Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    1056
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    12

Tutto il contenuto pubblicato da PapeSatan

  1. PapeSatan

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    C'è un detto che recita "altezza mezza bellezza", io parafraso in "lunghezza mezza pesantezza". A fronte di qualche magistrale opera lunga che hai citato, potrei citare il triplo di mallopponi lenti e pesanti e mi limito al più lungo in assoluto: "Gli uomini giaguaro" (che qualcuno vorrebbe pure allungare ulteriormente con le famose 38 pagine scartate...). E potrei altresì ribattere con un alto numero di grandissime storie brevi distribuite in non più di un paio d'albi: "Il tranello", "Vendetta indiana", "Sangue navajo", "Il passato di Tex", "La gola della morte", "Spettri", "La regina della notte", "El Muerto"... Ricordiamoci che si parla della collana "Tex Willer", nata con l'intento di ricalcare l'agilità, il ritmo, l'essenzialità delle originarie strisce.
  2. PapeSatan

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Ecco, questo è il paragone più calzante
  3. PapeSatan

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Concordo in pieno con questo commento, quindi non ripeto. Aggiungo che questa storia è la dimostrazione lampante che ciascun albo di questa collana non mi ha mai dato l'impressione di essere stato strutturato per essere letto singolarmente ovviando all'intervallo di tempo tra una uscita e la successiva, e in ciò non differisce dall'impostazione di qualsiasi albo della serie regolare. È vero che la porzione di storia racchiusa in ciascun albo ha uno sviluppo centrato ogni volta su un diverso sub-soggetto (passatemi il termine), spesso rappresentato nel titolo stesso dell'albo, che nasce, si sviluppa e si conclude (con "cliffhanger") nelle 62 pagine dell'albo, però questo è ben diverso che dire che ogni albo è fatto per essere letto in modo quasi autoconsistente. Paradossalmente aiuta di più a rinfrescare la memoria e ricostruire gli antefatti lo stringato riassunto in testa ad un albo della serie regolare, che concentra la vicenda in meno albi ma con più pagine, piuttosto che la più estesa sintesi delle puntate precedenti in seconda di copertina di "Tex Willer". Cioè, se non si leggono tutti gli albi consecutivamente senza intervalli mensili, trovo meno impegnativo seguire a memoria una vicenda di "Tex" regolare, meno spezzata rispetto a una di "Tex Willer" con lo stesso numero di pagine. Questo è un aspetto che @borden non dovrebbe trascurare in una collana che nasce in un formato e in contenuti dichiarati agili, scattanti, essenziali alla lettura secondo lo spirito delle antiche strisce. Cioè il mio auspicio è che su "Tex Willer" si vedano storie meno lunghe e articolate, che non vuol dire affatto superficiali e banali. Ciò non toglie che, nello specifico giudizio di merito, "Il passato di Cochise" sia per me una storia davvero eccellente sia nella trama sia nei disegni. Un piccolo appunto, proprio per trovare il pelo nell'uovo: perchè a pag. 11 di "Nel covo di don Santiago" Tex non dice crudamente al bandito "Ho annusato porcili che PUZZAVANO meno di te" invece di usare l'aulico "olezzavano"?
  4. Questo è sacrosanto. Sono stati catturati l'Uomo Ragno, Batman, James Bond, Sandokan, Rambo, perfino Topolino... tutti invincibili eroi... quindi anche Tex può essere catturato (e lo è stato diverse volte) oppure irretito in una trappola (idem diverse volte), ma un conto è se l'eroe vi casca con un subdolo inganno, un altro conto se è lui che come un piccione ci si getta dentro a capofitto. Soprattutto, Tex non può agire in contraddizione con il suo stesso pensiero o ignorando la realtà dei fatti che tutti i lettori colgono: se sospetta un imminente sabotaggio, non può andare a dormire come se nulla fosse; se poi il sabotaggio si verifica, non può domandarsi cosa stia succedendo, perchè sarà forse ancora intontito dal brusco risveglio, ma ciò lo fa apparire come un piccione (finisce sempre con "...one"); se poi finalmente realizza che qualcosa non va, non può uscire da una cabina in mutande e disarmato; se poi si trova di fronte i sabotatori, non può chiedere scusa della sua presenza, rientrare con la coda tra le gambe in cabina e quindi lasciare che i sabotatori si dileguino. Ecco cosa non bisogna assolutamente fare: rendere ridicolo Tex, che è pure peggio che "piccione". Tex che viene catturato non è ridicolo se non lo è il modo con cui viene catturato; Tex che si lascia sfuggire un malvivente non è ridicolo se non lo è il modo con cui Tex lo lascia fuggire (meglio una bevuta in compagnia che inseguire Mefisto appena scappato). Come dice giustamente @borden (ed è ovvio che abbia ragione) non è una particolare situazione in sè che non può presentarsi in Tex, ma il modo con cui la situazione è costruita e narrata. E il ridicolo in Tex come personaggio non è ammissibile (e ci aggiungo anche Carson).
  5. Una cosa da NON fare in un soggetto texiano: Tex che si comporta come un piccione. Facciamo un esempio: Tex sospetta che nella notte sarà compiuto l'attentato che è stato chiamato a sventare, ma dopo aver cenato va tranquillamente a dormire e quando l'attentato puntualmente avviene Tex si presenta sul campo in mutande e disarmato, domandandosi cosa mai starà succedendo e venendo sorpreso dagli attentatori, per sottrarsi ai quali si finge un ignaro piccione, cosa che gli riesce alla perfezione.
  6. Credo che già adesso Boselli abbia la casella email intasata... @borden, sbaglio?
  7. PapeSatan

