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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [627/628] Salt River

    Francamente non condivido questo ragionamento, partendo da questo assunto (Ma sinceramente, che bisogno ce n'?? Avverranno sicuramente, ma è proprio necessario il nero su bianco?), potremmo chiederci allora che bisogno c'è di mettere nero su bianco i bivacchi la sera, o la chiacchierata al saloon o l'approvigionamento di manzi per la tribù... sicuramente ci sono ma che bisogno c'è di metterli nero su bianco... Probabilmente è la necessit? di far apparire questi personaggi di carta abbastanza vicini alle vita reale, di renderli più veri, di far scaturire situazione su cui poi imbastire l'evolversi di una storia. E in questo contesto non vedo perchè una quota di lettori continuano con questo ostracismo verso qualsiasi situazione che vedrebbe coinvolta una donna non nel solito ruolo di dark lady. Qui non stiamo parlando di far disegnare scene a luci rosse ma magari di raccontare come ad sia il giovane Kit che il vecchio reprobo , ma anche Tiger, possano essere coinvolti sentimentalmente da una donna e da li far nascere un'avventura. In fin dei conti storie in cui ciò è successo si sono rivelate anche molto belle e interessanti e sono continuamente ricordate. Allora perchè mettere tutti questi paletti a priori?Condivido al 100%. Sia detto senza alcun intento denigratorio, ma io trovo la posizione di Cheyenne, per quanto rispettabile, antiquata e superata, figlia di una concezione della donna nel racconto di avventura che stava cominciando a diventare vecchia già quando sono nato io (e purtroppo non è ieri ). Nella narrativa moderna (e per moderna intendo quella che, almeno nei fumetti, si è affermata a partire dagli anni 60 e neanche loro sono ieri) le donne sono da tempo uscite dagli stereotipi obbligati della damigella in pericolo o della dark lady per assumere ruoli più sfaccettati e complessi. Confesso che mi sorprende e mi lascia perfino deluso che certe considerazioni vengano proprio da una donna. :shock: Mi ripeter? fino alla noia, ma, senza scomodare altre forme narrative, mi basta ricordare la grandiosa ?Storia del West? per vedere figure femminili perfettamente integrate nello scenario western senza per forza essere fedeli agli stereotipi citati da Cheyenne. clap Belinda Hall e Brenda MacDonald non sono certo la semplice donna in attesa che l'eroe ritorni. Restando in ambito bonelliano potrei anche citare ?Rifiuta di smettere? (un nome, un programma laughing) della saga di Magico Vento, per tacere di altri esempi come Diana, la moglie di Martin Mystere, che è al suo fianco da 30 anni (e da 15 come consorte legittima) senza che agli autori sia mai venuto in mentre di ammazzarla. Insomma, per come la vedo io, avere una compagna stabile per l'eroe d'avventura è possibile e gli autori capaci di scrivere una figura femminile simile non mancano. Boselli stesso ha mostrato come si potrebbe fare con Lena e Donna Parker (tacciata di ninfomania solo perchè si lascia corteggiare da due uomini in due tempi diversi e la seconda volta è la classica reazione piccata di chi, a torto o ragione, si è sentita messa da parte). Ribadisco (perchè anche questo l'ho detto tante volte, ma, come dicevano i Romani, repetita iuvant) che io non sono per nulla favorevole alle scene di sesso esplicito, sono un grande fan della dissolvenza, ma non mi scandalizzerei di certo se vedessi una scena con un uomo ed una donna nello stesso letto (cosa avvenuta più di una volta anche se mai con uno dei pards) o il giovane (o anche il vecchio) Kit che si rimette la camicia con al fianco una donna in sottoveste e nemmeno mi scandalizzerei davanti ad una scena di nudo purch? non fosse gratuita e messa l' solo per solleticare certi istinti dei lettori, ma fosse funzionale alla trama (tipo nel Texone di Kubert, dove mettere la sottoveste alla ragazza che fa il bagno nel fiume mi è sembrato decisamente ridicolo). Non tutto quello che ha a che fare con il sesso è opera del Maligno se fatto con intelligenza e garbo. P. S. Come dice Havasu paragonare l'andare al bagno con il rapporto con una donna non sta n° in cielo n° in terra. La prima cosa non ci vene mostrata perchè superflua allo stesso modo in cui non ci vengodo, di solito, mostrati i pards mentre dormono o si fanno la barba: sono tempi morti che non servono a far progredire l'azione. il rapporto con utna donna (e non mi riferisco la rapporto sessuale, perchè su quello ho già deto anch'io che non sono favorevole a mostrarlo) è diiverso e no dovrei nememno sprecar tempo a spiegare il perchè.
