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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    Dieci Storie Che Fecero Tex Willer

    D'accordissimo con tutto quello che dici. In particolare davvero non capisco come si faccia a tener fuori da questa lista Fuga da Anderville. Sono le 10 storie non più belle ma più "rivelatrici" del personaggio Tex? Ebbene, fuga da Anderville potrebbe essere un manifesto di Tex, del suo modo di vivere la guerra e l amicizia. E d'accordo anche per Furia rossa, episodio significativo di uno dei pard al pari de il passato di Carson
  2. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Siamo su due lunghezze d'onda diverse, pard. Tu dici che ogni soggetto che valuta un'opera ha dei filtri; ebbene, quel che cerco di fare io è di non avere filtri. Non so se ci riesco, ma approcciando ogni nuova storia io cerco di fare tabula rasa, così da giudicare quella storia, a prescindere dalla firma della stessa. Sono un amante di Victor Hugo, amo I Miserabili e il Novantatre, eppure un'altra sua opera, I Lavoratori del mare (o anche L'Uomo che ride) non mi ha entusiasmato affatto. Quell'opera di quell'autore non mi è piaciuta, un'altra opera di quello stesso autore sè. Questo per ribadire che secondo si deve giudicare l'opera, non l'autore. Al di l' di questo assunto, io capisco ovviamente ciò che intendi dire, capisco i motivi del tuo risentimento e del tuo 5: la personalit? di Faraci non ti soddisfa, anzi non la vedi proprio. OK, siamo d'accordo: le ultime sue storie sulla serie regolare (in primis Braccato) non erano soddisfacenti, io stesso le ho trovate brutte. Ma questa storia, di quest'Alamanacco, è un'altra cosa, merita di essere giudicata a sè. E' gradevole, si legge bene, tu stesso lo ammetti. Ciò che ti disturba è la mancanza di personalit? della stessa, la mancanza di personalit? dell'autore. Io continuo a pensare che per un autore sia più difficile far uscire la propria personalit? in una storia breve (non dico che sia impossibile; ritengo solo, da profano, che possa essere più difficile), quindi da questa storia non mi aspettavo nulla di particolare. Aspettiamo la prossima sulla serie regolare, sperando che sia migliore delle ultime performance e che costituisca finalmente un salto di qualità per il bravo Tito.
  3. La vedo molto dura. Io mi accontenterei di un altra grande storia del suo passato ante Tex. Il Carson dai capelli neri (che peraltro non è stato rappresentato per la prima volta da Marcello ma già da Galep nel numero uno) mi piace un sacco
  4. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Io invece credo, Don Fabio, che la storia si debba giudicare per quello che essa ?, e non rapportandola all'opera complessiva dell'autore. In questo senso, secondo me avresti potuto riconoscerle quel 6/6,5 che pure ti sentivi di darle. Leo, io invece difendo il criterio per cui ho dato 5. Perchè? Perchè io credo che il valore di una storia - ma in generale di qualsiasi opera - non sia assoluto, ma dipenda da molteplici variabili, tra cui - fondamentale - la prospettiva di chi giudica. E in tal senso, una storia leggera come questa l'avrei fatta passare a un autore che avesse già dimostrato di saper lavorare sull'universo Tex con idee, tempra e personalit?, non a Faraci.Dissento, Don Fabio. Io credo che, per giudicare qualsiasi opera, il "giudice" non debba avere una prospettiva, ma debba essere quanto più neutro possibile. Dopo aver letto l'opera, deve giudicare quella e soltanto quella; deve giudicare l'opera, non l'autore; deve giudicare quel prodotto, a prescindere dall'opera complessiva del suo creatore. Secondo quanto dici tu, se questa storia l'avesse scritta Borden, che ha mostrato ben altra tempra e personalit? e che ha scritto grandi capolavori, allora sarebbe stata più che sufficiente; poich? l'ha scritta Faraci è insufficiente. Quindi, se l'avesse scritta Borden, sarebbe stata sufficiente in virt? non del suo valore intrinseco, ma del valore delle altre opere scritte da Borden... ma è questa l'opera che stiamo giudicando, e a questa dobbiamo limitare il nostro giudizio. Io la vedo così. Che poi tu sia legittimamente dispiaciuto dell'opera finora proposta da Tito e voglia esprimere questa tua contrarietà con un 5 è comprensibile, ma il 5 è da assegnare all'opera (a cui questa storia aggiunge poco o nulla), non a questa singola storia, che per tua stessa ammissione vale più di cinque. Non scordiamoci poi, come opportunamente ha ricordato Cheyenne, che questa storia è la storia di un'almanacco, una storia di 110 pagine: magari per voi è diverso, ma io da queste storie non mi aspetto mai nulla di memorabile. Meglio le storie brevi brevi dell'ultimo color che il formato monoalbo, secondo me...
