Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Dix Leroy

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    1487
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    43

Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Io invece ho sempre dato per scontato che se a un cowboy non andasse di andare al secondo piano dei saloon e ne tantomeno avere per casa una indiana o una messicana comprata o barattata, non restasse poi altra scelta che che restar zitello. Sarà che a me sembra ovvio anche adesso, nelle nostre città che contengono centinaia di volte le persone che si potevano trovare nelle old town del vecchio West..
  2. Se tutti i pard si "sistemassero" (a parte Tiger sembra, ma sarebbe questione di mesi in quanto acquisterebbe un titolo che lo renderebbe un "buon partito"), prendo la mia collezione e la porto all'ecocentro.
  3. Dix Leroy

    [Tex Willer N. 0]

    Davvero e non voglio essere più bacchettone di quello che effettivamente sono e non ho problemi ad ammettere. "Tex Miller" è inguardabile come testi e come disegni e non mi ha fatto ridere nemmeno un po'. Sappi caro Ken51 che al tempo mi feci un sacco di risate con le strisce di Edika che venivano pubblicate sul "Totem". Nel giusto contesto e con un minimo di applicazione da parte mia e di chi li realizza posso anche apprezzare fumetti dissacranti e non proprio rivolti a tutti.
  4. Dix Leroy

    [Tex Willer N. 0]

    Questa tua puntualizzazione mi trova più d'accordo. Il problema è che spesso il personaggio femminile (specie se attraente) viene inserito in minima parte in funzione alla trama e in parte maggiore per fornire sequenze aggiuntive che non occorre vi spieghi. A quel punto preferisco gli spiegoni al fuoco del bivacco (anche se ormai non li sopporto più). Ora vi lascio e vado a scartare il cellophane del 697 dove mi pare abbiano ripreso l'ottima abitudine di mettere sopra un foglio pubblicitario al fine di non rovinare la copertina. Siamo sempre qui a lamentarci, ma poi ci accontentano, quindi non siamo qui a perdere tempo ma ad aiutare a fare il nostro fumetto preferito ancora più bello. Da quello che so su Terra Due c'erano le prime versioni dei supereroi, che avevano combattuto contro i nazisti! Ma ho capito cosa intendi. Ma ho già problemi a seguire la serie ufficiale con i disegnini su ogni pagina!
  5. Dix Leroy

    [Tex Willer N. 0]

    Non posso essere d'accordo, mi spiace. Non sto dicendo che non voglio donne su Tex, ci mancherebbe. E' stato inventato addirittura un personaggio ricorrente apposta per questa serie (e la sua faccia, per quanto gradevole, mi insospettisce). Finora i personaggi femminili nella serie regolare sono: la fanciulla in pericolo (o anche giovane vedova o moglie momentaneamente senza un marito a difenderla), la dark lady che mette in difficoltà Tex (Satania, Mitla, Jane Brent solo le prime che mi vengono in mente), le simpatiche, carine e innocue Tesah e Lupe con cui la tensione era palpabile ma solo accennata e stemperata ad arte con siparietti leggeri e poi … Lilith, la sola e unica donna che Tex poteva accettare di sposare, pena l'uccisione da parte dei Navajos. Mi va bene che Carson vada a vedere gli spettacoli al saloon, che segga sulle ginocchia qualche ballerina (e loro lo fanno più che altro per schernirlo e prendersi qualche mancia). Kit Willer nell'ultimo Texone si apparta con le donnine, ma è necessario per la missione, altrimenti non sarebbe credibile e comunque non vediamo proprio nulla. Galep copiava volti femminili dalle riviste dell'epoca per le copertine degli albi d'oro perché a lui piaceva disegnarle (probabilmente stando tutto il giorno a sgobbare sul tavolo ne avrà anche sentito la mancanza!) Ma era una promessa menzoniera di chissà quali scene romantiche all'interno e obiettivamente erano fuori luogo. I lettori di Tex del 2018 non sono più ragazzi, ma nella gran parte attempati signori che dovrebbero anche aver dissipato le tempeste ormonali (beh, nel mio caso di sicuro). Io spero che la nuova testata attiri i ragazzetti stufi di Topolino, ma non ancora pronti per il fumetto di qualità (spesso solo scusa per mostrare scene esplicite e volgari) Su Tex esigo l'avventura, quello si. Altrimenti l'edicola e le fumetterie sono piene di altre proposte.
  6. Dix Leroy

    [Tex Willer N. 0]

