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TWF - Tex Willer Forum

Condor senza meta

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Condor senza meta

  1. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Poe dice:

    Ha fatto bene Boselli a riproporre "Luna insanguinata" nelle Grandi Storie, perché davvero andava valorizzata e ricordata come ormai un classico moderno all'altezza dei vecchi classici.

     

    Un'altra storia che meriterebbe di essere rieditata in volume è senz'altro l'eccellente "I sabotatori", anche questa poco citata dai texiani, anche questa con personaggi notevoli (Mondego e Bethanie Marsh).

    Concordo pard. Sono davvero due grandi storie! Spesso ci fossilizziamo sugli episodi più altisonanti e trascuriamo delle "perle" nascoste. Mi è venuta voglia di rileggere entrambi gli episodi. :)

    • +1 1
  2. Non sarà di certo uno scivolone (un po' grossolano ammettiamolo!) a far perdere al lettore texiano la stima verso un autore come Mauro, che da anni si fregia di un'ottima media realizzativa e ha il merito di condurre saldamente la gloriosa testata, in un periodo molto complicato per le nuvole parlanti in generale.

     

    Così come lo stesso Mauro, spero, non prenda le distanze e covi rancore verso coloro che in questo forum hanno espresso liberamente il loro punto di vista verso una storia giudicata sbagliata (e nella lista c'è pure il sottoscritto).

     

    Capisco che è naturale difendere il frutto del proprio lavoro dopo mesi di fatica, ma le critiche, quando motivate, fanno parte del "gioco" e divengono in alcuni casi molto importanti per un autore. (durante la realizzazione di un quadro, il pittore deve sempre staccare un attimo e guardare il lavoro da lontano, per cogliere quelle imprecisioni o correzioni da apportare, che durante la foga realizzativa gli sfuggirebbero!)

     

    Concordo altresì con @Diablero, che eventuali difese della storia in questione non debbano andare a intaccare un gioiello della saga come "Il giuramento", e nessuna delle spiegazioni finora fornite è riuscita minimamente a farmi desistere dell'idea, che il recupero di Higgins "macchi" una delle vignette più iconiche e poetiche di Bonelli. 

     

    P.s. Personalmente, non tornerò più sull'argomento e attendo un altro ritorno che temo, dividerà ancora la platea. :rolleyes:

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  3. <span style="color:red">22 minuti fa</span>, Kit Hodgkins dice:

    A dirla tutta, a me pare più il contrario. E cioè che chiunque non si sia fatto troppi problemi nel rivedere Higgins vivo venga tacciato poco esperto di Tex, o comunque come uno che non ha mai letto Il Giuramento.

    Ho premesso che il mio era un intervento provocatorio e alquanto sarcastico. Sono sempre il primo che storce il muso (e non manco mai di farlo notare) quando si attribuiscono eventuali "patenti". 

     

    La storia in questione ha spaccato la platea e non poteva essere altrimenti, soprattutto in un forum con utenti che leggono Tex da svariati decenni. In redazione si è ritenuta una buona idea il ripescaggio di Higgins per un albo celebrativo, una frangia di lettori non l'ha affatto gradita poichè il Giuramento è una storia celebre di Bonelli. Amen. Ormai il latte è versato e possiamo discutere e accapigliarci fino alla nausea senza mai trovare un punto di incontro.

     

    P.S. Per il numero 800, magari Frediani suggerisce un soggetto con la "risurrezione" di Ray Clemmons o Shane, tanto per par conditio. :P:D 

     

  4. Premetto che il mio commento vuole essere un tantino provocatorio: di recente, dinanzi alla notizia del recupero di una vecchia storia minore di GL Bonelli dal cassetto, gli utenti che hanno accolto un po' più freddini l'iniziativa sono stati velatamente tacciati di non essere dei veri texiani.

