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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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  1. pecos

    Dopo Il 700

    La tua tabella e` ovviamente soggettiva, ma credo rispecchi bene il gradimento medio dei lettori, almeno sui forum. Personalmente darei una stellina in piu` a "Luna insanguinata" (che a me e` piaciuta tantissimo) e a "L"indomabile" (storia ordinaria, e` vero, ma di livello ben lontano dalle ultime storie ordinarie di Faraci). Anche "Mezzosangue" per me raggiunge le quattro stelle (ma forse qui i disegni di Font hanno abbassato il tuo giudizio). Nel complesso, comunque, il gradimento complessivo mi pare molto elevato, a conferma dell'ottimo livello raggiunto negli ultimi anni.
  2. pecos

    Dopo Il 700

    E` evidente che Tex non puo` essere cambiato radicalmente al giro di boa del numero 600. Credo pero` che a partire dal quel periodo sia iniziato un progressivo miglioramento qualitativo della testata, dovuto - a mio parere - principalmente a due fatti fondamentali: 1) l'allontanamento di Nizzi, autore che ormai aveva dato tutto e che purtroppo e` il principale responsabile del basso livello della fascia 500-600, e 2) la nuova gestione Boselli, che come curatore ha anche il compito di supervisionare le storie che vanno in edicola. Il mio voto al Tex attuale e` un 8 pieno, con l'unica nota stonata data dalle storie di Faraci, che fatico molto a digerire. Lo sceneggiatore principale comunque rimane Boselli, ed e` ovvio che se e` il suo stile e il suo modo di scrivere Tex a non piacere (anche se oggi e` sotto diversi aspetti cambiato rispetto a quello della fascia 500-600), allora difficilmente si sara` soddisfatti del Tex attuale. Non dimentichiamo poi che il parco di disegnatori di Tex e` ottimo, a parte qualche eccezione (tra cui comunque non metto Font, che e` tra i miei preferiti e considero ormai una vera colonna della serie). Ovviamente della vecchia guardia rimangono solo Civitelli e Ticci, e non si puo` piu` andare in edicola sperando di trovare Galep, Letteri o Fusco. C'e` anche una sorta di "dispersione" nella parte grafica, nel senso che il numero di disegnatori e` ormai cosi` ampio che il trovarsi di fronte di mese in mese a stili tanto diversi rende un po' spaesati. Manca quella riconoscibilita` che era assicurata quando i nomi ad alternarsi sulla testata erano pochi e si potevano ritrovare a distanza di pochi mesi. La qualita` grafica delle tavole di Tex rimane pero` - pur con qualche eccezione - decisamente alta.
  3. pecos

    The Magnificent Outlaw

    Io mi auguro che il 2016 veda il raddoppio del texone! Spero proprio di avere sia Breccia che Andreucci il prossimo anno... se dovessero essere entrambi pronti, è probabile che il buon Borden ci faccia il regalo!
  4. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    E' davvero molto bella questa discussione che si è sviluppata dopo l'intervento di Natural Killer. Tahzay secondo me coglie un punto molto importante, nella distinzione tra "fumetto popolare" e "fumetto d'autore" - distinzione che comunque non ha confini netti e su cui potremmo discutere ore. Quello che è certo è che il lettore medio di Tex non è interessato agli aspetti "autoriali" del fumetto, nella sceneggiatura come nei disegni, ma vuole una lettura rilassante, divertente, coinvolgente, arricchita da bei disegni, chiari e leggibili. Ed è proprio questo che ha decretato il pluridecennale successo di Tex, il suo essere diretto a un pubblico vasto e non a un pubblico di nicchia. Il punto in cui sono però in disaccordo con Tahzay è il fatto che la storia in questione, "Nodo scorsoio", possa essere una di quelle storie che appagano pienamente il gusto del lettore medio. Io - e con me la maggior parte dei lettori che scrivono sul forum - l'ho trovata una storia fiacca e noiosa. Gian Luigi Bonelli, uno che non scriveva certo fumetti "d'autore", nell'accezione che ne dà Tahzay, era in grado di scrivere storie in grado di intrattenere un pubblico vastissimo: quello era il vero "fumetto popolare" di grande successo, mentre questa storia di Faraci non ha niente di tutto ciò. Per questo colpisce davvero tanto l'apprezzamento riscontrato da Natural Killer nel negozio del barbiere! Come dice Paco, "Nodo scorsoio" non è certo un fumetto d'autore, ma secondo me non è nemmeno un "fumetto popolare" riuscito (a parte forse per la componente grafica).
  5. pecos

