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TWF - Tex Willer Forum

Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Non giochiamo a non capirci. Nessuno ha parlato di ammazzare a sangue freddo senza provocazione. Quello che sto dicendo è molto più semplice: TEX È DIVENTATO UNA SCHIAPPA LENTISSIMA! TUTTI SONO PIÙ VELOCI DI LUI! QUANTE volte negli ultimi tempi ho visto la stessa scena? Tex con un arma PUNTATA su un avversario, che intima la resa. L'avversario ESTRAE, PRENDE LA MIA, E SPARA a Tex prima che Tex abbia il tempo di premere il grilletto. Tutto perchè per un sacco di nuovi sceneggiatori su Tex (non Boselli per fortuna), Tex NON PUÒ SPARARE PER PRIMO! Deve SEMPRE essere il secondo, dopo aver schivato la prima pallottola. Ed è una cosa RIDICOLA. Oltre che eccessivamente ripetitiva Una scena come quella in questa pagina, OGGI, mi sa che NON POTREBBE ACCADERE: Perché oggi Tex non sparerebbe mai prima che l'altro prema il grilletto! Idem per questa: il punto non è "sparare per uccidere": il punto è che Tex sembra diventato scemo: UN TEMPO, si adattava alle situazioni, non uccideva a tradimento ma non era un pupazzo a molla che faceva sempre e solo, continuamente, la stessa identica mossa ogni singola volta (intimare la resa con il fucile puntato, meravigliarsi un sacco che l'altro reagisce, schivare la pallottola, e poi sparare): Perché è la mancanza di fantasia e la ripetitività a rendere insopportabile quel cliché. Se capitasse una volta ogni tanto (come capitava anche con GL Bonelli) la situazione "Tex intima la resa e l'altro spara" non sarebbe così insopportabile, perchè capiterebbe appunto OGNI TANTO, intervallato da altre situazioni. Se invece succede OGNI VOLTA... beh, non pago i fumetti per sbadigliare.... Ah, e a proposito di... Prova a spiegarlo a GL Bonelli... Glielo spieghi tu a GL Bonelli che Tex, con il fucile già puntato sui tizi, doveva aspettare che gli sparassero tutti e tre prima di reagire?
  2. Diablero

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Non mi pare che la storia promettesse chissà quali roboanti rivelazioni (del resto l'hai detto tu stesso che il primo albo era scialbo e prevedibile) la vicenda è semplice e va esattamente dove diceva di andare. Ma poi, scusa... Non eri te quello che ce l'aveva con i twist e i finali a sorpresa? Mettiti d'accordo con te stesso una buona volta Dai, se mi dai per scontato che l'unica alternativa al "pam pam tutti morti Tex vince" sia il solito "colpo di scena", finisci per confermare tutti i miei pregiudizi sui nuovi sceneggiatori (e invece io vorrei proprio sbagliarmi...) Ci sono mille maniere per rendere più interessante una storia o un finale, mica solo il "colpo di scena finale"... e infatti, anche se il primo albo mi aveva fatto sospettare che la vedova mentisse (per le troppe coincidenze di una storia in cui tutto pareva essere messo apposta per giustificare una situazione improbabile), se fosse stato così e il tutto si fosse risolto il lei che alla fine nelle ultime pagine fa il "colpo di scena", sarei stato deluso uguale perchè sarebbe stata la maniera più banale e scontata di giocarsela. Sarebbe stato invece uno spunto utilizzabile per caratterizzare la vedova e generare tensione lungo il viaggio, se i sospetti fossero aumentati man mano. In generale si potevano approfondire un minimo di più i personaggi, che invece rimangono cliché dimenticabili (la fanciulla in pericolo, il bandito in cerca di vendetta, etc.). Anche la sparatoria finale, è solo una successione di gente che spara SEMPRE PER PRIMA a Tex E LO MANCA SEMPRE (ho contato SEI PERSONE che sparano PER PRIME a Tex da distanza ravvicinata, sempre nella stessa maniera, sempre ogni volta mancandolo allo stesso modo). Il povero Tex in questi tempi di codardo "buonismo" deve fare come Han Solo e non può più sparare per primo a nessuno, nemmeno se gli punta la pistola contro, deve sempre aspettare che l'altro spari per primo... e non penso che sia Boselli a pretenderlo visto che in "Minstrel Show" il suo Tex NON LO FA... il primo albo, per quanto nulla di particolarmente eclatante, prometteva di meglio semplicemente perchè era scritto meglio. Più vario nei combattimenti, per esempio. Confronta l'agguato che parte da pagina 8 del primo albo con il finale con i 6 tizi che uno alla volta in ordine sparano a Tex per poi mancare il colpo da vicinissimo. Nel primo albo l'agguato ha un minimo di varietà per renderlo più avvincente, prima vediamo i tizi che seguono la donna e il suo accompagnatore, lui che dopo la botta in testa non è stordito e reagisce, la coltellata e il nome del bandito detto ad alta voce, lo strangolamento, Tex che arriva... nulla di particolarmente originale o che dia "sorpresa", quello che dà è VARIETÀ, un combattimento in cui i vari "pezzi in movimento" fanno cose diverse, seguono sequenze di azioni, reagiscono... e non si limitato a tentare 6 volte la stessa azione fallendola ogni volta nello stesso modo...
