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Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    OSCAR TEXIANI 2022

    In effetti, forse sarebbe più corretto dire che è stata un annata deludente. Poi sono io che penso che sia il risultato della proliferazione delle uscite e non del mero caso, e mi deprimo... Deludente in primo luogo perchè, a parte quelle che erano brutte dall'inizio, praticamente tutte le storie hanno un vistoso calo nel finale. Tanto da far scendere sotto la sufficienza storie che erano partite molto meglio (Vancouver, e le due di Mefisto, per esempio), quindi i finali sono stati una "delusione" dietro l'altra. Poi c'è la delusione per il fatto che l'attesa per il ritorno di Mefisto aveva creato aspettative che personalmente sono state deluse (tanto che preferirei non si vedessero più Mefisto, Yama e compagnia) La proliferazione c'entra un po' perchè se non ci fosse stata alcune delusioni me le sarei risparmiate, e poi perchè carica di eccessive aspettative LA (perchè ormai è unica) storia annuale di Boselli. Quando Boselli faceva diverse storie all'anno sulla serie regolare anche se ce ne era una venuta male era compensata dalle altre, ormai con tutte le uscite che ci sono e Boselli "spalmato" fra Regolare, Tex Willer, Almanacco e speciali, se canna la storia annuale sulle regolare poi bisogna aspettare un anno per la successiva... Aggiungiamoci che Ruju mi pare in netto calo (devo capire se tutte le rujuate chi gli trovo nelle ultime storie c'erano anche prima e non le notavo, e lo troverei strano visto che sono cose mi hanno sempre dato fastidio, o se ha cominciato ad abusarne così solo negli ultimi tempi), e che non è ancora finita la roba di Nizzi, direi che il mio scarso entusiasmo (eufemismo) per diverse uscite di quest'anno è più che giustificato...
  2. Diablero

    [651/653] Luna Insanguinata

    Per parlare del volume delle "grandi storie" si prosegue qui o bisogna fare un thread apposito? Boh, io per adesso posto qui, si può sempre spostare in seguito se non va bene... Ultimamente sono stato un po' "cattivo" con Boselli (quando se le merita, se le merita!), ma come lo critico quando fa storie che non mi piacciono, è giusto che gli faccia di nuovo i complimenti per una storia come questa! E, parlando dell'edizione in balenottero, devo fargli i complimento per come è stato gestito il raccordo fra gli albi: in passato a volte la Bonelli ha persino tagliato strisce per fare i volumi, oggi non capita più ma in genere si allungano un po' delle vignette o si aggiungono strisce poco significative. Qui invece i raccordi (li trovate a pagina 70-71 e 180-181) non solo sono fatti benissimo, ma aggiungono drammaticità alle scene (specie quello di pagina 180, dove invece di aggiungere cose inessenziali viene aggiunta una parte in primo piano) Sono state fatte altre modifiche? Non sono stato a controllare pagina per pagina... Per prendere i 3 volumi arretrati di una qualunque ristampa un lettore oggi spenderebbe 4,4x3=13,20 Euro + spese postali, e chissà come gli arrivano. Questo è un bel volume in cui la storia viene anche (leggermente) migliorata e che puoi anche consigliare a chi non legge Tex, a soli 8,90 Euro (certo, poi si appassiona, va in edicola a cercare un altro balenottero e trova il maxi di Nizzi... ) P.S.: però mi è rimasto un dubbio: perchè Ada alla fine uccide Alice Cooper? (5 pagine alla fine, striscia in fondo)
  3. Diablero

    [13/14] Dramma A Pecos City

    Certo che c'è una enorme "zona grigia". Ad essere pignoli, anche il semplice fatto che Tex sia un ranger potrebbe essere visto, in un ottica egoista e gretta, come "stupido": Tex è il capo dei Navajos, potrebbe prendersi il loro oro e andare a vivere da nababbo in Europa, chi glielo fa fare di stare in un villaggio e comandare dei selvaggi? Ma la stupidità degli eroi è tale solo se lo guardi appunto con l'occhio gretto di un egoista magari pure disonesto. Gli eroi sono altruisti, e magari incoscienti. Certo che magari a volte il piano di Tex non è proprio il più prudente (come non si stanca di ricordargli Carson, anche se poi sotto sotto è altrettanto incosciente), ma è sempre incoscienza per uno scopo, non gratuita "solo per fare lo sborone". Magari qualcuno è in pericolo, magari se seguono la strada più prudente rischiano che i malfattori gli scappino. Spesso utilizzano sè stessi come esca provocando il "boss" locale per spingerlo a cercare di ammazzarli e fregarlo così: ovvio che sarebbe più prudente aspettare che tenti di ammazzare qualcun altro, ma Tex e Carson non mettono in pericolo innocenti per le cose che possono fare loro (il motivo per cui quello di Aguas Negras non è Tex) Vista questa ampia zona grigia, sono molto "di manica larga" quando chiamo "Tamarri" i pards quando fanno i tamarri: se esiste anche un solo motivo al mondo, almeno qualcosa per cui sia possibile che la cosa abbia senso (fretta, rabbia, o anche un rischio calcolato), non li chiamo tamarri. Quando parlo di un esplosione di insopportabile tamarraggine nelle ultime storie, quindi, parlo proprio di cose stupide fatte assurdamente senza uno straccio di motivo, per "fare lo sborone" a vuoto.
  4. Diablero

