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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Jethro è un nome ebraico. Biblico. Significa in quell'idioma "Più di quanto serve".
  2. ymalpas

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    E' stata clonata.
  3. ymalpas

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Questa è una pia illusione. Non ritroverai il Nizzi de "La leggenda della vecchia missione" ma neanche il controverso Nizzi di "La banda dei tre". Quante storie poi Nizzi scriverà è ancora un mistero: per il momento sappiamo di una storia breve e una storia per la regolare che dovrebbe riguardare il ritorno della Tigre Nera. Tutt'altro che un impegno che possa levare il sonno a chi, e sono stati tantissimi negli anni scorsi, che ne chiedevano il ritiro. Ma sono gli stessi che oggi si accaniscono contro Boselli e il fatto si commenta da solo.
  4. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Guarda che ci sono fatti inequivocabili, spiegati con estrema semplicità, che non si fermano alla ricostruzione ufficiale che fa acqua da tutte le parti. Documentati se non lo hai già fatto. Se lo hai già fatto, non continuare. Ognuno rimane con le sue convinzioni, se non sono certezze. Ti ho già spiegato che la mia uscita serviva a testimoniare come le menzogne storiche sono un fatto reale: ti ho spostato l'argomento sulla tratta irlandese che in Inghilterra è ancora oggi un argomento tabu. P.s Gli estremisti islamici sono la feccia, chiediamoci piuttosto chi li foraggia e manovra e a che scopo: questo è molto più interessante e istruttivo. Ma lontano dal forum.
  5. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Non ho la pretesa di convincerti, evidentemente hai già visto almeno uno delle decine di reportages che denunciano le tesi complottistiche e che le parole di esperti, ingegneri, militari e un pinco pallino come Dario Fo, l'ultimo italiano che si è preso il nobel, sono tutte ignobili, detestabili balle dettate dalla malafede e dall'ignoranza e dall'invidia. Non è mio scopo portare la discussione su un piano politico, terreno minato, quanto quello di affermare che esistono verità storiche e menzogne storiche e che sono sempre esistite e che ognuno di noi, al di là delle ideologie, dovrebbe coerentemente cercare solo la verità che è data dai fatti e dalle motivazioni che li hanno generati. GLB aveva detto a proposito della guerra civile che gli orrori erano riscontrabili in entrambe le coalizzioni belligeranti: nel momento in cui tu riesci a mostrare in due diverse storie i torti degli uni e degli altri e un Tex che non resta inerte, hai fatto il tuo lavoro. Tratto da un libro di geografia scritto da un mio docente universitario sulle origini dello schiavismo in America che per primo mi aprì gli occhi sul problema. Sono sicuro cioè di non averlo mai letto sul Villari che tace su tante altre cosette. All'inizio, nel diciassettesimo secolo, gli inglesi deportavano in America in massa gli irlandesi, specialmente i ragazzini, parliamo di centinaia di migliaia di persone strappate ai loro cari. C'era una motivazione che non era propriamente razziale (anche se gli irlandesi erano considerati dai dominatori anglosassoni esseri inferiori anche perché cattolici papisti): la tratta dei bianchi cessò SOLO nel momento in cui in tutta l'Inghilterra incominciò ad essere sollevato il problema scandaloso dei trafficanti che, venendo meno la merce umana in Irlanda (la popolazione si era dimezzata), avevano incominciato a rapire anche dei bambini inglesi che si prestavano ad essere spacciati e venduti per irlandesi. Le americhe avevano un vorace bisogno di manodopera. Allora si risolse il problema pescando in Africa. Ma gli schiavi africani erano molto più costosi di quelli irlandesi. Pensa un po' tu: un negro valeva sulle 50 sterline, molto più di uno con la tua stessa pelle bianca. E uccidere uno con la pelle bianca a frustate era considerato altrettanto legittimo: era una questione che riguardava solo il padrone e il suo schiavo. Si, in definitiva non c'era nessuna differenza di trattamento, ma lo stesso odio, al di la del colore della pelle. Col tempo si iniziò persino a incrociare schiave irlandesi con africani dalla pelle nera: nascevano i mulatti. Il tutto era sempre dettato da ragioni puramente economiche. La tratta irlandese dei bianchi è oggi completamentedimenticata. L'altra è l'unica che vale la pena, a quanto pare, di essere ricordata. Perché ? fate voi, a me interessano i fatti e le motivazioni, non la propaganda e le intenzioni disoneste di pseudo storici.
