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pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. Sullo sparare “sventagliando il cane”, secondo me non è che Recchioni avesse tutta questa consapevolezza... è una tamarrata che avrà visto mille volte negli spaghetti western e ce l’ha messa perché è spettacolare, senza preoccuparsi che è una tecnica per nulla precisa e del fatto che su Tex nessuno spara mai così. D’altra parte anch’io da bambino quando giocavo con le pistole giocattolo dopo aver visto Django, non facevo che sventagliare il cane... :D

     

    Su Sam perfetto inetto con le armi, boh, bisogna vedere Borden come la pensa, visto che le scene da te citate le ha scritte lui... Rimango dell’idea che con un maestro come Gunny Bill, qualcosa deve aver imparato, la scena su Tex Willer 24 potrebbe anche essere letta come una delle prime occasioni in cui prende in mano una pistola, è ancora molto piccolo.

    Sul fatto che avrebbe potuto far fuori gli uccisori del padre non sono d’accordo: ripeto, in questa storia spara di sorpresa agli avversari mentre stanno ricaricando, o alle spalle... insomma non fa niente da grande pistolero.

  2. Arrivo a commentare questo speciale quando ormai le polemiche sono spente, e mi rammarico di non aver potuto partecipare in diretta alla discussione su questa storia. Comunque, al di là degli eccezionali disegni di Andreucci :clapping:, la storia non è malvagia. E lo dice uno che ha abbandonato Dylan Dog dopo più di vent'anni proprio perché nauseato dalla gestione Recchioni, quindi potrei pure essere prevenuto nei confronti dello sceneggiatore. Il quale, anche in questa circostanza, non rinuncia al suo fastidioso citazionismo con la scena dei maiali presa da "Gli spietati" (che, come diceva Diablero, è anche sbagliata: il ranch dei Willer non è una fattoria nei pressi di una cittadina di fine '800 che un uomo poteva condurre da solo, è un allevamento di bovini nella ancora selvaggia valle del Nueces di metà '800, a miglia e miglia di distanza dall'insediamento più vicino).

    Ma al di là di questo, la storia appunto non è malvagia. Un buon western, centrato su una figura "diversa" da quelle a cui siamo abituati a leggere su Tex. "Un uomo tranquillo", uno che nella vita ha deciso di lasciare da parti le armi da fuoco e che per questo vive un rapporto conflittuale con il fratello. Proprio questo ha suscitato tante discussioni in merito al finale della storia, in cui Sam risulterebbe poco coerente perché va ad affrontare i cattivi con le armi in pugno. Ora, io non ricordo onestamente come venisse presentato Sam nelle sue poche apparizioni precedenti, ed il suo rapporto con le armi. Ma ricordo che nell'ultima storia su Tex Willer viene sottolineato come Sam non sia particolarmente inferiore in abilità a Tex; la differenza è nel carattere, nel modo di affrontare la vita: e questo aspetto penso sia stato colto molto bene da Recchioni. Anche Sam ha avuto Gunny Bill come maestro: quindi magari non sarà abile come Tex, ma non è nemmeno un incapace che non ha mai preso in mano una pistola. Non è che non sa sparare, ma SCEGLIE di non sparare e di non usare le armi da fuoco per uccidere. Qui però l'impostazione di Recchioni è far vedere che anche un uomo del genere, nella valle del Nueces si può trovare in situazioni senza uscita in cui il ricorso alle armi è l'unica soluzione. E la sparatoria finale è coerente: Sam non affronta gli avversari faccia a faccia: uccide i primi soprendendoli alle spalle mentre stanno ricaricando le armi, spara alla schiena al capo-banda... tutte cose che lo differenziano da Tex.

    La tanto discussa scena della pistola riesumata è, sono d'accordo, una scena "ad effetto" (anche in questo caso, sbagliata e in contraddizione con "Il passato di Tex", da cui è evidente che il ranch è a qualche ora di distanza dal Rio Grande e dalla tomba di Gunny Bill). Però la vedo come Borden, si tratta di una scena romantica e di un omaggio al maestro Gunny Bill, e con quelle inquadrature della tomba sotto l'albero isolato si rifà all'estetica pura e classica del vecchio West.

