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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Tutto il contenuto pubblicato da ymalpas

  1. ymalpas

    Tex E Il Signore Degli Abissi

    Ho trovato quest'articolo sul film, dove un vecchio nostalgico ne parla fin troppo bene. Vale la pena di leggerlo comunque...VAI ALL'ARTICOLO!
  2. ymalpas

    [364] Il Medaglione Spagnolo

    Innanzitutto i complimenti a Doudou per l'acuta rilettura di questa storia. Avendo a che fare con un indio, la cosa è invece è plausibile. Se ci si mette nei panni di questi ladroni, si può capire meglio la psiclogia che gli anima e certi gesti apparentemente incongruenti risultano sicuramente molto più comprensibili. Di cosa pensi debbano preoccuparsi dei noti assassini e fuorilegge ? Non è detto che il messicano pensi di essere inseguito, semplicemente il togliersi dai piedi la squaw può significare liberarsi di una persona estranea che rompe l'equilibrio del gruppo, nonchè la fretta di intascare un bel gruzzolo dalla sua vendita! I messicani sono adeguatamente puniti con la lunga camminata che dovranno fare, l'alternativa era portarli di fronte alla legge, ma sia Tex, sia Carson sanno bene che con quel genere di accusa ( tentato omicidio e rapimento ) non sarebbero andati troppo lontani, infatti per quei tempi due indiani non valevano tre messicani!Li privano quindi delle loro pistole, non ha senso perquisirli. L'unica vera arma che poteva nuocere in quel frangente erano i ferri da tiro. Tex non deve certo preoccuparsi di quello che potrebbero combinare i tre nel giorno successivo! Altrimenti l'unica soluzione per evitare preoccupazioni, piuttosto radicale, sarebbe stata quella di eliminarli seduta stante, non dimentichiamoci che i messicani restano pericolosi anche a mani nude! No. Su questo non ci piove. Chi ha detto, poi, che "La lettera bruciata" sia una storia da buttare?Vado off-tpic e finisco con un consiglio amichevole a Doudou, giacch? noto la sua tendenza ad una "critica" forse un po' troppo esasperata, sul modello sicuramente degli illustri recensori di uBC, allorquando basta una recensione più calma e serena e si ottengono senz'ombra di dubbio risultati migliori. Non voglio imporre un modello "ideale" da seguire in questo forum, ma non posso fare a meno di notare che con questo metodo critico si possono distruggere anche le storie migliori, non solo quelle a fumetti, ma anche i capolavori della letteratura mondiale. Non parliamo quindi di questa storia che è stata pubblicata solo perchè era l'ultima di un Grande. Vedere piovere queste critiche fa un po' male al cuore, sembra che noi lettori quasi non si abbia quel rispetto verso l'autore, che ne aveva permesso a suo tempo la pubblicazione.
  3. ymalpas

    [16] [Almanacco 2009] Capitan Blanco

    Di storie lavorate a due mani ne ricordo una di Ticci e Monti intorno al 260!
  4. ymalpas

