dico cose illogiche o irrazionali. Forse è così, ma almeno nei miei post io non offendo nessuno. Su "Gilas" ero tra l'altro anche ironico e iperbolico e penso che questo si cogliesse. Sul mio approccio a questa singola storia, ti rispondo che certo che è un colpo di fortuna, ma è anche una "piccionata" perché Tex è realmente sorpreso, e questo GLB lo fa vedere benissimo nella storia. Poi, sarebbe bene che il mio post fosse letto integralmente: io ho scritto due cose, accostando il GLB di questa storia a Nizzi: 1) il fatto che Tex sbagliasse anche con GLB. Tu dici che si deve guardare la quantità? Certo che si deve, ma anche in Massacro, cioè poche pagine dopo Gilas, Tex si fa fregare da Fraser. E chissà quante altre volte accade, ora non posso saperlo perché non ho la tua memoria enciclopedica o quella di Carlo. Detto ciò, è chiaro che la mia resta un'iperbole, proposta peraltro per una o due storie, non una confutazione sistematica delle tesi anti-nizziane. E sai perché non ho alcun interesse a confutare chi attacca Nizzi? Perché io sono tranquillamente tra quelli, anche se non arriverò mai a una lettura postuma in chiave negativa di Fuga da Anderville. 2) Se qualche volta mi hai letto avrai capito che sono un fan di Kit Carson. Nella storia in questione, Carson viene a mio parere "trattato male", come accade anche nella successiva Chinatown. Io mi sono innamorato del Carson di Nizzi de La leggenda della vecchia missione, ma poi ho odiato l'uso che Nizzi ha fatto del personaggio. Tu lamenti le piccionate nizziane di Tex? Io ci aggiungo il carico,e ti dico che ho odiato francamente anche il suo Carson. Non rileggo più intere sue storie per la rabbia che mi fanno le performance negative di Carson. Nessuna difesa di Nizzi, dunque, ANZI. Solo che, quando rileggo vecchie storie glbonelliane e vedo il mio pard preferito trattato in questo modo, faccio notare che, ahimé, certe caratteristiche del Vecchio Cammello vengono da lontano... e la cosa non mi rallegra, né con GLB né con Nizzi, e da qui parte il mio parallelismo. E in più mi è parso di capire, dai tuoi post, che tu pensassi che il mio fosse un EROICO (come dici tu sarcasticamente) deliberato tentativo di svalutare le storie glbonelliane tramite una rilettura sistematica che avrei intrapreso proprio a questo scopo, quando invece questa mia rilettura nasce dalla pena provata a leggere il topic su Il medaglione spagnolo e ho voluto, per "reazione", rispolverare il GLB dei suoi tempi migliori. Per tornare al fatto che io non sarei irrazionale ma folle nelle cose che dico, oltre che offensivo della memoria di GLB. Ribadisco, caro Diablero: almeno io non offendo. Non so cosa tu faccia di lavoro, ma prima hai parlato di un tuo vecchio editore, quindi non mi stupirei se avessi a che fare con la scrittura, e d'altronde i tuoi post tradiscono le tue qualità. Tuttavia, o non ti rendi conto o te ne infischi del fatto che a volte sei offensivo (io sarò pure irrazionale, ma sto sempre attento a essere rispettoso degli altri utenti) e che questo può generare flame. Non so se questo lo sia, io oltre a questo forum non ho dimestichezza con la rete, e peraltro per me la cosa finisce qui, non voglio più intorbidare il topic con messaggi che non riguardano questa storia. "ti stai comportando" è un tempo verbale che sottintende un mio comportamento continuativo, o sistematico. Solo perché in Gilas e in Massacro ho fatto notare due cose due (non sono la "serie di post" di cui tu parli), peraltro per me non così campate in aria come pretenderesti tu. E' lo stesso atteggiamento che stai avendo con La rupe del Diavolo. Ribadisco che la tua è una lettura in malafede della mia ri-lettura, sto leggendo GLB per la voglia di leggere GLB, e se tratta male il mio Carson (è già successo due volte nel giro di poche storie) come faceva il peggior Nizzi, continuerò a dirlo. Idem se ci saranno piccionate (che peraltro a me non sono indigeste, perché Tex può sbagliare. Ma a me non facevano sensazione neanche quelle di Nizzi: quello che gli ho sempre contestato è di aver svilito Tex con storie sbagliate, brutte, tirate via, a volte indegne).
