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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    No Letizia non l'ho cercata, ti giuro che l'ho interpretata sin da subito nel modo in cui ti ho detto. Anzi,non mi è proprio venuto in mente un secondo significato malizioso. La situazione, quella sì, era maliziosa ma, come ho già scritto, una vedova giovane e provata, dopo un inverno in ambasce può ben prendersi uno svago, in quella terra incredibilmente crudele. E poi ha ragione Ymalpas: come poteva non succedere qualcosa di piccante, a Teton Pass?
  2. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Alle esperienze della vita. Suo marito da sceriffo, Carson da ranger, sono rotti a ogni tipo di avventura, da questo è attratta la signora. Ora capisco perché ti sei inalberata, se il dialogo avesse avuto il significato che gli hai attribuito tu sarebbe stato inaccettabile. Hai preso una cantonata, detto con simpatia ovviamente
  3. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    A parte il fatto che il tuo messaggio è (come spesso succede) divertente, e in qualche punto condivisibile ("ma a me non capita mai?" ), mi sento invece di dissentire dalla frase citata: il vecchio Cammello non è mai stato tutto fumo e niente arrosto, da Lena al donnone dell'ultima storia di Nolitta/Boselli. E penso che anche in vecchiaia non abbia perso questa sua abitudine/debolezza. Semplicemente, stavolta Borden ha deciso di fare uno strappo alla regola facendolo vedere al lettore, ma lo ha fatto in una storia breve di una collana speciale che propone storie particolari, non certo nella regolare. Per me ci sta.
  4. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    C'è da fare la tara, per i disegni. Il disegnatore ha ottantacinque anni, anche se devo ammettere che il suo stile è sempre stato così. Però sai perché io non ne avrei fatto a meno, ed anzi sono stato felice per questa presenza? Perche questa storia ha consentito di associare al personaggio italiano più celebre, Tex, un artista che meritava questo omaggio. Proprio per questo, per me questa storia e questa presenza hanno un'importanza particolare. Non so se l'idea sia stata di Borden o di qualcun altro, ma a chiunque sia stato faccio i miei complimenti.
  5. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Dix, non è questione di impegno, che da un professionista come Font non manca mai. E' il suo stile, e sarà così sia che debba disegnare una o trecento pagine. Stavolta sono state una trentina, tutte belle e efficaci. Per me, ovviamente. Credo che non sia più macchietta-rincoglionito da circa 25 anni dai... Poi, come ho già scritto, la vedova è evidentemente attratta da uomini maturi
  6. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Che bel prodotto, ragazzi. Che bel Color Tex. CONTIENE SPOILER Teton Pass: Il Wyoming di Font è tanto suggestivo quanto è sexy Kit Carson, e non stento a credere che la bella vedovella gli si conceda in un batter d'occhio. Qualcuno potrà pur dire che se le trova tutte facili (questa è vedova da poco tempo), ma sarebbe una considerazione ingenerosa. Dopo un'invernata in solitaria su quei monti, sola e abbandonata e con i nervi a fior di pelle, una giovane donna evidentemente attratta da uomini maturi (anche il suo defunto marito lo era) può ben prendersi ciò che di bello può dare la vita in circostanze per altri versi crudeli. E così possiamo goderci in tutta la sua "poesia" quella