    [001] La Mano Rossa

    <div align="center"> <div align="justify"> In fondo al precipizio della vecchia miniera di Silver Sam, il risveglio dell'eroe è accompagnato da un dolore acuto alla testa. Vistosi immerso nel buio più profondo, Tex accende un fiammifero: tra gli scheletri delle vittime della banda scorrazzano numerosi famelici topi! Willer non si perde d'animo. Se la salita è impossibile, la salvezza potrebbe venire da un fiume sotterraneo che scorre sotto la miniera. E' la parte più drammatica di tutta la storia e non a caso Claudio Nizzi se ne è ricordato riproponendo negli anni ottanta una scena simile nella sua avventura intitolata "Gli spiriti del deserto". - Corna di bisonte! Una cascata! Conscio del tremendo pericolo, Tex cerca di raggiungere una delle sponde, ma troppo tardi la corrente è velocissima e lo sforzo, racconta Gianluigi Bonelli, è stato troppo grande. Un velo nero cala sugli occhi e sulla mente del fuorilegge, recita la didascalia dell'ultima vignetta conclusiva del terzo albetto, con l'eroe che pronuncia queste ultime intense parole: "E' finita..." lasciando letteralmente col fiato in sospeso i lettori di quel novembre 1948! A conclusione dell'albetto, infatti, si poteva leggere... <div align="center"> Le forze della natura stanno per compiere ciò che gli uomini sin'allora non avevano potuto fare: chiudere per sempre l'avventurosa carriera di Tex Willer. Vi riusciranno è Leggete il prossimo episodio: "La mano Fantasma". <div align="justify"> Tex Willer non può morire! Se la fortuna aiuta gli audaci, la sfortuna può metterlo sulla pista di un distaccamento dei Rangers! Il celebre corpo di polizia civile del Texas fa così la sua prima ufficiale comparsa sulle pagine di Tex. Ma Bonelli e Galleppini, privi di documentazione, sbagliano nel presentarceli in divisa come se appartenessero a un corpo militare e per di più dalla parte sbagliata del confine, in Arizona! Nell'accampamento dei rangers veniamo a sapere che l'intero Texas è terrorizzato dalle gesta della ricostituita Mano Rossa. Nessuna strada è sicura, i conducenti delle diligenze non vogliono più viaggiare senza scorta! Crudeli omicidi... assalti alle banche delle numerose cittadine sparse nella regione si sono susseguiti e il solo indizio è la solita impronta di sangue della Mano Rossa! Fra le gole dei Red Mounts, il lettore assiste quindi a una scena di complicità, di grande effetto, tra l'ufficiale Larry e il suo Capitano, che facilitano la fuga del fuorilegge, dalla tenda nel quale era stato relegato. <div align="center"> <div align="justify"> Tre giorni dopo a Saint Thomas, il vecchio Dinamite staziona nei pressi dell'entrata del saloon. - Metti via le mani da quel cavallo. Voltati adagio e tieni le zampe in alto... E' Topler che parla. Rapido come la folgore Tex si butta di fianco. Topler lo fissa un attimo come allucinato... un fantasma... e quell'attimo di stupore gli è fatale. La sera stessa, nel rifugio della banda, nella foresta non lontana da St Thomas, l'idea del fantasma è ripresa con successo dal giustiziere. Stavolta un lenzuolo appeso a un ramo ne riproduce la sagoma mentre un urlo spaventoso eccheggia nell'aria. E' uno scherzo macabro, una scena che nella storia si pone sulla falsariga del risveglio nel pozzo tra gli scheletri e denota un forte gusto per la teatralit? da parte dell'autore. C'è da stupirsi comunque davanti alla capacità mostrata da questo Tex, multiforme, nel trasformarsi e assumere sistematicamente un'altra identit? a seconda della situazione e del bisogno, come se fosse un attore sul palco di un teatro. - Per satanasso è ancora la quello spettro! Se Welles si lascia intimorire, la rappresentazine non incanta il pellerossa Alce Nero, che ingaggia un furibondo scontro con l'eroe, il primo de tanti duelli all'ultimo sangue, del quale si ricorda ancra una volta Claudio Nizzi nello splendido texone realizzato graficamente da Aldo