  2. Ma non si era detto che il problema principale dell'abbandono era l'imposizione a Gomez di rispettare la gabbia bonelliana, motivo per cui questa storia è finita sull'almanacco? No. Quello che si era detto, o meglio: quello che ho detto io (che di quello che dicono gli altri non posso rispondere) è che Gomez doveva disegnare una storia in due albi, che sostanzialmente avrebbe dovuto essere quella che poi è diventata "Salt River". Quando, dopo un anno, sono arrivate in redazione le prime 20 (o già di l') tavole, Sergio Bonelli le giudic? troppo' autoriali? (qualunque cosa volesse dire) per la serie regolare e decise di trasferire la storia su un Almanacco. Si trattava, in pratica, della sua solita fisima per cui i lettori non avrebbero gradito o sarebbero stati sconcertati dall'impostazione grafica (o anche dal modo di sceneggiare) dell'autore di turno, in questo caso Gomez. Fisima, va detto, smentita più spesso che confermata dai casi precedenti. Boselli, invece, di comprimere la vicenda che aveva ideato in sole 110 pagine, prefer? partire dalle pagine già disegnate da Gomez ed imbastire per il seguito una trama del tutto nuova. Le idee della trama originaria (di cui non so quanto avesse scritto sino ad allora) furono utilizzate per "Salt River", con un nuovo inizio (in pratica tutta la sequenza del traghetto, immagino). Terminata la storia, Gomez avrebbe dovuto ricevere un'altra sceneggiatura, stavolta non di Boselli, ma ha annunciato che si sarebbe preso un periodo indefinito di assenza per dedicarsi ad altro. Non esistono preclusioni ad un suo ritorno, che dipenderebbe solo da lui, anche se Boselli si è fatto sfuggire una volta che è scettico su un suo ritorno, ma è solo una sua opinione personale. Immagino e spero che presto ne sapremo qualcosa, visto che è già passato un anno.
  3. Questo principalmente per colpa di Gomez, che invio digitalmente le tavole con la risoluzione errata. Ricordo a tutti che Gomez è solito aggiungere digitalmente gli sfondi e che le sue tavole originali ii genere contengono solo le figure per cui lui invia le scansioni, Quasi certo, E sarà bene ribadire che è stata una scelta esclusivamente sua, così come sarà solo sua la scelta se e quando ritornare.
  4. In che senso?per te e' il migliore disegnatore di Tex?le tavole sono senza dubbio discrete, anche se troppo piene di particolari.Mio caro Anthony, se anche Zagrosky ritenesse che Gomez sia il migliore disegnatore di Tex o anche il miglior disegnatore vivente in assoluto, sarebbe nel suo pieno diritto pensarla così, proprio come per te lo è avere l'orticaria per i disegnatori ispanici e per me essere in disaccordo con entrambi. P. S. Meglio tavole piene di particolari che senza sfondi per quanto mi riguarda.
  5. No, Mamie Smith appare qui per la prima ed unica volta.
  6. Carlo Monni

    [19] [Almanacco 2012] Il Ciarlatano

    Esatto al 100%. P. S. Ecc. sarebbero L'Almanacco del Mistero, e quello della Fantascienza. :lol2:L'Almanacco dell'Horror è in realtà l'Almanacco dela Paura. La sequenza d'uscita ?... Gennaio: Almanacco del WestMarzo: Almanacco della PauraMaggio: Almanacco del GialloLuglio: Almanacco dellla Fantascienza Settembre: Almanacco dell'AvventuraNovembre: Almanacco del Mistero Gli Almanacchi di settembre e novembre, per motivi distributivi, portano in copertina il riferimento all'anno successivo. La redazione è composta da: Graziano Frediani, curatore, Maurizio Colombo (rubriche cinematografiche), Luca Crovi (libri ed altro) ed altri collaboratori anche esterni. I curatori delle serie di cui si pubblca una storia negli Almanacchi si limitano a fornire la storia e la copertina, ma non sono per nulla coinvolti nel resto delle decisioni che riguardano la collana.
  7. Carlo Monni

    [585/586] La Grande Sete

    Il problema è che all'epoca non c'era una vera supervisione, nessuno controllava preventivamente le sceneggiature e nessuno avvisava lo sceneggiatore di turno che lo sceriffo di Phoenix era Will Patterson piuttosto che un altro. Oggi questo inconveniente non si dovrebbe più verificare data la supervisione di Boselli.
