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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. Ho colpevolmente dimenticato di esprimere un giudizio sulla copertina, affidata - se non erro per la primissima volta - ai Cestaro Brothers... Semplicemente fantastica! Ed aggiungo che è comunque decisamente bello constatare che, a parte Villa e da poco Dotti (oltre alla guest star Piccinelli), Tex può contare su un elevato numero di potenziali copertinisti...
  2. Le anteprime promettono molto bene, soprattutto perché si prospettano storie dalle sceneggiature tutt'altro che banali. Soprattutto, ma non solo, per le due storie che dovrebbero riguardare i due Kit quando erano un po' più giovani, ciascuno a proprio modo . Di assoluto livello sembrano anche i disegni, sia nei tratti che nelle diverse colorazioni...
  3. juanraza85

    [154/156] San Francisco

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  4. juanraza85

    [154/156] San Francisco

    Non potevo certo esimermi dal dare un giudizio su una storia che per me ha un certo valore affettivo, essendo San Francisco il mio primo albo di Tex in assoluto, benché la storia completa ho avuto modo di leggerla solo diverso tempo dopo. Ma al di là del valore per me anche affettivo, al netto dell'ambientazione decisamente insolita ritengo si tratti di una storia con i controfiocchi, magari non un capolavoro ma senza dubbio una di quelle che tallonano il ristretto gruppo delle pietre miliari. Un'avventura che ha nella doppia location il suo principale punto di forza, prima San Francisco e poi le acque del Pacifico, nelle quali comunque Tex si dimostra pienamente a proprio agio, sospinto come ovvio da una molla quale il desiderio di recuperare il figlio dalle grinfie di tal Barbanera che, comunque, si rivela sin dalla sua prima apparizione un personaggio decisamente complesso, imprevedibile e mai scontato. Da applausi, a tal proposito, i suoi accesi battibecchi con l'arcirivale Billy Bart, nonché soprattutto i confronti avuti, in contesti completamente differenti, con Kit prima e Tex poi. Ottimi anche i disegni di Galep, anch'egli abbastanza a proprio agio in un contesto anche per lui decisamente insolito quale un'avventura di Tex in pieno oceano. P.S. Al pari di altri, anche io non ho potuto fare a meno di notare il profondo cambiamento nella caratterizzazione di barbanera tra questa e la sua seconda e sinora ultima comparsata: in questa prima apparizione appare si come un vecchio lupo di mare dai modi spicci, ma anche come un comandante molto fiscale e dotato in alcuni frangenti di un linguaggio non poco forbito, mentre quando riappare anni dopo - ma forse la colpa può essere attribuita alla sua permanenza in gattabuia - adopera un linguaggio molto più colorito, oltre a modi decisamente più rudi.
  5. Mi autocito per evidenziare un'errata corrige e correggerla... Jim Brandon ha già svolto una missione in borghese al fianco di Tex in un classico come I ribelli del Canada, davvero mi stupisco che possa essermi sfuggito di mente... Se si deve tener conto di eventuali letture politiche nelle storie di Tex, che dire di un caposaldo quale La strage di Red Hill, dove erano in ballo interessi di politica internazionale tutt'altro che indifferenti? Per tacere dello stesso I ribelli del Canada, oppure Patagonia, ma da un certo punto di vista potremmo citare in quest'ottica anche Gli Invincibili, piuttosto che I cospiratori... In Tex storie del genere, che potevano prestarsi a letture politiche (con la conseguente apertura del dibattito relativo alla eventuale e presunta collocazione politica di Tex inteso come personaggio portatore di valori), non sono mai mancate, ma a mio avviso non dovrebbe mai essere persa di vista la questione primordiale, e sin troppo banale, che Tex è un personaggio che è a prescindere contrario a qualsivoglia tipo di ingiustizia, non importa chi ne sia la vittima e chi il carnefice... Di conseguenza, io dico: teniamoci la storia, bella o brutta che possa risultare, senza ingigantirne le implicazioni di risvolto politico . Riguardo la guerra civile messicana, in effetti non sarebbe male una storia in flashback in quel contesto, magari anche pubblicata nella nuova serie... P. S. Sia pure in ritardo, mi unisco alle felicitazioni per l'ispirazione che hai fornito per una storia la cui stesura è stata da poco intrapresa... Complimentissimi, pard !!!!
  6. juanraza85

