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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    Ecco il segreto del mio Tex eroe senza fine Intervista di Stefano Feltri a Claudio Nizzi, apparsa sulla Gazzetta di Modena è 23 gennaio 2005. Claudio Nizzi non è e non si sente Tex Willer. Anche se lo scrive da quasi 25 anni non si immedesima nel ranger come faceva il suo creatore Gianluigi Bonelli. ?Tex è troppo diverso da me, è un decisionista, sempre sicuro di sè. Ma dopo tanti anni, come sceneggiatore, nelle sue storie scivolo con facilit?? sorride Nizzi, che da tempo regge quasi da solo il peso di creare le storie del più celebre e venduto fumetto italiano. Domanda sull'attualit?. Tex continuerà a Fumare? Tex deve continuare a fumare! L'editore ci ha detto solo ?che fumi un po' meno?. Ma siccome il pregiudizio sul fumo è cosa recente, trovo normale che un personaggio dell'80 fumi. Ma io ho smesso. Tex ha sempre avuto problemi con il politicamente corretto. E? ancora così? Oggi più che mai. Ti frena da matti. Certe espressioni che Tex usava nella maniera più affettuosa, come ?palla di neve? a un nero, oggi non le puoi più usare. O se spara a un giaguaro bisogna essere sicuri che sia una questione di vita o di morte. Come fa il successo di Tex a durare negli anni? Anche Dylan Dog ha avuto il suo momento di gloria e poi è declinato. Rispetto a Dylan Dog, che aveva un pubblico di adolescenti che crescevano e abbandonavano il personaggio, ha una base di lettori più resistente. Un pubblico più stagionato. E le caratteristiche psicologiche di Tex sono fatte per durare. Il lettore medio che è mortificato dalle cose della vita, impotente davanti a tanti autoritarismi, dal capoufficio al vigile urbano, è affascinato da Tex. Un personaggio che rovescia le scrivanie, che ha un senso della giustizia assoluto e lo mette in pratica. Il lettore ha un senso di appagamento da un Tex senza paura e senza incertezze. Non si spiega altrimenti il suo successo. Il western oggi, a parte Tex, è scomparso. Che rapporto ha con il suo pubblico? A che lettore pensa quando scrive? Io scrivo Tex per il lettore popolare. Li conosco di persona, molti mi mandano cartoline. A Fiumalbo (dove Nizzi passa l'estate, ndr) ne conosco almeno una ventina, la loro cultura fumettistica si limita a Tex, non avrebbe senso quindi scrivere storie intellettualistiche piene di citazioni. Con oltre 500 numeri alle spalle, non c'è il rischio di raccontare qualcosa di già sentito? Non ho ancora capito fino a che punto la cosiddetta ?ripetitivit?? di Tex sia un difetto o un pregio. Anche perchè il lettore ama sentirsi raccontare sempre la stessa favola. Ma spetta alla bravura dello sceneggiatore non ripetersi. Basta pensare a Diabolik: sono 40 anni che racconta la stessissima storia, ma è quello che il pubblico desidera. E in confronto a Diabolik, Tex è un monumento alla varietà. Il suo Tex è diverso da quello un po' ?western-spaghetti? di G. L. Bonelli. Lei ha introdotto personaggi storici come il gen. Custer. S?, ma bisogna stare attenti. Si può mettere un po' di storia, ma così si rischia di datare terribilmente Tex. Troppo storicismo lo strozzerebbe. Oltre a Tex, su cosa sta lavorando adesso? Nelle edizioni If di Gianni Bono, stanno per uscire delle nuove storie con cadenza trimestrale di Nick Raider (poliziesco creato da Nizzi per la Bonelli) che affiancheranno la ristampa delle vecchie. Poi uscir? il secondo numero di ?Leo Pulp?, che i fan tenaci hanno continuato a chiedere per quattro anni, disegnato dal modenese Massimo Bonfatti. Il primo era stato un buon successo, con oltre 42000 copie.
  2. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio a che punto sei con le copertine di Repubblica e dell'inedito è Dovresti essere già al lavoro su quella della tua creatura, il principe Sumankan... Che atmosfera pensi di evocare stavolta ?
  3. ymalpas