  5. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Ti è sembrato maldestro? Un'osservazione non seria? E' chiaro che ero anche ironico (e non lo nascondevo), ma non lo ero neanche troppo, visto che rimarcavo che in fin dei conti Tex sbagliava anche con GLB, e sbaglia pure oggi con Boselli, non solo con Nizzi. Il contesto? Ce ne sono di svariati, contesti, e quelli che a te sembrano errori imperdonabili fatti commettere da Nizzi a Tex a me non lo sembrano, e viceversa. Che poi il Nizzi involuto degli ultimi tempi abbia fatto fare aTex troppe figure barbine nessuno lo contesta, anche se quello che io gli contesto maggiormente è di aver scritto storie pessime, al di là delle piccionate. Per me non sono né impropri né forzati. E rinnovo la mia idea che Nizzi possa essere un "padre adottivo" di Tex perché ha salvato la testata in un determinato periodo storico. Poi ha rischiato anche di affossarla, con storie ben oltre il limite della decenza, non lo nega nessuno. Colpa sua e dell'editore. Sul numero 500 Tex ha sbagliato, come dice Diablero con il suo lungo post? Forse sì, per la verità dovrei rileggerla, non la ricordo nemmeno, i centenari per la verità non mi sono mai piaciuti. E comunque ribadisco anche qui che dovreste stare attenti con gli aggettivi. "Inutile", "futile", "irrazionale" sono offensivi, alimentano potenziali flame. Si potrebbe parlare con maggiore pacatezza e senza furori ideologici. Diablero in particolare sfodera spesso una saccenza che va ben oltre la sua indubbia incompetenza. Qui sembra che siamo tutti dei minus habens per il solo fatto che non abbiamo disprezzato La rupe del diavolo, e siamo irrazionali se facciamo notare che Tex piccione c'era anche con GLB. Né purtroppo vale il fatto che per i prossimi mesi, con Netdahe, non avremo Nizzi, tanto l'autore di Fiumalbo riciccia fuori ad ogni piè sospinto, e a farlo uscire spesso è proprio Diablero: non è che, sotto sotto, questa non sia una forma di amore estremo?
  6. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Rileggile e basta. Parlane sui topic come sai fare. Non litigare su Nizzi con gente come me, che non argomenta, che si è fatto apposta il giro delle storie bonelliane per provocare. E' "futile discutere in maniera tanto irrazionale" Questi particolari fanno ulteriormente cadere la tesi del presunto errore di Nizzi. Errore, per inciso, commesso in una storia che io ricordo brutta.
  7. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Storia di cui ho un cattivo ricordo, per questo non sono più andato a riprenderla e non la ricordavo più. Credo di sì, e comunque non ci sarebbero tanti navajos uccisi, nessuno si avventurerebbe nel cuore di una riserva indiana sapendo di avere scarsissime probabilità di uscirne vivo. Hai detto più volte, nel post de La rupe del Diavolo, che tu porti argomentazioni e che gli altri fanno le vittime non prendendosi la pena di smentire le stesse. Adesso mi sembra che tu stia facendo la stessa cosa. Mi pare di aver argomentato, ogni volta, in ciascun topic, gli errori e le "piccionate" di Tex, dalle quali ho desunto che queste non sono appannaggio esclusivo di Nizzi e hanno anzi un predecessore illustre nella persona di GLB. Il "giro" di storie non lo sto facendo certo per dimostrare questo, ma solo perché, parlando de Il medaglione spagnolo, ultima storia di un GLB a quanto pare molto sofferente, mi è venuta voglia di riprendere il periodo del suo massimo fulgore. Da qui si desume che il Tex che sbaglia c'era già prima di Nizzi, tutto qui. Ho anche argomentato quando e dove. Un forum è un luogo di discussione, ma sempre che la si reputi utile. Se la reputi futile, tanto più con soggetti irrazionali e socialisti in salsa nizziana, meglio non farlo, d'accordo con te.
  8. Leo