    OSCAR TEXIANI 2022

    Come sarebbe a dire che è già ora di votare per il 2022? Abbiamo votato per il 2021 l'altro ieri! Bisogna fare reclamo alla ditta produttrice, è un po' che gli anni non durano niente.... Votare cosa, poi? Vedere questo elenco spiattellato qui mi ha fatto ricordare la recente discussione in cui lamentavo un calo generalizzato con storie sempre peggiori, negato da Borden... ma direi che questo elenco lo rende evidente. Non ho bocciato completamente tutte le storie elencate, CREDO, ma quelle che non ho bocciato non me le ricordo. Ricordo insomma più le mie stroncature che le storie. Se escludiamo le storie con Mefisto che fanno un po' storia a parte e quella con Juan Cortina, questa è un annata per cui non trovo una definizione diversa da DEPRIMENTE. E anche la conferma definitiva che ormai Mefisto e Yama è meglio che non tornino più, non è anch'essa deprimente? Andando nei dettagli: Serie Regolare: tutte storie bocciate, che vanno dal "vabbè, fino al finale reggeva bene, crolla solo nell'ultimo albo" (Il manicomio del Dr Weyland) al... resto della roba che vedo in elenco, tutte storie che ho stroncato e che considero davvero scarse. Forse la peggiore è "le frecce dei nemici", le altre almeno avevano avuto un inizio decente prima di svaccare... alla fine è chiaro che considero "Il manicomio del Dr Weyland" l'unica votabile, ma è davvero un "è la meno peggio"... Copertine serie regolare: Bedlam (in cui si ritorna fra l'altro all'antica tradizione del riprendere immagini già esistenti, rielaborandole in chiave texiana, che ha sempre dato le copertine migliori! Tex Willer: i guerriglieri di Juan Cortina, per totale assenza di avversari (tranne lo speciale di Mefisto che mi è piaciuto ma non è una storia di Tex Willer... ) Copertina di Tex Willer: qui sono stato finalmente indeciso fra pipiù opzioni, alla fine ho scelto Scalphunters. E poi arriviamo alle dolenti note... Migliore storia degli speciali: NESSUNA. Quando ho letto l'elenco ho trovato storie di cui non ricordavo nulla (tranne quella di montales da 32 pagine), storie che non mi erano piaciute e che avevo stroncato, e storie che proprio non avevo comprato per non sprecare soldi, spazio e tempo. Ho cercato di riaccendere la memoria sfogliando gli albi, ma davvero, qui non c'è nulla di votabile! Un chiaro vincitore ci potrebbe essere nella categoria "storia dove Tex viene più stravolto e snaturato" ("Aguas Negras"). È un elenco in cui la lotta accanita è fra quale sia la peggiore... unico possibile candidato, il magazine, forse? La storia con Montales non è pessima, solo molto prevedibile e stereotipata, la storia più lunga non me la ricordavo, l'ho sfogliato e qualcosa ho ricordato (fra cui il fatto che il soggetto era di Carlo Monni), ma ancora troppo poco, e i disegni mi hanno colpito molto negativamente (anche quelli non me li ricordavo). Sono dovuto andare a rileggermi cosa ne avevo scritto all'epoca e ho trovalo l'elenco delle solite "rujate", sempre le stesse... Alla fine, in mezzo a quel deprimente elenco, è chiaramente uno dei "meno peggio". L'unico possibile contendente è "Yellow Bird", che ha disegni sicuramente migliori (anche se li avrei di gran lunga preferiti in b/n) ma che come storie è praticamente "Tex incontra un personaggio storico e gli chiede l'autografo. E Carson è sempre più tamarro" Alla fine Gomez è quello che la differenza e voterei Yellow Bird, ma... hanno preso Gomez che è un maestro del b/n e l'hanno colorato. Va bene che è comunque quello disegnato meglio, ma si può premiare il fatto di rovinarlo? Alla fine avevo deciso di astenermi e di non votare in questa categoria. Solo che ho scoperto che se voti, devi votare TUTTO (Booh! Regola antidemocratica! In quale democrazia ti controllano per vedere se hai votato tutte le schede e se non l'hai fatto ti buttano anche le altre? Questo è un regime!!!) Miglior personaggio della SERIE REGOLARE: Personaggi memorabili? In questa annata? Direi anche qui NESSUNO: la maggior parte di quelli in elenco li trovo insulsi o semplici comparse (ci sono personaggi, come gli sgherri di Mefisto, che si vedono per molte più pagine e fanno molte più cose che non l'unico poliziotto di Vancouver). Quindi è pure "storto" l'elenco. Due personaggi in elenco che mi ero piaciuto sono Ruth e Angela, ma alla fine sono stati sotto-utilizzati entrambi, non hanno il "peso" di essere il personaggio migliore dell'anno. Pottei votare Mefisto come "premio alla carriera", votando quindi proprio IL PERSONAGGIO in generale e non come è stato trattato in queste storie, e alla fine ho fatto così ma sono stato tentato dall'astensione. Miglior personaggio TEX WILLER: stesso problema, alla fine ho scelto Lily... Miglior personaggio SPECIALI no, davvero, qui mi rifiuto, astensione senza se e senza ma. Solo che poi ho scoperto che, come avevo anticipato prima, non ci si può astenere su una categoria.... Non si può aggiungere un opzione "none of the above" fra le risposte? Sarebbe anche molto utile per quantificare il gradimento complessivo, altrimenti un annata con storie scialbe dove non c'è nemmeno un personaggio memorabile e la gente vota a casaccio (come me) pare essere un anno pieno di personaggi memorabili perchè non c'è un netto vincitore...
  5. Diablero

    [13/14] Dramma A Pecos City

    Confermi, purtroppo, una mia tesi: che oggi molti lettori non sono più in grado di percepire la differenza fra coraggio e tamarraggine... In questa storia, Tex affronta i tipi che vogliono impiccare suo figlio, e li fa fuori stando riparato dietro una colonna, poi dietro una balaustra, poi dietro un pianoforte, comportandosi sì con coraggio, ma non con stupidità. Esce allo scoperto solo quando ha ammazzato o fatto fuggire quasi tutti i suoi avversari e i pochi rimasti riparati dietro ai tavoli non lo vedono e non gli sparano. Non è messo come il Carson tamarro del cartonato che esce fuori nella notte sotto una lampadina, ben illuminato, a dire a gente nascosta nell'ombra "beh, quando mi sparate"? (salvandosi solo perchè quello che gli spara alle spalle lo manca da un metro). Il coraggio può anche essere incoscienza, temerarietà, sprezzo del pericolo, può essere alimentato dall'odio e dal sentimento di vendetta o (come nel caso di questa storia) dalla difesa del figlio. Ma anche se può essere incosciente, non è stupido. La tamarraggine è SEMPRE stupida. Se non si coglie la stupidità gratuita e ottusa di un azione fatta solo per "fare lo sborone", diventa impossibile distinguere il coraggio dalla tamarraggine.
  6. Diablero

    [745/747] Vancouver

    Ehm... i Girasoli di Van Gogh sono in una sala della National Gallery di Londra, illuminata da luci artificiali costanti sia alle sette del mattino (se è già aperta al pubblico, non lo so...) che alle 7 di sera (se non chiudono prima, io sarei pure rimasto fino alla chiusura ma avevo un aereo da prendere...) in quelle sale ci sono dipinti che valgono milioni di dollari, alcuni vecchi di oltre cinquecento anni, ti pare che li espongono alla luce naturale? Vendono anche i poster dei quadri in esposizione, se vuoi portartene uno a casa. io e la mia ragazza volevamo un poster di quello, ma abbiamo rinunciato quando abbiamo visto che i colori erano troppo diversi dall'originale (e che ci aveva colpiti proprio per quello). Anche con la stessa illuminazione. Perché si può scomporre i colori con la precisione che vuoi in numeri, ma poi quei numeri li devi convertire su inchiostri su carta. Inchiostri che magari "in teoria" dovrebbero essere quella tonalità di giallo (o meglio, quella "percentuale di altri colori), ma poi alla fine nel poster ci arriva comunque l'inchiostro commerciale che hai. Che non regge il confronto con quelli usati dal pittore all'epoca, che non ha usato i colori a presa ultrarapida di una tipografia... Mi dici che non saprei nulla di colore. Boh, non sono un colorista, ma so benissimo che la difficoltà di riprodurre certi colori con le attuali tecniche di stampa è uno dei problemi più fastidiosi per i libri d'arte e i cataloghi dei musei, e che si studia da decenni come risolvere quei problemi. Vabbè che, osservando molti fumetti stampati recentemente con colori scurissimi, può benissimo darsi che sia normale per un colorista dei fumetti non sapere che i suoi colori stampati su carta saranno diversi da quelli che ha sul monitor... In che tipo di file? No, perchè mica ce n'è uno solo... I files usati per le pagine web (jpeg, gif, etc.) normalmente hanno solo 8 bit per il grayscale (e quindi 256 toni), ma quando sulle immagini ci devi lavorare, continue manipolazioni fanno presto a degradare la qualità. Quindi si usano formati con risoluzioni maggiori per evitare di propagare gli errori. I files TiFF e PNG supportano il formato grayscale a 16 bit (65536 toni di grigio, e la comparazione che stavo citando sulla capacità di distinguere i toni di grigio faceva riferimento a questa cifra (esistono comunque anche formati a 32 bit per i toni di grigio) E il fatto che esistano formati e software a 8 bit, a 16 bit e a 32 bit (256 toni, 65536 toni, e miliardi di toni) dovrebbe (spero) anche chiarirti che quando si parla di 256 toni è una SUDDIVISIONE ARBITRARIA LEGATA AD UNA MODELLAZIONE MATEMATICA, non una realtà FISICA! Non è vero che in natura esistano solo 256 toni di grigio! Quella è una divisione arbitraria fatta per fare i conti in un computer, che considera "uguali" TUTTI I TONI DI GRIGIO CHE VANNO DA x A y! Basta aumentare la precisione della "modellazione" ed ecco che i toni di grigio considerati dal software diventano 65536! È cambiata la realtà fisica????? NO! È cambiata l'unità di misura! Se ritieni che ci sia sempre maniera di aggiungere colore e "valorizzare" un immagine, dimmi in che maniera aggiungere colore "valorizza" questa: O, se vuoi una cosa concettualmente più semplice: quante mani di colore devi dare su un vetro per "valorizzare" la sua trasparenza? Certo, "in teoria" è sempre possibile "migliorare" un disegno.... COPRENDOLO COMPLETAMENTE E FACENDOCI UN DISEGNO MIGLIORE SOPRA! Cioè CANCELLANDOLO, non "valorizzandolo", perchè dire che il colore "valorizzi" un disegno BASATO SUL CONTRASTO NETTO FRA BIANCO E NERO È UNA TOTALE ASSURDITÀ! Non mi importa chi ha colorato l'immagine di Galep, dico solo che per essere un buon COLORISTA, cioè un buon ARTISTA, uno deve avere GLI OCCHI PER VEDERE: e chi ha gli occhi per vedere lo vede subito che quai colori aggiunti non "valorizzano" un bel niente, ma anzi ammazzano tutte le qualità di quel disegno. Non lo considero nemmeno "bello" (non te lo volevo dire per non offenderti, ma se non l'hai fatto tu non c'è ragione per non essere onesti): è un mascherone.
  7. Diablero

