Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Augustus McCrae

Cittadino
  • Contatore Interventi Texiani

    172
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    6

Messaggi pubblicato da Augustus McCrae

  1. 11 minuti fa, borden dice:

    E Manfredi ha scritto una storia  di Tex giovane solo perché prima di quella erano usciti tre cartonati miei con storie di Tex giovane.  Semmai sono quelli lì che anticipano le altre mie storie successive che hai citato, ti pare?

    Si, giusto :ops: (ma il primo cartonato non era tutto di Serpieri? La domanda è magari ingenua ma non polemica).

    Ero abbastanza sicuro del fatto che le altre storie (Nueces, Fuorilegge...) fossero precendenti e pubblicate dopo solo per ragioni di tempi realizzativi.

     

    Aldilà del mio errore (incredibile considerando che i cartonati 2 e 3 li ho riletti da pochi giorni, si vede che sto invecchiando :old:forse mi sono fatto distrarre dai giovani Carson e Tiger), quello che intendevo parlando del Tex Giovane era che, rispetto ad ora, era ancora una relativa e abbastanza rara novità (mentre ora abbiamo addirittura una serie mensile che ne segue le gesta) e mi stupiva il basso numero di commenti per una storia che lo riguardava (senza contare i notevoli disegni di De Vita).

  2. Sono sorpreso dai pochi commenti per una prova così positiva.

     

    Se non erro, ma ovviamente potrei sbagliarmi, questo cartonato anticipava a livello di pubblicazione (non so quanto a livello di "sviluppo cronologico" dell'idea) sia "Il magnifico fuorilegge" che "Nueces Valley", per non parlare della collana "Tex Willer".

     

    Era quindi uno dei primi momenti in cui potevamo sbirciare, "in presa diretta" e non postuma intorno ad un fuoco, nella parte ignota del passato del nostro eroe.

     

    E che bella sbirciatina!

     

    Manfredi* calibra la storia a puntino per lo spazio del cartonato, nel rapido susseguirsi delle scene di azione il suo Tex è davvero un "kamikaze" (inteso nel senso originario di "vento divino") che spazza via tutto e tutti con una decisione granitica.

    Vattani per la prima volta prende in mano i colori di questa collana e lo fa alla grande, coadiuvando il magnifico lavoro di De Vita che produce una prova superlativa.

     

    Bello e degno di maggior popolarità, chissà come mai così pochi commenti...

     

     

    * Da seguace storico di Magico Vento non posso che apprezzare molto Manfredi, ho gradito le sue mini e ho anche comprato Adam Wild fino all'ultimo numero.

    So che è abbastanza contestato dai lettori texiani e forse è vero che la sua produzione su Tex è stata altalenante, ma "Verso l'Oregon" è un gran texone (non ho ancora letto l'ultimo, meno osannato, con Freghieri) e a me "Sei divise nella polvere" sulla regolare è piaciuta. Quindi tutto sommato mi spiace che non faccia più parte della squadra (per motivi che non sto qui a ricordare).

  3. Formato elegante, bella carta, storia "condensata ma sensata" come tipico di questa collana.

     

    Molto interessante il personaggio spietato e voltagabbana della moglie dello sceriffo,

    sempre piacevole rivedere il grande Silent Foot.

     

    Disegni che non mi hanno entusiasmato,

    Stano l'ho preferito sui due Rivers e il suo Tiger proprio non mi è piaciuto, capita.

     

    Comunque sempre un bel leggere/guardare.

     

  4. C'è un lungo dialogo fra lui e Carson alla fine del secondo albo (659) in cui sostiene che il suo istinto diceva che Kid era un farabutto e si "prende la colpa" di aver indetto la "famigerata" votazione, concludendo con un lapidario "Le mele marce non si risanano".

    Alla fine, nella penultima vignetta della storia (660), per spiegare come mai Kid non li aveva messi a parte del suo piano dice che il ragazzo "Doveva dimostrare qualcosa a sè stesso, senza di noi".

     

    L'impressione finale, se si prende per "totale" la redenzione di Rodelo, è che effettivamente l'istinto di Tex abbia sbagliato e che lui l'abbia giudicato male.

