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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Guardando l'elenco delle mie storie (ne esiste un elenco completo sul sito dei Dylandogofili) quel che salta all'occhio è la varietà assoluta dei temi e delle trame, almeno per me che le conosco tutte. Da lettore onnivoro di migliaia di fumetti e di romanzi, conosco certo autori più in gamba, intelligenti, geniali, creativi, importanti di me (quasi tutti), ma in quanto a varietà credo di averne trovati pochi di altrettanto variati (senza la a davanti...).

     

    In quanto alle scelte, so che molti mi hanno scassato i cosiddetti proprio sul ritorno di Lena e Donna, che mi accingevo giusto a scrivere per un grandissimo disegnatore, ma, visto che alcuni mi accusano di non dare  mai ascolto ai lettori e di fare sempre ciò che mi pare, per una volta ti do ascolto e non scriverò quella storia.

     

     

     

     

    Non è affatto un ossimoro. Anche le poesie di Montale hanno dei meccanismi. Esiste una branca del sapere che si chiama NARRATOLOGIA, per quanto io, personalmente, la detesti. Infòrmati.

    Ripeto con altre parole quanto ho già scritto sopra: quando si compone una storia che ha (perché VUOLE avere) legami o dipendenze con personaggi e vicende del passato, la vena creativa é libera o é "sotto controllo" per non generare marchiane incongruenze? Temo che sia tu che @Carlo Monni abbiate travisato il senso del mio discorso. Un conto sono le storie composte a tavolino (ed esistono appositi rami della linguistica che arrivano a descrivere una trama in forma grafica, in stile "flow chart" informatico), un altro le storie che vogliono agganciarsi a qualcosa già scritto e da cui dipendono.

  2. 1 ora fa, Carlo Monni dice:

     

    Con tutto il rispetto, le tue osservazioni dimostrano inequivocabilmente quanto poco tu, e non solo tu, capisca dei meccanismi, chiamiamoli così, della scrittura creativa.

    "Meccanismi della scrittura creativa" é un ossimoro davvero ilare... :lol2:

    Prego, rileggi quello che ho scritto.

    • Grazie (+1) 2
  3. <span style="color:red">35 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Tim sbagli e di grosso anche.

    Probabilmente (almeno, io interpreto così) @Jim Brandon si riferisce al fatto che sono sempre più numerose le storie che si incastrano con personaggi ed episodi del passato e in tal senso la libera vena creativa risulta alquanto imbrigliata, in quanto soggiace alla necessità di far collimare tutti i pezzi tenendo conto di vincoli, legami, dipendenze. 

  4. A distanza di più di un mese, ho riletto ancora una volta le tre storie precedenti, in sequenza e nella stessa mattinata.

    Ho perciò potuto cogliere ancor meglio quello che alla rilettura precedente, più scaglionata, avevo colto solo di sfuggita: sono tre storie FOTOCOPIA! La seconda e la terza ricalcano spudoratamente la trama della prima ed è stata chiarissima la sensazione di aver letto per tre volte la STESSA storia. Cambiano solo nomi e luoghi: Leadville-New Orleans-San Francisco;  Mac Parland-Nat MacKennet-Tom Devlin. L'azione è un "copia e incolla":  la Tigre Nera che si traveste spacciandosi sempre per uno del posto; il povero innocente che viene ricattato per spingere Tex in un agguato; l'agguato a colpo sicuro che puntualmente fallisce per la scarsa mira dei banditi; il membro della setta che dichiara di voler uscire dal giro pericoloso e che viene fatto fuori per tradimento; Tex e Carson che la Tigre Nera vuol catturare vivi per gustarne una morte lenta e dolorosa e che per questo stesso motivo si salvano; due massicce guardie del corpo a difesa della Tigre Nera che le suonano di santa ragione a Tex e Carson prima di essere rese inoffensive; cinesi, seguagi del voodoo, ancora cinesi, come alleati della Tigre Nera; Tex che si lascia sempre scappare il sicario che davanti ai suoi occhi liquida il pentito che sta per confessare; le stesse battute di Tex allorchè la Tigre Nera si palesa: "Si alza il sipario ed esce il pagliaccio!"; la Tigre Nera che riesce a fuggire dal suo rifugio attraverso un passaggio segreto. Basta, basta, basta!

    Rivedo al ribasso i miei voti per le sceneggiature delle tre storie che hanno preceduto quella ora in edicola (che commenterò a chiusura della sequenza di albi):

    prima storia: 7,5, l'unica originale

    seconda storia: 4, prima scopiazzatura

    terza storia: 3, seconda scopiazzatura.