    Invece, è una cagata la scena finale in cui Sam decide di andarsene subito dopo lo scontro, subito dopo essersi rifiutato di abbandonarlo e aver messo in pericolo anche la vita della vedovella pur di rimanere nella terra di famiglia. Ma forse è stata messa per contestualizzare nuovamente gli eventi successivi, raccontati in contemporanea su Tex Willer.

    E qui concordo di nuovo con il Diablero e con la sua osservazione di quanto, nelle sceneggiature moderne, si ricerchi sempre più la "scena ad effetto" che la coerenza narrativa (questa scena ne è proprio un esempio). È un fenomeno evidentissimo ormai nel mondo delle serie tv, in cui spesso ricade anche Ruju nelle sue sceneggiature. L'unico che mi pare ancora esente da questo modo di scrivere è Borden, molto più GLBonelliano: lui punta molto di più sulle "trovate", sulle idee che rendono le sceneggiature frizzanti, mai banali e ripetitive, e non sulla ricerca esasperata del colpo a sorpresa (che tipicamente va a sputtanare tutto quello raccontato prima).

     

    Voto finale 7 (e 10 ai disegni, va da sé).

     

    • +1 1
  3. <span style="color:red;">8 ore fa</span>, virgin dice:

    Alla fine ha ragione @Leo quando dice che la sola scrittura è molto più fraintendibile dello scambio verbale. Si tratta di una grande verità, paragonabile agli effetti propiziatori della defecazione delle storie texiane di un noto autore... :lol2::D


    Da estimatore di molte storie texiane del noto autore, ti faccio notare che quello che menzioni non è necessariamente un difetto... :laughing:

    • Haha (0) 1
  4. Ho potuto leggere solo ora i primi due albi di questa lunga avventura che per il momento si segnala come una delle migliori prove di Ruju, e forse come una delle sue storie più ambiziose. Ma nel commentare devo necessariamente partire dai disegni: Biglia è stratosferico, bravissimo, a mio avviso tra i tre migliori interpreti del ranger dello staff attuale. Qui dimostra la sua grande versatilità nel passare da un ambiente all’altro, dalle strade cittadine all’oceano e alle foreste del Guatemala. Il suo tratto è pulito, classico, ricco di dettagli che non appesantiscono le vignette. Spero che in futuro gli vengano assegnate sempre storie di alto livello, perché con questi disegni una bella storia può diventare bellissima.

     

    Venendo alla sceneggiatura, non posso non fare i complimenti anche a @PRuju per quanto letto finora. Una storia dal sapore classico, ho respirato un’atmosfera “nizziana” - da intendersi come un complimento :lol:, parlo del Nizzi dei tempi d’oro, ad esempio de “L’uomo con la frusta” che mi è subito venuta in mente leggendo quest’avventura, per l’ambientazione messicana e per l’intrigo politico che muove la vicenda. Ho apprezzato molto la gestione dei pard e la scelta di dividerli in due gruppi che si muovono autonomamente, di modo che il buon Carson ed il giovane Kit si possano ritagliare uno spazio da protagonisti senza rimanere all’ombra di Tex, anche se in panni per loro inusuali :D

     

    Visto che siamo in un forum di rompiballe, segnalo anche quelli che mi sono sembrati due errori di sceneggiatura, entrambi nel primo albo:

    1) il primo è già stato puntualizzato da Diablero con molti particolari, e non c’è bisogno che lo ripeta: parlo della gestione della scena dell’agguato notturno alla villa di Montales, confusionaria nei tempi e nello svolgimento; ma di nuovo rimando alle osservazioni di Diablero in proposito.