     

    Personalmente non ho percepito Kid come "totalmente redento" ma molto più sfumato, guidato da umani istinti e "fedeltà" (alla sorella, in parte anche a Kit) che lo hanno portato ad agire non secondo una linea retta ma "ondeggiante".

    Di conseguenza il possibile "errore" di Tex non mi ha colpito particolarmente... sarà che odio il Tex infallibile :D

     

     

     

     

     

  5. Un'altra piuma sul cappello dell'ottimo "centinaio-600", ho votato 8.

     

    Apprezzo molto le storie lunghe, complesse, piene di personaggi e qui nell'arco di una tre densi albi giunge al termine la saga di Kid Rodelo e si articola anche la breve resurrezione di Jack Thunder.

     

    Se la sceneggiatura si mantiene ad alti livelli, devo purtroppo registrare un calo nella qualità dei disegni.
    Font sintetizza ancor più del solito e il numero di vignette che sembrano un po' "tirate via" aumenta rispetto ad altre prove.
    Nulla che mi faccia gridare allo scandalo, il catalano rimane un autore che apprezzo, ma abbastanza da abbassare lievemente il voto finale rispetto ad altre storie da lui disegnate. :huh:

     

    Come al solito divertente leggere a distanza di anni i commenti "a caldo", tra le ipotesi su chi fosse il misterioso nemico, le consuete guerre di religione su Font,  l'equivoco sul senso del "drago" e via discorrendo. :D

     

    A questo proposito il buon Boselli, ben conscio delle (a mio parere insulse) critiche che avevano seguito la scelta di "lasciar andare" il mutilato e ai tempi paralizzato criminale, parla direttamente con noi lettori, sia solleticandoci con il dubbio "è redento"/"è il solito mascalzone" che accompagna Kid fino alla fine, sia  attraverso le varie conversazioni tra i pards che ri-analizzano la decisione presa tempo prima.

     

    Alla fine un'altra ottima lettura, personalmente metterei la firma per avere sempre storie di questo livello, soprattutto in un fumetto seriale che ha passato la settantina... :cowboy:

  6. A giudicare dal sondaggio questa storia è stata piuttosto apprezzata,

    nonostante dai commenti una frangia consistente criticasse con enfasi il nuovo formato e la nuova "libertà espressiva".

     

    Personalmente uno dei miei personaggi preferiti è Batman e una delle letture che più gradisco sono le mini-storie da 8 pagine della serie Black & White e le mai abbastanza rimpiante "Legends Of The Dark Knight" (archi di storie da 1 a 6 numeri assegnati a sceneggiatori/disegnatori diversi dalla serie regolare), che mi permettono di vedere all'opera decine di artisti diversi, ognuno dei quali rappresenta il "suo" Batman, magari graficamente irriconoscibile, ma sempre riconoscibilissimo "lui" nell'essenza.

     

    Ne consegue che ai tempi avevo apprezzato moltissimo la novità "cartonata" (compreso il famigerato "numero 0" di Serpieri, rovinato dal "fuori fuoco") e da allora ho sempre atteso con interesse l'uscita semestrale.

     

    Nello specifico di questo albo, Boselli dimostrava agli scettici che si possono scrivere storie compiute e significative anche in un numero ridotto di pagine, mentre Alberti palesava abilmente quanto il colore (paradossalmente spesso così "brutto" nei Color) potesse essere un "atout" se utilizzato nel modo giusto.

    Eccellente poi il personaggio di Blanche, che mi piacebbe rivedere (magari il suo ritorno me lo sono perso io?)

     

    In conclusione, un ottimo "vero" inizio per la collana, che avrebbe poi sciorinato diversi altri gioiellini...

     

     

     

  7. A conferma della mia opinione riguardo il valore del “centinaio-600”, ecco che a El Supremo segue senza soluzione di continuità quest’altra bellissima storia, a cui ho assegnato un 9.

