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TWF - Tex Willer Forum

gilas2

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Messaggi pubblicato da gilas2

  1. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Angelo1961 dice:

     

    Non è che non ne beccava una, ma scriveva un Tex che non era Tex. E se ci piaceva Tex, non poteva  piacerci il suo Tex. Anche se ci piaceva il suo Zagor, magari pure più di Tex. 

     

    A me Nolitta non piace su Tex e reputo El Muerto la storia più sopravvalutata della... storia. Per contro, aggiungo comunque che Giunga crudele e I ribelli del canada mi sono piaciute, ma forse più per l'ambientazione. 

     

    Tu pensa che c'è a chi piace il Tex di GLB E il Tex di Sergio E il Tex di Nizzi E il Tex di Boselli E il Tex di Ruju.

    All'interno delle loro rispettive produzioni poi ci possono essere, come ci sono stati e, per gli attuali, ci saranno, alti e bassi.
    Ma partire con "L'ha scritto Tizio mi piace a prescindere, l'ha scritto Caio allora è sicuramente una ciofeca" (oppure "E' Tex / non e' Tex") è puro e semplice PREGIUDIZIO (e in alcuni casi persino fondamentalismo di stile talebano).

    • +1 3
  2. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Exit dice:

    Letto il secondo albo che si può sintetizzare con una sola parola: Noia.

    L'ho trovato pesante, lento, pieno di scene inutili, prevedibile.

    A che pro tirare in ballo una vecchia storia per scriverne un seguito così scialbo.

    E non so come far arrivare allo sceneggiatore il messaggio che deve darci un taglio con questi suoi personaggi tormentati, di cui almeno a me non frega nulla.

    Basta anche con scene degne di un Harmony come le moine tra Sanders e moglie. Uno strazio.

    Più leggo Ruju e più mi domando se abbia la più pallida idea di cosa sia Tex.

    Sono ormai convinto di no.

     

    Giudicare il disegnatore è un'impresa, perché, tra che mi addormentavo o che saltavo pagine, l'unica cosa che ho notato è come somigli a Civitelli.

    Mi piacerebbe vedere il suo vero stile invece che quello dell'illustre collega.

    Monti (al limite Della Monica, nelle sue rare apparizioni su Tex), non Civitelli. Di Civitelli non c'è nulla.

     

    Soggetto: pur con i limiti del 'perchè voler riprendere un soggetto minore dell'epopea texiana', gli sviluppi non sono così telefonati come ci si potrebbe aspettare (es. l'introduzione del cinico boss del boss) 

    Quella che soffre invece è la sceneggiatura, che non mostra mai trovate 'mordenti' o dialoghi che vadano aldilà del prevedibile.

    Complessivamente, un onesto albo di passaggio, anche se non rimarrà particolarmente memorabile.

  3. Il 22/4/2023 at 11:02, &quot;Indio&quot; Mac Kelly dice:

    C'è un punto della storia (ottima) che non mi quadra.

    A pagina 226 nessuno sa dove si trova Tex, Carson decide quindi di mandare un telegramma con la speranza che gli venga recapitato in fretta.

    A pagina 233 si vede Tex raggiunto nel campo di Alce Silente da un indiano che in fretta e furia gli consegna il telegramma di Carson.

     

    Come ha fatto Tex a ricevere il telegramma di Carson se Carson stesso non sapeva dove si trovava il pard?

     

    Qualcuno può chiarire la situazione?

    Il telegramma viene mandato a tutti gli uffici postali della zona o comunque dotati di telegrafo

    Periodicamente un indiano della riserva va a fare spesa in paese e già che c'è controlla se c'è posta ;)

    (tutto vero, tutto già visto in passato)

  4. 1 ora fa, juanraza85 dice:

    l'assenza dello sceriffo Tom Rupert - in genere, un valido alleato ed una preziosa fonte di informazioni - in quel di Tucson (viene malignamente da pensare che, essendo un personaggio di invenzione boselliana, Nizzi lo soffrisse poco),

    Lo sceriffo Rupert (con i suoi panciotti arabescati) è una 'creazione' di GLB, comparso proprio in... "Tucson!", n. 211-213 (sebbene sia stato poi ripreso da Boselli)

  5. <span style="color:red">8 ore fa</span>, borden dice:

    Il licenziamento dell’insegnante per il nudo di Michelangelo non c’entra nulla con il 

    politicamente corretto woke. È espressione della destra oscurantista trumpiana. Hai fatto confusione. 

    peccato non poter mettere un like ai commenti di Borden

     

    Ma facciamo come se ce ne fosse uno ;)

  6. <span style="color:red">11 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    Di Ticci mi ricordo una vignetta di Terra Promessa in cui Tex, lo sceriffo e un gruppo di abitanti corrono verso l'incendio e, al netto di una bella confusione di personaggi in movimento, il fondo è completamente bianco.

