Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Diablorojo82

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    853
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    8

Messaggi pubblicato da Diablorojo82

  1. Allora...Partiamo da un Ortiz in calo. Ricordo le sue splendide tavole su altri Tex e su Magico Vento, ora ci sono più difetti che pregi, qualche tavola tirata via, qualcuna accettabile e poche dei vecchi fasti.

    Sulla storia...Faraci imbastisce una trama ricca di sparatorie, con Tex gabbato da due poveracci, un Tex a dir poco illegale per raggiungere i suoi scopi.

    In certi momenti ci vuole un po' di sospensione dell'incredulità eccessiva (Carson legato che ne combina tante) e alla fine non ho capito cosa ci guadagna l'evaso (evita di morire alleandosi però poi Tex lo riporta in galera).

    Comunque storia dinamica e poco noiosa almeno.

  2. Allora...In un albo e mezzo Boselli coadiuvato dall'ottimo Seijas ci racconta una bella storia di redenzione.

    Tanti personaggi ben identificati, i cattivi Owens e Spade, il ranger Donovan, lo sceriffo Warren ma soprattutto Frank Harris.

    La sua redenzione, le sue traversie, la sua abilità con la pistola ti tengono compagnia per un'oretta.

    Sparatorie, inseguimenti, linciaggi non riusciti, un Tex sul pezzo. Boselli e Seijas in poco tempo e in poche pagine danno soddisfazione.

    Il 30/6/2020 at 22:25, virgin dice:

    Anche io ricordo con grande piacere questa storia; però apprezzai davvero molto i disegni di Seijas, uno dei miei preferiti fra i disegnatori attuali di Tex.

    Trovo che @borden quando faccia storie di un taglio volutamente minore rispetto ai suoi grandi affreschi epici (come questa, come "La tragedia del treno 809", come "Eroe per caso", come "A sangue freddo", come "La lunga pista") spesso tiri fuori dei gioiellini più essenziali, quasi intimisti (per quanto si possa essere intimisti su Tex, ovviamente), che si fanno rileggere con grandissimo piacere.

    Personalmente, pur ritenendo che le sue storie più grandi e più ambiziose siano le altre, ho un vero e proprio debole per queste storie, quasi le preferisco: perché in esse Boselli rinuncia a molti degli effetti di trame avventurose e complesse e con intrecci spettacolari, per cui è giustamente famoso, e si dimostra narratore in grado di lavorare con non minore efficacia su materiali più semplici, più realistici.

    E dai, lo ammetto: la ragione mi dice "Il passato di Carson", "Gli invincibili" e "La grande invasione", ma il cuore, al quale non si comanda, imporrà "La lunga pista" ed "Eroe per caso"; e, perché no, anche "Il fuggiasco". :D

    Concordo...Riesce a scrivere storie ambiziose e storie "semplici" ma efficaci. 😁

    Il 1/7/2020 at 10:08, virgin dice:

    Dici bene, @valerio: altro che storie per bambini scemi, in queste Boselli si dimostra sempre lo scrittore complesso e raffinato che è; addirittura, la sua capacità di delineare psicologicamente i personaggi in queste trame più semplici spicca di più, così come le sue finezze (mi viene in mente anche "Bad River", in tal senso). L'impressione che se ne ricava è che Boselli, che pure su Tex è uno scrittore molto versatile, potrebbe fare ancora più cose: queste storie mi fanno pensare che se la caverebbe alla grande anche nella tragicommedia, nel bel melodramma, senza grandi connotazioni d'avventura. Forse il suo unico limite è il senso dell'umorismo: riesce a far sorridere con gli scambi di battute fra i pards e col tempo si è affinato anche sotto questo aspetto; ma il Nizzi di una volta dal punto di vista dei dialoghi da commedia brillante rimane inarrivabile. Per non parlare di GLB, che faceva sganasciare grazie al suo gusto goliardico per le devastazioni, i vandalismi e le brutalizzazioni verbali e fisiche più esilaranti che mi sia mai capitato di vedere.

     

    Altra cosa: quando si parla di Boselli come di un autore classicamente western, io penso proprio a queste sue storie se vogliamo minori, che sembrano dei bei western degli anni quaranta-cinquanta, di quelli che duravano la loro oretta e venti/oretta e mezza. Nelle sue storie più epiche oltre al western io ci vedo anche molto poema cavalleresco, molto feuilleton francese e anche un bel po' di Salgari.

