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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. <span style="color:red;">31 minuti fa</span>, virgin dice:

    io mi ritengo un uomo di una certa cultura, senza dubbio superiore alla media

     

    Lo pensavo anch'io; ma dopo l'ultimo messaggio di Borden mi sono depresso :(

    Mi rimetto a studiare anch'io :lol:

     

    (Ah, riguardo alle mie letture da quarantena, io sto per iniziare Franz Werfel)

  2. <span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Leo dice:

     Questo è un vero capolavoro. E di Fiamme sull'Arizona cosa ne pensi? 

     

    Su Il segno del serpente non voglio pronunciarmi perché non la rileggo da una vita, ma non ne ho affatto un bel ricordo...

     

    Fiamme sull'Arizona devo rileggerla, ma anche quella la ricordo come una bella storia. Con la grande rapina invece siamo su un altro livello, quello è uno dei texoni migliori.

     

    Ma, come ho detto nel mio messaggio di prima, in questo caso la mia valutazione non è per niente oggettiva. Queste storie sono troppo legate ai miei ricordi, sono certamente tra le prime storie di Tex che ho letto da bambino (ricordo addirittura di averle lette nello studio del nonno, in mattine di vacanza scolastica...) e la mia percezione va oltre a quelli che sono i meriti o demeriti della sceneggiatura e dei disegni. Inoltre Il segno del serpente è ricco di quegli elementi, forse un po' ingenui, che solleticano enormemente la fantasia dei bambini, per questo mi rimase impressa.

  3. Quando iniziai a collezionare Tex erano usciti soltanto 6 texoni; per recuperare i primi due mi ci volle un po' di tempo, ma "Il segno del serpente", "Piombo rovente", "Fiamme sull'arizona" e "La grande rapina" li ebbi per le mani quasi subito. Se mi chiedete quale tra questi sia il migliore, da adulto risponderei certamente "La grande rapina". Ma è "Il segno del serpente" quello a cui sono più affezionato.

    Questo ha tutti gli ingredienti per stuzzicare la fantasia di un bambino di 8-9 anni, lo ricordo e rileggo con grande piacere. Il tratto di Galep, che avevo da poco iniziato a conoscere dalla lettura della serie regolare, è sempre rassicurante, ci fa sentire a casa. Ditene quello che volete, per me rimane uno dei migliori texoni.

    • +1 1
  4. Bon, direi che gli ultimi messaggi li cancelliamo perché non penso interessino particolarmente alla comunità.

    Procederò in serata, quando smetto di lavorare. E analizzeremo con calma l'accaduto tra i membri dello staff.

  5. <span style="color:red;">43 minuti fa</span>, borden dice:

    Creo che la stessa lieve irritazione e per gli stessi motivi abbia colpito alcuni di voi, non perché Patagonia non sia ottima, lo è, ma perché davvero se ne è parlato troppo e troppa esposizione non fa bene a nulla.

     

    Eh Borden, questo è quello che succede a scrivere ottime storie, poi la gente ne parla :lol:

     

    A parte gli scherzi, capisco che di fronte a una produzione sterminata e di alto livello come la tua, quando il pubblico o la critica parlano sempre delle stesse due o tre storie dimenticando tutto il resto possa essere un po' irritante. Menzionavi qualche post fa "La lunga pista", che per me è una storia bellissima, ma nessuno la ricorda mai... Così come "Cercatori di piste", o tante altre che passano in secondo piano perché "Boselli è quello de Il passato di Carson, Gli invincibili e Patagonia".

  6. ps: per chiudere definitivamente la discussione, Valerio ha specificato più volte, nei suoi primi post, il senso con cui ha usato la parola "riempitivo". Che per lui non implica alcun giudizio di valore, ma si riferisce esclusivamente alle dimensioni della storia. Ha sbagliato? Certo, ha usato impropriamente la parola che in italiano ha un altro significato, perlopiù spregiativo, e così è stata percepita inizialmente. Ma ha specificato chiaramente in che senso ha usato quella parola, quindi poi non c'era alcuna possibilità di ambiguità.

    Gli si poteva far notare in tono leggero il suo errore, invece è stato fatto in modo piuttosto sgradevole. Non mi è piaciuto, così come non mi è piaciuto l'atteggiamento vittimista di Valerio negli ultimi post.