     

    Mi chiedo: al cospetto di un albo celebrativo di routine, che altera uno dei maggiori capisaldi della saga, come bisogna regire per avere una presunta patente di texianità? <_<

  5. <span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

    In questi casi il mio consiglio professionale è di ricominciare con una trama completamente diversa. Se un soggetto non va è inutile e insensato rappezzarlo per farlo diventare una cosa che non c’entra più niente con l’originale Lo si butta. 

    Infatti, ho avuto modo di testarlo personalmente. :D

     

    Nel mio caso, era il finale a non valorizzare una prima parte (a parere di Mauro) non malaccio.

     

    Per quanto abbia voluto proporre alcune varianti o soluzioni, non funzionavano come dovevano e di fatto ho accettato il giudizio finale non positivo. Però ammetto che quando Borden mi scrisse di pensare a qualche variazione, in cuor mio quasi mi ero illuso di poter avere qualche chances per coronare questo incredibile sogno. :)

     

    Tuttavia posso affermare che le indicazioni di Mauro sono sempre molto scrupolose e ponderate, denotano di fatto passione e serietà per il suo ruolo, appunto non condivido quando si ipotizza che, a causa della sovraproduzione editoriale, si ritrova costretto ad avallare qualsiasi spunto. 

  6. <span style="color:red">2 minuti fa</span>, Diablero dice:

    È davvero l'ultimissimo problema di questa storia, ma la caratterizzazione da "vecchietto buffo e rumoroso che non fa che brontolare e lamentarsi del treno" non ti ha ricordato il Carson di Nizzi?

    Anche la scena di Higgins che origlia il dottore, mi ricorda molto il tardo Nizzi. Che sia una voluta citazione? :P:D

    Ovviamente scherzo, ma davvero la guardia del corpo di Ely Parker, preciso all'unisono con l'orologio al taschino mi ha ricordato Mister Fog di verniana memoria. :D

    • Haha (0) 1
  7. <span style="color:red">29 minuti fa</span>, calavera24 dice:

    Leggo che la lesa maestà, secondo alcuni, è  da riferirsi all'ultima vignetta della storia de Il Giuramento, quella lancia che si spezza e che "certifica" che la vendetta si è compiuta... Ma insomma, una lancia conficcata nella roccia (eh che è, excalibur?), che rimane per almeno 15-20 sotto il sole, il vento, le intemperie... magari si spezza solo per un colpo di vento perché marcia fradicia...

    Perdonami, ma liquidare così banalmente una delle scene più liriche e poetiche del grande Bonelli è a mio avviso ingeneroso.

     

    Se in letteratura si togliesse in toto ogni simbologia metaforica, ogni opera sarebbe solo una sequenza di periodi e frasi senza anima. La vignetta da te citata è una delle più belle e iconiche chiusure dell'intera saga! E l'albo in questione la depotenzia oltremodo; questa volta Mauro ha commesso imho un errore da matita rossa!  

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  8. Ho appena finito di leggere il “famigerato” albo celebrativo per i 75 anni di Tex.

     

    Vedendo la lunghissima discussione che ne è scaturita sul topic, ammetto che è alquanto complicato scrivere un commento. Se mi passate la similitudine, sembra di essere un avventore giunto sulla soglia di un polveroso saloon in cui all’interno è in corso una gigantesca rissa; fra botte da orbi, sedie e tavoli sfasciati e bottiglie volanti come aquiloni, ci si chiede se vale la pena metterci piede e farsi risucchiare dalla feroce mischia.

    Che fare? Il buon senso consiglierebbe di starne fuori e osservarne gli sviluppi, ma la tentazione di “tirare a propria volta qualche cazzotto” è forte. :D

     

    Il lungo thread mi ricorda quello che si scatenò all’uscita di un altro albo celebrativo, quello per i settant’anni dell’eroe, con ai pennelli il maestro Ticci. Io nuovo iscritto allora, con poca esperienza, mi tuffai a capofitto e ne uscii con le ossa rotte. La memoria di quella brutta esperienza mi consiglierebbe di starmene alla larga stavolta, ma evidentemente il buon senso non è una mia dote spiccata. :D

     

    Non è una coincidenza: evidentemente gli albi celebrativi, che stanno spopolando negli ultimi decenni sulla collana, dividono totalmente la platea dei fans e rappresentano rischiosi azzardi per gli autori, costretti a tirar fuori dal cilindro qualcosa di particolare, che diviene sempre più difficile escogitare, visto la mole mastodontica di tavole annuali che l’attuale produzione impone.

