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Diablero

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  1. Diablero

    [134] Gli Sterminatori

    Oggi stavo leggendo vecchi articoli nel sito "Baci e Spari" (che prima o poi dovrò trovare il tempo di esplorare completamente, ma c'è troppa roba...), e ho trovato la cronaca di un incontro con Galep in cui spiega un po' la storia de "Gli Sterminatori": https://www.baciespari.it/comune/?ID=444 (questa ovviamente è la versione di Galep delle motivazioni della mancata pubblicazione del volume, anzi è un resoconto di altri su quello che avrebbe detto, anche se sono tutti in buonafede sono sempre interpretazioni individuali di interpretazioni individuali. Ma in ogni caso fa capire con che amarezza Galep nel 1971 prese la decisione dell'editore. Vero che poi fu pubblicata in volume di grande formato "La conquista del West", ma solo nel 1986, quindici anni dopo ("Condor Pass" è del dicembre 1971) Sulla conclusione affrettata (che "dimentica" tutti i crimini dei cacciatori di bisonti) credo che, abbandonato il progetto del volume, Bonelli l'abbia semplicemente voluta chiudere in fretta (con quell'impaginazione non era adatto alla serie regolare) e nelle poche pagine che gli rimanevano per arrivare a fine albo. Concordo con Galep che comunque non basta l'impaginazione "sbarazzina" a dire che è la sua storia migliore. Purtroppo, era già iniziato il suo lento declino, non so se stava già avendo i primi problemi agli occhi ma in ogni caso aveva perso la mano eccezionale degli anni precedenti (lo diceva anche lui, che produrre tutte quelle tavole di Tex gli aveva "rovinato la mano"). Per me il Galep migliore, quello che si vede purtroppo solo in Occhio Cupo e nelle copertine degli albi d'oro, è quello degli anni 50, quando aveva la possibilità di dedicarci più tempo, e quello de Il Figlio di Mefisto dove usa incredibilmente il "mestiere" acquisito per darci una sua versione "gotica" raramente vista prima P.S.: sono anche d'accordo sulla sua opinione sul colore: Galep. Io ho fatto i colori di questa storia qui… ecco “La conquista di Tex” (Galep pronunciava “Tex” tèchese)…….. l’ho dedicata a mia moglie. E qui c’è tutta la storia, vede… a me però piaceva in bianco e nero, l’originale in bianco e nero. D. Anche a me. Galep. È vero? D. sono più belli i disegni in bianco e nero… A questa mia affermazione, mentre siamo di spalle alla telecamera intenti a guardare il volume, si vede Galep girarsi verso il sottoscritto e sussurrare con soddisfazione: “Sono i migliori”.
  2. Il thread sulla storia completa "I ribelli del Canada" è questo: https://texwiller.ch/index.php?/topic/572-203207-i-ribelli-del-canada/ Qui parliamo della singola scena, avulsa dalla storia in cui si trova.
  3. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Non so se è già stato citato nel thread (troppo lungo leggersi tutti gli interventi) ma ecco il giudizio del grande GL Bonelli su questa storia, preso da una intervista che gli fecero Marcheselli (futuro direttore Bonelli, ma all'epoca ancora fanzinaro) e Spiritelli su "Fumo di China", credo nel 1981, e che è stata riportata qualche anno fa da Baci e Spari" ------- A proposito di Fernando Fusco, per i tre episodi disegnati da lui, Caccia all’uomo, Mingo il ribelle e Il giudice Maddox, si dice che i testi non siano suoi, è vero? Sì, sì, li ha fatti Sergio, mio figlio. Io poi gli ho corretto i dialoghi. Che cosa volete... ogni tanto, quando non ce la faccio più, lui scrive qualche racconto. Ma sa che il suo modo di parlare i personaggi è differente (il modo di parlare, non l’azione) e così mi manda i testi da rivedere e io glieli cambio quasi completamente. Come mai non li ha fatti lei? Ma perchè non ho il tempo! Mi sembra che quasi tutti quelli che non ha scritto lei li ha disegnati Fusco, sbaglio? Sbaglia. Io ho scritto dei testi per Fusco (basta ricordare L’idolo di smeradlo e l’avventure recente della setta satanica, Il marchio di Satana), così come mio figlio Sergio ha scritto per Ticci, Letteri, Nicolò e lo stesso Galleppini (El Muerto e Cruzado). Comunque, la collaborazione fra me e Sergio ha dato spesso buoni frutti. Anche nei Ribelli del Canada? Quello è una vaccata di racconto. Abbiamo notato che in quei racconti c’è la stessa struttura narrativa del Zagor... Se n’è accorta altra gente. E pensare che quando Sergio ha cominciato a scrivere Zagor, dopo due o tre numeri mi aveva chiesto di continuarlo io. Gli ho scritto due o tre episodi di Zagor completi, dopodiché gli ho detto che non potevo fare l’uno e l’altro fumetto, così ha continuato lui. Ma le cose che scrive non le condivido tanto. Ma lui si rivolge ad un pubblico più giovane. Sì, ma dice lo stesso cose un po’ sconclusionate.
  4. Qui ci sarebbe da fare un altro sondaggio: "smemorato, o disonesto"? Decidete voi, visto che a fare il confronto, mica ero stato io... E, sì... Lungi, ovviamente! Nel mio piccolo, rivedere continuamente queste "tattiche", in continuazione, post dopo post, spingerebbe ME a mollare il forum, figurati borden...
  5. E torniamo, per fare bassa retorica da forum, a impostare il discorso come "scegliere fra Borden e Diablero". Che non è MAI stata la questione (nella discussione che ha portato Borden a mollare - spero solo temporaneamente - il forum eravamo DALLA STESSA PARTE) Ma ##### ###, è davvero così tanto difficile discutere onestamente senza questi trucchetti di bassa lega? E ricordare che i "Nolittiani ad oltranza" sono sempre stati CONTRO Borden quando diceva le cose, EVIDENTISSIME, che dico io in questo thread, non è voler "fare l'avvocato", è semplicemente riportare i fatti concreti, che tutti abbiamo visto più volte, al posto dei fumosi attacchi velati di chi vuole "approfittarsene" per arruolare gli assenti per le proprie "crociate", anche se quando erano presenti invece venivano attaccati nella stessa maniera dalle stesse persone... (ormai mi aspetto di vedere Borden arruolato persino fra i nizziani, accusando chi critica l'ultimo video di Guarino e Nizzi di averlo mandato via...)
