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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Integraliste è :shock: Ma ho mica scritto che mi sono scandalizzato nel vedere l'indianina mezza scosciata ?! C'è integralismo ed integralismo. Nel tuo caso io vedo posizioni integraliste nella pressoch? totale chiusura che sembri dimostrare verso qualsiasi dforma di novità in quanto tale e non solo in questo campo. Leggi meglio ciò che hai quotato di quanto ho scritto e vedrai che su questo sono sostanzialmente d'accordo con te. Che ormai dovremmo esserci lascioati alle spalle grazie a Dio. Hasta luego a te. Qui entriamo nel campo dei gusti personali e non voglio riaprire vecchie polemiche, mi limiter? a dire che, se si eccettuano le storie di un certo autore ormai pensionato (e non sempre nemmeno per quelle, almeno negli ultimi due anni), io il vero Tex l'ho sempre trovato nelle storie di tutti gli altri, comprese quelle dell'attuale curatore.
  2. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Esisteva, cara Cheyenne, esitseva. Vartan non viene più pubblicato dal 1977 e ci sarà chi ne sarà dispiaciuto, chi contento e chi, come me che non lo compravo, indifferente. In ogni caso, 35 anni sono un p? troppi per sperare di trovarne ancora una copia in edicola, credo. _ahah_
  3. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    N° io capisco chi non distingue un discorso serio da un p? di goliardia, magari qualcuno può anche esagerare, ma l'inteto è solo divertirsi un p?.. :malediz... Oh si, quando c'era Tesah con le gonnine corte e Marie Gold con le vestagline trasparenti, la stessa Marie Gold che conversava col cpaitano Bud Lovett nuda e coperta nei punti strategici da una delle suddette vestaglie. Si certo, gli anni 40. Ma non siamo nel 2012 ( e dico duemiladodici )? Bene, scherzi a parte, sul vedere Tex fare sesso io e te in realtà la pensiamo allo stesso modo. Aldil' di ogni altra considerazione, Tex, anche in virt? della sua età editoriale è ormai strutturato in un certo modo e certe cose che non avrei grossi problemi ad accettare in certe serie, su Tex le troverei fuori luogo. Su Tex sono un fan convinto della dissolvenza, ovvero nel non mostrare nulla di esplicito, ciò non toglie che un certo tipo di allusioni anche di natura sessuale possano trovare cittadinanza se fatte con il giusto garbo, senza pregiudizi di sorta. Dipende da cosa uno cerca. Personalmente trovo le tue posizioni troppo intransigenti ed integraliste.
  4. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Beh, se consideri che fino ad allora si era dovuta sorbire Uncle Bear, ammetterai che attempato o no, Tex sarebbe stato coimunque un bel miglioramento. E chi ti dice che sia in astinenza da così tanti anni? Dopotutto lo stesso GLB diceva che sicuramente Tex andava a donne tra una storia e l'altra (e forse, talvolta, tra una vignetta e l'altra), solo che lui non era interessato a parlarne. E chi siamo noi per smentire G. L. Bonelli?_ahsisi
  5. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Come ho detto svariate volte qui ed altrove,, anche volendo, non ci sarebbe stato il tempo in quella situazione. In generale non avrei problemi con scene del genere, se funzionali alla narrazione e non inserite tanto per fare. Nel caso specifico, far vedere lo spogliarello in questione dopo che Tex aveva annunciato di avere un'idea per sbarazzarsi dei cani, avrebbe vanificato l'effetto sorpresa che si ha quando, nella scena successiva, i cani trovano il vestito di Imala appeso ad un albero. Sarebbe stato un grave errore di sceneggiatura (Per la cronaca, Paco, so che non volevi essere serio, sono io che ho deciso di dare una rsposta seria alla tua osservazione ). Diciamo che non si fa vedere dal lettore mentre lo fa, che forse è più corretto. Su questo non ci piove. ::evvai::