    [745/747] Vancouver

    Prima di tutto, una richiesta ai moderatori: non sarebbe meglio spostare tutti questi post, da quello di Letizia, in un nuovo thread visto che siamo ampiamente off-topic? Poi: Ecco, credo che questo risponda in maniera molto eloquente alla domanda "perchè non volete le vecchie storie colorate"... Ma è una risposta incompleta, visto che non tutti sono Galep, e vorrei parlare di un fatto per me abbastanza evidente: non solo i colori peggiorano sempre le storie nate per il bn, ma la colorazione delle storie in generale peggiora continuamente, tanto che ormai preferisco in b/n anche le storie pensate per il colore (di Corben, insomma, non ce ne sono più...) Ma andiamo un pezzo per volta... Paragone assurdo. La "realtà" non è dipinta a china e poi "colorata". E il disegno non è la realtà. Persino la fotografia, che dovrebbe "in teoria" essere molto più simile alla realtà, ne diventa una visione particolare, tanto che si usa ancora molto la foto in b/n, per andare "oltre" una mera riproduzione da foto delle vacanze. Se il Branzino che ottieni è identico al branzino reale che hai davanti, la tua opera è totalmente inutile: perchè dovrei andare da un pittore o da un disegnatore o da un fotografo, quando potrei andare dal pescivendolo? L'arte deve andare OLTRE la mera riproduzione meccanica. Il fumetto, in particolare, è sintesi. Non devi riprodurre il branzino, devi farlo muovere con disegni fermi. Quindi devi selezionare linee, reali o immaginarie, che rendano il movimento. Il disegno che ci riesce può essere in bn o a colori, ma non sarà mai il branzino. Ne sarà sempre una sintesi. Quando scegliere il b/n o il colore? La scelta non è data solo da questioni economiche o tecnologiche (altrimenti non esisterebbe più la fotografia in b/n). Si sa già ormai da numerosi studi che la percezione di un immagine in b/n si basa persino su recettori oculari diversi da quelli che percepiscono il colore. E che un immagine in b/n sarà sempre più dinamica, drammatica e "viscerale" nell'arrivare al cervello di una a colori. Il colore vince sulla meraviglia, cioè sull'INNATURALEZZA, del poter esprimere colorazioni fantastiche e innaturali (vedi quella di Corben che ho postato prima). Un immagine con colori "naturalissimi" è noiosa e senza senso (qualcuno avrebbe dovuto spiegarlo a Sergio Bonelli prima che facesse ricolorare le copertine di Tex, rovinandole con quegli insulsi prati verdi e cieli blu, e perdendo l'effetto di colorazioni bellissime come il giallo potente e dominate di "El Paso"). In generale comunque il colore RALLENTA SEMPRE LA LETTURA e rende più statiche le azioni. Sono molti di più quelli che fanno fumetti a colori perchè non sanno usare il b/n (e sì, la frase "tanto poi il colore copre tutto e nasconde gli errori" è davvero una ovvietà persino citata nelle interviste fra gli autori di fumetti americani attuali, per esempio, che in b/n si rivelano essere davvero scarsi... Ti contraddici. Poco fa hai detto che colore e bn sono tecniche diverse. Le tecniche non sono neutrali. Non ottieni mai la stessa cosa con tecniche diverse. Un esempio che ti smentisce è proprio quello dei fumetti "del terrore": guarda come sono fatti quelli in bn e quelli a colori. Scoprirai che cambia persino il MODO di ottenere terrore, e quindi di sceneggiarli, con quelli in bn che si basano sul nero e sul buio e quelli a colori che si basano sulla luce, spingendo gli sceneggiatori a scrivere storie totalmente diverse... Due esempi in bn (uno già visto nel thread): E un paio di esempi a colori: Notato il diverso uso della luce? Nota anche un altra cosa: proprio per la particolare tecnica dei disegni (che passa anche per quelli a colori da un primo disegno in bn) quelli a colori "funzionano" anche in bn, anche se non con lo stesso effetto, mentre quelli in bn vengono ammazzati dal colore aggiunto sopra. Sono davvero POCHISSIMI i fumetti REALMENTE "pensati per il colore", e che non funzionano senza. Nella maggior parte dei casi si tratta di "fumetti pensati per il colore" nel senso di "fumetti per il bn senza molti dettagli, che poi tanto ci pensa il colorista a coprire le magagne" Stai confondendo una limitazione dei computer con una limitazione della realtà. Lo sai, vero, che non tutti i colori possono essere riprodotti con 3 numerini RGB? (se non sei convinta, dimmi le percentuali RGB del vero color Oro...) È un fatto noto, che i cataloghi delle mostre (stampati in RGB) non sono in grado riprodurre perfettamente i colori usati in molti dipinti (tipo per esempio "i girasoli" di Van Gogh, se lo vedi dal vivo la vedi la differenza che fa il colore "fisico" che ha usato...) in realtà non ci sono 65.000 toni di grigio. In realtà sono infiniti. Il computer deve considerarne solo 65.000 perchè fa un approssimazione dividendoli in 65.000 "settori" in realtà continui. Approssimazione più che accettabile perchè Il nostro occhio in realtà non ne distingue che qualche decina. Quindi in realtà il computer è perfettamente in grado di riprodurre i toni di grigio che vediamo, mentre non è in grado di farlo per i colori. È proprio sul colore che gli attuali metodi di stampa sono carenti e omogeneizzano la realtà... In ogni caso, comunque, stai facendo una discussione ormai (purtroppo) accademica. il colore, ormai, a livello artistico, nel fumetto è FINITO. Kaput. Morto. Estinto. Oh, non sto dicendo che sarà meno usato. Al contrario. Con il calo dei costi, sarà sempre più usato.... per piallare, omogeneizzare, cancellare, coprire, in pessime "edizioni da siuri" sempre peggiori e sempre più schifate da chi ama il buon fumetto. Magari esisteranno ancora artisti del colori, ma saranno sempre più fuori mercato e sempre più limitati da una tecnologia omogeneizzante. Chi erano un tempo i "maestri del colore"? Gente come Richard Corben. I suoi lavori, stampati in quadricromia tramite lastre fotografiche, erano stupefacenti! Ce li guardavamo e anche i miei amici disegnatori si chiedevano "ma come fa?". Poi si è scoperto che si era studiato i processi di stampa e lavorava DIRETTAMENTE SULLE LASTRE per ottenere certi effetti, in maniera "artigianale" Oggi? Oggi Corben è morto, ma anche prima di morire, negli ultimi 30 anni della sua carriera, ha smesso di usare i suoi metodi strabilianti. La stampa in digitali li ha uccisi. Senza poter lavorare sulle lastre (metodo che era comunque costosissimo in termini di tempo e lavoro), ha dovuto dare il colore "come tutti". Omogeneizzato. Persino le sue vecchie opere... non sono più ristampabili con quei colori. Le ultime ristampe in digitale sono "scan" delle vecchie edizioni, e NON è assolutamente la stessa cosa. Quali erano gli strumenti dei maestri del colore? Quello usato dal grande Peter Ledger, che nel 1981 prese 11 vecchie storie di Carl Barks e le ricolorò splendidamente all'aerografo (uno strumento mitologico all'epoca, conoscono diversi che tentarono di domarlo, oggi nel campo del fumetto commerciale credo che non lo usi più nessuno, l'ho visto usare recentemente solo da artisti di strada e per dipingere moto e automobili...), nel volume "Uncle Scrooge McDuck: His Life and Times" della Celestial Arts, che rilanciò Barks presso il grosso pubblico. Ledger è morto nel 1994, ma in ogni caso oggi sarebbe disoccupato. Chi pagherebbe un artista dell'aerografo quando "suo cuggino con phoroshop lo fa in cinque minuti"? Quali erano i colori usati dai maestri del colore? Per anni se ne sono dette di ogni sui "misteriosi colori" usati da Tanino Liberatore, per ottenere quella colorazione unica delle sue tavole (all'epoca si diceva che usava dei cosmetici al posto dei colori normali, c'era un fondo di verità ma la realtà era un pochino più complicata, andatevela a cercare se vi interessa). Ma da un certo punto in poi i suoi disegni erano colorati come tutti gli altri. Era passato al digitale (per poi semi-abbandonarlo poi, deluso dal risultato: ecco un brano di una sua intervista: "Finito Lucy ho ripreso in mano gli acquerelli, il carboncino, strumenti che non utilizzavo dai tempi del liceo artistico. [...] Se disegnare al computer desse le stesse possibilità avrei continuato a farlo.") Ma in ogni caso, le sue opere ristampate in digitale non hanno più gli stessi colori... Letizia, quanto ci hai messo a fare questa tavola? lo sai che se ci hai messo più di un quarto d'ora (ad essere buoni) sei fuori mercato e nessuno ti pagherà mai per colorare fumetti? Un tempo, quando stampare a colori COSTAVA UN CASINO, non aveva senso risparmiare sul colorista. Pagare tuo cuggino invece di farlo fare ad uno bravo era un risparmio trascurabile, e oltretutto... tuo cuggino all'epoca non era proprio capace, era un lavoro difficile, da fare a mano mettendoci molto tempo. Quindi si facevano pochi fumetti a colori, ma colorati bene (fanno eccezione i comics USA che con quelle tirature e stampando su cartaccia erano impossibili da colorare bene, ma comunque i coloristi erano bravi). Era l'epoca in cui anche i coloristi erano delle star. Akira in America lo volevi fare a colori? Chiamavi Steve Oliff, mica pizza e fichi... Oggi, stampare a colori costa poco. E colorare è tanto facile (credono, gli editori) che pare ridicolo pagare tanto un colorista. Nessuno pagherà mai più molto per colorare un fumetto. Quindi le alternative diventano: 1) Specializzarsi nel fare in fretta, più in fretta che puoi, e a mettere a Tex sempre la stessa camichia giallo paglierino dello stesso colore anche di notte, che è quello che vuole l'editore (per CSAC coloravano 250 pagine alla settimana. Considerando cinque giorni di lavoro per far raffreddare un po' il PC sono 50 pagine da colorare AL GIORNO. In media una pagina ogni 9 minuti. E c'è gente che ancora oggi dice che hanno "valorizzato" quei disegni invece di dire, più correttamente, che li hanno ammazzati...) 2) Colorarteli da solo o da un colorista di fiducia, rimettendoci un sacco di soldi che potresti guadagnare disegnando invece di colorare o pagando di meno il colorista... Oggi, che STAMPARE a colori è diventato alla portata di tutti, la colorazione a Photoshop è diventata una piaga che fa solo danni. E la cosa si sta riflettendo sull'editoria: non hai notato che da qualche anno LE EDIZIONI DI LUSSO SONO QUELLE IN BN? Va bene che il pubblico si dice che abbia gli occhi foderati di prosciutto, ma alla lunga la differenza si vede... P.S.: a differenza di quella di Galep, la tavola di Mastantuono colorata da te mi piace. Anche perchè te ne sei fregata dei "colori naturali" e hai usato una bella tavolozza di luminosi colori INNATURALI che mi ricordano quelli usati nel vecchio Giornalino sulle tavole di Micheluzzi o di De Luca. Ma il fatto che la tavola sia gradevole non cambia i due punti base: 1) Nessuno ti pagherà mai abbastanza per rifarlo per tutto un albo. 2) Quella tavola è tua, Mastantuono l'hai ammazzato e hai pure nascosto il cadavere...
  8. Diablero

