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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    Mai scherzare con un pellerossa, per di più sfigurato e non molto normale (visto che vive come un eremita in compagnia del succitato pazzo sanguinario). Si potrebbe andare incontro a cose alquanto spiacevoli. Vale il contrario, un indiano con il culto della persona ci può stare, della bellezza solo se a te ti piace l'idea.
  2. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    Molto affascinante ricostruzione della sua personalità ma nell'albo quali elementi ti permettono di affermarlo ? E' un trapper che si è guadagnato il nome nel modo in cui Ruju l'ha raccontato, ma passi per simbionte, non è certo un vero uomo lupo. In genere non ho in molta simpatia questi fenomeni da baraccone e già li contestavo in passato con tutte le mie forze a Mauro Boselli quando li usava (per esempio vedi la scombinata banda Thunder). E resta il fatto che Tex ci viene mostrato più fallibile di quello che normalmente dovrebbe essere, perennemente in ritardo sugli avversari, due tomi che fanno il bello e il brutto tempo nella cittadina di Silver Bow per due giorni, uccidendo e spaventando la popolazione, con i due "campioni" impotenti. E non parliamo di una banda di fuorilegge numerosa ( come nella storia di Nizzi "il villaggio assediato" ) ma di due uomini contro due uomini. Non compro l'albo certo per vedere quanto è belluino Wolfman o quanto è sfregiato War Cry, quanto al "giallo" è appena accennato e non mi sembra degno di applausi, nè per vedere quanto possano essere vigliacchi gli amici del gambler! Se non si riesce a centrare la figura di Tex tutto il resto conta, ahimé, poco o niente.
  3. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    In che cosa la figura di wolfman merita di essere ricordata? Cos'ha di grande questo personaggio nel momento stesso in cui i rapporti con il fratello rendono dubbio il suo intrinseco desiderio di vendetta che è il motore assai labile della vicenda. E se nel mettere le mani sull'assassino vi è in cuor suo solo il desiderio di recuperare un pugno di pepite d'oro, movente più credibile delle sue azioni e della sua caparbietà, l'idea non è mai resa del tutto esplicità dalla sceneggiatore. Se mette alla calcagna del fratello l'indiano, infatti, è solo in base a una premonizione, cosa che scritta da Faraci apriti cielo, avresti sentito i commenti. Insomma un personaggio che risalta per la sua forza, per la sua brutalità, ma anche per una condotta che rimane nebulosa. E davanti a questo misero personaggio Tex affanna, ce l'ha davanti alle sue colt e non riesce a colpirlo nemmeno di striscio, mentre a parti invertite Wolfman abbatte il cavallo di Carson e se non fosse per il ricorso abusato al provvidenziale ramo, addio vecchio cammello. Se questo per voi non è un Tex sottotono, imo siamo di bocca buona.
  4. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    Dopo la lettura del secondo albo, qualche dubbio che si era palesato durante la lettura del primo è stato efficacemente sciolto dalla sceneggiatura di Ruju. La storia è molto godibile e probabilmente con altri disegni il voto sarebbe stato più alto del sette che mi sento di assegnarle. Quello che maggiormente stona, a mio parere, è lo spessore dei due antagonisti, capaci di mettere sotto scacco un intero paese e di rivaleggiare a lungo con Tex e Carson, per capitolare solo nelle ultime pagine. Sono cresciuto con il Tex con cui nessun avversario la dura, certo Wiolfman non impensierisce mai il ranger, però non trapela mai da queste pagine quel netto senso di superiorità che ho colto per esempio a profusione nell'ultimo maxi "Nueces Valley" con un Tex che anche bambino si mostra sempre una spanna sopra gli altri. Quando incomincio a chiedermi sommessamente "è Tex o non è Tex", vengono a galla tutti i limiti di una storia e se penso al Giovanni Luigi, mi sovviene in mente il Tex che prendeva immancabilmente a calci nel posteriore il malcapitato di turno, mentre qui invece abbiamo addirittura l'attimo di suspence per sapere chi è uscito vincitore dal duelllo, anzi per un attimo Ruju la dà vinta a Wolfman prima che questi, stramazzando al suolo, non dia campo al vero vincitore. Ma anche il semplice fatto che il bestione sia ancora vivo e capace di alzarsi e scagliarsi contro il complice precipitando infine con lui nel dirupo, mostra da un lato una stazza e una forza che danno fin troppa consistenza a un personaggio che fino all'ultimo non riesce a bucare veramente lo schermo (usando una metafora cinematografica), e mostra dall'altro lato come Tex, nel duello, abbia fallito proprio nel momento in cui sottovaluta la resistenza dell'avversario dandolo troppo facilmente per morto.
  5. ymalpas