     

    • Grazie (+1) 1
    • Confuso (0) 2
    • +1 1
  5. 17 minuti fa, Letizia dice:

    Verissimo.

    A parte il numero dei secondi che è soggettivo.

    Ma quante volte la prima impressione si rivela essere quella definitiva?

    E quante volte l'impressione definitiva risulta essere completamente errata?

    Giusto, è il destino che ha subìto proprio domenica scorsa quel sommo capolavoro che è la sinfonia nr. 9 di Antonin Dvorak ("Dal Nuovo Mondo"): dopo i primi non 7 ma 30 secondi mia moglie mi ha detto di cambiare disco perchè "troppo moscio": una delle sinfonie più hard rock che siano mai state composte! Se solo avesse avuto la pazienza di ascoltarla tutta...

    E quante volte qualcuno cambia canale perchè l'inizio di un cult movie non attrae? Sempre mia moglie alla visione de "La sfida del samurai". :censored2: :craniate:     Gran bella e brava moglie, adorabilissima ma con qualche lacuna musical-cinematografica che non la rende perfetta... :wub:

    • +1 1
  6. 2 ore fa, Letizia dice:

    Basta un quarto d'ora.

    Giusto il tempo di aprire il forum, guardare le novità e rispondere a quella pizza della scrivente.

    Poi, se lo vuoi rileggere e gustarlo un po' di più, cogliere le sfumature e apprezzarne le qualità narrative, naturalmente ci vogliono almeno 17 minuti.

    Un martellante spot televisivo afferma che, per la scienza, per creare la prima impressione bastano "i primi sette dannati irrazionali secondi".

  7. 1 ora fa, Enrico dice:

    Continuo a non capire quale sia il problema delle "troppe ristampe" di cui molti si lamentano; secondo me, ci sono soltanto DUE CASI: o la storia ristampata ce l'hai già, o non ce l'hai; se ce l'hai, puoi anche non acquistarla (ma se l'acquisti, che senso ha lamentarsene? è una tua scelta), se non ce l'hai e vuoi leggerla, puoi decedere di acquistarla in questa versione oppure di cercare di recuperare l'arretrato, se non ce l'hai e non vuoi leggerla, basta ignorarla.

    Non capisco proprio, in entrambi i casi, perchè lamentarsene...

    Visto che mi hai citato, rispondo per quanto mi riguarda: non mi lamento affatto della presenza di ristampe (infatti ho più volte scritto che io compro solo gli inediti), ma che tra le molte collane di ristampe e di inediti (in totale oltre 10) almeno una potrebbe anche contenere ristampe ma assumere il ruolo di una edizione che a tutt'oggi, dopo 5 anni dalla prima uscita, manca alla collana "Tex Willer": l'equivalente del Magazine del Tex "adulto", approfondendo soggetti e temi del Tex giovane e del suo periodo storico. Potrebbe essere il "Tex Willer Extra".

    Naturalmente non vorrei essere nei panni di colui che sta collezionando i TuttoTex o i Nuova Ristampa o i Classic il giorno in cui si dovesse trovare nella condizione di vedersi interrotta la collana, come accaduto con i Tre Stelle.

  8. Come sempre attendo la conclusione della storia per commentare.

    Intanto però voglio dire che la copertina del numero 757 "Fuga sull'oceano" mi piace molto con quel suo sapore esotico: sarebbe stata eccezionale, e credo un unicum almeno nella collana "Tex", la trovata grafica di lasciare che il titolo dell'albo fosse direttamente l'insegna con la denominazione in essa presente "La Perla Negra", cioè senza un lettering aggiuntivo (anche se, in questo caso, avrebbe rappresentato un concetto diverso dalla fuga sull'oceano). Il titolo come parte integrante della scena e non sovraimpresso. La dimensione dell'insegna e il suo posizionamento in alto nella scena di copertina accanto al logo "Tex" sono già quasi perfetti così.

    Chissà se Villa e/o Boselli ci abbiano mai pensato per una copertina, non necessariamente questa (che però mi ha fatto venire l'idea), come tocco di originalità una tantum...

    • Mi piace (+1) 1
  9. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Ma se tanto non la compri, che male ti fa se continua?

    Mi piacerebbe che continuasse con inediti, come lo "Speciale Tex Willer", oppure che diventasse un equivalente "giovanile" del Tex Magazine "adulto", con una storia breve del giovane Tex e vari redazionali a tema.

    Troppe ristampe:  Super Tex, Classic Tex, Tutto Tex, Nuova Ristampa, Tex Willer Extra, Grandi Storie... 

