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Pedro Galindez

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Tutto il contenuto pubblicato da Pedro Galindez

  1. Anche IMHO non è un gran demerito usare alcune tipologie facciali ricorrenti: a parte il già citato Letteri, anche Nicol' non era alieno dal ricorrere a tale espediente per velocizzare il proprio lavoro. Quanto a Segura, ho letto soltanto il suo ultimo Maxi e quindi non ho molti elementi per giudicare. Sulla base di questa sua ultima prova, mi pare comunque di poter dire che lo sceneggiatore spagnolo non manca di talento narrativo, ma che purtroppo la sua confidenza con Tex e con gli elementi basilari della saga è limitata, sicch? ( anche per la sua propensione ad estremizzare personaggi e situazioni ) le scene "stonate" non mancano e limitano alquanto il valore delle sue trame. Quanto al giudizio di Ubc a favore sull'affinit? dello sceneggiatore spagnolo con GLB, non convince granch? neppure il sottoscritto; penso tuttavia che qualche granello di verità lo contenga non solo e non tanto per quanto riguarda l'elemento "improvvisatorio" presente nelle sceneggiature di Segura, quanto per la presenza in esse di soluzioni narrative un po' naive ( come la grottesca zuffa in cui i pionieri accecati dall'avidit? mettono ko Tex a sediate, in cui pare proprio che Segura abbia voluto divertirsi e divertire i suoi lettori, però anche a spese di Tex, purtroppo ) paragonabili ( queste sè, a mio avviso ) ad alcune ingenuità delle primissime storie di Tex. Tutto sommato, in base a quanto ho letto, ritengo che Segura possa essere utilmente adoperato nella nicchia che la casa editrice gli ha trovato, ma che una sua presenza fissa nella serie regolare susciterebbe le perplessit? di non pochi lettori.
  2. Pedro Galindez

    Galleria Di Giovanni Ticci

    Sai per caso quando è stata realizzata quest'ultima immagine, Anthony? Dal soggetto sembrerebbe ispirata a "Omicidio in Bourbon Street" ( e dunque risalirebbe a non più di un paio di anni fa ), ma il volto di Tex ( pur visto di profilo ) sembra più giovanile e meglio definito di quanto lo siano in media quelli tipici della più recente fase stilistica ticciana. La tavola mi pare del resto di ottima qualità.
  3. Questa è la copertina del volume 158 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Pagato per uccidere": conterr? gran parte di "Intrigo a Santa Fe" ( nn. 393 - 395 ) e l'inizio de "Il testimone" ( nn. 395 - 397 ). La copertina di Claudio Villa riprende una scena della prima storia, cui si rif? anche il titolo. ? Sergio Bonelli Editore
  4. Pedro Galindez

    Kit Willer, Un Ranger ?