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Beh, direi che poiché la nuova serie si propone di colmare i tanti punti interrogativi lasciati nel corso dei primi anni di vita editoriale di Tex, credo possa starci che di tanto in tanto venga ritirata in ballo di sfuggita qualche vecchia avventura, al fine di meglio contestualizzare la nuova vicenda... Comunque, parlando del numero 1, che dire se non tessere le doti di Dotti (che gioco di parole, eh ?!?) per la copertina e constatare che le tavole in anteprima di De Angelis promettono assai..?
  7. Indubbiamente suggestivo, ma se non erro Borden ha più volte categoricamente escluso trasferte nella vecchia Europa... Mi ricorda vagamente la trama di Patagonia, al punto che personalmente - per quanto io in generale sia del parere che trasferte troppo lunghe di Tex e pards possano rischiare di snaturare il fumetto - non vedrei male una storia improntata su questa traccia su un Texone. Certo, bisognerebbe anche dare un valido motivo a Tex e Carson per lasciare la Riserva e seguire Brandon in Sudafrica... Tra le tue tre proposte, personalmente trovo sia di gran lunga questa la più fattibile, magari coinvolgendo nella masnada anche Gros-Jean e - perché no - Jim Brandon (che agirebbe ovviamente in veste non ufficiale e per la prima volta in borghese)... Fossi nel direttivo della SBE un pensierino ce lo farei ...
  8. Dopo aver notato i post degli ultimi giorni, a diversi anni di distanza dall'ultima volta è venuta anche a me la voglia di andarmi a rileggere l'avventura di Tex contro Lucero/don Fabio Esqueda, senza ombra di dubbio uno degli avversari più astuti, subdoli e contorti - e dunque più pericolosi - che i quattro pards abbiano mai incrociato nella loro "settantennale" esperienza di raddrizzatorti lungo la Frontiera. Concordo totalmente con Barbanera circa le considerazioni sulla doppiezza del personaggio, ed ho tratto anche io l'impressione che non si capisca mai del tutto se sia don Fabio Esqueda a vestire all'occorrenza i panni di Lucero, o piuttosto sia l'esatto contrario. Più precisamente, dal mio punto di vista Lucero/don Fabio Esqueda altri non è, se lo si vuole, il prodotto di una sorta di "civilizzazione" forzata cui vennero all'epoca sottoposti alcuni giovanissimi nativi, una rieducazione che nel suo caso ha prodotto un lucido folle, forse a suo modo mosso da un proprio ideale, perenemente in bilico - sia nella mente che nella mera forma - tra due mondi completamente opposti l'uno all'altro. Ne consegue che anche io ritengo che l'ottima riuscita di questa storia, da considerarsi a tutti gli effetti uno dei classici texiani, risieda principalmente nella caratterizzazione dell'antagonista, volutamente non svelata sino in fondo da Gianluigi Bonelli, il cui supremo capolavoro è stato, a mio personale avviso, la sequenza dell'ultima, tragica cavalcata di Lucero/don Fabio Esqueda verso la missione da cui era fuggito da ragazzo, con l'intento di chiedere perdono al frate da lui ucciso alcuni giorni addietro prima di esalare a sua volta l'ultimo respiro, il tutto senza che i quattro pards - caso forse non unico, ma di certo assai raro nel mondo di Tex - possano mai vederlo in volto, o meglio nel suo vero volto (in occasione della sparatoria, era vestito da mescalero), dovendosi piuttosto accontentare di vederne la modesta tomba. Le mie sole perplessità sono relative al ruolo che devono esattamente avere avuto i pastori messicani incaricati di coprire i predoni di Lucero dopo le incursioni criminose della banda: quello catturato da Tex sostiene di non essere al corrente della doppia natura del proprio datore di lavoro, per quanto Griego deve comunque aver fornito qualche motivazione agli ordini che impartiva per conto del suo capo. Facile che i pastori fossero stati incentivati a non fare troppe domande dietro minacce di passare brutti momenti, tuttavia il dubbio rimane. Così come però rimane, senza esserne intaccato, il superaltivo lavoro di GLB, ulteriormente impreziosito dalla matita di Letteri, come sempre particolarmente a suo agio nelle storie ambientate nel Sud-Ovest, tra apaches e messicani.
  9. juanraza85