     

    Comunque in questo “polveroso saloon” ci entrerò in punta di piedi e per prima cosa mi soffermerò sull’aspetto grafico, che in maniera unanime ha raccolto la piena approvazione dei lettori.

    Ripeterò quello che ho scritto personalmente all’autore sulla sua pagina Facebook, ovvero i disegni di Villa sono sontuosi e rappresentano l’ulteriore conferma (se ce ne fosse bisogno!) che è un autentico fuoriclasse nel panorama del fumetto mondiale. Tavole stupende, espressive come poche, panneggi superbi, sfondi accattivanti, dinamismo grafico strabordante, un tratto magistrale. Riassumendo: un maestro delle nuvole parlanti, senza se e senza ma. Ho peraltro gradito oltremodo il regalo con le ultime pagine contenenti schizzi e bozzetti del grande Claudio, una vera perla per chi, come me, ama da sempre il disegno e lo deve in parte anche all’opera magnifica di questo impareggiabile autore sulle pagine del mio personaggio fumettistico preferito.

     

    Confermo comunque il mio giudizio espresso dopo aver visionato le anteprime; per quanto Vattani sia un grandissimo colorista (alcune sue colorazioni sui cartonati le ho praticamente adorate) al cospetto di uno stile possente e perfetto come quello di Claudio, aggiunge poco e anzi in alcuni casi forse penalizza la vignetta. Cerco di spiegarmi: autori dalla linea chiara come Del Vecchio, Cossu, Letteri in passato etc. con una colorazione ad hoc possono veder ancor più valorizzati i propri disegni, ma disegnatori del calibro di Villa, che eccellono nei chiari scuri, nei panneggi e dosano ottimamente il bilanciamento dei neri, lasciano poco spazio al collega e personalmente, li preferisco alla lunga in Bianco e Nero. Tuttavia la sequenza del tornado e della fine di Higgins rappresenta un buon connubio fra disegnatore e colorista, ma non basta del tutto a far cambiare la mia idea. Il mio voto al comparto grafico è 10. Ormai Villa lo vediamo sempre meno sulle tavole, ma non sbaglia praticamente un colpo.

     

    Veniamo ora al nodo spinoso della questione, ovvero il soggetto e la trama dell’albo.

     

    Senza grossi giri di parole (sarebbero inutili dopo pagine e pagine di commenti di altri utenti) anche il sottoscritto è dell’idea che ripescare Higgins sia stata una scelta azzardata che alla fine si è rivelata controproducente. Capisco la necessità di dover avere un soggetto importante per la celebrazione, ma andare a pescare da un caposaldo della produzione bonelliana molto amato dai lettori, recuperando un nemico che, ambiguità narrativa o meno, faceva parte della giusta ed efferata vendetta di Tex verso i coyotes che uccisero la moglie, è a mio avviso un errore.

    Oltretutto non funzionano i tempi; fermo restando che è alquanto improbabile che Higgins esca vivo dal deserto visto come era conciato, reputo inopportuno che debbano trascorrere decenni (arco di tempo in cui riesce ancora a delinquere e provocare altre morti di innocenti fra cui donne e bambini) prima che su di lui cali nuovamente la mannaia della giustizia divina.

    Se si voleva riutilizzarlo, era meglio in una storia di Tex Willer, quando erano passati solo pochi mesi dalla scena del deserto e di conseguenza prima della morte di Brennan.

     

    Ammetto che la scena della sua morte è a effetto e da amante dello stile gotico, trovo sia ben sceneggiata, ma Higgins doveva essere messo fuori circolazione svariati anni prima. Così, vuoi o non vuoi, realmente si rischia di veder depotenziata l'efficacia della splendida vignetta finale della lancia spezzata partorita da Bonelli nella sua celeberrima storia.