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Può essere che, facendo in questi giorni il pieno di Tex, e in special modo delle storie del "centinaio d'oro", sia un po' stanco e debba prendere un attimo fiato (anche se la storia successiva è la mitica Sulle piste del Nord...). Tuttavia, forse per questo e forse no, questa storia mi è parsa davvero poca cosa, al di là del merito storico dell'aver introdotto il tema dell'oro dei Navajos e averci quindi spiegato come mai Tex non abbia bisogno di soldi. Sulla storia di Nizzi di cui parli, io ricordo la bellissima il Presagio su questo tema: ti riferisci forse a questa o a un'altra che ora non ricordo? Peraltro, dissento sulla necessità di uccidere chiunque conosca il segreto: è facilmente immaginabile, infatti, che le montagne siano nel cuore della riserva, in una zona inoltre molto impervia, come dimostra la storia di questo topic. Voglio dire che per chiunque sarebbe impossibile giungervi eludendo le sentinelle navajos e la conseguente giusta punizione di Tex, ragion per cui non credo proprio che questo possa essere considerato un errore di Nizzi.
  9. Nella mia rilettura del "centinaio d'oro" sono arrivato a La legge del più forte, su cui già avevo scritto in passato. Non sono d'accordo solo sulla figura barbina del buon Carson, però vabbé... Devo dire che questo è un difetto che riscontro spesso, in Gianluigi Bonelli. Trovo che spesso si dilunghi, sfilacciando un po' l'avventura. Anche ne Il Giuramento ho lamentato questa tendenza, in Chinatown con tutta la parte finale secondo me inutile e purtroppo anche in Sulle piste del Nord, mia prossima rilettura dopo Dugan il Bandito (sto andando in ordine cronologico). La legge del più forte risente dello stesso limite: pur essendo una gran bella storia, sul finale rischia di annoiare perché gira in tondo senza puntare dritto al punto: quando i giochi sono fatti, è meglio chiudere piuttosto che allungare il brodo. Peraltro, sono certo che il vecchio GLB non avesse intenzione di allungare il brodo consapevolmente; probabilmente, la sua scrittura "torrenziale" lo induceva alle volte a dilungarsi oltre il dovuto. Non a caso, nelle storie più corte (Gilas e Massacro, per restare a quelle di questo periodo), imprime alle stesse un ritmo più secco che apprezzo di più. Come ho scritto nel mio post precedente, datato otto anni fa, alcune singole scene della storia sono un capolavoro, e comunque questa avventura può definirsi paradigmatica di quelle che sono le caratteristiche di Tex e del suo rapporto con Carson. Letteri eccezionale, era d'altronde, come detto da te, nel suo momento migliore.
  10. Leo