  8. Se non sbaglio, non lo vedevamo dai tempi de "La pistola nascosta" . Non so quanti di voi lo sanno, perchè mi pare di averlo detto diverso tempo fa, ma Gomez doveva disegnare la storia che poi, in parte, è stata affidata ad Andreucci. Quando arrivarono in Redazione le prime venti pagine della storia, infatti, Sergio Bonelli decise che lo stile particolare dei disegni non sarebbe stato adatto alla serie regolare e decise di destinare la storia all'Almanacco. Invece di sintetizzare la storia originale, Boselli decise di scrivere ex novo 90 pagine nuove di zecca basate sulle prime pagine già disegnate. Contemporaneamente Boselli ha scritto un nuovo inizio per la storia originale ed effettuato alcune modifiche alla sceneggiatura. La storia originale prevedeva, infatti, i quattro pards. Con la doppia revisione, nella storia di Gomez è scomparso Kit Willer ed in quella di Andreucci Tiger. Sarà interessante confrontare le due storie che escono quasi in contemporanea, Da quello che ho capito , è stato il solo Gomez a prendersi un anno sabbatico (così l'ha definito Boselli) per dedicarsi ad altri progetti. Sempre da quello che ho capito io, alla SBE non ne sono stati affatto contenti, ma non potevano che accettare la cosa. Gomez torner?? Pare che dipenda solo da lui. Pienamente d'accordo.
  9. Carlo Monni

    [627/628] Salt River

    Ricordiamo insieme questa cara fanciulla Mia cara Cheyenne, se la memoria non m?inganna, Manuela Montoya, Donna Parker e perfino Linda Colter sono ancora vive e vegete. Sono gli amici che viaggiano con Kit a correre rischi non le sue donne, ahimè.
  10. Beh, insomma? mica tanto se pensiamo alla frequenza con cui compare effettivamente nelle storie di Tex da svariati anni a questa parte A dire il vero il Consiglio Tribale, inteso come corpo legislativo moderno, è stato creato nel 1937 e fino alla riforma del 1989 aveva anche compiti esecutivi ora trasferiti al Presidente della Nazione Navajo Nel 1922 fu Creato un concilio degli affari, poi assorbito dal Concilio Tribale, per decidere degli accordi per lo sfruttamento delle risorse (petrolio ed altro). Prima di quelle date c'era un consiglio che aveva come membri i capi di pace e di guerra eletti dai vari clan in cui è diviso il popolo Navajo e che si riuniva una volta ogni due anni o in caso di necessit?. Questo consiglio, occasionalmente si è visto su Tex o se ne è parlato. E queste si sono viste, per esempio se ne menziona una in "La lunga pista" 1872 Ai tempi di Tex, per l'appunto, la polizia tribale non c'era. Quanto alla polizia federale, ai tempi di Tex l'unica forza di polizia federale erano gli U. S. Marshall, che però non risiedevano nella riserva e poi c'era ?esercito, il cui reparto più vicino era a Fort Defaince. Quello che ho appena detto. P. S. Poi è chiaro che il vero motivo per cui non si sono quasi mai viste queste cose era perchè nel 1950 G. L. Bonelli non aveva la più pallida idea di come fossero veramente organizzati i Navajos. Perfino il modo in cui Tex ottiene il ruolo di capo supremo, non è rispondente appieno al modo con cui venivano scelti i capi, anche se una sorta di ereditarietà del comando era comunque presente.
  11. Questo tipo di scene, "che non c'entrano niente", Ruju le ha già inserite: quella, sempre con gli indiani, nella "Prova del fuoco". Ma, a parte il fatto che sono ben raccontate, queste scene si ricollegano alla storia e, soprattutto, a mio avviso sono un omaggio allo stile bonelliano: lui spesso inseriva intermezzi avulsi dalla trama principale, spesso per mettere un p? d'azione nell'albo (per esempio "Una campana per Lucero"). Quindi per me vanno benissimo S?, Paco, in effetti sono molto glbonelliane. Ma GLB aveva una scrittura impetuosa, meno pianificata, privilegiava l'azione alla coerenza della trama. Raramente Nizzi e Boselli si sono concessi queste digressioni. Personalmente preferisco gli autori che si fanno guidare dal loro estro senza seguire un soggetto dettagliato a quelli che si attengono ad una rigida scaletta. Boselli, ad esempio, stando a quanto dice lui stesso, raramente segue un soggetto ben definito e più spesso si lascia guidare dall'ispirazione del momento. Una volta mi ha raccontato che, essendo stato incaricato di scrivere una storia per Franco Devescovi, scrisse di getto una ventina di pagine senza avere la minima idea di come continuare o dio cosa avrebbe parlato la storia. In seguito l'idea gli venne e la storia in questione è stata molto apprezzata. Si trattava de "I sabotatori", storia che con l'abbandono di Devescovi subito dopo aver terminato "La palude