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TWF - Tex Willer Forum

Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. 4 hours ago, Poe said:

    sarebbero servite per meglio precisare alcuni personaggi e situazioni, per esempio il personaggio di Cynthia Ann Parker, che sostanzialmente non vediamo

    Per il suo ruolo nella storia, si vede il tempo giusto. A questo punto della sua cronologia, cosa gli vuoi far fare? Cavalcare e sparare? O uno spiegone lunghissimo di tutta la sua storia (già raccontata innumerevoli volte negli albi Bonelli e famosissima)?

     

    Questa è una cosa che continuo a non capire. Una cosa è una storia o una scena affrettata, che avrebbe dovuto essere più lunga perchè così "non funziona", non è chiara o è fuorviante. Ma se la scena funziona...  perchè chiedere altro spazio per un personaggio per la sua "importanza storica"? O perchè "merita più spazio"?

     

    I personaggi sono al servizio della storia (o almeno, dovrebbero esserlo), e il loro spazio è dato per il ruolo che hanno nella storia, non per "l'importanza storica". Mettere la storia al servizio di scene "abbastanza lunghe per il loro rango" per me significa avere storie lunghe, pallose e piene di spiegoni...

  2. 1 hour ago, Cactus Pete said:

     

    Quindi un commento che hanno scritto su Facebook che dice "forse era Burattini che doveva decidere il futuro della testata che cura. In questo modo Boselli ha messo degli enormi paletti alla saga di Zagor, ma lui si crede dio" 

     

    è un commento giusto?

     

    No, perchè parte dallo stesso presupposto tuo: che Boselli e Burattini non fossero d'accordo.

     

    Loro partono dal presupposto (assurdo) che Boselli abbia fatto tutto da solo infischiandosene di quello che voleva Burattini e si scandalizzano. Tu esalti la stessa cosa. Ma fra esaltatori e scandalizzati, avete in comune una fantasia di "come funziona in una casa editrice" senza alcun rapporto con il mondo reale.

    • +1 1
  3. Come al solito, non una recensione, ma appunti e note sparse.

     

    Comincio dalla fine, da una cosa che mi ha un po' amareggiato e ha "rovinato" per me un bel finale: l'ultima didascalia in basso dell'ultima pagina. La classica "strizzata d'occhio" al lettore, la tipica battutina da "autore moderno che la sa lunga" che sembra dire al lettore "dai che noi siamo più intelligenti di quelli che credono a queste cazzate". Me la sarei aspettata da tanto autori "moderni e alla moda" che non vendono un tubo perchè incapaci di "far credere" al lettore le loro storie, non da Boselli. Si vede che il contagio ormai dilaga davvero...

     

    Il finale perfetto era quello della penultima didascalia nella stessa vignetta. Se devi "sdrammatizzare" poi per ricordarmi che "solo solo fumetti" non vuol dire che mi consideri un lettore "scafato e intelligente", vuol dire che mi consideri un lettore scemo che non lo sa già da solo che potete pubblicare altre storie ambientate dopo...

     

    È anche dal "bisogno" di tanti autori "moderni" di mettere battute come quella, che mostrano una certa vergogna a fare fumetti "epici", che capisci perchè i fumetti non vendono più...

     

    Altra nota, il Tex "indeciso" nella caratterizzazione fra questa storia e "la grande invasione": in quella storia era il Tex "classico", praticamente identico anche se era ambientato anni prima, qui è ancora praticamente il Tex "giovane" di Tex Willer anche se sono passati alcuni anni. E anche se le due storie sarebbero cronologicamente molto vicine presentano due Tex completamente diversi... Il problema credo derivi dal fatto che in realtà, il Tex "trentenne" NON CI È MAI STATO RACCONTATO.  GL Bonelli aveva saltato a piè pari tutto il periodo con solo 2-3 storie nel mezzo, e comunque il suo Tex non era mai stato giovane come in "Tex Willer" (già nella prima striscia è uno scafato fuorilegge che bazzica campi indiani da 10 anni), mentre la collana "Tex Willer" ancora non ci è arrivata. In mancanza di un modello "contemporaneo" le storie pubblicate "con sbalzi temporali" negli speciali devono rifarsi ad uno dei modelli precedenti, e quindi ha Tex completamente diversi in storie che temporalmente sarebbero vicinissime.

     

    In generale sulla storia: bella sceneggiatura, ma manca di un idea "forte" a parte "Tex e Zagor si incontrano di nuovo e aggiorniamo la cronologia". Bello vedere Cico felice e con famiglia numerosa (è chiaro che per Boselli, come per Nolitta prima, la missione di Zagor è destinata al fallimento, e Zagor può solo sperare in una morte eroica prima del dover riconoscere il fallimento. E idem Cico, se rimane con lui). Ci riaggiorniamo con un po' di personaggi. Sappiamo come vanno le loro vite. Ma insomma, a parte questo... di che parla la storia? Gli avversari sono evanescenti, poco più di un pretesto per gli aggiornamenti storici. Direi che "il tempo che passa" è il cattivo principale di questa storia, non lo speculatore che viene sconfitto in cinque minuti...

     

    Capitolo Pamina: strano che non molti zagoriani si siano ricordati che era già apparsa su Zagor, e che già alla sua prima apparizione aveva una inspiegabile attrazione per Cico (vedere "La locanda dei Fantasmi", Zagor 365, Zenith 416, una bella e divertente storia di Boselli e Ferri del 1995 pubblicata proprio dopo la storia con i Texas Rangers...). Consiglio di rileggerla, non perchè sia necessaria per capire questa, ma perchè è un raro caso di Boselli "umoristico"...

