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San Antonio Spurs

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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. San Antonio Spurs

    Lupe

    Scusa, ma devo aver perso un passaggio: nella storia c'è una figlia di Lupe?
  2. Finalmente l'avvertimento del ritorno di "Lui", Father or Son, non arriva con una tempesta di sabbia o con fiammata nel villaggio navajo e nemmeno nelle prime pagine di un albo che si conclude in maniera ancora quasi misteriosa dopo la morte del santone venerabile. Un baciapile classico da setta con le teste di caprone, un deja vu (non è una critica, sia chiaro). Io qui e ora vorrei solo sottolineare, al di là della storia ben preparata soprattutto come antipasto per il seguito, la bellezza del lavoro di Civitelli. E l'originalità stupenda di alcune tavole riguardanti Kit Carson: la quarta di pagina 74, la seconda di 76, la seconda di 77. Ma tutta la serie di disegni in notturna nel villaggio è da standing ovation.
  3. Non avevo ancora nove anni e tutto mi pareva perfetto, con il senno di poi mi diverte Jim Brandon in divisa e Gros Jean lui pure vestito da Grande Nord. Era iniziato però da qualche tempo il periodo più bello della saga texiana, sia per Galep che per Bonelli, come se la fine definitiva delle uscite in formato striscia li avesse lasciati liberi di galoppare in altre praterie di espressione.
  4. Mefisto è per Tex quello che James Moriarty è per Sherlock Holmes, una presenza ricorrente e caratterizzante. Come dire? Uno che speri sempre che ritorni da antagonista. Yama non è all'altezza del padre, mi è sempre apparso più goffo e impacciato, ma anche Moriarty aveva un subalterno - Sebastian Moran - più, molto più sbiadito. Le storie soprannaturali a me sono quasi sempre piaciute, dai Figli della Notte ai Demoni del nord, dalla Stirpe dell'abisso a I fiori della morte. Poi, ho fiducia in Borden, ho stima di Civitelli e quindi mi aspetto albi non banali, interessanti, coinvolgenti. Spero solo in una cosa: che non si ripeta la litania dei pard catturati separatamente, che è come sentire Mike Oldfield concludere un concerto con Moonlight Shadow.
  5. Provo a tirare le somme, per quello che mi riguarda: Mefisto e Yama sono degli evergreen e rappresentano il meglio della fantascienza, chiamiamola così, classica texiana. Però, proprio perché sono un già visto, ogni loro nuova apparizione fin da subito sa di scontato. Mi piacerebbero allora storie diverse, come quelle, non sto a citare gli albi, dell'extraterrestre in miniera, dei fiori della morte, degli uomini giaguaro, della stirpe rettile, Diablero, la Piramide misteriosa,
  6. Lo so, siamo d'accordo, la mia è solo nostalgia. Non ho mai visto giocare Valentino Mazzola e ho pochi ricordi dei due figli calciatori. La nostalgia per l'avversario numero uno di Tex, come il Professor Moriarty lo era per Sherlock Holmes. Yama è un perdente nato, Mefisto no fino all'ultima vignetta o battuta. usando una metafora calcistica, si sa già che Yama perderà al 90°,con Mefisto si andrà ai supplementari e magari ai calci di rigore.
  7. Era il 2004 e a Siena, a Santa Maria della Scala, fu allestita la mostra "Sulle tracce di Tex". Ero là per lavoro - mi occupavo di basket - e non potevo non andare a vederla. Un pomeriggio d'ottobre di tuoni e fulmini e infatti molte delle persone presenti aspettavano che smettesse di piovere. Fra queste, Sergio Bonelli. Se la mia formazione da giornalista antico non me lo avesse impedito gli avrei chiesto un autografo, invece iniziai a parlare con lui e la conversazione finì su Mefisto. In sintesi il suo parere fu che era certamente il personaggio più atteso, ma anche il più difficile da gestire senza cadere nell'ovvio o nel già visto/letto e che dunque un suo ritorno sarebbe stato da considerare non impossibile, ma insomma... Sono passati tanti anni e cambiate tante cose, io non dispero anche perché - con tutto il rispetto - Yama sta a Mefisto come Ferruccio Mazzola stava a Valentino Mazzola. A parte questo, i disegni di Civitelli sono meravigliosi e lui è sul podio dei miei disegnatori di Tex preferiti.
  8. Ognuno parla per sé. Certo. E se lo fa dovrebbe anche non dare giudizi a priori sullo stato di anzianità texiana e sulle abitudini relative. Poi, è giusta la considerazione che ci sia un certo stile e che possa o meno piacere, per quello che riguarda la sceneggiatura (e naturalmente in questo o in altri casi, i disegni). E' un forum e scambiamo idee, parlandone.
  9. Ribadisco il concetto base: una storia che aveva un perché nella prima fase, ma che poi si sviluppa su diversi piani e in diverse direzioni con personaggi che non si sa bene che cosa rappresentino, con Tex e Carson come frullati nel vortice di personaggi ambigui perché mai definiti e male rappresentati. Una storia che si spegne, un pezzo qua e un pezzo là. Proseguo con il giudizio negativo: la peggiore da molto tempo a questa parte. Capita, anche Buffon fa delle papere in Nazionale.
  10. Il giudizio finale sulla storia è: insufficiente. Tutto per colpa del secondo albo, che non è un concentrato ma un collettore di confusioni, equivoci, indecisioni di tutti i personaggi e basterebbe la sola pagina 109 a riassumere questa melassa indecisa. Almeno per me, che non ho capito nulla dei "vorrei ma non posso" di Billy, dei "potrei ma non voglio" del suo avversario politico e della confusione sul ruolo effettivo, residuo, della SP. I disegni, a volte, sembrano caricaturali (vedi l'ultima vignetta di pagina 101), anche se nel complesso ERGS ha realizzato un bel prodotto. Segnalo i Tex e Carson con la maglietta della salute da pagina 29 a 36, e l'innovativo profilo del" Nostro" dell'ultima vignetta di pagina 76. Bellissimo il dialogo con Mabel da 85 a 87, con tanto di guanto sfilato che in altri contesti avrebbe fatto ricordare Gilda.
  11. San Antonio Spurs