     

    La chiudo qui, se qualcuno volesse aggiungere qualcosa lo faccia in altra sede per non ammorbare ulteriormente questo topic.

     

  7. :malato:

     

    Non se ne può davvero più dei vostri continui battibecchi.

    Finora non siamo intervenuti anche perché credo che siate tutti utenti di valore per il forum, ma ora mi vedo costretto a mettervi ufficialmente sotto osservazione; al prossimo flame scatteranno eventuali sospensioni.

    Come dice Virgin, si può ben controbattere e puntualizzare con tono leggero, non c'è bisogno di accapigliarsi su tutto. E non c'è bisogno di fare del vittimismo e di prendersela se qualcuno la pensa diversamente e ve lo fa osservare.

    • +1 2
  8. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

    Tenderei a fidarmi di @virgin , che condivide questi miei sentimenti ambigui, ma poi leggo che preferisce "A sangue freddo", tanto che @borden lo bolla come "strano", e allora tendo giustamente a non fidarmi più :D

     

     

    Tu e @virgin siete strani forte, a non farvi piacere questa storia :furiosi75: Di solito condivido il 99% di quello che scrivete, com'è che su 'sta storia la pensiamo così diversamente? 

     

    Beh, d'altra parte a me piace anche Nolitta su Tex, quindi forse quello strano sono io :dubbioso:

  9. <span style="color:red;">47 minuti fa</span>, virgin dice:

    Font che comunque, secondo me, è qui all'apice della sua carriera texiana insieme a "Gli assassini". Il suo stile è sempre riconoscibilissimo, ma poi sulla serie regolare è diventato molto più scarno ed essenziale e con anatomie sempre più imprecise.

     

    Il massimo assoluto di Font è con Colorado Belle :old:

  10. Rileggendo la storia, mi sono divertito a seguire il viaggio dei pards attraverso gli sconfinati territori del Nord-Ovest su Google Maps. E ho così scoperto, grazie ai puntuali riferimenti geografici sparsi nella sceneggiatura, che i nostri hanno seguito la pista che qualche decennio dopo sarebbe stata percorsa da orde di cercatori d'oro nella mitica corsa all'oro del Klondike - nonché da Zio Paperone in "Back to the Klondike" :lol:

    Da Skagway al Chilkoot pass, e poi giù verso Whitehorse, i luoghi sono tutti riconoscibili, così come quel mitico "canalone" sul Chilkoot pass di cui ci sono foto d'epoca incredibili sul web. Ancora una volta, anche dietro una storia di pura avventura Borden cela una documentazione attenta e accurata, e spunti di approfondimento davvero interessanti. Tra l'altro, il percorso è addirittura tutto "mappato" con street view! Ma magari Borden c'è stato di persona?

     

    ps: ovviamente io alla storia ho dato 10...

  11. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

     

    Beh, ho pensato potesse essere una particolare manifestazione dei nativi di cui non avevo mai sentito parlare e che mi sarebbe piaciuto approfondire. Non ho la cultura enciclopedica tua o di un Carlo Monni che elogia la tua risposta. Cercherò di fare domande più adeguate, solo che non è detto che me ne renda conto. Magari non ne farò affatto, va bene così?

     

    Leo, fossi in te ricomincerei a tempestarlo di domande su quel famoso team-up con Ken Parker :P:D

    In effetti è da un po' che non glielo chiedi :laughing:

     

    (si scherza, eh ;))

  12. Qui l'implicazione che Diablero sostiene, e che mi pare sia avallata da Borden, è che "se in una storia Tex viene sconfitto, allora la storia è sbagliata".

     

    È probabilmente una regola vera ed imprescindibile, ma solo nella maggior parte dei casi - nel senso che a volte non vale :lol:

     

    Tex è per definizione, per la caratterizzazione che ne è stata data in 70 anni di storia, l'eroe invincibile. Di fronte a questo assunto, capisco bene che la "caduta dell'eroe" sia una tentazione irresistibile per tanti sceneggiatori dilettanti e non, e ovviamente da mettere al bando con intransigenza.