    2) il secondo errore mi pare non sia stato segnalato in questa discussione: Tiger viene mandato all’inseguimento dell’unico bandito superstite, inseguimento che si conclude fuori città (quindi di strada deve averne fatta); poi Tex e pards sopraggiungono nello stesso luogo proprio durante la sparatoria in cui Tiger viene ferito, ma come potevano conoscere la direzione presa dal bandito?

     

    In ogni caso, quando la storia è bella anche gli errori passano un po’ in secondo piano. Rimaniamo in attesa di leggere la terza parte, in cui mi aspetto ben più azione e sparatorie!

  5. Cartonato non entusiasmante. Buono il lavoro di Ruju, che imbastisce nelle poche pagine a disposizione una storia piacevole con diversi elementi interessanti, dalla vendetta al tradimento e all’elemento magico/soprannaturale. Qualche sbavatura, sopratutto nelle sparatorie che si rivelano di nuovo un punto debole dello sceneggiatore - qui, come spesso accade nelle sue storie, i nostri compaiono all’improvviso addirittura con un carro alle spalle della banda; la sparatoria successiva è anche questa troppo semplicistica, Tex e Carson armati di una 6 colpi a testa affrontano una ventina di nemici in campo aperto...

    Sono invece deluso dall’aspetto grafico. I disegni di Milano non sono nulla di straordinario; si poteva fare un lavoro migliore sul viso di Tex. Anche la colorazione mi è sembrata più standard e meno coinvolgente rispetto ad altri volumi passati. Per me un po’ poco per una collana che dovrebbe puntare tutto sulla grafica.

  6. Letti anch’io i primi tre albi di questa storia, che per i primi due albi e mezzo è fondamentalmente un mega-riassuntone delle origini di Tex, fissate una volta per tutte da GLB nel passato di Tex e arricchite da Borden con una serie di storie autoconclusive viste negli ultimi anni sia sulla serie regolare che sui cartonati, oltre al maxi Nueces Valley. Era necessario che anche sulla collana “Tex Willer” venissero affrontate le origini del personaggio, ma per quanto ben note ai vecchi lettori non ho trovato questa parte per nulla noiosa. Questa storia sarà un punto di riferimento in futuro perché fissa una volta per tutte in “nuovo canone” sulle origini di Tex, stabilendo tra le altre cose che la nizziana “Ritorno a Culver City” è fuori dal canone è sbagliata.

     

    Ottimo ‘espediente di riassumere gli ultimi eventi del passato di Tex attraverso la discussione/scazzottata dei ranger, e non con l’ennesimo racconto di Tex a Cochise e al ladruncolo. A questo proposito, spero che non lèggeremo più storie in flashback su questa collana, ma solo storie in presa diretta, perché l’espediente del racconto intorno al fuoco ormai ha un po’ stancato.

     

    Come sempre non posso che complimentarmi con il curatore per la qualità di questa nuova collana; questa volta ribadisco in particolare quanto siano azzeccate le copertine, vien voglia di incorniciarle e appendere (e notate quanto faccia la differenza una colorazione non piatta e sverniciata come quella della serie regolare! Se anche le copertine di Villa fossero colorate così...). Per concludere, cose da trasferire anche sulla serie regolare: 1) colorazione delle copertine; 2) rubrica a pag. 4 in sostituzione dell’insulsa paginetta di Frediani.

  7. Alcune vicissitudini mi hanno tenuto per qualche tempo lontano dal forum, e da Tex. Sto approfittando delle festività per rimettermi in pari con un po' di letture arretrate, a partire da questa storia di transizione targata Ruju. Sarà l'astinenza, ma ho trovato la lettura davvero piacevole. Tra una storia di ampio respiro e l'altra, come l'epopea boselliana dei Netdahe, sono necessarie anche queste storie di passaggio, che se ben scritte e sorrette dall'idea giusta possono anch'esse regalare soddisfazioni, per quanto non aspirino al ruolo di capolavori. GLB era un maestro nel proporre questi intermezzi gustosissimi, qui Ruju si difende benissimo e gestisce alla grande una sceneggiatura fresca e veloce che non annoia e svolge alla grande il suo ruolo di intrattenimento. Un aspetto su cui Ruju dovrebbe migliorare, come già sottolineato da qualcuno in questa discussione, è la gestione delle sparatorie.