  6. Anche questa, scusa, è una mistificazione della realtà, il voler far credere che se ne sia andato per le "troppe critiche" alle sue storie.. è una bella storia da raccontare per chi vorrebbe meno critiche alle storie nuove, solo che non ha alcun contatto con la realtà, che si può semplicemente osservare, con la massima evidenza, semplicemente guardando gli ultimi post di borden... https://texwiller.ch/index.php?/profile/23-borden/content/ È semplicissimo leggere in fila i suoi ultimi post, e vedere in che thread si arrabbiato e di fronte a quali discussioni. Che senso ha inventarsi "storie alternative" per attaccare altri utenti nel forum? (e oltretutto in una discussione sul Tex di Nolitta, su cui è altrettanto facile cercare cose postate da Borden che dicono cose molto analoghe a quelle che dico io... e allo stesso modo Borden quando ne parlava veniva attaccato da gilas2 e da altri sempre armati dei "sondaggi"...)
  7. Dimentichi che è stato gilas2 in primis che ha basato tutta la sua filippica nel thread di partenza su "I SONDAGGI DANNO RAGIONE A ME, QUINDI NON C'È NULLA DA DISCUTERE E VOI CHE CRITICATE LA SCENA SIETE SOLO DEGLI SCASSAMINCHIA, INCHINATEVI DI FRONTE AI FATTI, I SONDAGGI MI DANNO RAGIONE!!!!" Come ci discuti con uno che dice che discutere è da "scassaminchia" perchè ha ragione comunque lui, "lo dice un sondaggio"? Facendo vedere che non è vero, no? Ti invito a guardare il mio "storico" di messaggi in questo forum. Ho postato quasi TREMILA messaggi in diversi anni di presenza. E questo è il PRIMO sondaggio che ho impostato (e infatti ho fatto qualche errore non sapendo come si faceva). Perché mi piace ARGOMENTARE, non appellarmi al "voto popolare". Qui non "pretendo di avere ragione". Sto semplicemente RISPONDENDO a qualcuno che HA PRETESO DI AVER RAGIONE (e non è la prima vollta, anche per questo mi sono girate le scatole) storpiando il senso dei sondaggi del forum invece di argomentare. E, scusa, mi sta sulle scatole anche vedere ribaltata completamente la realtà di come si è svolta la discussione e di chi sostiene cosa, nel tuo post.
  8. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Infatti, in pochissimi anni le vendite dimezzarono. Sono cioè più quelli che avevano smesso che quelli che avevano proseguito. E anche quelli che proseguivano in genere non erano contenti (io smisi credo ad ogni storia di Nolitta per alcuni anni, poi dopo un po' ritornavo). Come ho scritto nel thread sul Disertore, non si può capire come mai un autore comunque diversissimo da GL Bonelli come Nizzi sia stato unanimemente accolto come il "salvatore della patria" quando arrivò, senza capire a che punto Nolitta aveva stravolto Tex (e proprio l'accoglienza positiva praticamente di tutti a Nizzi fa capire quanto poco fosse gradito Nolitta, anche se non firmava le storie e la maggior parte dei lettori erano probabilmente convinti che GL Bonelli fosse impazzito...)
  9. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Stavo riflettendo su una cosa, stamattina, visto che questa discussione mi ha fatto tornare in mente quel periodo in cui Nolitta stava massacrando Tex, e il crollo dei lettori... All'epoca non c'era ancora Dylan Dog e il boom successivo (quindi, non solo mancavano le vendite di Dylan Dog, ma anche quelle "trainate" da Dylan Dog tipo Nathan Never o Nick Raider). A tenere su la Bonelli era il solo Tex (Zagor e Mister No vendevano ancora abbastanza, ma a quei tempi il punto di pareggio delle varie serie era molto più elevato, mi pare fosse sulle 50.000 copie, e solo Tex era molto sopra quella cifra). E le vendite di Tex stavano precitando (Sergio Bonelli disse una volta in TV che stava perdendo il 10% dei lettori all'anno, cioè in 10 anni di quel passo praticamente chiudeva la casa editrice) Eppure... scriveva un Tex come questo. Ora, io non sono uno sceneggiatore, e nemmeno uno scrittore. Non so quanto sarebbe stato difficile, per Sergio Bonelli, fare un Tex più accettabile. Però, da profano... penso che se mi mettessi a sceneggiare Tex, la maggiore difficoltà l'avrei proprio CON LO SCENEGGIARE. Proprio con il "mestiere". Con le idee, e con il metterle su carta in maniera professionale. Cose per cui Sergio Bonelli evidentemente non aveva problemi. Qui ha l'idea, ha i nemici, ha la capacità "tecnica" di scrivere la sceneggiatura. Perchè non è capace di scrivere un Tex che non sia uno sbruffone o un gradasso? (o, successivamente, un incapace)? Era davvero così "istintivo" nello scrivere? Stava perdendo il 10% dei lettori all'anno. Per l'epoca, credo fossero più di 50.000 lettori ogni anno, non i 5.000 attuali. OK, di certo non sarebbe rimasto povero (lo diceva lui stesso che aveva investito saggiamente i soldi guadagnati e che la chiusura della casa editrice non l'avrebbe mandato in rovina), ma altrettanto certamente, amava fare l'editore (altrimenti avrebbe venduto la Bonelli da tempo) E a quell'epoca, prima del boom di Dylan Dog, le vendite stavano precipitando al punto che le stavano provando davvero tutte (persino le riviste di cruciverba, i fumetti americani di Indiana Jones, i fumetti del Drive In, le riviste tipo Monello e intrepido). Le stava provando tutte... ma NON scrivere un Tex meno snaturato? Boh, davvero, non capisco. Forse sarà perchè appunto non mi rendo conto di che "fatica" sarebbe stata imitare di più lo stile di un altro. Ma d'altro canto, nessuno gli chiedeva di scrivere DAVVERO con lo stile di GL Bonelli, i suoi dialoghi non potevano rimanere "nolittiani"... ma con un Tex meno snaturato?