  3. Diablero

    [Texone N. 16] I Predatori Del Deserto

    Ma possibile che dopo questo thread a nessuno sia venuta voglia di leggersi "la ballata del Mare Salato" originale?
  4. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Però sarebbe stata bella una storia di Tex contro Jesse James a quest'epoca, alla fine Tex lo fa fuori, Carson gli chiede "ma chi era? Mai visto in vita mia" e Tex che risponde "un tal Jesse James, mai sentito..."
  5. Diablero

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Non so se riuscirò a riassumere tutte le motivazioni per non comprare questo Color (o i Color in generale), sono tante che forse me ne dimenticherò qualcuna... 1) La politica "spremilimoni" della Bonelli mi sta facendo girare le scatole, ed è una politica per me palesemente ostile verso i lettori e dimostra una totale noncuranza riguardo la qualità di quello che vendono (non sto mettendo nel mucchio Borden, che ci prova a cavar sangue dalle rape). Quindi sto attivamente selezionando dei Tex da lasciare in edicola per compensare la spremitura (mi metti il Bis? E io non ti compro più i color, 2 a 1 per me. E non ti compro manco il bis) 2) Il color per me è una collana intrinsecamente sbagliata. Anche se ci fossero storie valide, sarebbero praticamente ROVINATE A MIE SPESE (mi fanno pagare di più per avere disegni coperti dalla vernice e un tizio che gira con la camicia giallo canarino e cerca di non farsi vedere di notte... ). Quindi PREFERISCO NON PRENDERLO, e mi dispiace quando c'è una storia di autori bravi che mi costringe a scegliere fra rinunciarvi o spendere quei soldi. 3) Per fortuna gli astri si sono allineati bene, Cossu è insieme a Danubio e Scascitelli uno degli autori che gradisco di meno (anzi, per niente) e quindi stavolta sono tranquillissimo e posso risparmiare soldi e dare la mia "risposta" alla Bonelli sulla sua politica editoriale senza remore. 4) Il povero Zamberletti è l'unico che non c'entra nulla, ho letto troppo poco di suo per avere un giudizio motivato su come sceneggia...
  6. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Leggendo questo albo mi sono reso conto di una grossa controindicazione su queste storie "speciali" fuori-cronologia: per spiegare tutti gli antefatti di tutti i vari personaggi, Boselli deve fare degli info-dump pazzeschi, con gente che si ricorda a vicenda in continuazione cose che sanno benissimo... Oltretutto, pare che stia usando queste storie "future" (per Tex Willer) per "fissare" in anticipo la cronologia. Rispondendo in anticipo a domande che altrimenti avrebbero (forse) avuto risposta fra anni e anni. Solo in questo albo per esempio scopriamo che: 1) Il "Servizio Segreto dei Rangers" ci sarà davvero (e questo già lo sapevamo), organizzato da Marshall, comprenderà davvero all'inizio solo Carson, Tex e Arkhansas Joe (quindi magari ci sarà anche la stella numero 3) e sarà un corpo federale (giustificando il fatto che GL Bonelli era stato abbastanza "largo" sull'autorità di Tex fuori dal Texas) 2) Kit Willer nasce nel periodo fra "tra due bandiere" e questa storia (1866): Tex dice a Rip che "tornerà da LORO"... 3) Il problema dello scioglimento dei Texas Rangers fra la fine della guerra e il 1873 viene risolto rimarcando che il mondo di Tex non è il nostro: grazie a Tex (e Carson) in quel mondo i Rangers non vengono sciolti Oltre a un sacco di altre info su altri personaggi (la storia di Joey e Lonny negli anni successivi a "Nueces Valley", il background dei guerriglieri, le scelte degli altri rangers come Rip e Dan. E le note storiche sul "Distretto Bruciato", il massacro di Centralia, i Minstrel Shows, etc. Se da una parte molte di queste cose sono interessanti (e a volte riguardano pezzi importanti della storia di Tex) dall'altra rendono la lettura frammentaria (gli eventi si fermano in continuazione per far posto a dialoghi esplicativi) e lenta. In genere comunque si sopporta perchè di cose da dire ne ha tante, ma quando ad un certo punto si mettono persino a riassumere gli eventi di Nueces Valley, ho detto "eh no, questo è troppo! Ma quanti lettori che leggono questo speciale non hanno mai letto nueces valley, e anche se ce n'è qualcuno, a che serve fargli un riassunto che non serve a