  6. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Curioso come quasi tutti la consideriate una storia breve, quando in fondo ha solo 60 pagine in meno di una standard d 220. Si tratta dell'equivalente di un albo e mezzo ed in passato questa lunghezza ci ha regalato autentiche perle. Giusto un p? di esempi: "La sconfitta"" (126 pagine), "Massacro" (155 pagine) "La Dama di Picche" (173 pagine) e "Il cacciatore di taglie" (179 pagine). Ai miei tempi l'avremmo definita una storia di media lunghezza. Non sarà che vi fate ingannare dal fatto che è racchiusa in un unico albo' Non potrei essere in disaccordo più completo. Da tempo sono gunto alla conclusione che quella per cui una stoiria breve non è adatta a Tex sia solo una leggenda senza un vero fondamento ma ripetuta abbastanza a lungo da essere creduta da molti. Sia dai tempi delle strisce che in tempi più moderni gli esempi che la smentiscono non mancano (che mi dite de "Il duello" e "Un caldo pomeriggio", brevi, fulminanti e che potevano essere raccontate solo nelle 16 pagine loro concesse?) Per come la vedo io, per scrivere storie brevi, ma brevi davvero (e n° 110 n° tanrtomeno 160 pagine sono una lunghezza breve sotto molti punti di vista) ci vuole un'idea portante davvero forte, che regga il numero di pagine limitato. A prescindere dal fatto che io personalmente di storie come "Rio Hondo" o "Fort Sahara" avrei fatto volentieri a meno a prescindere dalla lunghezza (che non è affatto garanzia di capolavoro o anche solo di buona storia, non mi stancher? di ripeterlo), io non la vedo così tetra. Innanzitutto perchè nessuno ha mai detto che d'ora innanzi tutti i Maxi si vedranno applicata questa formula, la storia lunga non scomparir?, stanne certo, e poi perchè le storie "brevi" permettono alcune cose non da poco: 1) consentono l'accumulo di materiale da pubblicare in poco tempo (tre storie da 110 pagine di autori diversi sono pronte sostanzialmente in un terzo del tempo di un'unica storia da 330 pagine) permettendo di aver materiale pronto per il Maxi ogni anno evitando rischi di rimanere a corto. Questo a te non interesser? più di tanto, ma per l'Editore è fondamentale. 2) Fa sè che il Maxi non sia appannaggio pressocch? esclusivo di Ortiz, Repetto e Diso, che peraltro non sono più giovincelli e dovranno essere sostituiti prima o poi, e permette di non dirottare quasi esclusivamente sul Maxi disegnatori altrettanto veloci come Dotti. 3) Consente di veder pubblicati un p? più spesso disegnatori che per la loro lentezza si vedrebbero pubblicati solo una volta ogni tot anni se dovessero fare storie da 220 pagine o più per la serie regolare e chissà quando se dirottati su un Almanacco, che più di una storia all'anno non può pubblicare. 4) Permette di vedere relativamente presto autori esordienti che magari dovrebbero aspettare anni per veder pubblicata la loro storia di prova. Ad esempio, Sandro Scascitelli terminera di disegnare la sua prima storia all'inizio del 2013, ma per l'ALmanacco 2014 ha già almeno 3 concorrenti tra cui Gomez, lo lasciamo decantare sino al 2016? Non è improbabile, ma cosa vuoi che succedesse in quel concitato momento? . Non sono troppo d'accordo: il mestiere c'è ma ci sono anche buone idee. Non sono così entusiasta, ma devo dire che l'ho trovato decisamente meglio che nella sua prova del 2008 suil Maxi.
  7. Carlo Monni

