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Letizia

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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Come fai a dire che il tuo commento mi ha dato tanto fastidio? È una tua supposizione meramente soggettiva. Come fai a dire che non leggo i tuoi commenti? È una tua supposizione meramente soggettiva. Mi hai chiesto tu una frase con cui chiudere i tuoi commenti e io ne ho scelta una che è la mia preferita. O forse pensavi che l'ho scelta apposta per te? Se è così, è una tua supposizione meramente soggettiva.
  2. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    "Si tratta naturalmente di un mio parere meramente soggettivo" (brevetto di Letizia). Questa è una precisazione che ricordare ogni tanto non fa certo danni.
  3. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Hai brevettato un marchio che dice: sono repubblicano e voto democratico?
  4. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Questo è un post certificato polemic-free. Scusate ma, quando leggo frasi come questa, mi viene subito in mente "excusatio non petita accusatio manifesta". Sarò maliziosa, cattiva, in vena di far polemiche. Ma, se ho voglia di far polemiche dico: "ho voglia di fare polemiche". Se non ne ho voglia, non dico: "non ho voglia di fare polemiche", me ne sto zitta. Ah, dimenticavo: non ho voglia di fare pipì.
  5. Letizia

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Se aspetti che io regali qualcosa stai fresco (magari con questo caldo lo fai apposta). Io e i regali andiamo d'accordo solo quando li ricevo (non dimenticate che sono ligure). Eppoi la mamma mi ha insegnato che con gli uomini bisogna sempre mentire. Perciò dovrei mentire rispetto al breve di Ruju. Ma se sai che mento, la verità viene a galla. Allora dirò la verità sapendo di non essere creduta. Oppure mentirò perché ci si aspetta che io dica la verità per non essere creduta. Insomma, qualsiasi cosa dirò, non saprete mai se sarà o meno la verità. La verità la dirò solo a @Condor senza meta ma senza dirgli che è la verità, oppure no, non la dirò neanche a lui. Vedremo.
  6. Letizia

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Lo andrò a comprare con la pelliccia.
  7. Letizia

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Anch'io non lo lascerò in edicola ma, perdiana, mi aspettavo una storia breve di Ruju.
  8. Nessuno vuol negare nessuna cosa. Ribadisco il paragone fuori luogo di Civitelli (o Scascitelli o chiunque altro vignettista) col Caravaggio. Se volete farvi un'idea di come lavorava il Merisi, esistono dei video youtube di esperti che hanno studiato a fondo la sua tecnica inimitabile.
  9. Letizia

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    A dire il vero, nel n. zero di Tex Young c'è una pagina ancora inedita (la prima) in cui compare Carson che parla di Tex con Marshall.
  10. Paragonare Civitelli al Caravaggio è come paragonare Otelma a Rovelli. Lasciatemi stare il Caravaggio, per favore.
  11. Sì. Per me, ed è un parere personale, quelli di Scascitelli sono solo chiaroscuri e non hanno nulla di magistrale.
  12. Sarà che adoro il Caravaggio, ma definire caravaggesco Scascitelli mi suona come un anatema.
  13. Storia senza spessore liquidata in quattro e quattr'otto. Le tavole cercano solo la rappresentazione dettagliata di attori famosi, cosa che personalmente detesto. Tex e Carson con i vestitini attillati appena usciti dalla stireria. Mancano di mordente sia la sceneggiatura sia i disegni statici e perfettini. Da dimenticare.
  14. Letizia

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    La cronologia degli eventi in Tex mi ha sempre interessato molto poco, ma in questo albo c'è una notizia importante su questo tema. Nel 1866 Tex ha già famiglia. Vero è che si parla di famiglia che implica una moglie e non anche un figlio. Però si può far risalire la nascita di Kit nel 66/67. Per la gioia dei "cronologisti".
  15. E un bel ricordo dell'incontro di Tex ragazzino a Montevideo nel 1848 con Garibaldi?
  16. Letizia

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Forse non mi sono spiegata bene. Provocazione non significa repressione preventiva. Se tu mi provochi e io non ti ca.o neanche, tutto finisce lì. Ma se tu mi provochi, io ti meno e tu mi meni, per te la provocazioni (accertata) costituisce aggravante. Ed è ovvio che vengo perseguita anch'io. Il concetto che volevo esprimere è questo: non si può vietare la vendita delle corde perché potrebbero essere usate per strangolare la gente.
  17. Letizia