niente qui?" (per questa storia non c'era alcun bisogno di quel riassuntino) Ma vabbè, a parte quell'inciampo, sono contento di aver letto questa storia. Non penso la considererei una "bella" storia, ma almeno è "utile" e "interessante". Sarebbe stato meglio dare quelle informazioni in maniera più organica man mano che accadevano, ma capisco che avrebbe voluto dire attendere troppi anni... Una nota positiva e una negativa su questioni riguardanti la "moralità" di Tex. Inizio dalla negativa: le idee di Tex e Carson sullo schiavismo e il razzismo mi sembrano abbastanza chiare e deducibili dal numero di colpi che sparano ai razzisti e da quanti ne ammazzano, trovo abbastanza superfluo che OLTRE ad ammazzargli gli debbano fare la lezioncina. Troppe volte ho la spiacevole sensazione che il fumetto sia rivolto a me e ci tenga a dirmi che schiavizzare la gente non è bello (al che la mia reazione è del dire "mo' me lo segno" con la voce di Troisi...). Molto positivo invece che Borden non si accodi all'assurda deriva "buonista" che ha preso praticamente tutti gli altri sceneggiatori attuali di Tex che ogni volta fanno sparare almeno un colpo addosso a Tex o Carson prima che i pards reagiscano. Che è abbastanza ridicolo (intimi l'alt e di gettare le armi a qualcuno, lui invece di gettarle si gira ti punta l'arma addosso: hai proprio bisogno di aspettare che ti spari? Hai ancora dei dubbi sulle sue intenzioni? Non vuoi rischiare di esagerare con la legittima difesa?), qui senza questi stucchevoli buonismi da comics code almeno Tex e pards sono abbastanza svegli da interpretare una persona armata che vu8ole ucciderti come un bersaglio lecito, anche senza aspettare che spari per primo...
  7. Diablero

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Con grande dolore, anche stavolta lascerò il color in edicola... (approvo comunque la decisione di metterci una storia di Cossu, anzi dovrebbe disegnarli tutti lui...)
  8. Diablero

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Secondo albo ancora più scialbo e prevedibile del primo. Le speranze che ci fosse qualcosa di più interessante del racconto della vedovella si sono rivelate vane, le troppe coincidenze e gli attorcigliamenti di trama non sono segno del fatto che mentiva, li ha messi direttamente l'autore. Capita un po' troppo spesso: ci sono storie, come questa, magari modeste e senza troppe ambizioni che che comunque presentano alcune cose interessanti. Qui la maniera cui Tex rimane invischiato nella vicenda, il personaggio della vedova, il bandito con la vendetta privata, sembravano promettere qualcosa di meglio. E invece il finale si sgonfia. Una sparatoria stra-telefonata dopo l'altra, Tex che fa fuori tutti. Chiudere bene una storia è sempre stato più difficile che iniziarla. All'inizio puoi promettere tante cose, poi ti tocca mantenerle. Eppure, è proprio il finale che lascia l'ultima impressione al lettore. Un buon finale può salvare una storia scialba, un pessimo finale può affossare una storia che prometteva di meglio. Molti autori famosi e celebrati sono stati soprattutto autori di grandi finali (uno era proprio GL Bonelli, che partiva "lento" ma aveva spesso finali indimenticabili). Mentre invece troppo spesso vedo oggi storie di Tex che si smontano proprio sul finale... P.S.: ho visto recentemente una insensata polemica sul fatto che su Tex non mettono gli "zip" delle pallottole ogni volta. Ma se non lo mettevano nella prima vignetta a pagina 6 era meglio, quello "zip" con la sua prospettiva "dadaista" rovina tutta la scena...
  9. Diablero

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Infatti mi sarebbe interessato avere notizie in merito: le tavole originali furono ritagliate per la pubblicazione su Tex Gigante e sono state "ricostruite" per il cartonato? O hanno semplicemente fatto copia-incolla dai files digitali che già avevano? Sono in genere le primissime informazioni che vengono date quando si fa una ristampa di materiale d'epoca negli USA, perchè sono le più utili e quelle che possono far decidere di ricomprare un fumetto che hai già se l'edizione è migliore. In Italia (e soprattutto con la Bonelli) non ne parlano mai. Boh, si vede che si vergognano di come fanno le ristampe...