    Borden sembra sempre darmi torto, ma a rileggerlo con attenzione alla fine risulta l'unico d'accordo con me. Certo che voglio che i bimbetti leggano "Tex Willer", come potrebbero leggere gli albi della collezione del nonno senza alcun timore. A che serve un nuovo inizio se non per sperare di attirare nuovi lettori? E vista la grande personalità degli autori e del personaggio, non c'è nessun motivo per ricorrere a "trucchetti" per dar scandalo o per mostrare che ora Tex è al passo con i tempi. Il mio Tex spara, fuma, beve, fa a botte e sfotte chi lo cattura e lo appende al palo della tortura, ma sorride timidamente a una bella ragazza, alcune volte si fida di una donzella, ma poi si rivelerà uno sbaglio, niente di più. E come penso tutti quando va al bagno chiude la porta: un po' di privacy, peste! Cosa c'è di più commovente dell'eroe che lascia la bella perché non può rinunciare alla sua libertà cavalcando verso il tramonto infuocato? QUESTO è il western. Sapevo di sollevare un vespaio, ma temevo che nessuno osasse sollevare il dubbio ma che invece molti lo avessero. Di solito quando questo succede, tocca a me farmi avanti e ricevere la solita ondata di disapprovazione. Il mensile l'ho comprato mezz'ora fa ma è ancora incellophanato, quindi del numero zero ho visto solo la bella copertina.
  7. Dix Leroy

    [Tex Willer N. 0]

    Buonasera a tutti. Rientro dopo un periodo di lunga meditazione. Battibecchi e incomprensioni precedenti non mi avevano tolto la voglia di frequentare il forum, ma il terzo grado imposto da alcuni giorni per accedere alla home page ha messo a dura prova la mia incontenibile ritrosia a fornire dati personali. Ma vedo che a voi la cosa non ha infastidito. Il pensiero che ho in questi giorni è diverso da quello che ho visto in questo topic, forse perchè in voi non esiste un dubbio di questo genere. Questa nuova serie prenderà il meglio dell'atmosfera dei fumetti western degli anni cinquanta assieme al meglio del fumetto moderno? Da vecchio appassionato del genere (nel fumetto e nel cinema), non sopporterei a lungo che "Tex Willer" mostrasse quello che Bonelli lasciava che accadesse "tra vignetta e vignetta". Voglio essere ancora più chiaro: non mi aspetto che "Tex Willer" sia la versione western di "Dragonero Adventures", ma temo diventi simile a "Deadwood Dick" e quindi non la potrò collezionare per darla in eredità a un bimbetto, perché si appassioni ai fumetti.
  8. Dix Leroy

    Il volto di... Tex!

    Me lo sono meritato!
  9. Dix Leroy

    Il volto di... Tex!

    Non ridete: saranno almeno venti anni che non lo facevo più! Quando provo a disegnare la faccia di Tex (senza copiare) mi viene una roba del genere. Chissà a chi inconsciamente mi ispiro?
  10. Dix Leroy