nera" e prima di aver cominciato la nuova storia, fu affidata in seguito a Leomacs. Boselli, come Manfredi del resto, non ama sentirsi vincolato ad un soggetto ed ama improvvisare ed io non ho nulal da dire finch? ci friesce bene. Credo che Ruju segua la stessa strada. A Bologna, al pranzo con quelli di TWO ci ha detto che il soggetto de "La prova del fuoco era di appena 8/10 righe. Ci ha anche detto che secondo lui ha cominciato a scrivere bene Tex da quando ha smesso di tentare di imitare G. L. Bonelli, come aveva fatto nelle sue prime due storie, ed ha preso a scriverlo alla sua maniera. Ma venendo alla scena incriminata, è chiaramente una digressione ma è ben fatta e tanto mi basta. Che Ruju l'abbia inserita perchè gli serviva di raggiungere il traguardo obbligato delle 110 pagine o perchè semplicemente gli andava di farlo, visto che comunque riesce a giustificare la cosa con il piccolo aiuto datogli dagli Apaches per ritrovare la pista di Gallardo e la scena è così ben scritta da non sembrare affatto forzata Come dice anche Paco, tu hai tutto il diritto di apprezzare o non apprezzare quel ti pare, ci mancherebbe. P. S. In tre storie su quattro Ruju ha messo gli Apaches, evidentemente gli piace scriverli. A questo punto gli si potrebbe affidare l'eventuale nuovo ritorno di Laredo e della ?banda? di Fort Apache visto che sembra trovarsi a suo agio con quelle atmosfere. D'altro canto Boselli non mi sembra geloso dei suoi personaggi, quindi perchè no, visto che tanto la storia la supervisionerebbe lui?
  12. Carlo Monni

    Galleria Di Stefano Babini

    Ho incontrato Stefano Babini alla fiera di Reggio Emilia sabato scorso ed abbiamo fatto quattro chiacchiere. Confesso di averlo fermato soprattutto per fargli i complimenti per ilo suo libro autobiografico ?Non è stato un picnic", che consiglio caldamente a tutti, e alla fine gli ho detto che io ero tra quelli che avrebbe visto volentieri un Texone disegnato da lui. Babini mi ha risposto che un Texone, data la sua lunghezza, sarebbe troppo impegnativo per lui, ma una storia breve la farebbe volentieri. Chissà che non lo tengano presente per uno dei futuri Color Tex con storie brevi?
  13. Questo, mi sembra il luogo adatto per raccontare un aneddoto riferito da Sergio Bonelli nel giugno 2011 nel corso di un incontro (un o degli ultimi, purtroppo) col pubblico. Se l'ho già riferito, perdonatemi: l'età avanza e l'Alzheimer incombe. Quando nel 1975 circa si fece chiaro che G. L. Bonelli doveva rallentare il ritmo con cui scriveva a farsi affiancare da un altro sceneggiatore, Sergio cominciò a guardarsi intorno. Scartati, per vari motivi, gli autori che già lavoravano per lui, propose al padre due veterani della concorrenza, ovvero due colonne dell'Intrepido e "Il Monello", che erano anche due vecchi amici di GLB. Uno era Luigi Grecchi e dell'altro, purtroppo, non ricordava il nome. A mia precisa domanda escluse che si trattasse di Antonino (in arte Anthony) Mancuso, creatore di personaggi indimenticabili per quelli della mia generazione come Billy Bis, Cristall e il ladro gentiluomo Ghibli. Il che lascia presupporre che lo sceneggiatore a cui alludeva Sergio fosse Angelo Saccarello, altro pioniere del fumetto italiano e creatore anche di serie western (tra cui Kansas Kid, personaggio praticamente coetaneo di Tex, disegnato da Carlo Cossio ed altri, a cui collabor? anche un giovane Giovanni Ticci), ma ormai non potremo mai saperlo. Luigi Grecchi, un gigante ingiustamente dimenticato del fumetto italiano, era stato il creatore di parecchie serie western per la casa editrice Universo tra cui i più amosi sono: Rocky Rider (per i disegni prima di Mario Uggeri e poi di Loredano Ugolini), i Laramy della Valle (realizzata da Erio Nicol'), Lone Wolf e I Due dell'Apocalisse (originariamente disegna ti da Fernando Fusco e poi da Gino Pallotti). Sarebbe stato, quindi, sicuramente adatto a scrivere Tex. GLB però nicchiava su entrambe le candidature, avanzando obiezioni del tipo: "Si, è bravo, ma è abituato a scrivere storie brevi, non so se si trover? bene a scrivere storie lunghe come quelle di Tex". Alla fine, esasperato, Sergio propose se stesso ed il padre disse di si. La mia impressione fu che Sergio volesse sottintendere che quello che il padre voleva fosse uno sceneggiatore che potesse controllare facilmente e che temesse che Grecchi e gli altri sarebbero stati troppo indipendenti per i suoi gusti. In ogni caso a me rimane il rammarico di non aver visto Grecchi, autore che tanto mi aveva divertito quando ero un bambino e da ragazzino, alle prese con Tex.