     

    Capitolo Burnette: e rieccolo, il "nemico che diventa amico". È un "trope" talmente frequente nelle storie di Boselli da poter essere ormai considerata una vera e propria ossessione (artistica). Se ci pensate si vede davvero in UN SACCO di storie sue, a partire da Zagor con la sua primissima storia l'Esploratore Scomparso e seguiti (con Nat Murdo), Tex e la sua primissima storia (Il Passato di Carson), e poi Gli Invincibili, e via via davvero in TANTE storie. E cosa sono gli stessi Tesla e Kurjak in Dampyr? (Volevo farci un thread ma aspetto di vedere se borden torna per avere i suoi commenti...)

    Devo dire che è un "trope" che nelle storie di Boselli troppo spesso "stona", troppo repentine certe conversioni, funziona meglio qui percvhè sono passati anni e una guerra e troviamo Burnette a conversione compiuta, ma il difetto è più o meno sempre lo stesso: ne parlano troppo ma i fatti latitano.

    E pensare che c'è una storia di Boselli in cui il tema viene trattato BENISSIMO per me, ed è proprio quella in cui... la conversione è falsa! Parlo proprio della "Grande invasione", in cui Tex alla fine pensa di essersi sbagliato a giudicare Corbett, e invece l'aveva giudicato benissimo. Perché senza l'intervento del caso, li avrebbe davvero traditi...

     

  4. "Il mondo del fumetto è fatto così?" :laugh:

     

    A parte che, appunto, il mondo del fumetto è un mondo dove i team-up si CONCORDANO fra curatori, e non si decidono "di prepotenza" come sembri pensare...

     

    A parte che non è vero che "solo Sergio Bonelli come creatore avrebbe potuto bloccare"...  (qui vai sul metafisico...  :rolleyes: ): non conta nulla chi è il "creatore", conta chi detiene di diritti, quindi potenzialmente a poter "bloccare" erano un sacco di persone in ruoli dirigenziali o da proprietari dei personaggi....

     

    ...che senso ha fare un team-up che vada contro i desideri dell'editor e principale autore? Che senso avrebbe? Visto che Burattini potrebbe cancellare tutto con la storia successiva? (e sì, nel fumetto si può...)

     

    A me sembra che stai facendo lo stesso errore che fanno i "tifosi avversi" che critichi: avete scambiato una casa editrice per un campo da calcio... nessuno ha fatto "sgarbi" a nessuno e manco era necessario...

  5. Non ho preso questo albo, come non ho preso i color immediatamente precedenti. Con i Color ho chiuso. Però ho avuto occasione di leggerlo "a sbafo", e la tentazione...

     

    ...mi ha fatto perdere del tempo per niente! Avevo fatto bene a lasciarlo in edicola! :rolleyes:

     

    Non so quale soggetto sia di Letizia, ma come spesso accade nelle storie sceneggiate da Ruju, è la sceneggiatura il punto debole.

     

    Storia 1: l'unica ben disegnata, l'unica colorata con una certa personalità (molto bella la prima tavola. Erica Bendazzoli ha colorato anche l'ultima storia ma forse lì i disegni semplicistici di Alessandrini si prestavano di meno...però anche lì la prima tavola si salva), ma la sceneggiatura di Ruju fa venire il latte alle ginocchia... tutto già visto e stravisto e tutto "finto". Non so cos'è, non saprei descrivere bene come mai, ma a volte leggi Tex e Carson che fanno le solite battutine ed è tutto finto e stereotipato. Non mi capita ovviamente mai con GL Bonelli e nemmeno con Boselli, e persino con Nolitta (odiavo i suoi testi su Tex ma per altre ragioni). Mi capita spesso con Nizzi e Ruju e mi capitava con Faraci. Sembrano recitare in un teatrino, senza nemmeno sforzarsi troppo. Vedi Tex che in una scena in cui gli sparano addosso dalla pagina precedente dice "mano alle colt" e anche se è una battuta "da Tex", messa in quel punto non ha senso. Fa ridere. TUTTI hanno già tirato fuori la colt certamente senza aspettarlo. Come fa ridere il solito clichè usato SEMPRE da Ruju, con Tex e pards che hanno già le pistole spianate, intimano la resa... e i "villain" hanno tutto il tempo di estrarre e sparare senza che Tex faccia in tempo a sparare un colpo, perchè oggi evidentemente in tempi di politicamente corretto Tex deve sempre sparare per secondo...:rolleyes:

     

    Storie 2-5: disegni improponibili, forse rovinati dal colore, non so, ma comunque il risultato è pessimo, al servizio di storie anemiche. Banale e prevedibilissima quella di Gabriella Contu, e dispiace dirlo, anche quella di Boselli. la seconda di Ruju presenta l'unico guizzo dell'albo nella presentazione di Porter Rockwell, ma risolta in così poche pagine sembra una delle schede finali della Storia del west allungata con una sparatoria (e ha purtroppo i disegni peggiori dell'intero albo), quella di Russo oltre ad essere banale presenta di nuovo un immagine di Tex "sbirro inflessibile" che sembra uscita dritto dritto dalle storie di Nizzi e Nolitta.

     

    Boh, non basta aver smesso di comprarlo, dovrò anche impormi di smettere di perder tempo a leggerli...  :angry:

    • +1 1
  6. Un esempio dell'"indipendenza" di Tarquinio si vede anche nel fatto che questa storia sia stata interrotta: poi vai a sapere se volevano che disegnasse le facce "come Galep" oppure se proprio volevano fargliele disegnare a Galep, ma in ogni caso si è rifiutato e Sergio Bonelli l'ha spostato sulla Storia del West...