  10. Diablero

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Credo sia una ristampa dedicata (almeno in teoria) ai "nuovi lettori" che hanno INIZIATO a leggere Tex con Tex Willer, non comprano la serie regolare e non hanno nessuna intenzione di comprarla, quindi non ha molto senso dirgli "cercati questi 3 albi arretrati di una serie che non segui" o anche di comprare una ristampa in volume. Questa ristampa fa parte delle collane di "Tex Willer", non di "Tex" e quindi per questi lettori sarebbe meglio. La domanda è: questi lettori esistono? Cioè, gente che segue Tex Willer senza aver mai letto Tex (o almeno, averlo letto così poco da non avere "Fra Due Bandiere")? E anche se esistono, quanti sono? Temo che in realtà la maggior parte del pubblico di questa ristampa sarà composto da "completisti" che si compreranno l'ennesima edizione di questo classico... Non vedo comunque la cosa come negativa: 1) Più occasioni ci sono per leggere "Tra Due Bandiere", meglio è. 2) Se ce l'hai già puoi anche non comprarlo 3) Così si "sazia" un po' la bramosia della Bonelli del pubblicare a tutti i costi più Tex che si può, con ristampe. Molto meglio dell'inondarci di inediti di dubbia qualità. Avrebbe senso solo se potessero fare il rescan delle tavole originali e se le stesse non fossero troppo deteriorate. In quel caso sì, mi piacerebbe molto di più avere un edizione ri-scannerizzata (anche se ti perdi il pubblico di Tex Willer che non compra i texoni così). Altrimenti, ingrandire semplicemente gli scan attuali renderebbe solo più evidente i tratti pixellati (insomma, una presa in giro). Ingrandire gli stessi scan delle tavole piccole ingrandisce semplicemente gli errori, senza aggiungere nulla che non si vedesse già nella versione piccola. Non ha senso.
  11. Diablero

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Questa cosa del chiamare chi si ricorda e capisce le vecchie storie "integralisti" inizia a starmi sui cosiddetti. Penso che per instaurare finalmente un clima di franchezza e parità inizierò a chiamare chi lo fa "bambaccione bimbominkia".
  12. Allora è un reparto libri. Nella mia zona ci sono 2 conad. uno ha il reparto edicola, arrivano i quotidiani, ma NON hanno un reparto libri. Nell'altro c'è un reparto libri (che tiene anche qualche fumetto con distribuzione libraria, pochissima roba) ma non ha i quotidiani. Sono cose diverse. Tu vedi "conad" fuori e sembri pensare che abbiano una distribuzione specialissima che fanno solo loro, o che magari Conad sia il distributore. No. L'edicola del supermercato è rifornita dal distributore dell'edicola, la libreria è una vera e propria libreria. E sono il "peggio" in entrambe le categorie: librerie che tengono poco o nulla, ed edicole che tengono giusto l'indispensabile e hanno rese altissime...
  13. L'unica è che PapeSatan si faccia una casa editrice sua, e dimostri a tutti quegli incapaci della Bonelli, Star Comics, Panini, Eura, Astorina, etc che non ci riescono da 70 anni come si fa a ridurre le rese... Certo. Abbandonare una rete di 20.000 punti vendita dove puoi vendere milioni di copie per andare in una rete di librerie che costringe il lettore anche a farsi 3--40 km ogni volta e che comunque gli albetti da 5 euro NON LI VUOLE (lo spazio in libreria è preziosissimo, vedi se sono disposti ad occuparlo per cose che costano poco...) è la soluzione ad ogni problema... E in effetti lo è, dopo che sei fallito non hai più il problema delle rese! (P.S.: le edicole nei centri commerciali e nei supermercati funzionano con la distribuzione da edicola. Sono quindi EDICOLE, prova a chiedere in un centro commerciale se hanno una settimana enigmiistica del mese prima, se pensi che lì i periodici settimanali lì siano distribuiti come "libri".... anzi, i centri commerciali avendo un pubblico più variabile sono quelli che hanno le rese più alte. Riguardo alla Francia, ti risulta che un mese dopo l'uscita tutti i volumi di Asterix vengano ritirati dal mercato e l'unica maniera per comprarli poi è richiedere l'arrestato all'editore? Davvero non vedi la differenza?) P.S.: Non ti viene il dubbio che, come solitamente si fa in tutti i supermercati con lo spazio edicola, SIANO STATI MANDATI IN RESA in pochissimi giorni, e per questo non li vedi più? Perché se li avessero davvero finiti, facevano come il mio edicolante, telefonavi al distributore e te ne facevi mandare altri... se non li tengono più vuol dire che li hanno già mandati tutti in resa. Probabilmente il 70-80% delle copie arrivate (sono le rese tipiche dei supermercati) L'edicola li ha ancora perchè sarà gestita da qualcuno che ne capisce e non dalla cassiera che se ne occupa la mattina presto per metterli sugli scaffali e basta, e magari sa che il Texone ha tempistiche di resa più lunghe rispetto a "Oggi" o "sorrisi e Canzoni"...
  14. Ussignur... Quel rapporto parla di LIBRI! In LIBRERIA! Hai presente quei posti dove UN LIBRO PUÒ RIMANERE LÌ, INVENDUTO, ANCHE PER ANNI? LE EDICOLE (hai presente, quei posti dove devi mandare in resa TUTTO l'invenduto quando esce il numero successivo) NON LE TOCCA MANCO DI STRISCIO! Ma di che stiamo a parlare? Già che ci sei potresti portare ad esempio Netflix: mi risulta che non mandi nemmeno un telespettatore in resa...