  5. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Sottoscrivo ogni singola parola.
  6. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Se in questi giorni si è connesso, penso ci abbia letto e abbia riportato. Se ci leggi, confermi, Roberto?A questo proposito, chiedo a Roberto (se ci leggi), oltre che di riportare i complimenti, se Claudio ha in serbo altri romanzi: io non ho ancora letto L'Epidemia (non lo trovo... adesso comunque guardo su Unilibro), ma per me leggere i suoi romanzi è stato un crescendo, e l'ultimo lo considero il più bello. Non sarebbe male se continuasse in questa sua opera, davvero apprezzabile. ciao
  7. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Grazie per l'apprezzamento, Francob Sarei felice anch'io se Nizzi ci leggesse, perchè in tal modo verrebbe a conoscenza di come i suoi libri siano apprezzati anche dai suoi "vecchi" lettori texiani.
  8. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Letto anche L'Americano, che probabilmente è quello che mi è piaciuto di più. All'intrigo (che lo rende in fin dei conti quasi un giallo) si aggiunge una componente di umanit? che, seppur presente anche negli altri suoi romanzi, qui è spiccata e ancor più felice. Ormai alla terza lettura ci si sente a casa: si conoscono l'arciprete, Don Giuseppe, il maresciallo Caruso, il sindaco Bellentani, quel bel fusto dello Scaccia, segretario del PCI locale, il beone Merigo: non manca nessuno nell'ennesimo balletto cui danno vita i paesani di Borgo Torre, e in questo romanzo più che altrove protagonista prepotente è l'umanit? nei suoi aspetti più minuti: è quasi un'epopea della quotidianit?, resa attraverso piccoli e grandi gesti, nobili o meschini a seconda dei casi: c'è la povera donna bruttina che si masturba guardando le coppiette, il vecchietto ormai andato il cui istinto, primordiale e insopprimibile, è quello di toccare le tette alla badante che ormai lascia fare, le malelingue della gente, i propositi di vendetta, l'avidit? dei genitori nel tentativo di accasare le figlie; ma ci sono anche i ricordi di giovent?, l'aiuto disinteressato ripagato con la malevolenza, il sentimento di un amore purissimo capace di sopravvivere ad anni di silenzio, il mestiere di un vecchio segugio orgoglioso dell'Arma presso la quale presta il proprio servizio. C'è tanta meschinit?, tante piccole miserie, ma c'è anche tanta nobilt?, o semplicemente dignit?: ritrovi tutti questi elementi, abbozzati ma va bene così, quando un autore riesce in certe pennellate non è necessario l'approfondimento, non sono indispensabili pagine e pagine; l'alito dell'umanit?, pestifero o soave, può essere racchiuso anche in poco più di cento pagine. E' sufficiente una scrittura felice, il saper raccontare, il saper divertire. Perchè, in fin dei conti, L'Americano è soprattutto questo: divertimento. Divertimento fatto delle nostre piccolezze, delle nostre miserie, ma anche delle nostre battaglie di ogni giorno, giuste o sbagliate che siano, dei nostri dissapori e dei nostri lieti fini. Leggiamo, ci riconosciamo, ci riflettiamo su e nel frattempo ci divertiamo. Unica pecca: finisce troppo presto...
  9. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Io invece credo, Don Fabio, che la storia si debba giudicare per quello che essa ?, e non rapportandola all'opera complessiva dell'autore. In questo senso, secondo me avresti potuto riconoscerle quel 6/6,5 che pure ti sentivi di darle. Quel qualcuno ero io. I "Bang bang sono più calibrati. Calibrati per le 110 pagine. Sempre di QUESTA storia (che dura 110 pagine) parliamo. Ti ci aggiungo che Medda aveva esordito con quell'altro capolavoro che è Bande Rivali. Stiamo parlando, comunque, di storie eccelse, inarrivabili, se quello è il metro di paragone Faraci sta fresco. Quelli sono capolavori, stanno nell'Olimpo, è difficilissimo replicarli. Speranza comune. anche da parte mia
  10. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Ripeto, Capelli, che la mia risposta al tuo commento verteva:1) sull'espressione colorita (che non mi era piaciuta, che ritenevo esagerata e fondamentalmente ingiusta)2) sulla storia dell'almanacco in sè, che a me non è parsa affatto malaccio. Sull'opera complessiva di Faraci sono diviso a metà perchè le sue prime storie (compresa i Valorosi di Fort Kearny) mi sono piaciute, mentre le ultime (Braccato e l'ultima di cui non ricordo il titolo) mi hanno profondamente deluso. Sull'opera di Faraci siamo quindi sostanzialmente d'accordo; è su questa storia che siamo in disaccordo totale, oltre che sul tuo (a mio modo di vedere un po' esagerato) modo di esprimere i giudizi...
  11. Leo