    [621/622] Mezzosangue

    Non dimenticare il più famoso ed importante mezzosangue di tutta la saga di Tex, ovvero Kit Willer/Piccolo Falco. :capoInguerra:
  8. Carlo Monni

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    L'unica spiegazione possibile è che abbia avuto una copia fresca di stampa direttamente dalla SBE, magari durante una visita in casa editrice nell'ultima settimana.
  9. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Pura coincidenza, suppongo: Fabio Civitelli ha sempre sostenuto di aver preso a modello per Sarita Eva Herzigova, la quale non era nemmeno nata quando usc? "Diablero". laughing Uhm... io non ho notato differenze apprezzabili, ma potresti aver ragione. Vedi sopra. P. S. Ma era davvero necessario mettere queste domande sotto spoiler?
  10. Carlo Monni

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Idea interessante. Peraltro sarebbe proprio ora che mi rimettessi a commentare le storie in ordine cronologico come avevo iniziato a fare lo scorso anno. Quello non è un problema: Boselli non ha bisogno di essere convinto, lo è già di suo. Il vero problema è Berardi con la sua cronica lentezza. Sono in pochi a scommettere che possa in tempi davvero brevi consegnare qualche pagina di sceneggiatura sia del crossover con Ken Parker che dell'eventuale storia destinata ad un non ben identificato speciale (un Texone magari?) che Boselli ha detto di volergli commissionare. Ma forse è meglio non andare troppo OT e continuare nel topic delle anteprime che ne dici? Farò del mio meglio: devo tener duro meno di un mese e poi potrò cominciare la fisioterapia. Fino ad allora sarà forzatamente molto casalingo, ma state tranquilli: lo stare in sedia a rotelle non mi impedirà certo di scrivere (Oddio, magari invece di tranquillizzarvi la cosa vi riempirà di sacro terrore. ).
  11. Carlo Monni

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Nella storia "Matador" (per la precisione nell'albo "La collera dei Montoya") Montales conferisce a Carson una patente temporanea da capitano dei Rurales. Lo stesso Carson commenta scherzoso che da maggiore dei Rangers a Capitano dei Rurales è una bella carriera. Hai dimenticato l'anzianit? di servizio. Tolto Carson e pochi altri, Negli ultimi temppi Tex ha incontrato solo Rangers più giovani di lui. Quanto al suo far parte di un nucleo speciale dei Rangers, in effetti è così ed era proprio una soprta di servizio segreto con tre soli membri: Carson, Arkansas Joe e Tex (che non a caso aveva la stella n. 3). Bisogna, però, dire che fin da subito GLB ha avuto le idee confuse su cosa fossero effettivamewnte i Rangers e come agissero. I suoi Rangers non sono mai stati i classici Rangers del Texas, ma avevano una giurisdizione più ampia, con comandi in Arizona, New Mexico e Colorado. In più dipendevano direttamente da Washington e precisamente da un fantomatico West Department ed erano organizzati militarmente con tanto di divise, mentre i veri Texas Rangers erano e sono un corpo di polizia civile e non hanno mai avuto divise. Inoltre i Rangers hanno un sistema di gradi simile ma non identico a quello militare: dopo il Ranger semplice ci sono: il tenente, il capitano ed il Maggiore (grado che hanno solo i comandanti delle 6 compagnie dislocate nel territorio Texano ed il Vice Capo dei Rangers). Il capo dei Rangers è chiamato Senior Captain in inglese (grossomodo Capitano Anziano se traduciamo alla lettera), ma nonostante il nome, come grado è superiore ai maggiori ed equivale pertanto ad un tenente colonnello delle forze armate. Incontrare Rangers di grado superiore a Maggiore è quindi impossibile. Se non vogliamo proprio dire che GLB ha commesso un errore a causa di scarsa documentazione, diciamo che si è concesso qualche licenza narrativa, come, del resto, ha fatto, attribuendo alle Giubbe Rosse Canadesi i tradizionali gradi militari e non quelli, corretti, usati dalla polizia britannica e degli altri paesi del Commonwealth, errore che temo oggi sia impossibile correggere. Mai. Personalmente penso che il termine "ufficiale" usato da Boselli in quell'occasione sia stata una traduzione impriopria del termine inglese "officer", che oltre ad indicare gli ufficilali dei corpi militari, designa genericamente i membri delle forze di polizia e viene in genere tradotto con "agente", oppure ceh Borden si sia rifatto al termine "Ufficiale di Polizia Giudiziaria" con cui vengono indicati in Italia gli investigatori dei vari corpi di Polizia indipendentemente dal grado. P. S. Per chi se lo chiedesse, vi informo che la mia assenza dal forum (sempre che vi siate accorti che c'è stsata, del che mi permetro di dubitare ) nelle ultime due settimane non è stata volontaria, ma dovuta ad un infortunio capitatomi sabato 7 luglio. In sostanza, sono caduto malamente scendendo da un marciapiede troppo alto e mi sono procurato una microfrattura al femore destro (talmente micro che ai raggi X non si vedeva ed hanno dovuto farmi prima una TAC e poi una risonanza magnetica per esere sicuri che ci fosse realmente ). Sono stato operato 11 giorni fa con l'inserimento di due viti nell'anca e sono stato dimesso martedì scorso. Ho il permesso di camminare con le stampelle ed appoggiando il piede destro solo con la punta delle dita o altrimenti uso la sedia a rotelle. La riabiltiazione comincer? solo dopo la visita di controllo del 17 agosto. Fino ad allora, temo che dovrete sopportarmi spesso da queste parti. _ahsisi
  12. Carlo Monni

