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Exit

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  1. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Interessanti osservazioni. Mi pare possibile che Boselli rappresentasse un concorrente che toglieva tavole, ma io non trovo per nulla improbabile, anzi molto credibile, che ci fosse anche una componente personale. Anche Boselli ha un suo stile riconoscibile e sebbene in modo grossolano Nizzi ne aveva esplicitato alcuni elementi, esempio il numero di personaggi più abbondante del Tex classico e le trame molto intricate, che potevano non essere graditi da tutti. E pertanto perché non dovrebbe esserci anche una questione professionale?
  2. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Io non ho parlato del ruolo complessivo svolto, ma di questa specifica vicenda ed è un mio pensiero personale. A me, da lettore di un Tex preciso, il fatto che Nizzi piaccia o non piaccia a molti, interessa poco o nulla. Sono considerazioni che fa chi dirige e fa scelte e può azzeccarle o no. Non si deve credere che non capisca che con l'aumento spropositato delle uscite e la carenza di colleghi disponibili o idonei, ci vogliono rinforzi. Ma Nizzi??? Già prima del 500 (per me a partire dal 400, ma non infierisco) aveva iniziato a proporre racconti che definire "indegni" di pubblicazione è corretto. Oltre 200 numeri dopo, ovvero sono passati vent'anni, con l'età che avanza, poteva migliorare? Se qualcuno mi dice di sì, perde la mia stima seduta stante Parentesi. Quando uscirono appena dopo il 400 le storie in sequenza di Canzio, tue e di Medda mi sembrò di respirare. Eppure erano di valore diverso una dalle altre. Questo per dire quanto è stato pesante, per me, sopportare quella tortura. Con in più i sensi di colpa perché volevo abbandonare il fumetto e mi sembrava un tradimento.
  3. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Mie personali impressioni. Sergio Bonelli ha sbagliato di brutto a scegliere un autore che prima di Tex era poco più che un Carneade per sostituire GLB. Troppo diversi come carattere, troppo diversa la qualità di scrittura. E poi mettere un giallista su Tex, ma si può? In Bonelli c'erano D'Antonio e Berardi che come scrittori western in quegli anni erano infinitamente migliori. Oklahoma, che Sergio ritenne troppo eversiva per pubblicarla sulla regolare, è molto più texiana di qualsiasi storia di Nizzi, nonostante sia opera del papà di KP che è quasi agli antipodi come personaggio. A questo errore se n'è aggiunto uno ben peggiore. Nizzi è stato tenuto quando era chiaro a tutti che fosse un disastro, permettendogli di fare danni su Tex in lungo e in largo. Perché Nizzi oltre a guadagnarci ci si è divertito a prenderlo per i fondelli e con lui i suoi lettori (quelli GLBonelliani) A chi crede il contrario, basta far osservare che ci dipinge come non particolarmente dotati di intelligenza. Prima perché leggevamo quella robaccia infantile e scritta malissimo di GLB, poi perché ci descrive come fan delle battute idiote tra Tex e quel mentecatto del suo Carson e in sollucchero per i pranzi a base di bistecche alte tre centimetri, sommerse da una montagna di patate fritte e innaffiate da un bel boccale di birra. E per dessert la torta di mele. Quindi incapaci di seguire una trama, tanto è vero che le storie erano talmente sgangherate che non stavano in piedi neanche con i puntelli. Hai voglia a metterci origlioni, tanto poi andiamo a tavola. Nonostante questo non è che non gli sia mancata anche la riconoscenza di molti, anche se non mi so dare nessuna spiegazione razionale, specie dopo decine e decine di racconti indecenti. Anche ammesso che ne abbia scritto una manciata di accettabili ormai la bilancia pende in maniera chiara dall'altra parte. Però per alcuni Furia rossa o la Congiura oscurano tutto. Qui però mi distinguo da tutti. Io trovo che è stato un altrettanto grave errore richiamarlo. Si era detto che sarebbe stato controllato con severità e invece le storie sono dello stesso penoso livello. Poi si è aggiunto che non si possono riscrivere. Ma allora si è accettato il rischio, quindi la "colpa" io la suddivido in parti uguali. Questo perché mi sono anche stufato d'avercela solo con lui che è inescusabile ma almeno è chiaro che a lui Tex gli fa schifo. Gli altri dovevano proteggere il mio eroe preferito. E i suoi pards (Kit e Tiger compresi)
  4. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Non sono stato chiaro io. Posto che io non riesco a immaginare come si possa preferire Nizzi a GLB, mi arrendo alle dichiarazioni. Però Grande Tex afferma che ha iniziato a leggere questo fumetto con le storie di Bonelli padre, salvo precisare altrove di non riuscire ad apprezzarlo. Per me era più logico avendo fatto così io in casi analoghi, abbandonare il fumetto. Ripeto, va benissimo e ne prendo atto.
  5. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Allora sono ancor più stupito. Sei il primo caso di lettore che iniziando da GLB preferisca Nizzi Ancor più curioso che sei arrivato a questo autore dopo averne sperimentati due diversi e il primo non ti piace neanche (se ho capito bene). Mi verrebbe da chiederti perché hai continuato a seguire un personaggio scritto da un autore con cui non avevi feeling, ma preferisco sbizzarrirmi in ipotesi mie fantasiose Sul fatto che possa sbagliarmi, per carità tutto è possibile...
  6. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Questo non confligge col fatto che ci si fosse accorti che era arrivato un nuovo sceneggiatore. Certo che molti erano soddisfatti. Le ultime storie di GLB stavano assieme con lo scotch e quelle di Nolitta erano eretiche. A molti sembrò che andasse meglio.. Per te che immagino sei cresciuto con il Tex di Nizzi, ed è quello il tuo Tex, niente di più normale. Io che ho iniziato nel periodo d'oro trovavo le storie "migliori" insipide. Il tanto citato Territorio nemico mi fece arrabbiare a livelli nolittiani. In quanto all'altro messaggio, non ho ancora imparato bene a quotare più messaggi contemporaneamente, c'è una delle storie più detestare di sempre da me, dove Tex promette di aiutare un pellerossa e poi assiste alla sua esecuzione, che se non interveniva forse si salvava. (Documento d'accusa). Imho un obbrobrio. E proprio Fuga da Anderville è l'esempio lampante di autoincriminazione visto che Tex non aveva capito niente. Non sono due casi unici. Sulle cavalcate con Tex e Carson ripresi da davanti, di lato, da dietro per riempire vignette e portare a casa una storia di malavoglia ce ne sono a bizzeffe. Poi per carità, uno può ammirare i disegni, un altro apprezzare il momento idilliaco, ma per esserci ci sono.
  7. Exit