  6. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Hai scoperto l'acqua calda Ma dai, nei giorni in cui Parenzo e Giulietto Chiesa se la danno di santa ragione sull'uso del sarin in Siria, che la Storia con la S maiuscola sia un'OPINIONE (fosse almeno la tua e la mia) è un fatto tut'altro che opinabile. Nei libri di storia la caduta delle torri gemelle continuerà ad essere attribuita ai terroristi islamisti senza nessun accenno a certe cosette che i cinegiornali a reti unificate (anche quelli per cui paghiamo una mazzetta annuale che per molti è quasi una mano mozzata) hanno bellamente taciuto e si guardano bene dal rivangare, di che tazzo stiamo parlando Mauro, di ideologie ?
  7. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Ma io non ho mai parlato di ideologia, al massimo sono suggestioni. Ho parlato di un sud che esce con le ossa rotte e Texan ha aggiunto che era una visione comune a tante che dominavano, con qualche eccezione, nei decenni scorsi. Io ho studiato massimamente e non per scelta mia sui libri di storia del Villari (Rosario) che si dicevano orientati a sinistra e lui oltre che politico comunista, è uno storico. Figuriamoci se deve porsi il problema del distacco e dell'imparzialità uno scrittore di fumetti. Rilassiamoci tutti quanti, è una bellissima avventura a fumetti ed è questo che conta.
  8. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    "Jethro" o una storia istrionica Continuo con la mia analisi di un altro livello di lettura che non so quanto troverà d'accordo l'autore! Il gesto di Corbett rientra nel più ampio contesto dell'enfatica teatralizzazione di cui ha fatto uso abbondante Mauro Boselli. Leggendo l'albo non sfugge come le immagini di più forte impatto siano date dai cavalieri del Klan addobbati con le tuniche che appaiono come attori di un dramma che per l'intervento di Tex e dei pards per fortuna non si compie. Ma anche la sequenza in cui il dottore introduce atraverso la botola Tucker nella cantina che ti porta direttamente dietro le quinte di un teatro. Il dottore sa che un sogno di Tucker è quello di infilarsi in quei lembi di tela (è il significato del nome in americano è più o meno questo) ai suoi occhi gloriosi, per recitare "una parte" nell'atto che si compirà quella notte. Ma nell'albo esiste anche un'altra notte, quella della morte del fratello e della moglie di Jethro, sempre per mano dei cavalieri del Klan. Vediamo un susseguirsi molto teatrale di immagini. Soprattutto non deve sfuggirvi il fatto che entrambi gli attacchi del Klan avvengono sotto lo scrosciare intenso del temporale che cessa neanche tanto stranamente subito dopo. Teatrale anche questo. Come teatrale resta la disperata richiesta del ragazzo dell'emporio e teatrale è dopotutto l'epitaffio recitato da Corbett dopo aver fatto cantare la sua colt. Se riflettete bene, ritroverete anche nelle pagine iniziali dell'albo delle scene recitate, come quella di Jethro nell'atto di approssimarsi e poi parlare alla tomba della moglie Mary o quella di Jethro che mente al figlio recitando una parte che non trae però in inganno il proprio figlio, che finge di fare quello che dice il padre ma solo per mezza giornata. Insomma, ci vedo una storia teatrale laddove altre vengono riconosciute come cinematografiche.