    Questa storia per me sarebbe un perfetto western classico, con Frank Harris interpretato da James Stewart.

    Sacrosante parole.. 👏👏👏

    • Grazie (+1) 1
  3. Allora...Sentendo del periodo di cacca by Nizzi nella fascia 500/600 ogni tanto pesco qualcosa.

    Questa non mi è parsa brutta.

    Colpo di scena finale (più o meno percepito), tante sparatorie, un Tex in credibile difficoltà (colpito e nel fiume), un alter ergo di Carson come spalla, una storia tragica con personaggi come il governatore Anderson, il vecchio sceriffo Elmer Daves, una città fantasma.

    Forse i cattivi non sono irresistibili però gli agguati li provano.

    Civitelli è uno dei miei disegnatori preferiti e mi è piaciuto.

    Quindi questa doppia di Nizzi/Civitelli non è da buttare seppur con i suoi limiti.

    Il 2/11/2021 at 21:24, Jim Brandon dice:

    Letta oggi questa storia: se questo è, come ha scritto qualcuno, il "fondo" toccato da Nizzi, sinceramente pensavo peggio, visti i giudizi così severi sul suo lungo periodo di crisi. 

    Intendiamoci, la storia, a parte qualche aspetto (la figura del vecchio sceriffo, ad esempio, non mi è dispiaciuta) è in sé alquanto banale nel suo svolgimento, ma Nizzi la porta avanti con indubbio mestiere, sorretto, bisogna dirlo, dai magnifici disegni di un Civitelli in stato di grazia. Nulla mi memorabile, sicuramente, ma nemmeno una storia da stracciarsi le vesti per l'indignazione. È vero: il coinvolgimento di Anderson era "telefonatissimo" ed evidente fin dall'inizio. Ma era forse meno "telefonato" dell'identità segreta del Siats, di cui abbiamo letto nel recente "Il mostro del gran lago salato"? A mio avviso no, eppure per una storia che, onestamente, per mediocrità se la gioca, a mio avviso, con questa (e non è nemmeno sorretta dal "mestiere"), non ho letto tanti giudizi così "tranchant" sulla sceneggiatura (anzi, proprio sullo sceneggiatore). Insomma, mi sto facendo l'idea che, in quache modo, le storie peggio riuscite di Nizzi vengano giudicate da molti, quasi a priori, in maniera più severa rispetto alle storie meno riuscite di altri sceneggiatori, per alcuni dei quali sembra esserci invece addirittura un "pregiudizio positivo". Non entro maggiormente nel merito per non sollevare polemiche, anche perché, essendo stato lontano per decenni dal mondo di Tex, non mi sento legato a priori a questo o a quello sceneggiatore, se non, per ragioni "sentimentali" al grande GLB.  Mi ritengo insomma neutrale nel giudicare, non sentendomi parte di nessuna "tifoseria".  Poi,  chiaramente, ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze.

    Certo è che Nizzi, tra tutti gli autori di Tex, mi sembra quello che maggiormente divide i giudizi tra estimatori e detrattori.

    Anche io mi aspettavo peggio...

    Però vuoi i personaggi, vuoi i disegni di Civitelli, vuoi l'azione, la storia non è da buttare. Vista anche alla luce di alcune ultime storie sulla regolare.

  4. Allora...Non ricordo minimamente l'originale di GLB (è in libreria e non lo leggo da secoli) quindi non posso fare paragoni.

    Detto questo, a pelle e dopo la prima lettura, gradisco molto di più quando Boselli può avere massima libertà.

    In questa storia ho "sentito" un po' di freno a mano tirato e quindi si legge, i disegni di Ghion inoltre mi sono piaciuti, ma alla fine sono rimasto con ancora "fame".

    Le storie del Bos mi saziano, questa no e a visto che è un adattamento/remake di un qualcosa di GLB probabilmente il motivo è questo.

    Farò una seconda lettura sicuramente e vedremo.

     

     

  5. Allora...Ho letto due volte a stretto giro questa storia. Non mi capita quasi mai ma la prima lettura  mi ha preso tanto perché ero incalzato e coinvolto dagli eventi. Nella seconda lettura ho "assaporato" i personaggi, i dialoghi e le scene.