    Font è un artista che da sempre divide il pubblico texiano, io adoro i suoi paesaggi e le sue cittadine puramente western, e non ho avvertito un calo qualitativo importante (per quanto non sia più il Font di Colorado Belle).

    Come voto finale, un 7 è più che meritato.

  8. On 9/11/2020 at 16:05, Gabriele dice:

    Volevo farti i complimenti per la storia di Dampyr con Bob Howard. La passione tracimava da ogni pagina, è stata una lettura in alcuni punti addirittura commovente.

    Volevo anche chiederti se fosse possibile uno spin off incentrato su Anyel, personaggio interessantissimo 


    Mi unisco ai complimenti ed aggiungo quelli per lo speciale salgariano... è stato davvero un bellissimo omaggio e molto sentito, un tuffo nel passato per noi che siamo cresciuti tra praho, kriss, parang e babirussa... :lol:

  9. Per me le storie di Borden sono una miniera, mi ha fatto avvicinare a un genere di letteratura che finora non avevo per nulla frequentato... nell'ultimo anno mi sono letto quasi tutto Lovecraft, M. R. James, Bradbury dopo il texone... ora mi tocca recuperare anche Howard!

  10. <span style="color:red;">42 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Non ha senso prendere atto di un ragionamento senza senso.

    Bisogna vedere come la dai l'occhiatina.

    Se in una saga di 600 numeri solo il 537 è bello e tutti gli altri ti provocano conati di vomito, vediamo coa succede nei due casi estremi.

    Li leggo tutti e sto male 599 volte, ma mi compiaccio al 537.

    Non ne leggo neanche uno e mi perdo il compiacimento del 537.

    Non sono masochista e mi perdo l'unico bello, senza disperarmi ovviamente.

    Ma la storia pare che sia bella, è piaciuta a due persone che me l'hanno consigliata.

    Allora ho cercato in giro e letta la trama.

    Vero è che, anche se non mi ha entusiasmata, leggere gli albi potrebbe essere un'altra cosa.

    Mangerò questo fungo sperando di non sentirmi male.

     

    Bah la soluzione è talmente ovvia... chiedi in giro agli esperti quali sono gli episodi più belli e che possono andare maggiormente incontro ai tuoi gusti, leggiti quelli e lascia perdere gli altri - così ti risparmi i conati di vomito.

    Ma che poi, povera stella, perché la volete convincere a tutti i costi a leggersi Zagor, se non vuole? :laughing:

  11. 44 minuti fa, natural killer dice:

    Sulle rive del (qualunque altro fiume che non sia il Pecos)

     

     

    Ce l'hai con me? :indiano:

     

     

    UOMO ROSSO, SOLDATO BLU

    LO SPERONE D'ARGENTO

    IL GUADO DELLA MORTE

    MESTIZO

    [nome], IL METICCIO

    IL COLONNELLO JIM BRANDON

     

     

    (A proposito: il nome di Jim Brandon è mai comparso nel titolo di un albo o una striscia? Per gli altri amici storici, mi pare che El Morisco e Montales abbiano almeno un albo con il loro nome, se non due o forse tre; poi ricordo "Pat l'irlandese" e "Gros-Jean, il meticcio", ma direi che fossero titoli di strisce...)

  12. 2 ore fa, Condor senza meta dice:

    le basi di quella storia da te giudicata "sbagliata" sono gettate in questi due albi, soprattutto nel finale che lascia già supporre la conversione del bandito infermo. D'altronde se così non fosse, Tex e i pards lasciandolo libero avrebbero preso una topica pazzesca e Borden non lo vedo nei nolittiani panni a far così fallire i nostri eroi.