  10. Eh, ormai è tardi, i messaggi si possono editare solo per pochi minuti... le due risposte rappresentano perfettamente come vedo io le due risposte, ma se chi vota vuole aggiungere nei commenti una formulazione differente che lo rappresenta meglio, non c'è problema. La questione però rimane binaria, è un sì o un no. (quindi anche la risposta di pino1980 per me è un "no, non è da tex", l'importanza relativa della scena nella storia è una questione diversa)
  11. Questo sondaggio viene dai post post di gilas2 nel thread su "i ribelli del canada", a partire da questo in avanti: https://texwiller.ch/index.php?/topic/572-203207-i-ribelli-del-canada/&do=findComment&comment=200376 Quoto le parti rilevanti dai post di gilas2 per chi non ha voglia di rileggersi tutto: primo post: -------- Una cosa sono le opinioni, a cui ognuno ha diritto, ed un'altra cosa sono i fatti. La storia è stata votata da 63 utenti del forum 15 hanno votato 10 15 hanno votato 9 10 hanno votato 8 Quindi 40 votanti su 63 (due su tre, in pratica) l'hanno considerata ottima se non eccellente Probabilmente ha una media tra le più alte di tutti i 75 anni di Tex Dei restanti 23, solo 2 (due) han dato meno di 6 Poi uno si può pure attaccare ad una singola scena, ma farà probabilmente parte di quei suddetti sopra quattro (ma anche tre) scassaminchia cercapelinelluovo a cui non va mai bene niente. I fatti dicono ben altro. --------------------------- In mezzo fra questo e il post successivo e anche dopo, diverse persone che avevano dato un buon voto alla storia (e quindi "arruolate a forza" da gilas2 fra chi ritiene quella scena perfettamente texiana) hanno cercato, vanamente, di spiegargli che un conto è il voto COMPLESSIVO alla storia, un conto a quello scena per scena, e che le due cose non sono equiparabili (aggiungendo esplicitamente che hanno dato un buon voto alla storia ma la scena gli pare sbagliata) imperterrito come un paracarro, gilas2 non li ha manco tolti dai suoi totali, ha continuato a usarli come "prova" che la scena è texxiana: secondo post: ----------------------------- No, per la precisione sono 61 su 63 che hanno votato che han dato almeno la sufficienza. 40 l'hanno trovata da ottima (voto 8) ad eccellente (voto 9) e persino capolavoro (voto 10). Solo due l'hanno 'bocciata'. Fatti, non pareri e nemmeno opinioni. ---------- Questa è stata la mia risposta: -------------------------------------- Temo che tu abbia qualche problemino con il vocabolario... il "giudizio", essendo SOGGETTIVO, è composto della stessa materia delle "opinioni". Quello che chiami "fatto", oltre al fatto che è completamente traviato e stravolto dal tuo "appropriartene indebitamente" (dire "questa storia mi è piaciuta" non vuol dire, come ritieni, "gilas2 ha ragione in tutto", mi dispiace, fai un sondaggio su "gilas2 ha ragione su quella scena" se vuoi avere i VERI voti, altrimenti io domani dico che i voti di Miss Italia danno ragione a me, siamo su quel livello...), sono semplici OPINIONI. "Caio pensa che la terra è piatta" NON equivale al FATTO "la terra è piatta". È un OPINIONE. E puoi strillare quanto ti pare, per darti ragione, che "Caio che dà voto 7 alla storia indica come un FATTO che quella scena è perfettamente Texiana", ma questo non rende la cosa vera. E nemmeno la rende meno una perfetta corbelleria. Non capirlo, indica un pessimo rapporto con la realtà... Io in compenso HO POSTATO L'ALBO STAMPATO. Quello è un FATTO. E la tua "idea" strampalata che 40 persone che dicono che la storia COMPLESSIVAMENTE gli sia piaciuta rendano un FATTO OGGETTIVO che quella scena sia texiana, è ancor peggio di un opinione: è una colossale corbelleria, ridicola e risibile, basata su stravolgere opinioni che non si sanno capire. io ho postato i FATTI, oggettivi, verificabili da CHIUNQUE. Non corbellerie basate su idee strampalate su "quello che dice la gente". E, so di darti un terribile dolore, ma la terra non è piatta. Anche se ci sono più di 40 persone che lo pensano. (ma davvero siamo arrivati a questo punto? Del dover stare a spiegare cose così banali? Ma che fa la scuola al giorno d'oggi, insegna che il risultato di 2+2 si stabilisce con i sondaggi?) ---------------------------------------- Ma poi mi è venuta un idea, su quello che avevo appena detto: gilas2 si "appropria", indebitamente, della risposta ad una domanda (il giudizio COMPLESSIVO sulla storia) come se fosse la risposta ad una domanda DIVERSA ("Gilas2 dice cose sensate?") Ma cosa ci impedisce di fare direttamente la GIUSTA domanda, e vedere i risultati VERI? Questa è la sequenza nell'albo: ----------------------- Ecco un prepotente, in un albo di Tex: Chiunque abbia letto anche un solo albo di Tex precedente a quelli scritti da Nolitta, sa cosa aspettarsi adesso: che Tex prenda il prepotente per il bavero e inizi a sbatacchiarlo come un tappeto. Tex ha sempre odiato i prepotenti, e funziona come la "vendetta dei deboli", facendo sentire al prepotente di turno come si sentivano le loro vittime. Ma non questo Tex: Il Tex di Nolitta, nelle sue prime storie, è un odioso prepotente, quindi si unisce naturalmente ai prepotenti. Se questo per voi è Tex... La domanda quindi è: IN QUESTA SCENA, TEX SI COMPORTA "DA TEX"?
  12. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Temo che tu abbia qualche problemino con il vocabolario... il "giudizio", essendo SOGGETTIVO, è composto della stessa materia delle "opinioni". Quello che chiami "fatto", oltre al fatto che è completamente traviato e stravolto dal tuo "appropriartene indebitamente" (dire "questa storia mi è piaciuta" non vuol dire, come ritieni, "gilas2 ha ragione in tutto", mi dispiace, fai un sondaggio su "gilas2 ha ragione su quella scena" se vuoi avere i VERI voti, altrimenti io domani dico che i voti di Miss Italia danno ragione a me, siamo su quel livello...), sono semplici OPINIONI. "Caio pensa che la terra è piatta" NON equivale al FATTO "la terra è piatta". È un OPINIONE. E puoi strillare quanto ti pare, per darti ragione, che "Caio che dà voto 7 alla storia indica come un FATTO che quella scena è perfettamente Texiana", ma questo non rende la cosa vera. E nemmeno la rende meno una perfetta corbelleria. Non capirlo, indica un pessimo rapporto con la realtà... Io in compenso HO POSTATO L'ALBO STAMPATO. Quello è un FATTO. E la tua "idea" strampalata che 40 persone che dicono che la storia COMPLESSIVAMENTE gli sia piaciuta rendano un FATTO OGGETTIVO che quella scena sia texiana, è ancor peggio di un opinione: è una colossale corbelleria, ridicola e risibile, basata su stravolgere opinioni che non si sanno capire. io ho postato i FATTI, oggettivi, verificabili da CHIUNQUE. Non corbellerie basate su idee strampalate su "quello che dice la gente". E, so di darti un terribile dolore, ma la terra non è piatta. Anche se ci sono più di 40 persone che lo pensano. (ma davvero siamo arrivati a questo punto? Del dover stare a spiegare cose così banali? Ma che fa la scuola al giorno d'oggi, insegna che il risultato di 2+2 si stabilisce con i sondaggi?)
  13. Diablero

    [GIOCO] Come finirà la storia di Tex?

    Fai un riepilogo/schemino delle varie puntate!