     

    Valeva davvero la pena giocare tanto col fuoco? Mauro e Frediani hanno avuto il fegato di puntare l’All In ma in fondo era prevedibile che una frangia di lettori si sarebbero allarmati. Se già il soggetto del pard Barbanera con il ritorno a Redrock aveva fatto storcere abbastanza il muso ed erano personaggi bonelliani minori di una storia secondaria, come pensare che non succedesse il finimondo dopo aver attinto da un capolavoro come “Il giuramento”?

     

    Al netto della scelta errata, la storia e lineare e scorrevole. Qualche buona sequenza (la fine di Higgins, la scena finale contro il senatore), dialoghi più asciutti e qualche buon personaggio di contorno (stavolta però meno valorizzato, forse a colpa pure della brevità della foliazione). Senza la presenza di Higgins l’avremmo giudicata diversamente anche sul forum, ma avendo “resuscitato” un villain così odiato, prendendosi l’onere di ribaltare una sequenza madre bonelliana, per trovare un’attenuante valida bisognava creare un gioiello narrativo, e non me ne voglia Borden, ma questa trama di routine non lo è affatto. Per me, il rischio non ha pagato e la storia non è da sufficienza. Il mio voto finale è 5

     

    P.s.  Proprio di recente avevo contestato una percentuale relativa ai fans boselliani acritici  su questo Forum. Dopo le ferme critiche a questa storia (a volte quasi troppo feroci a dire il vero) nei confronti del nostro caro curatore, ancora qualcuno ha il dubbio che questo forum sia frequentato solo da "lecchini compiacenti"? :D

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  9. <span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

    Ma garbo e modi non c'erano, a mio parere, almeno nel caso di Exit

     

    Nessuno chiedeva salti di gioia, ma certi attacchi sono livorosi e pretestuosi , a mio parere.

     

    Mauro non a caso ho specificato "garbo e modi" poichè alcune critiche sono state un po' troppo esagerate, per i miei gusti, ed è logico che un addetto ai lavori possa risentirsi (a maggior ragione che il volume non è ancora uscito).

     

    Ma in par modo, non mi piace che si etichetti non texiano un utente che può aver accolto "tiepidamente" un'iniziativa e anche questo è successo nel topic. A volte mi par di riscontrare un'integralismo intollerante che non giova alla serena cooperazione del forum.

     

    P.s. Lo so che qui sono O.T., ma ho appena acquistato l'albo di settembre e ho gradito davvero tanto la sorpresa delle ultime pagine con gli schizzi e i bozzetti del mai abbastanza lodato Claudio Villa.

    "Diamo a Cesare quel che è di Cesare": se spesso la Casa Editrice ci ha deluso e suscitato alcune critiche, va ringraziata doverosamente quando ci fa questi regali preziosi. Se nel panorama Texiano il grande Bonelli è stato recentemente accostato a Sheakspeare, Claudio è senz'altro un Michelangelo Buonarroti. :wub: 

     

  10. <span style="color:red">17 minuti fa</span>, Augustus McCrae dice:

     

    Fatta salva la pretestuosità di alcune critiche all'iniziativa che si sono lette in questo forum, il punto è proprio questo, dare per scontata un reazione gioiosa ed entusiasta alla notizia e implicitamente intendere che chi non lo fa non è "un vero texiano".

     

     

    Concordo con te; è da tempo che questa mania di etichettare gli utenti a secondo dei propri punti di vista e gusti, mi disturba.

     

    Sono perfettamente d'accordo che criticare una storia o una sceneggiatura senza aver letto l'albo è errato e pretestuoso, ma dinanzi a una proposta editoriale, se si usa garbo e modi, non vedo perchè non si possa esprimere liberamente il proprio pensiero in merito, anche se non totalmente positivo.