    Le collane di Tex

    Personalmente, oltre alla serie normale, reputo una spanna sopra gli altri i Texoni, per via della lunghezza e della qualità delle storie, oltre che per i disegni affidati sempre - tranne un paio di eccezioni - a guest star del fumetto italiano ed estero (poi va da sé che vi siano storie che possano soggettivamente piacere più rispetto ad altre, ci mancherebbe). Insomma, ritengo che questa collana abbia davvero qualcosa di "speciale" per come lo intendo io, ossia abbia una sua caratterizzazione ben definita, al pari dei cartonati (alcuni dei quali hanno narrato avventure giovanili di Tex, altri sono stati affidati a professionisti del fumetto estranei all'universo texiano che, dunque, hanno di fatto reinterpretato il Ranger ed il suo mondo), che pure apprezzo abbastanza e, parzialmente, dei Color Tex, al cui riguardo vorrei però fare un distinguo: ritengo si stia facendo un buonissimo lavoro sugli albi di storie brevi, in cui gli autori sono chiamati - e spesso trovo vi riescano - a saper unire brevità ed esaustività degli episodi, mentre dal mio punto di vista quelli contenenti storie lunghe, dopo il primo albo che a me piacque molto, sembrano essersi un po' persi per strada, ed occorrerebbe trovare una soluzione che li valorizzi meglio. Stesso discorso mi sento di fare per i Maxi, collana che a mio parere è dotata di un buonissimo potenziale ma che purtroppo alcune scelte editoriali sembrano avere un po' penalizzato. Un po' la riuscita non ottimale in sede di stesura delle sceneggiature, un po' i disegni che non sempre sono risultati convincenti ai più, un po' - o forse soprattutto - perché troppo spesso si è avuta l'impressione (talvolta confermata in maniera più o meno esplicita) che tali storie siano state dirottate sui Maxi perché non ritenute idonee ad altre collane cui erano inizialmente destinate (che poi possano essere piaciute o meno esula dal mio ragionamento). Decisamente una serie che, per come la vedo io, di "speciale" ha davvero poco, come ho già avuto modo di dire altre volte. Discorso differente per quanto riguarda i Magazines, che di fatto altro non sono che Almanacchi riadattati per ragioni editoriali: le storie possono anche essere passabili, ma non mi pare lascino particolarmente il segno nel cuore di noi appassionati, quanto ai contenuti di cultura western - film, letteratura, videogiochi, ecc. - devo confessare di averli spesso trovati un po' stucchevoli, ovvero troppo asetticamente elencativi (ovviamente, è un mio parere personale). Di conseguenza, mi sento di affermare che questa è forse l'unica collana "speciale" di cui davvero non avvertirei la mancanza dovesse cessarne la pubblicazione. Non posso ancora pronunciarmi, per evidenti motivi, sulle storie del giovane Tex Willer, benché le premesse sembrino essere alquanto incoraggianti. Al riguardo, oltretutto, sembra sia ferma intenzione della SBE procedere con la pubblicazione di tali storie fin quando vi sarà adeguata tiratura: l'intento mi sembra saggio, ed anzi vorrei fosse esteso anche alle altre collane "speciali". In altre parole, a mio avviso si dovrebbe quantomeno tentare di valorizzare TUTTE queste serie, ciascuna a suo modo, altrimenti alla Bonelli dovrebbero seriamente interrogarsi circa la possibilità eventuale di chiudere quelle che non funzionano al meglio.