  14. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra

    Robin Wood è la quintessenza dell'autore "popolare" e "seriale". Se vai a leggere tutta la lunghissima storia di Dago, per migliaia e migliaia di pagine, vedi che trovi quasi sempre situazioni già viste, personaggi appartenenti a certi "tipi" molto... "tipici" (quante migliaia di ragazze belle e ribelli che poi si innamorano di Dago si sono viste?). Eppure sempre con gli stessi ingredienti, ogni volta la zuppa e buona. Basta cambiare qualche accostamento, qualche dettaglio, l'ambientazione, e poi alla fine anche se tutto è identico è passato tanto tempo in una saga quarantennale che chi se lo ricorda? Questa riproposizione fissa di elementi costanti viene considerata da una certa critica snob e superficiale l'essenza del fumetto "popolare" e "seriale", ma non è così. Quella è la base. È il substrato, le fondamenta. Perché ogni dannata settimana (o due) la storia di Dago su Lanciostory deve esserci. Poi però ogni tanto arrivano le storie diverse. In cui magari la gran parte degli ingredienti (i soliti "tipi" umani standard che popolano le avventure di Dago) si uniscono a cose che hanno ispirato l'autore e che sono uniche nella saga (il sacco di Roma, per esempio). Senza queste "punte" memorabili, che si distaccano dalla routine, una saga non colpisce abbastanza il lettore per essere ricordata. Senza, diventa una cosa tipo Billy Bis (o Julia). Una cosiddetta "critica" che non se ne rende conto non è "critica", è ignoranza snob (nel caso di Dago, la fortuna della serie per me sta anche nel fatto che proprio le primissime storie, quelle in continuity serrata, sono una di queste "punte", lasciando poi alla serie un patrimonio di rendita (i lettori che attendono la vendetta) che li ha fatti interessare subito al personaggio). La stragrande maggioranza degli sceneggiatori di fumetti oggi (ma pure in passato, eh) non riesce ad avere "vette" memorabili. Rispetto al passato oggi però latita anche il "substrato" valido: invece di variate la pietanza con gli ingredienti soliti, fatto sembra la stessa sbobba, anche se provano a cambiare qualche ingrediente (anche il tipo di ingredienti conta, Robin Wood usava amore, molte, sesso, vendetta, tragedia, speranza, ideali, tradimenti, oggi troppi autori usano citazioni dall'albo x, citazioni dall'albo y, pam pam, bum bum, rissa, duella, e tanta, tanta, tanta noia...) In passato, per un Robin Wood che veniva ricordato dal pubblico che lo seguiva, c'erano tanti "anonimi artigiani" incapaci di raggiungere vette memorabili ma che comunque la "pagnotta" (la storia settimanale, adeguatamente appassionante) la portavano a casa, e rappresentavano il grosso del fumetto "popolare". "Popolare" qui non nel senso deteriore usato oggi, di "dozzinale", ma nel senso reale, di fumetto che vende, che piace a molti, che soddisfa i lettori. Quando ancora il fumetto piaceva... Come si applica tutto questo alla Bonelli, e in particolare a Tex? Quando Tex era un albetto a striscia settimanale di 32 pagine, GL Bonelli faceva in pratica lo stesso mestiere di Robin Wood (anche il numero di pagine di ogni episodio era pressappoco lo stesso: 32 strisce contro 11 pagine, poi diventate 14): tutte le dannate settimane Tex doveva uscire, affrontando ogni volta un pericolo, un avversario, di solito non molto memorabile, poi ogni tanto c'erano cose memorabili (la storia in cui incontra Gros-Jean, quella in cui sposa lilith, etc.) Il confronto mette in luce le grandi differenze stilistiche fra i due (Robin Wood parte subito con la saga e poi la rallenta, episodi brevi autoconclusivi che si collegano insieme, con il riflettore puntato soprattutto sui personaggi che man mano Dago incontra, GL Bonelli invece è più per l'avventura alla Dumas senza preoccuparsi tanto di origini e saghe, ma gli episodi non sono autoconclusivi e le storie sono più lunghe e articolate), e il confronto mette per me subito in luce come il grande GL Bonelli non sfiguri nemmeno se paragonato a Robin Wood (anzi). L'aspetto che però mi interessava qui è il fatto che anche per GL Bonelli in questo periodo vale quello che dice Wood: anche lui, secondo me, scriveva ogni settimana senza piani, senza sapere come sarebbe andata a finire. Poi Tex cambia formato, cambia periodicità, GL Bonelli inizia a dedicarci tutto il suo tempo che prima era diviso fra vari personaggi, e non so quanto questo sia ancora vero successivamente. Nel "periodo d'oro" ci sono storie così ben costruite da farmi ritenere che, anche se non aveva un soggetto scritto, GL Bonelli sapesse dall'inizio dove voleva andare a parare, 300 pagine dopo. Si riprendono parti della saga (che NON È VERO che non cambia, Kit continua a crescere nelle storie di GL Bonelli, quello degli albi attorno al 200 è chiaramente cresciuto rispetto a quello degli albi attorno al 70), tipo Lilith, ci sono storie in cui si spiega da dove Tex prenda i soldi, in dettaglio (Dugan il Bandito), anche il passato di Tex viene rivisto (Tra Due Bandiere). [E Tex in quel periodo diventa una rarissima rarità, il sacro graal degli autori seriali: un fumetto seriale FATTO SOLO DI "VETTE" (almeno per una mezza dozzina di anni indiscutibilmente, ma per me possiamo anche andare fino a quasi 10 anni in cui ogni singola storia è memorabile...)] Tutto questo NON vuol dire che Tex abbia una "continuity": GL Bonelli sistema il passato di Tex (ad essere precisi, lo devasta facendogli fare due volte la guerra di secessione, ma è un dettaglio, non sottilizziamo... ), risponde ad alcune "frequently Asked Questions", ma la cosa finisce lì: non ha la benché minima intenzione di raccontarci "la storia di Tex" Nizzi men che meno, proprio non ci pensa nemmeno (oltretutto, con la sua solita sciatteria e faciloneria, cosparge la saga di errori grossolani, sbagliando non solo il luogo dove è sepolta Lilyth ma pure dove è nato Tex, dove è morto il fratello, dove si svolgono le prime avventure, etc.) È con Boselli che arriva questa "necessità" di definire la storia di Tex (necessità che si scontra con la sua impossibilità, troppe incongruenze sono già inserite nella saga, diventa un impresa tipo Capitano Achab contro Moby Dick...). Necessità che credo derivi anche ad una ribellione al "personaggio immutabile". I personaggi più importanti del fumetto non nascono "immutabili". Persino i supereroi Marvel, se vai a vedere l'uomo Ragno quando lo scriveva Stan Lee, CRESCEVA. Nel primo numero avrà 15-16 anni, in tre anni di storie si diploma a va all'università. Nel frattempo ha una prima relazione "stabile", durata anni, con Betty Brant la segretaria di JJJ, poi conosce (all'università) Gwen e (tramite la zia) Mary Jane, per un po' viene attratto da entrambe ma poi si mette con Gwen, etc Finchè lo scrive Stan Lee (o Steve Ditko) Peter Parker cresce, cambia ragazza