    La biografia di Tex

    Invidia? Io a diciannove anni dormivo almeno un quarto d'ora più dei miei compagni di camerata perché mi dovevo radermi solo una volta ogni quindici giorni... ed ero a prova di "carta d'identità" (non so se a voi il sergente ve la strisciava sul mento per sentirne il rumore). Qualche decennio dopo purtroppo mi tocca usare il rasoio elettrico ogni santo giovedì!
  11. Comincio a ricordare qualcosina delle cose rimuginate oggi. Il formato striscia nasce (non mi smentirete anche questo spero), per ridurre il formato degli albi per carenze di carta e per mantenere il costo di produzione e di vendita. La stampa ha i suoi formati da tempo immemore, un foglio si può piegare un certo numero di volte, ma ogni volta i problemi tecnici aumentano (i bordi esterni diminuiscono, la spillatura diventa sempre più difficile, la copertina deve diventare sempre più grossa ecc…) L'idea geniale dell'Audace (sicuramente copiata o reinventata dagli esempi simili da Torelli ai comics promozionali USA) è fare un albo normale, ma dividerlo in tre. Oggi la soluzione più semplice sarebbe riprodurre tre pagine uguali, stampare, rilegare e poi tagliare tre strisce, ma negli anni quaranta/cinquanta la tipografia è ancora in auge, quindi i disegni vengono fotografati su una lastra di vetro in negativo che poi servirà ad incidere un cliscé in metallo (credo zinco) e poi sviluppato con acido nitrico (un procedimento costoso e lento). Allora la soluzione è preparare tre albi in contemporanea. Il primo sarà distribuito la prima settimana, il secondo la seconda e l'ultimo alla terza, guadagnando il tempo necessario per la produzione di altri tre albi da stampare. Borden, in quanto professionista di quello che accade prima della preparazione delle matrici di stampa è stato irremovibile: non è umanamente possibile preparare tre albi consecutivi nello stesso momento. Immagino sia stato anche il pensiero di G.L. Bonelli quando si paventò questa strategia di lavoro. Io prendo per buona la sua visione. Allora la produzione dei disegni resta ferma finché Galep avrà la sceneggiatura completa dei primi tre episodi (che guarda caso compongono la storia del "Totem misterioso"). Chi avesse tempo per fare una ricerca per mio conto, dovrebbe contare tre albetti alla volta e arrivare fino alla storia realizzata completamente da Mario Uggeri. Se la sua inizia al n. 1 di tre e prosegue per tre episodi alla volta fino alla conclusione allora crediamo al suo racconto. Altrimenti se risulta che le sue tavole "tre in uno" si accavallano all'inizio o alla fine con episodi di Galleppini la storia perde di credibilità. Perché la prima tavola di Tex è ritagliata e riassemblata invece molte altre no? Il falso storico potrebbe essere proprio la pagina degli "scagnozzi": rimessa assieme per portarla alle mostre e farle ammirare ai gonzi come il sottoscritto, che avrebbe fatto un sacco di storie se in quel quadro non fosse stata presente la sequenza corretta. Allora gli albi d'oro come sono stati realizzati? Ricordate che vi ho detto che i cliscé costavano cari? Hanno tagliato quelli, difatti a ogni ristampa il segno diventa sempre più grossolano e spesso, sintomo che lo zinco di è consumato a forza di farsi schiacciare dalla pressa. Hasta Luego compadres, non ho altro da ipotizzare, perché questa bella storia è solo la mia versione.
  12. Mi dispiace moltissimo aver perso questi aggiornamenti (ma lavorare è necessario!). Questa discussione per me è interessantissima e le immagini nuove postate sono una gioia per gli occhi e un rebus indecifrabile per la mente. Ho fatto alcune ipotesi, ma come al solito verso cena il Q.I. cala e devo riordinare le idee. Quel poco che mi ricordo riguardava le esigenze dell'incisore dei cliscè (che credo fossero in zinco). Da qui la antieconomicità di fare una pagina tripla (ossia tre strisce uguali per produrre con minor tiratura un numero triplo di albi). Ma mi perdo: devo mangiare qualcosa prima! Un ringraziamento a Borden per l'incalzante inchiesta compiuta ieri, come Holmes & Watson, ma per ora non abbiamo concluso il caso!
  13. Probabilmente nel fumetto di oggi la cosa risulta assurda. Ma oggi sarebbe assurdo che i colori di un disegno vengano fatti sul retro del foglio, o che il lettering venga eseguito proprio sopra la tavola originale oppure che la sceneggiatura venga scritta a macchina sopra dei fogli scarabocchiati con i personaggetti a penna o che i disegnatori debbano fare la spola tra casa e redazione per consegnare i lavori.
  14. Eppure io lavoro così (e non che mi piaccia!) e continuo a ripetere che non sono una donna, le quali sentenziano di essere multitasking. Poi però si lamentano che dei tre o quattro lavori che ho cominciato assieme due sono stati dimenticati in corsa e uno è sbagliato. E l'ultimo? Per fortuna se lo sono dimenticati loro...
  15. In presenza di fatti nuovi da esaminare non è affatto raro che io cambi opinione!
  16. Le tre strisce infatti appartengono a una sola storia. Quindi ti do ragione. Anni fa compravo i dvd delle serie tv che mi piacevano esclusivamente per i contenuti speciali. Gli sceneggiatori americani di serial lavorano a blocchi tra spot e spot. Se il blocco non funziona viene riscritto (anche da altri), e spesso quelli scartati vengono tenuti disponibili per altre puntate!