  10. Sia chiaro che il mio non voleva certo essere un processo alle intenzioni, Ely ..! Comunque sia, tra i tre antagonisti messicani che tra me e te abbiamo rivangato il solo che, a mio personale avviso, meriterebbe sulla carta una nuova possibilità contro Tex potrebbe essere il Supremo. Zamora, a mio modo di vedere, altro non faceva che godere dei frutti del certosino - per quanto sommamente cinico - lavoro del colonnello Olivera, la vera mente della storia che vide i due impegnati contro Tex. Insomma, a me pare troppo simile ad Antonio Herrera... P. S. Nel mio precedente post ho chiamato il minore dei fratelli Herrera Hector, ma in realtà si chiamava Victor... Avevo fatto confusione con l'omonimo centrocampista messicano del Porto ..!
  11. In realtà, la storia si era conclusa con lui prigioniero di Tex e compagnia che si allontanavano dal paese di Valle de Rosario, per cui, effettivamente, Antonio Herrera in linea teorica potrebbe essere ancora vivo, tuttavia in buona sostanza non credo vi siano, almeno a mio personalissimo avviso, presupposti particolarmente solidi per una sua "riesumazione". Mi spiego meglio: la vera anima nera della grottesca e sanguinaria congiura di cui fu al tempo coprotagonista - e di cui comunque avrebbe dovuto essere principale beneficiario - era di fatto il fratello minore Hector, onde per cui una volta eliminati da Tex, Kit e Montales costui e la maggior parte dei loro bravacci, Antonio Herrera da solo non avrebbe potuto fare granché. In primis, perché egli stesso usato da Tex quale lasciapassare per allontanarsi insieme ai pards da Valle de Rosario, in secundis perché la maggior parte degli abitanti del paese - benché a lui fedeli - altro non sembravano che campesinos e minatori con poca dimestichezza con le armi, infine in terzis perché, pur senza poterne essere certi, si può a mio parere ragionevolmente supporre che, una volta al sicuro, Montales abbia adoperato tutta la propria influenza di governatore del Chihuahua affinché l'esercito si recasse a Valle de Rosario per spegnere anche gli ultimi fuochi della congiura e, soprattutto, afinché Herrera fosse messo in condizione di non poter più nuocere. Oltretutto, se si considera tutti gli omicidi eccellenti di cui era stato mandante insieme al fratello, è alquanto plausibile che possa essere stato condannato alla pena capitale e che questa possa essere stata eseguita da un pezzo. Insomma, seppure dovesse essere ancora vivo, personalmente sono portato a dubitare che lo si possa rivedere contro Tex. Sia chiaro che il mio è un semplice parere di lettore, ed è quindi ancora più chiaro che la SBE possa avere in mente progetti completamente diversi riguardo il buon Antonio...
  12. Riguardo a come abbiano fatto Castle e Muggs a sopravvivere sono giunto anche io sin da subito alla medesima conclusione (vista l'opulenza del progetto che El Supremo aveva pianificato tempo prima, sarebbe del resto assurdo credere non avesse dispense ultrafornite di cibo e materiale), trovo invece assai pertinente - ora che hai fatto notare tale aspetto - la tua osservazione circa l'apparente facilità con cui a quanto sembrerebbe Castle è riuscito a subentrare al secondino corrotto (in effetti, data la delicatezza dell'incarico è poco credibile che un sostituto possa essere assunto senza che il direttore - in quanto responsabile del carcere - abbia prima effettuato le opportune verifiche e reperito le informazioni di sorta), quanto al progressivo avvelenamento di Lawrence sono invece del parere che, a guardare