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Sono d'accordo con te. Eppure anche per Jim Brandon poteva valere lo stesso discorso. Anche lui era stato ridotto a mero pretesto ultimamente, ma Boselli è riuscito a ridare lustro al personaggio con una storia indimenticabile. E' vero che Brandon, non essendo uno scaldasedie ma ancora un uomo d'azione, si presta più facilmente a essere ripescato dalla naftalina, ma è altrettanto vero che Boselli è riuscito a renderlo protagonista non per la carica che ricopre, ma per una situazione intima del suo passato. In effetti la stessa cosa che ha tentato di fare qui, non riuscendovi. Però io da Borden mi aspetto sempre tantissimo, per cui non dispero che anche per Montales possa esserci un grande ritorno da protagonista.
  11. Svelato il mistero, dunque! Non ero a conoscenza di tutto questo fiorire di ristampe di ristampe. Fino ad oggi, anch'io credevo di avere una discreta dose di albi originali, ora mi devo invece ricredere
  12. Leo

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Simili debolezze a me personalmente compromettono irreversibilmente il piacere della lettura. Su questo nessun dubbio. Come ho scritto sopra, ritengo che Borden abbia scritto un numero di storie a mio avviso non belle sorprendentemente basso. Ha un tipo di scrittura generoso e onesto, non fa il compitino per farsi pagare le tavole un tot al chilo, scrive in modo appassionato e ha grande rispetto per il lettore, è una caratteristica che gli si deve riconoscere. Ripeto poi che coniugare tutta quella quantità con tutta quella qualità è a parer mio stupefacente. Non si può però sempre piacere a tutti, è praticamente impossibile. Stavolta è toccato a me, stimatore semifanatico di Borden, non apprezzare. Scorrendo questo topic, peraltro, non siamo in tanti a criticare questa storia, e per la verità anche questo mi sorprende un po'
  13. Non conoscevo questo aspetto di ristampe at penis Grazie per avermelo fatto scoprire. Ne ho tantissime peraltro di queste ristampe Sì sì appunto, non ne ero a conoscenza. Mi sa, come dicevo, che la mia collezione è infarcita di queste ristampe. Buona parte dei miei Tex vengono dal mio padrino di cresima che, conoscendo la mia passione per Tex, mi regalò tutta la sua collezione (fatta evidentemente di queste ristampe e peraltro con molti buchi che ho dovuto colmare nel corso degli anni).
  14. No virgin. Navajo Warrior ha detto che, nello stesso mese (ottobre '73) è uscito lo stesso numero (La Dama di Picche) nella ristampa TRESTELLE, che costava solo 250 lire. Ah ecco, si stampavano ancora le strisce e non le tavole allora. Sì, questa potrebbe essere una spiegazione.
  15. Leo

    [109/113] Chinatown

    Purtroppo è proprio quello che non piace a me, perché lo trovo molto improbabile. Per la stessa ragione non ho apprezzato anche altre storie recenti, ad esempio Winnipeg, in cui c'era, anche lì, un Drago a capo di un pugno di cinesi, anche se in quel caso l'elemento cinese della storia non era predominante. Però capisco perfettamente quello che provi quando dici di essere molto legato a storie che hai letto da bambino, verso le quali prevale una componente affettiva che investe la nostra sfera personale, noi bambini, i nostri primi entusiasmi, il nostro affacciarci alla scoperta di cose nuove e per questo spesso bellissime, come poteva essere anche la collana di Tex.
  16. Il tuo TRESTELLE è dell'ottobre '73, come la mia edizione. Solo che la mia edizione NON riporta le tre stelle e soprattutto costa 400 lire! Si tratta quindi, come dici tu, di un'ennesima ristampa, che l'Araldo si faceva pagare ben 150 lire in più per il solo fatto che aveva la costa immacolata??? La terza di copertina è identica alla tua e alla quarta c'è la copertina di El Paso a 400 lire. Probabilmente mandavano in edicola più ristampe, chiedendo di più per quella che non aveva il marchio delle tre stelle. Resta la curiosità delle VIGNETTE invertite, non delle PAGINE. La cosa bella è che sono solo due vignette sbagliate, non tutta la tavola. Magari ricontrolla e fammi sapere. Posso capire che invertano un'intera tavola, ma per singole vignette come può accadere?
  17. Sono albi che ho con me dai primi anni '90, e delle copie originali me ne frega poco francamente: mi sono sempre definito collezionista di storie e non di albi Però è un mistero che avevo interesse a svelare, magari il sempre informato @Carlo Monni potrebbe aiutarmi...
  18. Sono d'accordo, sia su Muzzi che sull'indubbio fascino misterioso che questa storia riesce a esercitare: lo ha fatto egregiamente ancora stamattina, all'ennesima rilettura. La mia edizione, a detta di @Carlo Monni dovrebbe essere un tre stelle perché è del 1973, mentre l'originale sarebbe uscito nel 1970. La cosa è strana, perché sulla costa non ci sono le tre stelle, e in seconda di copertina di parla di "Tex Gigante". Inoltre, è ancora più strano che anche i numeri successivi in mio possesso, "El Paso", "Le legge del più forte", "Senza Tregua" siano tutti senza le tre stelle, tutti "Tex Gigante" e tutti del '73 e - "Senza Tregua" - del gennaio '74. Sicuro che non ti sia sbagliato, @Carlo Monni? Oppure la cosa si può spiegare con l'assenza delle tre stelle nei primi numeri di questa prima ristampa? Inoltre, altra cosa curiosa, l'albo "La Dama di Picche" presenta un'inversione di vignette: le prime due vignette di pagina 76 dovevano stare a pagina 89, e viceversa. Altri di voi hanno l'albo che presenta questo difetto?
  19. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Sì, sì, esatto Tim. Nel topic su quella storia ho scritto, ormai diversi anni fa, perché questa storia non mi piaccia: non solo per colpa del rincitrullimento di Carson, anche se devo ammettere che ho anche una personale antipatia per le storie con le sette cinesi, quindi anche questo può incidere sulle mie valutazioni
  20. Leo