  14. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Quella specie di arma, sono le Bolas: Tex (da quel che sappiamo) vi si è imbattutto tre volte: - nella storia "La Voce Misteriosa" dove lo scimmione tagliatore di teste si divertiva a farle roteare e atterrare il cavallo di chi fuggiva, dopodich? estraeva lo spadone e zac. - in questo maxi utilizzato dal traditore - infine nel Texone "Patagonia" (decisamente di casa) come strumento di arma nella caccia Chi se lo ricordava oltre a me? _ahsisi Indovina.
  15. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Rispondo solo a questa affermazione. Nizzi, nel libro di Guarino d'accordo con quanto scritto in una lettera che mi aveva indirizzato circa un anno fa, tacita come "leggenda internettiana" la notizia dell'esistenza della "lettera" lasciata da G. L Bonelli sul come far ritornare in vita Mefisto. Effettivamente tale "lettera" o "soggetto" scritto che dir si voglia non è mai esistita ( anche perchè Bonelli non si serviva di soggetti ). Per il resto Nizzi si sofferma su due o tre pagine del libro parlando di svariate altre cose, compreso l'aneddoto relativo al finale della vicenda che fu modificato, e per me possiamo concludere che le cose andarono così come le raccont? a suo tempo Boselli, senza eccessivo contrasto con la versione di Nizzi, a cui, al limite, giunse il famoso suggerimento della metempsicosi non solo dell'anima ma anche del corpo. Il numero 501, a parte questa idea cardine, resta peraltro tutto nizziano.Se parliamo della sceneggiatura, siamo d'accordo, ma per il resto ci sarebbe da discutere. Boselli su questo stesso forum fu molto chiaro: l'idea per far resuscitare Mefisto era di G. L. Bonelli che lasciò scritto (un appunto o qualcosa di simile, suppongo) di usare la stessa idea che lui aveva avuto per la sceneggiatura di un film sul ritorno di Cagliostro mai realizzato, ritorno dalla tomba che avveniva esattamente nel modo descritto in "Mefisto". Boselli trov? quest?appunto quando divenne chiaro che GLB non avrebbe mai potuto scrivere quella storia e gir? l'idea alla Redazione e questa la gir? a Nizzi. Peraltro la paternit? dell'idea è attestata anche da Sergio Bonelli che nell'introduzione (caso più unico che raro) all'ultima storia del padre su Tex n. 364 accennava al fatto che il padre progettasse il ritorno di Mefisto. Quanto a Nizzi, quando afferma: ?A me non è stata consegnata nessuna lettera e non mi risulta che tale lettera sia mai esistita. Sono leggende metropolitane.? dice la verità, perchè una lettera in quanto tale effettivamente non è mai esistita, ma al tempo stesso glissa elegantemente sull'?origine dell'idea. Se non altro non afferma, come ha fatto in altre occasioni, che l'idea era solo e soltanto sua. Su una cosa, comunque, siamo tutti d'accordo e cioè che il primo albo fosse decisamente ben scritto, bello ed avvincente. Peccato che dal secondo in avanti la qualità decresca in proporzione geometrica fino a sfiorare il ridicolo. Era partita molto bene ed è diventata una storia simbolo della decadenza nizziana, almeno per me.
  16. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Dispiace anche a me, il Texone "Verso l'Oregon" è veramente memorabile. Speriamo che nel futuro cambi idea riguardo la sua presenza su Tex. A Lucca Manfredi ha detto a me e ad un gruppetto di fans riuniti davanti allo stand Bonelli che gli è stato chiesto un soggetto per un Maxi e che ci stava ragionando sopra. Da quello che ho capito, scriver? altre storie di Tex se gliele chiederanno ed ha anche detto che si trova bene a lavorare con Boselli come curatore. Credo che non sia stata una risposta diplomatica perchè in quella chiacchierata Manfredi non ha risparmiato giudizi impietosi su altre questioni, che non riporto per ovvi motivi. D'altro canto, trovo difficile fare troppe osservazioni sui una sceneggiatura di Manfredi una volta approvato il soggetto. Boselli non può nemmeno rimproverargli i finali affrettati, perchè sono anche un suo marchio di fabbrica. Quanto a Boselli, lui definisce Manfredi una risorsa per Tex e l'unico limite ad affidargli nuove storie, se ho capito bene, starebbe esclusivamente nella necessit? oltre che nella disponibilit? di Manfredi stesso. Ora che sta aumentando il numero di storie da scrivere, con Maxi a storie multiple, Color con storie brevio e ben quattro Texoni nuovi da programmare, questa necessit? esiste sempre di più e secondo me ricorrere a Manfredi sarà inevitabile. Personalmente non sarei affatto sorpreso s e uno dei prossimi Texoni fosse affidato a lui.