    Articoli Su Tex

    ?Io e il mio amico Tex? Tratto dalla Gazzetta di Modena è 22 marzo 2009 <div align="justify"> Dalla via Emilia al West, cantava ormai molti anni fa Francesco Guccini. Un titolo profetico per Claudio Nizzi, fiumalbino doc, modenese d'adozione e autore delle sceneggiature del più famoso personaggio a fumetti italiano: Tex Willer, il Ranger del Texas che lo scorso settembre ha compiuto sessant?anni, davvero senza dimostrarli. E mentre Tex si avvicina alla terza età, il suo autore, che di anni ne ha invece 70, cerca strade espressive inedite, iniziando una nuova carriera come narratore e sfornando la sua prima opera: il divertente romanzo ?L'Epidemia?. Tutti, da bambini, abbiamo fantasticato e sognato, immedesimandoci nel favoloso mondo dei fumetti. E quante volte ci è capitato di immaginare storie, calarci nei panni dei personaggi e costruire trame dove noi eravamo gli eroi, capaci di imprese al limite dell'impossibile. Proprio per tutta questa serie di motivi, abbiamo sempre guardato con un misto di ammirazione e invidia, verso chi queste storie le ha costruite, narrate e disegnate. Per i figli degli anni Sessanta, c'era, e c'è ancora, una figura che ha accompagnato il nostro crescere, il nostro diventare adulti, come un amico fedele, o, per meglio dire, usando il suo stesso linguaggio, come un ?pard'. è Tex Willer, l'indistruttibile Ranger del Texas, granitico, infallibile, politicamente scorretto e accompagnato da una fortuna sfacciata, che lo ha portato a essere ferito di striscio alla tempia almeno 150 volte, ma mai in modo grave, tanto che bastava un sorso di whisky per rimetterlo in sesto. Tex, il protagonista di un mondo costellato da compagni fidati, come il ?vecchio reprobo?, Kit Carson, il figlio, Kit, il Navajo Tiger Jack e i forzuti, se pur non sveglissimi, Pat e Gros-Jean. Ma anche popolato da nemici terribili, come il più famoso, Mefisto, e suo figlio, Yama, vendutisi alle forze del male. è facile, quindi, immaginare l'emozione che può provare un vecchio texofilo, quando ha la possibilità di entrare nella piccola stanza dove il suo eroe nasce e cresce storia per storia: la stanza da lavoro di Claudio Nizzi. Una parete quasi interamente ricoperta con tutti i numeri della serie. Di fronte, per terra una pila infinita di sceneggiature e, di fianco, la scrivania di Nizzi, fiumalbino di nascita, modenese di residenza e con tanto vissuto dietro le spalle. Un personaggio lontano dalle luci della ribalta e che, a settant?anni, ha deciso, come solo chi è ancora giovane dentro, proprio come Tex, che pochi mesi fa ha spento le 60 candeline, di rimettersi in discussione e di incamminarsi, un po' per gioco, un po' seriamente, lungo una nuova strada, quella del romanzo. Pochi mesi fa, così, è uscita la sua prima fatica: ?L'Epidemia?, che ha come sottotitolo: ?I peccatori di Borgo Torre?, un agile e divertente racconto, edito da Mobydick editore, ambientato negli anni ?50, in un immaginario, ma neanche poi troppo, paese del Frignano, nel quale, all'improvviso, le integerrime donne che lo abitano sono colte da un'incontrollabile e inspiegabile epidemia di lussuria, che si interseca con una serie di storie parallele, nelle quali non mancano lettere anonime, spie, chiacchiere da paese e, financo, il morto. Un libro scritto con la leggerezza e la levit? di un dolce fatto in casa e che si legge, e non è uno scontato modo di dire, tutto d'un fiato, come un boccale di birra fresca in un'afosa giornata d'estate. ?Mah, si vede che a settant?anni era arrivata per me l'ora di cambiare - dice Nizzi - Dopo tante sceneggiature di Tex, nelle quali, per forza di cose, c'erano dei vincoli legati alla natura del personaggio, ho avvertito la necessit? di sganciarmi dalla routine e di lavorare senza essere obbligato da uno schema. Devo dire che mi sono divertito parecchio, nello scrivere L'Epidemia, e che ci riprover? presto, con una nuova storia?. Lei è di Fiumalbo. Quanto c'è del suo paese, in questo suo primo romanzo? ?Il paese del libro, a partire dal nome, è completamente di fantasia, così come lo sono le vicende che vengono narrate. Non avrei mai potuto ambientare una storia così nel mio paese. è innegabile, però, che certi fatti, certi personaggi, certe situazioni, mi abbiano dato l'ispirazione. Si pesca nel magazzino dei ricordi dell'infanzia e ci si lascia trasportare. Del resto ho vissuto a Fiumalbo fino al 1954, in pratica negli anni in cui è ambientata la storia e, poich? uno scrittore deve narrare di ciò che conosce meglio, si sa che ognuno di noi resta segnato a vita dagli anni giovanili. Gli anni Cinquanta erano ancora relativamente vicini al periodo fascista, nella cui retorica ho trovato un fertile bacino di spunti?. Lei ha detto di scrivere per sè, per la voglia di rimettersi in gioco, ma i suoi libri saranno letti da altri. Cosa pensa di trasmettere? ?Viviamo in un tempo nel quale la maggior parte dei romanzi sono noiosi, non raccontano niente e mortificano il piacere della lettura. Ho cercato di dare al lettore qualcosa di leggibile, scorrevole, senza essere sciatto, e con una trama avvincente, aiutato da tanti di anni di esperienza nel mondo dei fumetti?. I fumetti, la sua vita. Facciamo un po' di storia, dagli inizi fino a Tex. ?I miei primi lavori, uscirono nel ?62, su Il Vittorioso, storica testata di ispirazione cattolica. Nel 1969, poi, ho iniziato a collaborare con Il Giornalino, ma fino al 1980, anno nel quale sono diventato redattore per il settore fumetti, ho sempre mantenuto il mio posto di lavoro alla Fiat Trattori di Modena, città dove abito dal 1962. Per Il Giornalino ho creato molti personagi, come Larry Yuma, capitan Erik e Rosco & Sonny e ho lavorato con i migiori disegnatori italiani. Sempre nell'80, ho iniziato la collaborazione con Sergio Bonelli Editore, subito con due storie della serie Mister No, poi ereditando il non facile compito di scrivere quelle di Tex, perchè il suo creatore, Gian Luigi Bonelli, era ormai avanti con l'età. Da allora, sono circa 150 le sceneggiature che ho prodotto, senza contare altri personaggi venuti alla luce, come Nick Raider e Leo Pulp?. Parlando di Tex, le storie sono caratterizzate da una quasi totale assenza di personaggi femminili. è per questo che il suo romanzo è un po' ?birichino?? ?Magari inconsciamente, ma può essere davvero così. In Tex, a parte le signore del male, le donne sono del tutto bandite. Sergio Bonelli diceva che quando spuntava la biondina di turno nella storia, lui si annoiava. Forse non aveva torto e credo sia per questo che oggi non ne vuole, nelle storie?. Ahim?, anche Tex si sta piegando al politicamente corretto. ?S?, capisco che i tempi siano cambiati, ma penso che si stia un po' esagerando. Abbiamo dovuto limitargli le sigarette ed evitargli le tradizionali bevute, senn° le varie associazioni protestano. è vietato anche dire ?palla di neve? a un uomo di colore o ?limoncino? a un cinese, altrimenti si è accusati di razzismo. Ma via, erano solo espressioni goliardiche... In quanto al fumo, poi, nel West si inalava veramente di tutto?. Ma come avrà preso il Ranger più famoso delle strisce la svolta narrativa di Nizzi, il quale, di passaggio, nel 1995 è stato insignito dello Yellow Kid, che è un po' l'Oscar dei fumetti? Proviamo a immaginarlo, chiedendo preventivamente scusa a lui, per evitare di essere presi a colpi di colt, e a Nizzi stesso per aver osato tanto. è sera e Tex e Kit Carson stanno bivaccando non lontano dalla città di Laredo. Sul fuoco la caffettiera borbotta e Tex dice a Carson: ?Sai, vecchio cammello, quel satanasso di Nizzi ha scritto un romanzo?. ?Grande matusalemme ballerino! non posso crederci. Sangue di Giuda, l'ho sempre saputo che quel ragazzo aveva dei numeri. Domattina, appena arrivati in città andr? al general store di Joe e gli dir? di scovarmene una copia?. ?Sai che ti dico, vecchio gufo? Dovremo proprio invitarlo a pranzo, una di queste volte. Andremo al saloon sulla Main Street. Bistecca alta due dita, una montagna di patatine fritte e birra a fiumi?. ?Già, poi demoliremo una torta di mele, che io sia dannato se non lo faremo. Del resto quel vecchio tizzone se lo merita: un po' gli dobbiamo la vita?.
  4. ymalpas

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Un omaggio di Lucio Filippucci a magnus, datato 2007.
  5. In questa tavola di Marco Pugacioff, la tensione della scena è non poco sdrammatizzata dal suicidio del cavaliere, in alto, sulla rupe.
  6. ymalpas

    [Texone N. 23] Patagonia

    Storicamente "Patagonia" è ambientato tra il 1877 ( morte di Alsina ) e il 1884. L'ultimo incontro con Mendoza risale a dodici anni prima, cioè la data sarebbe il 1872 ( Kit Willer avrebbe avuto l'età di 5 anni ) e quindi si situa cronologicamente dopo "Satania!" e prima de "Il ritorno di Montales". Boselli condensa quindi la storia argentina di un decennio intrecciando i destini dei vari personaggi nel giro di poche settimane. Anche il successivo Texone di Suarez prevede una datazione decennale, la prima guerra d'indipendenza cubana si ha tra il 1868 e il 1878. In questo caso è prevedibile l'uso del flashback da parte dell'autore, sempre che alla SBE siano sensibili a questi problemi di congruenza storica.
  7. ymalpas

