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Il sassaroli

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  1. Oh sì! Questa storia Borden l'ha scritta per me! Per me e tutti quelli che leggono un albo per gustarsi l'avventura. Magari non saremo i custodi della verità della 75ennale saga texiana, ma a noi lettori occasionali -vecchi reprobi come siamo- ce ne importa pochino. È una bella storia? Sì, lo è perché c'è tutto quello che si può volere in una storia di Tex di 120 pagine. È una storia ben disegnata? No, non è ben disegnata, è MAGNIFICANTE disegnata! Quanti "bellissimi" cattivi ha creato Claudio Villa per questa storia! E per finire è eccellente anche la colazione. Colorare Villa può rivelarsi un'operazione inutile e invece qui i colori esaltano l'atmosfera. Bravissimo il Matteo Vattani!
  2. E se è freddo ci si lamenta perché è freddo. E se è caldo, perché è caldo. E se è medio, perché è medio... Uff... Quando una casa editrice pubblica qualcosa, fa il suo lavoro. Se l'edizione non piace, si aspetta con pazienza la prossima. Prima o poi arriverà.
  3. Ma io non farei paragoni tra volumi che in comune hanno ben poco (per dire la più eclatante: questo Tex è un inedito, gli artist edition presentano storie che hanno altre spalle decine di edizioni precedenti in tutti i formati possibili). Ciò detto, da lettore occasionale di Tex, sono davvero stupito della differenza con cui molti texiani hanno accolto questa notizia. Per me è una bomba! Mi sarei aspettato torme di texiani urlanti che si strappano i capelli come le ragazzine negli anni 60 coi Beatles, e invece (non solo di questo forum) pare che a qualcuno abbiano servito una minestra con lo scarafaggio dentro.
  4. Io mi stupisco che arrivino in edicola sia la TuttoTex che la Tex Nuova Ristampa. Ma se ci arrivano, vuol dire che c'è chi le compra. Evidentemente non di soli lettori assidui vive la SBE. Allo stesso modo immagino che anche la GSB abbia il suo pubblico.
  5. Comunque utilizzare Grandi Storie Bonelli per riproporre in volume le storie collegate ai "ritorni" inediti mi pare un'ottima cosa. Purtroppo la periodicità è un po' limitante. Se si potesse avere GSB bimestrale... Se si potesse...
  6. E poi tutto quanto fino a Platone, passando per Verne, Dante e Topolino
  7. Pur non conoscendo i dettagli della storia di Giusfredi, suppongo che basti sapere ciò che di Atlantide e Mu già conosciamo tutti.
  8. Laredo, non sei un lettore atipico, sei un lettore adulto, libero dagli estremismi dogmatici adolescenziali.
  9. Non è proprio così, Letizia. La provocazione è stata iniziata da te scrivendo: Tarzanincalzamaglia. In quel termine c'è tutto il tuo disprezzo per il personaggio, le tematiche, gli autori e i lettori.
  10. Il Sakem senza piume è un apocrifo francese. Ora capisco molto di come si è formato il tuo pensiero su Zagor, Letizia.
  11. Sì, ricordi perfettamente. MM e MNo si sono incontrati sia sul (pessimo) speciale Fuga da Skynet, sia sul secondo numero della serie regolare di MM (molto brevemente), ma recentemente sono stati coprotagonisti anche della storia speciale di NN Uniti per il pianeta. In quest'ultima il MM è quello vero, non la lattina (come viene chiamato da Legs), e i personaggi sono prelevati ognuno dal proprio continuum.
  12. Qualche tempo fa ho chiesto a Giuliano Piccinino cosa ne pensasse di Zagor. Mi ha dato una risposta che forse è il caso di riportare qui: Io non so cosa accende negli animi delle persone Zagor e il costume di Zagor, ma c’è qualcosa di misterioso, di non del tutto indagato... Potremmo dire che è il “fascino dell’avventura”. Sicuramente, ma quello ce l’hanno anche Tex, Corto Maltese, ce l’hanno tanti altri personaggi, apparentemente più spessi, più densi di storia. Zagor risveglia qualcosa di fanciullesco e ancestrale in tutti noi. Non so spiegarmelo, però anche quel giallo, quel rosso, quel blu, messi assieme... tutti colori primari... Io mi chiedo come abbia fatto Ferri a centrare fin dal primo numero qualcosa di così perfetto dal punto di vista stilistico. Deve essere successo qualcosa di magico, perché Zagor è iconico fin dalla prima apparizione! Ma io penso ci possa essere anche qualcosa di psicoanalitico, perché mi sono fatto l’idea che in Zagor ci sia quel sentimento di ribellione tipico degli anni 60. Zagor parte dal desiderio di Sergio Bonelli di fare qualcosa di diverso, rispetto al tipo di fumetto che faceva Gianluigi Bonelli. È quasi un gesto di ribellione verso la figura ingombrante del padre, quasi un tradimento verso un certo tipo di fumetto, quello tradizionale. Tradire la tradizione, insomma. Sembra un gioco di parole, ma invece è un processo necessario per la crescita della persona, soprattutto per chi ha ambizioni creative. Per me in Zagor, ancora oggi, c’è qualcosa che viene dritto dritto dagli anni 60, da quel sentimento di ribellione di molti giovani che dicevano: “No, io non seguo la strada di mio padre, non voglio fare quella carriera, io ambisco a qualcos’altro”. Non è una ribellione fine a se stessa, non è nichilista, al contrario è una ribellione costruttiva, quasi a dire: “Questo mondo è brutto, questo mondo è pieno di ingiustizie, io mi ribello contro questo mondo, ma la mia ribellione esprime una necessità di giustizia sociale”. E dagli anni 60 questa istanza di giustizia sociale viene traslata al mondo della frontiera di Zagor e da lì arriva fino a noi.
  13. Credo proprio che ti manchino gli strumenti culturali per comprendere Zagor.
  14. Nessun pregiudizio, assolutamente! Come ho già detto sono cresciuto a pane e supereroi, in più sono un lettore di Zagor molto più di quanto lo sia di Tex, quindi, per quanto mi riguarda, sono curioso di vedere il risultato. Detto questo, ho l'impressione che i lettori assidui di Tex non siamo particolarmente bendisposti verso storie fantastiche di questo tenore, quindi -lo ripeto- mi chiedo se la storia di Zagor, che i lettori di Tex non zagoriani leggeranno nel volume GSB, sia la storia giusta per mettere a contatto i due universi. Poi, tengo a precisarlo, di Giusfredi ho una grande considerazione e sono -appunto- curioso di vedere se saprà gestire anche questo multiverso in modo che sia gradevole sia per i lettori di Tex, che per quelli di Zagor. Voglio dire: anche il Punitore si è trovato ad aver a che fare con l'Alto Evoluzionario e quell'annual a me è piaciuto, però non è la storia che mi sento di consigliare a chi voglia leggere le storie urbane, caratteristiche del Punitore.
  15. È una storia che parla di tecnologia atlantidea e si collega a una visione del mondo martinmysteriana. Continuo a chiedermi se è la premessa giusta per una storia di Tex.
  16. Cresciuto a pane e supereroi non ho alcuna difficoltà ad accettare un multiverso condiviso. Epperò non sono convinto che quella storia di Zagor (ottima per Zagor, sia ben chiaro) possa essere anche la storia giusta per mettere le premesse a una storia di Tex. Stavolta Giusfredi dovrà farmi richiedere. P.S. Concordo con Dix Leroy: "ingabbiato" Civitelli una goduria, qui invece le anteprime fanno inarcare il sopracciglio.
  17. Il sassaroli