     

    Di certo non sarà il parere di un forumista a influenzare le scelte della redazione (figurarsi se in via Buonarroti possono stare dietro la babele di ogni singolo lettore), difatti nessuno si sogna di insegnare il mestiere agli addetti ai lavori che hanno le loro motivazioni dietro ogni politica editoriale, ma è anche utopistico aspettarsi un'uniformità di giudizio di fronte a ogni iniziativa. 

     

     

     

     

     

     

  11. Non voglio entrare in merito nell'acceso dibattito, in primis perchè siamo totalmente O.T in un post in cui dovremmo discutere sulla prova del promettente Giusfredi e del veterano maestro Civitelli, piuttosto che accapigliarci per Zagor, ma sopratutto perchè, secondo il mio giudizio, partendo da una diversità leggittima di opinione in merito all'eroe con la scure, si è finito per far degenerare la discussione, scatenando una sorta di "rissa". 

     

    Purtroppo può capitare che fraintendendo i toni o rispondendo di pancia in una contesa, salti la mosca al naso e si finisca per scrivere cose pesanti che spesso neanche si pensano. 

     

    Obiettivamente, senza voler parteggiare per nessuno, ho trovato antipatico che Letizia definisca Zagor aculturale e ridicolo (ogni saga ha le sue tematiche e non ha senso paragonarle, basta solo seguire i propri gusti e scegliere quella che meglio aggrada) così come non è affatto elegante ciò che ha scritto Carlo, ovvero che la stessa Letizia non capisca nulla in merito e di non avere le basi culturali adeguate.

     

    Voglio sperare che certi commenti siano solo figli della foga della discussione e non pensati realmente, sarebbe davvero brutto. Così come è brutto vedere due utenti importanti del forum litigare e rinfacciarsi di aver perso la stima reciproca solo per una contesa degenerata. Prendete fiato, sbollite la rabbia e siglate la pace a bocce ferme. Scusate se mi permetto di dirvi questo, ma davvero vi reputo due utenti di spessore e sarebbe un vero peccato che seguissero antipatici strascichi; già troppe volte in passato è successo e non fa bene al Forum questo clima. 

     

      

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  12. Ancora non ho letto l'albo; l'ho solo sfogliato e già questo mi è bastato per confermare il giudizio espresso in un mio recente commento: Gomez è un autentico fuoriclasse, un rinforzo davvero prezioso per la scuderia texiana, visto che, da quel che ho capito, dovrebbe essere ormai arruolato stabilmente in via Buonarroti.

     

    Lasciatemi comunque spendere anche qualche parola su Dotti e le sue copertine: dopo un rodaggio iniziale, ha raggiunto un livello davvero notevole di espressività e composizione. Complimenti davvero! La cover dell'albo attuale e anche quella mostrata in anteprima per il prossimo numero, mi piacciono davvero tanto.

  13. Certamente nessuno scandalo (gli scandali sono altri nella vita!) ma la vignetta quadrupa postata da Diablero, onestamente conferma i miei dubbi.

     

    Per me il western di Tex è tutt'altra cosa, poi è ovvio (e legittimo!) che ognuno abbia le sue idee. :)

  14. <span style="color:red">31 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

    Tornando a Bacilieri caro @Condor senza meta, se lo proponi in un album a colori alla francese, vuol dire che lo vuoi proprio ammazzare :P

    Sarà, ma il suo stile è (imho) troppo fuori schemi rispetto alla classicità di Tex, quindi se proposto in una vetrina alternativa, va bene, in una testata classica stenterei ad apprezzarlo. Concordo con Diablero, la qualità degli artisti che approdano in Bonelli è sempre alta, ma non tutti hanno le caratteristiche per cimentarsi con il western realistico di Tex.

     

    P.s. Chiediamo scusa a Mauro per aver invaso, impropriamente il suo topic con pareri e riflessioni O.T. :D

  15. Personalmente, seppur riconoscendogli uno stile particolare e personale, sono anch'io del parere che Bacillieri non sia adattissimo al genere western. Soprattutto lo proverei più su un cartonato a colori che sul texone. 