Capitanio. La scena è la stessa, così pure le palpitazioni di noi lettori. <div align="center"> <div align="justify"> L'ultimo rimasto della banda è Welles. Sarà eliminato da Tex durante l'ennesimo assalto a una diligenza. L'immagine della sua fine, sopra riprodotta, è interessante, in quanto se da un lato fornisce a Galep lo spunto per la copertina del secondo Albo d'Oro, dall'altro viene riutilizzata, senza nessun criterio logico, per la copertina del secondo albo gigante, intitolato "Uno contro venti"! E' un Tex che brilla per il senso della giustizia, la volont? di riscatto. E' tratteggiato con linee forti e decise da Gianluigi Bonelli, che ne fa un eroe individualista, impulsivo e anche spietato contro i suoi avversari. Ma è anche un uomo che se da una parte usa volentieri dei metodi spicci, dall'altra si fa notare anche per la sua grande abnegazione. Sono caratteristiche che gli sono sicuramente valse un duraturo successo e che sopperiscono, in queste primissime storie, alle ingenuità e incongruenze di un soggetto, nelle sue linee forse fin troppo esile. Personaggi Tex Joe Scott, soldato che trasporta le paghe Stone, componente della Mano Rossa Burke, componente della Mano Rossa Bannion, informatore della Mano Rossa e vicedirettore della Overland Bank Colonnello Hogarth, comandante del Forte Two Miles Welles, componente della Mano Rossa Topler, componente della Mano Rossa Randall, componente della Mano Rossa Alce nero, componente della Mano Rossa Un capitano dei Rangers Larry, un Ranger Lo sceriffo di Saint Thomas Locations Una pista tra Calumet City e Rainbown La Roccia Nera Il Blue River Forte Two Miles Il Paradise, un saloon a Calumet City Un Barber Shop a Calumet City La vecchia miniera di Silver Sam I Red Mounts Il villaggio di St Thomas La capanna della banda nei pressi di St Thomas
  5. LA MANO ROSSA Seconda Serie Gigante N° 1: "La Mano Rossa" Ottobre 1958 Serie a Striscia Prima serie - N°4:"La Mano Rossa" 21 Ottobre 1948 Prima serie - N°5:"La freccia della morte" 28 Ottobre 1948 Prima serie - N°6:"Pista insanguinata" 4 Novembre 1948 Prima serie - N°7:"La mano fantasma" 11 Novembre 1948 Prima serie - N°8:"El Diablo" 18 Novembre 1948 La Mano Rossa La storia si estende su cinque albetti per un totale di 157 strisce, pari a circa 52 pagine dell'albo mensile bonelliano. A differenza dell'avventura precedente, intitolata "Il totem Misterioso" la conclusione di questa storia non coincide con la fine del quinto albetto, le ultime tre strisce fanno parte infatti della storia successiva, intitotala "El Diablo". A partire da questo episodio si innesca una "continuity" che verrà abbandonata solo in seguito. La didascalia della prima vignetta comincia con queste parole ormai famose: "Nel pomeriggio infuocato di un giorno di luglio 1898..." Stando a questa frase le successive avventure di quel Tex ancora giovanissimo, ricorda Sergio Bonelli, avrebbero dovuto svolgersi nel '900, magari con i quattro pards impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Questo è sicuramente il più famoso degli errori compiuti da quel calligrafo improvvisato che rispondeva al nome di Gino Rognoni, che avrebbe sbagliato nel trascrivere la data giusta, ovvero un più ragionevole 1858. Erano tempi eroici, si scusa l'editore, e nessuno immaginava che la saga di Tex sarebbe stata così lunga, e che il personaggio sarebbe diventato così "importante" da essere chiamato un giorno a discolparsi per gli errori di giovent?. Come già la prima, anche questa storia inizia praticamente con un uomo in fuga. In sella al cavallo Blackster ( ovvero Blackstar ) lo scout Joe Scott cerca di portare in salvo i ventimila dollari custoditi nella sua sella ma nulla può contro gli uomini della "Mano Rossa", un'associazione malavitosa, che gli hanno teso un agguato. Tex Willer, che si trova nei dintorni della Roccia Nera dove l'uomo è stato colpito a morte, può solo ascoltare le sue ultime rivelazioni: - Joe Scott... chi è stato ? - La mano... rossa... mi hanno preso le paghe del forte... Ma la sfortuna perseguita Tex! Sulla pista per Calumet City, si profila improvvisamente all'orizzonte una colonna di soldati e e poco basta al fuorilegge per vedersi accusato anche dell'omicidio dell'esploratore. Inseguito dai soldati, l'eroe si segnala al lettore per il grande sprezzo del pericolo e l'audace spregiudicatezza, lanciandosi con il suo cavallo Dinamite dall'alto di un dirupo, nelle fredde acque del Blue River, per sfuggire ai militari. La pesante accusa dell' assassinio di Joe Scott incombe però sulla testa del fuorilegge. Dopo averne messo a dura prova il suo coraggio, Gianluigi Bonelli prosegue nell' incessante opera di riabilitazione del suo eroe. - Sapete che non sono un bandito di quella risma dice Tex allo scout, - S? Tex! avete avuto sfortuna.... E a Forte Two Miles dove si è recato per tentare di scagionarsi, esibendo con la sua barba posticcia il primo dei travestimenti di questa storia, l'eroe ha ancora modo di proclamare la sua innocenza: - Colonnello, sono un fuorilegge ma voi dovete ben sapere come fui costretto a lasciare la mia città e come io non mi sia mai macchiato di furti e rapine. - Uh! La vostra strada è seminata di morti, Tex! - Ma erano tutti ladri, bari e assassini, colonnello, non dimenticatelo! Tex è un fuorilegge, ma molti altri sanno che non è colpevole. A pagina 58, sono due sconosciuti, in un dialogo che sarà poi oggetto di censura, a ribadire ancora una volta l'innocensa dell'eroe giustiziere: - Povero Tex! Sempre in fuga davanti agli sceriffi... - Bah.. Prima o poi riuscir? a dimostrare la sua innocenza, e quel giorno, parola mia, offriro' da bere a tutto il paese. Per scagionarsi dall'infamante accusa di un vile omicidio, Tex dovrà vestire i panni dell'eroe solitario e trovare i veri responsabili. Non è un giallo però quello che sembra prefigurarsi. I nomi dei componenti della Mano Rossa sono subito noti al lettore e sono tutti riportati in un foglio che fa la sua minacciosa apparizione al Paradise Saloon, noto ritrovo di Calumet City, dove si riunisce l'associazione. Il nome di Bannion, vicedirettore della Overland Bank e informatore della banda, il primo dei complici a morire, è stato cancellato dalla mano del "misterioso giustiziere". Seguono gli altri... Stone, Burke, Welles, Topler e Randall! Vale la pena soffermarci su questa pergamena cosi appariscente, con quell'aria un po' alla "dead man walking", dove sono vergati i nomi degli assassini. Si pone infatti, in un ideale rovesciamento di valori, sulla scia di quello usato dalla banda, lasciato come ricordo delle loro scorribande, un foglio che reca il marchio dell'associazione: una mano rossa insanguinata! Ma, dopottutto, è anche un riflesso dell'avviso di taglia che pende sulla testa dello stesso Willer a causa del sinistro sestetto! Nelle pagine successive, l'avventura guadagna rapidamente terreno. Incastrando uno dei componenti della Mano Rossa, Stone, l'eroe riesce a dimostare la sua innocenza davanti allo sceriffo della città. Quindi, nella foresta nei dintorni della città, Tex riesce a recuperare i ventimila dollari frutto della rapina, uccidendo anche Burke! Per i tre banditi sopravvissuti, le ore sembrano contate, ma a sorpresa scoprono casualmente la misteriosa identit? del giustiziere. Segue un agguato fallitto al "barber shop" di un cinese, nel quale perisce anche Randall. Tex non molla la presa e i giochi sembrano fatti nella miniera abbandonata, dove Topler e Welles si sono precipitosamente rifugiati. Solo l'intervento di Alce Nero, un indiano ( ancora un cattivo, complice della banda ), riesce a capovolgere la situazione. Fatto prigioniero, Tex viene fatto precipitare in una cavit? situata all'interno della stessa miniera, dove al buio, l'eroe ( creduto morto dagli avversari ) finir? per trovarsi con una poco rassicurante compagnia!
  6. ymalpas

