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TWF - Tex Willer Forum

gilas2

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Tutto il contenuto pubblicato da gilas2

  1. gilas2

    [Maxi Tex N. 18] L'avamposto Dell'infamia

    Anche io concordo con Paco, Anatas e John Deere: dopo Fort Sahara, a quanto pare e se mai fosse possibile i disegni di Diso paion essere ancora peggiorati.
  2. Vorrei porre una domanda curiosità: negli anni '90, Ned Overend e Alison Sydor erano due campionissimi (direi quasi due leggende) della mountain bike. Chi tra Nizzi o Civitelli è il biker o l'appassionato di MTB?
  3. gilas2

    Un Nuovo Letteri: Esiste?

    Potresti aver ragione, ma sappiamo che oggi chi non sa una cosa e vuole notizie su di essa al 90% andr? a cercarla su Wikipedia. Nonostante la veste "ufficiale" del mio post non ho voluto farti un richiamo, ma piuttosto indicarti quello che sicuramente sai, cioè che questo è un forum che grazie agli sforzi di tutti è arrivato ad un livello di eccellenza, e non è davvero il caso di sprecare gli sforzi (tuoi, in questo caso) per un copia-incolla che ognuno avrebbe potuto fare mentalmente. Ti d' atto, comunque, che qualcosa di tuo hai messo, perchè mi pare che ci siano diversi "omissis" nella tua citazione. Magari puoi dircene il motivo? Per inciso: non a 17 anni quindi è andato in Argentina, ma dopo aver frequentato Ingegneria, che molto probabilmente ha iniziato a frequentare tra i 18 e i 20 anni. Non so quanto duri questa facolt?, ma all'epoca non c'erano le lauree brevi e credo che ci andassero minimo cinque anni. Non cambia molto rispetto a quello che dicevi tu, ma è bene precisare per quanto possibile. ::evvai:: Ho inserito da wikipedia solo le parti rilevanti per la discussione (altrimenti inserivo direttamente solo il link che era cosa più facile... )Aggiungo solo che, a quanto pare, prima di trasferirsi in Argentina, non avesse interesse a disegnare fumetti, interesse che nacque proprio nel periodo sudamericano, ecco perchè parlavo di 'formazione' dal punto di vista professionale. Per pulizia del disegno, nitidezza tra bianco e nero, molte tavole di Civitelli forse possono ricordare come disegnava Letteri, solo che poi Civitelli lavora molto più finemente sui dettagli (il puntinismo... nei paesaggi notturni... i controluce... roba da delirio... ::evvai:: ::evvai:: )
  4. gilas2

    Un Nuovo Letteri: Esiste?

    Molti dei 'giovani' lettori di tex magari non sanno chi fosse LetteriPersino io quando lo leggevo avevo sempre pensato fosse italiano e stopPoi non ricordo su che inserto (probabilmente quelli che venivano inseriti in seconda o terza di copertina dei numeri tra 200 e 300) venne fuori che anche se italiano di nascita, di formazione professionale e 'cultura' era (per molti versi, visto che si trasfer? in argentina a 17 anni) più argentino che italianoPer questo pensavo (o speravo) che, magari, qualche giovane disegnatore argentino (o di formazione argentina) potesse ricalcarne in qualche modo le orme, come detto in un mio precedente post. uy
  5. gilas2

    Un Nuovo Letteri: Esiste?

    Guglielmo Letteri (Roma, 11 gennaio 1926 è Roma, 2 febbraio 2006) è stato un fumettista italiano, noto soprattutto per la sua opera su Tex. (...) Nel 1943 (quindi a 17 anni) torn° nella sua città natale dove frequent? la Facolt? di Ingegneria e poi part? per l'Argentina, nazione un cui avvenne il suo primo incontro professionale con il fumetto. Nel 1949 conobbe Athos Cozzi, un disegnatore che lavorava già in Argentina e lo convinse a dedicarsi al disegno come lavoro. Da qui inizi? una collaborazione che lo port? a collaborare per varie case editrici, fianco a fianco con artisti come Hugo Pratt, Alberto Ongaro e Sergio Tarquinio. Dopo altre "emigrazioni" l'artista si stabil' a Londra, dove collabor? con la Fleetway fino a quando fece ritorno in America Latina. Nel 1963 torn° in Italia e l'anno dopo esord' su Tex con Agguato fra le rocce, una delle ultime storie pubblicate nel formato a striscia e ristampata nei numeri 68 e 69 della serie "gigante" (cioè il formato che è diventato quello tradizionale di Bonelli). Letteri si è dedicato a questo personaggio per più di quarant'anni, disegnando oltre 11.000 tavole e divenendo così il più prolifico disegnatore della testata dopo Galleppini. (da Wikipedia)
  6. gilas2

    Un Nuovo Letteri: Esiste?