    Terminata la lettura, spulciare le pagine dei commenti (molti dei quali ormai vecchi di 8 anni) è stato davvero divertente, tra scandalizzate proteste per le scene in piscina e accuse di lesa maestà per il Tex “non dittatore” e la mutilazione esplicita di Kid Rodelo.

    Diciamo che ogni volta che dimentico i motivi per cui per 30 anni ho abbandonato Tex arriva qualche “integralista” a ricordarmeli… :lol2:

     

    E sempre a proposito dei commenti, un’altra cosa che ho trovato divertente è che la maggioranza di quelli più “vicini temporalmente" all’uscita della storia erano tutto sommato positivi, con qualche “bastian contrario duro e puro”, mentre diversi degli ultimi interventi la criticano e ne danno un giudizio negativo.

    E’ forse colpa di Winnipeg? Io non l’ho ancora letta, ma è possibile che il “seguito” abbia deluso così tanto i lettori?

    E’ cambiato il “popolo del forum”? Sono arrivati "quelli bravi", che non si fanno "gabbare" da Boselli come gli ingenui forumisti precedenti? Oppure l’ormai ventennale uso dei social, tra cui i forum e i blog, ha incarognito tutti e/o ci ha reso degli insopportabili nerd incapaci di godersi qualcosa senza analizzare qualsiasi minimo, spesso insignificante, dettaglio?

    Mah, ai post(ers) l’ardua sentenza… :rolleyes:

     

    Passiamo alle mie valutazioni.

    Soggetto e sceneggiatura ottimi, un west sporco e cattivo molto realistico, popolato di personaggi sfaccettati e “umani”, anche nella loro crudeltà. :bandito:

    La violenza può esplodere in qualsiasi momento così come gli stessi personaggi negativi possono avere sentimenti e slanci di umanità (sotto questo aspetto Durango, con il dolore e il senso di colpa per la morte della madre e l’affetto “istintivo” verso la sorella che lo porta alla morte è un esempio lampante).

    Tutto molto realistico, molto umano, assolutamente non manicheo, moderno e classico allo stesso tempo, tra l’altro ho davvero apprezzato molto che il finale si sia “preso i suoi tempi” (contrariamente ad una certa fretta che avevo rilevato nella storia di El Supremo).

    Certo non tutto è perfetto, anche io ho trovato curiosa l’ammirazione ripetuta di Kit versi i due fratelli e irrealistico che nella sparatoria finale i pards se la siano cavata senza danni nonostante una elevata densità di “pistole per metro quadrato”, ma sono piccolezze, questa per me resta una bellissima storia con ottimi personaggi e un bel finale.

    Aggiungo che la rapina in banca con sparatoria mi ha rimandato a “I cavalieri dalle lunghe ombre”, la morte di Durango mi ha portato alla mente “Butch Cassidy” (questa era facile), addirittura la fuga da Yuma mi ha fatto pensare a “48 ore” (da molti critici definito un “western cinematografico”) e da cinefilo non posso che gradire questo tipo di rimandi. B)

    Capitolo disegni: i gusti son gusti e Font è sicuramente un disegnatore che divide.

    Personalmente lo apprezzo, anche se posso capire che a qualcuno non piacciano i suoi “primi piani” o le sproporzioni, e trovo che nell’arco della storia ci siano delle vignette davvero molto belle (ne elenco qualcuna più sotto***), di conseguenza la sua presenza non ha assolutamente inficiato il mio piacere nel leggere la storia.

     

    P.S.

    Nella marea di post spicca un intervento di Borden da applausi, se non erro a pagina 12, che descrive benissimo il “mondo” di riferimento di GLB (e di conseguenza di Tex).

     

    *** Alcuni esempi "Fontiani":

     

    • Le sequenze, molto cinematografiche, dell’ingresso in scena di Durango e della successiva fuga da Yuma, all’inizio della storia nell’albo 640;
    • Sempre nel numero 640, la bellissima Ghost Town del sogno di Kid Rodelo;
    • La vignetta centrale “in negativo” a pagina 19 dell’albo 641;  
    • L’ultima a pagina 20 nello stesso albo, con Durango in silenzio davanti alla bara della madre e il percepibile dolore del becchino;
    • l’ultima a pagina 24 del numero 642 con i pards che si allontanano a cavallo;
    • l’ultima a pagina 27 dello stesso numero, cielo tempestoso e terreno gonfio d’acqua;
    • Tutte le sequenze sotto la pioggia.