    Se non ricordo male, Kit Willer si presenta come "ranger in missione speciale" anche in "A sud di Nogales" ( n. 199 ), quando, dopo aver disarmato in un saloon di Nogales un complice di Solly Slade e un amico di costui, si imbatte nel locale sceriffo. Penso perciò che il suo status sia analogo a quello di Tex e Carson, ossia che possa essere utilizzato dal comando dei rangers per incarichi particolari e se lui stesso si dichiara disponibile.
  5. Ecco la copertina del volume 157 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola col titolo "Il tempio sotterraneo". comprender? le ultime battute de "Il segreto del Morisco" ( nn. 387 - 392 ) e le prime pagine di "Intrigo a Santa Fe" ( nn. 393 - 395 ). La copertina di Claudio Villa ( come del resto il titolo ) fa riferimento ( in chiave molto evocativa ) alla prima vicenda. ? Sergio Bonelli Editore
  6. Infine l'ho letto anch'io. Disegni di Fusco a parte,IMHO questa breve storia può ben essere catalogata nella categoria del "niente di entusiasmante, niente di tristo": a parte il colpo di scena iniziale ( comunque facilmente prevedibile sol che si fosse consultato il riassunto disponibile presso la SBE ) la vicenda si snoda in maniera lineare e tutt'altro che imprevedibile, ma senza illogicit?, squilibri e cadute di tono. Vero, Tex e Kit Willer non devono certo fare gli straordinari ( dato che i banditi con cui hanno a che fare, oltre a non essere nati con un cuor di leone, se la cavano meglio col veleno che col piombo ), ma in definitiva tengono gli occhi ragionevolmente aperti e si dimostrano sempre all'altezza della situazione. Anche la "scena delle pecore", tanto censurata come grottesca, mi pare abbastanza divertente, anche perchè, se si ride, si ride dei banditi . Per quanto riguarda Fusco, devo anch'io dire che l'artista ligure chiude in bellezza: non solo i suoi disegni sono di miglior qualità rispetto a quelli della fase estrema di un Galep o di un Letteri, ma fanno registrare anche un certo miglioramento rispetto ad "Athabaska Lake" o "Moctezuma". Insomma, a mio avviso:soggetto 6sceneggiatura 6-disegni 8
  7. Come rivela Sergio Bonelli alle pp. 11 - 12 del vol. 156 della "Collezione Storica a colori", in edicola oggi, "Il segreto del Morisco", la più lunga avventura texiana finora pubblicata, avrebbe dovuto assumere proporzioni ancor più imponenti. Su richiesta della redazione, infatti, Nolitta tagli? all'ultimo istante una trentina di pagine ( peraltro già realizzate da Letteri, come mostrano alcune vignette pubblicate in versione "colorata" nello stesso volume ), in cui Tex, nel corsoo della sua ricerca del figlio scomparso, si sarebbe dovuto anche scontrare con una banda di Apache.
  8. Questa è la copertina del volume 156 della "Collezione Storica a colori", in edicola da domani con il titolo "La cripta dei misteri": comprender? gran parte de "Il segreto del Morisco" ( nn. 387 - 392 ) , a un cui momento si ispira la copertina di Claudio Villa. ? Sergio Bonelli Editore
  9. Pedro Galindez

    Galleria Di Aurelio Galleppini

    Non ti devi preoccupare, Ymalpas, perchè l'immagine è molto simpatica, nonostante il cranio macrocefalo del nostro ranger che la fa collocare a colpo d'occhio nella fase tarda dell'attività di Galep anche se non si notasse la data 1988; probabilmente più antica ( e comunque di qualita alquanto più elevata ) mi sembra l'immagine "sarda" postata da AtThe Rocks.
  10. Pedro Galindez

    Galleria Di Fernando Fusco

    Molto belle le due ultime immagini postate! Sarei curioso di sapere quando sono state realizzate: il "quadretto di famiglia" sembra IMHO coevo alle storie realizzate dall'artista ligure nella seconda parte del quarto centinaio ( "L'uomo con la frusta", "Guerriero Apache", "La lettera bruciata" ), mentre il disegno non chinato postato da Ymalpas mi sembrerebbe alquanto più tardo ( il volto di Tex mi ricorda quelli di "Moctezuma" ).
  11. Pedro Galindez