e scuola e i cambiamenti sono PERMANENTI. Non tornerà mai più con Betty. Non tornerà mai più alle medie. Poi però il personaggio (e l'intero universo marvel) ha troppo successo, e... viene "congelato": ...e questa è la maniera più disonesta di farlo. Ma deriva proprio dal fatto che I FUMETTI MARVEL HANNO FATTO SUCCESSO QUANDO NON ERANO COSÌ. uno dei (tanti) motivi per il successo della Marvel era proprio questo cambiamento continuo, che NON ERANO IMMUTABILI, i lettori vedevano i loro eroi crescere come loro, sposarsi (come Reed e Sue o Hank e Janet), fare i figli (come Franklyn Richards), morire (come Gwen Stacy, e non era stata certo la prima, checché ne dicano certi critici ignoranti...). Rispetto agli altri eroi dei fumetti (tipo Superman o anche Tex e Zagor in Italia) era una rivoluzione epocale. Tutte le odierne ridicole saghe dove "tutto non sarà più come prima" che poi vengono sempre ret-connate e cancellate sono semplicemente il tentativo di "gabbare il lettore" facendogli credere che la Marvel sia "viva" come allora quando in realtà è morta, rigida come un baccalà, da decenni... Ma è ancora così? Scrivere un personaggio che cambia, che si evolve, credo dia molte più soddisfazioni, soprattutto agli autori più "moderni". Tempo fa dicevo che Boselli era forse l'ultimo autore Bonelli capace di fare fumetto seriale "classico", in particolare western. Oggi devo rivedere la mia opinione, e questo passa anche dal rivalutare e guardare con occhi nuovi la sua produzione passata. E rendermi conto che lui ha sempre voluto mettere "il tempo che passa" nelle sue storie di Tex, e con esso i cambiamenti nei personaggi. Guardate "il passato di Carson". Non mostra un cambiamento, un Carson che cambia fra il passato e il presente? E "gli invincibili"? Anche "la grande invasione", inserisce il passare del tempo. Con "Tex Willer" ha trovato la maniera di scrivere UN TEX CHE CAMBIA... e questo credo che gli abbia fatto perdere molto interesse per il Tex "contemporaneo". Ormai le sue storie "contemporanee" sono praticamente sempre "ritorni di", oppure storie "celebrative" (Dio quanto le odio, ci metterei la moratoria...) che vanno a ravanare nelle storie passate o nei personaggi passati, facendo assumere alla serie regolare un tono un po' funereo, come se stessimo sempre a fare il funerale di un Tex rivolto sempre al passato. In compenso, il ruolo di "Tex Willer" si allarga sempre di più: sconfina nei Texoni e negli almanacchi, si arricchisce di "speciali" che spaziano nel tempo, e da serie che "racconta le storie inedite di un Tex giovane e ancora fuorilegge" è diventata "la serie che defrinisce la vita e tutti i cambiamenti della vita di Tex" Un impresa, l'ho già detto, impossibile, ci sono troppe incongruenze. Il motivo per cui non ci ha fatto vedere quanti anni aveva Yama nella storia sul passato di Mefisto: qualunque età avesse avrebbe contraddetto storie passate. idem Kit Willer. O "cela", senza mostrare e senza sbilanciarsi, come in questi due casi, o deve fare ret-con, anche pesanti. Finché era il Tex fuorilegge, era un conto: l'unica storia che ne parlava era "il passato di Tex" che poteva essere ret-connnata senza problemi, non era una storia amatissima, nessuno ha pianto quando ha spostato la storia da Rock Spring (all'epoca senza comunità bianche e troppo distante dal Messico) alla valle del Nueces. Un po' mi ha fatto storcere il naso che abbia "accorciato" il periodo del rodeo da tre anni a pochi mesi, ma vabbè, ci si passa sopra... ...solo che non è finita lì. Ci sono cose un po' inquietanti in questo "furore revisionistico". Per esempio la tendenza ad "appropriarsi" delle morti celebri, rinarrandole (mi aveva dato fastidio la scelta di dire "no, Coffin non è morto in una storia di GL Bonelli, è morto in una MIA storia!", già non vedevo il senso di una scelta simile, figurati vederlo fare anche con Higgins! Fino ad un certo punto, approvo e mi piace questa idea di cercare di "sistemare e storicizzare" la storia di Tex. Cose tipo chiarire perchè la Fascia di Wampun cambia natura e "poteri" (risposta: sono due fasce diverse. Ottimo, questa è una risposta che arricchisce il mito di Tex senza cancellare vecchie storie), mostrare come nel mondo di Tex i rangers non siano mai stati sciolti (sanando le incongruenze storiche di GL Bonelli) e chiarire le cose tipo che Tex utilizzi quella stella fuori dal Texas. Ma temo che Boselli stia esagerando, e questo sforzo positivo che ci ha dato ottime storie rischia di strafare, andando a fare danni. Alle storie attuali (che ormai troppo spesso, come in questo caso, vengono tanto sovrastate dal dover "raccontare gli eventi" da diventare più cronaca che avventura), e ai classici del passato (lui dice di no, ma dopo aver visto sventrare e distruggere il classico dei classici "il giuramento", temo che non ci sia più nessuna storia di GL Bonelli al sicuro).
  15. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    "i fatti" = "40 persone in un forum che non votano nemmeno la scena, ma tutta la storia"! "pochi scassaminchia" = "le trecentomila persone che smisero di comprare Tex in quel periodo, cifra data dallo stessa Bonelli... Vi abbiamo presentato "la matematica secondo gilas2" (certo, non tutti avranno mollato per le storie di Nolitta. Come non tutti quei 40 hanno dato un voto buono alla storia perchè gli piace vedere Tex che fa il prepotente. Sono "prove" dello stesso tipo, molto grossolane. Solo che sono 40 contro trecentomila, e si dice che i "pochi" sono i trecentomila...)
  16. Diablero

    [500] Uomini In Fuga

    Ho scritto molto di questa storia. Troppo. Il problema è che l'ho fatto soprattutto all'uscita, e sul forum Tex Willer Online (TWO), ora scomparso. Quando mi sono accorto che qui non avevo mai postato in questo thread ho provato a recuperare le mie vecchie recensioni anche con la wayback machine ma non ci sono riuscito, tutto perso. Sarò quindi molto breve, giusto un "segnaposto" per "mettere a verbale" cosa penso di questa storia: la considero una storia ignobile, che dimostra non solo quando fosse caduto in basso Nizzi, ma quanto poco davvero sapesse di Tex e quanto poco conoscesse le vecchie storie di GL Bonelli (solo in questa storia dimostra di non avere idea di dove sia davvero sepolta Lilyth e di non avere mai capito le storie di Zhenda, della Banda Dugan e la Cella della Morte). Se ne è parlato poco però di quanto fosse ignobile, perchè subito dopo è uscita la Mefistolata che ha monopolizzato per mesi le discussioni. A livello di "spregio del cadavere di lilyth e del Giuramento" solo il recente numero 755, dopo oltre vent'anni, è riuscito a superarla. in generale, è una strana caratteristica costante di Tex il fatto che, dopo GL Bonelli, le storie "celebrative" sono quelle in cui è trattato peggio, come a celebrarne lo scempio...