     

    Sia chiaro: la mia è un'opinione personale basata solo sulla soggettività dei gusti e non una valutazione complessiva sulla qualità indiscussa dell'autore.

     

    Fosse per me, il texone lo affiderei a Siniscalchi, ma noi lettori non abbiamo di certo il potere di porre veti o formulare decisioni e meno male, direi! :D

  16. Io vedrei abbastanza bene anche Roberto Zaghi per un Texone o Della Monica che già conosce bene la materia.

    Ma poi è ovvio che noi lettori proponiamo nomi a nostro piacimento, senza conoscere le dinamiche della casa editrice (impegni, contratti, volontà effettiva dell'autore di produrre 220 tavole in un arco accettabile di tempo ecc.).

     

    Come ho già detto in passato, sarebbe bellissimo vedere il tratto personale e adatto al western di Ralph Meyer sulle pagine della testata, ma sulla fattibilità della cosa solo in redazione potrebbero rispondere. :D 

  17. <span style="color:red">8 ore fa</span>, Bob Rock dice:

    In questo forum, molti, compreso te e @Condor senza meta, vi professate Boselliani, ma, permettetemi di dirvi, che dire sono Boselliano è un po’ come dire sono Democratico, Repubblicano, Berlusconiano, Interista o Milanista, significa, cioè, parteggiare per qualcuno, quindi, appartenere ad un gruppo o una fazione di sostenitori di qualcuno o qualcosa (partito politico, squadra di calcio, personaggio famoso), quindi vuol dire essere di parte.

    Capisci che se si usano frasi del genere è facile essere fraintesi, ancor più se usate con poca concezione di causa, visto che nel mio caso, dapprima mi hai definito in rapporti privilegiati con l'autore (e non è affatto vero) e dopo mi dai del boselliano acritico e di parte e anche in questo caso, permettimi di dissentire.

     

    Sia chiaro, non ho affatto intenzione di litigare, ci mancherebbe, ma qualche domanda me la farei nel modo di porre le questioni, se in tanti si son sentiti in tirati in causa e in dovere di giustificarsi. Non è facile scambiare opinioni quando praticamente, seppur in modo involontario spero, si parte dicendo che il 90% è capace solo di lodare Boselli per partito preso e perchè presente. Per poi definire di parte gli utenti (e qui citando testualmente Leo e me) senza nemmeno verificare la veridicidà della cosa. Qua la mano e senza rancore pard. :)

     

    P.s. Le mogli hanno sempre ragione e magari, lei che ti conosce meglio di noi, sa quel che dice. :P:D

     

  18. Visto che nuovamente vengo tirato in ballo, sono  costretto a intervenire per fare un'ulteriore precisazione:

    non credo mai di essermi definito boselliano, anche se ciò non significa che non apprezzi tanto il suo stile di scrittura e la sua opera importante in questi vent'anni di Tex. (Facendolo notare nelle storie meritevoli e criticando quelle per me meno riuscite)

     

    Anzi, se Bob Rock mi avesse letto con più attenzione in questo lustro sul forum, ho sempre sostenuto di essere un "nizziano" poichè sono legato emotivamente a quel magico decennio '80, in cui ragazzino mi sono innamorato di Tex. Però dire questo non significa che non abbia criticato Nizzi quando l'ho ritenuto necessario, l'obiettività è importante in un forum (non siamo tifosi calcistici), così come è ovvio che stimo immensamente il grande Bonelli, senza il suo estro, non me ne vogliano i successori, oggi non saremmo qui a scrivere di un personaggio longevo ottant'anni.

     

    Chiedo perdono, ma prima di citare e interpellare gli utenti, forse è doveroso informarsi un po'; già troppe imprecisioni ho letto nei miei confronti e se fossi una persona fumantina mi sarei dovuto indispettire, non vi pare? :D

     

    Rimango dell'idea che è meglio chiudere l'O.T., poichè una discussione che all'inizio teoricamente era interessante sta via via spostandosi su un terreno scistoso, poco congeniale. 