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Sono d'accordo con Pecos. Aggiungo che gli episodi del passato raccontati in questo Maxi si ricollegano tutti a singoli episodi legati alla figura di Jeff Bridges. Che il Gunny Bill che ci ha presentato Boselli è un gran bel personaggio e che può fare da contorno a tante altre storie incentrate su Tex e il fratello Sam da adolescenti. E infine che nelle stesse pagine del balenottero si dice chiaramente che Tex racconterà di altre storie con gli amici e con quel vecchio tizzone di Damned Dick, che queste storie stanno riscuotendo un meritato successo e sono una scommessa vinta e che tutte le lamentele sulla presunta sacralità di certe fasi della vita di Tex per me restano bolle di sapone. Che il GLB scriveva di tutto e di più, come gli veniva l'idea o come gli veniva suggerita e anche dalle più strampalate (per esempio Ruby Scott) era capace di tirarne fuori delle grandi storie, che se gli si fosse stato detto che nella sua testa certi periodi della vita del Tex non doveva pensarli e che dovevano restare tabu, chissà mai cosa vi avrebbe risposto, ma propendo per qualcosa di colorito. E che da uno che ha tirato in ballo i vichinghi volete che si facesse delle fisime per raccontare del passato di Tex, del padre, della madre, o del fratello? Suvvia! Boselli continua su questa strada e non voltarti indietro.
  6. ymalpas

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Per me la storia è un - capolavoro - degno di stare tra le storie immortali di Tex. Male mi spiego i tentativi di sminuire questa realtà, focalizzando l'attenzione su presunti punti discutibili. Come, per esempio, il Jim Bridger ottantenne che sarebbe improbabile o inverosimile nell'abbattere a pugni un pseudo campione più giovane di lui. Primo non si considera a sufficienza che ci sono ottantenni che fisicamente sono in grado di suonarle ancora a chiunque. Non so' mica tutti vecchietti da panchina da giardino pubblico, che credete? Secondo, il vecchietto in questione è un mountain man, uno che affrontava gli orsi. Terzo, è fin troppo evidente che fa a pugni da una vita e che non ha mai smesso di suonarle e prenderle, per cui è bene allenato e di pugni se ne intende. Quarto e ultimo, anche se fosse che dovessimo vedere in lui un uomo finito, come si lascia sfuggire a tavola con i quattro pards, tutto e dico tutto in quella sequenza finale sta a dimostrare che è ancora un uomo forte e volitivo, sicuro dei suoi mezzi, tanto da rischiare tutti i suoi beni in una scommessa che per tutti sembrerebbe persa in partenza (ma alla fine rischia davvero o invece, come penso, è sicuro di far mangiare la polvere a Cole Brompton ? ). Rileggetevi e cercate un'analisi testuale che sia tale da mettere in luce i perché di certi snodi narrativi di cui Boselli superbamente si è servito per dare del vecchio Jim Bridger un'' immagine sentimentale e al contempo credibile del mito che è stato. Se volevate il vecchietto riconglionito che solo Tex può tirare fuori dai guai, cambiate fumetto, perché non è forse vero che anche nelle ultime pagine Tex resta spettatore delle gesta dell'amico, gesta di un eroe intramontabile, significativamente accompagnate dalla ballata di Horton. E poi, non mi stanco di rileggere quelle pagine ambientate a Frisco dove ho ritrovato il VERO Tex di "San Francisco", il Tex glbonelliano, e pietose le lagnose discussioni sulla parola "cagna" o sul bagno della sgualdrina. Questo è Tex e chi contesta questo, smetta di rompere le scatole.
  7. ymalpas