  17. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    non c'era nulla da criticare in quellla scena, saranno stati i soliti quattro scassaminchia a cui non va mai bene niente "scassaminchia" = "chi fa attenzione a quello che legge e conosce Tex"... Ecco un prepotente, in un albo di Tex: Chiunque abbia letto anche un solo albo di Tex precedente a quelli scritti da Nolitta, sa cosa aspettarsi adesso: che Tex prenda il prepotente per il bavero e inizi a sbatacchiarlo come un tappeto. Tex ha sempre odiato i prepotenti, e funziona come la "vendetta dei deboli", facendo sentire al prepotente di turno come si sentivano le loro vittime. Ma non questo Tex: Il Tex di Nolitta, nelle sue prime storie, è un odioso prepotente, quindi si unisce naturalmente ai prepotenti. Se questo per te è Tex...
  18. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Non so come la pensino adesso gli eredi, ma se avesse provato a scriverla qualcuno mi sa che Sergio Bonelli l'avrebbe querelato, e non si è mai azzardato nessuno... Sono comunque cose personali, che si possono pure immaginare (basta sapere la storia della famiglia, e immaginare cosa deve aver provato il piccolo Sergio quando il padre è tornato dalla svizzera con una nuova famiglia...) ma che dovrebbero rimanere private. Già è antipatico il giornalismo scandalistico sulle star di Hollywood, ma gli autori di fumetti (a parte forse Zerocalcare) non sono personaggi pubblici, e la loro vita privata non è di interesse pubblico. Di persona, Sergio Bonelli ne parlava un po', ma a suo modo, facendo battute (molto divertenti), vai a capire quanto c'era di vero e quanto era il suo gusto per la battuta autoironica. Le "tracce" che abbiamo e che ci sono rimaste sono le storie. In cui si incrociano sia il rapporto personale, sia i diversissimi gusti dei due Bonelli (con Sergio che ama gli eroi perdenti e sconfitti, e quindi il suo Tex all'inizio dovendo vincere non è per niente un eroe, anzi è antipatico, gradasso e odioso, poi per renderlo più simpatico non lo fa più davvero vincere e diventa un perdente sconfitto). E anche il "tipo" di narratore che era Nolitta: le sue storie molto spesso logicamente non stanno in piedi (pensate a quando nella Marcia della Disperazione per distanziare indiani a piedi Zagor decide di scacciare i cavalli e fuggire a piedi, o quando Tex dice che dopo tre ore le tracce di El Muerto, di una banda di gente a cavallo, saranno impossibili da seguire, senza manco vederle), si basano anche più del solito sul "gioco di prestigio" del narratore che non ti lascia il tempo di pensare, e da questo punto di vista sì, nonostante i temi, erano per un pubblico più giovane e "ingenuo". Andare a districare in queste differenze cosa è dovuto al rapporto personale, cosa sia dovuto alla differenza di stile, e cosa sia dovuto anche magari all'astio per doversi occupare di un personaggio non suo al posto di Zagor (abbandonato) e Mister No, è difficile capirlo, e oltretutto non ci serve per "valutare" le sue storie. Ma che di sceneggiare Tex non avesse proprio nessunissima voglia è evidente, anche nel fatto che l'ha fatto solo e unicamente quando costretto (prima dal padre, poi dai problemi di Nizzi) e quando ha potuto smettere l'ha fatto immediatamente, facendo persino terminare le storie a metà da altri.
  19. Diablero

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Erano tante le cose che Sergio Bonelli odiava, anche se l'unico elenco più o meno "ufficiale", scritto da Alfredo Castelli, l'hanno potuto leggere in pochissimi (io vidi solo la copertina della mitica reliquia, una volta in visita alla redazione, ma non potemmo sfogliarla...), ci sono notizie "ufficiose" che di solito concordano (tipo l'odio per l'aria condizionata), certe parole che non si potevano usare nei titoli, etc. Però anche se è divertente che abbia usato Tex per "vendicarsi", davvero, non è da Tex fare il prepotente contro un povero prestigiatore che non gli aveva fatto niente. Avrebbe dovuto "preparare" meglio la scena, dare a Tex qualche motivo migliore di "mi ricorda Mefisto". Purtroppo, come dimostra anche "Caccia all'Uomo", quella era la visione di Tex che aveva Nolitta all'epoca: un prepotente violento e gradasso...
  20. Purtroppo paragoni cose non paragonabili. Non tenendo conto delle azioni della casa editrice nel frattempo. Esempio: primi anni del 2000. Prendiamo il 2003 (vent'anni fa) che è anche nella "fascia 500" così prendiamo entrambi i tuoi esempi. Escono 12 Tex regolari, questi: Nr. Titolo Mese di pubblicazione Soggetto Sceneggiatura Disegni 507 Un ranger ha tradito! gennaio Mauro Boselli Mauro Boselli Guglielmo Letteri 508 Il mercante francese febbraio Claudio Nizzi Claudio Nizzi Fernando Fusco 509 Snake Bill marzo Claudio Nizzi Claudio Nizzi Fernando Fusco 510 Nel campo nemico aprile Claudio Nizzi Claudio Nizzi Fernando Fusco 511 Ritorno a Culver City maggio Claudio Nizzi Claudio Nizzi Fabio Civitelli 512 La città della paura giugno Claudio Nizzi Claudio Nizzi Fabio Civitelli 513 Le foreste dell'Oregon luglio Claudio Nizzi Claudio Nizzi Andrea Venturi 514 I fucili di Shannon agosto Claudio Nizzi Claudio Nizzi Andrea Venturi 515 Il lungo viaggio settembre Claudio Nizzi Claudio Nizzi José Ortiz 516 La cripta ottobre Claudio Nizzi Claudio Nizzi José Ortiz 517 Il serpente piumato novembre Claudio Nizzi Claudio Nizzi José Ortiz 518 Pioggia dicembre Claudio Nizzi Claudio Nizzi Gianluca e Raul Cestaro (ho scelto apposta un anno di "quasi tutto Nizzi", per fare il caso peggiore). Una bella lista di schifezze, eh? Ci sono sia "ritorno a Culver City" che "i fucili di Shannon", una delle annate peggiori del periodo di Nizzi. Ma guarda CHI LE DISEGNA, senza disperdere i migliori per vari "collaterali". E inoltre sono in tutto 11 albi di Nizzi, totale 1210 pagine, 24,20 Euro (Tex costava 2,20 Euro, notare che rispetto ad allora salari e stipendi, fonte ISTAT, sono assolutamente identici, non sono realmente aumentati da 30 anni, aumentano solo i prezzi... quindi i prezzi sono GIÀ "ADEGUATI ALL'AUMENTO STIPENDI DEI LETTORI") Oltre a questi 11 albi, escono il Texone di Sommer (Nizzi, altri 224 pagine e 5 Euro), e il maxi di Diso (330 pagine, 5,50 euro) e L'almanacco del west con la storia "Eroe per caso" di Boselli e Andreucci. Dal punto di vista qualitativo, un annata pessima: due soli albi belli, di Boselli, in mezzo a fuffa nizziana del periodo peggiore. Ma guardala dal punto di vista quantitativo: quanti soldi ho "buttato"? 