    [573/574] Terre Maledette

    Ho riletto questa storia per rinfrescarmi il personaggio di Durango: ragazzi, Boselli e Font non deludono mai. Hanno scritto tutte storie (di due albi) bellissime: Colorado Belle, Uccidete Kit Willer e poi questa, davvero bella. Quello che mi è piaciuto molto in questa storia è il vento, quel WHOOOOOSH (cui Boselli è affezionatissimo) che fa da colonna sonora e soprattutto da collante delle varie scene della storia, specie all'inizio. In quel vento cavalca Tex, da quel vento sono scacciati i coloni dalle loro terre, nel vento attendono i sicari di Bennett e quel vento viene "scrutato" dalla guida Porter e dall'Avvocato Lyman. Quel suono onomatopeico fa da cerniera alle singole vignette e ci fa capire che stavolta il teatro è piccolo e vasto insieme; nelle sconfinate e selvagge Badlans Plains a breve si incroceranno i destini dei soliti, tanti ma per me mai troppi personaggi boselliani. E quel vento, compagno costante, prima si placa in un'immobilit? irreale, e per questo diventa ancor più tangibile, più minaccioso. L'intera atmosfera si impregna di attesa di qualcosa di arcano e inquietante, e infatti, quel vento irrealmente placato eccolo ritornare più violento ed infine furioso nelle forme catastrofiche di un tornado. Bravissimo Borden a ricreare un'atmosfera di imminente minaccia che grava come un macigno sugli animi dei protagonisti della storia e del lettore. Per tutto quanto detto, per me il primo albo è un capolavoro. Ho amato meno il secondo, soprattutto perchè mi è parso troppo forzato il fatto che Hank fosse, per una straordinaria coincidenza (non amo queste coincidenze troppo forzate per dare più sale alla storia), proprio l'ex socio di Bennett: un'esagerazione per me evitabile. Bello resta il quadriello tra Hank e Bennett e tra Tex e il giovane ed odioso Durango (ragazzino che qui fa ben poco per guadagnarsi il posto di bel personaggio: di fronte a Tex si squaglia come neve al sole. resta la sua vanagloria: speriamo sia più pesante nella prossima storia).
  12. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Qui ritorniamo sull'annosa questione Tex/non Tex. Per restare invece a questa storia (perchè di questa stavo parlando e non riuscirei, oggi, complice una brutta indisposizione, a fare discorsi molto più approfonditi...), il Tex che non si scompone davanti a un arrogante Logan è solo un uomo comprensivo del fatto che Logan e gli altri sono sotto schok di fronte allo spettacolo dei loro compagni trucidati, per il cui assassinio hanno sospettato anche lo stesso Tex. Non è che Tex ha calato le braghe, non ha reagito, ecc. è stato solo ragionevole. Che il Tex di un tempo fosse meno riflessivo e più impulsivo è un fatto assodato, nessuno te lo nega. Ma anche questo aspetto io lo vedo come una maturazione del personaggio (magari non del tutto positiva o del tutto apprezzabile), che è in atto ormai da anni per le varie ragioni di cui tante volte abbiamo parlato (in primis sensibilit? e modo di scrivere differente dei nuovi autori, ma questi c'avemo, e, come ho detto mille volte, a me, tra alti e bassi, mi stanno bene). A me era dispiaciuta la tua espressione troppo colorita che poteva suonare offensiva nei confronti di Faraci. Che poi a te il nuovo corso texiano ti stia sulle balle è lievemente risaputo
  13. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Non sono un moderatore, non sono uno a cui piace la polemica, Capelli D'Argento mi stai simpatico e mi è dispiaciuto il tuo temporaneo ban qualche mese addietro. Però questa espressione, irrispettosa del lavoro di un autore, mi ha infastidito non poco: se al lavoro il mio capo dovesse dirmi: questo lavoro non va bene, ed è da rifare, io, con dispiacere perchè il frutto della mia fatica non è stato apprezzato, mi rimetterei al lavoro sperando di riuscire meglio; se invece il mio capo mi dicesse, sia pure parafrasando Fantozzi, che il lavoro è una "cagata pazzesca", io non ci riderei sopra, la considerei una mancanza