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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    Il volto di... Tex!

    Riprendo questo post perché mi piacerebbe che rispondeste a questa domanda: quale volto associate immediatamente a Tex? Se improvvisamente, durante la giornata, vi capita di pensare a Tex o di parlare di Tex, quale fisionomia vi viene in mente per prima? Insomma, se non state troppo a pensarci su, qual è il vostro Tex? E il vostro Carson? Personalmente, sarei indeciso tra il Tex di Galep e quelli di Ticci, Letteri e Villa. Non parlo - ribadisco - delle mie preferenze sul disegnatore, ma del solo viso, di Tex e anche di Carson. Delle loro fisionomie. Alla fine, io credo di preferire - su tutti - Villa, ma il mio Tex (e anche il mio Carson) penso sia quello di Ticci. Voi che ne pensate?
  2. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    No, no, mi sembrava di aver fatto gol
  3. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    No, figurati Bob, nessun peccato mortale. Anzi, grazie per la stima Grazie, pards, lieto che il commento vi sia piaciuto. Soprattutto, approfitto dell'assist di virgin per ribadire che a mio parere non ho "sovrainterpretato" nulla.
  4. Leo

    La biografia di Tex

    Vabbé, mi rassegnerò . Ricercato per tre volte? Non era solo per due?
  5. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Grazie. Senz'altro aveva agito a livello inconscio. Devo dire la verità: io sono un lettore molto pignolo. Spesso rimprovero agli autori aspetti minimali che non riesco a digerire facilmente. Sono fatto così. Ma francamente, in diversi anni di militanza comune nel forum, non ho mai avuto l'impressione che tu sia un "lettore decisamente superficiale"... Bob, questa non l'ho capita. Non è che sto continuando a "trovare elementi di interesse nel comportamento di Keegan giustificando ogni suo comportamento". Il discorso è più semplice: tu dici che è un personaggio non riuscito; io invece l'ho trovato felicissimo e ho riportato, punto per punto, gli indizi che Borden ha disseminato durante la narrazione per tratteggiarne gli aspetti caratteriali. Non giustifico niente, espongo quello che mi è piaciuto. A me Keegan è piaciuto, che cce posso fà? Ma questo non significa che io voglia convincerti che Borden "non possa sbagliare un personaggio": dove l'avrei detto? Ho detto che questo mi è piaciuto, ti pare la stessa cosa? Sono un estimatore di Borden, un grande estimatore. Mauro, lo dico pubblicamente, per me sei un mito. Ma, proprio per l'"affetto" e la stima che gli porto, non mi perito di dire quello che non mi va: tu citi Lupe, dicendo che il personaggio del marito è banale? No, caro Bob, io rilancio, per me l'intero secondo albo di Lupe è sbagliato. Profondamente. Non ti dico quanto ho detestato lo spreco di un bel personaggio come il Tenente Parkman, quando nella storia che doveva riscattarlo si macchia di una strage di indiani indifesi. Non parliamo di Hamatsa, o dell'"eccellente" Espectro, personaggio senza motivazioni né storia né nulla. E posso continuare. Non ho problemi a dire che Borden sbagli i personaggi, accade anche a lui (di rado), quindi non posso essere accusato di piaggeria. A me Keegan è piaciuto, punto. E quelle sono le MIE motivazioni, non voglio convincere nessuno. Per me gli indizi c'erano, e li ho letti in quel modo. Non te la prendere, Bob. Borden sta solo difendendo il suo punto di vista, e il suo lavoro. Per la storia "Gli Schiavisti" avemmo un "piccolo" diverbio perché io lamentavo l'assurdità del personaggio di Espectro, uccisore di indiani senza alcuna motivazione. Forse Espectro, insieme con Hamatsa, è il peggior personaggio - a parer mio - generato dalla penna di Boselli. Lui mi rispose che Espectro era in perfetto stile GLB, che non c'era bisogno che le motivazioni fossero spiegate o rese evidenti, ecc.ecc. Io lo "rimproverai" (bonariamente, s'intende) dicendo che non eravamo più ai tempi di GLB, che i lettori di oggi sono molto più esigenti, e che il principale responsabile di queste accresciute pretese era proprio lui, che in Tex aveva introdotto i suoi grandi comprimari. Fu una chiacchierata "movimentata", ma non per questo abbiamo tirato in ballo il diritto di critica