    [190/191] El Muerto

    Non sono molto convinto di quanto dici, Anthony. In primo luogo perchè, come dice il proverbio "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", cosa dimostrata ( anche se a quanto pare assai meno felicemente ) anche da altri avvenimenti ( come il film texiano con Giuliano Gemma, fatto con attori avvezzi al western spaghetti e a cui lo stesso GLB non disdegn° di partecipare come comparsa ); se alcuni elementi dello "spaghetti - western " potevano essere utili a far venir fuori una vicenda di eccellente livello, possiamo fargli una colpa di averli usati? In secondo luogo, se dovessimo prendere troppo sul serio le accuse di plagio dovremmo liquidare senza merc? sul piano artistico storie come "I diavoli rossi" ( nn. 338 - 340 ) e "L'ultima diligenza" ( nn. 546 - 547 ), il cui plot ricalca nelle sue linee essenziali quello di "Ombre rosse", o "Gli invincibili" ( nn. 438 - 440 ), perchè ispirato a "Il mucchio selvaggio", o "Le colline dei Sioux" per la ( presunta ) dipendenza del suo climax emotivo da un episodio del telefilm "Alla conquista del West" e molte altre vicende che attingono o ammiccano a ben conosciute fonti letterarie e cinematografiche; ciò che conta IMHO è il modo in cui determinati elementi vengono usati, non già il fatto che vengano usati. Infine, se vi era qualcuno con ben poco diritto di elevare accuse di plagio, era proprio Sergio Leone che aveva desunto gli elementi fondamentali della trama di "Per un pugno di dollari" da "La sfida del samurai" di Kurosawa e che ne "Il buono, il brutto e il cattivo" si era ispirato in parte a "La grande guerra" di Monicelli; certo, i risultati erano stati assai brillanti, ma ( almeno nel primo caso ) l'accusa di plagio era a mio parere molto più motivata.
  12. Comprato e letto oggi il n. 591. IMHO l'albo ha una funzione essenzialmente di prologo, nel quale sono presentati i tre filoni narrativi che compongono la storia: . Il loro intreccio sembra promettere una storia di ottimo livello e molto godibile, anche perchè il rapporto tra Tex e Kit Willer mi sembra insolitamente "paritario" e non privo di reciproche "frecciatine" ( come quelle usuali tra Tex e Carson, con l'unica differenza che Kit recita il ruolo di solito assunto da suo padre, che indossa invece i panni di Carson ), ; l'unico problema IMHO sarà vedere come tanta "carne al fuoco" verr? "sistemata" in sole 110 pagine. I disegni di Bruzzo mi sono finora sembrati di livello piuttosto buono ( cosa richiesta anche dai disegni di lord Hodson come quelli raffigurati nella prima vignetta di p. 31 o nella quarta di p. 96 ), anche se alcune raffigurazioni dei due pards ( come il Kit Willer dell'ultima striscia di p. 54 o il Tex dell'ultima vignetta di p. 56 o della terza di p. 58 ) mi paiono alquanto meno riuscite del resto.
  13. Ecco la copertina del n. 154 della "Collezione Storica a colori", in edicola dal 7 gennaio 2010 con il titolo "Il sentiero della vendetta"; comprender? la seconda parte de "La Tigre Nera ( nn. 381 - 384 ) e le prime pagine di "Furia Rossa" ( nn. 384 - 387 ). Come nel precedente numero, titolo e copertina non si riferiscono alla medesima storia: la copertina di Villa fa infatti riferimento alla prima vicenda ( da lui stesso disegnata ), mentre il titolo si rif? alla seconda storia. ? Sergio Bonelli Editore
  14. IMHO, se il paragone fosse solamente con il "centinaio d'oro" di GLB, n° Nizzi n° altri potrebbero pensare di risultare vincitori ( per quanto anche qui si possano fare delle distinzioni: mentre vicende come "Il giuramento", o "Il figlio di Mefisto" e forse anche " Odio senza fine" attingono sfere emotive impossibili da toccare per Nizzi e per chiunque altro, già "In nome della legge" può trovare un degno termine di paragone [ del resto, come è stato soprannominato Nizzi? ] in "L'uomo con la frusta", mentre una vicenda come "Il ritorno di Montales" è IMHO inferiore a "I cospiratori", che pure le si ispira ) se invece il paragone venisse fatto con qualunque altro periodo della storia editoriale di "Tex", parlare di "età dell'oro" a proposito del primo periodo dell'attività texiana di Nizzi ( da "Un diabolico intrigo" [ nn. 273 - 274 ] a "Furia Rossa" [ nn. 384 - 387 ]) non mi sembrerebbe affatto infondato: a mio parere infatti non solo non vi sono state cadute di livello clamorose, ma le vicende di eccellente livello sono state molto numerose, dato che a quelle citate da Anthony e Paco mi sentirei di aggiungere "I cospiratori" ( nn. 304 - 307 ), "Gli strangolatori" ( nn. 312 - 314 ), "Il ragazzo selvaggio" ( nn. 317 - 319 ), "Nelle paludi della Louisiana" ( nn. 330 - 333 ), "La miniera del terrore" ( nn. 336 - 338 ) e "Thonga il tiranno" ( nn. 371 - 373 ), senza contare ottimi riempitivi come " Messaggero di morte" ( nn. 302 - 304 ), "L'arma del massacro" ( nn. 319 - 321 ), " I rapinatori del Misssouri" ( nn. 326 - 328 ), "I diavoli rossi" ( 338 - 340 ), "Desperados" ( nn. 362 - 363 ) ecc. Non mi pare di poter dire che il livello medio del quinto, del sesto e del terzo centinaio ( e probabilmente anche del primo ) sia più alto di quello raggiunto dal Tex di questi anni. Di conseguenza il mio voto è sè.
  15. Ecco la copertina del volume 153 della "Collezione Storica a colori", in edicola da domani con il titolo "Il grande inganno"; comprender? la parte conclusiva di "Guerriero Apache" ( nn. 378 - 381 ) e le battute iniziali de "La Tigre Nera" ( nn. 381 - 384 ). Il titolo fa riferimento alla prima vicenda, mentre la copertina di Claudio Villa si riferisce alla seconda. ? Sergio Bonelli Editore
