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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. State dando aria alle gengive. Galleppini e Bonelli non potevano sapere quanto esattamente era alto Gary Cooper e neppure Giuliano Gemma (fino al momento in cui GianLuigi lo incontrò durante le riprese di… quella roba là). Nel cinema gli attori vengono presi per la prestanza, il carisma (o le amicizie) e se andate a vedere i film con Cooper questi pur essendo un vero gigante non troneggia particolarmente con gli altri attori (o attrici), in quanto ci sono sempre stati gli effetti speciali (ci saranno stati sgabelli dappertutto). Attori tipo Swarzenegger o Cruise per citarne un paio usano qualsiasi stratagemma per sembrare più alti di quello che sono in realtà. Per fermarsi agli attori e non divagare troppo. Nella "carta d'identità" di Tex Willer è scritto chiaro e tondo che Tex ha i capelli neri. Nei primi 400 numeri, nei centenari (anche non disegnati da Galep) e nelle storie a colori di Repubblica Tex è castano, anche nelle storie disegnate da Villa. Nelle copertine dal 401 in poi Tex ha i capelli corvini, con un bel riflesso blu, di quelli che a quasi cinquantanni è molto raro non avere brizzolati.
  2. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    UNDICI E CINQUANTA! e pensare che noi una volta letto volevamo i soldi indietro.
  3. Dix Leroy

    [Color Tex N. 13] Piombo e oro

    Scascitelli aveva realizzato una storia di Tex in bianco e nero sull'almanacco del West 2015.
  4. Si tratta certamente del nostro TexColor storie brevi 10 con la storia dei chupacabras di Burattini. Peccato non ti piaccia il filone sovrannaturale, comunque i casi su Tex non sono molto frequenti.
  5. Okay, io parlavo dei crossover (che hanno una propria struttura ma che coinvolgendo varie testate è abbastanza comprensibile anche se non si segue tutto). Che sia una pratica abusata siamo d'accordo. Tu parli di quella che io definisco "neverending battle" perché ho seguito per anni quella di Superman e Batman. E' vero che sembra senza soluzione di continuità (molte volte appena sconfitto un nemico nella vignetta finale ne appare un altro!), con continui inserimenti di sottotrame più o meno influenti, specie quando cambia il curatore e certe cose di cui magari si era intrigati finiscono nel dimenticatoio! Tutto questo è improponibile nel fumetto italiano (Ratman a parte!), e meno che mai in Tex. Ma l'espediente di iniziare l'avventura subito dopo la precedente per me sarebbe bene accetta. Le avventure di Tex sembrano sempre "buttate là", tanto che io da ragazzo ero convinto che quando erano in solitaria si trattasse del "giovane Tex", quando era solo conTiger erano situate dopo la morte di Lilith e quando c'era il quartetto si fosse nel periodo più vicino a noi. Poi non sai che nervi mi vennero nella seconda storia di Yama sapere che ne era il seguito diretto. Cioè avevano aspettato tutti quegli anni per narrarci cosa in effetti era successo subito dopo!
  6. Nei fumetti Marvel (e DC) i crossover(*) e i tie-in(*) sono all'ordine del giorno, ma non sono poi così complicati da seguire (c'è uno che vuol far fuori tutti e tutti cercano di farlo fuori o al limite riempirlo di mazzate!) Qui invece si chiederebbe una storia fiume in cui solo nell'ultima parte si riuscirà a venirne a capo e nel frattempo accade anche altro. Questo mi ricorda "Batman-Hush" che durava un intero anno (e infatti io mi sono annoiato a morte!) Secondo me con Tex sarà possibile in rarissimi casi un'operazione del genere, visto il sistema di scrittura (pressoché a braccio) e la produzione a varie velocità dei disegnatori. Serve un sistema ad incastro del lavoro troppo complicato. Al massimo, come credo già stia succedendo con la prossima puntata della telenovela "Mefisto", ci sarà una staffetta tra disegnatori per raccontare un'unica vicenda. (*)Io odio usare inglesismi ma alcune volte è necessario: Cross-over: trama che si svolge in varie testate, che occorre comprare tutte per capire come va a finire Tie-in: episodio con lievi accenni alla vicenda principale (non indispensabile alla comprensione del cross-over)
  7. Da lettore appassionato ma che compra Tex solo per passare qualche momento di relax, devo ammettere che una "odissea" che si sviluppi in più albi mi terrorizza. Ho mollato un'altra serie Bonelli proprio perché, dopo parecchi albi in cui si svolgeva una sottotrama tra le varie vicende, non ero più in grado di capirci nulla. Se una storia di Tex si svolge in tre albi, devo sempre aspettare di averli tutti e leggerli in una volta sola. Però mi è piaciuto molto quando l'inizio di una storia seguiva quella appena conclusa, magari utilizzando alcuni dei personaggi visti in precedenza. Per la fine di Carson sarà anche un evento inevitabile e narrato nel libro, ma per me se Tex come fumetto dovesse terminare, lo dovrebbe fare con un finale aperto o privo di eventi traumatici.
  8. Dix Leroy