    Boselli si conferma il mio autore preferito (naturalmente non esente da difetti e naturalmente certe sue storie non mi hanno convinto), per lo stile, per la coralità, per la creazione di tanti personaggi coinvolgenti. Questi personaggi sono sia in prima linea (Bronco, Langdon) che dietro le quinte (padre Esteban, Manchas, Donner). Personaggi incisivi con poche (o molte) battute, ben definiti. Poi la gestione dei pards... Kit il protagonista, Tiger sempre su pezzo, Carson che chiude il conto con i veri rapinatori e Tex che chiude i conti.

    Questa storia è a metà strada per me tra le vette e le storie discrete di Boselli.

    Font sicuramente ha un tratto caratteristico ed efficace, però non sarà mai tra i miei disegnatori preferiti (tipo Marcello) e questo un po' ha "penalizzato" la storia.

    Comunque lettura molto soddisfacente. :-)

    • +1 1
  6. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Magic Wind dice:

     

    La storia migliore delle due è quella di Nizzi, il che è tutto dire, visto che sembra una specie di barzelletta, o una presa per i fondelli dei lettori.

     

    In pratica il nostro scrive una storia il cui soggetto potrebbe stare comodamente nel retro di un biglietto del tram, la riempie di scambi di battute spiritosi alternati a pagine mute con gente che cavalca o che sta appostata con il fucile e si inventa la figura del ranchero con 4 figli maschi per reiterare per 4 volte lo stesso identico schema narrativo (Tex che prima distrugge il ranch a uno dei figli, poi la miniera a un altro, poi la banca a un altro ancora…). Quindi scontro finale dove i nostri fanno fuori tutti e via verso nuove avventure. La storia è tutta qui.

     

    Il bello è che nonostante il canovaccio inesistente la sceneggiatura FUNZIONA e alcuni battibecchi tra Tex e Carson sono davvero DIVERTENTI (tempo addietro, mi pare nel thread de La tigre nera, si discuteva di Nizzi come grande autore comico, i tempi giusti secondo me ce li ha). Trovo perfettamente comprensibile perché Nizzi abbia ancora tanti estimatori: trame di nessuna difficoltà leggibili a cervello spento, sceneggiature dal page turning molto veloce e con un certo brio (senza esagerare perché i lettori di Tex sono tutti molto anziani), uso smodato di cliché e situazioni riconoscibili, pards sempre centrali all’azione e dialoghi brillanti. La formula del successo è tutta qui.

     

    Quello che non funziona assolutamente sono gli sgorb… i disegni di Torti. Ora, non capisco davvero come si possano paragonare a Ticci o Fusco, ma per me non sono minimamente presentabili in una testata con il marchio Tex. Graficamente trovo che quest’albo sia uno dei punti più bassi di sempre della serie (Fernandez e Laurenti erano meglio). Se gli scenari sono ancora ancora accettabili, le figure umane, tralasciando gli illustri paragoni di cui sopra, a me hanno ricordato quelle di Bruno Bozzetto in West and Soda. Torti probabilmente non è mai stato arruolabile su Tex, nemmeno al suo livello migliore, e questa storia per me è sicuramente il suo lavoro peggiore.

     

    Velo pietoso anche sulla storiella di Serra, che spreca in un mare di noia e deja vu quello che potenzialmente poteva essere un buon soggetto, realizzando, come sempre, una storia piatta, amorfa, con i protagonisti che potrebbero benissimo essere quelli di qualsiasi altra serie e non cambierebbe nulla. Disegni di Mandanici troppo rigidi e ingessati, non adatti a Tex.

    Allora...Non concordo sui disegni. Però sulla sceneggiatura concordo. Poi uno alterna storie così a quelle più ambiziose del Bos ad esempio. 😉

  7. Adesso, Angelo1961 dice:

    Non so, sarò di bocca buona, ma a me la storia di Nizzi non è dispiaciuta. Leggerne così... 

    Certo, non si avvicina neanche un minimo ai capolavori che sforna Boselli senza (apparente) fatica, ma è molto di più di quanto si può leggere, per esempio, in Zagor!

    Un cattivo violento e arrogante, un Tex che prima lo umilia e poi lo elimina senza tentennamenti, senza rischiare nulla, senza creare apprensione 

    nel lettore che si sente sicuro e rassicurato. QUESTO E' TEX!!!

    Poi Kit, Tiger e Carson dicono la loro. Cosa che per me non guasta mai...😉

  8. Contiene SPOILER

     

     

    Allora...Un Maxi per me soddisfacente.