  16. Dal giornale della SBE, la copertina e alcune tavole del n. 592, che uscir? a febbraio: ? Sergio Bonelli Editore
  17. Lena cita ( a p. 113 del n. 463, se non ricordo male ) "un poeta italiano" che diceva "del doman non v'? certezza" ( citazione dalla "Canzona di Bacco e Arianna" di Lorenzo de'Medici )
  18. Certo, nel caso di Kid Rodelo, è lui e non Donna a prendere l'iniziativa; mi pare però difficile dire che alla ragazza ( incoraggiata del resto da gran parte dell'entourage della locanda, che trova Rodelo "tanto perbene", rispetto a Kit Willer; solo Latimer e padre Sheridan hanno qualche perplessit?, per differenti motivi ) dispiaccia la sua corte: se è vero che Donna fa cenno a Kid dell'esistenza di un altro suo "buon amico", afferma però comunque di essere "molto felice" che Rodelo sia l' con lei. Non so se Kit Willer sarebbe stato geloso ( dopotutto era partito senza salutare .......); se però si fosse davvero innamorato di Donna non credo gli avrebbe fatto piacere il colloquio romantico al chiaro di luna che ha con Kid Rodelo.
  19. Come ha già detto Anakyn, "I sette assassini" non solo riprende diversi personaggi ed elementi ( a quelli da lui citati può essere aggiunta anche la realizzazione grafica, ancora affidata a Marcello ) de "Il passato di Carson". Anch'io ritengo che la storia più antica sia parecchio superiore a questa; mi sembra infatti che tutti gli "ingredienti" presenti ne "Il passato di Carson" abbiano subito un processo di esasperazione che ha reso la vicenda, se mi si consente il paragone gastronomico, simile a un piatto formato da tanti ottimi ingredienti, ma mescolati in dosi sbagliate e cotti troppo o troppo poco . Cosè, i principali antagonisti di Tex & Co., ovvero la banda di Jack Thunder, rappresentano sè un campionario di criminali apparentemente molto variegato, come gli "Innocenti" della storia precedente; tuttavia non solo ( come è stato detto da Anakyn ) i membri della banda di Virginia City e di Bannock sono molto più realistici, ma al loro interno c'è anche spazio per una certa caratterizzazione individuale, dato che alla spietata ferocia di Boone e Waco Dolan fa riscontro il garbo da uomo di mondo del gambler Roger Laval e il patetico velleitarismo di Chester; la "famiglia" di Jack Thunder ( a parte Rodelo, che comunque è più un fiancheggiatore che un vero e proprio membro della banda ) è invece IMHO un monolitico concentrato ( certo pericoloso, ma fin troppo pulp e sopra le righe ) di ferocia, sadismo pazzia, menomazioni e poteri quasi paranormali, il tutto condito da qualche ammicco al lettore colto esibito in bella mostra ( Monk che cita ostentatamente il Riccardo III di Shakespeare ), un po' come aveva fatto Medda in "Orrore" ( la cosa non riguarda però solo questo versante della trama: se Medda aveva piazzato in una cittadina del West un barbiere siciliano che cantava Rossini, qui abbiamo addirittura Lena che cita Lorenzo de'Medici ). Anche il versante sentimentale della trama perde IMHO non poco se paragonato con gli analoghi elementi de "Il passato di Carson", in cui l'amore di Carson e Clemmons per Lena ( la cui esitazione tra i due si spiegava benissimo ricordando la sua professione di cantante da saloon ), pur messo al centro dell'attenzione in un numero relativamente ristretto di pagine, conferiva ancor maggior rilievo emotivo e profondit? umana alla vicenda. Qui invece la rete di flirt, conversazioni e pettegolezzi di cui sono al centro Lena, Donna e i loro amici e pensionanti ( e in cui vengono attirati i due Kit, l'incolpevole Tiger, oltrech? Rodelo ) occupa una parte molto più grande della storia ( gran parte dell'albo n. 463, oltrech? un discreto numero di pagine del n. 464 ), finendo IMHO per conferirle una tinta a metà tra il romanzo rosa e la commedia salottiera, piuttosto incongrua per la saga texiana ( oltrech? assai stridente con la crudeltà pulp di Jack Thunder e dei suoi associati ) e per immeschinire i personaggi di Lena ( fin troppo coquette nella sua voglia di far ingelosire Carson per una matura proprietaria di albergo ) e soprattutto di Donna ( che in due giorni cade nelle braccia prima di Kit Willer poi di Kid Rodelo ). Si potrebbe sostenere che Boselli abbia volutamente enfatizzato questi elementi rosa per stabilire un drammatico contrasto con la cupa ferocia della banda di Thunder, ma tale spiegazione mi pare infirmata dal fatto che ( a differenza di "Massacro", in cui GLB ci faceva assistere alla tranquilla vita quotidiana degli abitanti di Glendale per renderci maggiormente disposti alla pietà vedendo quelle stesse persone barbaramente sterminate dagli Apaches ) . Come dice Lena a sua figlia a pag. 112 del n. 463, sono le donne come loro a rappresentare il maggior pericolo per gente come i pards. A mio parere la prestazione offerta in questa vicenda dal quartetto sul piano dell'azione pare fatta apposta per confermare la tesi della vecchia fiamma di Carson. Infatti, dopo essersi intrattenuti piacevolmente a Heaven . A differenza della sceneggiatura, i disegni di Marcello mi paiono degni di reggere il paragone con quelli de "Il passato di Carson", anche se rispetto ad allora il disegnatore ligure ha IMHO fatto registrare un certo calo. In sintesi, IMHO: soggetto 7-- sceneggiatura 5 disegni 8--
  20. Pedro Galindez