finestra rischiarata da un flebile lume da cui si vedono due sagome avvicinarsi e cercare calore reciproco, o quella splendida notte stellata e al contempo carica di minaccia, contemplata da un uomo e una donna abbracciati e pronti ad affrontare la tempesta in arrivo. Gli avversari hanno il giusto piglio di canaglie, anche se ho trovato esagerato tutto quello spiegamento di uomini per aver ragione di una donna sola, ma almeno sono serviti a far risaltare le doti di un Carson in grande spolvero, letale con le sputafuoco quanto agile a combattere a cavallo come un diavolo scatenato. Tutti ormai penso conosciate il mio debole per il Vecchio Cammello, per cui nessuno si sorprenderà se ringrazio Borden per questi sempre graditi regali. Font da lustrarsi gli occhi, il suo Wyoming è lirico. Altrettanto bella ma del tutto diversa la kenparkeriana Attenti al lupo, la cui trama è al servizio dell'eccellente disegnatrice che ci regala sequenze graficamente magnifiche. Avvincente Una Trappola per Kit, in cui gli avversari sono davvero dei gran bastardi, al cospetto dei quali il lupacchiotto di casa Willer fa un'eccellente figura. Molto belli, anche qui, i disegni di un disegnatore che amai molto in Rancho Dorado, ottima performance che però non fu sufficiente (insieme se non erro a La Pistola Nascosta) a farlo confermare nello staff del ranger. Sono contento che sia tornato. La voce del killer è una buona storia gialla, la cui peculiarità sta però soprattutto nei disegni. Un grande maestro, che mai si era cimentato con Tex, colma questa grossa lacuna alla veneranda età di 85 anni, sfoderando una prestazione da par suo, con i suoi disegni tanto sporchi, anche sofferenti se vogliamo, ma sempre straordinariamente evocativi, soprattutto nella resa dei volti e delle loro espressioni. Infine, il Majo che non ti aspetti. Che i suoi disegni siano eccellenti non è più una sorpresa, ma che possa dar vita a una bella trama e a un personaggio tanto classico quanto convincente un po' meno. Tanto mi è piaciuto l'Ultimo dei Mimbres, che alla soddisfazione per la storia si accompagna un lieve rammarico per un personaggio che avrebbe potuto essere protagonista di una trama più lunga e di più ampio respiro. Ma va bene così. Una riflessione sulle tante uscite di questo periodo. E' vero che un collezionista potrebbe sentirsi preso un po' per la gola, e che da un punto di vista economico la sovrabbondanza di collane può creare qualche problemino, ma è altrettanto vero che ciascuno poi può fare le sue scelte in base al budget che vuole assegnare al comparto fumetti. Ciò che potrebbe preoccupare di più è invece la qualità, ma quando sotto il marchio Tex esce Teton Pass e altre storie, e poi il giovane Willer roboante della collana TexWiller, accanto ad una regolare sempre su buoni standard, e non parliamo del Texone di Villa, che vuoi farci? Non si ferma un fiume in piena, e questo, nonostante la sovraesposizione, è un fiume sorprendentemente sempre di grande qualità.
  7. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Ogni riferimento è puramente... casuale? A parte le battute, do anche io il mio benvenuto a Old John, permettendomi di consigliargli solo di argomentare un po' più approfonditamente i temi che vuole proporre. Oltre che ironico, si tratta di un forum molto esigente, e attento alla qualità degli interventi, oltre che delle storie (e su quest'ultimo aspetto Borden e ruju ne sanno qualcosa...)
  8. Leo