    Letteri (che anche a me strapiaceva) era argentino di origine e di formazione professionale, magari qualche disegnatore di scuola argentina... è
  7. gilas2

    [Texone N. 29] L'orda Del Tramonto

    Il texone di Magnus era di un livello nettamente superiore... Roi non si è messo certo a disegnare le foglie una per una, anzi...
  8. gilas2

    [Texone N. 29] L'orda Del Tramonto

    Ed eccomi qua Partiamo da soggetto/sceneggiatura: il Texone si sa che - spesso, se non sempre - è una 'palestra' per provare/proporre nel mondo texiano situazioni, luoghi, personaggi, ambientazioni, sempre o quasi sempre con disegnatori 'estranei' alla serie regolare, o vere e proprie guest star (Magnus è l'ovvio esempio) che solitamente non disegnano per casa Bonelli. Anche in questo texone la tradizione è rispettata: Ruju propone un soggetto dalle forti tinte gotiche, a partire dal castello del conte Florian, la provenienza di tanti dei personaggi (non si capisce se gli sgherri di vladar siano anche loro tutti di provenienza est europea, come lo sgherro catturato da tex, o se ci sono anche malviventi 'indigeni', ma non è fondamentale saperlo), l'alone di mistero che circonda vladar - e le sue capacità di muoversi e vedere nel buio, la forza, l'abilità nell'uso del machete (? un machete?), l'occhio che credo sia giallo come quello dei lupi, coperto dall'occhialino rotondo alla john lennon, e l'uso di pastrano e cilindro, nessuna delle quali cose eran così facili da incontrare nel west - o lo stesso conte costantin (chi ?, da dove viene, dove va, un fiorino...), il passaggio segreto, la bella zingara... da un momento all'altro mi aspettava di vedere Aigor o Frau Blucher :asd: :asd: Ma scherzi a parte, la trama oltre ad essere insolita è anche ben congegnata, fino alla narrazione della zingara avevo una mezza idea che vladar fosse il conte stesso (magari con l'aiuto di qualche pozione tipo quelle del diablero o degli uomini giaguaro o delle creature del texone di de angelis) o qualche figlio segreto in cerca di chissà quale vendetta... e invece no, il solito GomBlotto per impadronirsi di terreni e pascoli :shifty: Tex e Carson sono proposti (forse l'unico punto un po' più debole della trama) come i consueti implacabili uomini di legge ed investigatori (con un sostanziale aiuto nel finale da parte di Bruce e della zingara Zaira), ma senza picchi particolari (quante volte abbiamo già visto colpi di striscio alla tempia, quanti tuffi nel fiume con le rapide e le cascate... :-) )Per quello che riguarda la trama, ampiamente promossa con voto tra il 7 e l'8. Dove - personalmente - il voto scende parecchio è nella resa grafica. Visto il soggetto proposto, è cosa logica pensare di affidare la parte grafica ad un disegnatore noto sia per il suo lavoro da illo tempore su dylan dog, ma anche per la sua ecletticit? e capacità di spaziare da un genere all'altro come Roi (anche se nemmeno il suo speciale di nathan never mi ha affatto entusiasmato). Ma c'è un grosso ma: non mi riferisco a quanto qualcuno ha già detto come mancanza di definizione di tex e carson, quanto per il fatto che tex e carson, dal loro ingresso a soccorso dell'unico superstite della carovana, fino alla morte del conte florian, sono resi - soprattutto tex - in maniera assolutamente monoespressiva. Dall'inizio alla fine (persino nella scena in cui carson le prende da vladar), conservano sempre la stessa identica espressione che peraltro non esprime alcuna emozione - sdegno, rabbia, determinazione, prudenza, arroganza, sollievo, ecc. - che persino clint eastwood nella famosa battuta di sergio leone aveva più espressivit? di questo tex e di questo carson. Il fatto che gli