     

    (Ha fatto benissimo a rifiutare, le faccine di Galep sono uno scempio, E purtroppo, mi sono informato alla fiera dell'ANAFI da commercianti di tavole originali: Muzzi sapendo che poi comunque gli avrebbero messo le faccine di Galep sopra, le facce non le disegnava neanche, lasciava il bianco per la faccina. Quindi, peccato, ma non sarà mai possibile una "artist edition" delle sue storie con le facce originali...  :angry: )

     

    Sergio Bonelli, specialmente all'epoca, "conosceva il suo pubblico", e magari avrà avuto ragione che la maggior parte dei lettori avrebbe preferito le faccine di Galep alle facce originali di Muzzi. Ma io dico: ma quei lettori non avevano gli occhi? Com'è possibile preferire una faccina appiccicata sopra spesso sproporzionata e che risalta come un pugno in un occhio ad una faccia che magari "non assomiglia" ma che dalle poche tavole che ho visto con le facce di Muzzi era più che accettabile?

     

    Polese era uno di quegli "onesti artigiani" come si diceva una volta che non avranno avuto una gran qualità ma che producevano abbastanza da garantire che l'albo usciva regolarmente. Oggi vedendo i disegni attuali di disegnatori che non hanno nemmeno la scusa della superproduzione  li rimpiango. Ma anche fra loro ho preferenze. Donatelli su Zagoe e Mister No era noto per essere il velocista dei velocisti, ma ancora oggi mi piacciono i suoi disegni e la capacità di "raccontare" con chiarezza: nessuno nei suoi fumetti ha mai avuto la minima difficoltà a capire quello che succedeva o le emozioni dei protagonisti. Invece anch'io Polese non l'ho mai apprezzato molto. Eppure ha disegnato storie che adoro della SdW...

    • +1 1
  7. On 7/16/2010 at 8:41 PM, Carlo Monni said:

    E che dire dellla geniale idea del finale, dove la vittima della vendetta di sahuara non è colui che ha ucciso Ruby Scott ma colui che l'ha portato sul sentiero di Tex Willer, ovvero il givane Baker?Io direi che ci sono tutti gli elementi di un vero e proprio dramma, che a Shakespeare non sarebbe dispiaciuto adattare per il palco se fosse vissuto ai tempi nostri. :indianovestito:

    Sahuara è uno dei tanti personaggi nelle storie di GL Bonelli che ha un contatto con un mondo "sovrannaturale" appena dietro un sottile velo, non fa "magie" nel grezzo senso comune oggi del "fantasy", non spara raggi fotonici: però "percepisce". Presentimenti, simboli, profezie, caratterizzano tutto il mondo di Tex per GL Bonelli (e su tutto questo purtroppo passera come uno schiacciasassi il "cattolicissimo" Nizzi che oltre a far sposare in chiesa Mefisto per far di lui uno stregone onesto che non vive nel peccato, si è premunito di cancellare più profezie possibile...)

     

    E anche mentre Ruby Scott va a tendere la trappole che dovrebbe far preoccupare noi lettori, lei lo dice, che su di lui aleggia la morte: "RINUNCIA A SFIDARE AQUILA DELLA NOTTE". Il consiglio che avrebbe salvato un bel po' di gente dal camposanto...

     

    Non è paragonabile il Tex di GL Bonelli con Zagor. Zagor è un uomo. Il Tex di GL Bonelli no. Sia pur fallibile, e a volte sconfitto (ma non da Ruby Scott: non ha potuto salvare la moglie, non ha potuto salvare Goldeena, non ha potuto salvare Apache Kid, queste sono le VERE sconfitte di Tex, non un banale "duello" con trucchetto...), Tex è la giustizia, è la voce di GL Bonelli, è la volontà del lettore (per questo Tex non può essere antipatico come lo rendeva Nolitta: un Tex che non fosse "la mano del lettore che desidera la giustizia", diventa lo sbirro odioso descritto da Nolitta...)

     

    La vendetta di Sahuara è perfettamente logica e conseguente in questo mondo: il vero responsabile della morte di Ruby non è Tex: una volta che si è messo sulla sua strada per Ruby non c'è scampo. Ruby è già morto non appena accetta l'incarico. Per questo chi l'ha ucciso è chi gliel'ha dato.

     

     

    • +1 3
  8. 3 hours ago, PapeSatan said:

    Interessante disamina, ben circostanziata.

    Riguardo al tuo punto nr. 9 che ho richiamato, poichè abbiamo già avuto modo di interagire sull'opportunità o meno che Boselli sani in qualche modo, nel suo completamento di "Ombre di morte", l'incongruenza tra questa storia di GLB e quella di Nizzi, sarebbe interessante che tu, con la precisione che ti contraddistingue, molto meglio di quanto potrei rilevare io, voglia ricordare i passaggi che renderebbero ardua (e, secondo te, inutile o dannosa, per non snaturare la storia di GLB al servizio di Nizzi) una possibile ricongiunzione boselliana coerente tra le due storie.

    Il punto dolente è che la storia di Nizzi è totalmente "sbagliata".

     

    1) Cancella totalmente la profezia, riducendola a cazzatine e superstizione. Eppure basta rileggere "Zhenda" per vedere QUANTO sia una storia "magica" e segnata da queste profezie (pensa solo alle pagine dedicate a Nuvola Rossa che "parla" con lo spirito del suo predecessore per cambiare il destino di kit... Nizzi ci passa sopra fottendosene di tutto, come uno schiacciasassi. Gli interessa solo "rubare" i personaggi di GL Bonelli, non rispettare le sue storie (anzi, vedendo i danni che ha fatto, ho il dubbio che rovinare le storie di GL Bonelli, a cui si sentiva superiore, fosse un bonus per lui)

     

    2) Distrugge Zhenda come "villain", riducendola a vecchietta un po' rimbambita, che a fine storia se ne va via tranquilla, tanto non è mica una strega pericolosa che ha provocato con i suoi intrighi centinaia di vittime fra i Navajos....

