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TWF - Tex Willer Forum

Josey Wales

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Tutto il contenuto pubblicato da Josey Wales

  1. Josey Wales

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Ma il paragone non ha lo scopo di stabilire quale dei due autori è più bravo dell'altro. Al contrario, sono le nostre personali preferenze riguardo i vari autori che, insieme ad altri fattori, influenzano e determinano l'esito del paragone. Paragone che, ovviamente, non ha alcuna velleit? "scientifica" e nessuna pretesa di oggettivit?. Infatti, è anche per questo che personalmente preferisco "Fuga da Anderville", storia che ha saputo solleticare le mie corde molto più dell'altra. Incuriosisci anche me: pericoloso in che senso ?Nel caso specifico, l'accostamento ha la sua ragion d'essere nell'ambientazione comune alle due storie. Un' ambientazione che è molto speciale, molto forte, e assolutamente d'eccezione ( quanti episodi hanno visto protagonista un giovane Tex che si muove tra giacche grige e blu è Ben pochi ) Se un domani Boselli e Civitelli - tanto per dire - confezionassero una nuova storia ambientata nel periodo della guerra di secessione, sarebbe inevitabile metterla a confronto con "Tra due bandiere" e "Fuga da Anderville". Io, almeno, non potrei farne a meno.
  2. Josey Wales

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Se mi è concesso un OT: Giulio Carlo Argan era uno di quei critici che abboccarono ingoiando amo, lenza e canna in occasione della famosa "beffa dei Modigliani", negli anni '80, quando tre o quattro studenti di Istituto tecnico gettarono nelle acque di Livorno alcune teste da essi scolpite alla maniera di Modigliani. Argan fu appunto tra i primi a dichiarare solennemente che si trattava certamente di opere del livornese. Ero un ragazzino all'epoca, ma ricordo ancora la faccia di Argan intervistato in tv, ancora convinto che quei mamocci di pietra fossero autentici "Mod'" anche dopo che i tre birboni avevano già rivelato lo scherzo. Nonostante la burla fosse stata smascherata, l'illustre critico ancora insisteva sulla necessit? di fare esami scientifici per stabilire l'autenticit? dei reperti... Che figura. Non so perchè, ma tendo a non fidarmi molto del giudizio di Argan sul valore del fumetto in generale... Fine OT Anche se devo dire che "Tra due bandiere" non rientra tra i miei episodi favoriti, è anche per me una gran bella storia. E trovo interessante quanto di positivo è stato messo in luce nei messaggi predecenti. Se non la apprezzo come forse dovrebbe, ciò è probabilmente dovuto al fatto che non riesco ad evitare il paragone con "Fuga da Anderville". Sarà una questione di stile narrativo ( anch'io sono un lettore "formatosi" con Nizzi e non con G. L. Bonelli ), di resa grafica ( per l'identico motivo: mi sono formato con Ticci e non con Galep ); ma soprattutto, le sensazioni straordinarie che mi ha regalato la vicenda dei fratelli Walcott non le ho avute leggendo la storia di Bonelli e Galep. Però voglio rileggermela quanto prima, è un bel po' che non la riprendo.
  3. Josey Wales

    [358/362] Sioux

    Beh, in fondo non c'è niente di male nel prendere spunto da altre opere, se il risultato è valido. In questo caso, comunque, non parlerei esattamente di trama scopiazzata, anche se i punti di contatto sono molto evidenti ( quella puntata di "Alla conquista del West" io l'ho vista qualche anno fa, quando trasmisero la serie mi pare su La7, e rimasi molto stupito nel riconoscervi distintamente pezzi di due episodi di Tex a me molto familiari ). Non dimentichiamo che Sergio Leone - lui sè - ha letteralmente scopiazzato il film "La sfida del samurai" di Kurosawa, e ne ha tirato fuori "Per un pugno di dollari". E non credo che il valore di quest'ultimo ne venga sminuito.
  4. Josey Wales