    [Texone N. 23] Patagonia

    A Nord Ovest di Bahia Blanca, la cittadina di Santa Rosa, nel bel mezzo delle Pampas, ha un clima continentale dominato da un'ampia escursione stagionale: a gennaio 23,7?, a luglio 7,6?. Notevoli anche le escursioni giornaliere, qui nelle notti invernali le gelate sono piuttosto frequenti, tanto che la media delle minime di luglio è di 1,9?. Il freddissimo luglio 2007 ha fatto registrare 19 gelate, con una punta di -10,9?C. Fa un gran freddo, stamattina! Ramirez!. E' una mattina d'agosto, all'avamposto fortificato Belgrano. Nell'emisfero sud siamo infatti in pieno inverno. Tra le brume incendiate dai primi bagliori del sole, Boselli non esita a calare nella dura realtà delle lande desolate, stridenti e agghiaccianti, i suoi personaggi, o meglio le sue prime vittime. Capitale della provincia di La Pampa, Santa Rosa si erge da 117 anni in un territorio dove un tempo erano stanziati gli indios Ranqueles. La data di fondazione della città, il 1892, è infatti recentissima e storicamente si situa poco dopo la fine della conquista del desierto, condotta dal governo argentino negli anni 1870. In un libro di Jens Andermann, Argentine Literature and the 'Conquest of the Desert', 1872-1896, questa campagna è vista come un vero e proprio genocidio perpetrato dal governo argentino contro le popolazioni indigene. Uno studio più recente pubblicato nel 2002, State Building and Political Movements in Argentina, 1860-1916 di David Rock, edito dalla Stanford University Press, vede invece nella campagna l'intenzione di sterminio solo nei confronti di quei gruppi che si rifiutavano di sottomettersi alla dominazione dei bianchi. La questione è tuttora dibattuta ed è solitamente riassunta nella frase "Civilizzazione o genocidio?". Nel 1875, Adolfo Alsina, ministro della guerra, present? al governo un piano che in seguito descrisse come avente l'obiettivo di popolare il deserto, e non di distruggere gli indiani. Il primo passo fu quello di collegare Buenos Aires e i fortini (Fortines) con linee del telegrafo. Venne quindi firmato un trattato di pace con il cacique Juan Josè Catriel, che venne però rotto poco dopo, quando egli attacc?, assieme al cacique Namuncur?, le città di Tres Arroyos, Tandil, Azul, e altri villaggi e fattorie. Alsina rispose attaccando gli indigeni, costringendoli ad arretrare, e lasciando dei fortini sulla sua via verso sud per proteggere i territori conquistati. Fece costruire anche la trincea lunga 374 km chiamata Zanja de Alsina ( "Trincea di Alsina" ), che in teoria avrebbe dovuto servire come confine con i territori non conquistati. Con i suoi tre metri di larghezza e due di profondit?, serv? da ostacolo per il trasporto del bestiame rubato. Morto Alsina, il successore Julio Argentino Roca, ritenne che l'unica soluzione contro la minaccia indigena fosse quella di "estinguerli, sottometterli o espellerli". Alla fine del 1878, diede inizio alla prima ondata per ripulire l'area tra la trincea di Alsina e il R?o Negro, con continui e sistematici attacchi agli insediamenti indigeni. Nel 1879, con seimila uomini armati con i nuovi fucili Remington a retrocarica, forniti dagli Stati Uniti, Roca inizi? la seconda ondata che raggiunse in due mesi Choele Choel, dove gli indigeni locali si arresero senza dare battaglia. Divenuto il nuovo Presidente, egli ordin° una nuova campagna nel 1881, sotto il comando del colonnello Conrado Villegas, che continu? fino a quando, nel 1884, si arrese l'ultimo gruppo ribelle di circa tremila uomini al comando dei caciques Inacayal e Foyel. Nel giugno del 2005, Boselli inizia a sceneggiare le prime tavole ( finir? nell'estate del 2008 ). L'idea di ambientare il Texone durante la guerra del Desierto del Sur argentino gli è data da Sergio Bonelli, lettore tutt'altro che spassionato di storia amerindia, che gli fornisce anche un'ampia documentazione bibliografica. Nel villaggio navajo, miglia e miglia a nord, nel wigwam dove sono riuniti i quattro pards e l'addetto militare dell'ambasciata argentina a Washington, il senor Lujan, Boselli attraverso un procedimento stilistico molto vicino all'alliterazione, prepara la partenza di Tex e di suo figlio Kit alla volta della Patagonia ed esclude dalla storica traversata Kit Carson, come già fece a sua volta Sergio Bonelli nella storica avventura panamense. La ripetizione risulta alla lunga lagnosa e prolissa. Ma anche deliberatamente pianificata dall'autore. Washington è troppo lontana, per i miei gusti. Una bella faccia tosta! E'... E' pazzesco quello che ti chiede! Ma... in Argentina! E' all'altro capo del mondo! Il tuo silenzio, tizzone d'inferno, dice più di mille parole! Hai intenzione di accettare, vero?... Vuoi andare sin laggià? Alla mia età, farmi sballottolare in mezzo all'oceano... correre il rischio di lasciarci la pelle così lontano da casa... Già! Insomma, io non ci voglio venire!... ma sai bene che, se solo insisti... Per la barba di Giosafatte, dice infine, mi fate sentire come un vecchietto non più utile a nessuno! E' una frase buttata l' non a caso. Alle lamentele del vecchio cammello, sin dai tempi di Claudio Nizzi, i lettori si sono assuefatti. Non è una lagna fine a se stessa, sembra volerci dire l'autore. Vediamo perchè. Tex sa bene che se solo insiste, l'inseparabile pard di mille avventure, sarà al suo fianco. Ma anche l'inossidabile Carson può vantare le sue primavere e per questo essere relegato a quel ruolo, narrativamente ingrato, di "vigilanza" della riserva, che troppo spesso è stato rimproverato dai critici a Piccolo Falco e Tiger. C'è forse una fine ironia nella seguente frase che Boselli fa pronunciare a Tiger: "Ci vuole qualcuno che vigili sulla riserva, in assenza di Aquila della Notte e Piccolo Falco. Avrà bisogno del tuo aiuto, Capelli d'Argento" è La risposta è sicuramente si. Anche nel Texone di D'Antonio si era posto il problema dell'esclusione di Carson e lui aveva ovviato con la scappatoia classica dell'infortunio. Boselli invece si limita semplicemente alla sostituzione di personaggi sopra descritta, al relegamento nella riserva di Carson ( come d'altronde era avvenuto in "Giungla crudele" descrivendocela appunto con uno stile che lascia pochi dubbi sulle sue reali intenzioni di smitizzazione. Possiamo essere d'accordo con lui oppure dire di no, evitare cioè al vecchio cammello la pena di questa scenetta che rilegge il personaggio al rovescio e immaginarlo lontano, in qualche missione o in qualche saloon in compagnia di una birra fresca e di una giovane comparsa, come avveniva ne "La caccia". Questa è la prima parte di un articolo che figurer?, completo, nella RIVISTA UFFICIALE DEL FORUM che sarà a disposizione degli utenti del forum nel prossimo mese di luglio, in formato PDF.
  8. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Ciao Claudio, puoi dirci, sempre se te li ricordi, quali erano i titoli di lavorazione delle storie che tu hai disegnato e in modo particolare quelli delle ultime due ?