     

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  19. Bastano solo le tre tavole in anteprima per evidenziare una qualità grafica straordinaria!

    Gomez è un artista con i controfiocchi; poter disporre di un disegnatore simile, per uno sceneggiatore, equivale a iniziare una sfida calcistica sul 2-0. :D

     

    Non vedo l'ora di poter arricchire la mia raccolta con albi di tale caratura.

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  20. Premessa necessaria: sarà dura essere imparziale stavolta, visto che non capita tutti i giorni d'incontrare l'autore e farsi autografare l'albo, dopo aver piacevolmente scambiato quattro chiacchiere. Pasquale è davvero una persona squisita, simpatica e molto disponibile e quindi le sue dediche sull'albo faranno sì che io rimanga sempre molto legato a questa storia. Ci proverò a essere obiettivo, ma non garantisco. :P:D

     

    Che poi la vita è strana, infatti non è un mistero che alla sua apparizione sulla saga il personaggio di Wolfman non mi aveva appassionato. La storia in questione mi aveva lasciato freddo e, se non ricordo male, forse non aveva raggiunto la sufficienza nel mio giudizio. 

     

    Anche nel suo ritorno il villain conserva quelle caratteristiche che poco mi avevano convinto; aldilà della sua ferocia è sempre dura accettare che un uomo solo possa assediare una cittadina di svariate centinaia di anime e con Tex e Carson fra le file.

    Il soggetto della prima storia non mi ha mai fatto impazzire e quando appresi che il feroce Wolfman sarebbe ritornato, non feci salti di gioia. Anche il suo salvataggio necessita molta sospensione d'incredulità, ma di certo non è il primo e nemmeno ultimo caso di salvataggio ai limiti.

     

    Comunque, sapendo di andare un po' controcorrente rispetto ai commenti di chi mi ha preceduto, leggendo il sequel l'ho nettamente preferito al capitolo precedente.

    Sono annebbiato nel mio giudizio? Forse! Tuttavia il fatto che Wolfman sia relativamente usato più come pretesto che reale fulcro nella storia, ha fatto sì che la sua riproposizione non sia una semplice copia dell'episodio di anni fa. 

     

    La sua pericolosità diviene anche più "umana" visto che, sebbene con qualche gatta da pelare, Tex riesce a scalfire il "mito della sua invunerabilità", prima disarmandolo del suo temibile Sharp e poi spaccandogli il naso nella montagna. In effetti il duello finale ha avuto poco pathos, ma pazienza, il clou della storia ormai era indirizzato alla soluzione del giallo, imbastito da Ruju per arricchire la trama. So bene che le trame gialle su Tex non sono del tutto amate da alcuni lettori e dal curatore, ma di tanto in tanto, a mio avviso, non stonano per variare le tematiche della serie, a patto che siano ben concepite.

     

    Quella che Ruju ci confenziona, è accettabile, grazie soprattutto a una presentazione di comprimari funzionale, fra cui brillano sempre le figure femminili (dalla vedova di Mc Griffin a Jody, passando alla tata Hope e Tara).

     

    La trama scorre piacevolmente e sebbene l'intreccio sia più semplice della consueta media boselliana, il livello si mantiene su buoni livelli.

     

    Una piccola precisazione: il sottoscritto nei commenti tiene più conto delle sensazioni che la lettura mi dona, rispetto alle caratteristiche tecniche di stile e narrazione, di conseguenza se una storia mi appassiona e non mi annoia, la promuovo anche se può contenere errori veniali o imprecisioni. Qualsiasi sia l'autore, è ovvio.

     

    Chiusa la parantesi, posso riassumere dicendo che la storia mi è alquanto piaciuta e, sebbene non raggiunga apici di qualità da pietra miliare, la si apprezza volentieri.