    Una scelta stilistica davvero moderna ed efficace che rende ancor più dinamica all'occhio la sequenza. 

    Terra promessa è, anche per l'eccelsa qualità proprio dei disegni (io contino a preferire il primo Ticci al Ticci più maturo, sebbene questo ultimo sia più 'proprio' come segno grafico), rimane una storia da top ten in assoluto, ed il merito è anche per vignette come quella che hai citato e che ho subito identificato. 

    E se rimane impressa a distanza di così tanti anni dalla sua uscita...

    • +1 1
  7. Dopo aver letto il secondo albo dei chupacabras ed aver ripercorso in quel commento i vari precedenti texiani di questo filone 'misterioso', vorrei chiedere a @borden

     

    Da dove deriva, storicamente, l'archetipo in base al quale il Male si trova sempre in oscure caverne nelle viscere della terra? Possiamo farlo risalire a Plutone dio degli Inferi di greco-romana memoria o potrebbe essere ancora più antico, ed arrivato nel corso dei secoli (Dante docet) fino a questo filone texiano in cui è un topos ricorrente (I Diableros, il Signore dell'Abisso, gli uomini-giaguaro, per non dire di Mefisto e Yama?)

  8. Il 8/3/2023 at 16:30, Thor983 dice:

     

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     Piuttosto originale, poi, almeno per i canoni texani, l'idea di esseri umani trasformati in mostri per il contatto con sostanze chimiche e/o alchemiche 

    Ehm.. gli uomini giaguaro? :P

    Due albi che si inseriscono in un filone texiano 'antichissimo' e che riemerge ogni tanto nel corso dei decenni: i colossali puma di Vindex, i fratelli Diableros, Il Signore dell'Abisso, I fiori della Morte, i giaguari prima ed i puma neri dopo di Zhenda, ed immancabilmente gli indimenticati (nella buona e nella cattiva sorte) uomini-giaguaro, e chissà quanto altro mi sfugge.

    Come in precedenti occasioni, mi sarei aspettato che lo 'scomparso' fosse in realtà la mente malefica e riuscisse anche a comandare o comunque a dare ordini in qualche modo ai "chupachups" ((c) @Letizia), magari anche deformato dagli effetti dei suoi esperimenti come lo scienziato del Monte Rainer o, in tempi più recenti, del vaiolo di Espectro, e che il tutto finisse con una colossale esplosione che seppellisse la Mesa ed i suoi misteri (di nuovo, il Monte Rainer, la missione con il frate squinternato degli uomini giaguaro, il signore dell'abisso, ma anche il fuoco purificatore del finale de Il Marchio di Satana).

     

    La spiegazione data, invece, risulta molto più banale con lo 'scomparso' che risulta un "Vindex che non ci ha creduto fino in fondo" :D e che finisce 'vampizombie', ed il mistero della creazione dei chupachups che rimane 'aperto' con tutta la biblioteca dello spagnolo a disposizione del prossimo megalomane o cacciatore di sogni impossibili (viene in mente l'alchimista del texone galeppiniano "il segno del serpente").

    Quindi, storia che si inserisce in un filone specifico e ben consolidato ma rimane fin troppo nei binari del già visto e, laddove tenta di uscirne, non trova quel guizzo che la renderebbe memorabile.

    Entro questi limiti, tuttavia, si tratta di due albi comunque di lettura godibile, al netto di qualche rilievo già emerso in precedenti commenti (i pastori accademici, il ruolo inutile della figlia dello scomparso, chupachups-godzilla crivellati di proiettili, bandoleros buttati dentro per fare mucchio).

     

    Ad una prima lettura del secondo albo, non ho trovato particolari rilievi invece ai disegni di Rubini (cosa che avevo fatto invece con il primo albo), che non c'entra niente con Marcello (altrimenti l'avrei stroncato secco) ma riprende invece qualcosa da Fusco, forse da Giolitti, e, in alcuni primi piani, anche qualcosa di Zaniboni nella sua (unica) prova, sul Texone.