  9. La seguente cronologia è stata messa a disposizione con molta gentilezza da Mauro Boselli, che ringrazio ancora una volta per la cortesia e disponibilit?. Nota di Boselli: "Ho sempre lavorato rifornendo il disegnatore di volta in volta e non facendo MAI storie complete". Le date si riferiscono solo alle sceneggiature. 309 - 310 - La minaccia invisibile Disegni di Letteri 181 pagine Pubblicazione: Luglio / Agosto 1986 L'idea nasce da una collaborazione fra Boselli e Giorgio Bonelli. Quest'ultimo scrive le prime cinque o sei pagine ( la scena della nave abbandonata ) e solo qualche altra pagina con la caccia al cinese per le vie della città. Boselli sceneggia invece un centinaio di pagine da pagina 49 di "Acqua alla gola" sino alla scena delle baia, a pagina 35 del secondo albo. Da pagina 36 ( titolino "Incendio al laboratorio" ) inizia la parte scritta da Gianluigi Bonelli, che è rivista da Sclavi. Una successiva revisione vede Boselli e Sclavi procedere a una vera e propria riscrittura: Boselli aggiunge la scena delle fogne e riscrive il finale da pagina 96 del secondo albo fino alla fine. Per quanto riguarda i tempi della sua realizzazione, Boselli ha affermato in passato di averla scritta tra il 1981 e il 1983. Gli fu richiesta da Gianluigi Bonelli nel 1985, che era venuto a conoscenza della sua esistenza tramite il figlio Giorgio. Letteri disegn° la versione di Gianluigi Bonelli in pochi mesi. A inizio del 1986 ci fu la revisione redazionale finale e Letteri disegn° il nuovo finale in poco più di un mese. 407 - 409 - Il passato di Carson Disegni di Marcello 330 pagine Pubblicazione: Settembre / Novembre 1994 Nel 1992 vengono scritte solo le prime 100 pagine di sceneggiatura ( fine del primo albo, prima del resoconto di Tex a Kit ). Stop di un anno e più per permettere al disegnatore di realizzare la storia di Zagor intitolata "L'esploratore scomparso". La parte restante della storia vede la luce tra il gennaio e l'estate del 1994. Marcello concluse nel settembre 1994, quando già era in edicola la prima puntata della storia! 416 - 418 - Cercatori di piste Disegni di Marcello 236 pagine Pubblicazione: Giugno / Agosto 1995 La realizzazione di questa storia si situa tra l'autunno 1994 e l'estate 1995. 420 - 422 - La minaccia nel deserto Disegni di Letteri 256 pagine Pubblicazione: Ottobre / Dicembre 1995 Questa storia matura negli stessi mesi della precedente, ovvero tra l'autunno 1994 e l'estate 1995. Almanacco del West - Bad River Disegni di Capitanio 102 pagine Pubblicazione: Gennaio 1997 La nascita di questa storia breve si situa tra l'inizio e la fine del 1995. Almanacco del West - Glorieta Pass Disegni di Gattia 94 pagine Pubblicazione: Febbraio 1998 La nascita di questa storia breve si situa tra l'inizio e la fine del 1995. Texone - Gli Assassini Disegni di Font 224 pagine Pubblicazione: Luglio 1998 Il Texone nasce nell'autunno del 1995 ed è terminato da Boselli nel gennaio del 1997. 435 - 437 - Wild West Show Disegni di Letteri 268 pagine Pubblicazione: Gennaio / Marzo 1997 La realizzazione di questa storia si situa tra la fine del 1995 e il settembre del 1996. 438 - 440 - Gli invincibili Disegni di Marcello 330 pagine Pubblicazione: Aprile / Giugno 1997 La storia è scritta esattamente tra il gennaio e il dicembre del 1996. 488 - 489 - Matador Disegni di Capitanio 220 pagine Pubblicazione: Giugno / Luglio 2001 La storia è iniziata da Boselli nel settembre del 1996. La sceneggiatura fu conclusa nel dicembre del 1998, quando l'autore decise di dare la botta finale nonostante a Capitanio mancassero ancora 60 pagine. La scenegggiatura procedette quindi molto lentamente, tanto che nel 1997 l'autore scrisse solo le pagine tra 13 e 51! http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0452.jpg 452 - 454 - Il ritorno del Morisco Disegni di Letteri 289 pagine Pubblicazione: Giugno / Agosto 1998 La storia è iniziata nell'ottobre del 1996 e conclusa circa dieci mesi dopo, a novembre del 1997. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0466.jpg 466 - 469 - Golden Pass Disegni di Ticci 372 pagine ( Nolitta + Boselli ) Pubblicazione: Agosto / Novembre 1999 La continuazione di "Golden Pass", storia iniziata da Nolitta, avviene tra il gennaio 1997 e il settembre del 1998. Contrariamente a quanto scritto nell'Oscar Mondadori, la parte boselliana inizia quando i pards entrano nella banca, non subito dopo! http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0446.jpg 445 - 447 - Bufera sulle Montagne Rocciose Disegni di Marcello 162 pagine Pubblicazione: Novembre / Dicembre 1997 La sceneggiatura è iniziata a febbraio e conclusa a giugno del 1997. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0458.jpg 458 - 460 - Sulla pista di Fort Apache Disegni di Ortiz 330 pagine Pubblicazione: Dicembre 1998 / Febbraio 1999 Sceneggiatura iniziata nel maggio del 1997 e conclusa a luglio del 1998. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0463.jpg 463 - 465 - I sette assassini Disegni di Marcello 330 pagine Pubblicazione: Maggio / Luglio 1999 Sceneggiatura iniziata nel settembre del 1997 e conclusa nel mese di novembre 1998. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0473.jpg 473 - 474 - La lunga pista Disegni di Letteri 220 pagine Pubblicazione: Marzo / Aprile 2000 Sceneggiatura iniziata nel gennaio 1998 e conclusa nel mese di settembre 1998. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/al_tex2000.jpg Almanacco del West - La legge del deserto Disegni di Font 106 pagine Pubblicazione: febbraio 2000 Sceneggiatura iniziata nel marzo 1998 e conclusa nel mese di settembre 1998. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0470.jpg 469 - 470 - Il diavolo della sierra Disegni di Marcello 178 pagine Pubblicazione: Novembre / Dicembre 1999 Sceneggiatura iniziata nel gennaio 1999 e conclusa nel mese di giugno 1999. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/mx_tex0005.jpg Maxi Tex - Nei territori del Nordovest Disegni di Font 320 pagine Pubblicazione: Ottobre 2001 Sceneggiatura iniziata nel gennaio 1999, a dicembre dello stesso anno intorno alla pagina 153. Terminato di sceneggiare soltanto nel gennaio 2001. Due anni e un mese in tutto. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0478.jpg 478 - 479 - La miniera del fantasma Disegni di Ortiz 220 pagine Pubblicazione: Agosto / Settembre 2000 Sceneggiatura iniziata nel febbraio 1999 e conclusa nel mese di ottobre 1999. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0483.jpg 483 - 484 - A sangue freddo Disegni di Letteri 220 pagine Pubblicazione: Gennaio / Febbraio 2001 Sceneggiatura iniziata nel marzo 1999 e conclusa nel mese di dicembre 1999. Titolo provvisorio: "La legge di Tex". http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/al_tex2003.jpg Almanacco del West - Eroe per caso Disegni di Andreucci 102 pagine Pubblicazione: febbraio 2003 Sceneggiatura iniziata nel gennaio 2000 e conclusa nel mese di dicembre 2000. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0497.jpg 497 - 499 - La grande invasione Disegni di Marcello 330 pagine Pubblicazione: Marzo / Maggio 2002 Sceneggiatura iniziata nel febbraio 2000 e conclusa nel mese di dicembre 2000. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0506.jpg 506 - 507 - A Sud del Rio Grande Disegni di Letteri 220 pagine Pubblicazione: Dicembre 2002 / Gennaio 2003 Questa sceneggiatura, il cui titolo di lavorazione era "Una pallottola per Raza" è stata iniziata nel marzo del 2000. Letteri rallenta la produzione, motivo per il quale è conclusa solo nel mese di giugno 2001. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0538.jpg 538 - 539 - Colorado Belle Disegni di Font 220 pagine Pubblicazione: Agosto / Settembre 2005 La sceneggiatura è iniziata nell'ottobre del 2000. Le prime 28 pagine sono affidate a Capitanio, che non le terminer? mai ( l'artista ha realizzato solo studi e alcune matite ). Nel gennaio del 2004, Boselli riprende la sceneggiatura da pagina 29, il disegnatore ora è Font, e la conclude nell'ottobre dello stesso anno. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0523.jpg 523 - 525 - I Lupi Rossi Disegni di Font 330 pagine Pubblicazione: Maggio / Luglio 2004 La sceneggiatura è iniziata a maggio del 2001 e terminata due anni dopo, nel settembre 2003. Titolo di lavorazione: "Dog Soldiers". http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0528.jpg 528 - 529 - Il diadema indiano Disegni di Letteri 220 pagine Pubblicazione: Ottobre / Novembre 2004 L'ultima sceneggiatura scritta per Letteri è iniziata nell'ottobre del 2001 e terminata due anni e mezzo dopo, nel marzo del 2004. Titolo di lavorazione "Il mistero del diadema indiano". http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0556.jpg 556 - 557 - Morte nella nebbia Disegni di Font 220 pagine Pubblicazione: Febbraio / Marzo 2007 Iniziata nel novembre del 2001, la sceneggiatura il cui titolo provvisorio era "Posse", è affidata a Marcello che la inizia a disegnare. Boselli termina la sceneggiatura nel maggio del 2002. Quando Marcello la finisce, le tavole non sono considerate all'altezza ( l'artista soffriva già da tempo a causa della malattia ). La storia rimane dunque nel cassetto e verr? ridisegnata due anni dopo da Font, il quale la termina nella tarda primavera del 2006. La storia sarà pubblicata solo nel 2007, cioè si contano ben cinque anni e tre mesi di gestazione e attesa! http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0546.jpg 546 - 547 - L'ultima diligenza Disegni di Sommer 220 pagine Pubblicazione: Aprile / Maggio 2006 La sceneggiatura è iniziata nel mese di aprile del 2002. http://i44.tinypic.com/2nuitkw.jpg Texone - Eagle Pass Disegni di Villa 224 pagine Pubblicazione: storia ancora inedita, pubblicabile a partire dal 2011. La sceneggiatura della storia che per il momento ha come titolo di lavorazione "Eagle Pass", è stata iniziata nel lontano mese di luglio del 2002. Nell'ottobre 2005 Boselli abbandona a pagina 110. Giunto alla tavola numero 94, Villa smette infatti di disegnarla per dedicarsi interamente alle copertine, come quelle realizzate per la lunghissima serie dell'Edizione Storica a colori, collana pubblicata settimanalmente dal gruppo editoriale La Repubblica / L'Espresso. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0563.jpg 563 - 564 - Spedizione in Messico Disegni di Spada 220 pagine Pubblicazione: Settembre / Ottobre 2007 La sceneggiatura è iniziata nel mese di giugno del 2003. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0544.jpg 544 - 545 - Intrigo nel Klondike Disegni di Repetto 220 pagine Pubblicazione: Febbraio / Marzo 2006 Nel febbraio del 2004 inizia la sceneggiatura di questa storia il cui titolo provvisorio è "Yukon River". Boselli la concluder? nell'aprile 2005. http://i44.tinypic.com/2nuitkw.jpg Texone - Cuba Libre Disegni di Suarez 224 pagine Pubblicazione: storia ancora inedita, pubblicabile a partire dal 2010. La sceneggiatura è iniziata nel maggio del 2004. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/al_tex2007.jpg Almanacco del West - Polizia Indiana Disegni di Seijas 110 pagine Pubblicazione: Febbraio 2007 La realizzazione di questa sceneggiatura si situa tra il gennaio e il luglio del 2005. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/gi_tex0023.jpg Texone - Patagonia Disegni di Frisenda 224 pagine Pubblicazione: Giugno 2009 Boselli inizia a sceneggiare il texone nel giugno del 2005 e finisce nell'estate 2008. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0569.jpg 569 - 571 - Buffalo Soldiers Disegni di Ticci 280 pagine Pubblicazione: Marzo / Maggio 2008 La sceneggiatura è iniziata nel mese di ottobre del 2005. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0572.jpg 571 - 572 - Il fuggiasco Disegni di Seijas 154 pagine Pubblicazione: Maggio / Giugno 2008 La sceneggiatura, il cui titolo provvisorio è "Il killer", è iniziata nel mese di novembre del 2005. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0576.jpg 576 - 578 - Omicidio in Bourbon Street Disegni di Bianchini e Santucci 330 pagine Pubblicazione: Ottobre / Dicembre 2008 La sceneggiatura di quella che provvisoriamente è intitolata "L'alchimista", è iniziata nel mese di dicembre del 2005. Per le seguenti storie non conosciamo la data esatta della nascita delle sceneggiature, abbiamo indicato pertanto solo il mese e l'anno in cui sono state consegnate ai rispettivi disegnatori. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0579.jpg 579 - 580 - Vendetta per Montales Disegni di Piccinelli 220 pagine Pubblicazione: Gennaio / Febbraio 2009 Le prime pagine di sceneggiatura sono state consegnate a Piccinelli a metà maggio del 2006. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0573.jpg 573 - 574 - Terre maledette Disegni di Font 220 pagine Pubblicazione: Luglio / Agosto 2008 Le prime pagine di sceneggiatura sono state consegnate a Font nel luglio del 2006. http://www.sergiobonellieditore.it/tex/archivio_arretrati_scheda_albo/iconcop/tex0583.jpg 583 - 584 - Missouri Disegni di Mastantuono 220 pagine Pubblicazione: Maggio / Giugno 2009 Le prime pagine di sceneggiatura sono state consegnate a Mastantuono nel mese di luglio 2006. http://i44.tinypic.com/2nuitkw.jpg Almanacco del West - L'uomo senza volto Disegni di Torricelli 110 pagine Pubblicazione: Gennaio 2010 Le prime pagine di sceneggiatura sono state consegnate a Torricelli nel mese di luglio 2006.
  10. Negli anni ottanta, in occasione della ristampa "TuttoTex" che prevede per le copertine degli albi una nuova veste grafica e un generoso lifting ( riguardante soprattutto i colori ma anche elementi di secondo piano ), Galep provvede anche a ridisegnare il volto e il corpo di Tex ( che nelle copertine originali non erano dovuti alla sua mano ma all'opera di altri ghost artists, come Bignotti ), rispetivamente degli albi "La fine di Lupo bianco " ( n° 19 ) e "Yampa Flat!" ( n° 22 ). Da notare che anche i Tex de "La montagna misteriosa", "Gli sciacalli del Kansas", "Un piano ardito" e "L'agguato" non sono di Galep ( o comunque di dubbia attribuzione ), il quale però nella ristampa non procede a nessuna ridisegnatura del protagonista, contrariamente a quanto fatto nei due casi elencati precedentemente.
  11. ymalpas