     

    Andare a "alterare" il senso di una storia di GL Bonelli per una cieca sottomissione al demone della "continuity" mi pare come demolire un pezzo della Cappella Sistina per farlo somigliare a una immagine sbagliata in una pubblicità della Coca Cola. Mi pare una cosa insensata. ("questo disegnatore pubblicitario si è sbagliato a disegnare questo affresco, andiamo a cambiare l'affresco originale!")

     

    In realtà, puoi tranquillamente dire che, come Nizzi se ne è fregato della continuity della storia di Zhenda, se ne è fregato IN ANTICIPO anche di questa storia disegnata da Tarquinio, alla fine il concetto è lo stesso: esattamente come i fan di Nizzi passano sopra alle decine di incongruenze presenti nelle sue storie, perchè dovrebbero trovare inaccettabili proprio SOLO QUESTE? Gli vanno bene 240 incongruenze, con cose tipo Tex che nasce a Calver City che non è più in Arizona e la tomba del fratello di fianco a quella dei genitori, oppure ignorare la profezia, e poi adesso gli paiono intollerabili le incongruenze numero 241, 242 e 243, e SOLO quelle, chiedendone a gran voce la correzione? Andiamo, un minimo di coerenza: se non erano un problema le 240 incongruenze commesse da Nizzi "a posteriori", perchè dovrebbero esserle solo queste? L'intera Bonelli e GLBonelli si devono piegare al "Vate Supremo" Nizzi mentre lui può fare quello che gli pare? La sua storia "Il ritorno di Zhenda" rimane incompatibile con le storie passate come lo era prima, non cambia niente.

     

    Detto questo, c'è il solito sistema se vuoi rendere questa storia perfettamente compatibile con la demolizione fatta da Nizzi: nell'ultima pagina Tex si sveglia di soprassalto, e poi esclama "Ah, per fortuna era solo un sogno..."

     

    9 hours ago, Augustus McCrae said:

    Grazie @Diablero, interessantissimo post (nonostante io non abbia preso il volume :rolleyes:)

     

     

    Questo non lo sapevo, puoi per favore darmi qualche dettaglio in più? Grazie! :cowboy:

     

    La vecchiaia incombe implacabile: non mi ricordo più dove l'ho letto...  :(

    • +1 1
  9. Finalmente sono andato a ritirare il volume che mi aspettava da quasi una settimana.

     

    Bellissimo. Davvero, un miracolo, un tesoro ritrovato. Sono quasi 40 anni che non leggevo un nuovo Tex di GL Bonelli. E questo non è nemmeno il Tex di 40 anni, è il Tex di 60 anni fa. Quello che leggevo da bambino prima ancora di iniziare a comprarli da solo. Quel Tex che, davvero, nessun altro sa o sapeva scrivere a quel modo. I Tex di GL Bonelli li ho letti e riletti fino a consumarli, ma da decenni non avevo di nuovo l'emozione di leggerne uno senza sapere già come proseguiva.

     

    E per l'occasione, ritrovato il Tarquinio con cui aveva già lavorato con storie con indiani e storie urbane di cinesi e fumerie d'oppio...  gli confeziona una storia con indiani, cinesi e oppio! :laugh:

     

    Mi ha fatto tornare ad un Tex antico pre-stravolgimenti nolittiani e nizziani: pards abili e audaci ma non infallibili, un kit spericolato e avventato, che Tiger ancora vuole proteggere.

     

    Ma non solo i testi: i disegni di Tarquinio, è vero, sono "antiquati": sono fatti TROPPO bene per il fumetto moderno: sintetici, leggibili, evocativi. Magari gli indiani non sono iconograficamente esatti, ma sono gli indiani dei film western, dell'avventura. Quando iniziano le pagine di Torricelli, sono fatte anche bene, per gli "standard attuali", sono dettagliatissimi e pieni di tutte le righine giuste pretese dal "lettore moderno"...  ma che claustrofobia, dopo l'ariosità delle pagine precedenti! Nell'arco di pochissime pagine, uno stacco che rende benissimo il desolante vicolo cieco in cui si è infilato oggi il "fumetto popolare"....

     

    La sceneggiatura di GL  Bonelli? Divertente come il fumetto! Con le note a "Tarquinio", poi a "Tarquinius" e poi "a tutta la stirpe Tarquiniana"...  :P

    Ti fa pensare a come potevano essere le sceneggiature di tante storie che ho letto tante volte... che indicazioni avrà dato a Ticci nella scena dell'abbandono di Fraser? Come avrà descritto a Galep la morte di Mefisto? Quanti tesori perduti...

     

    Un dettaglio nella sceneggiatura mi ha ricordato che il lettering troppo "moderno" non è proprio quello "corretto": all'epoca su Tex i balloon erano in alto, in "nuvolette" vere e proprie. L'ingombrante e invasivo lettering "moderno" con le ellissi tutte fatte con il goniometro non c'era ancora. Avrebbe dovuto essere letterato con lo stile dell'epoca, ma chi ormai saprebbe farlo?

     

    Alcune note sparse:

     

    1) non solo torna Sagua (risolvendo la questione finale di "Zhenda") e "l'antico degli antichi", ma si vede per la prima volta il luogo dove anni dopo finirà la storia di "Dugan il bandito", le grotte dell'Arcobaleno:  e si chiarisce in che rapporto "geografico" sono con la grotta dell'Antico (chiarendo che sono lo stesso identico abisso dove cadde Zhenda: e allora davvero non ha alcun senso che nessuno si fosse accorto che mancava il corpo nella storia di Nizzi...)