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Una provocazione, in quanto istigazione alla violenza, va perseguita.
  18. Letizia

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Non sono d'accordo. Già il fatto di essere nazisti è una durissima punizione che degli imbecilli si autoinfliggono. E sui campi di calcio i facinorosi che causano danni vanno perseguiti a prescindere dalle puttanate che hanno al posto del cervello.
  19. Tranquillo. Kit che si sposa non è cosa ammissibile. Poi che fa, sta a casa a lavare i piatti? Non immagini neanche lontanamente quanti ne ha dovuti lavare Tex!
  20. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    E come fai quando rileggi un albo per la seconda volta? Ti fai sparaflashare dai MIB?
  21. Tex e Carson stanno andando al villaggio in cui Piccolo Falco sposerà Luna, la figlia del sachem. Incontrano Kit che aveva appena parlato con uno sciamano riguardo una predizione non favorevole. Dopo il matrimonio i due giovani sposi si recano nella vicina città di Gallup mentre Tex ritorna al villaggio centrale e Carson va al quartier generale dei Ranger. A Gallup Kit e Luna si dividono: lui con un Navajo va dallo sceriffo e lei, accompagnata da un altro Navajo, si reca allo store a far spese. Si odono degli spari. Kit corre verso lo store e vede Luna in una pozza di sangue. Il Navajo che era con lei è ancora vivo: tre bianchi hanno importunato Luna, l'indiano, nel tentativo di proteggerla, viene colpito a morte, lei si difende e sfregia al viso uno dei tre che reagisce uccidendola. I tre poi fuggono, ma uno dei tre rimane indietro. Consegnata Luna al Navajo rimasto, Kit balza in sella, raggiunge il primo sventurato, gli gira il coltello nel ventre, gli toglie lo scalpo e lo abbandona moribondo. Torna dalla sua amata e incarica il Navajo di correre a informare il sachem suo padre. Incontra il suocero a cui consegna Luna e, dopo avergli mostrato il primo scalpo, torna indietro per continuare la caccia. Seguendo le tracce, arriva in una cittadina dove individua un secondo bandito che fa la fine del primo mentre il terzo, lo sfregiato, riesce a fuggire. Tex, informato dei fatti, si reca a Gallup dove scopre che il figlio è stato processato in contumacia e condannato a morte. Dopo aver informato Carson perché si adoperi con l'esercito e con il comando dei Ranger per cercare una soluzione, si getta sulle tracce del figlio. Alla fine trova l'ultimo dei tre in una zona desertica fuori dalle piste battute. È legato a quattro paletti, ferito al ventre e scalpato. La mani, i piedi scalzi e la testa anneriti da cinque fuochi accesi non troppo vicini. È ancora vivo. Un colpo di colt mette fine alle sue sofferenze. Tracce di Kit neanche l'ombra. Kit è secondo solo a Tiger nel nascondere le proprie tracce. Carson, dopo aver parlato inutilmente con pezzi grossi dei Ranger e dell'esercito, si reca a Gallup, dove scopre che quattro distaccamenti dell'esercito sono entrati nella riserva navajo e si sono stabiliti a semicerchio lungo il confine. Ma un avvocato della Pinkerton, scoperte grosse irregolarità nel processo a Kit, informa Carson che riesce a far rientrare l'esercito finché non vengano chiarite le reali responsabilità di Kit. Vengono mandate staffette ai quattro distaccamenti ma purtroppo una arriva troppo tardi. Il villaggio del padre di Luna è distrutto, uomini, donne e bambini orrendamente massacrati. Una recluta, spaventata dall'atteggiamento fiero dei Navajo che rifiutavano di arrendersi, spara un colpo di winchester e si scatena l'inferno. È la guerra. Ai Navajo di Piccolo Falco si uniscono anche tribù di Apache, Cheyenne e Comanche e il primo atto di guerra è la distruzione della città di Gallup: tra i morti non ci sono però donne, vecchi e bambini ai quali Kit concede la libertà di abbandonare la città. L'esercito penetra così in forze nella riserva ma i Navajo usano una strategia di guerriglia e lasciano terra bruciata. La conoscenza di Kit di diverse tecniche di battaglia mette in difficoltà l'esercito: con la dinamite trovata a Gallup e l'uso di catapulte, gli indiani riescono a distruggere degli howizer e quasi tutti i carri di viveri e munizioni senza avvicinarsi a tiro di fucile. Tex si unisce all'esercito che insegue le tribù riunite con il fine di riuscire a parlare con il figlio e cercare una soluzione con lui. L'incontro avviene ma non risolve assolutamente nulla. Kit è irremovibile e combatterà fino alla morte, certo di non riuscire mai a vincere l'esercito degli Stati Uniti. Nessun indiano è obbligato a seguirlo ma è evidente che nessuno tra i Navajo lo abbandonerà. La tragedia si compie. La guerra si protrae per mesi e le perdite sono ingenti da ambo le parti. Piccolo Falco si trova presto solo con i suoi Navajo: le altre tribù pian piano si arrendo ai bianchi. Tiger, che aveva voluto seguire Kit per proteggerlo, rimane ucciso facendo scudo con il proprio corpo e ricevendo una pallottola destinata al suo pupillo. Kit cerca mille volte la morte in battaglia senza mai trovarla. È passato quasi un anno. Kit desidera visitare la tomba di Luna e si reca verso la piana dove una volta si trovava il villaggio del suocero. Nello stesso momento, Tex e Carson, distrutti dal dolore, stanno anch'essi dirigendosi nello stesso luogo. Si ripete quindi la scena iniziale, ma le circostanze sono ben diverse. Ma siamo sicuri? Quando Tex e Carson incontrano Kit, lo salutano allegramente prendendolo in giro per il suo imminente matrimonio. Kit li guarda esterrefatto pensando che abbiano perso il senno. Ma qualcosa non lo convince. E allora sprona il cavallo e in poco tempo arriva al villaggio di Luna, dove tutto è normale: Luna è al torrente a riempire d'acqua una brocca, Tiger è attorniato dai bambini ai quali sta raccontando le imprese di Aquila della Notte e il sachem lo saluta con un cenno della mano. Inchioda il cavallo a un metro da Luna e salta dalla sella. Abbraccia la sua amata, la stringe e la bacia mentre il sachem sorride. Ma cosa è successo?
  22. Letizia