    [Texone N. 01] Tex Il Grande!

    Bellissima storia Ymalpas. Andrò a recuperarmi il 14' Tex Willler Magazine per continuarne la lettura, avvincente quanto un'avventura di Tex! Dei Texoni qui citati, quello che di più solletica le corde del mio cuore è il quinto, Fiamme sull'Arizona, storia western semplicemente meravigliosa e illustrata in maniera eccelsa da quel grande autore che era De la Fuente: non ricordavo che, dietro questo Texone, ci fosse una "romantica" cena a lume di candela tra Sergio e l'autore spagnolo sulle rive placide della Senna
  9. Leo

    [708/709] La tribù dei dannati

    Un buon primo albo. Scene efferate, crudeli, d'impatto. Il massacro di una madre che guarda sorridendo il carro del marito che torna a casa, non sapendo che sul veicolo c'è la Morte. Il massacro di un'intera tribù, a partire dall'ascia conficcata nella schiena del capo dai capelli bianchi, per finire col giovane innamorato che tiene tra le braccia il corpo esanime dell'amata di fronte alle macerie di quella che, sia pure per poco, era stata la sua nuova casa. Poi una ragazzina terrorizzata, che fugge dai suoi aguzzini, inciampa, sviene, torna a correre. Terrore puro, bello da leggere. I mostri sono vicini, pronti a ghermire la preda, quand'ecco che la stessa va a sbattere su una camicia a frange familiare: sospiro di sollievo, allora c'è un Dio buono e misericordioso, i nostri sono arrivati. Per la verità, più che misericordia, quello che ispira il vecchio dal pizzetto bianco è violenza, e potenza. Ha ragione dei due avversari in men che non si dica, e il bello è che non lo fa solo con le pistole, ma anche a suon di pugni, come nella migliore tradizione del suo pard Tex: evviva! Con Carson, Ruju non si smentisce, sempre figuroni. Grazie. Il secondo albo, invece, perde e si perde. Per me, la macchia sta nell'inconsistenza. Dell'avversario Mateo, tanto crudele nel primo albo quanto macchietta nel secondo; dell'altro avversario, l'indiano con la camicia, ridicolo e patetico. Ma anche di Makua, il cui travagliato vissuto a mio parere non può giustificare l'errore di valutazione nel non fidarsi di Tex dopo l'uccisione (legittima) dei tre banditelli che si spacciano per sceriffi. Insomma, la storia lascia un po' con l'amaro in bocca, perché parte bene ma poi perde vigore. Anche Font, che io apprezzo tanto, l'ho visto un po' giù di corda.
  10. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    La trama mi ricorda I Diavoli Rossi, ispirata a Ombre Rosse e una delle più belle storie di Nizzi. Se non sarà un deja vu, potrebbe essere una bella storia. Speriamo bene.
  11. Leo

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Un sofferente tratto di Repetto (perché io la sofferenza, a differenza di molti di voi, l'ho vista invece) illustra una buona storia, caratterizzata da un personaggio che, nella sua metamorfosi da criminale a senatore sotto mentite spoglie mi ha ricordato il Max Bergovitz di C'era una volta in America, interpretato da James Wood. Anche il novello Max texiano, come quello leoniano, ha manie di grandezza, destinate a infrangersi davanti alla canna della pistola dei rangers. Buona storia e degno commiato di un grande artigiano del fumetto, di cui porterò nel cuore soprattutto Rio Hondo, storia superba e con ottimi personaggi, come la moglie del peone Herrero, epica - proprio grazie a Repetto! - nel suo sguardo deciso e nella cupezza fiera e dignitosa degli occhi. Il "civitelliano" Rossi invece illustra la seconda storia, in cui tutta una città ha qualcosa da nascondere. Storia in definitiva coinvolgente, riesce ad appassionare fino alla fine, anche grazie alla presenza di buoni comprimari. Tutto sommato un buon Maxi, destinato purtroppo sempre a ospitare storie di second'ordine, quando invece il suo formato si presterebbe a storie di ben altro respiro. Ma stavolta non mi lamento più di tanto.
  12. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Esatto. Volevo dire questo. Tanto che anch'io ho parlato dei personaggi simili disegnati un po' da tutti.
  13. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Non si tratta di storcere il naso: semplicemente, all'inizio ho avuto l'impressione che la tavola postata riguardasse l'uomo senza passato. Con l'avversario che era identico a Joe galvez, mi pare si chiamasse. La tavola è eccellente, e come ho detto sono convinto che avremo tra le mani un lavoro eccezionale. Però, in un forum su Tex, si può anche far notare una certa ripetitività nei comprimari (cosa peraltro consueta nel mondo dei fumetti).
  14. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Guarda Paco, l'avversario della prima sequenza è identico al nemico - e alla scena iniziale - de L Uomo senza passato. Non posso consultare gli albi ma la prima impressione, fortissima, è stata quella. Detto questo, Villa è senz'altro il top, resterà nella storia insieme a Ticci come il più grande di tutti. Questo texone si preannuncia fantastico
  15. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Capisco il punto di vista di max e mi accodo alle speranze di letizia. Se non ci saranno - come penso e spero - grossi spoiler, tutti potranno godersi il texone, chi prima chi dopo. Sperando che non sia troppo dopo (anche se credo non avrebbe senso farlo uscire dopo mesi: avremo due texoni, vedrete). Piuttosto, il timore è che la storia non sia all'altezza delle aspettative. Boselli è una garanzia ovviamente, però per una storia così anelata, un po' di timore ce l ho
  16. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io sono un collezionista di storie, non di albi. Quindi acquisterò solo il cartonato. Che poi i collezionisti incalliti acquisteranno entrambi ci sta, ed è su questo che conta la Sbe. E fa pure bene, non essendo una non profit. Poi ognuno è libero di fare quel che gli pare, non è che arriva Tex a puntarti la canna della pistola alla tempia se non prendi tutto quello che c'è da prendere.
  17. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io lo prenderò. Un'edizione di pregio per un evento atteso da tanti, troppi anni. Da queste anteprime vedo peraltro un certo protagonismo di Carson, il che ovviamente mi fa molto piacere. Confido molto che la storia sia all'altezza di disegni che non fatico a immaginare impareggiabili. È un bellissimo regalo di Natale, brava la SBE!
  18. Leo