    [591/592] L' Uomo Di Baltimora

    Mi sono riletto anche questa storia, una delle più acclamate di Faraci, per cercare di capire come un autore che alle sue prime storie su Tex era stato salutato da cori di apprezzamento quasi unanimi sia ora osteggiato dalla maggior parte dei lettori. Questa è effettivamente un'ottima storia, innovativa, briosa, piacevole da leggere: non un capolavoro, ma una di quelle storie che, senza essere indimenticabile, ti fanno chiudere l'albo soddisfatto della lettura. La trovata che rende la storia riuscita è senza dubbio l'invenzione del personaggio di Hodson e la scelta di narrare la storia dal suo punto di vista - narratore che in questo caso si identifica anche in parte con l'autore stesso, credo, non certo nelle abilità fuori dal comune con le armi e con i pugni ma nelle parti più "intimiste" e riflessive. Questo rende la storia molto particolare, una piacevole parentesi tra le storie più classiche e ortodosse. Allargando però il discorso all'intera produzione dell'autore Faraci, trovo che qui siano presenti in nuce quei difetti che ravviso nelle storie successive: anzitutto l'eccessiva esilità della trama (qui abbiamo una banda di fuorilegge che rapina una banca, e poco altro), le scene allunga-brodo slegate dalla storia principale (qui il flashback in cui Tex racconta un'impresa del giovane Kit), il clima complessivo un po' piatto, senza cambi di ritmo, in un certo senso "noioso". Chiariamoci, non sto dicendo che questi difetti siano presenti anche qui: o meglio, qui non sono difetti, perché la cornice della storia e soprattutto il personaggio di Hodson la fanno funzionare alla perfezione. A ragion veduta, ravviso però anche qui quegli elementi che hanno reso le storie di Faraci non particolarmente apprezzate. Ma ribadisco, in questo caso non inficiano la bontà di una storia che ritengo perfettamente riuscita e a cui non esito a dare un bell'8 nel sondaggio.
  6. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Arrivo finalmente anch'io a commentare la prima delusione di quest'annata texiana. Sì, perché dopo diverse ottime storie che abbiamo letto sia sulla serie regolare che sugli speciali - per inciso, a me è piaciuta anche quella di Manfredi, che comunque è di tutt'altro livello rispetto a quella ora in edicola - è arrivata questa storia fiacca e senza mordente di Faraci. Come avevo evidenziato nel commento alla prima parte, ci sono dei passi avanti rispetto alle ultime prove dell'autore, come ad esempio il tentativo di imbastire un soggetto un po' più complesso e articolato rispetto agli ultimi e l'inserimento di diversi personaggi secondari, in grado di riempire le canoniche 220 pagine senza dover ricorrere a sparatorie infinite o scene allunga-brodo, uno dei maggiori difetti su cui si sono concentrate le critiche degli ultimi lavori di Faraci. Nonostante questo, la storia non decolla e per quel che mi riguarda la noia mi ha accompagnato durante la lettura. Ho trovato eccessivi i dialoghi spiegazionisti di cui l'intero albo è costellato - che spiegano cose del tutto evidenti e non ravvivano certo l'interesse nel lettore. L'elemento "giallo" poi, che dovrebbe costituire il cardine della storia, è - come già evidenziato da tanti - piuttosto malriuscito, dato che la sopresa che la rivelazione finale dovrebbe causare nel lettore viene a mancare per l'eccessiva prevedibilità della stessa. Il tono della storia, che ho trovato piatto e monotono, mi ha lasciato insoddisfatto. Forse a questo punto anch'io sono un po' prevenuto rispetto a Faraci e il mio giudizio non è del tutto oggettivo, ma ormai inizio a chiedermi cosa abbia da dare a questa testata un autore che ha scritto qualche buona storia in passato ma che ha al contempo palesato di non essere a suo agio con la scrittura di Tex. Alla storia ho regalato una sufficienza, ma sono molto di manica larga. Non sono davvero queste le storie che vorrei leggere, certo non mi aspetto un capolavoro ogni mese, ma vorrei divertirmi a leggere il mio fumetto preferito. Fortunatamente il mese prossimo torna Boselli con una storia attesissima, anche se l'autunno faraciano - con il Maxi e la doppia di Dotti - si prospetta soporifero...
  7. pecos