    [Texone N. 07] Il Pueblo Perduto

    Questo è forse il texone meno texone di tutti. Ai testi abbiamo l'erede di G. Bonelli, e alle matite il disegnatore più rappresentativo di Tex, che insieme confezionano una storia molto classica per contenuti. Potrebbe dunque tranquillamente essere una storia della serie regolare. L'unico motivo che ne giustifica la pubblicazione in un texone è una sorta di riconoscimento ufficiale alla grandezza di Ticci ( se mai ce ne fosse stato bisogno ), con la presentazione di un suo lavoro in una edizione di prestigio. La vicenda non è tra quelle che mi hanno entusiasmato di più, ma è buona. C'è anche un momento piuttosto "forte", quando Tex e Carson trovano il professore agonizzante: la scena viene presentata con classe, cioè senza mostrare i particolari raccapriccianti che pure si intuiscono, e che possiamo leggere nelle espressioni dei pard. Si è detto che il formato gigante avrebbe lasciato insoddisfatto lo stesso Ticci. Sarà. La mia ammirazione nei confronti dell'arte del Senese è sconfinata, in qualunque formato e su qualsiasi supporto. Se Ticci facesse uno scarabocchio con la biro su una delle pareti di casa mia, asporterei il pezzo di muro contenente il graffito, lo incornicerei e chiuderei il tutto sotto vetro. Quindi anche questa sua prova per me è preziosissima. Tutte le tavole hanno il consueto, inconfondibile potere suggestivo del maestro. L'apparizione del pueblo, poi, è da perdercisi dentro. Per inciso, a me la parte finale ricorda il film "L'oro di Mackenna". Considerato che il soggetto non mi sembra eccelso, direi che siamo a metà tra l'8 e il 9. Arrotondo per difetto a 8 perchè per me i Texoni dovrebbero avere qualcosa che giustifichi la denominazione di "Albo speciale" ( uno sceneggiatore o un disegnatore d'eccezione, o quantomeno una vicenda inconsueta ).
  5. Josey Wales

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    A questo piccolo gioiellino assegno un 9. Se dovessi considerarlo solo in riferimento alla serie degli Almanacchi, darei certamente 10. Ma onestamente, anche per la sua brevità, non può rivaleggiare con altre storie di più ampio respiro, quindi tengo conto anche di questo nella mia soggettiva valutazione. Si tratta comunque di un ottimo esperimento. E' stato usato il termine "poetico" per questa storia bella e discreta, con i suoi due personaggi così ben riusciti: condivido appieno. Mi piacerebbe rivederli, Zeke e Anatra Zoppa. I disegni di Calegari sono estremamente suggestivi. Ottima la resa dell'ambientazione, bello l'effetto nel flashback. Questo Almanacco fa parte della selezione di albi che custodisco con grande cura. Avrò sempre voglia di rileggerlo.
  6. Josey Wales

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Questo è Il Texone per antonomasia. Incarna alla perfezione lo spirito di questa collana speciale. La storia è buona, ma viene quasi completamente oscurata dagli incredibili disegni. Ancora oggi, quando lo riprendo, non riesco mai a "leggerlo": sto sempre l' a soffermarmi sulle singole vignette, a squadrarne ogni particolare... vado una pagina innanzi, poi due pagine indietro, poi di nuovo avanti, così, interrompendo in continuazione la lettura e quindi la narrazione. Tutto è di straordinario impatto: dalla grande e complessa scena del temporale alla piccola vignetta dove la semplice accensione di un fiammifero in un cunicolo buio crea un grande effetto. Dicevo che quest'opera è la perfetta incarnazione dello spirito più genuino dei texoni. Un maestro del fumetto esterno allo staff che, una e una sola volta, si cimenta in un'opera ( meravigliosa, in questo caso ) ambientata nel mondo di Tex. Capolavoro stupendo dal punto di vista grafico generale. Quanto all'interpretazione che Magnus ci ha dato del personaggio Tex, pur rispettosissima dei canoni classici, per come la vedo io va bene solo nell'ottica di eccezionalit? dei texoni. Che voto dovrei assegnare è Se si trattasse di una storia normale, terrei in considerazione sia disegni che soggetto/sceneggiatura. Ma come ho detto - non me ne voglia il grande Nizzi - questo è il texone di Magnus. Quindi 10.
  7. Prime impressioni a caldo. Le premesse sono buone, ma mi trovo d'accordo con Ymalpas nel ritenere che tutto dipender? dal secondo albo. S P O I L E R: Un paio di considerazioni. Il racconto della redenzione viene risolto in un batter d'occhio: a fine pagina 36 Guillermo Blanco è ancora un bandito; dopo sole cinque vignette, a fine pagina successiva, lo ritroviamo convertito e pronto a prendere i voti. Come sia maturato il travaglio spirituale, la crisi mistica, non ci viene fatto vedere. Questo aspetto interessante non viene nemmeno toccato di striscio, ma lasciato alla nostra immaginazione. Avrei preferito qualcosa di più. Tre sole vignette, a pagina 63, ci mostrano un padre Clemente in solitario raccoglimento, dalle quali sembra peraltro che il ravvedimento sia sincero. Nessuna sorpresa in tal senso dovremmo avere, quindi. Di questo personaggio veniamo a conoscenza solo di alcuni momenti della sua vita da fuorilegge ( per nulla straordinari, comunque ). Abbiamo insomma una figura interessante: austera, un po' misteriosa, un po' enigmatica. Affascinante più per quello che non vediamo che per quello che vediamo, più per ciò che ci fa intuire e immaginare di sè, che per quello che veniamo a sapere concretamente. Emana un'aura di grandezza, vedremo se e come verr? concretizzata. Quanto a Tex e Carson, nel corso dell'albo sono impegnati in un paio di normalissimi scontri a fuoco, più un veloce pestaggio ai danni di un osso tutt'altro che duro. Ordinaria amministrazione, niente di particolarmente avvincente. Altri personaggi interessanti non ce ne sono. Gallardo e Cesar sono anch'essi personaggi ordinari, clich? che abbiamo visto decine di volte. F I N E S P O I L E R Tutto questo per dire che questo albo mi risulta interessante più per le premesse che pone in prospettiva della seconda parte che per quanto accade realmente. Ecco, per ora non posso dire di essermi esaltato particolarmente, sono però in curiosa attesa. Il prosieguo mi dir? se sono davanti ad una gran bella storia o ad un onesto lavoro, come dice Ymalpas. Ortiz è più pulito. Accettabile, ma non mi piace più come ai suoi esordi texiani.
  8. Josey Wales