    Articolo Su Tex

    Nel forum dovresti trovare qualcosa d'interessante per il tuo articolo, inizia ad esempio con questa discussione...Clicca qui!
  7. ymalpas

    [579/580] Vendetta Per Montales

    L'alb è apparso oggi in qualche edicola italiana con largo anticipo sulla data di pubblicazione prevista dall'editore. Puntuali giungono anche le prime anteprime dal web, devo dire piuttosto dolorose...
  8. ymalpas

    Copertine Inedite...

    Una delle copertine di prova del numero 529 intitolato "Il pueblo sacro":
  9. Il marchio "Tex" appare riportato nelle ultime copertine sempre in alto a sinistra. L'ultima volta che è apparso in una posizione diversa, in alto a destra, è stato nella copertina di Galep, quella del numero 362 "Desperados". Un'altra curiosità, sempre su questo marchio, riguarda l'albo "Bersaglio Tex Willer" dove non compare proprio!
  10. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    La copertina è questa. Puoi dirci com' è intervenuto Cortez ( nome d'arte di Corteggi ) ?
  11. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio stavo rivedendo in questi giorni la vecchia discussione su i "ghost artists" di Tex il cui tema è sempre attuale e interessantissimo per i fan. Ti voglio quindi fare un paio di domande. Come ghost artist hai già detto di essere intervenuto disegnando la mano nella copertina di Galep "Una lama nel buio". Ci sono stati altri tuoi interventi nelle ultime copertine di questo artista ?Inoltre è emerso il fatto che Luigi Corteggi abbia ritoccato più di una copertina della fascia 300. Puoi dirci se è intervenuto anche in qualche tua copertina e se si, ti ricordi di qualche modifica più o meno rilevante da lui apportata ai tuoi lavori ?
  12. Nell'a storia di Elk City, che era in edicola nella ristampa di Repubblica in questi giorni, corrispondente al mensile "Tex contro tutti", troviamo uno scherzoso scambio di battute tra il ranger e un... beccamorto! che ha il pregio di mostrare una versione dell'eroe che è anche molto ironica. Troppe volte nella serie regolare si ha infatti a che fare con un Tex duro, scontroso, serio, quasi triste, forse perchè vengono a mancare queste piccole scene di quotidianit?: nell'occasione infatti Tex ha la possibilità di sperimentare la rasatura del becchino, che è anche proprietario di un "Barber Shop"!!!
  13. ymalpas

    Copertine Inedite...

    Il trittico di prove per la copertina finale di "La lunga pista" ... Le immagini provengono dal blog portoghese di Tex e sono state rielaborate per questo forum.
  14. A Taos, entrati nrlla casa museo di Kit Carson, racconta Sergio Bonelli a proposito del viaggio che fece negli Stati Uiniti in compagnia del padre e del fratello, Gianluigi Bonelli butta un'occhiata al letto del famoso scout, di cui ha reinventato la figura nella saga texiana e non riesce a trattenere un'espressione delusa: "Sembra il letto di un nanerottolo! E io invece che l'ho sempre descritto come un gran bel pezzo d'uomo!".
  15. ymalpas

    Ghost Writers

    In concomitanza con quello sui - ghost artists - ho provveduto ad aggiornare l'articolo sui - ghost writers - che potete leggere integralmente nel primo post di questa discussione!
  16. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Tra l'altro, osservando sul blog i tre disegni, ho notato un Tex in progressione... nella prima copertina è dietro il teschio, nella seconda lo affianca, nella terza lo supera e se lo lascia alle spalle ( è questa poi la copertina scelta dall'editore ). Claudio, puoi dirci se è una cosa casuale oppure deriva dal metodo di lavorazione ( un modellino è ) ?
  17. ymalpas

    Ghost Artists

    Dal numero 42 del Tex di Repubblica ( tra l'altro l'unico in mio possesso ) l'interessante articlo di Sergio Bonelli:
  18. ymalpas

    Ghost Artists

    La tavola segnalata da Wasted Years:
  19. ymalpas

    Ghost Artists

    <div align="center"> <div align="justify"> Il volto di Tex è stato palesemente ritoccato da Vincenzo Monti nell'avventura "Al di sopra della legge" disegnata dall'autore spagnolo Victor de la Fuente! <div align="justify"> Il volto di Tex nella vignetta postata sopra da Wasted Years non è di Monti a quant pare, bensì di... Giovanni Ticci!
  20. ymalpas