    Il Tex Di Tito Faraci

    Mi hai anticipato, Havasu: anch'io volevo oggi riesumare questa discussione, dopo l'ultima storia che per il momento è stata quasi unanimemente affossata dalla critica sui forum (io non ho ancora letto la seconda parte, potrò farlo solo la prossima settimana al mio rientro in Italia, ma il primo albo non mi aveva certo lasciato entusiasta). Di certo noi lettori per il momento una pausa da Faraci non ce la prenderemo: in autunno ci aspettano infatti la sua storia disegnata da Dotti (novembre-dicembre, sulla regolare), più il Maxi Tex contenente due avventure. Altre due sue storie per la regolare (affidate a Nespolino e Acciarino) dovrebbero essere terminate o in fase di conclusione, e immagino che le vedremo nel 2016. Noto però che, oltre a queste, c'è solo un'altra storia di Tito in lavorazione per la serie regolare (disegni di Venturi), più i due texoni, e se non sbaglio da diverso tempo non abbiamo notizie di nuovi soggetti; che sia un segno che Faraci ha rallentato negli ultimi tempi la produzione e, forse, di un progressivo abbandono di Tex, visto lo scarso entusiasmo con cui sono state accolte le sue ultime storie? Se qualcuno ha informazioni a riguardo, parli A parte gli scherzi, un possibile allontanamento di Faraci da Tex richiederebbe per forza nuove forze in campo, perché non credo che i soli Boselli e Ruju possano da soli (o con il saltuario aiuto di Manfredi) reggere l'intera mole di pubblicazioni annuali del ranger...
  8. pecos

    Dopo Il 700

    Già altre volte ho affermato che, secondo me, un "nuovo corso" di Tex è già iniziato: non sbandierato e annunciato con gli altoparlanti, come quello di Dylan Dog (che, personalmente, non mi sta convincendo per niente), ma in sordina, grazie soprattutto al lavoro e alla passione del curatore Mauro Boselli. Da quando ha preso in mano la testata abbiamo assistito secondo me a un significativo innalzamento qualitativo della testata, ma anche quantitativo, con il Color Tex Storie Brevi e l'Album Tex che reputo esperimenti riusciti e a cui dare seguito. Tex oggi ha un parco di disegnatori encomiabile e ottimi sceneggiatori - discorso a parte bisognerebbe fare per Faraci, che finora è una delle poche note stonate, ma spero sempre in una sua ripresa. Quindi, per rispondere alla provocazione di Sam Stone, io direi che non mi aspetto nessun cambiamento - anzi, i cambiamenti proposti snaturerebbero secondo me la serie, e Tex non ne ha davvero bisogno. La strada intrapresa negli ultimi anni è quella giusta. Però... qualcosa che mi piacerebbe veder cambiare dal numero 700 in realtà c'è... la colorazione originale delle copertine di Villa!
  9. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Mmm... tutti dite che l'identità dell'"assassino nell'ombra" che abbiamo visto in azione nel primo albo è prevedibile... ma a me non sembra, anzi non ho idea di chi possa essere Quello che mi aspetterei essere il principale indiziato ci viene in realtà mostrato in un altro luogo contemporaneamente a uno dei delitti, a meno che io non ricordi male (non ho l'albo sottomano e non posso verificare...)
  10. pecos

    [Color Tex N. 07] La Strada Per Serenity

    Io invece sono piuttosto curioso di vedere Recchioni alle prese con Tex, e non in una storia breve: il lavoro che sta facendo su Dylan Dog non mi convince per niente, ma magari su Tex sarà una rivelazione Sul fronte disegni/colore, invece, per me andiamo male: sulla colorazione del Color Tex estivo sono già stato critico in passato ed è inutile ripetere qui di nuovo il ritornello (mi auguro solo una svolta, in futuro), mentre i disegni di Del Vecchio, da quanto vedo nelle tavole in anteprima, non mi colpiscono particolarmente.
  11. pecos

