Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

avv. bixler

Membri
  • Contatore Interventi Texiani

    8
  • Iscritto

  • Ultima attività

Io e Tex

  • N° 1° Tex che ho letto
    70
  • Pard preferito
    Kit Carson
  • Personaggio favorito
    Mefisto

Visitatori recenti sul profilo

L'opzione per mostrare i visitatori recenti del profilo attualmente è disabilitata.

avv. bixler's Achievements

Rookie

Rookie (2/14)

  • First Post
  • Week One Done
  • One Month Later
  • One Year In

Recent Badges

0

Reputazione nella comunità

  1. avv. bixler

    Le tre migliori storie di sempre

    Per me è difficile mettere a confronto autori molto diversi, per cui cito quelle che per me sono le migliori dei tre principali autori texiani: - La trappola (GLB) - Furia rossa (Nizzi) - Patagonia (Boselli)
  2. avv. bixler

    [658/660] Winnipeg

    Per me, il nemico bisogna andarlo a cercare in una delle prime storie in cui Tex è andato a Winnipeg... Ad esempio, ne ricordo uno tutto vestito di nero...
  3. avv. bixler

    [658/660] Winnipeg

    Ricapitolando, anche sulla base della discussione svoltasi sinora: - Jack Thunder è vivo, ma non rientra nella definizione di "vecchio nemico di Tex che tutti hanno dimenticato" (anzi, il buon Jack se lo ricordano tutti); - tenderei a escludere personaggi che non fossero di GLB, il che elimina dalla lista El Muerto; - l'attenzione di Boselli, come sappiamo, è soprattutto sui primi 50 numeri della serie mensile, il che mi induce a escludere padre Crandall; - Coffin rimane un'ipotesi plausibile, anche se credo siano ben pochi i lettori che hanno dimenticato il primo avversario di Tex.... - rimangono in piedi, naturalmente, tante altre candidature, non necessariamente incontrate in territorio canadese...
  4. avv. bixler

    [658/660] Winnipeg

    Ragazzi, scusate, ma c'è qualche ipotesi su chi sia il vecchio nemico di Tex che trama nell'ombra a Winnipeg? Io sono curiosissimo....
  5. avv. bixler

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Sospetto che, alla fine, sia una questione di donne, per cui c'è anche un sospettato numero uno...Ma magari, nel secondo albo, sarò smentito. Nel complesso, comunque, questo primo albo non mi sembra male: tanti personaggi, un buon intreccio, dosatura corretta dei flashback, i due satanassi in forma...
  6. avv. bixler

    Nizzi: Lascia O Raddoppia ?