  17. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Purtroppo ancora non possiamo parlarne apertamente per evitare di spoilerare troppo e di conseguenza rovinare la sorpresa ai tanti che ancora non hanno letto, Ed ?, infatti, il motivo per cui sono stato volutamente vago. Lo stesso Guarino mi ha detto di essere stato colto completamente di sorpresa quando Nizzi gliel'ha detto. Ovviamente hai ragione. Resta il fatto che io ho sempre sostenuto da molto prima di leggere il libro (che ho letto in anteprima in pdf proprio come te) che il Nizzi post crisi e fino al 2002 (parliamo di anni di pubblicazione, tanto per evitare equivoci) avesse sè perso la vena creativa ma quando aveva un soggetto valido riusciva comunque a sfornare prodotti dignitosi grazie al suo mestiere. Dopo il 2002 anche questo non era più vero: le sceneggiature mostravano sempre più magagne anche quando l'idea di base era valida. Nel migliore dei casi erano solo stanche e/o noiose, nel peggiore erano storie illeggibili o infarcite di soluzioni narrative comode e piene di buchi logici. Quanto ho appreso dal libro convalida, a mio parere, la mia idea. Con tutto il rispetto, quello che sta scritto nel libro è comunque la versione di Nizzi, a me piacerebbe poterla mettere a confronto con quella degli altri interessati. Sulla genesi di "Mefisto", ad esempio, Boselli racconta una storia ben diversa e lo stesso fa Villa per "L'uomo senza passato". A chi dovremmo credere? Per deformazione professionale io sono sempre diffidente sui resoconti che provengono da una sola fonte. Ciò non vuole dire che non credo a quello che dice Nizzi, ma solo che quando so che esistono versioni differenti della stessa cosa io ci vado con i piedi di piombo. Allo stesso modo quando il leit motiv delle giustificazioni è sempre e comunque: ?Io avrei voluto fare cosi e così ma Tizio o Caio me lo hanno impedito?. Concedimi un minimo di diffidenza. Su questo ci puoi scommettere. Non vedo l'ora.
  18. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Vorrei adesso commentare anch?io il libro. Inizio col dire che è davvero ben fatto e penso che qualunque vero fan di Tex dovrebbe averlo a prescindere da cosa pensa di Nizzi come autore. Abbiamo una vera miniera di aneddoti che svelano interessanti retroscena sulla genesi di tutte le storie di Nizzi che è comunque gradevole da leggere, anche se non bisogna mai dimenticare che si tratta pur sempre di un punto di vista per così dire interessato (noi avvocati siamo abituarti a prendere sempre cum grano salis le dichiarazioni favorevoli a chi le pronuncia ). Personalmente ho trovato informazioni che non conoscevo e conferme a sospetti che avevo. In particolare mi hanno interessato molto i retroscena della famosa crisi creativa di Nizzi ed i motivi che ne sarebbero alla base. Diciamo che ho sempre pensato che fosse un errore costringere Nizzi a mollare Nick Raider e quello che lui stesso afferma non fa che confermare quel che pensavo. Interessante anche lo scoop, diciamo così, che d' sui soggetti delle sue storie uscite dal 2005 in avanti (a parte un paio di eccezioni). Spesso avevo pensato che i soggetti non fossero male ma che l'esecuzione fosse pessima (insomma: buone idee ma mal realizzate) ed ora capisco il perchè. Il solo difetto che posso rimproverare a Nizzi (e che peraltro ha dimostrato in ogni sua intervista o apparizione pubblica) è la tendenza ad essere troppo autoindiulgente e scaricare le colpe sugli altri ed a non riconoscere appieno i propri torti. Nulla di male, siamo tutti un po' così, basta non esagerare. Un rimprovero ce l'ho anche per Roberto Guarino, che è troppo prodigo di lodi ed esagerato nell'uso del termine capolavoro e finisce per risultare stucchevole almeno per chi, come me, non lo conosce, e non sa che questo rientra nel suo stile. _ahsisi Per il resto, rinnovo l'invito a comprarlo a chi ancora non l'avesse fatto.