    La prima, e più corposa, storia è del vecchio mestierante Nizzi. Trama classica (signorotto locale più quattro figli, i pards richiamati da un vecchio ranger) ed elaborazione classica. Al netto di una trovata troppo telefonata ( il rapimento della figlia), ci sono sparatorie, discreti dialoghi e siparietti. I quattro pards sono tutti protagonisti e se la cavano egregiamente. Ci sono esplosioni, spioni, cazzotti etc. I disegni di Torti, seppur un po' troppo macchiettisti per i miei gusti, non fanno troppi danni e la lettura scorre fluida. Mi ha regalato un'oretta sfiziosa e rilassante.

     

    La seconda storia con il soggetto di Civitelli e la sceneggiatura di Serra è più ambiziosa. Prova a dare un tocco esoterico però resta a metà strada tra il troppo scontato e il non spiegato. Gli spiegoni a volte possono stonare ne avrei apprezzato uno piccolo in questa occasione. Piccola sbavatura però non così pesante. I disegni della Mandanici non sono malaccio.

    Comunque globalmente Civitelli, Serra e la Mandanici non mi sono dispiaciuti. Si poteva forse osare ancora di più.

  9. Allora...Roi mi piace molto come disegnatore, l'ho conosciuto con Magico Vento, e con il suo tratto inconfondibile ha dato un bel contributo a questo Texone. I vari personaggi (il principe Florian, l'assassino Vladar , Zaira la zingara) sono stati disegnati in modo accattivante da Roi. Qualche volto di Tex e Carson ogni tanto troppo "sfumato" ma è un fatto di stile e non mi ha disturbato molto. Ruju ha creato una vicenda che potesse esaltare il disegnatore. I soliti colpi di scena da Ruju, alcuni riusciti altri meno. Comunque la storia mi ha tenuto, ho finito il Texone in un giorno e lo sceneggiatore sardo ha fatto il suo. Carson se la cava nonostante venga ferito, qualche sparatoria non gestita in modo esaltante, comunque al netto di un paio di sbavature mi è piaciuto il Texone di Ruju e Roi. Un 7 pieno.

  10. Il 22/7/2012 at 13:13, Leo dice:

    Faccio mie le parole soprattutto del Colonnello Jim Brandon, parecchi post fa, e alcuni passi dell'intervento di Virgin, in un post più recente (anche se ho trovato le parole di Virgin un p? eccessive: si vede che ti autocompiaci a scrivere, Virgin. Dici che l'artista è vanitoso, e tu lo sei senz'altro, ma fai bene ad esserlo! Scrivi davvero troppo bene: complimenti!)

    Ritornando alla storia, se quoto i due interventi sopra citati, è perchè questa storia non mi ha "trasmesso". Mi rendo conto anch'io che è una storia di pregio, e tra l'altro è ben realizzata. Lo stesso Virgin non ha nulla da eccepire dal punto di vista tecnico, ed anzi trova agghiacciante "una grammatica (perfetta) che nulla esprime".
    Qui mi discosto un p?, perchè "agghiacciante" mi sembra troppo forte. La grammatica è perfetta perchè l'autore sa il fatto suo e "conosce alla perfezione le regole del gioco" (come dice Carson a Lena nella capanna di quest'ultima: non c'entra niente, ma mi è venuto in mente e lo riporto :P); poi, al di l' del mestiere, che c'è senz'altro e ci mancherebbe, non sempre un'opera creativa riesce a trasmettere quel quid in più, di intangibile e immateriale, come un'emozione.

    Ma anche questo è opinabile, e riprova ne è che questo Texone a molti è piaciuto, ed alcuni lo considerano un Capolavoro. Quindi, alla grammatica perfetta si aggiungono le emozioni che pure questa storia è riuscita a suscitare in molti. Poi, non si può accontentare sempre tutti, soprattutto un pubblico come il nostro, vario, sempre attento e sempre pronto ad essere perplesso su tante cose (io per primo, che sono un grande rompi...).

    Da rompi, dico quindi che questa storia non mi è piaciuta granch?. Non è (solo) l'ambientazione, troppo lontana dal mio amato Ovest, n° le per me intollerabili "mefistate" di Rayado (che blocca le pallottole, ipnotizza il ragazzo, comunica a distanza attraverso gli ologrammi di due spaventosi serpenti... io proprio non ce la faccio a vedere 'ste cose: sarà un mio limite, ma non posso farci niente). E' proprio che non mi ci sono innamorato, di questa storia e dei suoi personaggi, non è scattata l'alchimia, e non so bene perchè.