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Tutto di guadagnato per il tuo fegato!
  8. ymalpas

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    In rete sono tutti d'accordo nell'accordare alla storia gli elogi che merita, a parte qualche bischero che, sempre per partito preso, contesta persino ciò che più di glbonelliano c'è in questa splendida avventura. No, non concedo nessuna pubblicità alle loro farneticazioni, però che desolazione!
  9. Quoto soprattutto la parte finale, lo spoiler nel lancio dell'anteprima della storia in via di pubblicazione, è micidiale! Per me vale esattamente l'opposto. Il "giornale" cartaceo non mi ha mai dato fastidio e a differenza di quello online multimediale ha la caratteristica di prestarsi meglio a comunicare il messaggio informativo e promozionale che è tipica dei supporti cartacei. Quando rileggo un vecchio numero di Tex o Zagor anni ottanta o novanta, arrivato a fine albo, leggo anche il giornale e non dico stupidaggini se dico che ho ricostruito la collezione di Zagor più o meno dieci anni fa anche dopo aver sbirciato tra quelle vecchie anteprime. Una versione insopportabile del giornale d'altronde già c'è nella pagina gestita oggi da Frediani che ha rubacchiato il posto alla lista degli arretrati. Rimettiamo le cose al loro posto dando a Frediani l'occasione di fare quello che meglio sa fare ma in pagine supplementari e alla fine dell'albo come avveniva prima. E poi rivoglio con continuità la pubblicità del numero succcesivo in terza o quarta di copertina dove storicamente è sempre stato, con le tre vignette in anteprima, con i dialoghi spesso adattati proprio per non spoilerare.
  10. Sono sempre stato favorevole alla pubblicazione di tavole inedite, però dopo aver letto il recentissimo capolavoro boselliano NUECES VALLEY, se devo fare un appunto, davanti a una storia di queste proporzioni, devo dire che mi sarei limitato SOLO a qualche pagina insignificante. In questa storia, molte delle tavole hanno avuto un effetto davvero spoilerante nella lettura. A un certo punto sapevo già che ci sarebbe stata una determinata sequenza come per esempio il pugno di Tex a Damned Dick o il drammatico attentato di Buffalo Tail alla vita di Mae). Fino a pochi anni fa Mauro Boselli non ne concedeva troppe di anteprime, figuriamoci di tavole. Oggi ha cambiato idea o c'è chi decide per lui diversamente, ma siamo giunti esattamente all'esatto opposto. Qualcuno dirà che potremmo teoricamente non visitare la pagina facebook o il sito ufficiale della casa editrice, ma chiederlo a un appassionato è cosa alquanto improbabile. La stessa prudenza sembra mancare per un'altra storia in lavorazione, parlo di MANHATTAN, ancora di Boselli e Dotti, più di una dozzina di tavole online che in una storia che ne conta 440 possono anche sembrare una sciocchezza. Ma il punto su cui voglio insistere è che spoilerano certe parti della storia la cui importanza potrà essere definita solo dopo la lettura finale di tutta la storia ovviamente letterata. Perché, è pur vero, che dietro al pugno di Tex all'amico Damned Dick a livello di motivazione comportamentale eravamo ben lontani dal sospettare le cause di quello che appariva un mero litigio e invece non lo è stato. Però sapevamo che ci sarebbe stato il pugno e quando Tex, qualche pagina prima, dice al nuovo amico che dovrà rendergli conto delle sue parole, avevo già la tavola stampata in mente. Più o meno lo stesso problema si era ravvisato per la precedente storia incentrata sul ritorno di Lupe Velasco. Se avessi comprato l'albo senza avere una chiara idea, per esempio, di come Piccinelli avrebbe invecchiato l'amica di Tex o quali fattezze avrebbe donato alla figlia Luz, sarebbe stata una lettura diversa, non avrei avvertito quella sensazione di déjà vu. E sarebbe stato bello scoprire da Tex che quella bella ragazza era la figlia della vecchia compagna d'avventure, invece di saperlo mesi o anni prima dell'acquisto dell'albo. Che dire per esempio del Texone di Villa o peggio ancora di quello della Zuccheri di cui sono state spoilerate circa 25 tavole! E la cosa rischia di ripetersi ormai per tutte le storie più importanti che sono o saranno presto in lavorazione, come BARBANERA, TIGRE NERA, GUATEMALA ecc... L'ideale dunque sarebbe proporre qualche anteprima e scegliere oculatamente le tavole meno pericolose, per esempio come si sta facendo per la storia di PROTEUS (appena una tavola di Ramella, a matita). Noto che per certe storie, infatti, non esiste nessuna (o quasi) anteprima. Della storia WOLFMAN di Font di questo mese era stata divulgata appena una tavola e qui per me si poteva abbondare senza pericolo. Un'altra possibilità potrebbe essere data dalle anteprime limitate solo alle primissime pagine, mettete fino a pagina 30 o 40 e non oltre di una storia di almeno 220 tavole. Ho aperto questa discussione per solleticare il punto di vista degli utenti del TWF forum. La politica della Casa editrice a livello promozionale dei propri albi va secondo voi rivista ? Rispondete anche alle domande del sondaggio! Per ora vi ringrazio in anticipo per i vostri contributi.
  11. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    Che fine ha fatto il cavallo di Justin ? Ne ho visto uno per strada questa mattina che era letteralmente scheletrico e allora mi è subito venuto in mente il cavallo del fratello di Mr Wolfman, che neanche lui se la passava troppo bene.
  12. ymalpas