     

     

    • +1 1
  8. Procedo nella mia opera "non filologica" di recuperi texiani... :cowboy:

     

    Il mio voto nel sondaggio è stato 9.

     

    Disegni promossi a pienissimi voti, un esplosivo debutto nella collana di Dotti capace di muoversi molto bene in ambienti cosi diversi (dal deserto alla città, all'isola), allietandoci con un brillante uso del "grigio".

     

    Una storia ben sviluppata, dove Boselli cucina una trama ricca di spunti e densa di personaggi vecchi e nuovi (tra cui un ottimo Nick Castle), valorizzando sapientemente i 4 pards, ognuno dei quali ha il suo momento per risaltare.

     

    Ho trovato un po' forzata la soluzione di Kit "uomo ragno" (soprattutto la questione della sbarra divelta usata poi per sostenere la corda) e l'abilità ginnico-acrobatica della ragazza high society che si arrampica sulla nave come un pirata della Malesia, ma sono piccolezze.

     

    Avrei invece preferito che la storia occupasse in toto il quarto albo, evitando così un finale che anche io ho trovato un po' accelerato, anche se mi sono goduto alla grande l'accoppiata gatling-dinamite :wub:

     

    Veramente una bella avventura, capisco che alcuni siano in perenne ricerca del "capolavoro", personalmente in un fumetto seriale sono sempre felice di leggere storie anche "solo" ottime e devo dire che, per quello che ho recuperato finora, il "centinaio-600" di storie molto belle ne ha proposte diverse...

  9. @MacParland grazie per aver aperto il topic :ok:

     

    Data la mia lontananza multi decennale dalla collana regolare e la recente "scoperta" di Dampyr, sono un assiduo fruitore dello shop online.

     

    Che differenza c'è tra "Esaurito" e "Non disponibile", i primi sono definitivamente fuori produzione e gli altri ogni tanto vengono ristampati?

     

    "El Supremo" è una mia spina nel fianco, soprattutto perchè ho i 3 numeri successivi della storia...

    Visto che viene indicato come "Esaurito" non c'è nessuna speranza che torni mai disponibile?

    (quindi dovrò attendere la ristampa che a spanne ho calcolato essere nel giugno 2024)? :craniate:

     

     

  10. Io in dose omeopatica sarei favorevole. Le mie condizioni:

     

    - Uno speciale (tipo quello su Dickart/Mefisto) o una mini di massimo 4 albi;

     

    - Sceneggiatura esclusivamente di Borden;

     

    - Il disegnatre giusto. Qui ovviamente si va a gusti personali, per me Dotti, Mastantuono o (dopo l'ottimo lavoro su Tex Willer nella storia sui Seminoles) Rubini.

     

  11. Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post.

     

    Da bambini o adolescenti è facile rimanere sbalorditi davanti ad una situazione narrativa, una scena, una storia, solo perchè per mancanza di esperienza (intendo esperienza "culturale") non ne vediamo i debiti, quando non la copiatura totale, da altre opere, siano esse libri, film, cronaca giornalistica o altri fumetti.
    Quel senso di stupore è irripetibile, come tutte le "prime volte" in ogni aspetto della vita.

     

    Ricordo ancora quando un mio compagno di classe mi disse: "sentita l'ultima canzone di John Lennon? Fantastica, il suo ennesimo capolavoro".
    La canzone era "Stand by me".

     

    Quando esplose il fenomeno Dan Brown io lo trovai un minestrone scopiazzato e lessicalmente povero di cose scritte da altri, ma persone che frequentavo lo definirono "intrigante", "ben scritto", "imprevedibile", "zeppo di soluzioni originali".

     

    Ognuno di noi ha i suoi parametri e i suoi gusti, che si affinano e cambiano nel corso della vita.