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Buona storia anche per me. Letta in due giorni consecutivi. Non mi ha mai annoiato, ha sempre tenuto alta la mia attenzione fino alla fine. Scorrevole e interessante. Per quanto riguarda Faraci, quindi, preferisco di gran lunga questa prova rispetto alla recente "Braccato". Bene così. Repetto non è tra i miei preferiti; in particolare sono sempre presenti quelle espressioni facciali un po' spiritate che accomunano tutti i suoi personaggi, uno dei suoi marchi di fabbrica; però ha fatto un buon lavoro. Disegni piacevoli e mai pesanti. Le varie ambientazioni sono rese bene. Non scendo in ulteriori dettagli perchè ripeterei cose già dette da altri. Tra il 7 e l' 8. Diciamo 8, per il confronto con "Braccato".
  9. Josey Wales

    [382/384] La Tigre Nera

    Quella, secondo me, è una delle scene più strepitose che si siano mai viste sulle pagine di Tex. L'atmosfera sospesa del teatro, il disturbatore che invoca le ballerine, l'esasperazione di un concentratissimo Amleto che nuovamente interrotto in piena trance interpretativa scaglia stizzito il teschio... e poi lo stupore di Carson nel realizzare come il capolavoro shakespeariano tratti delle vicende di uno "scavafosse"; come pure la faccia che fa Tex, poco prima con l'albergatore: "... C'è Amleto nella nostra città !" - "Chi c'è ?"... Sarà molto difficile eguagliare questi livelli. Tutta la storia comunque è bellissima. Sì, non ha la profondità di "Fuga da Anderville" o di altri memorabili episodi, ma trovo che il suo pregio consista proprio nel fatto che, con semplici ingredienti - il cattivo misterioso, l'indagine, l'azione rocambolesca - Nizzi sia riuscito a costruire una vicenda assai avvincente e con scene da antologia, che poi Villa ha reso spettacolare in ogni tavola, da par suo. Risultato, tre albi di livello veramente eccelso. Da 10, senza dubbio.
  10. Josey Wales