    Tuttavia c'è anche da dire che storie in cui Tex non ne esce come vincitore assoluto permettono di sviluppare un aspetto diverso, molto raro nelle storie di Tex, cioè quello di avere storie emotivamente coinvolgenti. La maggior parte delle storie di Tex sono puro divertimento, azione ed avventura, il lettore non sta tanto a soffrire per e con i personaggi o a provare emozioni più forti di una risata (e non è nemmeno quello che il lettore chiede da Tex, eh). Ma a volte, in casi eccezionali, tutto questo ci può stare pure su Tex. A me viene in mente anche il finale de "La strage di Red Hill", che per molti di voi sarà pure una ciofeca dato l'ostracismo diffuso verso Nolitta su Tex :D, ma per me rimane una storia bellissima: è un finale che mi fa incazzare con Nolitta tutte le volte che lo rileggo, eppure... eppure è un finale che coinvolge, che emoziona, proprio perché non tutto va come Tex avrebbe voluto.

     

    D'altra parte, Borden stesso riconosce che in alcune circostanze lo farebbe anche lui (e in parte lo ha già fatto, penso a Patagonia):

     

    On 29/4/2020 at 10:44, borden dice:

    Se verrà l'idea, bene! Ma solo una GRANDE idea. Non la farei certo realizzare al primo venuto perché, sappiatelo, è il genere d'idea che viene in mente a chi Tex lo conosce poco. Facciamo Tex vecchio e stanco, che idea!-... Tex sconfitto!... Tex innamorato...  La scoperta dell'acqua calda!

     

    Li caccio tutti a pedate quelli che mi  propongono questo. Farlo vincere sempre è più difficile, sappiatelo.

     

    Ecco, nel caso di fuga da Anderville, io credo che quella fosse proprio una GRANDE IDEA, che ci ha regalato una storia indimenticabile :indiano:

     

  13. Just now, Leo dice:

     

    Pecos, converrai però che una cosa è riscontrare difetti ex post, un'altra dire che ai lettori "nati" con Nizzi piacciono le sue "storielle semplicissimi e banali", svalutando così l'intera opera di un autore che invece è stato salvifico per la testata fino a un certo momento.

     

    Senza dubbio. Questa è una sciocchezza.

  14. Just now, valerio dice:

    Si, su questo concordo. Il Nizzi dei 500 è spesso (non sempre, ci sono le loro brave eccezioni) uno scrittore che scrive col pilota automatico (lo ammette anche lui nel libro di Guarino, in fondo). E il problema non è nelle botte in testa, ma nel fatto che le storie diventarono "basic", troppo basic.

    Quello che si contesta a Diablero è, semmai, questa sua critica retroattiva del Nizzi migliore, quello cha va dai 200 ad alcune storie del 400. Ecco, qui si rasenta l'incomprensibile, anche se ovviamente si rispetta l'opinione, come qualunque opinione qui dentro.

     

    Ma guarda, io credo che rileggere le storie del miglior Nizzi con senno di poi, scottati dalla sua ultima produzione, possa portare a ravvisare anche in quel primo periodo la presenza dei difetti che poi avrebbero caratterizzato la maggior parte delle sue storie, diciamo dal numero 450 in poi. Se uno ci fa attenzione, i difetti ci sono.

    Forse però noi preferiamo goderci quelle storie - che sono indubbiamente belle storie - e magari non darci troppo peso. Oppure non ce ne accorgiamo nemmeno, le sceneggiature erano talmente coinvolgenti e divertenti da farli passare in secondo piano.

     

     

    In ogni caso io ritengo che anche il Nizzi migliore non fosse un soggettista del livello di altri - GLB, Boselli, Manfredi, Berardi, giusto per limitarci a quelli che abbiamo visto all'opera anche su Tex. Ok, di Nizzi non ho mai letto nulla al di fuori delle sue storie di Tex mentre di Boselli o Manfredi ho letto molto di più (tutto Dampyr e tutto Magico Vento, per esmepio). Però l'impressione che ho da lettore, e non da addetto ai lavori, è che senza dubbio è un autore che sapeva fare il suo mestiere in modo egregio nei tempi migliori, ma non ha mai raggiunto i livelli di creatività di altri suoi colleghi. E questo si è reso evidente quando, cessato il periodo di maggior inventiva, non è stato in grado di supportare il suo "mestiere" con delle idee che rendessero valide le sue sceneggiature.

    • +1 1
  15. Su un punto in particolare credo che Diablero abbia ragione: chi ha iniziato a leggere Tex da ragazzino, tenderà a "mitizzare" quelle letture giovanili da cui ha iniziato - chiunque ne fosse l'autore - perché, almeno è quello che succede a me, durante le riletture successive subentrano sempre elementi personali e soggettivi, ricordi e nostalgia. Ma è anche questo il piacere di riprendere in mano una vecchia storia.