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Ribadisco qui quanto ho già detto in chat, a imperitura memoria: è la copertina che più mi piace tra tutte quelle viste finora su "Tex Willer". Bravo Dotti! Il soggetto sembrerebbe ispirato a un contesto storico reale, da Wikipedia: The Comstock Lode is a lode of silver ore located under the eastern slope of Mount Davidson, a peak in the Virginia Range in Virginia City, Nevada (then western Utah Territory), which was the first major discovery of silver ore in the United States and named after the American miner Henry Comstock.
  8. PapeSatan

    [55/56] Last Hope

    Esatto, in terza pagina c'è scritto: "Supplemento a Il Sabato n.29 del 18 luglio 1992". L'albo si ricorda certamente per l'extraterrestre, ma anche perchè è a colori, una rarità a quel tempo riservata solo ai numeri centenari di Tex e ai volumoni Mondadori, se non dimentico altro. Però la colorazione è alquanto mediocre.
  9. PapeSatan

    [55/56] Last Hope

    Domenica scorsa ho aiutato mio zio a fare ordine nella sua cantina e con mia grandissima sorpresa ho trovato qualcosa che non mi sarei mai aspettato: il libretto "La valle della luna" uscito in allegato a "Il Sabato". Siccome conosco bene mio zio e so che non è un appassionato lettore di Tex, gli chiedo il motivo di quella conservazione di albo e lui mi risponde che non ricordava neanche di averlo. Si ricordava però che comprava il periodico. Naturalmente, vedendomi interessato, mi regala l'albo, che appare ancora come appena uscito in edicola. Tornato a casa, ne approfitto per rileggere quella storia che ricordavo solo vagamente. E' un soggetto unico nel panorama texiano e come tale va giudicato, anche in relazione al tempo in cui la storia fu pubblicata in origine, l'anno 1962: una sorta di "fuori serie". E' sì fantascienza, ma resa con realismo e plausibilità, fatta più da mistero che da effetto "wow", è tutto un vedo-non vedo, poco mostrata e molto immaginata, dove appunto l'interpretazione di alcuni passaggi chiave, compreso il geniale finale, è lasciata all'immaginazione (o forse sarebbe più giusto dire "intuizione" o "deduzione") del lettore. Uniche concessioni esplicite: la pistola dal raggio verde e gli scorci di inquadratura sulla pelle squamosa dell'alieno. E' una fantascienza che su Tex accetto pienamente, in quanto un "unicum" e dalla rappresentazione non più inverosimile di quanto non lo sia un altro personaggio da "altro mondo" quale Mefisto con le sue "armi" ugualmente fuori dal comune, come la proiezione di immagini a distanza e la stessa telepatia che è dote anche dell'alieno. Quando ho letto il balloon in cui si dice che il misterioso personaggio indossava "un vestito liscio e brillante come l'argento" non ho potuto fare a meno di pensare ai Rockets. Ed è con questo paragone che voglio concludere questo mio commento alla storia: sono un grande appassionato di musica rock, certamente non considero i Rockets tra i massimi esponenti del genere (neanche del cosidddetto "space rock", dominato dagli Hawkwind), ma uno spruzzo di Rockets nella collezione musicale di un rockettaro non deve assolutamente mancare e a un attento ascolto lo si apprezza pure... e tanto! Allo stesso modo, nello sterminato universo texiano questo "unicum" di fantascienza empirica e genuina, fatta più di suggestioni che di effetti speciali, più di dialoghi (stupendamente secchi, diretti, essenziali) che di immagini (il visto-non visto già citato) rimane nella memoria. I miei voti: soggetto: senza voto (è un "unicum", fuori classifica) sceneggiatura: 9 (notare il superlativo - e purtroppo oggj abbandonato - utilizzo funzionale delle didascalie) disegni: 7 (non il Galep in purezza, ma pur sempre Galep)
  10. PapeSatan