    [Maxi Tex N. 20] Il ponte della battaglia

    Mi è sembrata una storia con un ottimo ritmo e ben disegnata, con più di un personaggio di rilievo e, concordo con natural killer, con una conclusione non scontata. Il personaggio di André si inserisce in una consolidata saga di giovani banditi pentiti e non solo a suon di sganassoni - che pure non mancano - mentre quello di Calloway e della sua banda sarebbe perfetto in un film di Quentin Tarantino. Django Unchained+The Hateful Eight, insomma. Due sole annotazioni: Kit Carson mi sembra rappresentato con capelli più lunghi di quelli tradizionali. Infine, pelo nell'uovo: a pagina 15, quinta vignetta, si dice che il bottino della rapina in banca è di "solo mille dollari". A pagina 31, seconda vignetta, André in fuga si compiace dei "cinquemila dollari del colpo" tutti per lui.
  12. Vado a memoria e se sbaglio non me ne metto, ma il ritorno di Yama avviene esattamente 45 anni dopo il suo "esordio": 1971, "Il figlio di Mefisto". In attesa, un giudizio al volo sui disegni di Civitelli ancora una volta fantastico.
  13. Ho qualche perplessità che lascio in stand by su questa storia, dove - secondo la prima lettura un albo alla volta e la classica seconda concentrata - mi sembra che sia stata messa troppa carne al fuoco contemporaneamente e di tipo diverso. Bruciando qualcosa, scottando appena altro. Non mi spiego una certa soggezione dei pard nei confronti di Mackenzie, così come non ho mai compreso l'indulgenza nei confronti della Rodelo's Family; vero è che se da un lato uno cerca di salvaguardare la tradizione, dall'altro c'è l'esigenza di diversificare atteggiamenti e comportamenti, altrimenti sarebbe sempre e solo manicheismo da buoni buoni contro cattivino. Direi che la storia sarebbe perfetta se intesa e interpretata dalla parte del colonnello "cattivo" ma non troppo, quindi in chiaroscuro e un po' schizofrenica e se davvero Borden l'avesse intesa così, un po' alla David Lynch, da parte mia scatterebbe una standing ovation da oro azzurro alle Olimpiadi. Nota finale curiosa: nella terza vignetta a pagina 17 del numero 669 - Il Colonnello Mano Cattiva - Tex parla di "Generale Mackenzie". Profeta.
  14. San Antonio Spurs

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Beh, quella di Magnus...
  15. San Antonio Spurs