  15. Cioè, stai applicando alla distribuzione dei fumetti in edicola i modelli della rete distributiva del gas? Comunque, mi sono stufato. Hai ragione tu, alla Bonelli decisamente non capiscono niente, si tengono un 50% di rese quando basterebbe variare il numero di copie stampate per ridurle al 25%. E lo fanno perchè anche se spendono per stamparle e distribuirle poi ci guadagnano facendosi rimborsare l'IVA che hanno comunque pagato per venderli (non so se lo sai, ma nell'editoria in edicola l'IVA è totalmente assolta dall'editore). Insomma, pagano 100, si fanno rimborsare 95 ma sicuramente ci guadagnano. A te non la si fa... Già che ci sei, digli che aprano un po' di più il rubinetto, il mio edicolante dice che dalla caldaia i Tex gli escono con il contagocce...
  16. Quel 14% è un dato impossibile per dei periodici in edicola. Hai un link? Comprendeva anche abbonamenti, librerie e fumetterie? Volumi? Gadget? Se è solo per periodici per edicole è un errore di stampa. Inoltre, se non hanno cambiato le norme fiscali al riguardo, a quanto ne so anche in Italia il magazzino è tassato. L'unico effetto di rilievo che ha questo è di disincentivare la vendita degli arretrati, e rendere ancora più conveniente mandare al macero (oltre al pagare per farteli rimandare, poi ci devi anche pagare le tasse sopra). L'editore (non controllando di solito la distribuzione, se non è proprietario del distributore) non ha un reale controllo su dove finiscono i suoi fumetti per le edicole, quindi non può agire praticamente in nessuna maniera (a parte ovviamente il vendere di più o di meno) sulla percentuale di venduto. Non puoi "convincere l'editore a stampare meno rese" tassandolo o facendogli sgravi fiscali, perchè non può "stampare meno rese ma stampare più copie vendute", le copie mica hanno scritto sopra quando escono dalla tipografia "questa copia è per la resa, questa è per la vendita". Se cali la tiratura cali le rese ma anche le vendite. Pensare che l'editore si diverta a stampare copie extra perchè ci guadagna a mandarle in resa è ridicolo (forse ti stai confondendo con i quotidiani che hanno sovvenzioni pubbliche sulla diffusione, ma anche in quel caso per ottenerla le copie in più le regalano in giro, non le mandano in resa) Sul 95%, non funziona come sembri pensare, è un valore che si usa AL POSTO della reale percentuale di resa, non SOPRA di essa, e solo per l'IVA. Maggiori dettagli qui: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/04/23/regime-editoria-percentuale-forfetaria-resa-95-2021 https://www.editoria.tv/forfettizzazione-delle-rese-cosa-prevedono-le-nuove-regole/ Se aderisci al regime forfettario del 95%, puoi avere anche le rese al 30% o al 70% invece che al 50%, non cambia assolutamente niente. Le rese proprio non le conti. Mentre invece i costi di stampa te li paghi TUTTI, lo stato non ti rimborsa nulla, e quindi non conviene "stampare in perdita per avere lo sconto sull'IVA"....
  17. No, è normalissimo, direi anzi buona come percentuale. L'edicola funziona così da sempre. Anche settant'anni fa era così. Prima di stracciarsi le vesti per lo spreco di carta, ricordati che se ci sono (tanto per dare un numero, non so se è reale o meno) 20.000 edicole, per rendere disponibile Zagor in ciascuna di quelle edicole devi lasciare minimo 20.000 copie invendute. Altrimenti lasci un edicola senza nemmeno una copia e il lettore si lamenta che non lo trova (per questo rimango perplesso di fronte al pianto per il calo delle edicola, dopo che per DECENNI gli editori si lamentavano che le edicole erano troppe e servivano tirature troppo grandi per rifornirle tutte... all'epoca li vedevo SPERARE che il numero di edicole calasse...). Fare la famosa "distribuzione mirata" (distribuire il numero di copie esatto venduto il mese prima) è un risparmio per qualche mese, poi crollano le vendite: visto che molti comprano dove capita e non alla stressa edicola hai che comunque in molte hanno copie invendute mentre in altre l'albo diventa introvabile, il lettore che magari lo compra sempre alla stessa edicola si incazza perchè ogni volta deve andare a fare dei viaggi assurdi per trovare una copia, e alla fine smette proprio di comprare (e comunque se non hai alte vendite tocca comunque ridurre la distribuzione per non avere troppe rese, ci sono intere regioni dove alcuni fumetti non vengono distribuiti perchè non ne vale la pena) Anche piangere sulle rese al macero è un non rendersi conto di come ti arrivano davvero quelle rese: a volte ho fatto la "scelta copie" delle rese di un piccolo editore (quando ancora c'erano le rese) e da 10 albi che ti tornavano indietro ne trovavi 2 ancora vendibili (e per arrivare a due dovevi fare il dottor Frankenstein e creare ibridi prendendo una sovraccoperta ancora buona da un albo con le pagine interne