    Andando in Off topic, Don Fabio dice che in Boselli ci vede un quid barocco. Boselli non è sempre "semplice" da leggere, nel senso che le sue trame sono spesso complicate, e tendono spesso al colpo di scena, tanto che a volte si ha la sensazione che voglia stupire a tutti i costi. Le volte che non gli riesce, questo suo essere barocco salta subito agli occhi, e può infastidire. Le volte che invece gli riesce, sforna cose sublimi. E allora, io dico che Boselli ci deve provare sempre, a rischio di sbagliare.
    Facendo una metafora calcistica, un giocatore che sa fare i dribbling e li prova spesso, sbaglia più di uno che non ci prova mai. Ma, se i dribbling sono nelle sue corde, è giusto che ci provi, perchè le volte che gli riescono (e non saranno poche, se è bravo a farli), d' spettacolo, emoziona, salta l'uomo e va in goal. Poi, se sbaglia, pazienza: ci ha provato. E ci deve provare sempre, perchè la gioia negli occhi e la sensazione di libertà di un dribbling che ti fa volare verso la porta (penso a una vecchia azione di Weah in questo momento) è molto meglio di una prestazione senza errori, ma piatta e scialba. Ordinata, pulita, ma che non trasmette nulla. Spesso Boselli ordinato non ?, fa saltare le carte all'aria e rende tutto più difficile, ma è l', in quell'esperimento, che può nascere, come difatti spesso è nato, il Capolavoro.

    È ambizioso...E deve continuare così😉

  11. Allora...Non è epico come Patagonia però I ribelli di Cuba si difende egregiamente.

    Boselli su soggetto di Nolitta porta Tex dentro la Storia e quindi si fanno operazioni così non è semplice. Le gabbie degli eventi possono essere limitanti però il nostro Borden di solito le sfrutta e non le subisce.

    Stavolta ha sfruttato alla grande (fatta eccezione per alcuni volti di Tex) le matite e le chine di Orestes Suarez. La natura di Cuba tra mare e foreste, le varie etnie che la popolano, manna per il disegnatore cubano.

    Come al solito Boselli mette sul piatto personaggi come Serrano e Rayado che rubano l'occhio senza dimenticare quelli "minori" (Alonso), fino ad arrivare al maggiordomo Etienne. Una carrellata di personaggi funzionali e non messi su carta come sfondo.

    Poi rivedere Tex e Montales insieme immersi nell'avventura non ha prezzo.

    Lettura molto soddisfacente a caldo ma ne gusterò una seconda lettura tra un anno (come faccio con Patagonia).

     

     

  12. <span style="color:red">6 ore fa</span>, juanraza85 dice:

     

    La figura del "profeta", inteso come leader carismatico che viene talvolta più o meno sottilmente manipolato da altri, è in generale piuttosto ricorrente nella letteratura o anche nel cinema, in quanto piuttosto versatile.

    Sicuramente...Speravo Nolitta la sviscerasse di più.

  13. Allora...Finalmente recuperato questo classico...Soddisfatto della storia messa in scena da Nolitta e rappresentata da Fusco. Partendo dal disegnatore, l'ho trovato diverso dal Fusco maturo, il tratto era in evoluzione ma comunque mi è piaciuto. Passando alla sceneggiatura di Nolitta...Al netto di alcune trovate fuori dai canoni (Tex che invoca le ballerine) e di qualche batosta in più (però Tex deve sudare un po' per vincere), la storia dei due cugini (il profeta e il cagnaccio), di Donovan (ribelle, traditore, idealista), dei trappers in rivolta e degli indiani "abbindolati" da Roger è stata sfiziosa.

    Avrei gradito un maggior approfondimento sul "profeta" però Nolitta ci ha portato avventura, azione, sentimenti e tragedie sulla poltrona(o divano) di casa. Mai visto un Jim Brandon così sul pezzo, divertente il personaggio del trapper Soublette.

    Chissà se qualche personaggio sarà (o è stato) ripreso...

    Lette le opinioni di altri del forum...Mmm...È oggettivo che la storia è stata gradita da molti votanti (questo non vuol dare patente di oggettività ma semplicemente "contare" i voti). È secondo me chiaro che ci siano scene forzate di Tex (ballerine) e scelte discutibili (Tex al palo per tanto).

    Il personaggio di Donovan non l'ho trovato "sbagliato" come @Leo ad esempio ma sicuramente non ai livelli di quelli Boselliani da lui citati.