34,70 Euro, arrotondiamo a 35€, e 1700 pagine di fuffa ad occuparmi la libreria, una quindicina di albi E dal punto di vista psicologico? Che Nizzi fosse alla frutta era più che ovvio, come il fatto che Boselli fosse di un altra categoria, molto superiore anche al Nizzi migliore. Onestamente all'epoca ero OTTIMISTA (e per questo prendevo ancora Tex), da un abisso simile pensavo che Tex potesse solo risalire (e infatti poi è risalito, allontanando Nizzi, anche se poi sciaguratamente Boselli l'ha fatto tornare) Vediamo il 2023: Nr. Titolo Mese di pubblicazione Soggetto Sceneggiatura Disegni 747 Il grande incendio gennaio Pasquale Ruju Pasquale Ruju Corrado Mastantuono 748 La Mesa della follia febbraio Moreno Burattini Moreno Burattini Michele Rubini 749 Le creature del buio marzo Moreno Burattini Moreno Burattini Michele Rubini 750 Ritorno a Redrock aprile Antonello Rizzo Pasquale Ruju Rossano Rossi 751 Condanna senza appello! maggio Antonello Rizzo Pasquale Ruju Rossano Rossi 752 Fratello di sangue giugno Giorgio Giusfredi Giorgio Giusfredi Alfonso Font 753 Wolfman è vivo! luglio Pasquale Ruju Pasquale Ruju Pasquale Del Vecchio 753 bis Sulle tracce di Kit Carson luglio Antonio Zamberletti Antonio Zamberletti Sandro Scascitelli 754 Dentro la montagna agosto Pasquale Ruju Pasquale Ruju Pasquale Del Vecchio 755 La cavalcata del destino settembre Graziano Frediani / Mauro Boselli Mauro Boselli Claudio Villa 756 La Tigre colpisce ancora ottobre Mauro Boselli Mauro Boselli Andrea Venturi 757 Fuga sull'oceano novembre Mauro Boselli Mauro Boselli Andrea Venturi 758 Il rajah bianco dicembre Mauro Boselli Mauro Boselli Andrea Venturi Il livello delle storie è migliore rispetto alle Nizzate del 2003, ma come si dice "quando un leone vi insegue non occorre essere il più veloce, basta che non sei il più lento": il "leone" qui è il semplice limite "non valeva la pena leggerlo". Se sei sotto, che differenza c'è fra la Nizzata peggiore e un altro albo che comunque non leggi? (poi, se te li leggi come faccio io, per scoprire che non valeva la pena leggerli, cavoli miei) Di questi 13 albi, 1 non l'ho letto perche già non reggevo i disegni (il bis), 5 mi hanno annoiato (tigre nera e wolfman), 3 mi hanno deluso dopo un inizio accettabile (mastantuono e Rubini), 1 mi è piaciuto (quello di Gioasfredi anche se non è una storia che ricorderò), due mi sono sembrati uno sgarbo a GL Bonelli che non andava approvato e una storia scopiazzata dall'originale che infanga e davvero bruttina (Rossi), e l'ultima.... è la storia di Tex che più mi ha fatto incazzare da sempre, per me uno schiaffo in faccia a GL Bonelli e soprattutto ai lettori. Per me basta a rendere l'annata peggiore persino rispetto al 2003, ma anche per chi non è d'accordo e dice che sono comunque meglio delle Nizzate: state guardando la cosa dal punto di vista sbagliato: li paragonate come se il "peso" che hanno sul vostro tempo e il vostro portafoglio fossero inifluenti... Vediamo qui a livello quantitativo: sono 1430 pagine e 62,20€. A cui aggiungere... Il Texone, OK, quello è bello anche se non certo fra le cose migliori di Boselli, ma... è Tex Willer Per questo paragone, non conto Tex Willer: voglio vedere cosa è successo al Tex del 2003. Tex Willer è una nuova testata con un nuovo personaggio, nessuno dei lettori del Tex del 2003 è "obbligato" a prenderlo. E per me se il Tex "storico" va a catafascio, non è una buona risposta dire "butta quella spazzatura e vai su Tex Willer che è meglio", è come dire "vai su Magico Vento che è meglio"... I due Maxi: sono Nizzi e Alessandrini e Ruju e Diso, devo dire altro? (e sono altri 19,80€ e 660 pagine) I due Magazine: non mi sono piaciuti. Il primo l'avevo scritto perchè. Il secondo non ne ho parlato. Mi ero rotto di parlare male del "celebrazionismo" che pare aver preso Boselli. una storia noiosissima fatta unendo i puntini da 1 a 46 seguendo la trama tipica dell'eroe che deve affrontare tutti i cattivi e arriva in fondo ad una persona cara che è morta che lo riporta sulla sua strada. La prima volta che l'ho letta mi ero pure emozionato. Nel 1971 (era l'Uomo Ragno e Zio Ben), poi nel 1972 mi era piaciura ancora (Daredevil con il padre pugile, e Silver Surfer con Shalla Bal catturata dal Diavolo anche se non era morta), e così via, anno dopo anno, sempre la stessa trama, decine decine di volte per decine di personaggi, trovarmela fotocopiata peri pari anche su Tex mi pare davvero troppo (anche se ormai mancava solo Tex, l'avevano già usata ovunque, da Zagor a Dylan Dog a Nathan Never...). Altri 17,40€ buttati. (e altre 260 pagine circa) I due Color... devo dire altro? Altri 17,80€ e 320 pagine... Nel 2003 avevo 1700 pagine di fuffa che mi costavano 35€. Oggi ho 2700 pagine di fuffa, mille pagine in più, che mi costano 112,20 Euro! E per te è "Meglio"? (del Tex "storico" nel 2003 di decente avevo almeno 2 albi di Boselli, quest'anno ho un solo albo di Giusfredi...) Mi nomini storie di Tex Willer, o "Pearl"... come fa a non vedere che sono "altro" rispetto al Tex storico? Infine, il peggio è l'aspetto psicologico. Nel 2003 potevo sperare, con buone ragioni, che Nizzi non sarebbe durato ancora molto e che la situazione poteva migliorare. Ma cosa vuoi migliorare con una casa editrice che ti vede solo come un limone da spremere e butta in edicola 4000 pagine? Qui andrà sempre peggio...