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Il migliore dei maxi Tex e una storia che eguaglia quella del passato di Carson, ricca di azione e sentimento, con uno stupendo Jim Bridger, con delle risse che non sono messe lì tanto per, con quegli amici che è sempre un piacere rivedere all'opera, un Borden in forma smagliante che scomoda addirittura il generale Davis, e poi scorrettezza politica à go-go, dalle persone agli stracci che volano fuori dalle finestre... c'è da chiedersi perchè sulla serie regolare si viaggi così, con il freno a mano tirato. Ah poi, i disegni, che assecondano alla grande una grande storia (e che differenza con l'inedito della serie regolare di questo mese!!!).
  13. ymalpas

    [684/685] Wolfman

    Riprendo le parole di Marco, albo complessivamente di buona fattura nella narrazione che scorre piacevole, buoni i personaggi e buono l'antagonista, bravo Ruju che sa ricreare una bella atmosfera.Poco convincente tuttavia il movente della vendetta che porta il trapper a diventare addirittura un serial killer a spese dei cittadini onesti di Silver Bow anche a voler considerare che non è uno stinco di santo. Troppo affrettato anche come lui scopra subito della morte del fratello e poco chiari restano i legami tra i due fratelli, insomma forse valeva spendere qualche pagina in più per descrivere il quadretto familiare, un po' come fece Boselli in "Giovani assassini". Dei disegni salvo solo la neve.
  14. ymalpas