    [561/562] Soldi Sporchi

    Anche per me "Soldi sporchi" non è quel che si dice una storia con grandi ambizioni, dato che risente di una certa prolissit? ( non era certo necessario che il "cattivo" rimasto nell'ombra fino all'ultimo una volta rivelatosi a noi lettori, ci spiegasse nei minimi particolari quale era stato il piano da lui ordito per diventare ricco ), oltrech? di un atteggiamento non troppo attivo di Tex e Carson sul fronte investigativo; d'altra parte però la trama non presenta forzature o inverosimiglianze, i nostri eroi se la cavano bene sul piano dell'azione ( specie Tex ), e ( come altri hanno già detto ) il colpo di scena con cui scopriamo l'identit? del principale "cattivo" è assai riuscito, come del resto è riuscita ( per quanto non originalissima: basti pensare al capitano Larrimer de "La freccia spezzata" ) la sua caratterizzazione. Buoni senza riserve IMHO i disegni di Del Vecchio. Insomma, a mio avviso:soggetto 6,5sceneggiatura 6,5disegni 8.
  21. Condivido quanto detto da Wasted: come i ritocchi facciali di Galep credo dimostrino, la casa editrice ha sempre considerato Muzzi come la versione al quadrato dei tanti "ghost artists" che hanno fatto vivere Tex nel suo periodo eroico, mentre solo molto raramente la stessa sorte è toccata a Fusco ( mi viene in mente soltanto "Il clan dei Cubani", in cui alcuni volti sono stati ritoccati da Ticci ), considerato un membro a pieno titolo dello staff grafico texiano fin da "L'idolo di smeraldo". Non sono molto sicuro che, come ipotizza Magia Nera, la storia destinata infine all'Almanacco 2010 sia stata progettata in un solo albo per consentire a Fusco di disegnarla meglio, soprattutto perchè il disegnatore ligure, anche intorno all'ottantina di primavere, aveva una rapidit? di esecuzione quasi pari a quella di colleghi ben più giovani ( se non ricordo male, una decina di tavole al mese anche in questa estrema fase della sua attività ). In ogni caso, se con il suo ritiro, la prima generazione dei disegnatori texiani rimane rappresentata solo da Ticci, non è che per quella successiva le cose vadano meglio, dato che è rappresentata soltanto da Villa e Civitelli ( cioè di fatto, negli ultimi anni, dal solo Civitelli, visto che gli impegni di copertinista di Villa sono cresciuti in maniera esponenziale ). Tutti i disegnatori delle successive generazioni hanno iniziato la loro attività texiana in epoca successiva al ritiro di GLB e anzi ben addentro al quinto centinaio ( paradossalmente, dopo Ticci, Civitelli e Villa, il disegnatore di "Tex" con maggiore anzianit? di servizio tra quelli ancora attivi è uno straniero, ossia Ortiz, che ha esordito nella serie regolare col non lontanissimo n. 449, risalente al 1998 ).
  22. Pedro Galindez