    MIGLIORE ANNATA DI TEX (1948-1959)

    1949, 1951, 1959
  11. PapeSatan

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Se hai i doppi servizi in casa, sulla tazza del water hai le condizioni ideali: stanza chiusa, ambiente relax, tempo a disposizione, concentrazione assoluta, non esiste citofono o telefono, nessuno può chiederti di portare giù il cane... parlo per esperienza pluriennale. Invece mi trovi del tuo stesso parere per quanto riguarda il treno: pieno zeppo di seccature e distrazioni.
  12. PapeSatan

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Personalmente ritengo che la differenza tra discutere di Tex su Facebook e su questo forum sia la stessa che vi è tra discutere di medicina a "Domenica In" o a una conferenza del "World Health Summit".
  13. Per veri collezionisti: vendo esemplare UNICO E INTROVABILE de "Gli uomini giaguaro" comprensivo delle 38 pagine scartate. Imbottitura delle 38 pagine fotocopiate su carta Fabriano tagliata a mano, rilegatura da vero artigiano della qualità, l'offerta scade domenica, prezzo 500 euro, trattabile solo per @Letizia
  14. Quella impostazione tendenziosamente rafforzativa sul "sì" e incoerentemente neutra sul "no" mi ricorda certi lanci di sondaggi di Aldo Biscardi al suo "Processo" per indirizzare i voti dei telespettatori su percentuali bulgare: "L'Inter non ha gioco, decima in campionato, già eliminata dalle coppe, formazioni sempre sbagliate, spogliatoio in subbuglio, tifosi inferociti, squadra allo sbando: secondo voi, l'allenatore deve essere cacciato?"
  15. Ho votato come te e francamente non capisco quel "mi interessa moltissimo" a rafforzamento del "sì". Perchè sul "no" non hanno aggiunto "mi fa ca*are"?
  16. PapeSatan

    [750/751] Ritorno a Redrock

    Io sono uno di quelli che ha riletto "Taglia duemila dollari" un paio di giorni prima che uscisse "Ritorno a Redrock" proprio per preparami all'annunciato seguito. Come ho già scritto nel mio commento, se si è letta l'originaria vicenda non può non percepirsi nel seguito il chiaro effetto fotocopia. Ma se non si è letta l'originaria, la trama è comunque apprezzabile proprio perchè fotocopia di una buona trama. Quindi è facile che i giudizi vadano nella duplice direzione che tu dici: buona storia per chi ha letto solo il seguito, storia inutilmente ridondante (e deleteria per come si sconfessa la chiusura della prima vicenda data da Giovanni Luigi Bonelli) per chi ha letto l'originaria "Taglia duemila dollari".
  17. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Storia riletta nei due albi consecutivamente ieri sera dopo mezzanotte. Il fatto che non mi sia addormentato é già un indizio positivo. E il fatto che dopo poco più di un'ora fossi pronto per altro e non sfinito significa che la storia scorre via leggera, senza impegno, senza inutili complicazioni ma con nette situazioni e pochi e ben definiti personaggi. Certo, bisogna dimenticare la scarsa verosimiglianza di certi passaggi: Tex che appare dal nulla a supporto di Carson, il tuffo indenne del ragazzo dall'alto della rupe (ok, ci sono cespugli, che però non sono una fitta siepe di bosso), un vecchio che combatte con la forza e l'agilità di Rambo, lo scarico di un po' di pioggia nel canalone che si trasforma nell'impetuoso flusso di un vero e proprio fiume, i ragazzi indiani che dichiarano di non saper nuotare ma riescono a percorrere il canalone d'acqua in apnea... Peró li considero passaggi che hanno nella loro caricaturalità o iperbole la loro ragion d'essere, altrimenti la storia sarebbe risultata piatta e banale, mentre invece la trama, pur non originale, è piacevole e ben scritta. La "chicca", involontariamente comica: "...poi è arrivato un tizio che ha sparato come un diavolo, aveva la camicia gialla..." "Ah, Aquila della Notte". Una storia non indimenticabile, ma certamente da abbondante sufficienza, accettando le caricature di situazioni sopra esemplificate. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 6,5 disegni: 6,5
  18. Andate in una biblioteca fornita, prendete in prestito il volume che celebra Sergio Bonelli, fotocopiatevi le 38 pagine dei "predoni rossi", poi prendete il Tex 390, lo sventrate alla pagina giusta, inserite le fotocopie, reincollate il tutto e avete ottenuto il malloppone inedito che tanto desiderate. Se poi siete perfezionisti, col bianchetto e penna nera potete anche modificare quei due o tre dialoghi di raccordo.
  19. Io avrei il titolo del sequel: "L'amico del giaguaro"
  20. PapeSatan