    Articoli Su Tex

    Tex sarebbe orgoglioso ma lascerebbe a casa la Colt. L'Ambrogino a Sergio Bonelli! Articolo di Stefano Rossi apparso su Repubblica è 07 dicembre 2008 Sergio Bonelli, l' editore di Tex, Dylan Dog e decine di altre pubblicazioni a fumetti, molte delle quali in edicola da decenni, è appena rientrato da un viaggio di lavoro a Parigi e vi torner? oggi pomeriggio, subito dopo la consegna dell' Ambrogino d' Oro. A 76 anni, compiuti martedì scorso, Bonelli è operativo tutti i giorni, nel suo ufficio con i juke box Wurlitzer, i coccodrilli di ferro battuto, le pile di libri marcati da post it a forma di nuvoletta. La premiano e lei ha da fare. Molto milanese, no? ?Soprattutto indica che non pensavo proprio di essere premiato, anche se naturalmente mi fa molto piacere. Se n' era parlato in passato, ma ormai non me lo aspettavo più. Sarebbero stati contenti i miei genitori. Mio padre magari avrebbe sminuito la cosa, com' era sua abitudine, ma in fondo sarebbe stato l' attestato del fatto che loro, e anche io, tutta la famiglia insomma, in vita nostra abbiamo lavorato molto. Se mio padre è più noto per aver creato il personaggio di Tex, penso soprattutto a mia madre Tea, che è stata una delle prime donne imprenditrici del dopoguerra. Una bella signora molto dolce, ma con una grinta non indifferente?. La motivazione di un Ambrogino a Sergio Bonelli non deve arrampicarsi sugli specchi. Lei è nato e ha lavorato qui. ?Ammetto che la milanesit? del premio mi sta a cuore. Ho l' orgoglio di avere portato in giro per il mondo delle pubblicazioni con il nostro indirizzo di via Buonarroti. La prima casa-redazione, prima della guerra, era in via Rubens. Tex è nato nel '48 in un appartamento di via Saffi. Ho frequentato le elementari a 300 metri da dove ho l' ufficioè. De Niro non poteva dire lo stesso. ?Infatti era sbagliato dare l' Ambrogino a lui. Io mi sento uno di Porta Magenta, di quando da ragazzini correvamo dietro al Gamba de legn' , il tram a vapore. C' erano i campi con le lucertole e la roggia con le libellule. Ricordo i soldati americani giocare a baseball nei prati vicino a piazza Brescia. Ripetevano una frase che avrei capito solo molto tempo dopo: let' s go, andiamo. Amo molto Parigi, Londra, New York, però potrei vivere solo qui?. Questo è stato l' anno dell' Ambrogino negato a Enzo Biagi. Tanto che Elio e le Storie Tese hanno rifiutato polemicamente la benemerenza. ?Non mi sento di entrare in valutazioni tecniche, sul regolamento degli Ambrogini, o politiche, che non mi appartengono. Da lettore di molti giornali, di Biagi avevo molta stima, lo seguivo con fedelt?. Posso solo dire che vorrei che l' Ambrogino tornasse a una dimensione quasi artigianale?. Vale a dire? ?Mi piacerebbe una cosa vicina alla città, ai suoi abitanti, alla sua storia. Mi piace pensare a una continuit? con il passato, a quando i miei genitori andavano alla balera di piazzale Lotto come un Jean Gabin e una Mich?le Morgan di una qualche banlieue. Perchè da noi andare in tram, allora, non era un' avventura da poco. Lo prendevamo a Natale, quando mia madre mi portava in piazza Duomo a vedere gli orsacchiotti meccanici nelle vetrine della Rinascente?. Se Milano è cambiata tanto, oggi al suo Tex non piacerebbe. ?Ma no, oggi Tex lascerebbe in pace la Colt e andrebbe dai carabinieri a fare denuncia, come tutti. Dylan Dog non ci potrebbe abitare, Milano non è misteriosa come Londra, non sale il fumo dal Tamigi. Mentre Mister No ha una chance in più ma dovrebbe incarnarsi nella penna di uno scrittore giovane che ce la descriva in modo non convenzionale, cogliendone i fermenti nuovi?. Che cosa significa questo Ambrogino per lei? ?? un riconoscimento al mondo del fumetto, snobbato fino a non molti anni fa dalla cultura ufficiale come nemico della lettura. Lo dedico ai miei colleghi editori che tengono duro e sono ancora in edicola?.
  12. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Non Raul, bensì Gianluca. Ho letto sul suo blog che Raul non è stato bene negli ultimi tempi, ne approfitto per augurargli le migliori cose!Ritornando in topic --> @ Claudio Villa, ti avevo fatto una domanda sulle copertine che stai disegnando in questi giorni... dato che ormai siamo ad aprile, dovresti essere sul punto di ricevere le indicazioni per la copertina di giugno: puoi confermarci se è quella della storia di Manfredi e Civitelli è Grazie.
  13. Con la copertina di "Un'audace rapina", numero 44 della serie, vengono chiesti a Galep dei disegni originali. il disegnatore che già si ispirava visibilmente ai comic books americani e alle locandine dei film western di quegli anni, introduce un nuovo concetto rivoluzionario: gli eroi vengono presentati non più "in azione" ma "in posa". Tipici esempi di questa nuova ottica di concepire le copertine, sono anche i numeri (52) "Sangue Navajo", (56) "La rivolta" oppure (62) "Squali!". Come già ricordato sopra, anche la fisionomia del ranger finisce per subire una profonda "americanizzazione", tanto che l'eroe ha spesso il volto di noti attori americani.
  14. ymalpas