  19. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Leggo solo ora e rispondo a queste due osservazioni: Attento, in questo forum c'è gente che sentendoti dire una cosa simile ti crocifiggerebbe. :asd:Lungi da me crocifiggere qualcuno per quel che pensa, ma mettere a supervisionare Tex un uomo di 74 anni la cui idea di fumetto era già antiquata 20 anni fa e che negli ultimi dieci anni ha scritto storie che definire pessime è far loro un complimento, sarebbe un vero disastro. Anche per questa. :asd: :asd: Sui gusti in genere c'è poco da discutere, io stesso ho detto che in assoluto c'è più di uno sceneggiatore di fumetti che mi piace più di G. L. Bonelli e lo ribadisco tranquillamente. Detto questo, però, trovo davvero incomprensibile che uno che legge Tex non abbia nella sua top ten delle migliori storie di Tex almeno una storia scritta dal creatore del personaggio.
  20. Carlo Monni

    [12] [Almanacco 2005] Il Fuggitivo

    Giusto per fare chiarezza, Civitelli è intervenuto, per motivi di scadenze, solo a fare le matite delle ultime 35 pagine. Le matite delle pagine precedenti e tutte le chine sono di Rossano Rossi.
  21. La Nazione Navajo, questo è il suo nome ufficiale, è un'entit? politica autogovernatesi . I suoi rapporti con gli USA sono regolati dal trattato del 1868 ed i successivi emendamenti e dalla Costituzione Navajo del 1989. In sostanza la Nazione Navajo ha la quasi totale giurisdizione sul suo territorio. Dal 1989 si è data un governo basato su quello degli Stati Uniti con un Presidente ed un Vice Presidente eletti ogni 4 anni (l'ultima elezione si è tenuta nel 2010) ed un Consiglio che rappresenta le suddivisioni locali. Il territorio è suddiviso in cinque Agenzie (Chinle, Eastern Navajo, Western Navajo, Fort Defiance, Shiprock) con altrettante sedi del Bureau of Indian Affairs, che a loro volta sono suddivise in Capitoli per un totale di 110 che esercitano le funzioni amministrative locali. I rapporti con Governo Federale sono tenuti grazie ad una Lobby che la Nazione mantiene a Washington. I Navajo sono sia cittadini degli Stati Uniti che cittadini dei tre Stati in cui si estende e come tali possono votare ed essere eletti nelle elezioni federali e locali. La sede attuale di Governo e Consiglio è Window Rock. L'ordine interno è mantenuto dalla Polizia Navajo per i crimini commessi all'interno della Riserva da Indiani contro Indiani e dal FBI per gli altri. Il Governo navajo sta cercando un accordo con il Governo Federale per avere la piena giurisdizione su tutti i crimini ordinari da chiunque commessi nel suo territorio. La giustizia è amministrata dal sintema giudiziario Navajo o da quello Federale a seconda dei casi. Per saperne di più?http://en. wikipedia. org/wiki/Navajo_Nation e link collegati.
  22. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Esattamente. Quello che contesto a Ymalpas, infatti, non sono i suoi gusti, ci mancherebbe, ma il suo assolutismo e quella che sembra una sorta di pretesa di essere portavoce di una maggioranza, pretesa peraltro smentita quantomeno in questo forum. Che è quello che intendo anch?io. Se mi chiedi di scegliere, diciamo tra Andreucci e Font, ti risponder? senza esitazioni Andreucci, ma non perchè Font non mi piaccia o perchè non lo ritenga bravo, semplicemente il modo di disegnare di Andreucci mi piace di più. Io e te siamo stati spesso in disaccordo su diversi punti, ma qui ci intendiamo perfettamente.
  23. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Giudicare è ovviamente legittimo, ma alla fin fine tutto dipende dai gusti personali. Chi ama solo un certo tipo di disegno non può che rimanere spiazzato da disegnatori come Font, Mastantuono ed in certa misura anche i Cestaro che si allontanano dai modelli classici o li reinterpretano a modo loro. Chiaro, ad esempio, che Font è lontano dagli stilemi di un Galep, tanto per fare un nome significativo per Tex, e a questo punto dipende dal lettore se è in grado di accettarlo o meno. Dire che tra Civitelli e Font c'è un abisso è un'affermazione che può essere interpretata in un modo od in quello opposto a seconda che amiate un certo modo di disegnare od un altro. Da parte mia, vedo due disegnatori diversi ma pur sempre bravi. Chiaramente ne preferisco uno ma non per questo dico che col secondo la qualità artistica si abbassa notevolmente. A Lucca ho sentito un disegnatore bonelliano (di cui ovviamente non farà il nome perchè si dice il peccato non il peccatore) criticare la recente evoluzione dei Cestaro ritenendo quel tipo di stile non adatto a Tex. Io non ero d'accordo, ovviamente, ma non potevo che prendere atto del suo pensiero. Questo per dire che anche i professionisti del settore hanno le loro idee. Ci sono lettori a cui se gli fosse prospettata l'idea di un Texone disegnato da Paolo Bacilieri alzerebbero le mani scandalizzati ed altri (tra cui io) che non vedrebbero mai Bacilieri come disegnatore ?Regolare? ma l'esperimento di un Texone lo vedrebbero con curiosità. Piaccia o non piaccia a Ymalpas, ribadisco che negli ultimi 12 mesi, il solo disegnatore che mi abbia veramente deluso è Ortiz. Chiaro che qualcuno mi sarà piaciuto di più e qualcuno di meno, ma alla fin fine ho trovato la media elevata, ovvero tra il 7 e l'8. Mi ritengo soddisfatto. P. S. Per Ymalpas: io sono miope, sarà per questo che non vedo tutta questa differenza tra i disegni che hai postato e quelli che Font realizza per Tex? :malediz...