altri personaggi - dalle vittime degli attacchi di vladar, agli sgherri di questo ultimo, gli indiani ute, la figlia del conte e bruce, la zingara zaira, il conte florian, e lo stesso vladar - alternino una gamma di emozioni e di espressioni a seconda del contesto e della situazione, tex e carson viaggiano dall'inizio alla fine dritti come fusi e senza muovere un sopracciglio (so che può suonare quasi eretico, ma l'aggettivo che mi viene in mente ?: in maniera 'robotica'; la prima tavola in cui appaiono, a pag. 38, la dice tutta). La mia - personalissima - impressione è che Roi si sia trovato 'schiacciato' dal compito di disegnare il personaggio-simbolo di casa bonelli, su cui si sono cimentati disegnatori anche di notevole spessore internazionale (e che a molti disegnatori di texoni in passato, per loro stessa ammissione, ha fatto tremare i polsi) e si sia... non so, come 'rifugiato' in un tex (ed un carson) sempre uguale a sè stesso. Affidato ad un altro disegnatore (non dico un villa od un civitelli, ma anche per esempio al letteri dei tempi del diablero o dei fiori della morte, per dire), sarebbe venuto fuori un texone assolutamente degno di nota. Qui mi rimane l'impressione invece di un'occasione sprecata, di un compitino svolto per raggiungere la sufficienza per la difficolt? intrinseca del tema (disegnare un texone) proposto. Poi ci sono un paio di tavole assolutamente rimarchevoli (la prima immagine del castello in costruzione, la fattoria distrutta dalle fiamme) dove Roi fa vedere che sa disegnare, e anche bene. Ma nel complesso onestamente non mi sento di promuovere il risultato finale per quanto riguarda la parte grafica. Voto tra 5,5 e 6-. Il risultato sotto la sufficienza porta al ribasso anche il voto complessivo, tra il 6+ e il 6,5. Alcune sviste notate qua e l':- pag. 83, chi ha scritto il lettering s'è dimenticato una lettera ed è venuto fuori "Da qualcosa o quacuno, chissà";- pag. 120, l'agricoltore Benson ha la pistola nella cintura come la terrebbe un mancino, ma poche pagine dopo (p.124) spara allo sgherro catturato da tex con la destra;- nel finale, si scopre che vladar deve la sua 'invulnerabilità' ad una cotta di maglia, che altro non sarebbe che una maglia fatta di anelli di ferro come usavano i cavalieri medioevali fino al quindicesimo secolo; riparava, e solo in parte, dai colpi di taglio di spada, ma - come scoprirono a loro spese per esempio anche i conquistadores - una cotta di maglia è assolutamente inutile contro un proiettile di pistola (o di fucile, con cui florian stende vladar da cavallo). Forse Ruju pensava ad un escamotage in un'epoca in cui il giubbotto in kevlar era ancora lungi da essere inventato, ispirato anche dalla lastra di ferro usata da clint eastwood (e parodiata da franco e ciccio :asd: ), ma la cotta di maglia non è assolutamente in grado di proteggere da un proiettile. Augh ho finito.
  9. gilas2

    [Texone N. 29] L'orda Del Tramonto

    Dopo aver quasi finito la seconda lettura, confermo quanto scrivevo qualche tempo fa. Appena finisco spiego perchè. :asd:
  10. gilas2

    [Texone N. 29] L'orda Del Tramonto

    Ahim?... dopo aver visto la copertina e le prime tavole, per questo texone ho delle aspettative molto basse (anche se lo prender? lo stesso), sia per la storia (conte bulgaro ullu l', castello ullu l'...) che per i disegni (mi sa che è proprio il segno di Roi che non mi piace, visto che anche l'ultimo suo speciale per Nathan Never non l'ho gradito granch?).
  11. gilas2

    [643/644] L'indomabile

    Non ho alcun problema... come per te, anche per me (v. sotto spoiler nel mio post sopra), questa è una storia da promuovere a pieni voti.
  12. gilas2