    [658/660] Winnipeg

    Mmm... spero di sbagliarmi, ma mi sa che la seconda tavola in anteprima ci regala un bello spoiler.
  12. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Per riprendere la tua osservazione, a me non è piaciuto che abbiano contribuito al clima grottesco proprio Tex e Carson, spesso attraverso le loro battute. Perché questo loro agire non corrisponde per nulla all'idea che ho di loro. Se poi c'è un buffone come Bob che dice fesserie non è un problema, ma i nostri due... Io non ho avuto per niente l'impressione che Tex e Carson si comportino da buffoni in questa storia... tutt'altro. Puoi fare qualche esempio di loro battute che ti hanno dato questa impressione? E' vero che in alcune circostanze il registro della storia si avvicina a quello farsesco, ma per me l'aspetto grottesco mi pare legato al solo personaggio di Bob - al più anche ai personaggi un po' sopra le righe di Randy e del giudice. Sono d'accordissimo con Carlo Monni quando dice che C'è un'atmosfera più leggera, quasi da commedia in alcuni frangenti, ma più tesa e violenta in altri, come nella tradizione dei grandi western classici le cui atmosfere mi pare che Manfredi abbia voluto un po' recuperare.
  13. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Non ho capito se vuoi dire che Faraci sia adatto a Tex o no -come per inciso penso io... In ripresa rispetto alle sue ultime - brutte - storie, dato che questa per il momento si lascia leggere e non ha grossi difetti. Ma per me siamo ancora lontani dal livello di tutti gli altri sceneggiatori che abbiamo visto sulle pagine di Tex. Non ho espresso giudizi sul fatto che sia o meno adatto al personaggio, ma certo da lui ormai non mi aspetto capolavori, spero solo in storie leggibili...
  14. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Finalmente ho potuto concludere anch'io la lettura di questa storia. Non ho molto da dire se non che, rileggendo anche il primo albo, l'ho trovata certamente insolita ma non per questo brutta. La maestria di Manfredi, uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza, si percepisce tutta nei dialoghi - uno dei suoi punti di forza - e nella costruzione di una storia con trovate originali nonostante un'idea di base abbastanza classica. Pur non essendo il suo miglior lavoro su Tex, la storia mi ha lasciato pienamente soddisfatto, anche nella parte centrale del processo da tanti criticata. Ciò che rende strana questa storia è forse il clima complessivo piuttosto grottesco, con diversi personaggi stereotipati. A me questo non ha disturbato e mi sono goduto la lettura fino in fondo. Leomacs ha un tratto molto adatto al western, anche se come già avevo osservato in un intervento precedente ho avuto la sensazione di una involuzione rispetto alla sua precedente storia: il tratto qui mi sembra meno rifinito, più frammentato. Ci metterei la firma per avere storie di questo livello tutti i mesi. Voto complessivo: 8.
  15. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Un Faraci in netta ripresa con questo "Nodo scorsoio". Le due principali critiche che avevo mosso alle sue ultime storie sono qui decisamente superate: - l'esilità del soggetto, che qui invece è decisamente corposo, con molti personaggi di contorno alcuni dei quali con un ruolo non ancora definito, e una figura misteriosa che crea una certa attesa nel lettore; - la velocità di lettura dell'albo: spesso mi ero lamentato di come le storie di Faraci fossero troppo veloci, così infarcite di sparatorie, e che la lettura richiedesse davvero meno di mezz'ora per essere completata; qui invece i ritmi sono giusti e si passa il giusto tempo in compagnia del fumetto. Buono l'incipit, una scelta innovativa che però costringe l'autore a un lungo racconto in flashback nelle pagine successive, un po' pesante. I disegni, come è evidente, devono molto allo stile del maestro Civitelli. Ben curati nei dettagli, con un tratto pulito e chiaro che soddisferà di certo i palati dei vecchi lettori. Una prima parte che merita un 7, ma ovviamente rimaniamo in attesa della conclusione della storia per poter dare un giudizio più completo. La storia è una storia discreta, sicuramente meglio delle ultime di Faraci, ma devo confessare che la scrittura di questo autore non riesce a prendermi come quella di Ruju e Manfredi, letti in contemporanea.
  16. pecos