  9. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Escluso il caso di Lilyth, a Corbett mi sa che spetta il primato di personaggio protagonista che riappare in una storia di Tex dopo la sua morte (ovviamente in un flashback). Io ricordavo bene il suo funerale nelle pagine iniziali de "La grande invasione" e rivederlo sulle pagine del nuovo albo, come ho già ricordato nel mio messaggio di ieri, mi ha dato una stretta al cuore. Che poi Tex faccia comunella con certi personaggi che non sono stinchi di santo ma che in un certo qual modo si sono redenti, è un motivo di alto merito. Glenn Corbett era un jayhawker e la sua assenza di pietà di fronte a quel verme è stato un tocco di classe, una di quelle cose che fanno storcere il naso al codacons, ai buonisti, ai cattocomunisti, e io mi batto strenuamente perché ci siano. Tex non è un fumetto da educande, guai a tagliare queste sequenze. Ci pensiamo, eccome se ci pensiamo. Qualche piccolo, infimo straccio di aggiornamento sullo stato dei lavori ? L'hai iniziata ? Quanti albi prevedi ?
  10. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Sono d'accordo. Ma è anche vero che tutta la letteratura in materia è orientata verso questi orizzonti. La storia la scrive chi la vince e il più spesso delle volte ne dà una versione di comodo distorcendo a piacimento la realtà. In giorni in cui il revisionismo storico, dopo i consueti passaggi parlamentari, è diventato ormai non più oggetto di studio universitario ma bensì oggetto di dibattimento nelle aule di tribunale dove rischi la chain gang se ti sfiora la mente di strombazzare qualche verità anche apparentemente lontana da quella ufficiale, forse vale la pena di ricordare che il fumetto dopotutto non è un libro di storia e che la realtà può essere un pochino tirata per la manica in nome della narrazione avventurosa. Nizzi nella sua splendida "Fuga da Anderville" ha scritto tre sequenze non troppo distanti da quelle che abbiamo letto questa settimana, di cui almeno due memorabili: quella nel saloon e quella nel fienile dove un grandissimo Ticci disegna un ragazzo, che si vede lontano un miglio che non è un aquila, che si frega le mani all'idea di impiccare il "negro" e non riesce a capacitarsi di essere invece finito tra le manacce di Tex. Una storia con questo tipo di soggetto è normale che rischi di essere interpretata anche in senso politico, devo dire che però Boselli finora è stato esemplare nel non usare un certa nauseabonda retorica in favore dei neri e che era stata uno dei motivi di mia apprensione qualche settimana fa.
  11. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Jethro o una storia di padri e figli. A una lettura non superficiale, di secondo livello se mi passate questa fantasia che avrebbe la pretesa di individuare una scrittura stratificata quando probabilmente non lo è per niente, il primo albo di quesdta storia si presenta anche come una storia di padri e di figli, con i destini intrecciati drammaticamente. Nell'ordine di citazione abbiamo: 1 ) Jethro e il figlio Alex; 2 ) Manuel e il figlio Juanito; 3 ) Tex e il figlio Kit; 4 ) Tucker e il figlio Bill; 5 ) Tom Caldwell e il figlio Samuel; 6 ) Il defunto Stevens senior e il figlio sfigurato Stevens junior. Non sono pochi, in un solo albo. Ogni coppia ha qualcosa da raccontare in questa storia e soprattutto la loro presenza secondo me, conoscendo l'autore, riserverà le sue sorprese nel secondo albo. Vediamo qualche chiave di lettura, ce ne sono di diverse. Pippe mentali anche queste ? Dai, spero di no. La prima è sull'amicizia. Nel segno dell'amicizia. L'amicizia è un'altro dei temi portanti dell'albo. Se qualcuno di noi si troverà in difficoltà, gli altri ci saranno. Tex, Glenn e Jethro, un bel trio di eroi la cui amicizia è stata cementificata dall'esperienza vissuta ai tempi della Grande invasione. Ma si preannuncia un'altra bella storia di amicizia anche tra Kit Willer e Alex, figlio di Jethro. Hanno più o meno la stessa età, il secondo è cresciuto ascoltando i racconti