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Una delle storie meglio disegnate di sempre anche se Tex a volte appare un po' diverso dall'immaginario collettivo e consolidato, ma bisogna farsene una ragione, ogni artista la interpreta a suo modo. Per quello che riguarda i texoni, volume secondo solo a quello di Magnus - che rimane e sarà inarrivabile- e sono 20 anni giusti giusti da quel capolavoro.
  16. Io sono stato per anni Direttore di una rivista a livello Nazionale, stampata a Bologna che arrivava un giorno a Bormio e solo il giorno dopo a Reggio Emilia. Conosco il problema. In ogni caso, storia molto dinamica e ben disegnata. E sono convinto che ci saranno sorprese, perché autorizzano a crederlo i tre volumi complessivi, quando sul finire del primo l'epilogo sarebbe apparso scontato se gli albi fossero stati solo due. Mi intriga molto quello che si attribuisce allo sciamano nella presentazione del numero di luglio.
  17. Storia ottima sotto tutti i punti di vista. In particolare ho apprezzato il dinamismo dei cambi di scena per le storie parallele: dai campi indiani al forte, dai due fratelli a Kit che indaga in solitario. I disegni di Ticci? Evocativi direi, nel senso che queste storie al Nord sono "sue" e nessuno come lui riesce a far comprendere la vastità dei luoghi, la natura selvaggia, i boschi insidiosi, i chiaroscuri. Una piccola nota, senza polemica (capita di sbagliare): nella seconda vignetta di pagina 111 del primo volume il tenente assassino dice "Il tenente Ross ha ucciso il capitano Morris...", che era poi il capitano Bennet come correttamente riportato nella quarta vignetta. Bennett, chiedo scusa.
  18. Disegni dinamici e coinvolgenti, solito finale un po' compresso, eccellente la presenza di Carson
  19. San Antonio Spurs

    Le grandi storie Tex

    Io sono uno sherlockiano passionale. Il Giallo Mondadori sta pubblicando una serie di cosiddetti apocrifi rispetto ai romanzi e ai racconti di Conan Doyle. Il livello è a onda marina, ma almeno si tratta di novità. Qui siamo all'ennesima riproposizione di cose già viste e che la collezione a colori aveva già proposto. Ma la domanda è: cui prodest? I vecchi hanno già dato, i giovani li interessi, li attiri, li catturi con questi volumi "The best of"?. Dopodiché certo, chi non lo vuole non lo compra, ma almeno motiva il perché: minestra riscaldata, fosse anche risotto al tartufo bianco di Alba.
  20. San Antonio Spurs

    Le grandi storie Tex

    Io a questo giro passo. Ho già dato e ho già visto. E non trovo nessun appeal in questa lunga iniziativa che di nuovo ha solo il cartonato, sei euro in più a botta. Che spenderei a occhi chiusi per qualcosa di nuovo, ma non fatemi comprare il pane raffermo ad un prezzo superiore di quello fresco.
  21. San Antonio Spurs

    Le grandi storie Tex

    Chiedo scusa anch'io, ma preciso, passo e chiudo: nessuno ci costringe a comprare, ma a che cosa serve questa iniziativa?
  22. San Antonio Spurs

    Le grandi storie Tex

    Cartonati a 12,90 euro. Questa volta passo e non per il prezzo ma perché è come se mi riproponessero la Divina Commedia per la centesima volta.
  23. non entro in merito dei tuoi gusti e di come tu abbia giudicato i disegni di questa storia. però per quanto riguarda l'ultima vignetta penso tu abbia un'idea "statica" del fumetto. E' vero che Jeff scambia posto ma capita che, quando si cammina, i personaggi, nella realtà e nel fumetto, si muovini, siano "in action" per dirla... poi il cambiamento di posto non pregiudica l'armonia della vignetta, forse Danubio s'è "distratto" ma mi sembra il classico pelo nell'uovo... se l'azione fosse avvenuta all'interno di un auto (d'accordo, impossibile in un western come Tex ma è per intenderci), poniamo che Carson sia seduto di fianco al guidatore e,nella vignetta successiva, te lo ritrovi nei sedili posteriori ALLORA sì che sarebbe stato davvero un errore. Non è che quell'ultima vignetta sia stata decisiva per indurmi di non dare la sufficienza ai disegni e so benissimo che fra una vignetta e l'altra ci può essere diverso spazio temporale. Ricordo anche esempi più clamorosi di scambio repentino di posizione, ad esempio davanti ad un tavolo. Danubio è giovane e si farà. I temi che scrivevo io in prima elementare sono per fortuna diversi dagli articoli che per professione ho scritto molti anni dopo e tuttora.
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