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Mi riconosco nella definizione di fanatico. Per "devozione" verso chi l'ha creato e l'ha reso il mio fumetto ho continuato a leggerlo arrivando quasi ad odiarlo. Non scrivevo sui forum, ma se è stato facile da bambino accorgermi dell'arrivo di Nolitta - ah se me ne sono accorto, anche se non c'era scritto -, come potevo non notare un nuovo stile di scrittura quando è arrivato Nizzi? Lo stile da commedia, la predilezione per le investigazioni da giallo, l'abbandono, con la trovata del portare le vacche da qualche parte, di Kit e Tiger, il Carson che chiede spiegazioni di fatti appena accaduti che hanno capito tutti meno che lui, erano già indizi. Poi a parte che è stato scritto sugli albi, sono arrivati i tocchi d'autore. Ne cito alcuni, non tutti. Indagini "semplificate" grazie a dichiarazioni spontanee di personaggi saltati fuori dal nulla. Tex e pards salvati da sconosciuti o dalle vittime che si erano impegnati a tutelare. Frequenti interruzioni dalle mansioni da eroi per una salutare dormita e/o un pranzo al ristorante. Immediato slacciamento del cinturone e/o gettare a terra delle armi al minimo segnale di pericolo. Piani strampalati che giungono a termine per merito dei nemici che in pratica si autoincriminano. Tex che giura e poi non mantiene la parola data. Pagine e pagine di cavalcate nel nulla. Sono solo esempi di novità introdotte che non potevano non essere riconosciute e c'è chi ancora racconta la balla che Nizzi era stato così bravo che il passaggio delle consegne era passato inosservato. Anche io da bambino compravo Tex SOLO per divertirmi e ci riuscivo. Tex era chiaro come il sole. Arrivava lui e faceva piazza pulita, fregandosene delle regole e dei palloni gonfiati. Nizzi non ha semplificato nulla. Ha reso spesso ridicolo o pusillanime il protagonista, quello imho si. Non ho letto questa storia, né i commenti, ma scommetto che qualcuno dei "difetti" segnalati ci sono di sicuro. O sbaglio?
  8. Exit