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    Appunto perchè lo sceriffo di Bishop è "di mezza tacca" ( curiosamente nell'ultima pagina del n. 568 la redazione si è scordata di mettere la preposizione "di" cosicch? il lettore distratto potrebbe considerare il nome della cittadina in cui costui aveva rappresentato la Legge come il suo cognome..... ) non ci sono tutti questi motivi perchè Tex e Carson continuino ad occuparsi di lui ( anche se, per rassicurarli, promettono ai quaccheri che faranno in modo che sia ricercato ), mentre d'altra parte l'ormai ex "stella di latta" non può che cercare di starsene il più possibile lontano da Bishop e Paradise, cosicch? i quaccheri non devono temere nulla da parte sua. Ogni altra soluzione, dopo che la vicenda aveva raggiunto il suo climax emotivo con la morte di Rhonda e di fratello Elia, sarebbe stata IMHO stonata e poco convincente ( anche se Nizzi avesse avuto più pagine a disposizione ): se lo sceriffo fosse rimasto a farsi arrestare avrebbe mostrato una dabbenaggine poco conciliabile con le sue capacità di simulazione e di valutazione degli uomini ( mostrate nei colloqui coi ranger e con il messicano al servizio di Rhonda nel n. 567 ) , mentre restare ad affrontare Tex e Carson sarebbe equivalso a scavarsi la fossa con le proprie mani ( come fa, in maniera inopinata quanto sciocca, Pablo Carrizo nella storia immediatamente successiva ). Insomma, la conclusione del n. 568 non mi pare proprio così censurabile.
  23. Pedro Galindez

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    Personalmente non ne sono del tutto convinto, Virgin. A parte quanto capita ai due tavernieri de "Il ritorno del Carnicero", vi sono almeno altri due casi in cui Tex & Co. non riescono a mettere il sale sulla coda al gaglioffo cui danno la caccia:a ) ne "Il giuramento" ( nn. 103 - 106 ) Tex e Tiger, dopo essersi curate le ferite ricevute nello scontro con gli scagnozzi di Brennan, riprendono a dargli la caccia una settimana dopo ma, per quanto sappiano che si è recato a Chihuahua, non riescono più a trovarlo. Solo 15 anni dopo, la lettura casuale di un articolo di giornale consentir? a Tex e ai pards di riprendere la caccia a colui che ha provocato la morte di Lilyth e di tanti altri Navajos. b ) proprio nella storia successiva a "Dieci anni dopo", ovvero "Buffalo Soldiers" ( nn. 569 - 571 ), il comanchero Pablo Carrizo, dopo aver fatto sgozzare tutti i suoi prigionieri, se ne va dal luogo dello scontro senza che Tex e i suoi colleghi rangers, che pure lo vedono benissimo, possano farci alcunch?. Anche in questo caso, la latitanza del gaglioffo ( in Messico anche in questo caso ) dura parecchio ( 10 anni, se non ricordo male ) e non è Tex a ritrovare lui, ma lui a ritornare sulla strada del nostro ranger."Vecchi ragionieri" anche il Tex di GLB e quello di Boselli? Ho i miei dubbi in proposito.......
  24. Pedro Galindez

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    IMHO il fatto che lo sceriffo si dia alla fuga, per quanto possa essere spiegato in primo luogo con ragioni estrinseche ( il fatto che la vicenda fosse arrivata all'ultima delle 220 pagine previste ), non è affatto stonato dal punto di vista narrativo: già da quando era apparsa in scena, questa "stella di latta" al soldo di Rhonda Carpenter si era mostrata perfettamente consapevole della pericolosit? di Tex e Carson; pertanto il fatto che non si ritenesse in grado di fronteggiarli da solo era perfettamente naturale, specie dopo che Tex aveva sbaragliato gli uomini di Rhonda e quelli che lui stesso le aveva fornito; avrebbe proprio dovuto sacrificarsi per i begli occhi di Rhonda? Analogamente, in una delle prime sceneggiature di Nizzi, "Il ritorno del Carnicero, la coppia di astuti tavernieri che mette nel sacco Tex e Carson pensa bene di cambiare aria, visto che non era affatto impossibile che i due pards si ripresentassero per saldare i conti con loro.
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