devastate da mettere su un albo buono con la sovraccoperta sgualcita) Delle copie che arrivano in edicola, ogni pacco ce ne sono minimo due da buttare (quelle in cima e in testa che sono sempre ammaccate e l'edicolante oltretutto le taglia aprendo il pacco con il taglierino), anche di più se sono legate con le corde che ti segano diversi albi per volta. Poi un sacco di edicolanti ha abitudine idiote tipo segnare a penna sugli albi la data di arrivo (davvero, ci sono. Poi magari non si spiegano come mai da loro i fumetti non li compra nessuno. C'è gente che merita di fallire) o ci appiccicano un etichetta che non si stacca più senza fare danni. Anche chi non fa queste cose le rese le tratta come rifiuto, le legano alla meglio e te le scaraventano da qualche parte, non esiste nessun obbligo che gli albi siano ancora vendibili. Capisco perchè oggi si preferisca mandare tutto al macero, a parte le spese per riaverli indietro, dovresti pagare qualcuno per cercare copie vendibili in quella massa di rifiuti, e ne trovi davvero poche. Capisco che chi non è pratico del settore legga quella percentuale e pensi ad una follia che lui risolverebbe in cinque minuti dimezzando la tiratura, ma no... non funziona così. La distribuzione deve essere sovrabbondante o non è una buona distribuzione (detto questo, cercano ovviamente di calare i resi, per questo vi chiedono di andare sempre alla stessa edicola). Il mezzo migliore per far calare le rese è semplicemente... vendere di più. Più un albo vende, più copie arrivano in ogni edicola, meno incidono in percentuale le copie rovinate e quelle che devono rimanere invendute "per rappresentanza". Quel 50% è un dato aggregato ma penso che le rese siano minori su Tex Gigante di cui arrivano diverse copie per ogni edicola, e siano invece una percentuale molto più alta nei fumetti che vendono meno del numero di edicole in cui sono distribuiti...
  18. Visto che continua a spammare il suo blog dove si limita a sfruttare il lavoro altri, ecco il link a chi davvero ha visionato personalmente il bilancio (pubblico) Bonelli e ne ha riassunto i dati nel forum Comicus (spero non ci siano problemi a mettere un link ad un altro forum, non è un forum texiano...) http://comicus.forumfree.org/index.php?&showtopic=112055&hl=# L'utente "Olimpia" sono diversi anni ormai che ogni anno si spulcia il bilancio Bonelli e ne posta su Comicus (per questo non c'è la minima presentazione quest'anno, la trovate negli anni precedenti). E ogni anno "ArTex" sfrutta il suo lavoro per fare un post monetizzabile nel suo blog. Se siete interessati ai dati del bilancio Bonelli andate diretti alla fonte originale senza regalare click a chi non li merita. Il dato più rilevante, almeno secondo me, è che a fronte di un aumento ulteriore dei titoli in edicola (297 albi contro i 273 del 2021) le vendite sono calate di circa un milione di copie (da 8 a 7 milioni circa) cioè circa un 15% in un anno. Combinando queste due cifre (meno vendite totali per più albi pubblicati) la media per albo è calata del 20% in un anno, da 29300 a 23600 copie. Queste sono cifre aggregate (la Bonelli non è obbligata a mettere le vendite testata per testata, solo quelle complessive) che mettono insieme la serie regolare di Tex e la ristampa di Mister No, che immagino abbiano vendite ben diverse), quindi è impossibile solo con quelle dire chi ha guadagnato lettori (se qualcuno l'ha fatto) e chi ne ha persi di più, ma per me è una dimostrazione del fatto che la proliferazione di testate non paga (o almeno non paga ABBASTANZA), hanno eliminato uscite non texiane per riempirci di albi di Tex che vendono di più, ma come risultato non solo hanno venduto un milione di albi in meno, ma i ricavi dalle vendite sono calati anch'essi di quasi il 10%, da 26.744.299 a 24.398.150 (e a chi dice che il futuro è la libreria, i ricavi in libreria sono aumentati sì ma su cifre ancora molto più piccole: da 2.235.156 a 2.655.395. Pensate che poi questo ricavo molto più basso è fatto sui volumi dal costo molto più alto, e si capisce che il numero di volumi venduti è una minuscola frazione rispetto a quello venduto nelle edicole) Ultima considerazione: questo è il bilancio del 2022. Precedente all'ultimo aumento e alla speculazione delle copertinette. Gli effetti di quella operazione ancora non sono compresi. P.S.: le strisce di Tex in edicola sono state pare un grande successo, tanto da far aumentare di quasi 700.000 euro i ricavi dai diritti di pubblicazione (ricordo che lì la Bonelli prende solo una percentuale, che non comprende le royalties che vanno invece agli eredi di Galep e GL Bonelli, visto che sono prodotte, stampare e distribuite dalla Gazzetta), quindi pare sicuro che proseguiranno (ovviamente, a meno di crolli improvvisi delle vendite in futuro). GL Bonelli colpisce ancora!