    Qualit? attuale dei disegni

    Riconosco che il problema dei post lunghi è che si tende a leggerli in fretta e tutto d'un fiato, perdendosi dei pezzi e rischiando di non cogliere nel senso giusto le affermazioni di chi scrive. Penso ti sia sfuggita questa mia frase: "Tanto per giocare un po' al Piccolo Editore...". Era una implicita ammissione di mancanza di competenze in materia di strategie editoriali, che si aggiungeva all'altra ammissione fatta nella premessa che dava inizio al mio precedente post, ossia di non avere la pretesa di essere un vero, autentico esperto di disegno e di fumetto. Il che, tradotto, significa: "Non pretendo di erigermi a giudice del lavoro di professionisti che ne sanno molto più di me in un certo campo, e il lavoro dell'editore lo lascio a chi lo sa fare; per cui prendete ciò che dico per quello che ?: opinioni di un appassionato, non sentenze.". Del resto, ho detto che Font mi è indigesto, non che è un cattivo disegnatore. Forse ho sbagliato ad usare il termine "pensionamento" per Ortiz e Font, probabilmente può suonare offensivo. Me ne scuso con loro, qualora leggessero questi miei sproloqui. Credo tuttavia di avere il diritto, come lettore di Tex, di esprimere liberamente i miei gusti nei confronti di questo o di quest'altro autore, e di affermare che desidererei tanto che Tizio fosse più presente e che Caio uscisse dallo staff artistico. Che c'è di male è Non crederai mica che l'Editore decida chi pensionare sulla base di ciò che legge nei miei post ? @Paco: Su Mastantuono non mi sono ancora fatta un'idea precisa. Mi spiazza un po'. Forse ho ancora bisogno di tempo per abituarmi al suo stile. Quanto a Font, il suo stile non mi piace proprio, nel senso che non mi sembra adatto a Tex se non per qualche albo speciale, nello spirito dei texoni per intenderci.
  11. Josey Wales

    Qualit? attuale dei disegni

    Esprimere un giudizio con cognizione di causa sul livello qualitativo dei disegnatori richiederebbe di essere degli esperti in materia. Io sono un appassionato di disegno, so tenere una matita e tracciare delle linee, ma non sono un professionista n° posso ritenermi un esperto. Un po' come quegli appassionati di musica che vanno ai concerti, ascoltano molti dischi, magari strimpellano il piano o la chitarra, ma non avendo compiuto studi regolari e completi di musica spesso non possono comprendere appieno ( e quindi giudicare ) il valore reale di una composizione musicale o di una esecuzione. Fatta questa doverosa premessa, quindi riconoscendo tutti i limiti delle mie competenze da appassionato dilettante, dico che "mediocre" è una valutazione che pare esagerata anche a me. Quella dei disegnatori di Tex non sarà la squadra delle meraviglie, ma buttarla così già è un po' eccessivo. Comunque, valutare l'offerta del 2012 ci serve per chiederci cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione del 2014, 2015... 2020 e così via. Ossia: si potrebbe fare qualcosa per innalzare ancora un po' il livello medio della squadra nei prossimi anni ? Tanto per giocare un po' al Piccolo Editore, proporrei quanto segue: 1) Pensionare alcuni disegnatori come Ortiz e Font. Inutile che al riguardo ripeta ragioni già abbondantemente illustrate da altri ( anche se il primo dei due mi risulta meno indigesto del secondo ). 2) Richiamare Villa nello staff dei disegnatori di storie e affidare le copertine a qualcun altro ( ognuno ha la sua fissa, questa è la mia ). Certo sarebbe una grave perdita, ma il guadagno si rivelerebbe ben maggiore, perchè poter apprezzare delle nuove storie disegnate da lui non avrebbe prezzo. Sono dieci anni che non ne sforna una, forse fra altri due vedremo il suo texone, e quindi siamo a dodici anni di latitanza. E' un po' come se un grande regista smettesse di fare film e si limitasse a produrre locandine, sia pur splendide. E' vero, ci sono alcune copertine di Villa che da sole valgono più delle centodieci pagine dell'albo che introducono. Ma, a parte il fatto che tutte le considerazioni sulla meticolosit?, sulla preparazione e realizzazione di queste bellissime copertine si potrebbero tranquillamente fare su qualunque singola vignetta di ciascuna delle storie disegnata dal Maestro, il fatto è che nel suo caso ci è stato negato il valore aggiunto dell'arte fumettistica: ossia la potenza narrativa, la capacità del disegno di far vivere un racconto. Una copertina cristallizza un momento, focalizza una situazione, sintetizza l'essenza di un episodio, ma le manca la narrazione. Tex è un fumetto, non una collezione di immagini, per quanto belle. E il disegnatore più bravo - per me - del fumetto Tex da dieci anni non realizza fumetti, ma solo immagini ad esso strettamente correlate. Più di qualche disegnatore potrebbe surrogare Villa come copertinista, almeno parzialmente; l'assenza di storie da lui disegnate non è compensata, questo resta un vuoto non colmabile. Perciò spero che prima o poi arrivi la grande notizia, magari sul thread delle anticipazioni curato da Carlo Monni. 3) Blindare i fratelli Cestaro, legarli a Tex in esclusiva. Già sono lenti di per sè, se poi si mettono a disegnare Dylan Dog... mi sa che la prossima volta che li rivedremo sarà in coincidenza con il nuovo passaggio della cometa di Halley. Per me è importante che ci siano delle "colonne", dei riferimenti stabili e rappresentativi. A parte Civitelli, Ticci ( che però è nell'ultimo periodo creativo ), e Ortiz ( va be' ), di colonne non ne vedo. Alcuni non sono adatti per esser considerati tali, molti altri sono meteore: fanno un'apparizione, ricompaiono dopo un lustro, se e quando ricompariranno ancora non si sa, non si capisce su quali di essi si può contare per il futuro... Ecco, forse bisognerebbe decidersi a formare un ristretto gruppo di disegnatori come i Cestaro, cioè particolarmente bravi e indicati per Tex ( perchè le due cose non coincidono sempre ) che costituiscano un nucleo fisso su cui fondare presente e futuro del nostro fumetto preferito. Rimettete Villa in squadra, agguantate i Cestaro e qualcun altro talentuoso legandoli a Tex in esclusiva, fate a meno di alcuni disegnatori di dubbia resa, anche a costo di ridurre il numero delle uscite di qualche maxi o color o almanacco, e vedrete che la squadra si avviciner? ad un vero Dream Team. Quanto questo sia realizzabile in pratica ( ammesso e non concesso che la mia ricetta sia valida ! ), è un altro paio di maniche.
  12. Josey Wales