    [748/749] La mesa della Follia

    Confesso che ho fatto un po' di fatica a "entrare" nella storia, mentre la leggevo, e non ci sono pienamente riuscito. Un po' è la sfiducia nei confronti di Burattini, le cui storie precedenti di Tex non mi sono piaciute per niente (e per la deriva vista su Zagor). poi subito a pagina 1 ci si mette anche lui, subito, a piazzare una didascalia che racconta che soffia un vento inconsueto subito prima che i personaggi della storia dicano che sta soffiando un vento inconsueto... Da quel momento è diventato impossibile ignorare quanto i testi fossero ridondanti, e i personaggi parlassero TUTTI con un linguaggio "inadeguato" (pastori ignoranti che dicono "con sempre maggiore frequenza e sempre più evidenti", "prosciugate di ogni liquido" invece che "senza sangue", "tutti concordano nel dire che il raggio d'azione di quelle creature si sta allargando"... e tutto questo in mezza pagina, figurati nell'intero albo!) Il linguaggio è un problema, non è solo che tutti parlano come se scrivessero una tesi: è anche che, come quando devi allungare il brodo, si usano forme tipo "tutti concordano che l'azione che secondo normale prudenza una comunità riterrebbe non lesiva della propria sicurezza sarebbe il cercare riparo" invece di "AL RIPARO!!" È un linguaggio burocratico, non avventuroso, e che rende a volte difficile prendere sul serio la lettura. Ed è un peccato, perchè questo è un albo in cui, a differenza del solito, la seconda lettura ha evidenziato i pregi della storia nascosti da quei dialoghi (mentre invece di solito la seconda lettura evidenza le magagne) Per esempio, una cosa che farei davvero rileggere più volte a Ruju... Altra cosa positiva, la gestione dell'umorismo, che almeno nel caso dei dialoghi fra i pards mi è parso ben calibrato (un po' meno calibrato invece il pessimismo di Eusebio, che non era così macchiettistico). Burattini mi è sempre parso più bravo come autore umoristico (sin dai tempi di Battista il collezionista) che come autore avventuroso, e temevo di rivedere i siparietti con bistecche e patatine, e invece, l'unica menzione delle famose bistecche è quando Tex RIFIUTA perchè NON HA TEMPO, essendoci pericolosi assassini in giro (becca e porta a casa, Nizzi!) Boh, per adesso, a parte il problema dei dialoghi (che sarebbero stati da sforbiciare con il machete) Burattini se la sta cavando molto meglio di quello che mi aspettavo. (ma è meglio che non mi sbilancio troppo, anche l'ultima di Ruju mi era piaciuta all'inizio...) P.S.: l'orrida patacca stavolta è davvero fastidiosa, subito sotto al titolo, sembra che l'albo sia intitolato "la mesa della follia 75", e nella prossima è ancora peggio, andando a rovinare con la patacca giallo paglierino l'effetto "antro oscuro" della composizione di Villa. Quando "rovinare le copertine" è proprio una vocazione...
  9. Diablero