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Questo mi sembra insolito. Il tuo nick è Grande Tex. Se non ti piace GLB che del personaggio è il creatore devi ammettere che è strano forte.
  9. Exit

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Dal momento che Nizzi ha abbandonato Tex e che questa non è la sua storia, mi limito a dire che per me era già troppo persino la prima apparizione e non il ritorno. Purtroppo io e le storie di Nizzi siamo inconciliabili.
  10. Exit

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Nessun giudizio anticipato sulla nuova storia. Sui ritorni citati. Jack Thunder ha imho perso qualcosa con il ritorno. I sette assassini è una buona storia e andava più che bene così. Però di iscrive tra i casi che possono essere giudicati "correrti". Tex l'ha creduto morto perché era logico pensare che fosse così, non per negligenza. Ma la Tigre Nera è già tornata due volte di troppo e davvero non riesco a immaginare cosa possa farmi modificare un giudizio ormai pessimo...
  11. Exit

    [750/751] Ritorno a Redrock

    GLB ha fatto ritornare tre personaggi: Mefisto, Yama e Proteus. Poi si potrebbe parlare di Brennan e Teller. Sono casi eccezionali. E solo per Brennan se vuoi il fatto che non sia stato braccato alla morte è inspiegabile, salvo che si tratta di una delle storie di Tex più importanti, quella che parla della scomparsa della moglie. Un capolavoro fatto e finito, con punte di violenza e drammaticità uniche che ripagano dell'anomalia. Yama in entrambi i casi viene creduto morto perché gli eventi (uragano e caduta in un fiume sotterraneo) lo farebbero credere a chiunque. GLB i sostanza ha reso più che accettabili i fatti. Persino il GLB al tramonto non sbagliava... Mefisto è Mefisto. Il nemico numero uno ed è evidente che può cose uniche che agli altri avversari sono impossibili. E nonostante questo solo nel Ponte tragico succede qualcosa del genere, con la precisazione fatta da Diablero, mentre in tutti gli altri casi, il papà di Tex non si inventa sotterfugi (l'arresto in Fuorilegge e il manicomio nel Drago rosso). Proteus è l'unico nemico "normale" dei ritortanti, ma viene arrestato e condannato. Quindi concordo che Tex non lascia mai lavori a metà, che sono da evitare ritorni di cattivi dati per defunti e soprattutto è meglio non toccare i racconti storici perché ci sono lettori che ci sono affezionati e il rischio di fare danni è elevato. p s. la mania di resuscitare i nemici inizia con Nizzi e sta diventando sempre più frequente adesso.
  12. Adesso ho capito perché i lavoratori dipendenti non hanno ottenuto un euro a fronte di un'inflazione che viaggia al 10% (e che corrisponde a spanne all'aumento del Tex mensile). Dovevamo dire a Confindustria che ci bastavano 5 euro in più al giorno, cosa vuoi che sia? Invece 150 euro al mese fa impressione... Tra l'altro anche la scusa dell'aumento della carta sarebbe meglio lasciarlo perdere. Sembra quello del prezzo del petrolio che quando sale immediatamente te ne accorgi dal benzinaio, anche se stai usando petrolio estratto forse sei mesi prima, mentre quando scende la diminuisce non è mai automatica e soprattutto "completa", c'è sempre una differenza in più anche se il barile torna all'esatto prezzo precedente. Non cerchiamo di giustificare qualcosa che non lo è. Si parla sempre di costi in aumenti, ma dei vantaggi? O alla SBE l'informatica, internet e altre simpatiche innovazioni non sono ancora arrivate e si usa ancora la macchina da scrivere? Sono i bilanci solidi della SBE a dimostrare quanto fossero indispensabili...
  13. Exit