     

    Del Vecchio rimane uno dei disegnatori della "giovane leva" che apprezzo di più. Stile elegante e pulito, adatto per certe tematiche e adattissimo al grande Nord. Contrariamente a quanto detto da altri, mi piace davvero tanto la sua rappresentazione di Tex, sia junior che senior. Per ciò che riguarda la linea chiara, è una sua prerogativa, anche in passato autori come Letteri la adottavamo con eccellenti risultati. Non me ne voglia Cossu (altro artista da ligne clare), ma Del Vecchio è di tutt'altro spessore. (Imho ovviamente).

     

    Stavolta forse un po' la fretta ha inciso sul suo lavoro complessivo, visto che alcune vignette e campi lunghi sono meno curati del solito, ma il risultato è sempre soddisfacente e non lo reputo tanto "inadeguato" se confrontato alla prova di Font. Non era facile riprendere una storia del maestro iberico, visto la differenza marcata di stile e caratteristiche, eppure per me la missione è stata compiuta con merito. Non a caso Pasquale (Ruju n.d.a.) ha ampiamente elogiato le qualità del collega disegnatore durante la nostra chiacchierata. :) Il mio voto finale è 7

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  21. Il 10/8/2023 at 08:08, Exit dice:

    Exit deriva da una canzone capolavoro degli U2, non che fosse importante dirtelo ma non c'entra con Tex.

    Anche se non c'entra nulla con Tex e siamo O.T., lasciami dire che sono perfettamente d'accordo con te: "Exit" è una canzone che ho sempre adorato della band di Dublino. Da oggi mi sei ancora più simpatico. :D

  22. Ciao @Bob Rock, in primis ti ringrazio per aver sottratto parte del tempo della tua vacanza per riscrivere una risposta smarritasi nella "Zona del Crepuscolo", purtroppo a volte capita ed è fastidioso. Lo apprezzo, perchè il confronto è importante sia su un forum che altrove. 

     

    Come già detto precedentemente, non ho affatto nulla contro di te, ci mancherebbe, avevo solo espresso una mia considerazione su quel post che, a mio avviso, tirava in ballo una percentuale da editto bulgaro che mi ha suonato male.

     

    Cerco di spiegarmi meglio: legittimo dire che uno stile di scrittura può risultare ostico secondo i propri gusti, oppure che la si pensa in maniera diversa rispetto a una maggioranza che quella storia l'ha apprezzata. E' logico e sacrosanto, mica si può essere tutti sulla stessa frequenza d'onda o uniformati a un unico pensiero. (Ti confido che non sono mai riuscito a finire "Moby Dick" di Melville, eppure è un capolavoro della letteratura e ha appassionato milioni di lettori, ma a me non prende e finisco col mollare la lettura ogni volta che ci ritento).

     

    Fin qui, nulla da eccepire, anzi ho trovato pure interessante la tua recensione "fuori dal coro". Però ho gradito meno il riferimento sarcastico alla minori capacità intellettive dei pochi che non considerano questa storia un "capolavoro" rispetto a una massa di utenti che si spella le mani per elogiare Boselli a prescindere. Son certo che tu fossi in buona fede, ma tra le righe si potrebbe intendere che il 90% degli utenti loda la storia solo perchè Borden legge i commenti. Bada bene, il 90%, quasi tutto il forum.

     

    Che qualche lettore possa lodare a prescindere, può pur essere e onestamente non mi interessa più di tanto saperlo, ma sostenere che il 90% lo faccia, capisci bene, che è un'esagerazione ingiusta e non veritiera. Tutto qui! 

     

    Tengo a precisare che l'eventuale enfasi usata dal sottoscritto nei commenti non è un'esclusività delle storie di Borden, infatti, se avrai avuto modo di leggermi, l'ho usata ogni talvolta che l'episodio ha colpito la mia sensibilità, sia esso scritto dal grande Bonelli, Nizzi, Ruju o chi altro. Inoltre permettimi di correggere un'altra inesattezza: il rapporto di Mauro col sottoscritto è uguale a quello che può avere con te. :D

     

    Direi di ritornare in O.T. e sigillare la chiusura del malinteso con una bella birra fresca. :D

     

     

     

     

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