    Io qualche storia di Nizzi la leggerei ancora volentieri. Rileggendo la serie mensile completa, non posso dimenticare il grandissimo respiro di sollievo che ha provocato in me il suo esordio (benché non firmato), in un periodo in cui, purtroppo, le storie del grande GLB erano divenute per me quasi illeggibili. E' innegabile che, dopo un periodo "aureo", la qualità dello scrivere di Nizzi sia andata col tempo declinando, ma credo non sia facile dedicarsi per quasi trent'anni allo stesso personaggio senza avere cali di tensione, se non vere e proprie crisi di rigetto. Forse avrebbe potuto scrivere un po' meno nel 6° centinaio (diciamo dopo "Mefisto"), quando gli alti e bassi sono diventati molto più frequenti: sono sicuro che la qualità delle storie ne avrebbe beneficiato. In ogni caso, attendo con interesse l'esordio di Claudio sulla collana "Le Storie"...se poi dovesse arrivare (ipotesi che ritengo improbabile) ancora qualcosa per Tex, ben venga...
  7. In questa sua storia (l'ottava, se non erro, dal suo esordio sulla collana mensile), Nizzi introduce per la prima volta i temi dei diritti violati degli indiani, della loro difficile vita nelle riserve, dell'ottusità di certi ufficiali dell'esercito, dell'intervento risolutivo di Tex che, con le classiche tattiche della guerriglia, ripara alle ingiustizie e si fa beffe dei persecutori... Temi che Nizzi riprenderà più volte in futuro (specie con la saga di Nuvola Bianca e dei suoi Sioux) ma, per il momento, la sua ispirazione trova solide radici nel passato. E non solo perché fa ripescare a Tex, dal fondo di un polveroso baule, l'antico costume scheletrico dell'”Uomo della Morte” (già utilizzato in una vecchia storia Gianluigibonelliana: albi nn. 41 e 42), ma anche perché la figura del colonnello John Middleton, come molti hanno sottolineato, richiama alla memoria altre memorabili figure di militari ostinati e ottusi come il col. Elbert di "Sangue navajo" o il col. Arlington di "Vendetta Indiana". E di quest'ultimo, il col. John Middleton condivide anche l'amaro destino finale... In ogni caso, qui Nizzi caratterizza bene i vari personaggi, contrariamente a quanto avvenuto nelle ultime storie di GLB. Lupo Grigio, il capo Cheyenne, è orgoglioso ma saggio, e non perde la sua dignità nemmeno quando è messo nella guardina di Fort Nelson: anche se poi segue tutto quello che gli dice Tex, mostra comunque la sua personalità sin dall'inizio, quando si scontra con Mocassino Rosso. Lo stesso colonnello Middleton si dimostra molto meno fesso dei suoi illustri predecessori e, pur essendo alla fine giocato beffardamente da Tex, si rivela un antipatico osso duro. Come spesso succede con Nizzi, Tex agisce in compagnia di Carson, mentre Kit e Tiger rimangono sullo sfondo (siamo all'opposto delle scelte di Nolitta...), un Carson che borbotta sempre di fronte alle idee rischiose di Tex, ma che poi lo segue fedelmente e gli dà una mano importante. Due piccole “forzature” nella vicenda. La prima, già segnalata da Pedro: pare strano che Middleton incarichi un suo milite di tornare a Fort Nelson a chiedere rifornimenti senza informarlo dei motivi della sua missione, ma limitandosi a consegnarli un messaggio in busta chiusa, tanto che quando Tex gli sottrae la busta, il soldatino torna al forte senza sapere cosa diceva il messaggio. La seconda, mi sembra che Tex rischi un po' troppo a manifestarsi nel finale come “Uomo della Morte” a Middleton, dicendogli pure che aveva mandato un telegramma a Kit e Tiger per far loro raccontare che lui e Carson, anziché con i Cheyennes di Lupo Grigio, si trovavano a caccia sulle montagne di Te-en-ta: se fossi stato in Middleton, mi sarei difeso di fronte al generale Davis cercando le tracce del telegramma con cui si invitavano Kit e Tiger a raccontar balle... Infine, interessante il fatto che questa è la prima volta che appare un personaggio caro a Nizzi, il generale Philip Davis, amico più che fidato, cui i nostri avranno modo di rivolgersi più volte in futuro, soprattutto in storie come queste che mettono in conflitto l'esercito e gli indiani.
  8. avv. bixler

    [55/56] Last Hope

    Mi sembrano numerosi gli spunti di questa storia ripresi da Claudio Nizzi nella sua bellissima "La miniera del terrore"...
  9. Godersi Tex vuol dire anche mettersi comodi sul divano, una sera d'inverno mentre fuori scende copiosa la neve, con la luce soffusa dell'abajours , nessuno che rompe le scatole e cominciare a leggere La Locanda dei Fantasmi. Con un Nizzi ormai a suo agio con il personaggio e un Letteri il cui stile si intona in modo particolare con le trame misteriose, questa storia è stata per me una rilettura scorrevole e piacevole. La diligenza bloccata sulla pista, la locanda isolata in montagna (vicino a Skeleton Pass, il nome è tutto un programma...) dove trovare riparo, la notte con il temporale, fulmini e tuoni, la leggenda di un fantasma, la presenza (per fortuna!) di un gatto nero, un passaggio segreto (tipicamente nizziano) e, naturalmente, un morto, ucciso nella notte con un coltellaccio e conseguente sparizione del cadavere. Tex e Carson (un Carson che riacquista sempre più il suo ruolo, sbiadito negli anni con GLB e quasi mai assunto con Nolitta) si trovano a investigare sul misterioso caso, alle prese con i proprietari della locanda - la famiglia Wallace (padre, madre e due figli) -, il postiglione della diligenza (Robson) e due passeggeri (Keller e Lennock) dal carattere poco socievole. Come quasi sempre in Nizzi, il mistero nasconde poco di soprannaturale e molto di umano: si tratter?, in ultima istanza, di fare i conti con una tragedia familiare con radici nel passato.... Come dicevo all'inizio, pur essendo nel complesso breve, la storia mi è piaciuta. Tex conduce la danza delle indagini in modo molto razionale, senza farsi suggestionare dalle paure di Robson e dai velati timori di Carson; il Vecchio Cammello regge bene il ruolo del partner, con spruzzatine di humour qui e l' (e, in ogni caso, salva la vita, sia pur inconsapevolmente, al Ranger); gli indizi che sembrano puntare tutti in una ben precisa direzione saranno smentiti dal colpo di scena finale. E proprio nel finale, la decisione di Tex di non procedere alla denuncia dei fatti mi sembra nel complesso condivisibile, alla luce del dramma vissuto nella locanda. In sintesi: senza essere un capolavoro, veramente un buon inizio della ?quarta centuria? texiana. ::evvai::
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.