     

    Ho letto Tex praticamente dalla nascita (mia, non di Tex) ma l'ho abbandonato nella seconda metà degli anni 80, continuando nel frattempo a leggere alcuni "bonellidi" o ex tali (come Mister No, Ken Parker, Nathan Never,  Magico Vento, le mini di Volto Nascosto/Shangai Devil, Saguaro e così via) insieme a tanti fumetti di altro tipo.

     

    Perchè lasciai Tex?

    Probabilmente, e si capisce forse dalle mie "altre letture", perchè in linea generale l'eroe infallibile senza macchia e senza paura mi sta abbastanza sulle balle adesso, figuriamoci a 20 anni , anche se a 12 anni ne andavo matto.
    Oppure perchè lo trovavo datato nei dialoghi e troppo pulito ed anestetizzato nelle situazioni di "vita quotidiana" rispetto al western che mi piaceva allora (la cosa strana è che ho lasciato Tex ma ho continuato a guardare western, classico e non, senza mai smettere).
    I maligni potrebbero asserire che nel frattempo c'era stato l'ingresso di Nizzi. :lol2:
    Sintetizzando, non mi "piaceva" più.

     

    Torniamo al topic: Il Tex di Boselli è veramente Tex?

     

    Ho recentemente riletto tre storie del celeberrimo "secondo centinaio" di GLB: "Sulle piste del Nord", "Diablero" e "Il fiore della morte" e le ho trovate tuttora bellissime e magnificamente illustrate.
    I miei ricordi di bimbo e di adolescente hanno ripreso lucentezza: "non mi ero sbagliato, erano proprio belle". :wub:
    E probabilmente pur restando il mio giudizio complessivo inalterato, a distanza di 40 e rotti anni i suoi motivi sono in parte diversi.

     

    Ma anche Boselli ha scritto storie che ho apprezzato moltissimo e sicuramente mi sarebbero piaciute pure 40 anni fa.
    Devo fare degli esempi?
    Gli Invincibili, Le Navi perdute, Luna insanguinata, Il passato di Carson. :clapping:

     

    Non gradisco i Ludlum scritti dai suoi successori o gli apocrifi di Sherlock Holmes, ma ho letto con piacere il Corto Maltese di Canales e Pellejeros (non quello "contemporaneo" di Quenehen e Vivès).

     

    Questo per dire che i dogmi, i canoni, mi fanno venire l'orticaria e le "guerre di religione" non mi interessano.

     

    I tempi cambiano, il mondo cambia, certe cose possono non piacere o essere inaccettabili (e allora non si comprano più, punto e basta) altre possono rimanere gradevoli e, perchè no, evolvendosi anche migliorare.

     

    Non leggerei mai un Tex molestatore di bambini, con Kit gender fluid e Tiger di colore. :blink:
    Ma per il bene di Tex mi piacerebbe che si concedesse qualche divagazione con una delle tante belle signore che incrocia nelle sue avventure. :ok:
    E' un essere umano e l'astinenza non ha mai fatto bene a nessuno.

     

    Il Tex di Boselli (e più che mail il suo scapestrato giovane Tex Willer) trasuda amore per il personaggio, affetto per il creatore e rispetto per la tradizione.

    Non è lo stesso Tex di GLB, Nolitta, Nizzi, Ruju, Manfredi, Faraci?
    Per fortuna no, è il Tex di Boselli.


    Come tutti i lettori posso criticare una storia, disapprovare una scelta narrativa, storcere il naso su un dialogo, ma di una cosa sono sicuro: senza Boselli non avrei mai ripreso a leggere Tex (quasi) tutti i mesi e certamente non avrei recuperato tutti gli arretrati che ho acquistato negli ultimi due anni.

     

    E se in futuro non mi piacerà più, o non mi ritroverò più nel suo Tex, smetterò di comprarlo.

    Non è così difficile.

    • Grazie (+1) 1
    • +1 2
  12. Eccomi qui, con qualche anno di ritardo, d'altra parte uno dei vantaggi dell'esser stato decenni lontano da Tex è quello di  avere decine di belle storie da recuperare, selezionando accuratamente sceneggiatori e disegnatori e potendo contare sull'aiuto critico dei commenti del forum (grazie a tutti quelli che usano il comando spoiler :inch:).