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Per la verità ben poche. Come ho scritto, faccio personalmente fatica a trovare storie di Boselli che non mi piacciano, e se consideriamo la mole di avventure che ha scritto, il dato è abbastanza sorprendente. Questa è una di quelle, nonostante un bellissimo primo albo, e fa parte di un club che non supera le dita di una mano.
  21. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Nella mia rilettura del "centinaio d'oro", dopo aver accuratamente evitato Chinatown per non dovermi rileggere l'indigesta dabbenaggine di un rincitrullitissimo Carson, ho affrontato "Tra due bandiere". Non l'ho mai amata particolarmente, ma mi capita alle volte di cambiare idea, a una seconda rilettura (e anche alle volte di ri-cambiarla, ad una terza, segno che la percezione della bontà delle storie cambia col tempo o a seconda dei particolari momenti, senza escludere del tutto una schizofrenia percettiva soggettiva che prescinde del tutto dalle qualità della storia ). Ebbene, su "Tra due bandiere" la mia percezione non cambia mai. Non la considero una bella storia; spreca il soggetto della guerra civile con una sceneggiatura piatta e banale. Il problema è che la "macchina da presa" è tutta su Tex, che fa le sue solite cose, solo che invece che farle qualche anno dopo a danno del criminale di turno le fa in un altro contesto, che è però solo abbozzato, sullo sfondo, con la sola eccezione delle bellissime pagine finali. Era invece l'occasione per far vedere la guerra, come molto più di questa storia hanno fatto due altre opere texiane nettamente più valide, il capolavoro "Fuga da Anderville" e il gioiello "Missouri". In queste due storie Tex è perfettamente calato in un contesto tragico che ci è fatto vedere, conosciamo una famiglia divisa sui due fronti, un campo di prigionia, il dramma dello schiavismo, le malefatte dei "soldati", confederati o unionisti che siano. Vediamo la Guerra Civile, e all'interno di essa vediamo muoversi Tex. Qui vediamo invece Tex, ben messo a fuoco, muoversi attorno ad un contesto di guerra molto "sfocato", un mero pretesto per una sequela di azioni, invero non troppo appassionanti.
  22. Leo

    Quel Che Si Dice Capolavoro...