    Tex E' Morto?

    L'unico evento che può essere considerato come "morte" è la chiusura della serie. In senso figurato, Tex morirebbe nel momento in cui dovesse subire cambiamenti così radicali da risultare irriconoscibile. In entrambi i casi, mi sembra ragionevole pensare che siamo molto lontani da tali scenari. Detto questo, è altrettanto ovvio che ognuno ha in mente il "suo" Tex, e può legittimamente considerarlo vivo, morto, in buona salute, stanco, in agonia, a seconda di quello che vorrebbe leggere e guardare sulle pagine di questi albi. A questo proposito, penso che Calvera, in un suo messaggio precedente, abbia centrato un punto importante facendo notare come la fascia in cui si è "formato" il lettore giochi un ruolo decisivo nel condizionare le sue preferenze, e di conseguenza le sue aspettative. Io per esempio ho cominciato a leggere Tex quando si trovava in prossimit? del numero 300. Questo ha avuto alcune importanti ripercussioni sulla mia immagine mentale di Tex, sia grafica che narrativa. Una fra tutte ( ho un po' di timore a dirlo perchè so di pronunciare un'eresia ), il Tex di Galep non è mai riuscito a conquistarmi: gli ho da subito preferito di gran lunga quello di Ticci, di Fusco, e degli allora esordienti Villa e Civitelli. Dal punto di vista grafico, per me "Tex Willer" = volto + figura del modello di Ticci, al quale ha fatto seguito l'altra egregia interpretazione dal Villa maturo. Nella mia personale scala delle rappresentazioni di Tex, Galep non ha mai occupato i primi gradini. Suona assurdo, vero è A me è successo così. E ancora: avendo ricevuto l'imprinting dal tipo di stile narrativo che caratterizzava quel periodo, non sono riuscito ad apprezzare le storie del primo centinaio che ho letto successivamente grazie alle ristampe. E' normale che un fumetto cambi nel corso dei decenni, nonostante i tentativi di preservarne le caratteristiche essenziali ( sulle quali comunque non c'è accordo unanime, come risulta leggendo questa discussione come molte altre ). Io ho accolto con favore la variante Boselli e non ho avuto difficolt? ad apprezzarla sin da subito, mentre faccio un po' fatica ad adattarmi alla varietà di stili grafici che in tempi recenti si susseguono senza punti di riferimento precisi e stabili. Insomma, non è automatico adattarsi a qualsiasi cambiamento, dipende molto da ciò che ha portato ciascuno di noi ad amare Tex. Se uno si è entusiasmato a questo fumetto per alcune precise caratteristiche che ora non ritrova più, trovo normale che possa disaffezionarsi. Quindi, a parte i toni lugubri, non mi scandalizza più di tanto che alcuni abbiano decretato la dipartita del nostro eroe. Per loro è così.
  13. Josey Wales