    [745/747] Vancouver

    Cioè, possono essere state realizzate a colori, mentre invece colorarle ""successivamente utilizzando il BN come sfondo" è "tutta un'altra cosa"? Ma il fatto che avere l'immagine fatta dall'inizio a colori sia tutta un'altra cosa dal colorare un immagine pensata per il b/n, non era proprio la cosa contro cui ti sei scagliata? Cioè, il fatto che ci sia un preciso scopo nel farlo a colori, smentirebbe il fatto che è nato per il colore? Può essere "nato per il colore" solo se la cosa non ha alcun senso e nessuno scopo? E in che modo questo smentirebbe me, visto che smentisce te? Facciamo prima, vediamo un esempio pratico: "valorizzami" questa immagine, colorandola, se ne sei capace...
  10. Diablero

    [745/747] Vancouver

    Personalissima e smentibile facilmente: Altri nascono per un usi particolare del colore in un contesto in b/n, solo per fare contrasto: Se colorare un fumetto nato per il b/n lo rovina e basta, colorare interamente uno di questi ultimi ne altera completamento il senso. Viceversa, altri fumetti chiaramente nascono per il colore: Liberissimo chiunque di ritenere che l'ultima immagina in b/n rende uguale e che colorare le prime tre le "valorizzi", a me sembra come credere che la cioccolata valorizzi qualunque piatto, dal pesce alla carbonara (che è il concetto alla base delle orrende "edizioni da siuri"...
  11. Blacky (non è ancora "Yama" a quel punto e non lo diventerà per decenni) non viene mostrato nella storia del Magazine proprio per evitare di incasinarsi con le date incompatibili di Tex (cosa che invece è successa con l'età di Kit nel primo bis) Mefisto nelle sue ultime rappresentazioni da vivo era mostrato come molto vecchio. Vero che nelle storie precedenti era stato descritto come precocemente incanutito, ma Galep avrà pensato che non era concepibile che un personaggio che dimostrava almeno 70 anni potesse avere un figklio giovane, e quindi Yama viene disegnato con un aspetto almeno da ultraquarantenne. (e Myriam come una sessantenne) Arriva poi Boselli con la sua nuova cronologia (non importa se è basata su storie vecchie, se questa cronologia non esisteva prima è nuova), e deve cercare di dare un età anagrafica ad un sacco di personaggi che prima non ce l'avevano. Ringiovanisce parecchio il Tex de "il totem misterioso" e riduce il periodo di campione del Rodeo da tre anni a pochi mesi perchè altrimenti non c'è il tempo per tutte le cose che devono succedere e per ambientarlo alla fine degli anni '50 del 1800, in modo da avere un età compatibile con il Tex odierno (e fa nascere Tex a maggio 1838). Questo lascia uno spazio di circa 20-25 anni fra la carriera di Mefisto come spia e il suo ritorno con Kit molto giovane, e qualche anni (pochi) di più con la sua morte e un Kit ancora probabilmente minorenne. Blacky dovrebbe quindi avere 15-20 anni, e Mefisto (pensando a come è stato disegnato nelle ultime apparizioni da vivo) sui 45-50 anni. Mefisto può essere "sistemato" mettendo in futuro qualcosa che lo faccia incanutire precocemente, e quindi la sua età anagrafica può essere abbassata (ma non di tantissimo) ma Blacky? Meglio lasciarlo sotto le coperte per non non avere problemi... La "morale della favola" è che (come ho fatto nella mia cronologia di Tex Willer) questa nuova cronologia NON È TOTALMENTE COMPATIBILE con quella di Tex e NON PUÒ ESSERLO, visto che Tex vive in un universo a-temporale dove decenni di eventi avvengono praticamente in contemporanea. Non può esserci una perfetta concordanza fra le date di una serie con continuity "storica" tipo Tex Willer e una serie in un eterno west di fantasia a-storico come Tex (dove Kit può essere stato nei Pony Express e aver partecipato dalla fine del Mucchio Selvaggio da giovane e incontrare i suoi amici trapper decenni dopo...
  12. Riguardo a Bonelli Digital Classic: qualcuno che ce l'ha può confermare che ci sono i Tex? Sapevo che non copriva tutta la produzione Bonelli.. Detto questo, @slv396 per rispondere alla tua domanda sarebbe meglio sapere "a che punto sei", cioè se conosci già il personaggio chi è e cosa fa, almeno per sommi capi, e la differenza fra le varie collane o se parti proprio da zero. Inoltre: cerchi consigli su quali Tex leggere sparsi, o vuoi sapere la maniera più rapida ed economica per farti la collezione completa? Di Tex sono usciti pi di 800 albi ormai, ma di buono c'è che non sono in stretta continuità, ogni storia è un po' a sé stante. Le serie principali sono la serie regolare "Tex" che dura dagli anni 50 ma che è stata ristampata più volte nel corso degli anni, e la "Tex Willer" più recente che racconte le sue avventure giovanili (per questo quando ha parlato di "Tex Willer" avevamo capito che ti interessava solo quest'ultima), poi ci sono diverse collane "parallele" ma ti consiglio prima queste due.
  13. Questo era un piano che andava messo in atto vent'anni fa (io l'avevo pure proposto in un forum, ma nessuno mi ha ascoltato... 1) Acquistare al mercato nero diversi neonati 2) Allevarli isolandoli dalla società moderna, e facendogli leggere autori "pulp", Salgari, Spillane e altri autori "di genere" specialmente western. E soprattutto tutti i Tex di GL Bonelli. 3) Quando diventano grandi, fargli sceneggiare Tex...
  14. Non in generale. Ti ho fatto l'esempio del vino: si possono benissimo bere più vini, ma da un vino più forte passi al tavernello bianco, lo trovi insapore: il cambio di genere più essere un incremento di dramma, tensione, o può essere ad un livello più basso, in cui la storia può "sgonfiarsi". (Parlo di storie avventurose e non comiche o satitiche, ovvio) Ovvio che lettori diversi potrebbero trovare cose diverse più forti o più deboli. Io trovo gran parte dei "finali a sorpresa" che leggo (non tutti) abbastanza deludenti. Non c''è un idiosincrasia generica per i finali a sorpresa, ma una delusione frequente per come la cosa viene applicata in pratica.
  15. Ti rimando a questo post con la cronologia e i consigli per persone nella tua situazione... [ho crosspostato con Borden prima di leggere il suo post, questo è un nuovo post che probabilmente finirà concatenato se nessuno posta nel frattempo] @slv396, confermi? Puoi spiegarti meglio?
  16. OK, lascio fare il loro mestiere agli sceneggiatori (anche perchè ti garantisco che non nessuna voglia di prendere il loro posto ed essere io a beccarmi le critiche... ) Ma anche senza avventurarmi in ipotesi alternative sulla storia (la cui inattuabilità demolisce magari i miei esempi, ma non le critiche), le mie remore sulla storia in gran parte rimangono, perchè sono critiche da lettore! Cioè, non è mi sono messo a pensare "Oh, io sarei uno sceneggiatore tanto bravo bravissimo che questa cosa l'avrei scritta così": semplicemente la storia non mi è piaciuta e stavo cercando di spiegare il perchè. Un punto chiave per me è questo: ...che chiarisce finalmente cosa intendevi con "mistero". (In effetti la versione che avevo capito io era così ridicola che avrei dovuto chiedermi da solo se avevo capito bene, e chiederti chiarimenti, invece di usarla nella foga del discorso per "segnare un punto". Pessimi automatismi che vengono dopo troppi flames nei forum...) Però questa è una differenza chiave: tu sei lo sceneggiatore, e sapevi dal principio che questa era una trama "gialla" in cui alla fine si doveva scoprire con qualche "colpo di scena" il colpevole. Ma io, come lettore, non lo sapevo. La storia inizia come una storia horror e d'atmosfera. Si rivela una storia "gialla" alla fine con