del padre sulle gesta di Tex, l'altro le ha vissute tutte proprio al fianco del padre in un numero imprecisato di occasioni. I due si incontreranno probabilmente nel secondo albo, ai margini di un ranch dell'Utah, sotto assedio ancora una volta come accadde a Fort Quitman. L'amicizia dei padri e l'amcicia destinata a cementificarsi anche tra i rispettivi figli e uno dei più bei messaggi che la storia può comunicare ai lettori, non solo per la dimostrazione che i rapporti tra bianchi e neri possono essere diversi. Peraltro lòe ultime parole possono essere tutte pippe mentali: Kit Willer non è presente nel secondo albo,oppure è presente e Alex muore perché gli amici di Kit Willer di solito sono destinati a marcire sotto terra. Nel segno dell'amicizia anche il rapporto tra i giovanissimi Bill e Samuel. Giocano insieme, quando si è bambini non ci sono barriere, i pregiudizi vengono solo con l'età. O forse anche no. Alla fine dell'albo Boselli precipita infatti la situazione: Tucker padre è progioniero dopo aver tentato di uccidere proprio i Caldwell! Come reagirà il figlio Bill davanti alla scelta che ora drammaticamente si impone per lui tra il legame familiare e il vincolo dell'amicizia? Con quali occhi guarderà invece Samuel l'amico Bill, il cui padre voleva impiccarlo a un ramo ? C'è una via d'uscita per i due ragazzi e Boselli la suggerirà ? I rapporti padre / figlio sono evidentemente sotto la lente d'ingrandimento dello sceneggiatore: non solo quello tra Tucker e Bill. Troppo evidente anche il rapporto affettivo tra Jethro e Alex che non nasconde nessun segreto ai nostri occhi. Di Tex e Kit si è parlato sopra, c'è Freccia Rossa accanto a lui e Tex non sembra preoccuparsene minimamente: ma Boselli potrebbe non lasciarsi sfuggire l'occasione di raccontare qualche pagina nel secondo albo. Resta quello di Tom e Samuel: il padre è votato alla passività di fronte all'oppressione di Stevens che ha dettato loro condizioni pesanti in cambio della terra da lavorare. il padre le accetta senza battere ciglio con un pessimismo misto alla cupa rassegnazione, il figlio si chiede con rabbia con che diritto non ci siano posizioni egualitarie nell'assegnazione delle concessioni agricole. Samuel è un negro che già non guarda più al colore della sua pelle. Ma attenzione, vent'anni dopo, nella cupa rasssegnazione di Jethro che si prepara a morire quanto c'è in lui del pessimismo del suocero Caldwell ? Che ne è del battagliero Jethro vent'anni dopo e quanto le due figure si confondono ? Drammatico è il rapporto invece tra i due Stevens. Quando Jethro sbudella il padre il giovane Stevens è in un ospedale militare dopo un colpo di sciabola che l'ha quasi ucciso e l'ha lasciato senza memoria. Ritorna a casa dopo svariati anni e non cerca la vendetta, anzi concede un fazzoletto di terra ai Caldwell, si chiede perché Jethro sia tornato e cosa voglia! Se anni prima fosse stato presente, Jethro non sarebbe uscito vivo dallo stato, ora invece si interroga desolato con il giornale in mano sul cambiamento di un mondo che per lui non è più quello che ha conosciuto. D'altronde le aspettative di rivalsa sono tutte concentrate sulla figura del dottore, il vero veterano del Klan. Ora sarebbe logico aspettarsi dal figlio Stevens lo stesso tipo di vendetta che Jethro si propone contro chi gli aveva sterminato la famiglia (ovvero lo stesso dottore). Sarà così ? Sarebbe una soluzione troppo semplice per un Boselli che, pippe mentali a parte, potrebbe avere un piano preciso per questo rampollo del vecchio sud. Resta infine il tesissimo rapporto tra il vecchio Manuel e il figlio mezzo apache Juanito. Qui c'è da aspettarsi quello che sappiamo: miele, miele e miele. E miele sia. Mi fermo qui, per il momento, e mi bevo una Ichnusa.
  12. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    E' quello che dico anch'io. Il giorno in cui sarà maggiormente accurato, così come ha delineato il dottore, per esempio, sarà tutto un coro d'applausi. Sotto cadaveri di soldati "topolineschi".