    Giovanni Luigi Bonelli

    <div align="center"> [ SECONDA PARTE ] <div align="justify"> Ma prima gli era occorso misurare la distanza, valutare la natura del terreno, le condizioni climatiche e atmosferiche, gli ostacoli naturali, la freschezza della cavalcatura, la posta in gioco, il potere di combattività dell'eroe. Al suo racconto, vasto mantello d'Arlecchino dallle mille stoffe, del quale ha tessuto la trama, cucito i pezzi, applicato le tasche e le maniche, non manca mai un bottone; e mai due pezzi di stoffa di questo vestito sono dello stesso colore. I lettori di Tex Willer sanno bene che due episodi o due dialoghi, identici all'apparenza, non sono ripetizioni. Bonelli è il solo autore di fumetti che abbia torace, dunque del respiro: episodi di 200, 400, anche 700 tavole! Un record che nessuno tenta di battere, oggi che la moda è portata sui racconti brevi, ellittici, per i quali molto spesso occorre al lettore un'attitudine alla comprensione fuori dal comune. Ecco perchè, qualunque sia la complessit? di un racconto di Bonelli, ne seguiamo i minimi sviluppi con facilit?, tanto evidente è la chiarezza che se ne sprigiona. Da quel giorno del settembre 1948, quando apparve Tex Willer, Bonelli ha, come dice, "manifestato il più grande rispetto peril suo lettore". Diventiamo l'avvocato del diavolo. Perchè questo successo duraturo mai smentito? Successo difficilmente spiegabile. Si dice volentieri che Tex Willer è un fumetto del passato: lunga esposizione dei fatti, nuovi sviluppi e prolungamenti interminabili, dialoghi ridondanti, immagini pleonastiche e convenzionali. Che contrasto con la tendenza attuale: ellisse, litote, pudore, che non esclude ne il lirismo ne la poesia. Una composizione dotta e compiuta che fa fuoriuscire il disegno dai limiti della cornice della pagina. Non potete negarlo, i nuovi autori hanno introdotto una dimensione supplementare nel fumetto odierno. Andiamo! ruggisce Bonelli. Tutto questo è artificio, artificio che maschera l'insufficienza, la povert? e spesso l'impotenza, e volge quasi sempre al puro esercizio di stile. Quanto a parlare della novità... Sapete che ci sono stati dei tentativi di questo tipo negli Stati Uniti e in Italia negli anni trenta. Hanno avuto tutti vita breve. Spero che il nuovo stile si imponga un giorno, ma voi non mi coinvolgerete nella diatriba tra gli antichi e i moderni. Suppongo che i lettori apprezzino in Tex il fatto che si racconti loro una vera storia e mi piace che il disegnatore ne dia un'illustrazione chiara, limpida e precisa. Noi pensiamo che avete portato l'indiano e il western fuori dalla loro riserva hollywoodiana creando un personaggio che tagli con la tradizione e si scosta definitivamente dall'eroe insipido e convenzionale: il ragazzo puro con una condotta irreprensibile, difensore delle leggi, virt?, regolamenti di una società, ovvero di una civilt? americana dalle tendenze universalistiche e dominatrice. Nel 1948, Tex era forse un contestatore, no ? Certo! Sin dall'inizio si è potuto leggere un episodio dove Willer dichiara guerra agli Stati Uniti. Questo faceva sorridere. Ma nella sua qualità di capo supremo dei navajos, Tex aveva il diritto, posto com'era davanti ad un fatto compiuto, l'attraversamento illegale delle frontiere e l'invasione della riserva apache, di considerarsi in stato di guerra. Willer in questo caso andava al di l' della contestazione triviale, che consiste nel rivendicare per se stessi. Sergio Leone ci ha dichiarato, parlando di lei, che eravate, prima di tutti gli altri, il vero creatore degli "Spaghetti Western"... Lo sguardo già cupo di Bonelli diventa nero: Voi credete? ... Inventore dello "spaghetti western", forse! In ogni caso, creatore di un western inimitabile, il "Bonelli Western". Ne riparleremo ancora, più di una volta.
  21. Se chiedete a Sergio Bonelli qual'? la storia scritta da Nizzi che preferisce, vi risponder?... quella del passato di Tiger Jack!
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