    Un giorno farò una seconda lettura...

    Ora continuo a studiare il Tex di Nolitta...😅

  14. I voti ,che non ci sono più, davano il sentiment dei partecipanti alla discussione.

    Ad occhio e croce siamo un nutrito gruppetto di soddisfatti (dal 6,5 in poi), due molto critici, ed un paio sul 6 scarso.

    Accontentiamoci...Poteva andare peggio😅

     

    Ora tocca a Borden...Vedremo

  15. Allora...Il recupero delle vecchie storie continua...I punti di forza per me di questa breve opera di GLB e Ticci sono i dialoghi tra Tex e Carson, i meravigliosi pennelli del nostro toscano e un finale sfizioso.

    I difetti stanno nella pochezza degli avversari soprattutto.

    Quindi storia godibilissima e Ticci sugli scudi.

  16. <span style="color:red">8 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    O spesso non accorgersene proprio.Com' é il mio caso. Datemi pure del fesso,ma così sono riuscito a godermi tantissime storie che altri invece non hanni gradito.Quindi preferisco rimanere " cieco".

    La visione romantica...Ti approcci ad ogni storia con speranza.😁

    Comunque ho recuperato circa 80 numeri di Tex di varie fasce(100/200/300/500 più 5 Texoni) e sono molto emozionato.😉

    Anche per la fascia 500...😅😁

  17. <span style="color:red">39 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Articolo che mi ha fatto un po'... girare le scatole.

     

    Non per l'articolo in sé, che anzi mi segnala una cosa che non avevo notato, ma appunto per quello che segnala: la sistematica SOSTITUZIONE di copertine di Villa alle copertina "classiche" di Galep... 

     

    05%20quartiere%20cinese.jpg

     

    E lo fanno persino quando si ristampano le storie classiche dello stesso Galep!

     

    04%20Montales.jpg

     

    Che senso ha?

     

    Villa è un bravissimo copertinista e siamo stati fortunati a trovare un simile sostituto per Galep, ma la sostituzione ha una DATA PRECISA: il momento in cui le storie iniziano ad uscire in prima edizione con le sue copertine! Quindi va benissimo la copertina di Villa per "il Passato di Carson", ma che senso ha usare la sua copertina per "Montales" che raccoglie tutte storie disegnate da Galep?

     

    la nuova direzione della Bonelli è convinta che i bambini che stanno comprando Tex a frotte si trovino spiazzati a vedere una "strana" copertina di un certo Galep al posto di una di Villa?

     

    O si sono tanto fissati sull'idea dell'avere "una immagine unica" di Tex che vogliono cancellare le vecchie copertine di Galep, non abbastanza "moderne"?

     

    O forse, più semplicemente... sperano che i lettori che hanno già quelle storie si ingannino e ricomprino lo stesso volume con una copertina diversa?  :lol:

     

    Bah, comunque, contentissimo di avere quelle storie in originale, con le storie originali. per le ristampe mi compro l'anastatica settimanale, pur con i suoi errori mi dà molta più fiducia di questa direzione Bonelli...

     

     

    Sarebbero domande da porre agli addetti ai lavori della Bonelli...

  18. Critiche portando esempi, postando vignette, facendo capire il proprio punto di vista come lettore lo trovo interessante.

    Leggo sempre i post di autori come @Diablero ad esempio perché ti danno una prospettiva diversa.

    Sui toni e su certe espressione usate in passato (non remoto) in relazione ad autori e ad altri utenti ci sarebbe molto da ridire (ed è stato già detto).

    Poi è bello discutere, il sale del forum è anche questo, portando le proprie visioni. Siamo lettori diversi, con sensibilità diverse, background culturali diversi e gusti diversi.

     

    Certo è che approcciarsi in edicola ad ogni uscita di Tex in un certo modo non aiuta. Io spero sempre in una storia coinvolgente ogni volta, ogni singolo giorno. A volte gli autori ci riescono altre volte no.

    Dopo più di 700 numeri e alla mia età (42) anni forse è già tanta roba per me...

    • +1 4
  19. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Doudou dice:

    SPOILER

     

    Sul finale Big Frank viene accoltellato, ma su un fianco se la vista non m'inganna. Poi cade nell'acqua gelida. Questo potrebbe far sì di diminuire il tempo di dissanguamento. Sequel?

    Speriamo di no...Mi devo ancora riprendere da Ciro l'Immortale....😒

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.