  13. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    E' questione di disegnarti il volto del personaggio principale con due o tre linee e con nessuna grazia. Poi si, può essere questione di gusti, ma guardati il volto di Tex che spicca in copertina e prenditi una vignetta qualsiasi all'interno dell'albo dove c'è Tex e se non riesci a vedere la differenza, ti consiglio un paio di lenti spesse. Ti ho citato l'esempio di Lao Tan e della sua gabbia. In realtà ho solo messo in evidenza che nella tua storia, il sud ne esce con le ossa rotta, rappresentato da un'accozzaglia veramente infame. Sarà che ho davvero poca simpatia per i nordisti
  14. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Nel film Mississipi burning c'è uno sceriffo (o qualcosa di simile) razzista. L'ho visto da un pezzo e non ricordo la trama per filo e per segno, perdonate se sbaglio qualcosa. A un certo punto scopriamo che il tizio ha pure una moglie, che è amica dei negri e la tipa non riesce a spiegarsi l'odio viscerale di quelli che la circondano (con la pelle bianca) contro la popolazione nera e contro gli attivisti la cui scomparsa è all'origine dell'arrivo degli ispettori FBI (se ricordo bene). Ora, il regista, per fare in modo che lo spettatore che guarda il film esca dalla sala senza porsi troppe domande e con una precisa idea in testa, trasforma il razzista anche in un uomo manesco che riempe di botte la moglie, che è anche una bella figliola, il che non può guastare. Ora, a rigor di logica esistono anche neri che riempiono di botte le rispettive mogli, ma qui si tratta di mostrare che è lo sceriffo che ha torto e non solo nelle sue idee razziste, ma anche perché è un colossale bastardo proprio perché brutalizza colei che dovrebbe riempire di carezze. Scrittori e cineasti hanno di che manipolare la realtà a loro piacimento servendosi di svariati artifici letterari. Mauro Boselli l'ha fatto un pochino: mi tiri il braccio afferrandomi la manica della camicia perché mi giri e guardi dove vuoi tu. Hai voglia di negarlo.. Mi descrivi una realtà manichea in cui mi riconosco fino a un certo punto. Caro Mauro sai bene che ogni albo (a parte quelli di Faraci che richiedono una partecipazione diretta del lettore per coprire buchi e lacune della sceneggiatura) si presta a più livelli di lettura, dal superficiale a livelli più complessi e che sei scrittore talmente completo da poter scrivere storie articolate spesso anche su più livelli di lettura secondari. Perché limitarci a una lettura superficiale come deduco dal tuo ultimo commento ? Se vuoi ci fermiamo qui e ne diamo un commento tradizionale che non può essere che estremamente positivo per la capacità di coinvolgimento del lettore. Bellsissimo albo, merita un pugno in un occhio chi afferma il contrario. Ma a questo punto rivaluto anche i disegni di Mastantuono, che ha offerto tavole spettacolari ma continua a disegnare il volto di Tex, cioè l'unica cosa che realmente conta, in maniera topolinesca. Il solo fatto che tutti i personaggi manifestino odio viscerale verso i neri è di per se una forzatura. I sorveglianti sadici con la frusta facile erano tutto sommato un ristretto gruppo. Ciò non significa che la frusta non venisse adoperata. Ma tu hai presentato un gruppo di sadici forcaioli. Che altro c'è da aggiungere se non che ti faceva comodo per la tua sceneggiatura ? L'ha fatto anche GLB con Lao Tan nei sotterranei del quartiere cinese di Frisco. Senza pietà il limoncino!