     

    Concludendo,

    - storia 6+ (il + per incoraggiamento)

    - disegni 6.5

  9. <span style="color:red">4 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

    I disegni però fanno crollare ... le braccia :azz:

    Di chiara ispirazione civitelliana, rispetto ad altri non sembrano male

    La tavola nel saloon però soffre di una evidente 'rigidità' o di mancanza di quella plasticità che ci si aspetterebbe in circostanze del genere

  10. Ed anche qui arrivo a fuochi abbondantemente sparati :D

     

    Sospendo per ora l'opinione sui disegni di Rubini, che per ora trovo possa avere grandi margini di miglioramento soprattutto nei primi piani (lo trovo un po' incerto)

     

    Trama

    Uuuuuuuuuh che sequela di rimandi al passato 'esoterico' texiano: dalle pietre vulcaniche 'essiccanti' del signore dell'abissa alle pozioni di Mitla, ai cactus/fiori della morte (nonchè la pressochè obliata storia delle pietre nere disegnata da Civitelli),  ho il sentore che lo geologo scomparso e i "pumasauri" chupacabras siano strettamente collegati e che questi ultimi siano puma 'mutati' da qualche 'diavoleria' il cui segreto si cela nelle caverne che vedremo nel prossimo albo (magari dopo un bagno in una pozza fumante come gli uomini-giaguaro :lol:)

    Burattini (con la supervisione di Borden) con la gag del 'terzetto di eroi' strizza anche l'occhio alla 'carsonomania' che affligge da tempo ormai molti lettori texiani inclusi anche molti partecipanti di questo forum ;)

    Per ora, complessivamente, un piacevole 'divertissement'.

  11. Il 30/1/2023 at 10:45, Ombra Silenziosa dice:

    @Diablero il tuo modo scorretto di portare avanti le discussioni è estremamente irritante. Mi sembra che tu sia uno che pur di non ammettere di aver detto mezza castroneria (e qui, perdonami, ma ne hai dette una quantità industriale) sarebbe capace persino di raccontare di aver visto volare gli elefanti  a  pallini blu. Mi vedo perciò costretto a intervenire nuovamente.

    Quando rispondi a Diablero fai conto di aver a che fare con il professor Guidobaldo Maria Riccardelli... :D

    Come sempre, arrivo alla lettura 'a fuochi sparati', mi limito a qualche osservazione sparsa.

    L'albo in sè è complessivamente molto godibile, le varie rubriche si leggono meglio e più agilmente di quanto si facesse con la precedente versione dell'Almanacco

     

    Rauch/Mastantuono

    Come forse qualcun altro ha già scritto, vaghe reminescenze, nella figura di Zina, della Dama di Picche, e tutto il contorno 'spiritesco' (presente anche nel finale di un altro classico bonelliano, ovvero Goldeena). La 'critica' su Tex che spara ad una mano da un cavallo in corsa e che renderebbe un pessimo servizio al personaggio a me pare a dir poco aria fritta, avendo riletto da poco l'albo finale de Gli Invincibili ce ne sarebbero di scene che sono ancora più... 'inverosimili' 

    Nel complesso, una volta arrivati alla fine personalmente non trovo particolari buchi narrativi nè caratterizzazioni dei personaggi, da Tex ai vari comprimari, incoerenti con le varie vicissitudini.

    Mastantuono eccellente come sempre nelle ultime prove texiane.

     

    Boselli/Cestaro

    Se non altro, abbiamo scoperto da dove derivi il look definitivo di Mefisto, dal similMandrake in cilindro e baffetti al capellone imbiancato ed intunicato a capo degli Hualpai (come notato anche nell'articolo di introduzione alla storia).

    Certo, a leggere la storia 'avulsa' dalle vicende precedenti e successive qualche riferimento ovviamente si perde, però si tratta chiaramente di una storia 'intermezzo' e che prima di ritrovare Mefisto a capo degli Hualpai vedrà probabilmente qualche altra evoluzione

    Ho anche trovato i Cestaro molto meglio in questa versione che non sulla recente tripla della Mefisteide, nel senso che qui pare abbiano avuto agio di disegnare con più calma mentre nella tripla il tratto appare più frenetico e 'dark' (tuttavia, per gusti personali, Civitelli rimane sempre una spanna al di sopra).

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