Rileggendo i tre albi ho percepito un filo conduttore fatto di fatica - sangue, sudore e polvere, ma anche tanta acqua e fango - molto bene preparati da Boselli e disegnati da Mastantuono. Muscoli doloranti, piaghe, ferite, affanno, cuori pulsanti, ansie, speranze e paure. Piccoli fuochi, poche luci, visioni oniriche, tutto sotto una cappa pesante fatta di eventi naturali e di sentimenti umani. Un'oppressione che dura due albi e mezzo e che giustamente si dissolve nell'ultima vignetta, nell'ultima battuta di Ada, la protagonista assoluta di questo racconto, lei "causa" e vittima e lei, alla fine, che fa giustizia e si permette anche, e a ragione, di invitare a guardare verso un futuro migliore.