di rispetto nei miei confronti, nei confronti del tempo che ci ho speso e dell'impegno profuso. Ribadisco, non sono un moderatore, sono un utente ormai esperto (credo di potermi arrogare questa patente) che ha tanta simpatia per te ma a cui questa espressione non è andata proprio già. Mi va ancora meno già, poi, se entriamo nel merito della storia Non vedo davvero cosa ci sia che non va nella frase: "? una specie di eroe". Il West è sconfinato, non tutti sono obbligati a conoscere chi è Tex come lo conosciamo noi appassionati. Alcuni lo conoscono, altri non ne hanno mai sentito parlare, altri ne hanno sentito parlare come di "una specie di eroe": ma cosa c'è che non va? Davvero non lo capisco. Tex è calato nel suo contesto e nei suoi tempi, e in questo contesto ci sta che qualcuno non lo conosca affatto o che lo conosca per sentito dire... Non siamo impazziti no. E' solo uno che non conosce Tex e che si rivolge a lui con la solita arroganza con cui evidentemente si rivolgerebbe anche ad altri. Non conosce Tex, è un individuo usualmente arrogante, ecco che si rivolge in quel modo al ranger: cavolo, non è certo lesa maest?! Noi sappiamo chi è Tex, ma non è detto che debbano saperlo tutti... Prima ti incavoli perchè lo trattano senza rispetto, ora ti incavoli perchè, conosciutolo, ne sanno riconoscere il valore... ma niente che vada bene... eccetera, eccetera, eccetera. Non credo che non ci siano amore e passione da parte di Faraci. L'autore sta cercando un suo Tex; non è detto che lo trovi, forse non lo trover? mai, ma le sue storie sono vagliate da un curatore che d' il via libera per mandarle in stampa. Se le manda in stampa, significa che le ritiene buone: non significa che debbano piacere a tutti, significa che sono proponibili senza gridare allo scandalo. Io per questa storia non grido allo scandalo, n° l'ho fatto (ed anzi ne sono stato ampiamente soddisfatto) per Evasione, Lo sceriffo indiano e Starker. Ho odiato Braccato, l'ho criticato aspramente ma non ho crocifisso l'autore per una o due storie che non mi sono piaciute (neanche l'ultima inedita mi è piaciuta). Soprattutto non ho parlato di cagate e di cesso. Lo dico con simpatia nei tuoi confronti, Capelli: il tuo post non mi è proprio piaciuto...
  14. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Il terzo libro, quello che ha deluso Ymalpas, immagino che sia Il Pretino, altra storia che scende già liscia come un bicchier d'acqua. Non è alla pari del Federale, ma solo perchè in quest'ultimo la trama gialla (perfettamente imbastita) e il mistero conseguente aggiungevano tanto sale e suspence alla storia. Il Pretino ha in comune con il Federale solo l'ambientazione, la Borgo Torre degli anni cinquanta, e i personaggi ricorrenti, gli abitanti del paese (ritroviamo il sindaco o il maresciallo, anche se in quest'ultima storia il maresciallo Caruso, vero protagonista de Il Federale di Borgo Torre in quanto è lui a fare le indagini, è solo una comparsa all'inizio del libro, poi lascia il posto ai veri protagonisti di questa vicenda). Nonostante l'assenza di una trama gialla, anche questo libro ti intriga fino alla fine; c'è maggiore coinvolgimento emotivo per i personaggi della vicenda, questo bel pretino giunto a Borgo Torre in tempo di elezioni comunali che subito sconvolge gli equilibri del paese facendo innamorare le donne di Borgo e apparendo una minaccia per i partiti opposti alla DC nell'imminente competizione elettorale. E poich? in amore e in guerra tutto è permesso, non mancano i colpi bassi per fare tramontare l'astro del povero e ignaro pretino, la cui virt? e la cui onorabilità sono messe in serio pericolo. Se ne Il Federale di Borgo Torre ci si affezionava al Maresciallo Caruso, apprezzandone l'umanit? e l'autenticit?, qui si partecipa con coinvolgimento alle sventure del povero ragazzo capitato in un agone politico che presto lo rende agnello tra i lupi (o meglio, tra le lupe...). I personaggi di Nizzi sono appena abbozzati; la brevit? delle sue