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Texone stupendo! Ruju imbastisce una trama appassionante e originale, con un'ambientazione ricca e varia - che va dai vicoli della città portuale di Galveston alle paludi al confine con la Luisiana, e ai campi di cotone della tenuta del terribile Colonnello Woodlord. Tanti i personaggi che arricchiscono le pagine di questo texone, tra cui svettano ovviamente il colonnello - antagonista di quelli davvero duri - e naturalmente la bella Eleanor Hood, che mi ha vagamente ricordato la protagonista femminile di "C'era una volta il West" interpretata da Claudia Cardinale. La sceneggiatura è impeccabile, ricca di eventi e situazioni, con un ritmo via via crescente che si fa più e più frenetico di pari passo con l'intensità della tempesta. Unica pecca della sceneggiatura, a mio parere, è nell'espediente un po' abusato di far comparire Tex e Carson dal nulla, all'improvviso e al posto giusto al momento giusto, alle spalle dei nemici, senza che questi si accorgano di nulla, una soluzione narrativa che ho sempre trovato un po' forzata. I disegni di Rotundo sono molto buoni, soprattutto nella resa dei personaggi, mentre ho trovato i suoi paesaggi - i campi di cotone, a esempio - un po' troppo "schizzati" e "stilizzati", e forse il formato di grandi dimensioni del texone accentua questa mia sensazione di una certa mancanza di rifinitura. Grande il dinamismo che si sprigiona dalle tavole della tempesta. Il mio voto al texone è 9: uno dei migliori, da comprare assolutamente è che rileggerò molto presto!
  17. pecos

    [451/452] Oppio!

    Storia che non avevo mai riletto sin dai tempi della sua uscita in edicola, e dopo averla ripresa in mano mi rendo conto che c'erano dei buoni motivi per questo: insulsa è il solo aggettivo che mi viene in mente per descriverla. Il soggetto - la compagnia teatrale come corriere per l'oppio - potrebbe offrire spunti significativi, ma è banalizzato da una sceneggiatura che si concentra troppo sulle tresche amorose e le invidie tra i membri della compagnia a scapito dell'indagine vera e propria, che viene risolta con soluzioni assolutamente scontate e prive di inventiva. Basti pensare che Nizzi si affida ben 5 volte (cinque!) all'interno di un solo albo, un record, alle "origliate" di personaggi che ascoltano di nascosto i dialoghi altrui, soluzione di sceneggiatura inaccettabile che denota una totale mancanza di idee. Nell'ordine, abbiamo: - pag. 18, il gobbo che ascolta il dialogo tra Rick ed Eva; - pag. 32, il cinese che ascolta il dialogo tra Tex e Carson e il proprietario del teatro; - pag. 44, l'ubriacone che ascolta il dialogo tra Rick e il ranger in incognito; - pag. 58, di nuovo il gobbo ad ascoltare il dialogo tra Eva e il marito; - pag. 110, Big Joe ad ascoltare i complotti di Eva e del gobbo. La storia procede a forza di imbeccate e origliate, da una parte e dall'altra, senza un minimo di azione; i cinesi ed il "venerabile Wuang Ching", a cui è dedicata addirittura la copertina e si preannunciano come un elemento fondamentale della storia, si defilano in breve tempo senza lasciare traccia, ed anzi restando completamente impuniti. Sorvolo poi sul fatto di aver ambientato un vero e proprio teatro all'italiana, con tanto di due ordini di palchi, in una cittadina sperduta nel West come Montrose... credo che la verosimiglianza qui sia piuttosto bassina. I disegni di Venturi, per quanto buoni, sono ancora lontani dai livelli eccelsi che ha raggiunto oggi e che lo rendono uno dei migliori disegnatori dello staff texiano, e non bastano evidentemente a risollevare una storia deludente. Voto: 4.
  18. pecos