     

    Eh ma il punto è questo: se non ricordo male (ma la storia l'ho letta diversi anni fa...) ho sempre pensato che fossero i due Kit a votare per lasciare libero il Kid, mentre come scrivevo nel mio precedente commento

     

    On 18/4/2014 at 18:03, pecos dice:

    Tex e Tiger sono veri giudici di uomini, rispetto ai due Kit si lasciano meno coinvolgere dai sentimenti e dalla pietà, e sanno che Rodelo è una mela marcia, è un uomo malvagio, che difficilmente ci sarà redenzione per lui.

     

    Quindi secondo me questo finale sarebbe stato compatibile con un Rodelo che rimane malvagio nell'ultimo episodio della saga, che è la soluzione che avrei preferito.

     

  13. <span style="color:red;">9 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    In due anni di permanenza in questo splendido forum, ho cercato sempre di mantenere il più possibile l’imparzialità di giudizio sulle storie che mi son dilettato a commentare. Ben conscio che l’opinabilità di opinioni è alla base delle piattaforme tematiche, la mia intenzione era (e lo è tuttora) quella di non farsi influenzare dai commenti altrui o dai legami di stima che, vuoi o con vuoi, tendi a sviluppare con alcuni autori. Questo mio metro di giudizio mi ha portato spesso a esprimere libere critiche a quelle storie che, sebbene composte da autori che adoro, vedi le ultime di G.L. Bonelli o di Nizzi, non hanno incontrato il mio gradimento. Non ho altresì mai nascosto di apprezzare molto Boselli, reputandolo il migliore sceneggiatore attuale di fumetti in Italia e tutti noi lettori di Tex dobbiamo riconoscere che il suo ruolo di curatore ha salvato l’amata saga, proiettandola nel futuro con un’opera di ammodernamento necessaria per tenere il passo dei tempi. Vi chiederete cosa ci azzecca questa lunga premessa con la storia in questione; mi sento di tranquillizzarvi: non sono ancora ammattito del tutto (o almeno spero!) :D, né tanto meno intendo arruffianarmi con Borden (tutt’altro temo considerato ciò che segue :laugh:). Le suddette considerazioni fungono da preludio a quella che di fatto rappresenta una delle mie rare recensioni negative a un episodio scritto da Mauro. Forse rischio la “crocifissione in sala mensa” di fantozziana memoria :D, ma non posso nascondere che “Giovani assassini” è una prova che non mi è mai piaciuta e ogni rilettura mi lascia la sensazione di un passo falso. Sia chiaro che il ritmo narrativo e la sceneggiatura sono apprezzabili, d’altronde sull’abilità di Borden ci si può puntare gli orologi, tuttavia alcuni aspetti che caratterizzano la storia non mi convincono e incidono sul mio giudizio finale. In primis, ma ammetto che questo è un pensiero soggettivo, Kid Rodelo da odioso young killer non ha mai attirato molto la mia simpatia e personalmente lo avrei lasciato marcire a Yuma piuttosto che dedicargli ben due successive storie, con annesso sviluppo caratteriale. Ammetto che la trovata della parentela fra lui e Durango è un colpo a effetto non da poco, anzi mi chiedo (anche se par ovvio) se l’autore l’abbia pensata solo al cospetto della prova. Purtroppo, almeno a mio avviso, una delle poche note positive è proprio questa, per il resto solo parecchie perplessità che mi inducano a reputare la prova come una degli anelli deboli della luminosa carriera di Boselli sulla saga del ranger. Non so per gli altri utenti, ma il Kid Rodelo che incontro nei due albi mi sembra un “lontanissimo parente” di quello che esordì a fianco del sanguinario Jack Thunder, tanto è vero che non sembra nemmeno lui. Mi accodo a chi reputa fastidiosa la troppa benevolenza con cui vengono accolti i due banditi nella storia; la ricerca di una motivazione che spieghi la loro indole negativa non basta a farmi parteggiare per loro. Vendetta o non vendetta per la fine dei genitori, non posso dimenticare che il Kid appariva all’inizio come un gelido e odioso killer, senza scrupoli né morale e che assisteva con sadica indifferenza agli efferati delitti dei banditi psicopatici della banda Thunder. “Trovo che una pallottola sia più pulita” sosteneva con faccia da schiaffi mentre i molossi di Lizard dilaniavano vittime innocenti :angry:. Proprio non mi capacito come quel ragazzo dall’animaccia nera possa poi essere riproposto in una veste alquanto diversa. Il Rodelo di questa storia, sta ben attento a non lasciarsi dietro vittime inutili e nell’epilogo rischia di apparire un vendicatore eroe che mette a rischio la sua vita per una missione. Forse sono prevenuto io, ma davvero sembrano due personaggi diversi. Durango essendo stato meno tratteggiato nella sua prima esperienza sulla saga, stona meno ma il Kid, che sul finire addirittura scherza con Kit nemmeno fossero vecchi e affiatatissimi amici, proprio non mi va giù. Sull’epilogo visto che si è già molto discusso nei precedenti commenti, non mi dilungherò troppo ma trovo che scegliere di far perdere le tracce del giovane bandito, magari facendone ipotizzare una presunta morte, sarebbe stata una scorciatoia saggia per non spaccare in due l’opinione dei lettori. Indubbiamente le ultime tavole spiazzano un po’, anche la palesata votazione che mette in minoranza Tex a causa del voto di Mike, un quasi sconosciuto ovviamente coinvolto emotivamente nella vicenda, fa storcere il muso. Anche qui tacere della votazione democratica, forse sarebbe stato più idoneo e pazienza se per una volta Tex impietosito rinunciava a far giustizia, visto la straordinarietà del caso dovuta alle menomazioni varie subite dalla sua preda. Capisco che la storia sia stata concepita per il proseguo con il ritorno di Thunder, ma a mio avviso con qualche piccolo accorgimento sarebbe stata meno indigesta. Nella media i disegni di Font, forse un po’ in calo rispetto al recente passato, ma il suo stile al limite col caricaturale finisce col celare l’involuzione. Anche l’opera dell’artista spagnolo d’altronde ha sempre spaccato la platea fra fan e detrattori. Il mio voto finale è 4