     

    2) Questa storia non solo è il seguito di Zhenda, ma è stata annunciata già in "Zhenda" (il dialogo finale di Walcott nel numero 71), diventando il secondo tempo di una lunga cronologia, la "saga dell'oro dei Navajos", che comprende "Zhenda", questa storia, "Dugan il bandito" e "la cella della morte", tutte non solo collegate insieme ma ciascuna "preannunciata" nella storia precedente. La mancata pubblicazione di questa storia "spezza" quella catena nascondendo il legame fra Dugan e Zhenda.

     

    3) Boselli nell'introduzione "data" questa sceneggiatura a non prima dell'aprile 1965 (data in cui muore Zhenda nell'albo a striscia 9 della collana Pueblo), ma nella sceneggiatura GL Bonelli non dice "walcott, già visto nell'albo 9 collana pueblo", ma dice "già visto nell'albo 70". Il numero 70 di Tex Gigante che ristampa la storia di Zhenda esce solo nell'Agosto 1966, questa sceneggiatura non può essere precedente. Non solo: nella sceneggiatura GL Bonelli allega una pagina di "riferimenti iconografici" su Walcott con vignette prese da "Zhenda" e i NUMERI DI PAGINA dove compare Corvo Nero... numeri di pagina che arrivano al numero 72 dell'ottobre 1966!!! Riguardo agli albi a striscia è vero che finirono a giugno 1967 ma bisogna anticipare di qualche tempo la decisione per "tempi tecnici".  Riguardo a Tarquinio, il suo primo albo della Storia del West è il 4 (il 6 nelle ristampe ampliate successive), "Comancheros" del settembre 1967. Erano 96 pagine, ci avrà messo circa 5 mesi come minimo, più le 80 disegnate per Tex ottenuta la sceneggiatura... dubito che abbia iniziato Tex dopo novembre 1966, a stare proprio stretti.

     

    Secondo me quindi la datazione di questa sceneggiatura può essere molto più precisa: è stata scritta nel periodo che va al massimo da Ottobre 1966 a Novembre 1966! E la decisione di Sergio Bonelli (solo lui poteva prenderla, Canzio ancora non c'era, la casa editrice era ancora molto piccola) di interromperla e spostare Tarquinio sulla SdW non può essere stata presa se non nel periodo che va da Febbraio 1967 a marzo 1967.

     

    Guarda caso, è il periodo in cui presumibilmente si decide di chiudere le strisce di Tex e passare alla pubblicazione su albi giganti da 110 pagine, cosa che provoca un CALO della produzione...  che la "bocciatura" di Tarquinio sia stata una delle cause della decisione?

     

    4) Guardando queste date, si può fare una serie di ipotesi sull'idea di base della storia... io me la immagino così: GL Bonelli a ottobre 1966 legge il numero 72, con il finale di Zhenda, si dà un colpo da solo sulla testa ed esclama "Sangue di Giuda! Ho lasciato aperto il finale di questa storia! Devo fare una nuova storia dove faccio vedere che fine fanno Walcott, Sagua e l'Antico degli Antichi!!"  :P

     

    5) Se fosse stata pubblicata, ipotizzando la conclusione a metà 1967, sarebbe stata pubblicata dopo il numero 100. Questa è una storia che avrebbe fatto parte a pieno titolo del "periodo d'oro"

     

    6) Le facce dei pards è vero che all'epoca "non assomigliavano", ma pensando ai Tex pubblicati da allora anche sulla serie regolare....  potevano anche farla finire a Tarquinio la storia! :rolleyes:

    (certo però che se gli imponevano le faccine copia-incollate di Galep come a Muzzi, ha fatto bene a rifiutare...)

     

    7) Mia ipotesi sul perchè la storia non sia stata riassegnata a qualcun altro e sia stata conservata così: la Storia del West era un azzardo, temevano non trovasse pubblico e dovesse chiudere presto. E D'Antonio non ero contento dell'arrivo di Tarquino. Può darsi che il nuovo incarico di Tarquinio fosse visto come "temporaneo", e che a breve forse avrebbe potuto proseguire lui stesso la storia, se accettava di mettere le faccine di Galep.  Quindi si sono tenuti la storia e la sceneggiatura incomplete (la sceneggiatura era necessaria per poterla letterare) e dopo un po' si sono tutti dimenticati che esisteva...

     

    8) Guardando com'era divertente anche solo la sceneggiatura di GL Bonelli... ma possibile che nessuno ne abbia mai conservata una? :rolleyes:

     

    9) Non ci sono incongruenze con storie successive se non con "il ritorno di Zhenda" di Nizzi. Che era già incompatibile con la storia originale (annulla la profezia e tutto il finale). Come al solito a causare problemi è sempre Nizzi... 

    • +1 3
  10. Il fatto che Tarquinio è bravo è "certificato" dagli occhi e dal gusto. Ma non rispondevo a quello.

     

    Rispondevo a questo:

     

    6 hours ago, San Antonio Spurs said:

    Limone o bergamotto, disegni indegni. Sai, anch'io in molti anni da Direttore di giornale sono incappato in editoriali assai più che mediocri e non ero Biagi, non ero Montanelli. Se ti è piaciuto il prodotto e lo tieni degno di una proposizione a 29 euro, con gli schizzi di Bonelli Sr, lasciami il sospetto di credere che sia per partito preso. E di non essere solitario nel supporlo. Tarquinio più che prisco mi è sembrato bresco

     

    Prendere un affermazione fatta in risposta ad A (Tarquinio che sarebbe un mediocre incapace con disegni indegni, un dilettante allo sbaraglio "elevato" in questo volume per mera speculazione, insomma una roba tipo l'autore di Kill killer) e attaccarla come se fosse la risposta a B ("Tarquinio è il migliore fumettista dell'universo, lo certifica il fatto che sia Cavaliere") è uno dei tipici "trucchetti da forum" per mandare tutto in vacca.