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Non avendo visto il film in questione, non so dire quanto Boselli nme sia stato influenzato, conoscendolo, però, credo che lo abbia influenzato soprattutto il film western noir del 1947 "Notte senza fine" di Raoul Walsh. Nel suddetto film il protagonista, Robert Mitchum, a cui hanno sterminato la famiglia, è ossessionato dalla sola cosa che ricorda di quella notte: gli speroni tintinnanti di uno degli assassini, da lui visti mentre era nascosto. Questo particolare Boselli lo ha sicuramente ripreso da questo film. _ahsisi P. S Pur non essendo tra i miei preferiti, a me Font piace tuttora. ::evvai:: Petroni?...... Mai sentito nominare!!!!!! Che tu non conosca Petroni ci può stare... dopotutto ancne a me il suo nome diceva poco o niente, salvo accorgermi, dopo una breve ricerca, che conoscevo alcuni suoi film come il citato "Da uomo a uomo" e "Tepepa" (chew onestamente credevo, chissà perchè. fosse di Sergio Sollima). Peraltro, mi ciedevo se un'altra fonte di ispirazione non fosse anche il film noir del 1951 "La città è salva", che narra una versione romanzata della lotta contro la Murder Inc., l'organizzazione di omicidi su commissione fondata da Albert Anastasia. P. S. Farsi ispirare da questo o quel film... o libro o leggenda non è mica un delitto. _ahsisi
  13. Carlo Monni

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Non avendo visto il film in questione, non so dire quanto Boselli nme sia stato influenzato, conoscendolo, però, credo che lo abbia influenzato soprattutto il film western noir del 1947 "Notte senza fine" di Raoul Walsh. Nel suddetto film il protagonista, Robert Mitchum, a cui hanno sterminato la famiglia, è ossessionato dalla sola cosa che ricorda di quella notte: gli speroni tintinnanti di uno degli assassini, da lui visti mentre era nascosto. Questo particolare Boselli lo ha sicuramente ripreso da questo film. _ahsisi P. S Pur non essendo tra i miei preferiti, a me Font piace tuttora. ::evvai::
  14. Ma... non è vero. :shock: Riguardate la storia: Buffalo Bill realizza solo 3 centri su 6, mentre Tex non solo fa sei centri pieni, ma fa anche lo sbruffone con acrobnazie a cavallo. ::evvai:: Questa storia del pareggio l'ho letta tante volte e non ho mai capito coem si sia diffusa. Che Sergio non ricordasse bene la storia?
  15. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Ma, infatti, il termine seguito può essere ingannevole. Si tratta, quasi certamente, di una ripresa dei personaggi, come Kathy Dawn, protagonisti della vicenda precedente. Di certo non lo è per la presenza di Gros Jean o Jim Brandon, personaggi già tornati almeno una volta dal2001. Sulla storia non mi pronuncio, aspetto di leggerla. So per esperienza che capita che una storia che un autore giudica non particolarmente riuscita, i lettori possono, invece, trovarla azzeccata. Sui disegni posso, invece, dire qualcosa, avendo avuto l'occasione di vedere una decina di pagine un p? di tempo fa. A me non sono dispiaciuti. Mi è parso che il modello tenuto presente da Fernandez fosse proprio Font, cosa non sorprendente in fondo, visto che gli avranno dato proprio "Nei territori del Nordovest" come riferimento per certi personaggi. Un'ultima annotazione: in un'intervista a Fernandez ho letto che molto spesso si limita a fare i layout per poi far realizzare in tutto od in parte le matite finite agli allievi del suo studio. Quindi interviene a correggere gli errori ed armonizzare il tutto per poi ripassare a china (con l'assistenza, in genere, di Ruben Marchionne). In pratica usa i lavori che gli sono commissionati come se fossero dei compiti. _ahsisi Un metodo di lavoro, peraltro, usato in passato anche in Italia da artisti come Roy D'Amy e Alberto Giolitti (entrambi maestri di Ticci). Per la cronaca, val la pena di ricordare che nella "bottega" di Fernandez sono transitati come apprendisti validi disegnatori argentini, tra cui un certo Carlos Gomez, se non vado errato. ::evvai::
  16. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Se non vado errato, stando a quanto scritto nella sezione anteprime, dovrebbe uscire nel Maxi del 2013 - disegni di Fernandez - con titolo provvisorio "Alaska"! Grazie mille Sam. il 2013 non è poi così lontano... pensavo peggio. Meglio così. La storia è pronta da almeno un paio d'anni da quanto ne so. Tra i fattori che possono aver contribuito a fissare il 2013 come data di uscita ci possono essere il voler lasciare spazio a Faraci (che come nuovo acquisto, dal 2007ad oggi ha visto pubblicata meno di una storia all'anno e nel 2012 si può rifare con ben 4) e forse ancor di più il fatto che Gros Jean, coprotagonista della storia, sarebbe già apparso nel Color Tex di quest'anno e due comparse in un anno devono esser sembrate troppe. Un altro fattore per rimandare la pubblicazione potrebbe risiedere nel fatto che Boselli stesso in almeno un paio di incontri col pubblico nell'ultimo anno ha candidamente ammesso di ritenere questa la peggiore storia da lui scritta (il che non esclude che chi la legger? possa ritenerla non dico la migliore, ma almeno una buona storia... non sempre gli autori sono i migliori giudici del loro lavoro) e ciò, a suo dire, anche a causa dello scarso feeling avuto col disegnatore, l'argentino Miguel Angel "Lito" Fernandez (o forse sarebbe più corretto dire: lo Studio Fernandez?). Staremo a vedere.
  17. Carlo Monni