  10. La definizione scientificamente corretta di AI è Augmented Intelligence, a significare che si aggiunge (e non si sostituisce) a quella umana, la espande, la complementa, sempre e solo dietro il comando di quella umana. La macchina non ha nè libero arbitrio nè libera iniziativa. Altrimenti sarebbe essere umano, non macchina.

    Artificial Intelligence è una locuzione che propriamente intende distinguere l'intelligenza della macchina da quella umana, ma questa distinzione esiste già da almeno 70 anni.

     

  11. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    "Fuga da Anderville", "Missouri". Giusto per citarne solo due,:lol:

    Va da sé che "Tra due bandiere" in "Tex Willer Extra" aveva la sua ragion d'essere per la contemporanea uscita di "Per l'onore del Texas", mentre "Fuga da Anderville" non sarebbe altro che una ristampa sotto un'altra testata (perché no, allora, nelle "Grandi storie Bonelli"?).

    Spero che sia la volta buona che questa collana di ristampe, fatte sotto un'altra testata con il solo pretesto di riferirsi al Tex giovane, finalmente termini.

    • +1 2
  12. Gent. Mauro,

    con l'uscita di "Tramonto rosso" questo mese si è conclusa la quaterna di "Tex Willer Extra" ristampante l'avventura "Tra due bandiere".

    Escludendo per ovvia incompatibilità editoriale i cartonati "alla francese", a mia memoria l'unico albo ambientato nel periodo giovanile di Tex ancora rimasto per un'eventuale ripubblicazione a puntate nella collana "Tex Willer Extra" il prossimo anno è "Per l'onore del Texas".

    La memoria mi tradisce o non potrà che essere effettivamente così?

  13. <span style="color:red">21 ore fa</span>, Geralt di Rivia dice:
    è un lavoro che fa di malavoglia e non gli piace veramente, visto che molte volte Tex Willer faceva capire chiaramente che voleva nella sua riserva a fare una vita tranquilla all'aria aperta

    Praticamente la descrizione del tipico lavoratore dipendente stressato e sottopagato, costretto a lavorare per necessità, al chiuso in città, e che invece vorrebbe "fare una vita tranquilla all'aria aperta"... :wacko:

  14. Su, dài, l'amico Geralt è genuino e spensierato, ha espresso il suo concetto con fiducia ed ENORME coraggio.

    Mi domando se con lo stesso coraggio sia mai entrato in un covo ultras di tifosi romanisti nel cuore di Testaccio esclamando: "Totti è un lavativo, fa sempre le stesse giocate, non guardo più da anni le sue partite perchè mi annoia e perchè tutte le volte che gioca non vede l'ora di tornare a casa". :mazza:

    Con simpatia, eh... si fa per scherzare... :lol:

    • +1 1
  15. <span style="color:red">28 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Tex ha un lavoro?

    Perbacco, non lo sapevo.

    E lavora gratis o riceve un regolare stipendio?

    Se lo pagano, quanto gli danno al mese, 10 dollari (come a uno sceriffo)?

    Pero che carogne gli autori, non ci hanno mai fatto vedere neanche una scena della consegna della busta paga!

    Tex vive col reddito di cittadinanza navajo: una pecora, una stuoia di pelle di bisonte e un chilo di pemmican al mese. Appartiene alla categoria degli inattivi: non lavora e non cerca lavoro nè studia. 

    • Haha (0) 1
  16. <span style="color:red">1 ora fa</span>, texwiller.cover dice:

    Non conosco il nome con cui vengono messi in commercio. In qualche magazzino di cancelleria si trovano

    Sono leggerissimi ma resistentissimi; sezionandoli, per farti capire, si vede la struttura interna a nido d'ape 

    Cerca su internet: pannelli in polipropilene a nido d'ape 

    Visti.

    Deve essere lo stesso materiale con cui sono costruite quelle valigette rigide semitrasparenti perfettamente squadrate in forma di parallelepipedo che si usano come cartelle portadocumenti o per fogli da disegno.

  17. <span style="color:red">11 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Ma Tex classic non era una ristampa? :P

    Dix Leroy evidenziava il fatto che la quasi contemporaneità di uscita di "Tex Classic" e "Tex Willer" avrebbe permesso una più ravvicinata sovrapposizione/integrazione tra le storie, se molte avventure narrate nei Texoni, nei Maxi, nei cartonati, ecc. fossero state inserire nella collana "Tex Willer" anzichè disperderle qua e là.

    Se ho interpretato male il suo pensiero, questo è comunque il mio.