  11. State confondendo fischi con fiaschi.

     

    Un premio Nobel può essere un assassino, un pedofilo, oppure con l'età e la demenza diventare un no-vax? Certamente. Il premio non significa "quest'uomo è un santo, puro e perfetto". (Certo che oggi molti, tipo appunto i no vax, giocano su questa idea santificatoria dei premi, e proprio per questo sarebbe il caso di gettarla via...)

     

    Però non si può nemmeno dire "hanno dato il nobel per la pace a questo tizio qua, quindi Rita Levi Montalcini non ha scoperto niente e di Neurobiologia non capiva un tubo".

     

    Anche passando dai premi "alti" a quelli più bassi, se un chiosco di piadina ha vinto il premio per la migliore piadina del mondo (davvero accaduto, qui vicino), ovvio che lo prendo per quello che vale, e non lo scambio per un attestato che ha ragione ogni volta che parla di calcio.

     

    Ma parlando di fumetti, e di un disegnatore di fumetti, non dovrei citare il fatto che per i suoi disegni è diventato Cavaliere della Repubblica? Ciucciatemi il calzino! :laugh:

  12. 36 minutes ago, Angelo1961 said:

    Finisce qui la storia o c'è un terzo albo di chi non rilevo traccia sul sito Bonelli? 

    ???

     

    Questo è il primo albo della storia, e ne dovrebbe durare tre.

     

    Per adesso un Ruju migliore del solito e un ottimo Zaghi, certo non sono Boselli e Gomez ma il livello rimane più che dignitoso. Temo Ruju sulla distanza (e i suoi finali WTF) ma per ora è promosso.

     

    L'impostazione è la sua solita, cioè "gialla" (e ti pareva) ma invece di fare il solito "whodunnit" ci fa capire subito chi è il colpevole e la storia pare incentrata su Tex che deve dimostrare la sua innocenza. Abbondano i "colpi di scena" come al solito ma non mi hanno dato fastidio, essendo incentrati più sull'arrivo di nuovi personaggi che su rovesciamenti della logica della storia. (Se non si fosse capito, sono restio a sbilanciarmi troppo perchè Ruju mi ha deluso troppe volte, ma per adesso la storia mi piace)

    • +1 1
  13. @San Antonio Spurs: a ciascuno i suoi gusti. Basta ricordarsi che sono solo gusti. Tarquinio, cavaliere della Repubblica per meriti "artistici", nel trentennale periodo in cui ha lavorato per Bonelli (da "Giubba Rossa" e specialmente dal "Il Giudice Bean" primi anni 60 che meriterebbe una ristampa fatta bene, fino al suo abbandono del fumetto per la pittura negli anni 90) ha collaborato a serie entrate nel mito come "La Storia del West" e "Ken Parker".

     

    E sul fatto che adesso lo difenderei per "partito preso", direi che mi sa che è chi lo dice ogni volta che ormai è "partito" e non si ripiglia più...  io mi limito a informarti (e comunque l'avevo già detto) che quando andai a Lucca per la prima volta nel 1984 la primissima tavola originale che ho comprato è stata una di Tarquinio. (enorme, disegnava su fogli molto più grandi dei suoi colleghi, anche per questo era così dettagliato..)

    • +1 1
  14. Visto che si stanno ritrovando cose impensabili negli archivi...  SE esistono ancora le tavole originali, e SE Galep ha disegnato le facce di Tex su foglietti incollati sopra (anche per far prima, riutilizzando più volte la stessa faccia fotocopiata), sarebbe bellissimo vedere pubblicata "la caccia" nella versione originale disegnata tutta da Muzzi. Ecchisenefrega se la faccia "non assomiglia", sarebbe in ogni caso meglio delle facce di Galep incollate sopra...

  15. 23 hours ago, Mister P said:
    On 11/18/2023 at 8:18 PM, Diablero said:

    La prima striscia dovrebbe essere l'ultima di un albo, e anche qui non lo vedo, per gli stessi motivi visti prima, e poi la successiva seconda striscia dovrebbe essere o l'inizio di un altro albo (ma allora dove lo mettevano il riassunto puntate precedenti?) o una striscia aggiunta (e non è possibile, è troppo importante per la trama)

    Guarda cosa scrivo nella discussione del cartonato.

    Intendi la tua opinione sul fatto che nelle strisce pubblicate solo direttamente in volume, SOLO su quelle e SOLO sulle ultime, Sergio Bonelli avesse deciso di non mettere più il "prossimamente"?

     

    Non mi convince. Primo: perchè fare un cambiamento quando sai già che la serie chiude fra 2 numeri? (fino all'ultima striscia pubblicata, e per le prime ancora da pubblicare, lo spazio per il "prossimamente" si vede). Secondo: perchè le strisce che proseguono, stesso formato stesso prezzo, di Zagor, hanno ancora tranquillamente i prossimamente per tutto il 1967 e 1968 e fino al 1970?

     

    Ipotesi alternativa: le ultime 3 storie "sceneggiate a striscia" ciascun disegnatore le ha disegnate sapendo già che non sarebbero state pubblicate a striscia. O meglio, lo sapeva sicuramente quando ha disegnato l'ultima pagina (che era l'ultima pagina delle ultime tre strisce). Quindi, le hanno disegnate direttamente senza lasciare lo spazio. Mentre la testatina, che era la PRIMA cosa che disegnavano, c'era.