    [Color Tex N. 15] Un capestro per Kit Willer

    Beh, solitamente non ricordo i miei sogni, ma non posso escludere di averlo fatto A prescindere dal mio giudizio su questa storia, questa spiegazione sulle caratteristiche delle storie di Tex mi piace assai! Complimenti!
  19. Leo

    [705/707] La maschera di Cera

    Ho avuto la sensazione che la storia fosse un po' troppo complicata. Il finale, soprattutto, mi è parso cervellotico, con Joan Fischer che, già rientrata a Los Angeles da tempo, si palesa solo dopo tre anni per vendicarsi dei ranger. Come abbia potuto, insieme ai suoi due fidi malesi, mettere in piedi una simile organizzazione criminale e dominare rudi uomini d'affari della frontiera è un mistero ma è anche tanto tanto improbabile (so che situazionidel genere nei fumetti non sono infrequenti, ma mi rendono perplesso lo stesso). La stessa situazione di Rahiana, che per tre anni fa la domestica e la criminale al contempo, senza che doc Fischer si accorga di nulla, non mi convince troppo. In altri passaggi, invece, trovo, al contrario, che ci sia un'eccessiva semplificazione, come quando i nostri stanno passeggiando sulla scogliera non sapendo che pesci prendere ed ecco l'insperato soccorso del vecchio bandito che li conosce pure e che ha visto tutto. Per non parlare dello zoo di animali ammaestrati, che pure esige dal lettore un minimo di sospensione dell'incredulità. Però la storia è divertente, al cardiopalma le scene alla Indiana Jones, intrigante fino all'ultimo l'identità da svelare sulla figlia di Satania. Tutto sommato una buona lettura, ma non è davvero il genere di storie che prediligo. I disegni di Benevento sono davvero molto belli. Grande prova!
  20. Leo

    [Color Tex N. 15] Un capestro per Kit Willer

    Lavoro, leggo, esco la sera, dormo anche
  21. Leo

    [Color Tex N. 15] Un capestro per Kit Willer

    Preoccupa anche me francamente. Ma che il curatore dica in totale tranquillità che in tal caso la trama non è importante, può forse voler dire che lui nonostante tutto l'ha trovata buona, tanto da meritare la pubblicazione. O la si deve pubblicare a prescindere, senza che il curatore possa proferire verbo, per il semplice fatto che è stata scritta? È una domanda senza secondi fini, vorrei solo capire come funziona per sapere se sentirmi tranquillizzato dal commento, per l' appunto tranquillo, di Boselli o se questo non vuol dire nulla. A lety vorrei chiedere quali sono "gli altri lidi"? Io conosco solo TWO e Baciespari. C'è qualche altro gruppo interessante che mi perdo? Su Nizzi: è incorreggibile. Ancora oggi va dicendo le stesse cose di venticinque anni fa. Per me non le dice per animosità verso Boselli, anche perché se così fosse non avrebbe dovuto accettare di scrivere per Tex su proposta dell'attuale curatore. Penso che lui semplicemente la pensi così e, nella sua onestà intellettuale, non si periti di dare cerri giudizi, convinto magari di essere asettico e senza vederci nulla di personale. Io al suo posto mi metterei un punto sulla lingua, ma tant'e'... il carattere (caratteraccio in questo caso) di certe persone a ottant'anni difficilmente cambia. Teniamoci questo nonnetto sperando in bene. Vorrei scrivere altro sui tanti bei post che avete scritto ma ora non posso. Lo farò non appena possibile.
  22. Leo