    [Color Tex N. 13] Piombo e oro

    A questo punto oggi mi tocca staccare telefono e computer, trovarmi un metro quadro d'ombra e leggermi questa ennesima "sola estiva". Vedremo poi da che parte mi schiererò.
  9. Dix Leroy

    [Color Tex N. 13] Piombo e oro

    Venti o trent'anni fa (non parliamo prima) non c'erano che i cartonati Cepim o Mondadori per vedere Tex a colori tra un centenario e l'altro. Qualche volta si riusciva a farselo regalare per le feste, ma si trattava sempre di una "replica". Ora ogni estate ci aspetta un bel malloppone con una storia inedita, cosa che poi si ripete in autunno con "Storie brevi". Aggiungo il mio "Mah!" a quella del prof. Monni,
  10. E se invece avessimo assistito alla fine del figlio di Tex?
  11. Dix Leroy

    [695] L'ultima vendetta

    Anch'io ero convinto che Dinamite fosse bianco e secondo me era anche scritto da qualche parte. Eppure nel logo delle strisce il cavallo è sempre marrone. Un cavallo bianco è quello di "Sangue sulla Pista" o il duecentesimo numero. Ma è troppo poco rispetto alle prove contrarie. Poi ci sarebbe da discutere se Tex è castano o con i capelli neri...
  12. Sembra che nessuno qui comperi la Nuova Ristampa, altrimenti le avresti già inserite nel raccoglitore.
  13. Noto con amarezza di essere ancora una volta intervenuto a sproposito. Del mio pensiero su come avrebbe potuto evolvere il fumetto italiano senza le ristrettezze economiche del dopoguerra resta solo la mia ritrosia a passare le serate a documentarmi per rendere ineccepibili ed inattaccabili i miei interventi (una palla mortale!). Fu Uggeri a sostituire Molino alla "Domenica del Corriere" e Ticci cominciò molto tardi a colorare le sue illustrazioni (eppure gli hanno fatto realizzare un "cencio" per il palio di Siena). Le sue illustrazioni a colori mi piacciono molto. Galep era un asso sia a colori sia in bianco e nero e quei tocchi di colore per le poche strisce di Tex realizzate con questa tecnica sono stupendi.
  14. Il fumetto italiano classico divenne in bianco e nero per mere questioni economiche. Dopo il secondo conflitto mondiale l'economia era a pezzi ed era impensabile tornare ai cineromanzi acquerellati e tavole di grande formato. Quasi tutti i vecchi disegnatori erano degli assi nel colore (Galleppini credo che per un periodo sostituì Walter Molino nei suoi famosi paginoni), e lo stesso dicasi per Albertarelli, Mario Uggeri e lo stesso Ticci. Si preferì la quantità alla qualità, inaugurando la prassi delle storie interminabili (una iattura che continua quasi imperterrita ai giorni nostri).
  15. Dix Leroy

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Ma quanto era bello quando Tex tirava gli "uppercut" anche quando Galep disegnava un gancio! Io neanche sapevo che l'uppercut è in realtà il montante...
  16. Dix Leroy

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Quale è il motivo per cui nella copertina non c'è il logo del 70° anniversario?
  17. Dix Leroy

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Questa sembrava diretta a me, che sono tra i pochi che preferiscono queste ambientazioni. Io aspetto e leggo tutto (non credevate sul serio che non comprassi il mio trentatreesimo Texone!)
  18. Dix Leroy

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Non saprei dove metterlo perché il formato è troppo grande per la libreria e con il numero 30 non posso più affiancarlo ai precedenti. Lo compro, lo leggo e lo butto? O comincio a imparare a lasciarlo dove lo vendono? Meglio: aspetterò la versione a colori di Repubblica.
  19. Dix Leroy

    [250/252] Giungla Crudele

    Dicono faccia bene ogni tanto cambiare aria: visto che non tutti lo possono fare (io per la fattispecie), seguiamo pure Tex in avventure fuori dal "solito e noioso" West!
  20. Dix Leroy

    [691/692] Cuore Apache

    Il Monni, giusto lei. Non trova che il tratto di Ginosatis sia molto simile a quello di Barry Kitson? A me lo ricorda molto anche se ho rovistato un po' le mie raccolte prima di trovare gli albi e ricordarne il nome. D'altra parte non compro più "americanate" da parecchio tempo.
  21. Dix Leroy