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Accidenti ai correttori automatici. La parola era "cingere". Intendevo che a quei tempi la grandi città erano di quelle dimensioni. Tanto per fare un parallelo in Italia del nord c'erano i villaggi dei terramare al cui confronti Troia doveva sembrare imponente. O così credo io. La gran parte degli eventi o forse tutti è invenzione, però non si può escludere che oltre ai luoghi (e anche qui non è che c'è unanimità), anche il conflitto sia avvenuto e tra quei contendenti.
  14. Exit

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Se non è OT. Omero narra gesta compiute alcuni secoli prima quindi, che da generazioni venivano riportate oralmente, quindi trattandosi di una vicenda che tanto aveva colpito generazioni, è quasi naturale che fosse qualcosa di straordinario anche per dimensione temporale. Che poi gli assedi durassero tanto non è così strano. Non è che gli eserciti combattessero ininterrottamente. C'erano tregue (i greci si sono inventati quella olimpica anche se non so se già in voga), c'era l'inverno, le carestie e le pestilenze e tanto altro, che imponevano delle sospensioni e può benissimo essere che il computo complessivo sia valido, ma le ostilità vere e proprie siano durate molto meno. Le dimensioni ridotte non sono in contraddizione perché al tempo Troia era una megalopoli del periodo miceneo. Era come cinese d'assedio una Parigi del 2023... Foss'anche tutto inventato, Omero dimostra che la fantasia è più affascinante della mera cronaca e vale la pena non essere troppo fedeli alla realtà se i risultati letterari sono questi.
  15. Exit

    [748/749] La mesa della Follia

    Sono d'accordo che Burattini sprechi i (pochii) buoni spunti. Non ha la giustificazione di essere un vero nuovo autore, non foss'altro perché conosce Tex e quindi aveva tutte le carte in regola per far bene. Fatte le premesse commette un errore che mi fa digerire le magagne. Dà una spiegazione strampalata che non convince nessuno e lascia involontariamente libero il lettore di pensarla come meglio preferisce. Era tempo che i vari sceneggiatori si dilettavano a puntualizzare, con un dettaglio degno di miglior causa, la razionalità del tal evento che era stato spacciato per 100 pagine come misterioso. Qui non si risolve l'enigma ed è la soluzione più vicina a quella classica bonelliana. Sarà ancora meglio quando lo pseudo "spiegone" sarà ridotto ai minimi termini non infastidendo la fantasia del lettore. Se ci mettiamo anche un po' più di adrenalina nelle pagine avventurose, magari e l'evitabile inconveniente di far parlare tutti come El Morisco, potrei anche divertirmi. Comunque sia, non si può essere troppo severi con un autore di passaggio...
  16. Exit

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Risposta collettiva. Ringrazio Letizia per il link all'amata wikipedia in lingua italiana che frequento da oltre 18 anni , ma il problema, se di problema si può parlare, non è né nel termine, né che sia scorretto. Abituato a "sentire" parlare Tex come un italiano di cultura normale mi fa specie che non dica: "legge troppi romanzi" oppure "ha una notevole fantasia". Si sono sempre usate parole anche insolite che di norma erano accompagnate da un rimando a piè di pagina con una breve spiegazione, però con parsimonia. Che le dime novels (o i dime novels?) fossero conosciiute come genere letterario dal figlio di un allevatore texiano che non ha frequentato i college e che da essi discenda il fumetto western imho mi importa fino ad un certo punto. Quello che mi mette di cattivo umore è l'impressione che sia scritto per il lettore iniziato e non per tutti. Gli anglicismi in eccesso tipo cacciatori di scalpi ormai sostituito da scalphunters, il linguaggio troppo forbito in bocca a Tex e soci, e altro, stanno IMHO rendendo pedante e saccente questo fumetto, che proprio nei dialoghi corretti si ma popolari (nel senso migliore del termine) aveva uno dei suoi punti di forza. Poi capisco che possa piacere e non discuto l'appropriatezza dell'uso che ne ha fatto l'autore, la cui competenza non è in discussione. p.s. amo l'inglese pur non essendoci portato e i romanzi d'avventura quindi è una questione legata solo a questo specifico ambito.
  17. Exit