     

    Aggiungo qui un altro mio post da quel thread:

    On 11/18/2023 at 6:12 PM, Diablero said:

    Che la decisione di interrompere le strisce sia stata molto repentina mi pare una deduzione sensata, c'erano (in base ai conti fatti in questo thread:

    https://texwiller.ch/index.php?/topic/5553-quando-sono-terminate-le-storie-sceneggiate-a-striscia/

    ...come minimo 36 albi a striscia "sicuri" e identificati ancora da pubblicare e sceneggiati (e disegnati) come tali, comprese storie intere di Muzzi, Letteri e Galep.  Avevano materiale per andare avanti con le strisce per nove mesi, con un passaggio più "morbido" mettendo in cantiere le storie nuove direttamente per gli albi.

     

    Perché una decisione così repentina? L'idea che salta subito in mente è che le vendite delle strisce stavano calando troppo, ma poi ci si chiede come mai la Pseudo-Raccoltina Serie Rossa sia andata ancora avanti per anni (è vero, era una ristampa, ma in pratica anche le inedite erano comunque una stampa in più rispetto al gigante, comunque erano due stampe, cambiava solo l'ordine...). io ho il dubbio che "Supertex" c'entri qualcosa, magari ERA prevista da tempo una chiusura più "morbida", ma così avrebbero superato il numero 100. Stampare a colori 110 pagine a caso di un numero a caso non sarebbe stata la stessa cosa, e mettere un inedito in una serie di ristampe avrebbe mandato in confusione i lettori. Può darsi che nel momento in cui Sergio Bonelli ha deciso di pubblicare (per la primissima volta per la casa editrice) un numero centenario celebrativo autoconclusivo a colori, abbia di conseguenza deciso di anticipare di qualche mese un cambiamento che ormai era già nell'aria...

     

    ...e aggiungo che probabilmente la famiglia di Galep ha ancora tutte le tavole originali e potrebbe tranquillamente chiarire tutti questi misteri...  :rolleyes:

    • +1 1
  16. On 11/18/2023 at 7:16 PM, Mister P said:

    No, all'epoca le ristampe delle strisce si stavano avvicinando troppo alla loro prima pubblicazione. Ergo, le strisce vendevano ancora bene e dovevano rimanere in edicola, ma era necessario "spezzare" la ristampa con degli inediti.

    Da notare che Odio! era nata per le strisce.

    In ogni caso "Odio" è uscito solo nella seconda metà del 1968, affidata al super-velocista Donatelli. Quando, a inizio 1967, Sergio Bonelli prese la "fatale decisione" di chiudere la serie a strisce di Tex, non c'erano precedenti.

     

    C'è anche per me un aspetto economico "per il lettore" da non sottovalutare: Tex Gigante ristampava 376 strisce (4,7 albi a striscia) ogni numero ma costava solo come 4 albi a striscia. Associato al fatto che i giganti erano più comodi, belli e "collezionabili" e che c'era da attendere solo un anno, c'erano molti motivi per passare dalle strisce al nuovo formato.

     

    Uno Zagor Zenith gigante (passato alle 100 pagine già nel numero 24 praticamente in contemporanea con la fine delle strisce di Tex) ristampava 286 strisce (3,58 albi a striscia), e quindi nel caso di Zagor, costava meno comprare le strisce, e probabilmente anche per questo la serie a striscia di Zagor durò fino al 1970 (quando la "distanza" fra strisce e gigante si era ridotta a pochissimi mesi e le strisce quindicinali non riuscivano più a tenere il passo)

     

    Comunque, il "momento in cui tutto cambia" per entrambe le testate è lo stesso, il Giugno 1967. Nello stesso mese, chiude la serie a striscia di Tex (con il gigante in ritardo di più di un anno, fino a ottobre 1968 non uscì nemmeno un Tex inedito!) e la Zenith Gigante passa da 132 pagine a 100 (il ritardo della Zenith Gigante era inferiore, solo 8 mesi, senza questa riduzione di pagine avrebbe raggiunto le strisce nel 1968). Fino a quel momento la situazione delle due serie era praticamente identica (strisce di 80 pagine e giganti da 132) a parte il fatto che la Zagor era quindicinale (e quindi la Zenith guadagnava terreno più rapidamente).

     

    Sergio Bonelli qualche mese prima (per i tempi "tecnici" necessari) verifica la situazione, con il nuovo "formato gigante" che sta prendendo piede rapidamente, vede le vendite e la periodicità...  e prende decisioni opposte.  Decide di chiudere le strisce di Tex, a costo di non far uscire un Tex inedito per più di un anno, e di ridurre invece le pagine della Zenith Gigante proseguendo con le strisce, iniziando con Donatelli (che fino a quel momento non aveva mai disegnato Zagor) una storia che poi pubblicherà direttamente sulla Zenith (ma non si sa quando prese questa decisione).

     

    È un vero peccato che, a quanto ne so, nessuno abbia mai chiesto a Sergio Bonelli di quel periodo e del perchè fece due scelte opposte per le due serie (se qualcuno invece l'ha fatto, segnalatemi le risposte, grazie)

     

    1 hour ago, Doudou said:

    Naturalmente non la si può mettere sulla regolare, ma se il libro è stato immesso in libreria, con la sceneggiatura originale del Patriarca, allora dovrebbero pubblicare la seconda parte nello stesso modo, perché sarebbe una presa per i fondelli non da poco trovare tutta la storia completa in edicola ed averla comprata in libreria "soltanto" per la sceneggiatura originale. E' una chicca, ma che rimangano sui loro passi e non la pubblichino in edicola. Non avrebbe senso...

    Concordo sul fatto che il seguito di Boselli e Torricelli andrebbe in un volume analogo (con la riproduzione della sceneggiatura di Boselli), per omogeneità della collana, e anche per vedere una sua sceneggiatura. Sulla pubblicazione in edicola, mi sa che con la "fame" di nuove uscite texiane sia inevitabile che prima o poi sarà pubblicata anche in edicola, ma penso sarà in uno speciale apposito, e non a breve.