    [393/395] Intrigo A Santa Fe

    Chiedo scusa, nel precedente post non ho osservato la norma numero uno del forum. E' capitato e non succer? di nuovo. Le regole della casa sono sacre per me e non mi sogno neanche di metterle in discussione. Mi preme solo puntualizzare che non c'era alcuna intenzione di fare dello "spam", attività alla quale non sono minimamente interessato: se mi sono iscritto al forum è soltanto perchè mi fa piacere parteciparvi. Mi dispiace di risultare inutile e poco stimolante alle conversazioni. Vedrà di migliorare.
  14. Josey Wales

    [393/395] Intrigo A Santa Fe

    Buona storia, mi è piaciuta. Sia per i disegni che per il soggetto.( Mi è scappato il clic sul pulsante 'voto nullo'... In realtà volevo aggiungere il mio voto, cioè 7. )
  15. Di norma, occorrerebbe armarsi di un minimo di obiettivit? nel giudicare una storia. Ma a volte le sensazioni ricevute hanno il sopravvento, e il giudizio va a costruirsi prepotentemente ed esclusivamente su di esse. E' il caso di questa storia, per quanto mi riguarda. Caso pressocch? unico, lo garantisco, in cui non riesco nemmeno a tentaredi essere un pochino obiettivo. Con la premessa appena fatta, devo confessare che "Il segreto del morisco" è la storia più noiosa che abbia mai letto in vita mia, non solo di Tex ma di tutto ciò che di fumettistico mi sia capitato per le mani. Sei mesi interminabili di tedio assoluto. Commento da considerare solo a titolo statistico. Con rispetto immutato per Nolitta e Letteri, ai quali va sempre il mio grazie per tutto quello che ci hanno dato. -ave_
  16. Josey Wales

    [463/465] I Sette Assassini

    Molto, molto bella. Concordo sostanzialmente con gli interventi immediatamente precedenti: storia un po' anomala per Tex, ma di tanto in tanto vanno benissimo episodi di questo genere ! Un bel 9 pieno.
  17. Avevo comprato solo i primi, poi basta; qualcuno l'ho recuperato di seconda o terza mano. Diciamo che la spesa è eccessiva per l'interesse effettivo degli articoli ivi contenuti ( naturalmente, parlo del mio interesse ). Vi ho comunque letto buone storie, ben fatte considerando la loro brevit?: su tutte, "La ballata di Zeke Colter", bella. Non so come stanno riuscendo gli ultimi Almanacchi, ma anche se contenessero ancora storie di buona qualità non li comprerei comunque, per il motivo che ho detto.
  18. Per quanto mi riguarda:1) Il maxi è un formato interessante e ha prodotto alcune storie pregevoli; nonostante il calo qualitativo recente, se ben gestito potrebbe ancora riservare buone cose, proprio per come è concepito ( storia lunga e completa, senza il vincolo di un numero preciso di pagine ). Quindi lo salverei. 2) Non ne aumenterei il numero delle uscite. A me sembra che nel Tex attuale ci sia già troppa carne al fuoco e troppi autori coinvolti, di caratura e stile assai variegati. Come altri, sono del parere che per il momento sarebbe preferibile concentrarsi sulla qualità della serie regolare, piuttosto che pensare ad allargare ulteriormente l'offerta.3) Sarei contrario a rimpiazzare il Maxi con un secondo Color. Fortemente contrario.
  19. A me personalmente lo stile di Font non risulta gradito. O almeno, lo stile dell'ultimo Font ( il suo texone non non mi era dispiaciuto ). Posso aggiungere anche che preferirei a mia volta che il suo posto fosse preso da qualcun altro. Ma è il mio parere personale; anche se in questo caso è in linea con quello dei più, non credo sia dimostrabile che la quasi totalit? dei lettori di Tex lo condivida, tanto da giustificare un allontanamento di Font dallo staff artistico a furor di popolo. E non penso sia dimostrabile neppure il presunto disimpegno del disegnatore. Insomma, gli unici che possono decidere sulla cosa, valutando l'aspetto artistico e altro, sono gli editori.
  20. Josey Wales