  17. In effetti non hai torto. Alla fine sono 32 tavole, che quindi potevano essere riprese in mano solo tre volte per completarle. Ho perso tempo per recuperare il mio n.5 e non ci sono dubbi: i disegni sono quelli. (se ci fosse stata anche una minima differenza si poteva pensare a una pagina alternativa e scartata. Ma alla fine nulla che mi faccia capire perché questo foglio sia ancora integro. Vengo incontro a Borden ma con fatica. Bonelli scriveva una storia e poi divideva la sceneggiatura in albetti.
  18. Si tratta senza più dubbi di un disegno e non di una riproduzione. Non si trattasse di un albo così vecchio penserei a un "falso d'autore", di quelli che Raffaele Cormio si narra avesse realizzato per mostrare la sua abilità!
  19. Capisci ora che il mio pregiudizio sulla tavola andava oltre le giuste osservazioni che facevi tu. La "mia" logica suggerisce che la tavola in vendita non è quella usata effettivamente. Oppure è una tavola originale, ma per motivi che non conosco non è quella che è stata usata per fare le matrici o che poi venne tagliata per le successive edizioni (e poi, perché è in vendita? Mi pareva che tutto il materiale appartenesse alla casa editrice e che Galep non vendesse o regalasse gli originali anche se ricalcava o fotocopiava disegni per i suoi fans). A Borden. Tu lo hai conosciuto e ci hai lavorato assieme, ma quando si era "calmato". Per me nei primi anni cinquanta lavorava a Tex ed almeno cinque o sei testate diverse allo stesso momento.
  20. Le esigenze dell'Audace lo richiedevano, altrimenti il primo albo di Tex non avrebbe potuto uscire prima di aver completato il numero tre. GianLuigi Bonelli era perfettamente in grado di farlo, non ne ho dubbi. Ma quando la continuità cominciò a traballare (era una procedura assurda) probabilmente si fece una riunione e si pensò come cambiare tattica. Penso che Galep andasse fuori di testa, soprattutto quando faceva Tex e Occhio Cupo contemporaneamente. Quello che non mi rendo conto è come possano esistere ancora tavole non tagliate, in quanto la tavola "tre in uno" poi doveva essere separata per realizzare le matrici per gli albi d'oro e la gigante...
  21. Tah… Dahh!!! Credo di fare la felicità di molti dicendo che HO SBAGLIATO! Per fare una ulteriore verifica ho salvato l'immagine nel desktop e l'ho aperta con un programma invece che ingrandirla sul browser. In alto e nei bordi la tavola sembra leggermente sporca ma senza i particolari tipici della tavola originale. Nella striscia inferiore sono presenti le pennellate non completamente nere (sul personaggio a destra) e nella vignetta centrale la correzione al testo (ritoccata con bianchetto) nell'ultima riga del dialogo di Carson. Se si fosse trattato di una correzione apposta su una prova di stampa essa sarebbe stata annotata a lato o comunque resa visibile. Contenti? Io si. Comunque, so cos'è una tavola originale (ho frequentato disegnatori e lo sono stato anche io) e so cos'è una bozza di stampa (ora le faccio col plotter, prima le facevo con il tirabozze offset, prima ancora con il torchio tipografico, per un po' ho fatto anche le serigrafie). Se si fosse trattato di una prova di stampa di una tavola NON pubblicata (quindi inedita) il prezzo di 2.000 euro sarebbe stato anche troppo onesto. Ma anche di questo non parliamone più.
  22. Come ho precisato la risoluzione della scansione non mi permette di fare una valutazione definitiva. Galep poteva lavorare direttamente con il pennello, te lo concedo perché si tratta di un fatto storico, ma Rognoni no. Letterare non era il suo mestiere e se non sbagliava lui, succedeva che doveva riscrivere per revisioni dei dialoghi. Poi ci pensavano in redazione poi a cambiare di nuovo per censurare per le ristampe. Poi negli originali erano presenti segni di rifilo o riferimenti per squadrare le vignette. Poi non ho visto segni più chiari o più scuri del tratto a china, che nella riproduzione per cliscè veniva sempre azzerata per motivi che non sono bravo a spiegare, ma che conosco. Insomma (a parer mio) si tratta di una bozza stampata con torchio manuale prima di cominciare la produzione vera e propria. E per me il colore della carta è più simile a come appaiono oggi gli albi stampati piuttosto dei cartoncini originali, alcuni dei quali ho avuto l'onore di contemplare qualche anno fa. Per il valore che posso dire: non ci possono essere molti esemplari di queste stampe, intonse e riproducenti tre strisce di tre albi differenti. Se uno la vuole sò dumila cocuzze. Se potessi averla sottomano sarebbe un'altro discorso. Un disegno a mano e una stampa seppur di qualità sono due cose completamente diverse.
  23. Ho visto l'immagine della casa d'aste e pur non essendo di ottima risoluzione non mostra segni di bianchetto o matite o segni tipici della tavola originale. Si tratta quasi certamente di una prova dalle matrici di stampa (anche dal colore della carta). Una ottima copia d'annata.
  24. Ciao Texan

     

    Mi sono arrabbiato anche a leggere "barbine tesi" anche se era rivolto a te

    e non (come spesso accade) a me.

    Ma a forza mi astengo da dargli spago, come promesso ai moderatori,

    e lo consiglio anche a te.

    Possiamo avere idee diverse, ma Tex ci unisce, non ci divide!

    Ken51 è nel TWF solo allo scopo di polemizzare,

    che ci piaccia o no.

    1. Texan

      Texan

      Ormai lo penso anch'io. Grazie comunque del messaggio. :)

    2. Dix Leroy
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.