    [745/747] Vancouver

    Il mio "concordo nel paragone" significa che concordo con il confronto fatto da Diablorojo82 che pone "Vancouver" ben sopra a "Ritorno a Redrock", non che le due storie si equivalgono.
  21. Ma no, chiaramente intendo che è evidente che il taglio non è stato deciso nè dall'autore nè dal disegnatore ma da una scelta editoriale che nulla ha a che vedere con la volontà o l'intenzione autoriale, che infatti quella sequenza l'avevano concepita. Autore ed editore, anche se riuniti in una stessa persona, sono funzioni diverse.
  22. PapeSatan

    [745/747] Vancouver

    Concordo nel paragone.
  23. La sequenza dei "predoni rossi" era evidentemente nella sceneggiatura originale per il semplice fatto che é stata disegnata, esiste. Ma é stata eliminata PRIMA della pubblicazione della storia. Ripristinarla significherebbe modificare la storia ufficialmente edita, non solo per l'aggiunta delle tavole in questione ma anche per la necessità di ripristinare le vignette originali successive alla sequenza al fine di reinserire i richiami a quella sequenza. Il risultato sarebbe perció una diversa edizione, non una presunta versione integrale che non si é mai vista. Certo, qualcuno potrebbe gradire questa edizione alternativa, ma sarebbe un apocrifo, non un recupero di una edizione integrale "ufficiale".
  24. ... ma non è l'opera pubblicata. Giusto, quindi, tenere lo scarto a parte, separato, indipendentemente dalla sua pregevole valenza artistica. "A parte" non vuol dire "darlo alle fiamme".
  25. PapeSatan

    [745/747] Vancouver

    Riletti consecutivamente i tre albi di questa storia, senza la pausa mensile della prima volta tra un albo e l'altro. Il mio giudizio è ampiamente positivo, con un "ma" che dirò alla fine. La vicenda è ben costruita e voglio dimenticare alcune pecche di svolgimento di alcune scene, preferendo dare prevalenza al significato delle scene stesse più che al modo in cui le scene si manifestano: per esempio, Warberg deve morire arso vivo per contrappasso con l'incendio che ha provocato ma voglio dimenticare che prende fuoco meglio della "diavolina" dei barbecue; Carson deve reagire "da uomo" alle provocazioni di Kircher aventi a oggetto la "sua" donna, ma voglio dimenticare che un vero "macho" avrebbe riempito di botte il rivale e non lo avrebbe sfidato a duello come un affettato parrucchino settecentesco; Tex deve inseguire Kircher via fiume in una agonisticamente avvincente caccia al fuggitivo ma voglio dimenticare di aver assistito ad una regata con vogatori e timonieri esperti di tattica e dinamica. I personaggi sono ottimamente caratterizzati, sia psicologicamente sia graficamente: Kircher, in particolare, mi trasmette un naturale senso di ribrezzo da tipico panzone sudato arricchitosi a malefatte. Veniamo al "ma" che ho lasciato per ultimo: Carson al cospetto di Angela. Sono troppe le scene in cui il vecchio cammello sembra uno spasimante in bambola, vorrei ma non oso, mi ospita a casa ma preferisco dormire sul divano, la saluto quando sta per partire per Toronto ma come se andasse un attimo a fare la spesa... E tutto questo nonostante sotto sotto si percepisca chiaramente quel pruriginoso sentore di "la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono": ecco, con l'aggiunta del duello rusticano contro Kircher, il vecchio cammello non esce virilmente da questo suo confrontarsi con l'altro sesso. Capitolo disegni (Mastantuono): splendidamente profondi e taglienti nei neri e nei chiaroscuri, specialmente nei primi piani e nelle scene paesaggistiche, però quasi tirati via a mo' di schizzo nelle scene in campo lungo popolate da molti personaggi (es. alcune scene nel campo indiano e nell'evacuazione degli abitanti dalla città in fiamme). Strepitosa la rappresentazione di Warberg: tratteggiato con pochissime linee, il volto appena accennato con i soli contorni, eppure mi trasmette istintivamente e immediatamente un senso di schifosa ripugnanza. I miei voti: soggetto: 7 sceneggiatura: 7 disegni: 8
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.