uno switch abbastanza repentino (Tex arriva con la soluzione riguardo al colpevole di avvelenamenti che fino a quel momento non sapevamo nemmeno fossero avvenuti, e per cui avevano apparentemente un colpevole mostrato come tale in fiction, i fantasmi). E non è un impressione solo mia che il cambio qui non funzioni benissimo, visto che anche diverse persone che hanno promosso la storia hanno citato questo punto. Ora, cambiare "genere" nel corso di una storia o far credere che un fumetto sia un genere e invece è un altro non è certo proibito o un difetto in una storia. Però personalmente trovo che questo specifico "cambio" fra horror e giallo funzioni quando l'horror è "sospetto" da subito (tipo Scooby-Doo anche se non necessariamente così comico) o comunque non così "dominante", mentre invece quando l'horror è genuino, ci parla di una tragedia, di una vendetta, che sono tutti argomenti "forti"... ritrovarsi alla fine con un giallo abbastanza banale (nel senso della soluzione spiattellata subito), è una bella delusione. È un po' come con il vino, il vino che bevi per secondo dovrebbe essere più "forte" di quello con cui hai iniziato, altrimenti appare insapore. Onestamente non è che anche la storia di fantasmi che pareva essere mi facesse strappare i capelli. Ho già parlato in post precedenti di alcune cose che mi avevano fatto un po' storcere il naso. Ma comunque almeno stava tenendo desta la mia attenzione e il mio interesse. Dici E poi in un altro post: Ma senza "mistero" (cioè senza un colpevole segreto) per definizione, non sarebbe più "una storia di mistero", no? Sarebbe un altro tipo di storia. Che può fare a meno del mistero e del twist finale. È difficile dire come reagirei di fronte ad una storia immaginaria che non conosco. Mica posso garantire che se tu avessi concluso la storia diversamente mi sarebbe piaciuto il finale per forza. Però, DA LETTORE... boh, sarò parte di una piccola minoranza e magari quello che dici è vero per gran parte dei lettori di Tex, ma mi ricordo di aver letto storia "d'atmosfera" anche più brevi, senza colpi di scena finali, e mi sono piaciute se riuscivano a rendere ben le emozioni e il pathos. Adesso non mi voglio avventurare di nuovo in ipotesi su sviluppi alternativi per farmeli demolire, ma credo che se la storia avesse dedicato le ultime pagine al ritrovamento delle tombe e agli spettri l'avrei preferito (o se volevi comunque che Tex facesse fuori il locandiere avrei preferito che fosse uno che aveva collaborato con i razziatori, in maniera che fosse più chiaramente parte della vendetta degli spettri e le parole finali di Tex fossero più centrate. Non so se per te questo l'avrebbe resa comunque una "storia di mistero", per me comunque così sarebbe rimasta dall'inizio alla fine la storia della vendetta degli spettri invece di farli sparire prima del finale) Ritornando alla storia pubblicata: le mie critiche sull'artificiosità del fucile messo lì apposta per essere trovato da Tex e le remore sul piano "etico" delle ultima parole di Tex (che per me sono abbastanza inequivocabili) rimangono, ma non ho più voglia di ripeterle, e credo che sull'argomento abbiamo già detto tutti come la pensiamo.
  17. Lista provinciale! Charles Bukowski e Kurt Vonnegut o niente! (Ah, sono morti? Allora niente!) P.S.: Il Manzoni poi... già mi lamentavo del Tex nizziano che si salvava sempre per puro culo, figurati anni e anni di albi in cui Tex si salva solo per la Divina Provvidenza...
  18. Facciamo che chi chiede altre collane deve anche indicare a chi le farebbe scrivere? Sono davvero curioso... (tenete conto che gli attuali sceneggiatori sono già credo completamente impegnati, fra Tex, Zagor e Dampyr, quindi dovete dire nomi nuovi...
  19. In una storia comunque avventurosa, ci vuole equilibrio fra scene umoristiche e persino comiche e quelle avventurose o drammatiche. È possibile alternare questi registri anche dentro la stessa opera (basta vedere "Sentieri Selvaggi" di Ford...) basta che l'umorismo non prende il sopravvento. Altrimenti diventa un altra cosa, un altro genere (vedere "I fanciulli del West" con Stanlio e Ollio) Questo "equilibrio" consiste sostanzialmente nel sapere quando "è il momento di scherzare" e quando è meglio smettere (vedere Dylan Dog 74 "Il lungo addio"). Che non vuol dire che non si debba scherzare anche nel momento del pericolo (vedere l'esempio di Tex e Carson nella vasca in "La legge del più forte"), ma magari non bisogna farlo nel momento della rabbia e del dolore (quante battutine trovate nel flashback de "il giuramento"? O nel finale di "Massacro"?) Insomma, sostanzialmente consiste nel "capire il contesto", la situazione, e adeguare il tono della storia e il comportamento dei personaggi. (Non far fare battutine sul cibo davanti alla tomba profanata di Lilith o una gag sul mangiarsi una torta intera mentre tre assassini se la squagliano, insomma) In GL Bonelli vedo questo equilibrio, e visto che ha impostato lui la serie lo vedo PERFETTO per Tex. Variare questo equilibrio significa snaturare la serie, poco o molto. Anche in Boselli vedo un equilibrio. Non gli vedo far fare battutine fuori luogo, e non è vero che non ci sono mai battute. Ma palesemente è un equilibrio più "spostato" verso il lato avventuroso, e quindi certo, il suo Tex è diverso da quello di GL Bonelli, mi pare ovvio e lo sarebbe per qualunque autore. Ma siamo in un range ancora per me accettabile. Anche il primo Nizzi era, di solito, in un range accettabile (infatti all'epoca non mi faceva girare le scatole come oggi), ma anche allora, si vedeva che non c'era questo equilibrio. Abbastanza frequentemente Nizzi poteva sacrificare non solo la drammaticità della scena ma proprio il senso nel contesto pur di "fare la battuta", la scena buffa. Le lodi sperticate di adreadelossu nei post precedenti in fondo dicono le stesse cose: Nizzi è prima di tutto un autore comico, più che western (la cosa che mi ha più sorpreso quando ho letto il troppo esaltato Larry Yuma, un fumetto davvero modesto, è quanto fosse BUFFO, a partire dal protagonista che è disegnato come la parodia degli spaghetti western...) Quello che accade è che nel tempo (e i primi segni si vedono già dalle prima storie, segno che Nizzi non ha mai davvero "amato" il personaggio di Tex) nelle storie di Nizzi si ride sempre meno CON Tex, per le cose che fa lui ai "villain", e sempre più DI Tex, trasformando li e Carson in una coppia di "simpatici sbafatori" che sembrano occuparsi solo di cibo, bistecche e patatine fritte (e anche quello cos'è, se non un tipico "tormentone" da personaggio comico?) Contesto comunque che io abbia mai sminuito le doti di umorista di Nizzi. Questa è una VOLGARE CALUNNIA. Potete rileggervi tutte le mie recensioni delle sue storie, e non vi troverete mai una contestazione delle sue doti come autore COMICO. Anzi, ho sempre riconosciuto che, mentre era sempre più incapace di sviluppare trame avventurose, mentre il livello delle sue storie precipitava, le sue capacità comiche sono sempre rimaste al top: riusciva anche in piena crisi a ridicolizzare Tex e Carson in maniera estremamente efficace in due vignette o anche meno. Come dimenticare perle tipo "Tex sei tu?" "Boing", oppure "Lo prenderò, o non mi chiamo più Tex Willer" "ooops, non lo ho preso..." oppure "osserva, là, i demoni della follia!" "Dove? Non li vedo" "Ops, mi sono sbagliato, sono DI LÀ!". Persino nelle situazioni più drammatiche, il talento del grande autore comico saltava fuori, afferrando al volo qualsiasi occasione per ridere DI Tex, dei suoi amici, dei suoi nemici, mostrando al suo lettore ideale quanto fossero buffi e stupidi quei personaggi...