  15. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    La cosa più bella dell'albo è il nostalgico e a tratti commovente ripescaggio del vecchio Glenn Corbett il quale sarebbe stato una spalla degna di Tex e che nonostante Carson o anche un Damned Dick, beneficia di una caratterizzazione tutta personale che ben si adatta alle caratteristiche di Tex, devo dire molto affascinante. Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la spettrale apparizione dei cavalieri. Dai tempi di "il marchio di satana" non vedevamo tuniche dedite al male in così copioso numero. Conferiscono un alone di spettacolarità alle pagine finali dell'albo. Ottima l'idea di riprodurre fedelmente le vesti originali con cui si addobbavano nell'otttocento. Tra i personaggi mi aspetto un maggior coinvolgimento di Stevens, un uomo tormentato e vissuto, che potrebbe alla fine rivalutare i rapporti tra bianchi e neri (non dimentichiamo che ha concesso alla famiglia di Jethro di continauare a vivere su quelle terre), rapporti che appaiono nell'albo rabbiosamente conflittuali. Proprio l'ambiguità di un giovane comunque pieno di odio e chiaramente razzista è uno dei motivi di interesse della lettura del prossimo tomo. Chiaramente "Jethro" è un albo che cerca di dare una fotografia del sud post guerra civile. Ci riesce in parte, laddove palesemente aveva toppato Pasquale Ruju nel maxi autunnale. Boselli dà una lettura del conflitto nord sud tutta votata a favore dei vincitori. Il sud è mostrato in ginocchio, speranzoso nel ricostruire un glorioso futuro, ma ancora intrappolato in sterili e erronee convinzioni. I negri sono presentati a loro volta molto stereotipati nelle loro paure. Ora indubbiamente questo ha il suo fondo di verità, ma è anche vero che il dopo guerra ha avuto anche altre facce e contorni assai meno definiti, con il nord che ha continuato anche dopo la fine del conflitto con i suoi uomini, apparati e burocrazia a incalanare pesantemente la vita degli stati del sud e dove una percentuale sempre più consistente di neri è riuscita allora a trovare una vera e propria emancipazione. GLB si era mostrato più cauto. Vale la pena ricordare a tutti che la guerra civile non nasce per liberare il sud dalla piaga dello schiavismo e che un Lincoln non era quell'abolizionista convinto che certa storiografia vorrebbe propinarci. A un certo punto l'insistere sulla vigliaccheria e sul razzismo, certo funzionale per lo sviluppo della narrazione, rischia di dare una visione eccessivamente negativa e distorta della popolazione bianca del Sud. Ci sono sequenze vistosamente spinte verso una cieca arroganza, come quella dell'incontro con Tucker, che potevano essere smorzate. E L'insistere sulla "vigliaccheria" del Klan, a più riprese, sembre suggerire da parte dell'autore la volontà di scrivere un albo a tesi ( restare meno coinvolto no ? ). In ogni caso il voler dettare, impartire lezioni o lezioncine ai lettori è qualcosa di sbagliato negli albi di Tex, qualcosa di cui ho parlato qualche tempo fa a proposito di certe letture politiche. Questo ovviamente per chi volesse leggere tra le righe dell'albo che resta un bellissimo e riuscitissimo esempio di concentrato d'azione, violenza e castigo. Il personaggio di Jethro è molto bello nella parte inziiale al ranch. Lo sopporto a stento invece nel flashback, per la vasta profusione di miele (ci metteremo almeno un paio di settimane... / E con questo? le trascorrerò in ottima compagnia ). Inoltre non mi è chiara la motivazione che lo spinge a ritornare sulle rive del Mississipi. Gli hanno ucciso il fratello e la moglie e lui ha sbudellato Stevens senior. Immagino perché fosse responsabile, anche se la dinamica non è stata spiegata. Resta una battaglia aperta contro i Klansmen. E' questa la resa dei conti ? ma la stessa lettura dell'albo, che mostra tutta la popolazione civile palesemente ostile e poco propensa a trovare la propria redenzione, dovrebbe suggerire che la battaglia è persa in partenza. A meno che non ci si pensi che basterà sotterrare Stevens, il dottore, e qualche altro sfigato di chissà quale emporio, per riportare se non la vendetta la giustizia in una terra ( se non un'intera nazione) che ancora oggi resta, possa piacere o no, strenuamente divisa tra bianchi e neri. Resto curioso di leggere a questo punto le pagine finali della storia ricordando il precetto bonelliano per cui il Ranger non dovrebbe essere calato in situazioni senza via d'uscita o in cui è in ogni caso perdente (fa testo la bella avventura di Tex "Documento d'accusa" che non sarebbe mai dovuta andare in edicola). Si, Boselli impiegherà una parte del secondo albo a far piazza pulita di vigliacchi cattivoni e aiuterà Jethro a spuntarla vent'anni dopo (circa) contro i nuovi nemici, ma sarà solo una vittoria superficiale per chi si accontenta. Disegni di Mastantuono bocciati. Questo autore pensa di disegnare ancora Topolino, invece sta disegnando il Tex di Aurelio Galleppini. Non è ai livelli scandalosi di Font. ma resta un Tex topolinesco. Sinceramente da dirottare verso altre pubblicazioni. Certe tavole mi avevano fatto ben sperare, albo in mano ho dovuto purtroppo ricredermi. Non ci siamo proprio.