  6. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Non l'ho studiata né ho mai letto alcun libro di psicanalisi, però penso di essere un soggetto da psicanalizzare, da tanti punti di vista (e non sto scherzando) Grazie per l'"eccellente", ma la mia disamina credo non abbia nulla di originale. E' quello che tra le righe hanno voluto farci leggere sia Borden che Ticci (Ticci è importante quanto Borden, in questo caso: ci torno dopo). Se leggi i miei topic a questa storia, io ne sono stato veramente, sinceramente, entusiasta. Per la storia e per lo splendido personaggio di Keegan, che mi appare del tutto diverso da quello che tu tratteggi così: Ciò che mi ha portato a dare quell'interpretazione di Keegan sono gli indizi disseminati lungo tutta la storia. Questo è quello che scrivevo qualche post fa: Contraddittorio, ma non un verme. Keegan è un personaggio umanissimo, a cui Boselli vuol bene. Anche Wasted lo aveva definito "lurido", e io gli ho risposto che era solo un debole. Un uomo che "ci parla" (come dice Occhi): un eroe del rodeo, acclamato da tutti, che a un certo punto si vede sistematicamente sconfitto. Dovunque vada, quando prima acclamavano lui, ora lo danno per finito, perché c'è quel Tex. E' amareggiato, si dà all'alcool. Un incidente lo mette fuori gioco per sempre dall'unico lavoro che sa fare, e a salvargli la vita è proprio l'uomo causa di tutta quell'amarezza. Non sa perdere, dice Don Fabio, ed è vero. E' pieno di risentimento e amarezza. Più tardi, tempo dopo, a lui, alcolizzato e disoccupato, gli offrono un bel mucchio di soldi per aiutare la legge a riacciuffare il criminale Tex. Un uomo che nel frattempo ha ucciso degli uomini, è braccato dalla giustizia. Proprio l'uomo che, indirettamente, gli aveva rovinato la vita. E ora ha la possibilità di una sorta di rivalsa, per giunta dietro pagamento di lauto corrispettivo e facendo un favore alla legge (Mallory è uno sceriffo, e Keegan chiede a Coffin garanzie di legalità nell'operazione). Nel prosieguo, Keegan si rende conto che in realtà sta partecipando ad un vero e proprio agguato ai danni del suo ex rivale, ma non riesce a sottrarvisi, ormai è in ballo, ha bisogno di quei soldi, e Tex è un assassino. Ed è anche quello che indirettamente lo ha portato alla rovina. C'è un processo interiore che si svolge nell'animo di Keegan. Boselli non lo fa vedere, ma lo rende evidente con le azioni successive di Moss: alla fine scarica i suoi "datori di lavoro" e salva Tex. Per questo dico che Keegan è un personaggio strutturato, pur nella brevità dello spazio consentito. Per questo ho applaudito Boselli e la sua bravura. E ha ragione Occhi nella Notte a dire che ci parla, perché le sue contraddizioni, la sua meschinità, la sua redenzione, sono deliziosamente umane. Bravo Mauro! Parlo di processo interiore, parlo di Keegan come personaggio strutturato. Dico anche che "Boselli non lo fa vedere, ma lo rende evidente con le azioni successive di Moss". Ebbene, ho sbagliato: Borden lo rende evidente non solo con le azioni successive, ma anche con i tanti indizi: 1) quando Keegan scaccia via in malo modo Tex, il commento del ranger durante il racconto ai pards è: "era pieno di amarezza; in fondo mi sembrò comprensibile". Tex lo ricorda come un uomo amareggiato, e in qualche modo ne capiva i motivi. Non c'è malanimo, da parte di Tex, e Tex è un buon giudice di uomini. 