  19. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Però spero che non si esageri, la discussione sul blackface era perfettamente in topic visto che immagino che la storia verterà su quello (visto che una delle cose già spoilerate nella promozione è che Joey pur essendo nero deve anche lui mettersi in blackface), penso che solo la parte "calcistica" con il numero 88 sarebbe da spostare.
  20. Diablero

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    In generale anch'io a volte critico certi dialoghi di borden (i difetti principali sono da sempre una certa enfasi poco adatta al discorso parlato, e più di recente un eccessivo spiegazionismo), ma per me quelli fatti da Bob Rock non sono buoni esempi. 1) Sono pensieri. In generale (almeno per me, e vedo che è una cosa abbastanza comune sia nei fumetti che nei romanzi), il "pensiero" può essere più complesso ed elaborato rispetto al dialogo che deve essere più secco e conciso, più botta-e-risposta (mentre il pensiero è sempre un monologo). 2) Sono situazioni che oggettivamente sono più difficili da descrivere solo con le immagini. Dalle immagini non capisci se l'acqua è torbida, se Carson è visibile, etc. e anche il fatto che non gli sparano subito appena esce dall'acqua va spiegato e se non lo descrive a parole ti tocca fare la mappa con la posizione di tutti, che va bene per le battaglie campali ma qui sarebbe stata un po' ridicola... (non parliamo poi dello spiegare che la discesa è stata tanto difficile che non si può risalire da lì... senza quell'informazione, tutto il piano di Tex non ha senso, i prigionieri potevano semplicemente risalire le corde...) È vero che anche qui il discorso poteva essere più conciso. Pagina 91 vignetta 5, "Per fortuna l'acqua è torbida", non è che per noi lettori cambi molto il fatto che l'abbia resa torbida il cavallo (che comunque in un fiume con l'acqua che scorre quanto può durare ed essere estesa l'area oscurata?) o che sia proprio il fiume (cosa che giustificherebbe meglio Carson che non si vede andare verso riva a metri e metri dal cavallo). Ma appunto perchè qui SERVE, non mi dà alcun fastidio il fatto che sia stato eccessivamente spiegazionistico. (oltretutto, nella pagina successiva deve spiegare tutta la faccenda delle pistole e quindi anche restringere un po' un singolo baloon non è tutto questo gran miglioramento) Personalmente, i punti dove avverto questi difetti del "parlato" sono le situazioni magari più tranquille, tipo a tavola, dove discorsi troppo enfatici suonano più innaturali, o le volte in cui davvero la cosa da spiegare è così evidente dai disegni che davvero non serviva spiegarla (ma non ho trovato esempi eclatanti di questo problema in questa storia specifica, sarà che il numero di cose che serviva davvero spiegare ha "saziato" la fame di Boselli o che già era fatica far stare nei baloon le spiegazioni utili, che qui questo difetto non l'ho visto. L'enfasi un po' si invece) In generale, il fumetto quando lo leggi richiede "collaborazione" fra autori e lettori. Gli autori non possono spiegarti TUTTO, comunque devono fare una sintesi delle cose necessarie per la storia, ma quelle devono dirtele. A me dà un po' fastidio quando nei dialoghi ci vengono date un sacco di informazioni inutili, o che addirittura già sappiamo dai disegni o da altre parti di testo. Ma allo stesso tempo, se l'autore deve darci informazioni utili per capire la storia, e per farlo è costretto a gonfiare un po' troppo i dialoghi, ci passo sopra: se serve, serve.
  21. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    È ancora più semplice di così. Al mondo c'è gente che pensa che se eliminiamo la Saga di Paperon de Paperoni di Don Rosa (e Huckleberry Finn, Otello, Via Col Vento, etc) il mondo sarà un posto bellissimo dove non ci sarà più il nazismo. O almeno, un posto migliore. E poi ci sono gli altri che se sono contrari, in base a quella strana "logica", allora sono nazisti. Ma la furia censoria in realtà è una caratteristica della personalità che PRECEDE l'appartenenza politica. Se campi abbastanza a lungo vedi gente che conosci che passa da destra a sinistra o viceversa. Se erano censori rimangono censori, se non lo erano non lo diventano. È una cosa più viscerale e fa parte del rapporto con TUTTO, non solo con la politica. Ci sono persone per cui il ragionamento "questa cosa non piace A ME quindi va distrutta" (coniugata in tempi di vittimismo come "questa cosa mi offende quindi va distrutta) è sensata. Sono, semplicemente, le persone che si ritengono SUPERIORI. Che si ritengono le supreme arbitre di cosa deve essere concesso e cosa deve essere proibito, per tutti gli altri, poverini, che non sono intelligenti/colti/woke/ricchi/nobili/pii/puri/corretti/bianchi come loro (scegliere l'aggettivo giustificatorio in base alla fede politica, ma il ragionamento è sempre lo stesso)
  22. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Quanto tempo è che non vedi Luttazzi in TV? Ma sì, in Italia il problema più che la censura è L'AUTO-censura, non c'è manco bisogno di censurarli...