    Giovanni Luigi Bonelli

    Gian Luigi Bonelli, il padre di Tex Willer, è morto ieri in una clinica di Alessandria: aveva appena compiuto 92 anni. Un narratore prestato ai fumetti Dalle poesie sul ?Corrierino? agli inizi su ?Rin-Tin-Tin° Articlo di Antonio Salvatore Sassu per La Nuova Sardegna è 13 gennaio 2001 Gian Luigi Bonelli, padre di Tex Willer, è morto ieri in una clinica di Alessandria. Aveva compiuto 92 anni il 22 dicembre scorso. Bonelli è stato un narratore, forse il più grande scrittore di narrativa popolare del Novecento italiano, prestato a tempo indeterminato ai fumetti più per necessit? che per volont? propria. Nel corso di una intervista, infatti, ha dichiarato che: ?La letteratura non paga, non può pagare... non c'è una tradizione di narrativa d'evasione, come nei Paesi anglosassoni in cui lo scrittore scrive perchè sa che c'è della gente che vuol leggere gialli o avventure o storie d'amore, e non per mettere il suo nome su un libro?. G. L. Bonelli nasce il 22 dicembre 1908 a Milano, cinque giorni prima del ?Corriere dei Piccoli?, il mitico giornalino a fumetti che segner? il suo esordio nel mondo editoriale pubblicando, alla fine degli anni Venti, le sue prime poesie. Contemporaneamente scrive articoli per il ?Giornale Illustrato dei Viaggià, dell'editore Sonzogno che pubblica anche i suoi romanzi di avventura: ?Il Crociato Nero?, ?I Fratelli del Silenzio? e ?Le Tigri dell'Atlantico?. Gian Luigi Bonelli entra nel mondo del fumetto assumendo la direzione di una serie di testate dell'editore Lotario Vecchi di Milano e scrivendo soggetti e sceneggiature per ?Rin-Tin-Tin°, dove esordisce nel 1937 con ?TB4° disegnata da Carlo Cossio, ?Primarosa?, ?L'Audace? e ?Jumbo?. Le sue storie sono realizzate da disegnatori e illustratori del calibro di Rino Albertarelli e Walter Molino. In questo periodo collabora attivamente anche col settimanale ?Il Vittorioso?. Particolare importanza riveste ?L'Audace?, settimanale per ragazzi dove, nel 1935, arriva una pattuglia di autori italiani di fumetti, fra cui G. L. Bonelli, che creeranno una serie di personaggi indimenticabili tra cui Dick Fulmine, Il Dottor Faust, Sigfrido, Virus il mago della foresta morta, e Furio. La vita de ?L'Audace? è travagliata e la testata, dopo una serie di cambi di proprietà, viene rilevata nel 1941 da G. L. Bonelli che, usando il nome della rivista, fonda anche una casa editrice. La stessa che a distanza di sessanta anni continua ancora col nome di Sergio Bonelli Editore. Al timone dell'Audace troviamo la moglie Tea e il figlio Sergio, che col nome di Guido Nolitta inventer? personaggi di successo come Zagor e Mister No. Anche se la rivista chieder? i battenti nel 1944, la famiglia Bonelli ha iniziato la sua avventura editoriale e, dopo un periodo di rodaggio e di incertezze, la piccola impresa artigiana diventer? la più importante casa editrice di fumetti d'Europa. La svolta inizia ad arrivare il 30 settembre 1948 quando esce ?Il Totem misterioso?, la prima avventura di Tex Willer, un nuovo personaggio di Gian Luigi Bonelli disegnato da Galep (Aurelio Galleppini). Le avventure del più famoso ranger dei fumetti, il personaggio più longevo dopo Topolino, pur realizzate da valenti disegnatori, devono gran parte del loro successo mondiale proprio alla penna di G. L., alle sue invenzioni, alla sua capacità di catapultare il lettore dentro la storia, con ruoli e tipologie dei personaggi immediatamente riconoscibili e scritti con una tecnica narrativa che arrivava subito al nocciolo della questione senza aggiungere troppi fronzoli. L'ultima storia di Tex scritta da G. L. Bonelli è il n. 364 della collana, intitolato ?Il medaglione spagnolo?, disegni di Guglielmo Letteri. In mezzo ci sono tanti personaggi, tanti protagonisti, tanti eroi buoni e cattivi, nati da una fantasia sfrenata e sempre piacevolmente avventurosa. Cosè tanti che citiamo solo quello che rappresenta ?il padre di tutti i cattivi?: Mefisto, il ?titano? della magia nera, irriducibilmente nemico di Tex e dei suoi pard. ?Ti puoi fidare di Tex?, recita il manifesto elettorale del mitico ranger. Del resto sono 48 i celebri personaggi del fumetto italiano che hanno un manifesto elettorale e oggi si giocano la preferenza e un posto in graduatoria tra i più amati dai lettori. Oggi si vota, in 400 negozi specializzati di tutta Italia, il personaggio che si vorrebbe eleggere come capo del governo. Tex conta sul suo passato, sull'amore che regge di generazione in generazione, perchè il suo slogan, semplice e diretto, che tanto gli assomiglia, oggi è un po' fuori moda. Eroi più giovani hanno un manifesto più affascinante. Uno per tutti: ?Contro i fantasmi del passato votate Dylan Dog?, e poi ci sono Martin Myst?re, Nathan Never, Corto Maltese e il Grande Blek, che si aggiungono a Diabolik delle sorelle Giussani o alla Valentina di Crepax. Senza dimenticare Rat-Man che tre mesi fa ha vinto le ?primarie? di Lucca. Contro Nathan che lotta contro i tecnodroidi in nome di una difesa della natura e frequenta posti desertici e incontaminati di questo sempre più piccolo mondo, contro Dylan e i mostri partoriti dal suo subconscio, contro Dampyr mezzo vampiro pentito che caccia i vampiri, che posto ha ancora Tex? E ancora amato questo ranger povero e randagio, che vive di fagioli e caff? nero e al saloon ordina bistecca e patate, è amico di indiani come i Navajos, lotta contro tutti i soprusi e, per di più, è rimasto legato alla moglie, morta lasciandolo solo con un figlio?
  15. ymalpas

    Articoli Su Tex

    Tex Willer, la leggenda con la stella Articolo di Luca Raffaelli apparso su Repubblica è 26 gennaio 2007 C' è una differenza sostanziale fra Tex e i supereroi del fumetto americano. Non si tratta della mancanza in Tex di superpoteri (in fondo, anche prendere sempre la mira giusta e allo stesso tempo riuscire a schivare sempre le pallottole degli altri è un superpotere, anche se non dichiarato). Il fatto è che Tex (il primo febbraio, in edicola, il primo volume in regalo con Repubblica) ha una stella sul petto. è un ranger, cioè uno sceriffo a tutto campo. Dunque, rappresenta la Legge, lo Stato. Non si tratta di un giustiziere solitario, di un cittadino desideroso di vendetta, di un massacratore che si vuole fare "giustizia" con le proprie mani. No, lui rappresenta una riconosciuta autorit? all' interno di un luogo selvaggio com' è il west e in particolare com' è il west raccontato da Gianluigi Bonelli: un luogo del mito in cui trovano spazio moltissimi elementi tipici della letteratura popolare, dal Salgari di Sandokan al Kipling del Libro della giungla, dal Dumas dei Tre moschettieri al Rice Burroughs di Tarzan. E poi del cinema, ovviamente, e non è un caso che Tex abbia il volto ispirato a Gary Cooper. E poi, ultimo ma determinante, anche dell' Italia in ricostruzione del dopoguerra. Come si sa, i ranch del west sono per lungo tempo disegnate da Galleppini ricordando le fattorie della maremma toscana, ma sono tipicamente italiani anche mobili e suppellettili che si trovano nelle case e negli alberghi del west di Tex. Fino a certi lapsus grafici unici e meravigliosi: come quello che si vedrà nell' ottavo volume: laddove Galleppini avrebbe dovuto mostrare un fiaschetto di latta tipico dei cowboy, disegn° invece un fiaschetto italiano da Chianti, con tanto di vimini intrecciato intorno. E sono tanti anche i riferimenti religiosi del primo Tex, dove le pistole ?sgranano il loro rosario di morte?, il cattivo viene chiamato ?serpente? e lo si uccide spedendolo all' inferno. Non a caso due dei primi, grandi antagonisti di Tex si chiamano Mefisto e Satania. Non c' è dubbio, peraltro, che Tex abbia una natura "divina", che davvero il suo compito sia quello ?di difendere i deboli e gli oppressi e di punire i malvagi, senza discriminazione di razza o di religione!?, come egli stesso proclama. Quando, come si vedrà nel primo numero, nasce fuorilegge, questo accade solo perchè è vittima di un' accusa infamante. E siccome Tex si ritiene senza alcun dubbio possibile dalla parte del giusto, quando diventer? ranger - sempre nel primo numero - anche il suo comandante dovr? subire le sue intemperanze. Nel secondo gli scriver? una lunga, dura lettera che contiene questo passaggio: ?Come tutore della legge voi dovete rispettarla e ciò vi lega le mani. Vi avverto però che da oggi servir? solo la causa della mia giustizia?. Ma con il tempo le cose miglioreranno. Tex ha il tempo di partecipare alla rivoluzione messicana, di sposare Lilyth, figlia del capo dei Navajo (di cui diventer? capo egli stesso con il nome di "Aquila della notte") e anche di ritornare fuorilegge, prima di riprendere la stella di ranger e di cominciare a portarla sul petto con orgoglio. Intanto da Lilyth, che muore improvvisamente di malattia, ha il figlio Kit, che nel giro di qualche avventura diventa adolescente e poi raggiunge l' età sufficiente e necessaria per poter partecipare alle avventure e bere un intero boccale di birra. Insieme al "vecchio" Kit Carson che, al contrario di Tex, può lamentarsi delle scomodit? cui un eroe spesso è costretto ed è capace di colorite imprecazioni (come ?peste, corna e fulmini lubrificati!?) e all' indiano Tiger Jack, che invece è introverso e silenzioso, former? la squadra di pard, cioè di fedeli compagni d' avventura. D' altra parte, Bonelli credeva molto nella forza del gruppo e ?nell' uno per tutti, tutti per uno?.
  16. Foster ha segnato la carriera di Galleppini tanto che persino nell'ultima copertina da lui disegnata, quella storica del quattrocentesimo numero, l'influenza è palese e palpabile...
  17. Ecco ZHENDA LA STREGA, uno dei personaggi più celebri del primo centinaio. Ebbene anche lei è fosteriana al 100%, giudicate voi stessi!
  18. Un'altra immagine, e questa ancor più esplicita ( si veda il trono ) del Gran Sacerdote del Dio Sole!
  19. ymalpas