2) l'incontro con Coffin. Quando questi, meschinamente, gli ricorda che fu Tex a far bere Keegan la sera prima della gara, Keegan protesta: "Tex Willer? Ma fu lui a salvarmi la vita", e quando Coffin, suadente e persuasore, gli sussurra che la sua disgrazia dipendeva da Tex, e che da quel giorno Keegan pensava alla vendetta, quest'ultimo lo interrompe bruscamente, urlando: "che cosa vuoi da me?" Lo interrompe, e bruscamente: segno che Coffin ha toccato un nervo scoperto. Keegan ce l'ha ancora con Tex, ma prova stizza a sentirselo dire. Sa che il suo sentimento negativo è mal riposto, e infatti un secondo prima aveva protestato l'innocenza di Tex, che anzi gli aveva salvato la vita. E' eloquente, questa scena. E' parlante, Keegan è un uomo combattuto, un relitto rovinato da un uomo nei confronti del quale vuole vendicarsi ma che non riesce ad odiare sino in fondo. 3) l'incontro con lo sceriffo Mallory. Una canaglia direbbe: "vi porto io da quel bastardo di Tex". E invece Keegan tiene il seguente sermone: "io, se Tex è un assassino, è giusto che venga arrestato, consegnato alla giustizia. Deve essere processato per i suoi delitti, non per quello che ha fatto a me. Non voglio vendicarmi, ma collaborare con la legge". Un vero e proprio discorso, in cui parla di giustizia, di giusti processi, di assenza da parte sua di desideri di vendetta. A chi fa questo discorso, Keegan? A Mallory? A Coffin? Sì, certo. Ma soprattutto lo fa a sé stesso, è del tutto evidente. E Borden lo fa a noi lettori; ci dice: attenti, questo è un povero Cristo, sta cercando di trovare alibi con sé stesso pur di autorizzarsi a compiere un'azione contro l'uomo che gli ha salvato la vita. Si sta auto-convincendo che Tex è un criminale, e che lui renderà solo un servigio alla giustizia, se contribuirà al suo arresto. Questo ci sta dicendo, Borden, con il sermone fatto pronunciare a Keegan a beneficio soprattutto di sé stesso. Inoltre, Keegan chiede a Coffin rassicurazioni sul fatto che l'azione sarebbe rimasta entro i confini della legge. Perché un bastardo dovrebbe chiedere queste rassicurazioni? Perché tutti questi dubbi? La verità è che Keegan non è una canaglia, ed è Borden a dircelo, a farcelo capire, da subito, con gli indizi di cui sopra. 4) la storia che Keegan racconta a Tex sul fatto che Mallory vuole costituirsi: Tex non ci crede nemmeno per un istante, ma un uomo più ingenuo e per di più versante in uno stato di estremo bisogno è meno accorto, meno furbo, tiene la guardia abbassata. Può benissimo averci creduto, alla storiella di Coffin e Mallory, ma con delle riserve. Riserve che saranno decisive per il finale. 5) Ticci. Conosco Ticci in tutte le sue sfaccettature, e solitamente alle canaglie conferisce un sorriso maligno da faina che Keegan non ha mai avuto. Non sottovalutate l'aspetto grafico, non pensate che non sia importante. Ticci non dipinge mai su Keegan la tipica smorfia da bastardo che solitamente l'artista senese riserva ai malvagi. Esattamente. Quelli di Borden sono indizi, non spiegoni. Ti fa intuire, ma poi il lettore si fa delle domande, e si dà delle risposte. Indotte dall'autore, in modo sottile e quasi invisibile, ma indubbiamente indotte dall'autore. Borden, in verità, non è un grande baro. Dissemina sempre le storie di indizi. Solo un suo personaggio, per me, è stato un pugno nello stomaco: "il caro, vecchio Ray"...
  7. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Direi di no, che non è la stessa cosa. Sfumature, anche qui. Ma a furia di sfumature, rischiamo di sfumare nell'OT
  8. Leo