  24. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Una domanda: ma da dove ti vengono tutte queste certezze sulle date di pubblicazione, specie di storie che non sono ancora nemmeno state scritte? Hai alla SBE una talpa migliore della mia? A prescindere dai tuoi gusti personali, che non sempre condivido (e ne riparleremo tra poco), hai dimenticato la possibilità che una o più di queste storie possa essere dirottata su un Maxi (Danubio mi aveva detto che non era certo che la sua storia fosse pubblicata sull'Almanacco quando l'ho incontrato a Reggio Emilia nell'aprile scorso e solo ora capisco cosa poteva esserci dietro) e quindi apparire prima. In questo caso, io sceglierei la storia di Scascitelli, che come esordiente meriterebbe una pubblicazione già nel 2014. Le tre storie che appariranno nel primo semestre sulla serie regolare sono già pronte. Per il semestre successivo, quella di Acciarino è praticamente certa, Dotti dovrebbe finire entro l'estate (? già quasi alla fine del secondo albo). L'unico dubbio serio riguarda la sesta storia. Al momento, i soli candidati possibili sono Bruzzo (su testi di Faraci) di cui non so a che punto sia, e, appunto Ortiz, che credo sarà tenuto come Jolly in caso di necessit?. Garcia Sejias in caduta libera? Mio Dio, ma che gusti hai? :shock: Il maestro argentino è ancora bravissimo ed io non ho proprio nulla da criticare ai suoi disegni. clap Te l'ho già detto: fidati solo dei tuoi occhi e non delle opinioni altrui. Chissà che Fernandez non ti stupisca in positivo. Certo che con i gusti che dimostri sarebbe un'impresa ardua comunque. Discussi da chi? Da te a quanto vedo. :malediz... Da quando in qua usi il plurale maiestatisè Forse sarà deluso da alcuni Maxi , ma i disegnatori della serie regolare di cui sono al corrente mi piacciono tutti. Quanto agli Almanacchi, non ho nulla di particolare cui lamentarmi: Danubio e Repetto, tutto sommato mi piacciono. Chi può negarlo?Resto del parere che tu sia troppo severo e negativo. _ahsisi
  25. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Capisco il tuo punto di vista, Ymalpas, ma io la vedo diversamente. Quest?anno tra serie regolare (compreso il finale de "I sabotatori") , Almanacco, Texone, Color e Maxi abbiamo avuto 10 storie di Tex, 11 se contiamo anche quella breve sul Corriere della Sera. Dei dieci disegnatori coinvolti 6 li piazzo in una scala da 8 a 10 (in ordine di apparizione (Leomacs, i Cestaro, Garcia Sejias, Civitelli, Font e Del vecchio), a tre do un buon sette (Danubio, Cossu, Repetto) e solo ad uno do un'insufficienza piena (ovvero Ortiz). Un solo disegnatore su dieci lo posso sopportare. _ahsisi L'anno prossimo, poi, con la presenza sicura di Ticci, Venturi, Andreucci, Mastantuono, Filippucci, Gomez, Acciarino e la più che probabile presenza di Bruzzo e Dotti andremo anche meglio. Rimane l'incognita Fernandez, che potrebbe stupirci in positivo. In sostanza si tratta sempre di uno o due disegnatori su 10 ogni anno. Posso sopportarlo almeno fino al momento, inevitabilmente non troppo lontano, in cui i suddetti disegnatori dovranno lasciare lo staff. E in ogni caso quel tipo di presenza non è sufficiente a giustificare la tua grave affermazione per cui Tex sarebbe una serie mediocre a livello grafico, che io trovo assolutamente errata ed inaccettabile. Criticami pure le storie se vuoi, cerca il pelo nell'uovo se ti va, ma non dirmi che il livello globale dei disegni è mediocre perchè questo non è vero. -_nono Se però cerchi un supporter per una campagna per pensionare Ortiz, non hai bisogno di convincermi. _ahsisi
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