    [579/580] Vendetta Per Montales

    La citazione di questa frase mi ha illuminato la mente su quanto vuoi dire, vecchio cammello, anzi no, dai, l'avevo già capito da prima. Quello che voglio dire io, invece, è che una storia come l'ultima di Montales può avere le sue magagne ed essere giudicata comunque un'ottima storia. Forse il voto, più che sei/7, è un cinque/7, ma non per i suoi difetti evidenti, ma perchè dopo un primo albo scopiettante, il secondo delude molte delle attese e perde di mordente. Poi, ritornando alla frase citata, se ci sono errori e difetti in una sceneggiatura, è bene che si faccia sempre presente che dietro l'angolo c'è il peggiore Nizzi... eh eh... neanche adesso che è felicemente in pensione lo lasciano in pace! Comunque direi di chiudere l'off topic qui!
  20. ymalpas

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Cos'è che ti fa dire che non è equilibrata ?Io continuo a ritenere non equilibrato il metodo di attribuzione dei voti, che lievita se alla sceneggiatura c'è il nome di un autore piuttosto che quello di un altro. E su questo punto credo che siamo entrambi d'accordo. Per il resto, nella recensione, noto uno sforzo verso una critica "pura" alla storia, senza nessuna accondiscendenza verso l'autore, che sfocia talvolta in un atteggiamento anche fin troppo severo, com' è stato nel caso della precedente "Omicidio in Bourbon Street". Con Nizzi, è vero, qualche volta si è rasentato il ridicolo, pur di affossare anche quelle storie che denotavano segni di ripresa. Il voto, 6/7, rispecchia comunque a mio modo di vedere il valore della storia, non un capolavoro dunque, ma pur sempre un ottima storia ( malgrado le magagne ) e come tale io la giudico. Sono invece d'accordo con Pedro Galindez sulla mezza stroncatura ai disegni di Piccinelli. Sarà anche un clone di Villa, ma non è un difetto che può pesare in una valutazione: è uno dei migliori disegnatori in Italia e fra qualche anno, quando affiner? la tecnica, sarà probabilmente il migliore. Apro una petizione per un Texone di Piccinelli! Sarebbe spettacolare, che ne dite ?
  21. ymalpas

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Io invece mi ci ritrovo nei voti di G. Loi, che ha dato IMO una recensione abbastanza ( ma non troppo ) equilibrata, non tralasciando le magagne e in particolare questa: E' vero, come fa notare Wasted, che la tendenza di ubc è quella di stroncare le storie in base al numero di errori che esse contengono, ciò che non sempre porta a un giudizio giusto ( e raramente lo è stato con Nizzi al quale non è stato risparmiato praticamente niente ). La tendenza, comunque, sembra essersi estesa anche alle storie di Boselli. Le critiche, per il momento, non offuscano i voti ( il che è già qualcosa ), resta la sensazione che la voglia di apparire professionali traspaia in una severità e in un ricerca del pelo nell'uovo che già in passato ho ritenuto davvero poco meritoria. Serve più serenit? e ricordarsi che è pur sempre un fumetto di avventura, il voto finale deve scaturire quindi dal numero di emozioni suscitate e dal piacere ricavato dalla lettura. Tutto il resto va bene per i manuali etalvolta neanche per quelli.
  22. ymalpas

    Who Is Who

    <div align="center"> Pasquale Del Vecchio
  23. ymalpas

    Tex Apocrifi

    COLT MILLER Il Tex argentino! Il dieci ottobre del 1949 appare in Argentina una nuova rivista a fumetti: si tratta del settimanale "Rayo Rojo" pubblicato dall'Editorial Abril. E' in questa "pequena revista de las grandes historietas" che figureranno, sin dall'inizio e per dieci anni consecutivi, le storie di Tex create da Gianluigi Bonelli e disegnate da Aurelio Galleppini. Il nome di Tex è cambiato con quello di Colt Miller oppure Colt El Justiciero. Il successo, come negli altri paesi in cui il Ranger viene pubblicato, è immediato e duraturo, tanto che il settimanale arriva ad avere una tiratura di ben 150/200.000 copie. La popolarità di Colt Miller è tale che l'editore è indotto a presentarlo ai lettori anche nei numeri "Super" di Rayo Rojo ( gli speciali annuali ) e nelle pagine dell'altro settimanale "Misterix". Non mancano però i risvolti negativi. La richiesta di nuove strisce da parte dell'Editorial Abril supera largamente la disponibilit? di strisce originali prodotte in Italia. Questo spinge l'editore a produrre, in maniera autonoma e illegale, la cosa costituisce a tutti gli effetti una violazione del diritto d'autore, le strisce necessarie a soddisfare il locale fabbisogno. Il compito di realizzarle è affidato al soggettista e sceneggiatore Julio Portas, che scrive sotto lo pseudonimo di Julio Almada, e al disegnatore Carlos Cruz. Entrambi cercano a modo loro di rifarsi al modello italiano, arrivando a risultati dignitosi che però non eguagliano la scrittura bonelliana e il disegno galleppiniano. Gli apocrifi di Tex sono pubblicati nelle testate "Super rayo Rojo" e "Super Misterix" a partire dal 1954 e fino al 1959 e se ne contano in tutto tra i sei e gli otto. E' possibile però che sulle pagine di queste riviste argentine siano presenti anche altri apocrifi di Tex. Comunque sia, Colt Miller cessè le pubblicazioni nei primi anni sessanta, con la chiusura del settimanale Rayo Rojo. Di seguito si elencano gli apocrifi argentini di Tex: Super Rayo Rojo "A punta de revolver" ( Sulla punta della pistola ) 20 dicembre 1954 42 tavole, una striscia per pagina nel formato 15,3 x 6,9 cm "La cruz de fuego" ( La croce di fuoco ) 7 settembre 1955 35 tavole, due strisce per pagina "La caravana accosada" 15 marzo 1956 37 tavole, due strisce per pagina "El mexicano" ( Il messicano ) 20 settembre 1956 40 tavole, due strisce per pagina nel formato 15,5 x 8,5 cm "Senza titolo" 30 ottobre 1958 60 tavole, una striscia per pagina Super Misterix "Tiros desde la sombra" ( Spari nel buio ) 25 novembre 1958 18 tavole, tre strisce per pagina nel formato 20,8 x 12,7 cm supplemento al n° 523 di Misterix "Plateado Adams" ( Plateado Adams ) 8 settembre 1959 12 tavole, tre strisce per pagina nel formato 20 x 12,7 cm supllemento al n° 564 di Misterix Nel libro "CinquanTex", oltre alla riproduzione di quattro di questi apocrifi, sono presenti due articoli dai quali ho tratto tutte le informazioni che avete letto.
  24. Angelo Corrias, primo collaboratore di Galep e ghost artist texiano!!!
  25. ymalpas

    I Vip Che Leggono Tex

    C'è anche Loredana Bert?, il cui album, ?Bertex, ingresso libero?, nella copertina riproduce l'eccentrica cantante ritratta nei panni del ranger.
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