    Nuova collana con il Corriere della Sera

    Questi sono gli aspetti peggiori della collana. Purtroppo entrambi voluti, credo. Minimo sforzo per le copertine (davvero molto, molto scialbe) e massimo guadagno in termini di albi venduti: ad esempio, io, per avere Gli Invincibili, ho dovuto comprare quattro albi!
  9. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Ma infatti avevo anticipato che stavo correndo un rischio. Però, se leggi bene i miei commenti precedenti, ho sempre sostenuto questa tesi, solo che non ero entrato letteralmente "nella testa" di Keegan. Stavolta, per spiegarmi meglio, ho messo nero su bianco quello (i pensieri di Keegan) che negli altri commenti avevo solo evocato. Meno male. L'avallo dell'autore dimostra che non sono pazzo
  10. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Io credo che Keegan voglia pensare di essere in buona fede. Qui entriamo nella psicologia e gli altri utenti potrebbero prendere per matto anche me. Corro il rischio e spiego il mio punto di vista: Keegan in cuor suo ha risentimento verso Tex, ma non lo odia. Non è un cattivo. Quando apprende che Tex è caduto in disgrazia, e che invece lui, Keegan, può risollevarsi grazie a Coffin e company, a Keegan conviene pensare che sì, sta partecipando ad un tiro mancino, ma contro un criminale e per aiutare la legge, in quel momento incarnata dallo sceriffo Mallory, che Keegan non può sospettare essere un farabutto. Forse sto sbagliando a tradire l'uomo che in fin dei conti mi ha salvato la vita, ma è un assassino, e io sto solo aiutando la legge. Questo può aver pensato Keegan. Poi secondo me intuisce che qualcosa non torna, ma tacita la sua coscienza, ripetendosi nella mente le parole riportate sopra in corsivo o qualcosa del genere. Sto facendo la cosa giusta, sto facendo la cosa giusta, si dirà incessantemente nella sua testa. Gli conviene crederlo. Ha bisogno, di crederlo. Poi, quando il velo cade e le intenzioni dei sedicenti uomini di legge si fanno manifeste, Keegan cambia sponda. Quindi per me è sempre stato in buona fede, quasi sforzandosi di esserlo. O forse è sempre stato un complice, ma quasi inconsapevole. Sfumature, come dici tu. Non lo sapremo mai. Solo questo possiamo sapere:
  11. Leo

    La biografia di Tex

    Mi sembra plausibile e del tutto ragionevole, al di là del particolare grafico, a cui non darei troppa importanza, attribuendolo soprattutto al caso. Ma l'incastro che hai proposto può funzionare.
  12. Leo

    La biografia di Tex

    Quindi c'è effettivamente quell'altalena "fuorilegge sì - fuorilegge no" per ben 3 volte, alla fine della fiera Comunque, hai chiarito il punto. Grazie Texan
  13. Leo

    La biografia di Tex

    @Texan è vero quello che dici su Carson e Clemmons. Io intendevo però che i due si sono conosciuti sempre nell'ambito dell'indagine di Carson sugli Innocenti, quindi "qualche vignetta prima" dell'inizio della storia. Non si erano mai conosciuti prima, lo specifico' Borden, se non vado errato. Diventano subito amici, ma nel giro di poco tempo e lo diventano a Bannock. Borden potrà confermare eventualmente, se ci leggerà. Ma non importa, è un dettaglio. Su Tex fuorilegge (o mezzo fuorilegge) dopo la guerra civile, invece, mi trovi poco d'accordo. È vero che Gli Invincibili dicono questo, ma è anche vero che o quella storia si deve retrodatare a prima della guerra (cosa a cui Borden ha anche pensato ma personalmente non la troverei una soluzione convincente) o non si deve tenere conto di quella frase in cui Tex dice agli irlandesi che era un fuorilegge.
  14. Leo