     

    Sono un patito delle storie "lunghe" e questa me la sono divorata, ho apprezzato la gita metropolitana dei due pards, il loro incontro con il telegrafo e il cilindro fonografico, la sceneggiatura "piena di cose" con i suoi rimandi ai feuilleton ottocenteschi, i tanti personaggi ben caratterizzati, il montaggio alternato del quarto albo, la meritata fine del Maestro.

     

    E poi Dotti, che ha fatto un lavoro magnifico dando così ulteriore lustro ad una storia ambiziosa e decisamente ben riuscita.

     

    Non vedo il sondaggio (o forse sono troppo in ritardo per votare) ma per me è un 9. :cowboy:

     

     

     

  13. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, MarrFarr dice:

    Davvero non capisco tutte queste critiche all'ottimo Mastantuono.

     

    Personalmente non posso che concordare, lo seguo fin da Magico Vento e durante il mio recupero delle storie texiane perse è stato uno dei disegnatori su cui mi sono concentrato.

    Mi aspetto una buona prova anche su questa nuova storia.

    D'altra parte de gustibus, almeno finchè si resta nella critica costruttiva ed educata, capisco che alcune sue peculiarità possano non piacere a tutti (succede lo stesso con Breccia, che a me invece piace molto).

  14. A causa della lunga assenza da Tex ho saltato praticamente tutto il periodo “nizziano”, tranne i Texoni, compresa la sua produzione post-ritorno. Paradossalmente ho letto più cose sue fuori dall’ambito di Tex (Nick Raider ma anche il Tenente Marlo recentemente ripubblicato in un volume “integrale”) e ritengo sia decisamente più un “giallista”, nemmeno dei più fantasiosi, che un autore western.

     

    Di conseguenza non sono un fan di Nizzi, ma non mi interessano le “guerre di religione”, il Maxi l’ho preso non certo per lui, ma un po’ per rinnovata abitudine (le storie di 330 pagine di solito mi rilassano) e soprattutto per Casertano, di cui avevo letto con piacere un paio di “Storie” e che mi aveva abbastanza soddisfatto nel Texone.

     

    Ecco la mia sintetica valutazione (spero ci sia presto il sondaggio):

     

    Ho sempre trovato condivisibile quanto era solito ricordare quel grande artigiano della fantasia e dell’avventura che era il compianto Stefano Di Marino :wub:: siamo nel XXI secolo, abbiamo letto, visto e sentito tutto, quindi gli ingredienti sono sempre quelli ed è l’abilità del cuoco nel metterli insieme, decidere le dosi, indovinare il dettaglio sorprendente a fare la differenza.  

     

    Diciamo che in questa ricetta ci sono molte “patatine in salsa d’origlione”, coincidenze alla “botta d culo” (perdonate il francese :ops:) e situazioni certo non originalissime, ma nella mia “ingenuità” e “superficialità” ho trovato il soggetto interessante, e la sceneggiatura più che sufficiente, la storia tutto sommato fila, sia pure con qualche momento di noia e quelle che a me sono parse un paio di piccole incongruenze (forse per mia disattenzione).

     

    Passando alla parte grafica, le fisionomie di Casertano, che a me fanno sempre venire in mente Magnus (e spero di non scatenare un flame), tendono al grottesco ma allo stesso tempo trasmettono bene le espressioni.

    A mio parere, sia pure non esente da piccoli errori, trovo abbia fatto un buon lavoro per tutta la lunga durata della storia (si veda la prima vignetta di pagina 223 o la splash di pagina 229, mi è piaciuta anche la sequenza di pagina 205).

     

    Alla fine il mio giudizio complessivo sul Maxi è un 6,5-7.