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Comprato e sfogliato. Non letto perché aprendolo a caso nel primo baloon che leggo c'è Tex che parla di Dime Novels e qualunque sia il motivo per cui lo fa, mi ha messo di cattivo umore. Sui disegni e colori forse essere il primo Cartonato dopo il capolavoro di Gomez penalizza molto, però non sono granché soddisfatto ad un primo sguardo. Trattandosi di due autrici spero di poter ribaltare il giudizio al termine, tra l'altro la colorista è all'esordio su Tex quindi le faccio i migliori auguri per il proseguo, però il precedente pareva davvero di un'altra categoria...
  18. Exit

    [745/747] Vancouver

    Forse non ho capito, ma le lunghezze d'onda dello spettro visibile sono un range ben preciso. Al di sopra, ovvero onde elettromagnetiche più energetiche, abbiamo l'ultravioletto, raggi X e Gamma, non percepibili all'occhio umano, ma con effetti che si posso rilevare (vedi es. l'abbronzatura per gli UV). Oltre il rosso, abbiamo infrarosso, microonde e onde radio, anche qui fuori portata, salvo per l'infrarosso con visori speciali. Oltre a queste frequenze non si va, quindi al massimo sono infinite le "sfumature" dal rosso al violetto per differenze infinitesimali d'onda, ma limitate a quell'estensione di nanometri.
  19. Exit