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Quoto questa bella idea di James. Sarebbe molto interessante leggere storie con i vari protagonisti che si muovono su linee parallele. Poi mi citi pure Carson nella guerra civile... Ottimo inizio anche per me. Tex gambler non mi infastidisce per quanto già detto da molti di voi: deve pur campare e, soprattutto, non è ancora il posato 45enne che conosciamo oggi; è un simpatico scavezzacollo che può tranquillamente permettersi di essere meno virtuoso. Mi ha divertito la storia dei vestiti di Kate: Tex di fatto l'ha vista come mamma l'ha fatta, chissà che finalmente, in quest'epoca ante Lilyth, non possa scapparci qualcosina... Condivido anche l'opinione di Barbanera, circa l'interesse che desta l'incrocio tra storia texiana e Storia.
  23. Leo

    [705/707] La maschera di Cera

    Non amo le storie poco western. Non amo le sette e le mascherate. Non amo le situazioni inverosimili. So però che in una saga seriale queste storie devono starci, che divertono tanti lettori e che devo mettermi l'anima in pace. Allora me la sono messa e ho dato fondo alla mia sospensione dell'incredulità: non è una storia western, non è di quelle che prediligo, a 'sto punto facciamocene una ragione e divertiamoci a leggere, e amen. Con questa disposizione, totalmente svagata, ho cominciato a leggere il secondo albo. Eccola là, la tigre della Malesia, ad attaccare i nostri. Vabbe, nel primo albo c'era l'orangutan gigantesco... basta, freghiamocene e andiamo avanti. Divertiamoci. Fronte imperlata di Carson di fronte alla tigre. Sangue freddo che evapora. Primo colpo sbagliato. Deve intervenire Tex. Sembra il numero 5, Satania, quando Carson è paralizzato dal terrore. Quanto avevo apprezzato Borden che, nel primo albo di questa storia, ripropone la scena di Carson con lo scimmione attribuendo l'impotenza del vecchio ranger non al suo terrore ma alla pistola scarica. E ora che fa, invece? Mi imperla di sudore la fronte del Vecchio Cammello, gli fa fare cilecca, tanto che deve essere salvato da Tex? Fortunatamente alla fine è il vecchio reprobo a spacciare "il gattone" : meno male va, giustizia è fatta. La dottoressa Fischer viene ritrovata illesa. Ne capisce di bestioni. Suo padre è esperto di narcotici. Hanno una domestica malese bellissima. Per me quest'ultima è la figlia di Satania e i Fischer sono suoi complici o parenti. E Lavinia, il cui attentato peraltro mi è parso molto forzato e un po' attaccaticcio? Boh. Diavolo d'un Borden! Molto bella la scena nel club dei tredici: da Carson che commenta le grinte degli esimi uomini d'affari lì presenti al gustoso sconcerto represso dello sceriffo di fronte a simili metodi, dal bell'intervento di Brackeen al sacrificio di Alvarez. Frizzanti i dialoghi tra i nostri, con il culmine nel sospetto di Carson che Tex bari, quando fanno a testa o croce per chi debba portare il vecchio bandito con sé o per qualsiasi altra scelta da prendere Tex e Carson arrivano al covo della figlia di Satania in modo del tutto inatteso, grazie ad uno straordinario intuito e al fortuito incontro con un vecchio bandito che conoscono e che ha visto tutto (sembra il personaggio di "Pino Cammino" di Maccio Capatonda o la maschera ricorrente dell'origlione di nizziana memoria). Eppure, nonostante tutte queste fortunose circostanze, la figlia di Satania fa in tempo ad "apparecchiare la tavola" per i nostri, vale a dire a far trovare Mac Parland legato in quella non comoda posizione e pronto ad esser sbranato da un simpatico giaguaro nella gabbia. Vabbè, l'ho detto, non è storia per me, sospendo l'incredulità e mi ci diverto. Mi sono divertito? Sì, e tanto. Ora mi aspetto che la gabbia si chiuda, e che i nostri siano veramente in trappola. Come se ne esce? Non lo so, ma il bello è questo: diavolo d'un Borden!
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