  16. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Grazie, amigo! E per la precisione aggiungo che all'interno dell'albo a striscia la testatina non riporta nessuna punteggiatura: La redazione insomma inserì il punto di domanda solo sulla copertina. Sarei curioso di vedere cosa metteranno nella testatina del Tex Classic.
  17. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    L'ultima storia di Tex e Dinamite sarebbe materia da Cartonato. Il mio pensiero è che Tex lo abbia lasciato, magari dopo avergli curato una ferita non invalidante ricevuta dopo una sparatoria, libero di vagare tra tante belle puledre in una località ancora inesplorata. Dalla nostra pagina FACEBOOK (TWF) Mastantuono pare aver addolcito il tratto, disegno più realistico, spero di non sbagliarmi!
  18. Il prezzo degli albi di Tex, rispetto alle pubblicazioni a fumetti di altri editori si è sempre mostrato contenuto, adatto a tutte le tasche, comprese quelle dei bambini. A scopo puramente documentario, pubblico una tabella con gli aumenti che ci sono stati negli anni scorsi. Nella seconda metà degli anni settanta abbiamo mediamente aumenti annuali dell'ordine delle 50 Lire. Negli anni ottanta l'aumento annuale è di circa 100 Lire. Negli anni novanta l'incremento è variabile, ma parliamo di circa 200 lire annuali. Se nel 1990 un albo costa 2000 lire, poco più di dieci anni dopo è raddoppiato a 4000 lire. Nel nuovo secolo, con l'arrivo dell'euro l'aumento resta contenuto a 10 cent di euro, pari a circa 200 lire. Da notare che dal 2007 al 2012, durante ben cinque anni, la casa editrice riesce a mantenere invariato il costo dell'albo a 2,70 euro. Negli ultimi cinque anni il prezzo è però ritornato a salire mediamente di circa 10 cent annuali per situarsi a quota 3,50 euro nel giugno 2017. I costi sono però rimasti bloccati tutto il tempo che la casa editrice ha potuto e bisogna rendergliene merito. In definitiva dobbiamo calcolare dunque un aumento annuale di circa 10 cent / 200 lire negli ultimi trent'anni, davvero poca cosa. Un albo che nel 1983 pagavamo 1000 lire oggi con la conversione paghiamo quasi sette volte di più ma è una legge che si può estendere a tutti i prodotti. Col passaggio all'euro gli aumenti sono rimasti dunque invariati e non c'è stata nessuna speculazione da parte della casa editrice, cosa che invece abbiamo dovuto annotare per tantissime altre cose. Segno di serietà e competenza manageriale: solo aumenti fisiologici e mai volontà di voler lucrare su qualcosa che vende bene. Una cosa curiosa, in ultimo, è che il mese di giugno è quello in genere scelto per l'aumento: ha a che vedere con le vacanze e l'estate ? Questa discussione nasce per essere QUOTATA liberamente per esempio nel sito facebook di Tex non appena i morti di fame lanceranno il loro consueto grido di dolore nello scoprire che il loro giornaletto preferito è di nuovo (!) aumentato. Certa gente schifosa va subito messa a tacere, mi raccomando dunque.
  19. ymalpas

    [678/679] Jethro!