  20. Quando muore il generale, sì, ma sono passati mesi da quando Mefisto è stato liberato e ha iniziato a collaborare con in sudisti (per quanto la storia sia breve, fra un salto temporale e l'altro alla fine passa quasi tutta la guerra). Quando esce dal carcere è "poco dopo l'inizio della guerra civile" (pagina 145), (tanto che non hanno ancora cambiato la bandiera... ) quindi ancora nel 1861, e Mefisto è stato in isolamento "diversi mesi" (pagina 146) quindi Tex l'ha catturato nel 1860... non rimane molto tempo a Borden per infilarci tutta "Fuorilegge" e la rivoluzione con Montales... Vero. Però richiederebbe altre vicissitudini (altre storie per altri Magazine?), non è un invecchiamento normale. Se proprio bisogna spiegare tutto, bisogna spiegare come mai Mefisto ha rintracciato Tex già nel 1865 e aspetta oltre 15 anni per la sua vendetta. 15 Anni in cui i suoi poteri non aumentano di molto (molto meno di quanto aumentino in questa storia, dopo 15 ancora ha bisogno degli specchi e di un volontario...) e si trova a capo di una tribù indiana.... Sull'età di kit, per me in quelle vecchie storie era molto più giovano di quanto ci immaginiamo oggi, che siamo abituati ormai a considerare bambini anche i ventenni. Secondo me all'epoca de "il figlio di Tex" per GL Bonelli kit avrà avuto 13-14 anni (non beveva alcolici, all'epoca a 14 anni un bicchiere di vino non te lo negava nessuno, e alle medie c'erano già quelli che si facevano le canne...), non sarebbe un problema ringiovanirlo ancora un po' fino a 12 anni, ma è un problema che credo non toccherà mai Tex Willer... se ci verrà narrato l'antefatto de "la gola misteriosa" kit non ci sarà 9essendo l'antefatto) e la serie Tex Willer non credo arriverà mai ad avere kit attivo nelle avventure (a quel punto sarebbe poco distinguibile dalla serie regolare, ci sarebbero già tutti e quattro...) il problema è il kit più che ventenne che abbiamo oggi, che "invecchia" troppo sia i pards che l'epoca, e l'ha fatto diventare un "doppione inutile" ti Tex. Ciascuno dei pard aveva qualcosa che lo distingueva subito a colpo d'occhio (anche se poi aveva caratteristiche sue meno evidenti), Carson è vecchio, Tiger è indiano e Kit... è (era) un ragazzino molto giovane. Un Kit cresciuto è come un Tiger vestito da Cowboy, non è più kit.
  21. Potevi fermarti a "messicana"i, considero il suo dizionario più prezioso della Treccani...
  22. Se ti riferisci a me, non ho detto questo. Rileggi con più attenzione. Mi riferivo ad una storia specifica. Aggiungo che è chi fa affermazioni strampalate tipo "Una storia del mistero DEVE vere un twist finale altrimenti è noiosa" che dovrebbe dimostrarle. Cosa difficile quando ti posso citare decine e decine di "eccezioni" che la smentiscono, fra cui quasi tutte le storie di GL Bonelli. Ma se sei convinto anche tu che "bisogna metterci sempre il colpo di scena finale", ti consiglio di diventare sceneggiatore di fumetti, pare che oggi se non la pensi così non ti assumono... Se oggi ci fosse un GL Bonelli, gli direbbero tutti che non è capace, e che le sue storie tipo "Diablero" o "La dama di Picche" o "il figlio di mefisto" sono noiose perchè non hanno il twist finale: il Diablero non è un alieno o un innocente incompreso, la Dama di Picche è davvero un fantasma e non un un uomo vivo travestito, e il Figlio di Mefisto è davvero suo figlio e non il figlio di tex scambiato nella culla... che sceneggiatore incapace! Oggi sì che sanno come si fa! (devono solo spiegarlo ai lettori che continuano a preferire quelle vecchie storie "noiose senza twist"...)
  23. Gli articoli li ho trovati molto deludenti stavolta. Su 64 pagine di redazionali, ben 32 sono dedicate a Mefisto, cosa anche comprensibile visto che è la guest-star dell'albo, ma risultano un po' sprecate. C'è un lungo ed ESTREMAMENTE prolisso "riassunto puntate precedenti e pure successive" di Luca Barbieri che per estenuanti 14 pagine riassume storie che abbiamo già letto. Non solo è inutile per i vecchi lettori, è pure troppo lungo (e quindi inutile) per i nuovi: non era meglio riassumere brevemente la situazione ("Mefisto è stato catturato da Tex nel numero tal dei tali, etc etc) in maniera LEGGIBILE E CONCISA piuttosto? Davvero, io sono logorroico e prolisso, ma di fronte a quel lunghissimo articolo di Barbieri mi devo inchinare, non potrei mai arrivare a certi livelli.... (cose positive dell'articolo: la riproduzione di una locandina dell'epoca e una bella illustrazione a tutta pagina di Aldo Di Gennaro con Mefisto e Lily catturati, che non ricordo di aver mai visto prima: è stata fatta per questo Magazine? In generale sarebbe meglio in questi articoli "riepilogativi" abbondare con le immagini, in particolare quelle viste più raramente, inutili le vignette colorate della CSAC, e ridurre il testo) Le altre 18 pagine sono di Maurizio Colombo, che di solito trovo interessante nei suoi articoli, ma che qui dice le solite quattro banalità note e stranote sul connubio di Western e Horror (alcune parti, particolarmente all'inizio, mi hanno dato una forte impressione di deja vu, mi sa che ha riutilizzato cose che aveva già scritto, anche se non ricordo dove). imperdonabile poi lo svarione su Conan, dove scambia lo stereotipo dei vari imitatori per l'originale... Per il resto, nelle prime 32 pagine, carino come al solito Susy e Merz , poi una carrellata molto superficiale (un trafilletto a film) sui nuovi film e telefilm westerm , poi UN'ALTRO articolo di Colombo sui western-horror... ----------------- In definitiva, ha senso comprare questo Magazine? Ovvio che è una domanda la cui risposta cambia da persona a persona, in base a cosa ci trova di buono e quanto "vale" per lei (e quanti soldi e spazio ha in casa). Visto che ho deciso di vagliare con maggiore criterio i miei acquisti, mi tocca farmela. Se non consideriamo Susy e Merz, in un magazine ci sono esattamente 110 pagine di fumetti. Come in un albo regolare. Oltretutto divise in due storie brevi (da 78 e 32 pagine), che non lasciano tanto spazio per vicende o intrecci elaborati. Solo che mentre un albo regolare costa 4,40 Euro, Il magazine ne costa 8,50. Quasi il doppio. La differenza la dovrebbero fare gli articoli. E in passati Almanacchi ne ho letti di interessanti, che mi hanno fatto scoprire libri o film che non conoscevo. Ma sarà perchè ormai avranno finito gli argomenti o perchè ormai siamo bombardati di informazioni da internet, è sempre più raro. Figurati quando, come in questo albo, dedicano pagine e pagine a raccontarci di nuovo la storia di Mefisto... Mah, oggettivamente dovrei dire che questo Magazine non valeva il doppio del prezzo, e avrei fatto meglio a non comprarlo. Ma come facevo a non comprarlo con la storia di Mefisto disegnata dai Cestaro? in generale, senza una storia-traino di quel tipo, direi che smetterei di comprare anche i Magazine. Visto però che il bieco borden è probabile che ficcherà altre cose "imperdibili" nelle sue 32 pagine anche nei prossimi, e finirò per comprarli, almeno una preghiera: non sprecate tante pagine per riassunti quando basterebbe una pagina, non fate più articoli sullo stesso tema in un unico magazine, e magari riducete l'elenco delle nuove uscite cinematografiche davvero ad un elenco (tanto, se dovete dedicarci un trafiletto o una mezza paginetta a film non è che ci siano tante informazioni) e utilizzate lo spazio per articoli più approfonditi su cose specifiche, con cose (informazioni o anche opinioni) che non si trovino in cinque minuti su wikipedia...