    Una storia media, solida senza avere troppe pretese e che si fa leggere piacevolmente (burp!) con una buona parte grafica. :ok:

     

    Ora provo ad usare il comando spoiler per un paio di quesiti, magari potete chiarirmi le idee in merito:

     

     

     

    -         A pagina 168 Kelly parte per la città senza ricevere da Bullock indicazioni sull’eliminazione di Charlie. A pagina 171 è lì a lanciare i serpenti nella cella. Lo so che non tutto deve essere mostrato, ma io l’ho trovato strano, Kelly e Bullock parlano sulla veranda, non c’è nessuna indicazione sull’uso dei serpenti e poi… Sono io che mi aspetto troppe “esplicitazioni”? :old:
     

     

    -         Nello scontro con i cani: i cani che attaccano sono 4, i pards ne eliminano 3 (uno Tex e uno Carson a pagina 308, poi a pagina 309 Tex fa fuori quello che ha messo a terra Carson). Il quarto che fine ha fatto? Fuggito? Dimenticato? Più tardi i pards dicono al colonnello Hamilton di averli abbattuti. Mah… :unsure:
     

    -         Aggiungo che è palese che il rapimento della fanciulla con successivo trasporto in barca è preso pari pari da Tex Il Grande, ma non tutti devono aver letto Tex il Grande. Noi che lo abbiamo fatto possiamo ritenere la scelta un omaggio/citazione o un caso di pigrizia, a voi la scelta!
     

     

     

     

     

     

    Ehi, sono riuscito ad usare lo spoiler! :clapping:

  15. Prima di iniziare la mia prima “recensione” sul forum un paio di premesse:

    L’ Augustus McCrae bambino impazziva per Mefisto e Yama. Gli hualpai, Baron Samedi, il vudù, Mefisto divorato dai topi, il ragno gigante visto dall’oblò (sono aracnofobico, lo ricordo con terrore anche ora :o), le sentinelle di pietra che si stringono su Yama…

    Da adulto amo ancora il gotico e alcuni aspetti del soprannaturale, ma la magia, l’horror e il fantasy non sono più nelle mie corde, inoltre il lungo abbandono del Tex “regolare” mi ha impedito di leggere il ritorno targato Nizzi, direi fortunatamente, e il successivo capitolo targato Boselli, che ho acquistato ma non ancora letto nella riedizione in volume.

    Ne consegue che non bramavo certo aggiornamenti sui Dickart, ma allora perché sottopormi alla lunghissima prova?

    Perché Boselli fa parte degli sceneggiatori che leggo (ho anche “assaggiato” Dampyr, non nella regolare ma grazie ai “librotti”) ed ero sicuro che in qualche modo mi sarei divertito, come in effetti è stato.

    Allo stesso tempo posso tranquillamente affermare che se padre e/o figlio dovessero tornare in futuro sulla regolare mi guarderò bene dall’acquistare gli albi, indipendentemente dallo sceneggiatore e dai disegnatori. :old:

     

    Passiamo alle mie personalissime valutazioni.

     

    La trilogia iniziale mi è piaciuta moltissimo (legacci di cuoio elastici a parte).

    Le prime due parti sono esplosive, tutti i personaggi a mio parere sono ben definiti e i Cestaro Bros hanno fatto un lavoro stupendo, che raggiunge l’apice nella riuscitissima resa delle atmosfere cupe e opprimenti, con la nebbia che si sente nelle ossa, ma anche nella magnifica tavola iniziale del 738, in tutt’altra ambientazione.

    Nella terza parte ho avvertito un leggero calo grafico (che raggiunge il punto peggiore nella famigerata scena della liberazione di Tex) ma ho apprezzato il “baillamme” sceneggiato da Borden che giustifica gli errori di Mefisto costretto ad occuparsi di troppe cose.

    Era poi ovvio che Mefisto scappasse, altrimenti dove andava a finire la quadrilogia seguente, quindi il finale doveva rimanere “aperto”, ma presa a sé stante un’ottima storia e una buonissima lettura.

     

    La quadrilogia finale non è alla stessa altezza pur rimanendo per me, nel complesso, ben oltre la sufficienza.