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha deciso che nella prossima stagione del campionato di calcio i giocatori non potranno indossare più la maglia con il numero 88. La disposizione fa parte di un progetto di lotta all'antisemitismo disposto dal Viminale. Vietato avere quattro palle.
  23. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Parlare di netiquette quando la gente si diverte a disquisire mi sembra fuori luogo. È evidente (e se non lo è, lo chiarisco) che qui nessuno vuol convincere nessuno, che nessuno vuole avere ragione, nessuno si deve o non si deve schiodare. Ci si diverte a ciacolare su un'opera che, ahimè, non si presta minimamente a critiche serie. Volete essere annioiati con una quarantina di sperticate lodi al Bos? Bravo bravo ser Boselli, ogni cosa sai far tu, qui i fumetti sono belli, solo quando ci sei tu! (Su musica di Maria Rosa). Un po' stucchevole, vero?
  24. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Sì, ma è l'unico che prende decisioni. E non è che mette B perché glielo dico io. E non è che non mette B perché tu sei scarsamente interessato.
  25. Letizia

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Insomma mi dai ragione. Se B serve, ce lo mettiamo, se non serve, no. Ora B serve qui? In B c'è il particolare muore-sì muore-no. Serve sapere se muore? Il Bos dice: chissenefrega. Quindi per lui non serve e non ce lo mette. Ma c'è qualcuno che pensa muore-sì e giudica Kate una machiavellica assassina. E c'è qualcun altro che pensa muore-no e giudica Kate una spregiudicata birichina. Ora, se i fautori delle due fazioni sono convinti delle loro ragioni, potrebbero pensare: B non serve perché è evidente quello che dico io. Quindi la cosa potrebbe servire solo per stabilire chi ha ragione. Ma qui una domanda sorge spontanea: serve stabilire chi ha ragione? E il Bos replica: chissenefrega.
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