    [643/644] L'indomabile

    Ma a me non sembra tanto tradizionale... tanto per cominciare, nel secondo albo il ruolo di Tex e dei pards è (in percentuale alle pagine, quantomeno) minore rispetto al ruolo di Nantan; inoltre il duello finale non è tra Tex ed un avversario ma tra due persone del tutto diverse... non è una storia che stravolge i canoni texiani, ma con variazioni significative secondo me sè. :-)
  13. gilas2

    [645/646] Furia Comanche

    La prima tavola ci fa vedere un Tex ed un Carson in gran forma
  14. gilas2

    [643/644] L'indomabile

    Prime impressioni sul secondo albo appena letto
  15. gilas2

    [643/644] L'indomabile

    Lo sto leggendo anche io... in attesa di finire, posto
  16. gilas2

    [Color Tex n. 03] Lo Sciamano Bianco

    Storia: per una volta, non risulta del tutto convincente... a partire dal ruolo del giovane trapper salvato dalle grinfie degli indiani... in effetti sembra creare più problemi che risolverne. Tiger Jack viene reso in alcuni tratti con un'ingenuità che non possedeva nemmeno quando lui e tex si sono conosciuti ("Furia Rossa"), il duello finale mi pare un po' troppo tirato per i capelli... la storia del finto mormone per qualche motivo mi ricorda qualche vecchio western non particolarmente esaltante... un po' di dej? vu, per così dire. Disegni: sarà per l'applicazione del colore forse ancora da migliorare, sarà per l'età di Ticci, sarà per altri motivi, ma in più punti (di nuovo, il duello finale, i vari flashback) il disegno appare piatto e poco dinamico. Non chiedo il fantastico Ticci degli esordi ("Goldeena" graficamente è un piccolo capolavoro, ma anche "La maledizione di Escondida" per fare un altro esempio), ma ci sono poche possibilità di vedere i cavalli correre al galoppo o gli indiani combattere in campo aperto o qualche malcapitato volare in qualche saloon, od altre di quelle ambientazioni dove - a mio personalissimo parere - Ticci rende al meglio. Non mi è rimasto particolarmente impresso come un albo memorabile.
  17. gilas2

    [643/644] L'indomabile

    Il grosso barbuto che si gira dicendo a Carson "Di che ti impicci, vecchio?" sta andando in cerca di altrettanto grossi guai... laughing
  18. gilas2

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    La storia, ideale seguito de Nei Territori del Nord Ovest (con il ritorno di Dawn e Gros Jean grosso modo nella stessa zona), a mio personale parere si discosta un po' di più dal solco tradizionale texiano rispetto al precedente. Apprezzato particolarmente la prima parte della storia con i rapporti tra la ciurma della nave baleniera e gli indiani del villaggio, con relative vicende, fino al doppio duello al coltello che sancisce la 'pace' tra le due parti per l'obiettivo comune di ritrovare le ragazze scomparse. La seconda parte presenta luci ed ombre: di fronte alle immense distese inabitate del profondo nord (che riprende alcuni temi delle storie più 'esotiche' di GLB come l'avventura ai limiti della fantascienza sul Monte Rainier), la parte relativa alle pratiche di sacrificio al 'dio-gigante-yeti' (non so come altrimenti definirlo) che poi si rivelano parte dei piani più terra-terra del capo guerriero (portarsi a casa giovani ragazze di bell'aspetto, farne proprio uso e consumo e poi disfarsene) lascia un po' interdetti (il dio-mostro fatto di trampoli rivestiti di pelliccia??); è un po' una caduta narrativa, che poi si riprende con l'accelerazione del ritmo nel finale tra sparatorie, inseguimenti tra la foresta ed in canoa, e le immancabili esplosioni (in questo caso a forza di cannonate). I disegni non mi hanno particolarmente impressionato ma non mi hanno nemmeno deluso; senza infamia e senza lode. Voto Storia 7,5Disegni 7
  19. gilas2