opere non ne consente particolari approfondimenti psicologici, ma ciò non è neanche nell'intento dell'autore, che più che romanzi scrive delle "novelle lunghe" (se così si può dire). I suoi non sono quindi ritratti particolareggiati e profondi, bensì bozzetti funzionali alla vicenda contingente; Nizzi non vuole cogliere alcuna verità, non vuole fare alta letteratura, non trasmette alcun particolare messaggio; si limita a raccontare piccole vicende di un piccolo paese. Ciò non toglie che questi bozzetti siano estremamente gradevoli, ed anzi riescano ad appassionare il lettore. Come dicono Ymalpas e Francob, non è poco.
  15. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Mi sono procurato finalmente tre dei quattro romanzi di Nizzi; mi manca solo L'Epidemia, che però sembra introvabile (tu come lo hai trovato, Francob?). Nel fine settimana, approfittando di un'indisposizione che mi ha tenuto in casa ho letto Il Federale di Borgo Torre, lettura fluida e intrigante che mi ha regalato ore piacevolissime. Un sonnacchioso paesino sull'Appennino Tosco-Emiliano, gli anni Cinquanta, i nostalgici del fascio e di un passato troppo recente e troppo condiviso da tutti, le beghe di paese, la maestra elementare, il sindaco, il parroco, il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, il beone d'osteria che sa tutto del paese. In questo clima molto alla "Don Matteo" si innesta un caso alla Don Matteo: un omicidio, il misterioso assassinio del classico ex gerarca odioso e prepotente del paese. Tutto Borgo Torre aveva un buon motivo per ucciderlo: bisogna forse scavare negli anni 20, quando la storia del fascismo e del Federale assassinato hanno avuto inizio? Da qui inizia un viaggio a ritroso nel tempo attraverso il quale il maresciallo, scavando nei segreti del paese, tenta di svelare il mistero dell'omicidio del Federale. I capitoli, brevi e concisi e fatti soprattutto di dialoghi (più che un romanzo, sembra un fumetto senza disegni e con qualche didascalia in più), corrono che è un piacere, la suspence aumenta man mano che si procede e così a un certo punto sei prigioniero del libro, ti rendi conto di non poterlo più lasciare a mezzo e, complice anche la sua brevit?, non ti fermi più alla fine, fino a che non ti si sarà svelato il mistero di Borgo Torre. Al di l' della trama, come detto divertente e appassionante, ho amato in questo libro l'ambientazione, la provincia di un'Italia povera e rurale, che costituisce un po' una mia debolezza, nel senso che se l'ambientazione è questa, allora il libro già mi piace, a prescindere magari dalla sua effettiva bontà. Ma il Federale di Borgo Torre è un libro buono, diverte e non ti sottrae poi neanche tempo, dato che si legge in poche ore. Inoltre, non manca un omaggio al nostro ranger: siamo nel '51, e uno dei personaggi del romanzo a un certo punto è intento a leggere un albetto di Tex!
  16. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Premesso che non sono un amante di questa pubblicazione (le uniche storie da ricordare sono La ballata di Zeke Colter e Eroe per caso, a mio parere) ed in generale delle storie brevi, troppo costrette per consentire all autore di sviluppare una trama soddisfacente, ho trovato questa storia comunque gradevole e dignitosa. Mi è piaciuta la figura del capo dei banditi (cattivo al punto giusto e pronto ad ammazzare a sangue freddo uno dei suoi per ristabilire la sua autorit?), lo stesso doppiogiochista Parker e anche i compagni improvvisati di Tex, semplici comparse a cui l autore è riuscito a conferire comunque un minimo di personalit?. è vero, come dice Gianbart, che in una storia di così poche pagine forse i bang bang sono un po troppi, ma mi sono comunque parsi più in equilibrio rispetto a quelli effettivamente eccessivi di Braccato. In definitiva, considerato che per le Storie dell almanacco Non ho mai grosse aspettative, posso dire che, nonostante abbia sentito la mancanza del Vecchio Cammello, questa storia mi ha soddisfatto.
  17. Leo