    [745/747] Vancouver

    Ammazza... un trattato di letteratura disegnata sul tema colore e colorazione era meno appassionante. Concordo in toto con Diablero e tutta la vita vorrei (almeno) Tex solo in b/n a parte lodevoli eccezioni come l'ultimo Gomez che nonostante l'intervento del colorista non mi è dispiaciuto, però spero che Letizia risponda con ulteriori argomentazioni contrastanti perché il discorso OT si fa interessante.
  20. @Ombra SilenziosaLa mia risposta alla tua domanda imho non è quella che ti potresti aspettare. Non ci sono lettori "moderni" o "antichi". I gusti mutano ma ritenere che la complicazione degli affari semplici sia più apprezzabile è imho un errore. Uno straordinario racconto di GLB è il ritorno di Montales che è privo di soggetto e si basa solo sulla scrittura brillante e avvincente e sull'azione senza tregua. È sceneggiatura allo stato puro. Prova a proporre ad un ragazzino questo racconto oppure uno di quelli di Tex con soggetto complesso più recenti e chiedigli qual è quelli più avvincente e che vorrebbe leggere sempre. Io non ho dubbi... Quindi un grande sceneggiatore può usare per assurdo un soggetto con Tex e Carson che parlano su una panchina e divertire e convincere, anche se è evidente che mi aspetto che un autore di Tex presenti altre situazioni, mentre uno inadatto con un'idea originale e interessante invitare il lettore a distruggere l'albo
  21. Aspettando Godot semplificando sono le chiacchiere di due tizi in attesa di un terzo. È banale? No, perché è come viene raccontata che rende la vicenda "così interessante". Sarà che quando leggo il termine banale vicino al mio fumettista preferito, non importa che questa non sia l'intenzione voluta, divento subito di cattivo umore, ma l'esempio è imho errato, tranne per la constatazione è che è di GLB. È un po' OT, ma La dama di Picche è il fantastico perfetto texiano. Nessuna spiegazione superflua - sappiamo in pratica nulla di Madame de Tebe e assistente se non che sono stati orrendamente assassinati e che la donna non è una persona comune - e anzi tutto lineare e prevedibile. Perché l'idea geniale è che solo al lettore è concesso di conoscere tutta la storia. Tex e Carson sono dei messaggeri che consentono che giustizia sua fatta. In linea di massima non sono neanche i protagonisti, ma il lettore non se ne accorge. Tutto si regge sul "Sarà vero oppure è un'allucinazione collettiva" una domanda cui Tex risponde con un'alzata di spalle. La filosofia texiana del portare Giustizia, non importa neanche se la "richiesta d'aiuto" avviene con modalità insolite è ribadita. E i disegni un po' approssimativi di Muzzi la rendono ancor più strana e perciò affascinante. Quindi non c'è bisogno di effetti speciali o soggetti complessi lunghi come una sceneggiatura, basta saper raccontare e quel "ingenuo", "piatto", "trito" imho ci sta malissimo vicino a un gioiellino che è superiore a tutto quello che ho letto negli ultimi 10 anni.
  22. @PoeSolo una precisazione. Ti stavi riferendo anche ha me quando parlavi di consigli di lettura a Rauch? SOLO nel caso la risposta fosse positiva, ti pregherei di non mischiare gli utenti. E di non leggere più di quello che c'è scritto con malizia. Diversamente fai finta che non abbia neanche postato e scusami per il disturbo...
  23. @Leo se invitare qualcuno che deve scrivere Tex a (ri)leggersi il meglio è irrispettoso sarei sorpreso eccome. È possibile che Rauch l'abbia anche interpretata così, ma quel che mi interessa è che scrive di conoscere quei racconti a prescindere e non per dovere professionale. Non che sia impossibile scrivere un ottimo fumetto studiandolo ex-novo o fare danni conoscendolo bene, perché poi dipende da tanti fattori. Invece hai frainteso due cose. Non ho stroncato la storia verso cui non sono prevenuto. Non la leggerò perché non compro il Magazine e ciò dipende dal fatto che di nuove storie Mefisto per ora non ne voglio neanche sentire parlare. Ho solo aggiunti che è possibile per alcune affinità che sarei potuto essere insoddisfatto come Diablero, ciò non toglie che io e Diablero ci troviamo spesso in disaccordo. La seconda cosa è che non ho detto di non leggere gli altri autori. Non ci si può dimenticare di El Muerto o degli Eroi del Texas e persino, sorpresa, di qualche storia di Nizzi, perché qualcuna decente la trovo anch'io. Solo che io li consiglierei solo dopo...
  24. @Ombra Silenziosa mi fa molto piacere saperlo. Ti sembrerà strano ma leggendo storie di Tex scritte da fior di professionisti, non mi riferisco assolutamente a te, ho avuto la netta sensazione che la conoscenza del personaggio fosse più di facciata che reale. Il mio comunque era più un invito ad una rilettura che è sempre un piacere che io stesso mi tolgo ancora ogni tanto. p.s. ho consigliato quel periodo perché spero sempre che un autore abbia sempre quello come stella Polare...
  25. Non conosco Rauch come sceneggiatore d'altro oltre Tex e finora ha lavorato a poche storie, quindi non so valutare se sia adatto o meno a scrivere per il ranger. Per il poco che ho visto mi sembra che sia giusto dargli la possibilità di provarci, perché del buono imho cen'era, e anche di sbagliare. Conoscendo Diablero immagino che leggendo il racconto è possibile che rimarrei insoddisfatto. Aggiungo però anche un mio consiglio non richiesto. Se ti piace veramente questo fumetto rileggiti solo le storie di Gianluigi Bonelli fino a Gli eroi di Devil Pass e lasciati guidare dall'istinto. Era proprio un modo diverso di sceneggiare, ora ritenuto forse vecchio stile, ma credimi funziona sempre. Io aspetto di leggerti sulla serie classica se torneranno a pubblicarli lì e nel frattempo non ti preoccupare troppo delle critiche nostre. Chissà perché ma anche i texiani sono terribilmente esigenti e rompiscatole
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