     

    Anch'io, come Virgin, sono cresciuto col Tex di GLB, di Nizzi e di Boselli :lol: Ho iniziato comprando in edicola il 401, era il lontano 1994; pochi giorni prima, il mio primo Tex era stato "La legge del più forte", recuperato in uno scatolone di mio padre. Da lì ho iniziato la lettura dell'intera serie, procedendo in parallelo con i vecchi Tex riletti in ordine cronologico, e con le nuove storie della fascia 400, in cui si alternavano Nizzi e Boselli.

    Devo ammettere che non ho mai prestato troppa attenzione all'autore delle sceneggiature. Mentre mi divertivo a riconoscere i vari disegnatori storici che si alternavano nelle storie, forse non ero nemmeno consapevole che c'erano diverse persone che quelle storie le scrivevano. Me le gustavo, e basta. Sapete quando ho iniziato a fare attenzione al nome dello sceneggiatore sul tamburino? Proprio nella fascia 500. Ormai leggere quel "Nizzi" mi infastidiva, e anche qui mi ritrovo perfettamente con Virgin che si "predisponeva a una lettura meno appassionante e divertente". Ero talmente nauseato che negli anni successivi non ho mai ripreso quelle storie, quando rileggevo qualcosa di quella fascia stavo ben attento a scegliere le storie di Boselli e non di Nizzi. Tutto questo ben prima di iniziare a frequentare i forum; il giudizio me lo ero fatto da solo. E nonostante quel Nizzi fosse lo stesso Nizzi che mi aveva divertito con "La leggenda della vecchia missione" e "L'uomo con la frusta".

     

    Cos'era che mi nauseava? Io, onestamente, non mi sono mai preoccupato del Tex piccione, dei cinturoni slacciati, del personaggio "tradito". Non credo nemmeno di averci mai fatto troppa attenzione. Quello che non sopportavo erano le sceneggiature. Terribili, vuote, senza idee, piatte, banali. Da un certo punto in poi, pur se con qualche sempre più rara eccezione, le sceneggiature sono diventate il trionfo della banalità. E qui mi ricollego ad un post precedente di Diablero, che notava come in questo periodo la produzione di Nizzi fosse pure aumentata rispetto al periodo pre-crisi! Per forza: sono pagine scritte col pilota automatico, senza guizzi, senza lo sforzo di inventarsi qualcosa; se si arriva a un punto di stallo, ci mettiamo un origlione e facciamo andare avanti la trama; se manca qualche pagina per arrivare alla fine del secondo albo, aggiungiamo un bello spiegone; e così via... Per me, il problema non era il "tradimento" del personaggio, che non era più il Tex di GLB; il problema erano le storie, che erano storie brutte.

     

    E proprio per questo - adesso dico una cosa forte :capoguerra: - a me il Tex di Nolitta è sempre piaciuto! E questo (per smentire Diablero) nonostante io non abbia certo iniziato a leggere Tex con Nolitta, ma è stato forse l'ultimo autore a cui sono arrivato. Sono belle storie! Non fanno cagare! :lol: E, forse, all'epoca mi facevo molte meno pare e quello che mi bastava era la lettura di una bella storia ;)

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  16. Questa discussione ormai non ha più senso: ognuno parla di quello che gli pare a ruota libera, ci sono almeno 10 discussioni diverse che si sovrappongono e che non c'entrano nulla con quello che è il tema del topic. Senza contare le pagine e pagine in cui utenti si azzuffano e si lanciano accuse a vicenda, o travisano le parole altrui. Credo sia ora di darsi una calmata e di seguire alcune semplici regole:

     

    1) La discussione qui è su Nizzi. Se qualcuno ha qualcosa da dire su Manfredi o sull'etnologia degli indiani d'America, lo faccia nel topic apposito. I prossimi messaggi OT verranno cancellati.

     

    2) La divergenza di gusti ed opinioni è ciò che anima le discussioni, se tutti la pensassero allo stesso modo potremmo chiudere tutto, non ci sarebbe nulla da dire. Provate a discutere civilmente con chi la pensa diversamente da voi.

     

    3) Dato che non si può uscire, leggete Tex.

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