    Da sempre la mia opinione su Civitelli è “un’anima divisa in due”. Da una parte mi entusiasma la sua tecnica del puntinato, da un’altra preferisco un tratto più sporco, così le sue prove alla fine mi attraggono e mi respingono allo stesso tempo. In questa occasione all’interno di un lavoro titanico (parliamo di più di 450 tavole) ci sono moltissime cose belle a cui fanno da contraltare alcune rare “cadute”, ad esempio dei “mostri” che generano simpatia più che paura (vedi l’ultima striscia di pag. 87 del 744).

    Non imputo a Civitelli invece la deprecabile presenza di scontri “magggici” a colpi di spade di fuoco et similia, perché quella è farina del sacco di Borden :ops:

     

    Le “battaglie di maghi” e il finale da Mulino Bianco con Tex “troppo gggiusto” che salva la vita a Padma toccando la campanella mi hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, insieme al poco spazio (un pugno di vignette) dedicato al Trionfo di Mefisto, ma sulla lunga distanza dei 4 albi la mia opinione resta positiva e credo che l'obiettivo originario di "chiudere" in un modo decente la saga mefistiana sia stato raggiunto.

     

    Conclusioni:

    La mia abitudine a leggere tutto insieme ha probabilmente alzato il mio giudizio medio su tutta la storia, se le avessi valutate come due entità separate una sarebbe stata in corsa per “storia dell’anno” e l’altra sarebbe finita nella colonna “buona, ma la dimenticheremo”.

     

    Alla fine si tratta di uno sforzo titanico (quasi 800 pagine) che ha provato a sanare un vulnus ventennale e, speriamo, ha messo la parola fine ad un personaggio che personalmente trovo impossibile da gestire, per i motivi già indicati da altri (troppo potente per giustificare le sconfitte continue, gusti differenti dei lettori attuali e così via).

    La storia delle navi mi è piaciuta di più, ma leggendo questa avventura-fiume ho passato un bel weekend, mi sono divertito… e anche iscritto al Forum 😊

    Cosa potrei chiedere di più a un fumetto onestamente? Non tutto può essere Maus (che pure è criticato eccome)… grazie quindi a Borden, ai Cestaro e a Civitelli e sotto con la prossima avventura. :cowboy:

    • +1 1
  16. Buongiorno a tutti e scusate se interrompo il flusso della (accanita) discussione.

    Seguo il Forum da qualche mese e dopo alcune perplessità ho deciso di iscrivermi.

    Diciamo che ci voleva la fine della lunga saga Mefistiana per convincermi. :D

     

    Non so se qui è gradita/prevista una presentazione dei nuovi arrivati e se esiste un thread specifico,

    io provo a metter giù qualche informazione.

     

    Ho imparato a leggere con Tex all'inizio degli anni '70 (mia nonna mi leggeva gli albi che mio padre collezionava, nei vari formati, dal 1948), intorno alla metà degli anni '80 la lettura si è fatta meno assidua fino a diventare sporadica, o per meglio dire sostanzialmente limitata ai Texoni.

    Nel frattempo ovviamente ho letto centinaia di altri Bonelli e migliaia di altri fumetti (USA, franco-belgi, sudamericani, inglesi, italiani).

     

    Da qualche anno ho ripreso a leggere varie testate di Tex, in maniera selettiva (nel senso che la presenza di sceneggiatori o disegnatori specifici è fondamentale) e ho recuperato decine di arretrati facendo felice lo store online della Bonelli.

    Leggo Tex Willer dal numero 1 e sono rimasto molto piacevolmente sorpreso dalla qualità della serie.

     

    Mi spiace da ultimo arrivato deludere subito Borden, so quanto tiene alla lettura "a puntate", ma per abitudine e necessità leggo le storie "tutte insieme" e non "mese per mese", la memoria non è più quella di una volta (leggo troppe cose per ricordare da un mese all'altro gli eventi e i nomi dei personaggi).

    Entro domani finirò la saga (sono al sesto albo) e mi impegnerò ad offrire la mia umile opinione in merito.

     

    Scusate ancora il disturbo e buon proseguimento. :smile:

     

     

    • Mi piace (+1) 2
    • Grazie (+1) 1
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.