l'intera questione, sia la parte che più sta in piedi. In altre parole, assumendo che il direttore abbia dato il suo assenso - le ragioni, a questo punto, possono anche passare in secondo piano - che Castle subentrasse a Lawrence, sostenendo questi di dover accudire la madre malata, non si può escludere che, con l'inganno e di nascosto da tutti, Castle possa essere riuscito ad imprigionare lo sventurato secondino nel sotterraneo della cella del Maestro, il quale potrebbe successivamente aver provveduto a nutrire ed avvelenare il malcapitato quel tanto che bastasse affinché giungesse all'esecuzione vivo ma in condizioni fisiche tali da poter passare per Andrew Liddell. Tutto ciò, ovviamente, calcolando bene la tempistica dell'avvelenamento in rapporto agli eventi ed all'imminenza dell'esecuzione. Perlomeno, questa è la mia ipotesi di ricostruzione della faccenda, al netto del passaggio di consegne "incriminato" tra Lawrence ed il "cugino" Castle...
  13. Che i disegni di Dotti in questa storia sarebbero stati pressoché perfetti (almeno, sinora lo sono stati) ci avrei scommesso ancor prima di vedere le tavole in anteprima nei mesi scorsi... Infatti, come molti altri forumisti sapranno, Dotti ha già avuto modo di disegnare in modo superlativo la New York dell'800, nel n° 127 di Dampyr American Museum, una vicenda che ha come sfondo la rivolta contro la coscrizione obbligatoria del 1863. Non credo sia quindi del tutto peregrino immaginare che la casa editrice abbia affidato a lui questa quadrupla anche in virtù dell'ottimo precedente ...
  14. Allora avevo supposto bene..! Ho esposto questa come prima ipotesi appunto perché quella cui prestavo maggior fede, le successive le ho citate giusto per passarle in rassegna tutte. Ma, ripeto, a lume di logica ho da subito ritenuto verosimile che Tex sia già passato da Chicago, anche se finora mai per qualcuna delle sue avventure...
  15. Ovviamente non ho elementi per risponderti in maniera precisa, ma ricordo perfettamente che nessuna avventura di Tex si è mai svolta a Chicago, per cui quella intrapresa a suo tempo da Repetto ed interrotta a quanto pare per via delle condizioni di salute del Maestro argentino sarà la prima. Tuttavia, dato che il treno che ha portato Tex e Carson da New York partiva appunto da Chicago, è verosimile che - per quanto notoriamente restii alla vita cittadina - Tex e Carson abbiano potuto sommariamente visitare la città prima di salire in carrozza. Oltretutto, se non vado errato sin da fine '800 Chicago era uno snodo ferroviario molto importante nel collegare Ovest ed Est degli Usa, per cui credo sia quantomeno lecito ipotizzare che Tex ed i pards possano avervi fatto brevi soste spesso e (mal)volentieri in occasione delle loro trasferte all'Est. Certo, non si può nemmeno escludere a priori che la storia di Repetto fosse originariamente destinata ad essere pubblicata prima del ritorno di Andrew Liddell e Nick Castle, ma in tal caso si tratterebbe di una dimenticanza alquanto grossolana - benché perdonabile, ci mancherebbe - in termini di mancata revisione pre-stampa. Più facile, qualora Chicago sia stata tirata in ballo a sproposito, che possa essersi trattato di una semplice svista, nel senso che magari Buffalo Bill intendeva dire "New Orleans" (dove insieme ai pards si trovò lui stesso a fronteggiare le folli gesta del Maestro), ed invece gli è stata messa in bocca "Chicago"...
  16. juanraza85