  21. E pensa che avrebbero dovuto essere di più, le strisce avrebbero dovuto uscire quest'anno. Con quelle si sarebbe avverata la mia pessimistica previsione di inizio anno: oltre 4000 tavole (e comunque ci siamo già andati vicini) e oltre 40 uscite. Non esiste nemmeno il concetto di "controllo qualità" con una simile mole di uscite (oltretutto, considerando che dovrebbero occuparsene solo Boselli e Giusfredi, che già devono pure scrivere storie: e siamo sicuro sicuro che dover leggere, rileggere e corregge 4000 pagine all'anno con abbia nulla a che fare con il calo di "interesse" di Boselli anche nella scrittura? Io dopo aver corretto 4000 tavole davvero l'ultima cosa che vorrei fare sarebbe scriverne altre...). Si fa fatica (e come ha spiegato più volte Boselli, MOLTA fatica...) a trovare sceneggiatori che le scrivano, figurati poi fare dello scarto! Ovvio che si deve pubblicare tutto, cercando di tappare le falle peggiori quanto si può... Ci sarebbero alcune domande da fare ALLA CASA EDITRICE, se i cosiddetti siti di "critica fumettistica" avessero le palle (e l'indipendenza) di farle: tipo "ma che idea avete di rispetto per il lettore? Vi pare di rispettarlo? O lo vedete solo come un pollo da spennare?" P.S.: Come disse Gimli il nano, non importa se è grande e grosso, "conta comunque per uno" (una storia) . Non basta a tirar su una media in picchiata...
  22. A parte Tex Willer, due annate davvero modeste, senza storie memorabili e con storie scarse anche nella regolare. La proliferazione di testate alla fine ha dato i suoi frutti avvelenati, e la qualità complessiva paragonata anche a pochi anni fa è precipitata. Fra le due però il 2023 tocca davvero il fondo con il numero 755: la peggiore annata di Tex da decenni.
  23. Diablero

    MIGLIORE ANNATA DI TEX (FINALE)

    Sono già state eliminate le due annate che avrei dato vincenti il 1969 (con Il Signore dell'Abisso, Il Giuramento, inferno a Robber City e Il massacro di Goldena) e il 1971 (con Sulle Poste del Nord, Il figlio di Mefisto e Silver Star, per me l'anno migliore) e mi rendo conto che anche molti "tradizionalisti" per me sono troppo "moderni", per me nel 1973, anche se le storie sono ancora di altissimo livello, c'è un leggero calo. E l'ho vissuto, all'epoca, "in diretta". Nel Marzo 1973 C'erano in edicola la Tex Gigante (arrivata al 149) e la Tex Tre Stelle (arrivata al 109), avevo i soldi solo per seguire una serie, e scelsi la tre stelle. Per me negli anni precedenti c'era una freschezza maggiore, con l'apice toccato circa nel 1971, e da lì in poi un leggero calo (stiamo comunque parlando di un livello elevatissimo, eh, manco paragonabile ai decenni successivi). Fra queste due annate quindi preferisco la 1972 (come se non si potesse intuire dal mio Nickname...
  24. Diablero

    [Tex Willer N.61/63] Il palo della morte

    Anche il secondo albo si mantiene sul filo: cioè ogni tanto Ruju ci piazza la tamarrata troppo esagerata, tipo: ...ma ancora la storia, nonostante queste tamarrate, regge benissimo. Sono dettagli di come viene gestita la scena, ma nessuna "demolisce" la trama complessiva, come invece è accaduto in molte storie di Ruju recenti. Forse sono troppo diffidente, ad aspettarmi ad ogni tamarrata che vada tutto a catafascio. Ma ormai preferisco magari essere piacevolmente sorpreso se alla fine di questa storia non avverrà, piuttosto che essere ancora deluso da una storia di Ruju. Ma per adesso, se regge fino alla fine, questa è la migliore storia di Ruju da anni. (non nelle ambizioni, che ha fatto storie molto più ambiziose negli ultimi anni, ma nessuna gli è riuscita per me decentemente: questa è ancora un "fill-in", con poche ambizioni, ma per adesso gli sta riuscendo decisamente meglio)
  25. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra

    Se rimanesse il male di un crossover ogni tanto, che rimane confinato su uno speciale che puoi comprare o non comprare senza mai influenzare la serie regolare, avresti ragione. Ma finora la Bonelli Post-Nolitta sta copiando TUTTO della Marvel anni 90 (che temo sia la vera passione della dirigenza Bonelli: quando era ancora fanzinaro prima di essere assunto in Bonelli, Masiero scriveva libri e articoli sui supereroi Marvel e DC, non sugli eroi Bonelli. Quando ha iniziato a scrivere professionalmente è stato per la Star Comics (supereroi). Quando è stato assunto alla Bonelli l'hanno messo su Mister No ha dimostrato subito di essere un corpo estraneo alla tradizione della casa editrice, quando ne divenne curatore fece un "reboot" maldestro, roba appunto da Marvel o DC, che reboottano i loro eroi regolarmente, ammazzando la testata. Airoldi addirittura viene dritto dalla Marvel Italia...). (tanto per far capire cosa porta il "modello Marvel anni 90", la Marvel negli anni 90 a furia di reboot, crossover, cover variant multiple, moltiplicazione assurda delle testate che triplicarono, etc, scaccio praticamente tutti i lettori che la seguivano all'epoca di Jim Shooter, la qualità andò a rotoli con robaccia inguardabile, la casa editrice andò in fallimento e le serie a fumetti finirono in proprietà ad un creditore, ma intanto lo speculatore di borsa che aveva comprato la Marvel anni prima e dato vita a quelle speculazioni era già scappato all'estero, inseguito dalla polizia, con le tasche gonfie dei dollari che aveva razziato... ecco perchè parlo di politiche editoriali "prendi i soldi e scappa", perchè SONO STATE IDEATE PROPRIO PER PRENDERE I SOLDI E SCAPPARE. Chi se lo immaginava che quelli che erano giovanissimi nerd all'epoca rimanessero così affascinati da quel colossale disastro editoriale e finanziato da pensare che fosse "buona editoria"?) Per fare un crossover ogni tanto, non ti serve un "universo condiviso". La Bonelli li ha fatti per anni (pochissimi) crossover, ma se parlavi a Sergio Bonelli di "universi condivisi" si incazzava. Nella sua visione erano "storie extra", si rendeva conto che erano una "chicca" per "nerd che cercavano chicche" (e tu non vuoi dare chicche ai piccolini che te le chiedono?) ma le serie regolari rimanevano totalmente separate. Quando inizi a parlare di "Universo Condiviso", sei un fan sfegatato dei crossover Marvel, e sotto la tua direzione i team up, crossover, etc iniziano a moltiplicarsi insieme a cover variant e limited, impossibile non sentire una nettissima puzza di "Marvel anni 90" (una casa editrice comandata da uno speculatore che l'ha affossata per scappare con i soldi...)
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