    [682/683] Il ritorno di Lupe

    Vedi che qualcosa sei riuscito comunque a comunicare in un'occasione rara, se non unica, in un fumetto che nel trattare di affetti non è certo parca. Ce ne sono anche altre di sfumature ma pare che per il lettore medio debba prevalere la delusione per la mancata esteriorizzazione dei sentimenti di Tex, in soldoni diciamo i baci e gli abbracci tra la coppia "mancata", quando invece è nella cura del dettaglio psicologico intimo che andrebbe cercata e di conseguenza valutata la storia. Il dettaglio, per esempio, che l'ombra lunga di Drigo, marito appena trapassato, abbia lasciato qualche freno nel cuore di Tex nei confronti di una donna che era oltre una semplice amica, si, mi ha sfiorato durante la lettura. Ma di Drigo nessuno ha parlato. Mi sono chiesto perché fare morire Drigo quando lo si poteva fare gravemente ferito (ma vivo). Ciò avrebbe portato, con la scomparsa di Lupe nel fiume, anche maggior pathos nel dolore del messicano, con Tex che avrebbe allora potuto cercare di consolare il "vedovo", creando una commistione strana tra i due uomini di sentimenti che vanno dall'afflizione, alla disperazione, alla tristezza, allo sconforto. Drigo lo si poteva insomma fare morire dopo ma è anche vero che così facendo sarebbe mancata la sequenza della sua morte con Tex a vegliarlo e a interrogarsi proprio sulla moglie, una Lupe che poteva non essere la sua Lupe. L' incontro tra Kit Willer e Luz ricalca proprio il primo incontro dello stesso Tex e Lupe, con la ragazzina che apre gli occhi e manifesta un sussulto di smarrimento (manca la richiesta di matrimonio, ma sarebbe stato osare troppo). Tex che veglia Luz ricalca la situazione del flashback con Tex che "vegliava" Drigo. Tex che si chiede se Luz sia quella Luz che salvò più di dieci anni prima fa il verso al Tex dubbioso e pensieroso che si chiede della fantomatica Lupe moglie di Drigo. E si può andare avanti così anche con altre sequenze della storia a cominciare dai due antagonisti principali che sembrano fondersi in un'unica figura diabolica e malefica, con Tex chiamato come nel n. 6 ad intervenire e a farsi protettore della fanciulla messicana. Ma la maggior parte dei lettori ha visto solo il voltafaccia (che si avrebbe dovuto essere dosato meglio, specie nella parte finale) ma che ha la sua ragion d'essere in una storia dal moto centripeto.
  15. ymalpas

    [682/683] Il ritorno di Lupe

    A leggere il primo albo e il secondo albo mi è sembrato, uso questo verbo per evitare possibili fraintendimenti, di cogliere a livello testuale ma anche nella malinconia dello sguardo come una nota intima di dispiacere in quel Tex quando si chiede se Luz sia figlia di Lupe e quindi se quella Lupe, moglie di Drigo, sia la sua Lupe. Dite che mi sono sbagliato ?
  16. ymalpas