    [Tex Willer N. 0]

    Infatti, si tratta solo dell'ennesima incongruenza, una delle tante con cui Tex è nato e che abbiamo raccapezzato in gran numero nel corso delle varie discussioni sul Forum. Ma credo sia una caratteristica grossomodo intrinseca del fumetto in generale, oltretutto non credo sia da sottovalutare il fatto che Tex ha comunque iniziato ad essere pubblicato a fine anni '40, e possiamo ben immaginare come all'epoca potesse essere difficile reperire informazioni precise su quelli che dovevano esattamente essere i costumi del Vecchio West e dei suoi abitanti (vedasi al riguardo i primi Navajos raffigurati come indiani delle pianure, il nome stesso attribuito a Tiger Jack, eccetera). Per cui, ritengo che oramai tali inesattezze originali vadano accettate, in quanto a loro modo hanno comunque contribuito a creare il Tex che apprezziamo. Detto ciò, mi accodo alla domanda di JohnnyColt: cosa conterrà esattamente il numero 0 della nuova collana?
  17. juanraza85

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Ma perché chiuderla?!?! Come giustamente ha detto qualcuno, a me avere un "malloppone" da leggere tutto di un fiato fa piacere! Non ci vedo nulla di male che qui ci finiscano storie più semplici o disegnatori - senza offendere nessuno - di seconda fascia.... Anzi, personalmente non vedo l'ora di leggere anche le storie di Diso, Cossu, De Luca, Scascitelli, Felmang... Guarda che mica ho detto di non volere mallopponi da leggere ... Ho semplicemente esposto il mio punto di vista, secondo cui la collana Maxi andrebbe valorizzata come una qualsiasi altra uscita speciale, altrimenti almeno a me continuerebbe a sfuggire il senso di pubblicare storie che abbastanza spesso - e basta leggere il forum per assumerlo come dato di fatto - non hanno incontrato il favore dei lettori, salvo significative eccezioni varie volte citate nei commenti precedenti. Tutto qui. Ben vengano i mallopponi da leggere tutti di un fiato, quindi, ma converrai con me che dovrebbero avere veramente un qualcosa che li renda "speciali", ove per "speciali" si intenda dire dotati di un qualcosa che li valorizzi in maniera specifica rispetto alla serie mensile ed alle altre collane texiane . Va da sé che poi potrebbero continuare a piacere a Tizio e non piacere a Caio, ma almeno si tenterebbe di far fare ai Maxi un salto di qualità che sinora non si è quasi mai visto, o almeno io non l'ho quasi mai visto.
  18. juanraza85

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    E' anche il mio pensiero... La collana Maxi dovrebbe a tutti i costi scrollarsi di dosso l'etichetta di "collana di ripiego" che assai mal si intona, a mio parere, ad una pubblicazione sulla carta "speciale". In altre parole, a mio avviso una collana sarebbe da ritenersi davvero "speciale" se impreziosita di storie dotate di un quid particolare che le caratterizzi (non che siano mancate in alcune occasioni, ma dovrebbe essere la regola e non l'eccezione), viceversa se viene utilizzata quale soluzione di ripiego per storie che per un motivo o per un altro l'editore non se la sente di pubblicare sulla serie regolare - perlomeno, secondo il comune sentire di molti lettori/forumisti - parlare di serie "speciale" suona come una spiacevole contraddizione in termini. Onde per cui, dal mio modesto punto di vista stando così le cose la collana Maxi ha solo due strade davanti a sé: o la si dota di un taglio particolare che la renda davvero unica (al pari dei Texoni, dei Color, dei cartonati e dell'imminente serie sul Tex giovane), oppure bisognerebbe seriamente interrogarsi sull'opportunità di chiuderla. Il tutto detto con simpatia, e precisando sempre di essere un lettore che parte dal presupposto che tutte le storie del Ranger, al netto dei gusti personali di ognuno di noi, abbiano in partenza pari dignità.
  19. Senza alcun dubbio è una di quelle storie che hanno contribuito a creare e trasmettere il Mito di Tex quale è giunto sino a noi. Il capolavoro di Gianluigi Bonelli è stato appunto quello di saper costruire, adoperando uno spunto iniziale in sé non originalissimo, una trama che definire complessa è forse riduttivo, infarcita com'è di personaggi complessi e spesso contraddittori, tutti caratterizzati in maniera impeccabile, e di trame che si intersecano tra loro per poi riunirsi. Le peripezie di Tex, oltretutto, hanno prodotto tra i propri effetti anche una valorizzazione non sempre eguagliata, né prima né dopo, dei suoi tre pards, che probabilmente sgombri della "ingombrante" presenza di Tex al loro fianco, hanno potuto godere di totale autonomia decisionale, benché probabilmente non facendo altro che ragionare come avrebbe ragionato lui. Ho apprezzato anche i disegni di Nicolò, contraddistinti dal suo tipico tratto senza fronzoli ma al contempo senza incertezze.
  20. juanraza85