     

    Per me invece questa è un'ottima storia, la storia che secondo me è "sbagliata" è il seguito, Winnipeg. Quest'ultima la ricordo proprio per gli infiniti dialoghi per giustificare a posteriori la famosa votazione, tavole e tavole passate a discutere se il Kid è buono o è cattivo... Più altri difetti di cui magari parleremo quando arriverai a rileggere quella storia :lol:

     

    "Giovani assassini" è per me una storia riuscita, perché lascia il Kid ancora nell'ambiguità - ma rimango convinto che questo sia un personaggio che nasce cattivo e cattivo fino al midollo doveva rimanere. La storia successiva per me rovina tutto: non ci doveva essere redenzione per Kid Rodelo.

  14. 1 ora fa, piesse dice:

    Perdonate. Sono iscritto a questo forum da anni, e lo seguo da ancor più tempo, ma non mi ero mai permesso intervenire: non mi pareva il caso, eppoi non mi esprimo molto bene.

     

    Anzitutto, benvenuto!

    E ci mancherebbe che tu ti debba scusare per intervenire! Anzi, il tuo commento è scritto benissimo, e saremo tutti ben felici di leggerne altri!

     

    Cita

    Ci sono praticamente tutte le caratteristiche che mi rendono fastidiose le storie di Nolitta su Tex, grande editore, pessimo sceneggiatore.