    [682/683] Il ritorno di Lupe

    Un personaggio come Lupe che per 60 anni e più è rimasto ai margini non può o non deve diventare periodico, fosse solo per il discorso della coerenza. Si può leggere al limite di un'altra avventura, ma non è il classico "amico" storico. Lo sarebbe potuto diventare, ma Gianluigi Bonelli, il figlio Sergio, Claudio Nizzi e Boselli per vent'anni, hanno scelto diversamente.
  17. L'ho letto ormai una decina di giorni fa, ciò che non invoglia a un commento articolato. Si è rivelato per l'ennesima volta un prodotto ben confenzionato e con una storia gradevole bene illustrata e colorata. Un pelino sotto il cartonato di Manfredi e De Vita e del cartonato di Boselli e Alberti, forse per quella nota di "déjà vu" intrinseca alla storia, che ripercorre fatti che, anche se nuovi, sembrano ricalcare fin troppo la scia tracciata dall'avventura "Il passato di Tex". Sono rimasto, piacevolmente, spiazzato dalla figura di Juan Cortina che da quello che era inizialmente trapelato non si è rivelato poi l'antagonista della storia, ma addirittura una figura amica e molto simile - come punti in comune - a Tex. In particolare ho apprezzato lo sforzo dell'autore di mostrarci proprio nella figura del desperado messicano a cosa Tex, senza l'incontro di Kit Carson e Marshall, sarebbe potuto andare incontro, anche se Boselli è fin troppo chiaro nel tracciare una netta linea di demarcazione tra i due personaggi che mai finiranno per l'indentificarsi completamente. Sono rimasto non dico deluso ma almeno sorpreso nel vedere un Tex giovane che compie degli errori cui non siamo abituati, come il cacciarsi nella tana del nemico e finire sotto scacco dallo stesso. Da un Boselli che si rifà al Tex di "Uno contro venti" mi sarei aspettato qualche cosa in più perchè il suo Tex mostra coraggio da vendere, giovanile sfrontatezza e spregio del pericolo, ma non è sembrato il Tex indiavolato del 1948 che faceva morire bruciato vivo il nemico Coffin nella sua abitazione (edizione non censurata). La stessa sensazione di umanità, molto probabilmente voluta, l'ho notata nelle pagine iniziali, molto cinematografiche (davvero belle) in cui Tex si fa sorprendere e ferire dalla posse. Nella serie inedita, chiaramente, Boselli si guarderebbe bene dal mostraci l'inaccortezza del ranger, ma da un personaggio che inizia la narrazione delle sue avventure scrutando l'orizzonte alla ricerca dei suoi inseguitori, ci scappa un sorriso nell'osservarlo, così sprovveduto, calato nella situazione drammatica in cui ce lo presenta la coppia Boselli e Andreucci. Sono molto curioso di seguire il resto dell'avventura nel prossimo cartonato di Mastantuono, immagino che Tex dovrà cercare di riabilitarsi dall'accusa che gli è piovuta sul capo che è chiaramente il punto di partenza della nuova storia (il Tex che strappa l'avviso di taglia che pende sul suo capo, un'altra autorevole citazione, è un altro tentativo stavolta ben riuscito di immedesimazione col personaggio delle origini). Come ho scritto da qualche altra parte, Gianluigi Bonelli fa nascere Tex fuorilegge, così lo vedeva e lo immaginava, il fatto è ribadito in diverse occasioni (anche se censurate negli anni sessanta ), è dunque apprezzabile lo sforzo compiuto dall'autore di mostrarcelo, tra Texone e Cartonato, in quelle vesti. Ingiustamente accusato e vittima delle macchinazioni dei suoi avversari, è il caso del cartonato ma la stessa cosa succede nelle storie "La mano Rossa" e "Fuorilegge" con le trame escogitate dalla perfida bionda Lily Dickart (ulteriore dimostrazione di come questa storia sia in sintonia con quelle del passato),Tex è un fuorilegge, con buona pace di chi non lo può vedere in quelle vesti. Questo spiega il suo astio contro i bounty hunters che nella serie è proverbiale, così come proverbiale è il suo non accanirsi contro i pesci piccoli, vittime di un ingranaggio criminale più grande di loro. Non c'è nessuna contraddizione, ma come scrive l'articolista del Fatto in una delle poche cose condivisibili derl suo pezzo, una straordinaria attenzione da parte del curatore nello scrivere le tappe della vita di Tex. peccato per quelli che non possono cogliere le sottigliezze. Anche il personaggio di Sam Willer si è rivelato fin troppo riconoscibile nella sua pavidità. in ultima analisi, un altro meticoloso lavoro di Boselli che merita tutta la nostra approvazione.
  18. ymalpas

    Passato o no?

    Purtroppo su facebook molti si atteggiano a conoscitori della serie di Tex senza averne la patente, e certe critiche sono spesso e volentieri campate in aria. Si critica il Tex giovane, si critica il Tex fuorilegge, questo è dare fiato alle trombe. Quando le critiche immotivate diventano facilmente un assioma allora possono avere ripercussioni negative su quanto leggeremo in futuro, e un autore come Boselli che fa scelte giuste e coraggiose e poi, non sia mai, ti scrive i compitini rassicuranti come il color estivo, questo diventa un problema e come lettore e appassionato di Tex me lo pongo. Non esistono gli intellettuali di Tex, ma esistono le due categorie dei conoscitori di Tex e gli sbaraballe, alcuni anche dichiaratamente disonesti.
  19. ymalpas

    Passato o no?