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    La storia e l'ambientazione partono da premesse 'classiche' per le storie in cui i pards si recano fino in alaska - o in canada in generale, od ovunque metta lo zampone gros-jean - per poi prendere a prestito qualche citazione dal zanna bianca di jack london (tutta la parte con le slitte trainate dai malamute) - e poi dirigersi senza esitare verso 'l'ignoto', ovvero la parte più originale della storia - il demone wendigo, goldeneye/red duck, l'arrivo dopo mille vicende al campo indiano principale, la vendetta del ragazzino unico superstite della precedente strage, la liberazione di jim brandon, lo scontro nei pressi del lago ghiacciato, ecc. Fa da sottotraccia, in parallelo, la storia - con relativi flashback - di jim brandon, red duck, e dawn, un filo conduttore che viene man mano dipanato, e costituisce forse l'asse portante dell'intero albo. Anche qui, più che apprezzabile la costruzione narrativa, su misura per un albo lungo come il maxi tex. Non è un 9 (come invece per Il Treno Blindato) per alcuni tempi un po' più lenti (che, per carit?, ci stanno), soprattutto in avvio. Per i disegni, come detto altrove, personalmente Font non mi entusiasma: se ne Il Treno Blindato mi era sembrato molto più a suo agio sotto il sole del Messico, sulle nevi dell'Alaska prima e del Canada poi il tratto si fa complessivamente più frammentato e spezzettato, ovviamente anche per esigenze di copione (gli innumerevoli alberi delle foreste, la luce per forza di cose meno 'violenta' del grande nord in una stagione quasi invernale, le ambientazioni spesso notturne) e non rende al massimo. Quindi, comunque ben oltre la sufficienza, ma non a livelli eccellenti.
  20. gilas2

    [Maxi Tex N. 08] Il Treno Blindato

    Storia 9+Disegni 8+La storia, ispirata in buona parte ai western 'sporchi' di sergio leone e sam peckinpah, esce per molti versi dal 'canone' tradizionale degli albi della serie regolare, favorita anche dal respiro più ampio che può avere il maxitex grazie al maggior numero di pagine, per diventare un'opera corale: non solo tex e carson, ma anche la posse di varia origine che li accompagna ed ognuno con la sua storia e le sue motivazioni. Il messico già visto tante volte nella serie regolare offre dei paesaggi e degli scorci diversi: prima di questa storia, il treno nel messico è quasi sempre stato un mezzo per andare da A a B (spesso con relativi lamenti di carson per la scomodit? delle panche di legno e rimbrotto di tex che gli fa notare come, se era tanto scomodo, non si spiega come mai abbia russato per gran parte del viaggio). Il treno - anzi I treni - diventa l'elemento centrale della storia: il treno del sale, il treno blindato, il treno dei soldati; e il ruolo-perno che assume lo scambio arrugginito in cima al passo. Nonostante alcune sequenze che per il caldo e la polvere potrebbero far pensare ad un rallentamento della storia, la narrativa non ha cadute nel ritmo e va via fluida: le tante sotto-storie (il reclutamento della posse, l'intrigo della spia, il fuorilegge 'redento' che accompagna tex e carson, il capostazione vagamente somigliante al Cico di Zagor) poi aggiungono sale (e pepe) al tronco principale, fino al finale dove - forse in maniera un po' prevedibile - si scopre che chi è non è sempre quello che sembra (non faccio nomi per evitare spoilers) :)I disegni: a me - personalmente, si badi - Font non entusiasma, ma in questo albo si trova a suo agio nel disegnare ed a rendere al meglio personaggi sporchi, impolverati, feriti, esausti, e paesaggi desertici, assolati, aridi (cosa che, sempre a mio parere, non riesce affatto al Diso di Fort Sahara), memore appunto dei film di Leone e Peckinpah di cui sopra. Oltre, ovviamente, ai treni. In conclusione, un ottimo albo.
  21. gilas2

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Storia 9+Disegni 7-
  22. gilas2

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Storia 8-Disegni 9,5 (Civitelli è sempre Civitelli)
  23. gilas2

    [Maxi Tex N. 01] Oklahoma!

    Nella ristrettissima lista dei lavori texiani che, anche a distanza di tanti anni, meritano un DIECI e, se ci fosse, anche la lode. Sia per la storia che per i disegni. Non solo un lavoro ma soprattutto un capolavoro.
  24. gilas2

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    VotoStoria 9Disegni 9-
  25. gilas2

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Disegni 7Storia 8,5
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