    È vero. La fortuna di Tex è stata pescare sempre il jolly giusto, prima Nizzi, poi Boselli. Quest'ultimo, in particolare, è il diretto responsabile dell'innalzamento della qualità media delle storie (si pensi a quante storie di Boselli possano definirsi brutte, si contano sulle dita di una mano probabilmente), oltre che autore di autentici capolavori del fumetto: non volendo citare le solite storie texiane, penso ad esempio a Deadwood Dick, per il quale ha scritto una storia che io non esiterei a definire capolavoro. Forse sono troppo prodigo? Non lo so, io ho la sensazione del contrario, in realtà, per via dei criteri talebani con i quali spesso credo di giudicare le storie.
  23. Leo

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Caro Condor, anche stavolta siamo d'accordo. Come per Lupe, di questa storia ho adorato il primo albo e ho sinceramente detestato il secondo, perché tutto quello che tu hai sottolineato mi ha guastato il piacere della lettura non solo del secondo albo, che trovai del tutto insufficiente, ma anche di quel portento che era stato il primo albo, e la cosa mi dispiacque non poco...
  24. Leo

    Quel Che Si Dice Capolavoro...

    Concordo con te, e concordo anche con Ulzana per Adah, che a mio parere è un capolavoro del fumetto (inteso come opera eccellente, non come la prima opera di quell'autore), come d'altronde per me lo è anche Boston. In un'opera come Ken Parker, è peraltro più facile scrivere storie importanti, che abbiano almeno l'ambizione ad assurgere al rango di capolavori , posta la maggiore libertà che ha lo sceneggiatore (in Adah, ad esempio, praticamente Ken nemmeno c'è). Scrivere un capolavoro su Tex è invece più difficile, eppure anche nella saga del ranger non mancano storie che possono tranquillamente essere annoverate nella categoria di opere eccellenti nell'ambito del medium fumetto.
  25. Leo

    [108/109 ] Massacro!

    Nel giro di due storie, due finali molto simili: sia Il Giuramento che Massacro condividono un finale molto crudo, in cui Tex, pervaso da un feroce (quanto giustificato) desiderio di vendetta si erge a giudice e boia e condanna a morte i suoi avversari, entrambi, beninteso, meritevoli del destino atroce loro riservato dal nostro ranger. Probabilmente oggi non vedremmo, per la cura editoriale che c'è dietro, due storie con conclusioni analoghe nel giro di pochissimi numeri, né credo che vedremmo storie con un Tex così crudele. Le scelte di GLB furono infatti molto forti, anche se perfettamente calate in contesti tragici (lì la morte della moglie, qui il massacro di un'intera cittadina); ciononostante le trovo un po' "barocche", nel senso che mi sta bene che Tex voglia vendicarsi personalmente dei due nemici macchiatisi entrambi di crimini efferati, ma mi è più difficile accettare la goliardia macabra che sfodera in quei momenti: ne Il Giuramento allestisce la scena dello scheletro al timone del battello, qui prima ulula e poi simula una risata spettrale: insomma, va bene voler uccidere, mossi da rabbia incontenibile e feroce, ma divertircisi pure, mi pare francamente un po' troppo. In questa storia, peraltro, Tex si fa anche fregare da Fraser, a riprova che il Tex infallibile GLBonelliano è probabilmente una leggenda nata a posteriori per screditare Nizzi, dato che anche nella storia precedente ("Gilas") si era fatto sorprendere dal messicano Ortega. La storia, a tinte forti, è tra le più belle di questo periodo, pur nell'essenzialità della trama. Un Tex che viene allontanato con un abile piano, un attacco micidiale a un'intera città, scene tragiche e d'effetto. La conclusione, in quel bosco che si adombra sempre di più al calar della sera, con il verdetto agghiacciante di Tex che condanna Fraser a morire col buio, e con i fantasmi dei morti di Goldeena che si appressano all'ormai finito gambler, è una scena indimenticabile, sì barocca ma bellissima nella sua tragicità. Alla funerea e strepitosa atmosfera non è peraltro estraneo un Ticci già efficacissimo nella sua dinamicità, con un tratto molto più gilbertiano rispetto ai suoi lavori successivi, e con un volto di Tex che ancora si ispirava - almeno così mi è parso - a quello di Galep.
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