     

    Devo dire che non condivido questa frase: se tu avessi scritto "pessimo sceneggiatore di Tex", forse avrei anche potuto darti un po' di ragione. Ma "pessimo sceneggiatore" è basta, direi di no. Anche se questa storia è complessivamente poco riuscita (non solo come storia di Tex, ma come storia in sé), non arriverei mai a dire che le sceneggiature di Nolitta siano pessime. Hanno il loro stile decisamente personale, certo, e in fin dei conti credo sia questione di gusti, ma io il più delle volte ADORO le storie di Nolitta! Spesso non riesco proprio a staccarmi dagli albi :lol:

     

    Cita

    3) Contradditorietà. Per me, detto come attenuante, Sergio B. metteva mano alle sue storie in momenti differenti, con troppo tempo tra l'inizio della stesura e la fine. Esempi a bizzeffe. Tex che inizia da amicone del tenentino e poi dà fuori di matto (l'avete già scritto tutti: come mai non se n'è accorto lui? al limite, bastava far sì che anche tex fosse arrivato da cinque minuti, appena prima di carson, e si rendesse conto solo sul momento del casino combinato dal tenente. ma prima sta lì a chiacchierare bello tranquillo, e dopo dice che solo un incompetente poteva non accorgersene: sembrano due persone diverse...)

    tex e carson che dicono: assolutamente no, questa è una missione assurda. E poi che fanno? Ci vanno loro da soli... Perché, in due è meno pericoloso?

    la scena del penitenziario & il mancato reclutamento dei detenuti: secondo me, SB l'ha iniziata avendo in mente qualcos'altro, poi l'ha mollata lì e quando l'ha ripresa non gli serviva più e l'ha chiusa così.

     

    Anch'io in diverse occasioni ho avuto l'impressione che lo sceneggiatore abbia cambiato idea più volte in corsa durante la scrittura di questa storia. In particolare l'episodio del penitenziario "stona", perché sembra proprio che quella sia l'idea centrale della storia, poi però inaspettatamente non se ne fa nulla.

     

    Cita

    Ci sarebbe altro. in particolare, le donnine e i riferimenti al sesso: non sono- spero- sessuofobo, ma ho sempre trovato così riposante il fatto che in tex il sesso sia lasciato fuori ... (ormai non c'è film libro o altro senza la scena di letto. Faceva dire Chandler al suo Philip Marlowe: "Lasciamo in pace il sesso per cinque minuti. Può essere una cosa splendida, come i gelati di cioccolata con la panna montata sopra. Ma ci sono dei momenti in cui preferiresti impiccarti che mangiarne uno": vorrei obbligassero tutti gli sceneggiatori ad impararlo a memoria...).

     

    Non posso che essere d'accordo :lol:

     

    • +1 1
  15. <span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    io in quegli scontri non ci vedo niente di sbagliato. Il tenente e' un incompetente e Tex glielo dice in faccia.


    Già, peccato solo che Tex fosse con lui da tre giorni e non ha fatto niente per correggere gli errori dell’incompetente tenentino :rolleyes: 
    Ma al di là di questo, il personaggio isterico, iroso e nevrotico di questa scena non ha niente a che fare con Tex...

    • +1 1
  16. Storia “nolittiana” fino al midollo, questa. Con tutti i pregi, ma soprattutto i difetti della sua scrittura, evidenti fin dalla prima scena in cui un Tex isterico prende a male parole il povero tenentino (scena irritante, oltre che sbagliata). Si prosegue con la tipica scrittura “a episodi”, spesso abbastanza slegati dalla trama principale: qui addirittura abbiamo un lungo “detour” al penitenziario, che si rivela del tutto insignificante dato che l’idea della spedizione di galeotti non andrà in porto. Intendiamoci, a mio avviso in una storia ci stanno anche episodi o scene collaterali e secondari; qui però si rimane un po’ con l’amaro in bocca, dispiace non vedere Tex alla testa della banda di carcerati: Nolitta ti fa pregustare un bel piatto ricco e poi te lo toglie da sotto il naso... Alla lettura è una scena che “stona”, forse c’è stato un cambio di rotta dello sceneggiatore durante la scrittura della storia? Per fortuna ci penserà qualcun altro, qualche anno più tardi, a riprendere questa idea e a scrivere un capolavoro :D

     

    Anche il secondo albo prosegue con scene di carattere episodico. Durante l’incontro/scontro con il giovane indiano Negrito, troviamo una sorta di meta-dialogo: “Ho sentito tante volte parlare di Aquila della Notte, e so che un grande capo abile e valoroso come lui non sarebbe mai caduto stupidamente in un agguato del genere“, dice Negrito dopo aver catturato Tex e Carson: ma è evidente che Negrito si rivolge a Nolitta stesso, per ricordargli di non scrivere queste scene in cui Tex fa la figura del piccione. Nolitta non lo ascolta e tira avanti.