    [358/362] Sioux

    Eccola qua, trovata ! ( Mi riferisco alla storia di cui parlavo nel mio precedente post ). La storia si dipana nelle puntate nn. 5, 6, 7, ovvero le prime tre della prima stagione, della serie "Alla conquista del west" ( 1978 ). Trama ( estratto da Wikipedia ): "Nel 1868 una rappresentativa dei reali di Russia è in visita, e vorrebbe partecipare alla caccia dei bisonti. Zeb rifiuta di fare da guida ammonendoli che sono in via di estinzione e perciò altrettanto preziosi per i Sioux capeggiati dal suo amico fraterno Satangai. Viene così scelta un'altra guida senza scrupoli, Bringeroff, facendo cacciare i bufali in territorio Sioux e provocandone la ovvia reazione. I Sioux quindi rapiscono due rappresentanti reali Russi. Zeb cerca di risolvere il problema. Zeb organizza uno scambio per risolvere la situazione tra i Russi e i Sioux ma durante lo scambio Sergeij viene ucciso per aver ferito al volto Satangai peggiorando così la situazione. Zeb si allea con gli indiani visto che l'esercito ha intenzione di sferrare un piano d'attacco sulla tribù dei Sioux. . Zeb riesce a convincere il capo indiano Satangai a consegnarsi all'esercito, ma questi preferisce sacrificarsi per il bene del suo popolo." Nell'ultima scena zio Zeb entra nel forte con in braccio la salma del capo Satangai. Come dicevo, il capo Sioux è interpretato da Ricardo Montalban. Il giovane arrogante nipote dello zar è invece interpretato dall'attore che, nel film "I Magnifici sette", dava il volto a Chico. Altrettanto bravo. Per chi lo volesse, ci sono ancora in circolazione i dvd di "Alla conquista del West". A me questa serie è piaciuta tantissimo.
  21. Josey Wales

    [358/362] Sioux

    La storia è bellissima. Vorrei far notare un particolare che mi pare non sia stato evidenziato: il soggetto è molto simile a quello di una puntata della serie tv "Alla conquista del West" ( degli anni Settanta ), finale tragico compreso. L' il giovane cacciatore straniero che poi veniva rapito era il nipote dell'Imperatore di Russia, e naturalmente a togliere le castagne dal fuoco c'era zio Zeb... Tra gli attori, un superbo Ricardo Montalban nei panni del capo indiano.
  22. Josey Wales

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Avete già detto tutto ben prima di me. Mi inserisco perchè ho da poco riletto questo Texone dopo parecchi anni, e le impressioni e sensazioni ricevute sono rimaste immutate. Secondo me è davvero uno dei migliori. Penso che anche un lettore non legato a Tex lo apprezzerebbe come uno splendido esempio di storia a fumetti. Nizzi sosteneva che quel modo di gestire il personaggio potrebbe rivelarsi pericoloso, a lungo andare. Non credo ci sia questo pericolo. Dal mio punto di vista, produrre più spesso ( anche nella serie regolare ) storie di questa intensit?, con personaggi così "scolpiti" e con Tex un po' defilato perchè è la narrazione che lo richiede, non può che far bene a questo bellissimo fumetto. Storie così non possono che arricchire la nostra saga preferita. I disegni di Parlov sono perfetti, per l'occasione. Mi dispiace che la sua collaborazione a Tex si sia limitata a quella unica esperienza.
  23. Josey Wales

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Capisco. Beh, l'aspetto positivo è che le tante nuove leve sono tutti professionisti ben preparati tecnicamente ( anche se a volte sembra mancare quel potere evocativo di certi 'vecchi' maestri nel rendere le ambientazioni western e non solo ). Quanto ai fratelli Cestaro... Non si potrebbe costringerli a giurare fedelt? a Tex su una montagna di bibbie, e spedire qualche confetto a chiunque chieda di distoglierli dalla loro missione artistica texiana è :DScherzo, ovviamente.
  24. Josey Wales

    Top 5 Personale Sui Disegnatori Texiani

    Non posso esemermi...1) Villa, Ticci ( a pari merito ) ---3) F. lli Cestaro 4) Fusco5) Blasco ( molto particolare, mi affascinava tanto )
  25. Josey Wales

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Grazie per la risposta, Ulzana. Mi resta ancora un dubbio... Io avevo "mollato" Tex poco dopo il n°500: come specificato nel thread "Lo staff dei disegnatori, dalle origini ad oggi", all'epoca c'erano 12 disegnatori. In dieci anni si è passati da quei 12 agli attuali 30 circa ! E i Maxi, i Texoni, gli Almanacchi, c'erano anche allora. Faccio ancora un po' di fatica a raccapezzarmici doubt
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