    Galleria Di Maurizio Dotti

    Segnalo un bel video sul sito della Sergio Bonelli Editore che vede Maurizio Dotti realizzare un bel ritratto di Tex: http://www.sergiobonelli.it/news/news/38734/Maurizio-Dotti-disegna-Tex-.html
  19. Divertendoci un po' a fantasticare su cosa potrebbe succedere in questa storia che, come ha ben riassunto Ymalpas nel suo post, mette davvero tanta carne al fuoco... chissa` che due primedonne come il Maestro e Nick Castle non finiscano addirittura per rivaleggiare tra loro! Non sarebbe la prima volta nel mondo della fantasia che due antagonisti di spessore finiscano per pestarsi i piedi a vicenda, anzi mi pare di poter dire che sia una situazione molto sfruttata... ma chissa` cosa ha in testa Borden questa volta Certo che l'ambientazione inedita e` un altro elemento che crea grande attesa...
  20. Avevo equivocato il tuo post, lieto di sapere che la pensi anche tu come me. Secondo me l'accoppiata Nick Castle - il Maestro promette davvero scintille e mi aspetto che Tex venga messo in seria difficoltà nella prossima storia! Però, per tornare in tema con il topic, non mi era nemmeno dispiaciuta la banda - in effetti un po' "strampalata" - di cui il Maestro si circonda in questa sua seconda apparizione. Sebbene siano personaggi un po' tutti "fuori dalle righe" (spesso Boselli eccede un po' nell'ingigantire alcuni tratti caricaturali di alcuni suoi personaggi), li ho trovati comunque in sintonia con l'atmosfera della storia.
  21. pecos

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Un caloroso ringraziamento a West10 per il dettagliato resoconto! Tra le cose emerse, bellissimo davvero il bozzetto della copertina con le carte da gioco poi scartato; sicuramente la copertina finale è molto bella (forse una delle migliori dei texoni) ma quella scartata, anche se non la vediamo finita, avrebbe forse avuto qualcosa in più! Interessante poi il riferimento alla sceneggiatura di Ruju che a quanto pare sarà particolarmente complicata, cosa che per quanto mi riguarda accresce ancora di più l'aspettativa per questo albo, dato che apprezzo le trame complesse e non lineari. Insomma, c'è davvero l'acquolina in bocca!
  22. Non vedo perche` non dovrebbe essere una scelta azzeccata e non sia una buona accoppiata. Per me la storia promette benissimo, invece!
  23. pecos