    [691/692] Cuore Apache

    Mi piace frequentare questo sito perché una volta leggevo i fumetti e mi accontentavo. Ora si possono scambiare pareri, mostrare punti di vista (spesso inconciliabili) e riflettere con punti di vista diversi dal nostro. Allora mi viene da pensare. Tex deve rimanere fedele a se stesso, ai suoi canoni e alle caratteristiche che sono immutabili. Il Tex spavaldo, senza regole, fiducioso della buona sorte e quasi uno strumento di giustizia divina degli esordi? Il Tex spalleggiato da pards e amici, nel sistema e nello stesso tempo fuori, con la sua personale idea della legge del periodo di mezzo? Il Tex poliziotto e investigatore che brancola nel buio facendo finta di sapere dove andare a parare, che risolve i casi grazie alla fortuna? Il Tex che entra nella Storia del West, ne segue da spettatore un avvenimento reale, non potendo far nulla per cambiare gli eventi? Il Tex senza meta che per caso incappa nell'avventura finendo in luoghi perduti o trovandosi in mezzo a scenari inverosimili? Tex ormai dura da troppi anni e non può piacere per forza tutto, perché egli è mutato a seconda di cosa piaceva a chi lo realizzava. Possiamo escludere dalla discussione chi ha cominciato a leggere Tex solo negli anni ottanta? O venti anni dopo? Io ho letto solo una manciata di storie di Superman anni quaranta/cinquanta e continuo a ritenerle orrende, eppure adoro Superman! Questa storia a me sembra di Tex perché non si può prendere un altro protagonista e fargli vivere la stessa storia: non finirebbe allo stesso modo, quindi egli è stato necessario. Ma quelle volte che Tex arriva, fa e briga, ma chiunque (eroe ovviamente) al suo posto avrebbe fatto lo stesso, avendo ugualmente una bella storia da leggere, la buttiamo?
  22. Dix Leroy

    [691/692] Cuore Apache

    Non lo so. Ho letto con interesse tutto e tutti. Cuore Apache non sarà la miglior storia che ho letto, sia chiaro, e tanti accadimenti sembrano troppo costruiti a tavolino: ogni volta che Johnny si trova impelagato e non riesce a venirne fuori o Tex o gli inviati di Cochise o i giovani ribelli sono praticamente già sul posto pronti ad aiutarlo. Deve succedere, altrimenti la storia non evolve, ma il tutto dovrebbe sembrare meno opera dello sceneggiatore o comunque meno sincronizzato. Non ho capito bene l'espediente di Red Wind che teneva nascosta la relazione con la madre di Johnny (se non a mostrarci che anche gli Apaches avevano famiglie "allargate"), e ricordavo che tra gli indiani chi aveva problemi mentali non veniva emarginato, poiché più in contatto degli altri con il "Grande Spirito". Siamo sicuri che le provviste dispensate alle riserve fossero marchiate come quelle destinate all'esercito? A chiunque verrebbe la tentazione di non darle in beneficenza, oppure ai soldati verrebbe il pensiero che vengano sottratte ingiustamente alle loro scorte! I disegni di Yanni Ginosatis: Io lo vedo molto migliorato rispetto alla prova precedente, e noto (ma forse dipende solo dalla stampa) una diversa resa delle tavole tra il primo e il secondo albo, ossia tratteggi più elaborati e sottili nella seconda parte. Continua a fare i bordi delle vignette troppo grossi e come già evidenziato alla sua maniera di disegnare gli occhi ci si abitua con fatica, ma è quello che lo contraddistingue. Gli "intoccabili" Bonelli, Nolitta e Galep ne hanno fatte anche loro ai tempi: per la fretta, per la poca documentazione, per distrazione oppure semplicemente per fare qualcosa di nuovo.
  23. Dix Leroy

    [691/692] Cuore Apache

    Finito adesso il secondo albo. Se a tutta prima pensavo sarebbe stato ideale concludere la "prima parte" della storia a pag. 38 del secondo albo e fare un seguito del resto, gli eventi in breve precipitano e mi sono accorto di leggere in fretta per vedere come andava a finire. Perché per Johnny non poteva finire bene: anche se le premesse c'erano, nel west piaccia o no comandano i bianchi. Cochise ha le mani legate da molto tempo, perché è diventato il capo del suo popolo e cerca di farlo sopravvivere, e tante volte proprio la sua gente non riesce a capirlo. Ma non difenderò un minuto di più questa storia, il ruolo decisivo di Tex nell'evitare che sia diventata uno sterminio (non dimenticate che c'era l'ersercito e una compagnia ferroviaria di mezzo) e ora aspettiamo il Texone.
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