     

    C’è spazio comunque per alcuni momenti decisamente spassosi e riusciti, come il Carson in grande spolvero nel momento dell’ingresso dei nostri nel campo nemico. In generale tutto l’ultimo albo è decisamente il più riuscito della storia, sopratutto con la scena ad alta tensione della partita a poker, sempre gradita.

     

    Nel finale, nuova lavata di capo da parte di Tex all’ufficialetto delle giacche azzurre: e qui il nostro ranger si spinge persino a dire che i soldati avrebbero potuto intervenire, bastava far fuori tutti gli uomini della pattuglia di confine senza lasciare superstiti 🤦‍♂️
     

    Storia quindi con luci e (molte) ombre,  ma alla fine, per quanto poco texiano, Nolitta riesce sempre a tenerti incollato alle pagine. Voto 6.

    • +1 2
  17. <span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Barbanera dice:

    Pecos, ascolta.

    Io due anni fa ho fatto una mezza crociata con altri per la storia del Color Tex di Barbieri (che tra l altro ho avuto modo di conoscere di persona, ottimo professionista molto cortese e simpatico) in cui Carson giovane bacia una donna da Saloon e si vede in chiaroscuro un amplesso.

    Allora,take scena in una storia di trentadue pagine a parer mio era del tutto gratuita e esagerata.li sì mancava stile.

    In tale storia io personalmente non vedo alcuna caduta di stile o "prurigine".c è un nudo appena abbozzato,non ci sono scene di amplesso...per me può starci.e non ci vedo grossi problemi.se proprio vuoi che te ne dica una,Borden mi bocciò un soggetto breve tempo fa in cui facevo riferimento ad un omicidio in un bordello... a ste cose lui è attento,non le mette mai in modo gratuito

     

    Beh ma su quella scena là la pensiamo allo stesso modo :lol:;)

    Solo che io trovo poco elegante anche questa :rolleyes:

    Lo so bene che Borden è molto attento a tutto quello che viene pubblicato, ma in questo caso, nel mio piccolo di lettore e senza voler montare polemiche eccessive, mi permetto di dire che la scelta che ha fatto è perlomeno opinabile :old:

  18.  

    20 minuti fa, Barbanera dice:

    Perché non mettere anche i Testimoni di Geova, che erano ben presenti nel West...😆...

    Non avrei mai pensato che un "altorilievo" avrebbe scandalizzato a tal punto...😜 Per altro neanche frontale ma di profilo...io l ho trovato del tutto innocente.ricordo un film western anni 70 con Lee VanCleef,"El Condor" in cui ci sono solo tette e culi (pure con la C maiuscola in una scena 😆)...

    Tornando serio per un secondo,la scena di nudo in questione è del tutto scevra da erotismo e non scade nel ridicolo...

     

    Ma che discorsi, non è questione di scandalizzarsi, per un capezzolo non si scandalizza nessuno.

     

    È una questione di stile.

    È come se il mio ambiente di lavoro richiedesse un abbigliamento elegante, giacca e cravatta, e un bel giorno mi presentassi in infradito. O se avessi una tipica pizzeria napoletana e un bel giorno decidessi di inserire i tortellini nel menù. Ecco, il nudo su Tex fa quell'effetto lì.

     

     

     

    ... comunque secondo me Borden ha pianificato la scaletta delle uscite in modo da essere in vacanza e lontano dal forum proprio in occasione dell'uscita di questo albo :laughing:

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