    [21] [Almanacco 2014] I Rapitori

    Apprezzo molto le tue parole, Tito, da cui traspaiono un onest? e una sincerit? rare e per questo apprezzabilissime. è un lavoro bellissimo ma è oggettivamente difficilissimo, e capisco che la pressione sia tanta è che alcuni siano più sensibili di altri a stroncature o giudizi severi. Dal canto mio, spero che tu possa ripeterti nell'imbasture belle storie come alcune felici che hai proposto in passato.
  18. Leo

    [637/640] El Supremo

    La penso come James, essendo io un innamorato folle del Vecchio Cammello. Per me Carson e Tex sono pari. Tex primeggia (ed è giusto che sia così, visto che è lui il protagonista della testata) solo per la differenza d'età che c'è tra i due. Il Carson di Boselli, fin dall'esordio del nostro Borden, è stato sempre valorizzato, mentre Nizzi troppo spesso ha fatto fare al vecchio ranger elle figure veramente immeritate. Il Carson di Nizzi l'ho adorato per i dialoghi con Tex, ma spesso era insoddisfacente quanto a performance. Per fortuna Boselli ha ristabilito la (quasi) parit? tra i due. Me c'è un'altra sottigliezza, in questa storia, che mi ha fatto tremendamente piacere: La storia continua a mantenersi brillante e avvincente, ma poich? nulla è ancora risolto alla fine del terzo albo e la carne al fuoco sembra ancora tantissima, il finale si preannuncia pirotecnico e acceleratissimo. Speriamo che l'accelerazione che non nuoccia ala storia...
  19. Leo

    Jos? Ortiz

    Era uno dei miei preferiti. La Grande Rapina, Montagne Maledette, l'Oro del Sud ma anche l'ultima di Ruju... non mi hanno solo affascinato: la sensazione che provavo era molto vicina allo stupore: andate a rivedervi i Monti Superstizione di Montagne Maledette e ditemi poi se non si tratta di disegni stupefacenti. La sua natura, i suoi paesaggi, i suoi volti scolpiti che come giustamente avete ricordato rimandano ai tipi umani prediletti da Leone: tutto mi piaceva di Ortiz. Nizzi ha detto che era uno dei suoi preferiti, Manfredi lo volle fortissimamente per la sua prima storia di Magico Vento. Che dire: credo che con la sua presenza abbia onorato alla grande il nostro ranger. I suoi tratti mi erano così cari che leggere una sua storia era come re-incontrare un vecchio amico con cui si sta a proprio agio. Sono contento di poter godere della sua arte per altre due storie. Come tutti i grandi, è un immortale.
  20. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    La curiosità diventa sempre più forte. Devo procurarmeli assolutamente. Speriamo che non sia troppo difficile reperirli...
  21. Leo

    [637/640] El Supremo

    Meno male, ragazzi! In questa bella storia, ho temuto che Carson venisse messo da parte proprio sul finale. James, non fare di questi scherzi: anch'io, come te, sono un fanatico del Vecchio Cammello. Per me la serie potrebbe tranquillamente chiamarsi Carson, non Tex
  22. Leo

    I Viaggi Di Tex

    Certo, James, hai una bella fantasia. Le tue proposte sono molto attraenti; anche se "eretici" anch'io credo che accoglierei con piacere questi esperimenti, naturalmente proposti su Maxi o comunque su numeri speciali. Credo però che Boselli escluda totalmente la fattibilit? di simili ipotesi...
  23. Leo

    [637/640] El Supremo

    Dopo la lettura di Tiratori Scelti, ecco le mie impressioni.
  24. Leo

    I Libri Di Claudio Nizzi

    Ciao Francob, io non ne possiedo neanche uno, ma anch'io vorrei acquistarli . So che alcuni di essi hanno una forte carica erotica (ricordo una battuta di Borden su queste tendenze di Nizzi...) ma le trame da thriller di provincia mi attirano molto. Oltre che curiosità, voglio acquistare questi libri per la stima e l'"affetto" che nutro per Nizzi, per quell'inimitabile Tex che è stato il mio primo Tex. Non appena ne avrà letto qualcuno, ti farà sapere...
  25. Leo

    [Color Tex N. 04] L'uomo Sbagliato E Altre Storie

    Quoto ogni singola parola.
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