    Nell'edizione a striscia della seconda serie c'era però un punto interrogativo e resta interrogativo anche nella collana Albo d'oro che la ristampa. Diventa esclamativo solo nella Seconda serie gigante (l'attuale inedito in edicola). All'inizio l'identità di Satania, nonostante il nome, si presta al gioco dell'editore, come si evince anche dalla copertina e anche dal minaccioso ordine che il misterioso personaggio che si cela sotto questo lugubre nomignolo impartisce contro Tex. E anche uno dei rari, se non l'unico caso almeno in questa forma diretta, in cui in una copertina di Tex figura anche un balloon con del testo scritto. Anni dopo, ovviamente, il punto di domanda diventò decisamente ancronistico e si decide di puntare su quello esclamativo. Non è che anche dietro la copertina di Jethro si nasconde un curioso aneddoto legato alla sua punteggiatura ?
  20. Tra le locations di questa storia, New York ne offre tantissime, figurerà anche il quartiere malfamato di FIVE POINTS, quello del film Gangs of New York e del recente maxi Zagor, la cui demolizione avvenne intorno al 1885/1895 ? Impossibile trovare foto di fine secolo, questo era il quartiere intorno al 1850: Vedremo poi Tex ammirare la Statua della Libertà il cui assemblaggio iniziò nel 1884 e fu completato già nel 1885 ? Certissima è invece la presenza del ponte di Brooklin, terminato nel 1883 (sotto in una stampa del 1885) Abbiamo già parlato della ferrovia sopraelevata: Tex e Carson a passeggio nella Fifth Avenue, vestiti da "vaccari" si farebbero subito notare, perbacco! Oppure la South Street, già più rassicurante come ambientazione. Insomma, solo come viaggio nella New York di fine secolo la storia vale la spesa (e l'attesa)! (Sempre che Boselli non decida di scrivere una storia sobria sotto questo punto di vista!!!)
  21. ymalpas

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Sono d'accordo, Mario.
  22. ymalpas

    Tex Classic

    Non è vero NK, non barare, una striscia è una striscia, un raccoltina è una raccoltina.
  23. ymalpas

    Tex Classic

    Continui ad ignorare un fattore che è tra i primi da prendere in considerazione in qualsiasi programmazione. Alla SBE si è deciso di non caricare Villa con nuove copertine, anzi di riprendere nell'anno della ricorrenza della nascita di Galep le sue vecchie copertine, non quelle della seconda serie gigante, ma quelle che il 95 % dei lettori non conosce: per ora quelle degli albi d'oro. Però le copertine di Tex nascono su un formato bonelliano (rettangolare), quindi si tratta di adattare gli albi d'oro alla copertina tagliata a metà (e quadrata) del Classic. Non so se hai un'idea delle copertine degli albi d'oro, io ci lavoro da anni e so che solo una parte di quelle copertine permette il lavoro che è stato fatto con il primo numero del Classic. La maggior parte hanno copertine a tutta pagina che non possono essere tagliuzzate. Mi spieghi cosa faranno il giorno in cui avranno esaurito le possibilità con gli albi d'oro se non fare ricorso proprio all'immenso serbatoio rappresentato dalle strisce, le uniche che per il loro formato QUADRATO si adattano perfettamente a questa collana ?
  24. ymalpas

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Altra storiellina sopravvalutata che si lasciava leggere ma senza mordente: l'ho già dimenticata. Probabilmente un Medda nel panorama italiano ha qualche carta buona da calare. Manfredi va a fasi alterne, ma quando va male perdio sono rogne da grattare. Poi c'è Burattini ma gli boccerei tutti i soggetti insignificanti sono per metterlo alla prova su una trama all'altezza di Tex.
  25. ymalpas

    Tex Classic

    Non è che adattano le strisce, è il format scelto che si adatta alle strisce con metà della copertina destinata al simbolo Tex Classic. Scritta mai così invasiva e se lo è c'è evidentemente una ragione. Per gli albi d'oro sarebbe stato meglio una scritta più sobria, evidentemente intendono puntare sulle strisce. Probabilmente non sarà il caso di questa copertina. Anche se con il dilettantismo imperante non ci scommetterei nemmeno un cent.
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