  18. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

    "Nueces Valley" copre MAGNIFICAMENTE il periodo della giovinezza di Tex, "Il Magnifico fuorilegge", qualche cartonato e qualche episodio sparso fanno chiarezza sui passaggi frettolosi de "Il passato di Tex", ma poi avrei preferito ogni nuova storia intervallata a una originale. L'alternanza sarebbe stata più o meno coperta in contemporanea dal Tex Classic e in breve avremo risolto anche quella clamorosa (questa si) voragine che esiste tra "Tragedia sul mare" e "Il figlio di Tex". A quel punto Boselli e soci si sarebbero potuto attardare per tutto il tempo che volevano (dieci anni nella realtà romanzata possono essere centinaia di albi).

    Cominciamo anche ad assistere a "ritorni" di personaggi visti solo sul Tex Willer e di cui nella serie normale non avevamo mai sentito parlare. Quindi o leggi tutte e due le serie o rischi di non capirci molto, il che però accade ugualmente se prendi per buoni i primi albi (specie se non censurati). Ma della discrepanza tra Tex Willer e i primi albi di Bonelli credo che ne abbiamo già parlato abbastanza.

    Sul fatto che molti episodi chiave della giovinezza di Tex siano stati "bruciati" in ordine sparso all'interno di serie speciali e collaterali anzichè inserirli nella collana "Tex Willer" per dare continuity e completezza alla serie sono completamente d'accordo.

  19. 3 ore fa, Dix Leroy dice:

    Se uno non conosce a fondo il personaggio trova Tex Willer (quello giovane) una versione... giovane e per nulla corrispondente al "ranger tutto d'un pezzo affiancato dai suoi pards" come è conosciuto dalla massa. Per uno che lo conosce a fondo c'è la perplessità per cui queste avventure mai narrate siano state nascoste così a lungo quando invece erano molto più importanti per la crescita di Tex di quelle pubblicate negli anni quaranta/cinquanta. Per continuare l'analogia con Indiana Jones è come se i film narrassero episodi tutto sommato dimenticabili, mentre i telefilm i veri capitoli fondanti della mitologia.

    Sono d'accordo solo per le storie che approfondiscono vicende che abbiamo conosciuto solo superficialmente (il totem misterioso, Coffin, Cochise), mentre la maggior parte delle storie sono invenzioni ex novo solo calate nel contesto storico del giovane Tex e negli intervalli di tempo tra una storia e l'altra non narrati da GLB. In tal senso, non trovo che narrino "i veri capitoli fondanti" della saga. Per esempio, la narrazione di GLB non ha mai lasciato intendere che Tex abbia sfiorato Mefisto prima di incrociarlo direttamente in "Fuorilegge": quindi, il fatto di averne inventato una storia in "Tex Willer" prima di quella del "Fuorilegge" rappresenta un elemento di curiosità, anche ben riuscito e godibile da leggere (seppur con una incongruenza nell'evoluzione dei poteri di Mefisto, spiegata solo in seguito), ma assolutamente non un episodio fondante del Tex maturo come lo abbiamo conosciuto nella saga di GLB. Lo stesso dicasi per la maggior parte delle altre storie di "Tex Willer".

    Ditemi cosa aggiungono "Comstock Lode", "Le schiave della montagna" o "Un giovane bandito" alla maturazione narrativa di Tex.

    Il prototipo di come mi aspetterei che fosse sempre la serie  "Tex Willer" rimane "Vivo o morto" e seguenti, oppure "I razziatori del Nueces" e seguenti, perchè appunto direttamente agganciabili alla serie regolare e non semplici riempitivi inventati e inseriti nei buchi glbonelliani.

  20. <span style="color:red">35 minuti fa</span>, marco6691 dice:

    Al contrario, mi riferisce sempre il mio edicolante, che vende solo due Tex Willer contro una trentina di Tex. 

    Questo non mi stupisce affatto.

    "Tex Willer", seppur leggibile indipendentemente dalla serie "regolare", è ben contestualizzato da chi legge da sempre anche il "Tex" classico (io compro regolarmente entrambi), ma un nuovo potenziale lettore incuriosito da Tex temo che faccia il seguente ragionamento: mi incuriosisce Indiana Jones, compro le ristampe dei dvd della serie regolare oppure i dvd della nuova serie "minore" del giovane Indy? Mi incuriosisce il commissario Montalbano: compro i dvd della serie regolare che ha avuto successo per anni oppure quelli sul giovane Montalbano certamente non al rango del Montalbano classico?

     

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