     

    Anzi, per me, se seguono fino in fondo la filosofia di "spremere" il più possibile, prima ci sarà (non meno di un anno dopo il volume di Boselli) un uscita da libreria in volume cartonato unico senza le sceneggiature, seguito poi un paio di anni dopo da un volume brossurato "speciale" da 9,90 Euro sempre senza le sceneggiature e in formato Bonelliano (quindi chi attende attenderà un bel po' e alla fine pagherà comunque più di un volume della serie regolare, non avrebbe senso pubblicare questa storia in una delle serie "in continuity")

     

     

     

  17. On 11/17/2023 at 12:54 AM, Mister P said:

    EDIT: scontro con Tucker quando Tex si avvicina al villaggio Navajo e c'è il cordone sanitario. Il raccordo è nella terza striscia di una pagina pari (vignetta lunga, p. 24?) del #104.

    No, lo scontro con Tucker va da pagina 47 a pag 48 (il primo, con i complici) e poi da pagina 51 a pagina 55. In ENTRAMBI gli scontri c'è la fine di una pagina pari con la vignetta intera (in generale in questa storia ce ne sono UN SACCO, cosa che caratterizza di più le storie sceneggiate "a tavole" e anche per questo dubitavo fosse nata a striscie). Andando a ritroso dal "cambio" successivo che citi, dovrebbe essere questa:

    Tex-104-052.jpg

    e non mi convince. È vero che c'è un sacco di spazio ai lati, ma è una cosa comune a un sacco di altre pagine in questo albo. Ed è appunto spazio AI LATI, con Tex sempre centrale (mentre di solito l'aggiunta di una fetta di striscia in più da un lato la sbilancia). inoltre non vedo i segni di ""cesura", le pennellate mi sembrano continue.

    Certo, potrebbe essere un lavoro certosino fatto con cura, due prolunghe ai lati lasciando Tex centrale, le pennellate rifatte coprendo quelle precedenti per fare continuità...  ma perchè perderci tanto tempo quando in altre storie il lavoro era stato fatto molto più frettolosamente?

     

    Poi, andando avanti di 80 strisce, troviamo queste:
    Tex-104-079.jpg

    La prima striscia dovrebbe essere l'ultima di un albo, e anche qui non lo vedo, per gli stessi motivi visti prima, e poi la successiva seconda striscia dovrebbe essere o l'inizio di un altro albo (ma allora dove lo mettevano il riassunto puntate precedenti?) o una striscia aggiunta (e non è possibile, è troppo importante per la trama)

     

    il fatto che ci siano così tante striscia da un unica vignetta in questa storia per me invece testimonia come in generale sia stata sceneggiata "in grande", sfruttando la nuova libertà del formato gigante, con vignette "panoramiche".

     

    Altro aspetto: Galep si pubblicava subito. Erano gli altri che facevano da "tappabuchi". Questa storia è iniziata a giugno 1969, ed è lunga 911 strisce, circa 304 tavole, Galep le disegnava in 12-15 mesi, quindi l'avrebbe iniziata ad inizio 1968.  Sei mesi dopo la pubblicazione dell'ultima striscia (e quindi ancora più tempo dalla decisione), e tre storie disegnate da Galep dopo. (è possibile che sia stata interrotta per permettere a Galep di disegnare "supertex" uscito a febbraio 1969, ma anche se fosse,  "supertex" non basta ad allungare abbastanza i tempi. E credo che invece semplicemente SuperTex sia stata realizzata in largo anticipo aspettando il 100)

  18. No, su Zagor le strisce arrivano solo al 68, molto prima di "Indian Circus" che è il numero 84, all'epoca erano tutti inediti.

     

    Se ti riferisci all'inserimento di inediti in mezzo alle ristampe a partire da "Odio", guarda le date, era dopo la decisione già presa per Tex. Può darsi che in base alle vendite e al materiale ancora da ristampare si fosse pensato che l'attesa su Zagor sarebbe stata troppo lunga e senza dare subito qualche storia inedita i lettori avrebbero abbandonato una serie di sole ristampe.

  19. Che la decisione di interrompere le strisce sia stata molto repentina mi pare una deduzione sensata, c'erano (in base ai conti fatti in questo thread:

    https://texwiller.ch/index.php?/topic/5553-quando-sono-terminate-le-storie-sceneggiate-a-striscia/

    ...come minimo 36 albi a striscia "sicuri" e identificati ancora da pubblicare e sceneggiati (e disegnati) come tali, comprese storie intere di Muzzi, Letteri e Galep.  Avevano materiale per andare avanti con le strisce per nove mesi, con un passaggio più "morbido" mettendo in cantiere le storie nuove direttamente per gli albi.

     

    Perché una decisione così repentina? L'idea che salta subito in mente è che le vendite delle strisce stavano calando troppo, ma poi ci si chiede come mai la Pseudo-Raccoltina Serie Rossa sia andata ancora avanti per anni (è vero, era una ristampa, ma in pratica anche le inedite erano comunque una stampa in più rispetto al gigante, comunque erano due stampe, cambiava solo l'ordine...). io ho il dubbio che "Supertex" c'entri qualcosa, magari ERA prevista da tempo una chiusura più "morbida", ma così avrebbero superato il numero 100. Stampare a colori 110 pagine a caso di un numero a caso non sarebbe stata la stessa cosa, e mettere un inedito in una serie di ristampe avrebbe mandato in confusione i lettori. Può darsi che nel momento in cui Sergio Bonelli ha deciso di pubblicare (per la primissima volta per la casa editrice) un numero centenario celebrativo autoconclusivo a colori, abbia di conseguenza deciso di anticipare di qualche mese un cambiamento che ormai era già nell'aria...

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