    La biografia di Tex

    Texan, mi ri-aggiungo ai complimenti di Barbanera. Per ora, un'opera davvero notevole. Mi permetto piccole puntualizzazioni, ma solo ai fini del miglioramento complessivo dell'opera. - tra le avventure della Guerra Civile (1862-1865), oltre alla giusta correzione di Barbanera, ci metterei anche l'incontro con l'ufficiale confederato Johnny Butler, narrato ne "L'Uomo di Atlanta": la storia merita assolutamente di essere citata- - nella storia "Il Passato di Carson" Carson incontra per la prima volta Ray Clemmons, non lo "ritrova": è un dettaglio, però è solo per far capire che i due non erano amici prima, ma lo diventano in quell'avventura. - non mi convince (ma non per causa tua) il Tex fuorilegge de "Il Vendicatore" e "Giustizia a Corpus Christi": qui Tex diventa già fuorilegge per la prima volta; poi, in seguito diventa re del rodeo, ma non si dice come siano cadute le sue accuse da fuorilegge. Da un punto di vista puramente personale, già non mi piace che Tex sia fuorilegge nel numero 1 per poi tornare fuorilegge nel numero 3; un nuovo andirivieni da fuorilegge a persona non ricercata dalla legge, antecedente al numero 1, non mi va giù come idea. Ribadisco, tu non puoi farci niente, è proprio narrato così, in effetti; solo che non ci avevo mai pensato e adesso quelle due storie, narrate nei Romanzi a fumetti, non mi tornano troppo... - Tex sarebbe fuorilegge (per la seconda volta, come detto sopra) nell'anno 1858, anno in cui è ambientato "Il magnifico fuorilegge" e le storie del primo numero (da "Il Totem misterioso" in poi). Quello stesso anno, suppergiù, diventa ranger, per recarsi in questa veste in Messico a lottare contro i cospiratori. Nel romanzo, invece, Tex sarà fuorilegge per un periodo di tempo più lungo (il Tex de "L'eroe del Messico", per intenderci, è ancora un fuorilegge). Ho già detto di preferire questa versione, ma anche qui si tratta di mie preferenze, non di tue imprecisioni. Vedremo nella nuova serie se questo punto sarà chiarito o modificato. In effetti, dei punti sopra, il terzo è quello che mi "disturba" di più. Le due storie dei Romanzi a Fumetti introdurrebbero un primo periodo di Tex fuorilegge che però dopo, durante il periodo dei rodei, già non lo è più. In che modo si riabilita? Poi, questa altalena continua tra Tex ricercato e no mi rende perplesso. Concludo dicendo che il tuo è un contributo davvero importante. Citi per ciascun episodio i singoli albi, anche per aspetti marginali (per questo ti suggerisco di metterci anche L'Uomo di Atlanta), poi fai i riepiloghi per punti salienti, e infine ci rimetti la cronologia per albi. Meriterebbe, una volta finita, la pubblicazione.
  15. Leo

    [696/699] L'ombra del Maestro

    Io di fronte al "fortemente improbabile", come in questo caso, mi ci diverto poco. Per me resta una scena forzata. Ma se leggi il mio commento a questo primo albo, è molto positivo, quindi in definitiva la storia, per ora, sta funzionando eccome! Ma la scena, quella singola scena, è un po' improbabile...
  16. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Keegan prova risentimento nei confronti di Tex, e non lo vede da tempo. Non è mai stato un suo amico, non sa se sia davvero una brava persona o una canaglia. Sa che è un criminale ricercato dalla legge, e ricercato per assassinio plurimo. Ed è anche l'uomo che gli ha rovinato la vita. Quando decide di aiutare Tex, il futuro ranger è semplicemente finito. E' alla mercé dei suoi avversari. E' finita. Lo stesso Keegan può ucciderlo in un batter d'occhio, e prendersi la ricompensa in denaro, di cui ha fortemente bisogno. Invece decide di aiutare Tex. Da questo momento, secondo me, non ci sono più dubbi che Keegan sia fondamentalmente onesto. Fin dal momento di questa scelta di campo, il lettore e Tex non possono più avere dubbi sull'onestà di Keegan, secondo me. Per una volta siamo lievemente in disaccordo, pard
  17. Dovresti riconoscere che sei spesso irritante, come ha detto Carlo, non che non ti uniformi al pensiero unico dominante (peraltro interessato, a tuo dire). Questa, tra le cose che hai scritto, è veramente la peggiore. Qui nessuno vuole ingraziarsi nessuno, ti invito a rileggere i topic di Alaska con Hamatsa, dello stesso ultimo magazine sulla brutta storia di Lylith, e, se fosse ancora possibile, della storia del Ritorno di Lupe. Non facciamo sconti nei confronti di nessuno. Se una cosa ci piace, però, abbiamo il vizio e il piacere di scriverlo. Texan sta scrivendo una cronologia che lo convince (e che convince anche me e molti altri di noi), e per questo e solo per questo lo sta facendo. Non è "barbina" (termine forse non offensivo ma nemmeno simpatico, checché tu ne dica) né ossequiosa a prescindere nei confronti di Borden. Davvero, di tutte le frasi urtanti che hai detto, questa è la peggiore. Come fai a sapere che sia uno solo? Non ci sono nomi sui like o dislike (almeno, a me non appaiono). Forse i tuoi messaggi non piacciono a tanti, dovresti chiederti il perché. Sei spesso provocatore. Lo stesso ultimo messaggio a Texan (quello che ha dato origine a questo flame) era provocatorio. O no? E' vero, te ne do atto. I tuoi toni non sono mai alti, sono scritti con uno stile provocatoriamente indifferente. Usi aggettivi aspri in frasi scritte in maniera apparentemente pacata. Sei un maestro, in questo. Hai ragione, infatti, non essendo un moderatore, questo è il mio ultimo intervento sul tema. Per me meriteresti un richiamo, per uno stile che spesso genera flame, di cui tutti, e tu per primo, siamo consapevoli. Non facciamo i finti tonti. Mi scuso se lo dico perché non ho alcun diritto di farlo. Peraltro non sono nemmeno contento di dirlo, perché, se depurati dalle asperità, i tuoi post sono interessanti. Qui Texan ha sbagliato, ma è stato spesso da te provocato. Perché tu non ti limiti a dire "è sbagliata la tua cronologia. Mondillo e De Falco ci hanno azzeccato alla grande". Tu parli di cronologia "barbina", discetti su chi è titolato per dire cosa, e altre simpatiche amenità. Io ho consigliato a Borden di infischiarsene. Estrapolare delle frasi fuori da un contesto è scorretto. Facendolo peraltro si sta gettando letame su una persona che oggi è responsabile del marchio di Tex. Il post di quell'altro forum era scorrettissimo, da qui la rabbia di Borden. Anche a me non è piaciuto il suo post, i toni erano troppo violenti, ma era evidente la natura di "sfogo" di quelle parole.
  18. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Ah ok ok, di cui tu eri a conoscenza già prima quindi? Comunque il personaggio mi intriga
  19. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Chi è Kate Marsh? Non me la ricordo...
  20. Leo