    Il fatto di essere stato fuorilegge, anche se ingiustamente, spiega l'astio incondizionato di Tex verso i bounty hunter e il suo chiudere un occhio, davanti alle mezze tacche, ogni volta che si "puote", originale concezione della giustizia che non nasce da uno spirito anarcoide, o almeno non solo da quello, come taluni l'hanno frettolosamente affibiato ma da realtà contingenti che trovano la sua spiegazione proprio nel suo passato. Bene fa Borden a ribadire e insistere su questo elemento primario della vita di Tex - così l'aveva voluto il creatore GLB nel dargli la vita - che è stato e continua anche nelle ristampe del 2017 ad essere censurato dalla Casa editrice. I facebooker farebbero meglio a darsi una ripassata agli albi invece di contestare ad canis cazzum dando fiato alle loro trombe, non dico dove per decenza. E con loro anche l'articolista del Fatto nel ritaglio (o raglio) odierno che poco generosamente ci taccia d'ignoranza, compiendo nella redazione dell'articoletto insulso una serie di strafalcioni che da solo mostra il penoso stato della stampa italica (chissà cosa pensare infatti degli altri articoli di quel e di tutti gli altri quotidiani).
  20. ymalpas

    Passato o no?

    Qualcosa del genere già avviene con il Magazine e Borden si era detto possibilista riguardo proprio all'apertura a storie brevi incentrate sui comprimari come Jim Brandon, Gros-Jean, Pat MacRyan e El Morisco! Speriamo che alla fine queste storie noi le si possa leggere.
  21. ymalpas

    Passato o no?

    Ma certo che si, la risposta è ovvia, mi chiedo chi senta la necessità di criticare anche le storie con un Tex giovane. Mi incavolo solo quando leggiucchio storielle come l'ultima del color estivo.
  22. ymalpas

    [682/683] Il ritorno di Lupe

    Sono tra i pochi a cui la storia è piaciuta, così com'è. Certe critiche, alcune non prive di fondamento, mi sono sembrate un tantino esagerate. Non ho visto grosse differenze tra un albo e l'altro e per me, non sarà la storia del centinaio, ma si ritaglia il suo spazio nella fascia 601-700.
  23. Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli Disegni: Alessandro Piccinelli Periodicità mensile: Agosto / Settembre 2017 Inizia nel numero 682 e finisce nel numero 683 La storia del ritorno di Lupe e della figlia. © Testi e immagini della Sergio Bonelli Editore.
  24. ymalpas

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    Prossimamente su TWO: Bleah... ancora dei "pards" nati dal niente, di cui nulla sapevamo.... Bleah... l'indianina con la gonna troppo lunga.... Bleah... Tex che se l'intende con una prostituta e probabilmente ci va a letto... Bleah... l'ennesimo ragazzotto più bravo di Tex con la pistola.... Bleah... il Tex che non riconosce subito chi gli è amico e chi no Bleah... il Tex "piccione" che si fa catturare due volte.... Bleah... Tex che si fa salvare dal suo cavallo... Bleah... il superbo Tex di Andreucci per una storiella che avrebbe scritto anche il mio vicino di casa con la 5 elementare.... Sarà un estate molto calda, rovente, nell'altro forum.
  25. ymalpas

    [02] [Almanacco 1995] La Carovana Della Paura

    Se questo è il tuo metro di giudizio, sai quante volte è capitato che Tex lascia a piede libero assassini che non valevano la corda che doveva impiccarli? Sul Tex impotente rileggiti qualcosa come "Gli spietati" e ne riparliamo. O qualcuna delle storie di Nolitta, per esempio "Il colonnello Watson", dove all'inizio una botta in testa gli impedisce di intervenire nel ranch dei Powell, con la povera Loretta che finisce appesa a un ramo e alla fine con l'altrettanto povero Skinny che finisce i suoi giorni sotto le ruote del carro con Tex schiumante di rabbia e impotenza. Dovremmo dire di questa storia che è uno squallido spettacolo ? No, Tex non è infallibile, non sparate a zero sugli autori soltanto perchè certe scene non soddisfano l'idea che vi siete fatti di come dovrebbero andrebbero scritte le storie del ranger.
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