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Prima di tutto una considerazione (psicologica) sul prezzo: 8.90 euro non sono pochi, ma tutto sommato accettabili per un albo con 160 pagine. Zagor e Dragonero ne hanno 128 e lì invece la sensazione è di averli pagati, se non più del dovuto, comunque cari. Ok, ok, lo so che una pizza costa di più, che dietro c'è un lavoro di persone che merita rispetto ed è giusto venga retribuito. Tutte cose sacrosante, però il mio potere d'acquisto di lavoratore dipendente si è ridotto negli ultimi 20 anni e se una volta facevo 3 settimane di ferie, oggi ne faccio 2. Tutto questo sproloquio per dire che un albo a 9 euro è per me un limite che mi impone qualche riflessione. L'epoca dell'acquisto compulsivo in edicola è finita. Non sono un completista e I lupi di Shannonville ha vinto sul ritorno di Wolfman. La storia mi è piaciuta. Intrigo classico ma molto ben raccontato da Zamberletti: buoni e cattivi non sono evidenti da subito, ma si rivelano poco a poco. I disegni di Cossu e la colorazione di Celestini (perfetta l'accoppiata) creano la giusta atmosfera di questa vicenda: cieli plumbei, tramonti rosseggianti, montagne verdeggianti... Tutto meraviglioso. Insomma 8.90 euro spesi bene.
  18. Tralasciando i paragoni artistici, concordo completamente con PapeSatan per quanto riguarda la raffinatezza della sceneggiatura di Zamberletti. Se confrontiamo questo bis con quello di Zagor ci accorgiamo subito che, nonostante lo spunto iniziale sia lo stesso (la caccia all'uomo), Della Monica ha scritto una classica storia d'azione, nella quale il sugo sta nel ritmo sostenuto, mentre Zamberletti ha messo in scena una sorta di scopone scientifico, nella quale il risultato è determinato dall'affiatamento che c'è nelle due squadre.
  19. Il sassaroli

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Mister P, hai la possibilità di spostare i post da questo thread a quello dedicato?
  20. Il sassaroli

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    In 4. Ma la cosa che più mi risulta indigesta, se ripetuta troppe volte, è il ko con un singolo pugno in faccia. Su Tex mi pare che non ce ne sia un abuso, ma su Zagor capita fin troppo spesso
  21. Dipenderà anche dall'autore della storia, ma sì, non acquisto Tex con costanza e non faccio fatica a saltare albi.
  22. Disegni curati e dettagliati, ma moooolto particolari. Una gran mano questo Scascitelli, senza dubbio. C'è del Bacilieri, del Crumb e del Civitelli nel suo tratto. Eppure se non fosse un one-shot non avrei la forza di affrontarlo. Proprio non è nelle mie corde.
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