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Che nelle iniziali intenzioni dell'editore Oklahoma dovesse essere un'iniziativa straordinaria ed irripetibile lo sapevo già, credo anzi di averlo a suo tempo appreso proprio qui sul Forum, per il resto apprendo solo ora e con grande stupore tutti gli altri retroscena riguardanti in un modo o nell'altro la discussa collana dei Maxi. Mi preme anzitutto premettere che anche io sono del parere che, a prescindere dalla collana cui sono destinate e/o dirottate, di base le storie di Tex hanno tutte pari dignità e potenziale validità, che poi piacciano o non piacciano è puramente soggettivo e più o meno condivisibile. Detto ciò, col senno di poi credo che tutti o quasi converremo che Nei territori del Nordovest nella serie regolare avrebbe fatto la sua porca figura, ma eventualmente sarebbe stata più che adeguata anche su un Texone, viceversa mai avrei detto che Figlio del Vento e Alaska potessero essere inizialmente destinate ad altrettanti Texoni, salvo poi essere dirottate sul Maxi per differenti motivi. Nel caso di Figlio del Vento, in tutta onestà credo che una storia del genere, sia per trama che per disegni, avrebbe anche potuto essere scartata, mentre Alaska ha comunque una trama ed una sceneggiatura di tutto rispetto, evidentemente rovinate in parte da dei disegni che, oltre che a quanto emerge non tutti farina del sacco di Fernandez, hanno forse il difetto - perlomeno dal mio punto di vista - di far sembrare i personaggi sin troppo in carne. Decisamente curioso, nonché assolutamente inaspettato, il retroscena riguardante invece I Lupi Rossi e L'ultima diligenza: non saranno magari dei capolavori, ma si tratta di due delle mie storie preferite - in special modo la prima - del tanto e forse non del tutto a ragione bistrattato sesto centinaio di Tex.
  21. L'ultima ad essere stata composta a tutti gli effetti di quattro albi - intendendosi albi interi da 110 pagine ciascuno - è stata Athabasca Lake uscita tra il dicembre 2004 ed il marzo 2005...
  22. Iniziavo a sospettarlo purtroppo, benché in linea teorica non fosse da escludere che potessero entrare in gioco in un secondo momento, in uno dei prossimi albi... Per quanto se la memoria non mi inganna nelle indiscrezioni uscite nei mesi scorsi su questa storia si diceva ci sarebbero stati...
  23. Nell'albo che ha visto il ritorno del Maestro e di Nick Castle, nel prologo si è potuto appurare che, dopo essere stato catturato nel blitz della Marina messicana, El Supremo è in attesa della condanna capitale, ma dal dialogo tra i pescatori pare di capire che sia comunque ancora vivo. Da ciò mi è sorto un dubbio: non è che in casa SBE qualcuno non abbia del tutto escluso la possibilità eventuale di riproporlo in un futuro più o meno prossimo ?? In fin dei conti, anche nell'universo texiano la giustizia messicana non sembra così irreprensibile e risoluta... Ed anche un certo Steve Dickart, pur condannato a morte, è riuscito a scampare alla forca, sia pure negli Usa...
  24. Per quanto mi riguarda nessuna delusione, anzi! Credo di aver tratto un notevole piacere nel leggere l'albo anche in virtù dei momenti di racconto dei gesti quotidiani di Tex e Carson, ed io aggiungo del loro approccio ad una realtà fino ad allora del tutto sconosciuta come New York, che sin dal primo impatto percepiscono come diametralmente opposta alla loro frontiera, ed ancor più moderna, dinamica e frenetica delle grandi città in cui hanno già avuto motivo di recarsi in precedenza. Momenti del genere, che a mio modo di vedere consentono di cogliere il lato più umano di Aquila della Notte e dei pards, credo siano solo un bene in Tex, ovviamente a patto che poi non ve ne sia un surplus ...
  25. juanraza85

    [Tex Willer N. 0]

    Che Piccinelli fosse una garanzia lo si sapeva bene... Ma davvero questa tavola è spettacolare! P.S. vedendola penso sempre più che sia davvero un peccato che, data la sua attività di copertinista per Zagor, non sia potuto divenire a tutti gli effetti membro dello staff di Tex...
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