  24. La seconda storia, quella su Mefisto, di Boselli e i Cestaro, mi è piaciuta molto di più. Non per le "rivelazioni", di cui mi frega abbastanza poco (ormai considero il Mefisto post-500 una versione alternativa in un'altra dimensione) ma perchè è interessante come storia in sé (ovviamente, inserita nella continuity della serie) Parlando di rivelazioni, e copia-incollando da un altro post che ho scritto poche ore fa, la storia spiega alcune presunte "incongruenze" discusse anche in precedenza nel forum (c'era chi sosteneva, assurdamente, che Yama doveva essere nato dopo "Pinkerton lady" perchè non se ne era parlato, per esempio), e chiarisce perchè Myriam quando viene contattata anni dopo da Mefisto parla delle cose infernali che ha visto nei suoi esperimenti, anche se quando Mefisto l'ha abbandonata era solo un ipnotizzatore. Poi vabbè, si spiega anche perchè nelle sue prime apparizione come "stregone" Mefisto usa specchi e una persona in trance per vedere a distanza, e anche perchè nei suoi riti invochi la benevolenza delle potenze infernali ANNI prima di contattarle davvero. E come gli sono venuti i capelli bianchi. (corrisponde al Mefisto recente post-500, ma Galep non gli aveva dato solo i capelli bianchi e lo sguardo da pazzo, lo rappresentava davvero con un vecchio, pelle raggrinzita, sdentato, etc.) Sulla storia non ho altro da dire, tranne un dettaglio inessenziale che mi ha fatto tornare in mente i disastri della Mefistolata: Myriam chiamata "moglie" mi ha fatto tornare in mente quando, nel numero 501, Il bigottissimo Nizzi evidentemente scordatosi che non era più sul "giornalino" si era inventato che Mefisto si era sposato. Certo, evocare demoni, uccidere a distanza, torturare, etc va bene, ma un figlio fuori dal matrimonio??? Questo è troppo!!! E mi viene in mente l'immagine di Mefisto in chiesa, che si sposa giurando di fronte a Dio di dare un educazione cristiana ai figli... Per me l'incomprensione totale di Nizzi per Mefisto si vede anche da queste piccole cose, non solo in quelle più eclatanti. Era davvero l'ultima persona a cui affidare quella storia. Prima del numero 501, avendo letto e riletto le storie precedenti, avevo un mio "head-canon" sul perchè Mefisto odiasse Tex. Nulla di dimostrato o dimostrabile, solo qualche ipotesi mia. Stavo pensando di farci un thread apposito visto che l'avevo anche citato qualche volta, ma alla fine non è una cosa tanto importante da meritare una discussione apposita, la butto qui. Il fatto che non sia mai stato specificato perchè Mefisto odi tanto Tex (non può essere solo la galera, altrimenti odierebbe di più Padma che l'ha buttato in manicomio. Non può essere solo le sofferenze fisiche, altrimenti odierebbe di più Tiger che l'ha fatto cadere dal precipizio rompendogli tutte le ossa. Invece di Tiger se ne frega abbastanza, segno che l'odio per Tex è per qualcosa di speciale, non il mero arresto), il fatto che non abbia più nemmeno nominato Lily e non l'abbia cercata nemmeno in punto di morte, il fatto che GL Bonelli non l'abbia più recuperata, e il TIPO di vendetta che Mefisto cercava (fateci caso, OGNI VOLTA, sempre, vuol uccidere il figlio di Tex e i suoi amici prima di lui...) per me indicava che Lily era morta. Per colpa di Tex (almeno agli occhi di Mefisto) e per questo GL Bonelli non ne ha mai parlato (impensabile anche solo insinuare che Tex avesse causato la morte di una donna) Non so se GL Bonelli ne avesse parlato mai con qualcuno, ormai mi sa che non lo sapremo mai, questa è solo una mia supposizione senza alcuna prova. Ma per me ci sono abbastanza indizi da poterlo supporre. Poi su Nizzi viene scaricata la patata bollente del suo ritorno, e ha fatto tutti i casini già elencati diverse volte, massacrando la caratterizzazione di TUTTI, da Mefisto a Yama a Loa (a sua discolpa, l'ha fatto solo perchè obbligato, altrimenti lui Mefisto non l'avrebbe proprio mai toccato, lì il danno l'ha causato Sergio Bonelli), e lasciando ai suoi successori un bel casino da rimettere a posto. Boselli ormai da tempo sta cercando di rimettere assieme i cocci, ma con un "peccato originale" che mina alla base la sua ri-costruzione: vuole inserirci anche un pezzo sbilenco che fa a pugni con i precedenti, la Mefistolata, rispettandone le contraddizioni. E oltretutto, per me purtroppo anche Boselli si è mostrato poco adatto a narrare le avventure di un Mefisto potentissimo che comanda demoni, e quindi "costretto" a fare cazzate a raffica per giustificare il fatto che continui a perdere. L'ennesima delusione dell'ultimissima storia (dopo quelle precedenti, un po' meglio quella con i Cestaro ma sia quella che quella prima con Yama alla fine non mi hanno soddisfatto) mi porta ad arruolarmi fra gli aderenti alla fazione "Basta Mefisto, lasciatelo riposare in pace". Mefisto per me è stato ucciso davvero nella mefistolata (altro che resuscitarlo, era più vivo prima...), e invece di resuscitarlo gli sforzi Boselliani sono stati un trascinare il suo cadavere a zonzo. Ma questo è un Mefisto diverso. Non solo perchè più giovane: con la vecchia continuity e il vecchio demonio di GL Bonelli e Galep ormai cancellato retroattivamente dalla Mefistolata, questo è a tutti gli effetti un nuovo personaggio creato da Boselli in "Pinkerton Lady" e diverso sia dal Vecchio Demonio che dallo sposino che fa le boccucce rintanato nel retrobottega di Nizzi, un nuovo personaggio che deve solo mostrare un aderenza di facciata alla storia del mefisto post-500 ma che in realta dall'inizio è un personaggio totalmente boselliano. Quindi, che importa se il vecchio Mefisto parlava di "anni di sofferenze" rinfacciandole a Tex, e qui invece il tutto si riduce ad una cella d'isolamento per pochi mesi? Che importa se il Mefisto di Galep era invecchiato precocemente, sdentato, rugoso, folle, e questo invece è un elegante e distinto signore precocemente incanutito? lo dico davvero, non è ironia: il vecchio Mefisto ormai è morto (e non intendo "in fiction"), ed è ormai diventato respingente verso i lettori (me compreso). Questo nuovo proto-mefisto di "Tex Willer" non gli può fare altro danno. Anche per questo, non mi interessa proprio avere altre "rivelazioni", che considero "apocrife". Mi interessa vederlo come avversario quando sarà ri-narrata "fuorilegge"...
  25. Ossignur, LE BASI, santocielo.... L'autore è ovviamente la "parola finale" sulle sue INTENZIONI (e infatti mi sono corretto quando ho male interpretato quelle di Rauch), ma NON SUL RISULTATO FINALE. (Se non sei convinto di questa cosa, ti mando un mio scarabocchio in cui "le mie intenzioni" erano di rifare la Monna Lisa meglio di Leonardo, e quindi dovresti coerentemente dire che se quelle erano le mie intenzioni, è meglio di Leonardo... ) Rauch (ripreso e rilanciato da diversi altri in questa discussione) non ha fatto altro che ribadire LE SUE INTENZIONI, tipo che questa storia era ambiguissima sul fatto che i fantasmi esistessero o no (ma, dico, a leggerla, ti pare???) e tu stai facendo lo stesso, ignorando QUELLO CHE È DAVVERO STAMPATO. Le nostre posizioni sono inconciliabili perchè IO mi baso su QUELLO CHE È SCRITTO E STAMPATO NELL'ALBO, tu e diversi altri vi state basando, nel giudicare una storia, SU QUELLO CHE VI HA DETTO L'AUTORE sulle sue intenzioni. Ignorando quello che potreste vedere tranquillamente con i vostri occhi.
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