  23. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Ah, ovviamente cosa si chiede per "purificare il mondo"? Altre censure... In questo articolo si elencano diversi episodi o scene di serie anche famose eliminate dalla circolazione perchè contenevano personaggi in "blackface". Netflix e Hulu hanno cancellato 3 episodi di "Scrubs" e un episodio di "Community", e addirittura L'INTERA SERIE di "Little Britain" La furia censoria ha avuto effetti sui fumetti: la Disney avrebbe tolto l'autorizzazione a ristampare alcune storie classiche: tutte quelle che contengono Fratel Coniglietto (personaggio nato in "Song of the South") per esempio. Ma soprattutto, non sarà più possibile ristampare la "storia di Zio Paperone" di Don Rosa per la presenza di un personaggio che "rassomiglia" a qualcuno in blackface: Bombie lo Zombie (ovviamente anche la storia originale di Barks non può essere ristampata, ma solo quella, non essendoci continuity: ma se togli Bombie dalla saga di Don Rosa non ha più senso la storia...)
  24. Diablero

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Non so se ne parlerà anche Boselli nell'albo (probabilmente lo farà nell'introduzione storica) ma comunque non è uno spoiler essendo anzi una cosa che ormai devi assolutamente sapere se posti foto in internet, una cosa importante come guardare prima di attraversare la strada (e per lo stesso motivo: sopravvivere) Nei Minstrel Show c'erano attori che "interpretavano n***i" con la faccia dipinta di nero. Ti lascio immaginare come li mostravano, se pensi che (1) erano spettacoli comici per un pubblico spesso ignorante e di campagna, e (2) il pubblico era fatto quasi esclusivamente da bianchi. E questi spettacoli sono durati un bel pezzo, arrivando (secondo wikipedia) al 1910 come attività commerciale (spettacoli di vere compagnie teatrali itineranti) e al 1960 come spettacoli estemporanei (troupe universitarie, attività teatrale di dilettanti, etc) e fino a metà anni 70 in TV come rappresentazione storica. Negli USA sono il simbolo del razzismo più bieco. Un simbolo che va forse al di là delle colpe specifiche (se il pubblico rideva era già razzista...), pensando anche al fatto che all'epoca era "normale", ma i Minstrel Show sono ormai nell'immaginario collettivo americano la personificazione del Male Assoluto. Il peggio che la storia abbia mai prodotto. E quindi, dipingersi la faccia di nero, PER QUALUNQUE RAGIONE, è un inneggiare al male e al razzismo. È come farsi vedere innalzare una svastica. (anzi, è PEGGIO che portare una svastica: la foto del viceministro italiano vestito da nazista ha fatto scalpore in Italia ma negli USA nessuno ha fatto una piega, anche se la notizia è stata riportata, ma ogni volta che si mostra la foto di qualcuno in Italia con la faccia dipinta di nero, arriva un ondata di indignazione tale che chi la subisce deve chiudere tutti i suoi account. E ovviamente se è un attore o un autore in America non verrà mai visto o pubblicato. Prevedo che se mai un americano vorrà attaccare Boselli basterà che posti una pagina di questa storia. La folla infuriata online non sentirà ragione o spiegazioni, i libri di Boselli saranno bruciati pubblicamente su you tube) Personalmente? Per me con gli americani fanno benissimo. Gli americani conoscono la storia dei minstrel show, e se si dipingono la faccia di nero sanno quello che fanno, sanno che è offensivo e vogliono essere offensivi. Quello che mi sta sulla palle è SOLITO, OPPRIMENTE IMPERIALISMO CULTURALE degli americani. Quello che offende loro deve offendere tutti. Anche qui in Italia dove i minstrel show non li abbiamo mai avuti, e una faccia dipinta di nero al massimo ci ricorda i caroselli con la pubblicità delle liquirizie... Ma come reagirebbero se dovessero distruggere tutte le copie del Padrino (come pare la Disney abbia fatto per il film Song of the South) perchè da Agrigento gli dicono che si sono offesi? Tutti al mondo devono stare attenti a non offendere gli americani, e sono tenuti a informarsi, perchè devi essere tu a stare attento perché lo sdegno degli americani non ammette ignoranza. Loro invece possono sbattersene dell'offendere gli altri (giusto la Cina, adesso non possono più che ci rimettono troppi soldi...). E ovviamente tutto questo in nome della parità e dell'uguaglianza...
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