    [593/595] La Mano Del Morto

    "La mano del morto" è una delle storie più ambiziose della fascia 500-600, in cui Boselli azzarda a raccontare un nuovo incontro di Tex con la Storia, o anzi con la Leggenda - e sono ben tre le leggende del West che qui incontrano la pista di Tex: Wild Bill, Buffalo Bill e Calamity Jane! Solo questi tre nomi dovrebbero bastare a far intuire che siamo di fronte a una di quelle storie davvero importanti, che si meritano lo spazio di tre interi albi per essere raccontate nella maniera migliore (in un periodo in cui la norma erano storie nelle canoniche 220 pagine, e rarissimamente si andava oltre). Una di quelle storie "da grandi occasioni", che si dipana lungo le sconfinate praterie del West attorno a un mistero che verrà svelato soltanto nelle pagine finali, da Phoenix attraverso l'Arizona, il New Mexico (Albuquerque), il Colorado (Denver), fino all'epilogo nel Dakota, in quella Deadwood dove tutto era cominciato con la rievocazione, nel prologo, dell'omicidio di Wild Bill. Un lungo viaggio tra cavalcate, treni e marce nel deserto, introdotto da uno splendido dialogo tra Tex e Carson mentre lasciano Phenix, teatro di una sorta di "primo atto" della storia: "...come mai ho la sensazione che andremo invece molto più lontano?" "Forse te lo suggerisce l'esperienza, Carson! Questo è solo l'inizio della nostra pista! Ma non sappiamo dove finirà per condurci..." Non si tratta, a mio parere, di un capolavoro assoluto, forse per via di una trama eccessivamente complessa e un po' macchinosa, che richiede più attenzione del solito per essere seguita nei dettagli, a tal punto che Boselli decide di inserire addirittura una scena in cui i pards ricapitolano la situazione (evidentemente a beneficio del lettore, che a quel punto della lettura avrebbe potuto trovarsi un po' spaesato). Anch'io, che normalmente amo le trame complesse e non lineari, ho faticato un pochino a seguire l'evolversi di quello che è, in fin dei conti, un vero e proprio giallo; tutt'altro che illeggibile, comunque. Altro aspetto che mi ha lasciato un pochino insoddisfatto è l'anonimato in cui rimangono i nemici principali, gli organizzatori dell'attentato a Wild Bill, a parte forse il tetro Mr Black che però fa ben presto una brutta fine. Ma d'altra parte mi rendo conto che questo anonimato, la mancanza di nemici con un volto ben definito, sia proprio l'effetto cercato, perché in questo caso la storia non ruota intorno alla sfida tra Tex e gli antagonisti - come quasi sempre accade - bensì è completamente incentrata sul mistero della morte di Wild Bill e sul vendicatore sconosciuto. E' questo uno degli aspetti che la rendono decisamente insolita, ma anche molto riuscita. I disegni di Font questa volta, al contrario di altre prove precedenti, non mi hanno completamente entusiasmato: come al solito, alla sua maestria nella rappresentazione paesaggistica (splendide le vedute di Deadwook o della "Lonesome Prairie") fanno da contraltare le anatomie sgraziate dei personaggi e i visi di Tex, spesso davvero brutti. Ma l'artista è da anni una delle colonne portanti della serie, e nonostante ad alcuni non piaccia io gradisco sempre il suo tratto. In conclusione, la storia non è un capolavoro, ma non merita meno di 9!
  24. Se non sbaglio si era parlato di Nick Castle, che l'aveva fatta franca alla fine di "El Supremo"...
  25. pecos

    [538/539] Colorado Belle

    Questa è una storia stupenda, una delle migliori della fascia 500-600; nonostante all'ennesima rilettura manchi l'emozione della sorpresa finale, che davvero lascia di stucco il lettore che non conosca già la storia, per me è sempre un piacere rileggere questi albi. Boselli si affida alla sua formula ben collaudata di costruire una banda di antagonisti tutti caratterizzati anche fisicamente con qualche tratto distintivo particolare - come già aveva fatto con gli Innocenti de "Il passato di Carson", con la banda di Jack Thunder, nella più recente "I giustizieri di Vegas" e in altre occasioni, se vogliamo anche con gli irlandesi de "Gli invincibili" e i forzati de "La grande invasione". Qui abbiamo oltre al capo Deadman Dick, che si lascia ricordare per le sue occhiaie funeree, il nero Skorpio, l'ute Blackbird - forse l'avversario più infido della compagnia, il damerino Beckford, il cinese... Tipico di Boselli appunto, soluzione che trovo sempre divertente perché permette di seguire l'evolversi dello scontro finale con una sorta di "conto alla rovescia", in cui pagina dopo pagina teniamo il conto dei morti e di chi ancora rimane in piedi tra i nemici... La storia non sarebbe in realtà nemmeno così eccezionale - in fin dei conti la trama non è originalissima, e lo scontro finale ricorda tantissimo l'"ultimo scontro a Bannock" - ma ci sono due elementi che a mio parere innalzano enormemente la qualità della storia: 1) La trovata geniale di Colorado Belle, una novella "Dama di picche" che fa rientrare una storia che sembra puramente wester nel filone fantastico, e crea un'atmosfera romantica e malinconica (soprattutto a inizio storia) che è davvero emozionante. 2) L'ambientazione, che è l'altro vero protagonista della storia, con le praterie sconfinate, la città fantasma, e quel cielo irrequieto sempre pronto a scaricare cascate d'acqua. Font è staordinario, eccezionale, maestoso nel regalarci tavole di una bellezza incomparabile e nel farci vivere tutta l'atmosfera puramente wester della prateria. Le prime venti tavole sono per me straordinarie, e credo che qui Font realizzi il suo lavoro migliore sulle pagine di Tex. Menzione finale per le due copertine di Villa, che sono anch'esse straordinarie. Voto finale: 9
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