    La biografia di Tex

    è proprio quello che ha fatto Borden. Il signor Mauro Boselli, negli anni '90, è stato DECISIVO per Tex quanto lo era stato il Nizzi degli anni '80. Questo è un merito storico che i posteri riconosceranno a Mauro più dei contemporanei di oggi. Ma non si è mai rinnegato. Si è solo evoluto.
  21. anche dopo, perché depone ad una commissione d'inchiesta sulla vicenda Walcott "alcuni mesi dopo".
  22. Leo

    La biografia di Tex

    Non è questo il caso, però. Capelli d'argento è stato disonesto ad estrapolare una frase decontestualizzandola, ma non ci sono offese alla persona, nel suo post. C'è tanta disonestà intellettuale, questo sì. Mi permetto di aggiungere che la rete, come il mondo reale, è fatta di posti puliti e profumati e di immondezzai, di belle persone e di haters. La rete, contrariamente a quello che si è sempre detto, consente - a volte - di conoscere le persone più che nella vita reale: alcuni miei amici d'infanzia, oggi fondamentalmente conoscenti con i quali ogni tanto ci si incontra al bar, si chiacchiera e ci si offre un caffé, postano sui social messaggi talmente violenti e con così tanto livore che davvero faccio fatica a credere che dietro a quegli scritti possano esserci i sorrisi bonari stampati sui visi di quelle stesse persone, quando le incontro in giro. Ho conosciuto la reale natura di alcune persone dalla rete e non dalla vita. Paradossale, ma accade. Nel caso specifico, il post di Capelli d'Argento non è nemmeno minimamente comparabile a certe invettive che si leggono in rete, perché scritto in modo urbano e senza offese manifeste. Non è da denuncia, insomma. Resta odioso il modo in cui possano manipolarsi delle parole per corroborare le proprie convinzioni, peraltro espresse da tempo sempre alla stessa maniera e con una ripetitività che di fatto le rende sterili. Per cui, Borden, il succo è: infischiatene.
  23. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Potrebbe essere. Resta il fatto che Piccinelli ha solleticato la nostra fantasia con una tavola eccezionale. Anch'io spero che questa tavola o frontespizio trovi spazio nel numero zero o nel numero uno.
  24. Leo

    La biografia di Tex

    Hai ragione, è la seconda metà degli anni '80. Tex e Carson si mantengono benissimo, in effetti...a maggior ragione, Carson non può morire entro i successivi dieci anni (anche perché, se non ricordo male, non si dice quando muore Carson; si dice solo che è morto nel '99, quindi potrebbe essere morto anche prima): romanzo bocciatissimo
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