    [621/622] Mezzosangue

    A quanto pare, in questa storia c'è il quartetto al completo. Molto bene. ::evvai::
  18. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Anche perchè, e mi riferisco allei spirazioni, nessuno di noi viene dal vuoto. Tutti noi, sia a livello cosciente che soprattutto inconscio, siamo influenzati dalle cose che abbiamo letto o visto al cinema od in TV da bambini e da adulti. Io trovo normale che questo bagaglio influenzi lo scirttore o il disegnatore (per tacere del lettore)Sarebbe interessante vedere quali sono state le ispirazioni dietro le varie storie di Tex dall'inizio ai nostri giorni. Ricordo che c'è un topic che analizzava i riferimenti cinematografici, si potrebbe estenderlo a ispirazioni più generali o creare un topic del tutto nuovo, che ne dite?
  19. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Hai centrato esattamente il punto. ::evvai:: Idem... anche se ovviamente ci sonovari livellidi verosimiglianza. Sul finale buonista devo contraddirti. Su Tex cose simili sono avvenute fin dall'inizio. Penso a Yogar ne "Il mistero dell'idolo d'oro" (nn. 2/3), che aveva ucciso diverse persone, tra cui almeno un paio di militari, ma vieen perdonata senza problemi quandosi scopreche era stata manovrata da un losco messicano. Vogliamo parlare poi di Min Li, che ne "Il sicario" uccide volontariamente lo sceriffo di Texas City, ma nonostante sia senza alcun dubbio un assassina (il fatto che lo abbia fatto per vendicare il fratello non cambia le cose, sempre di omicidio volontariosi tratta) , non solo non viene arrestata, ma diviene alleata di Tex. A questi precedenti si è indubbiamente rifatto Boselliamio parere. Quanto a Big Foot Wallace, essendo un personaggio storico (anche se sia Boselli che Civitelli si prendono non poche libertà con lui), non escludo che l'antenato a cui allude all'inizio della storia fosse proprio quel William Wallace. Peraltro a me "Bravehart" è piaciuto nonostante le inesattezze storiche. Civitelli ne sarà contento. ::evvai::
  20. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Visto questo post solo ora. Se come incongruenza o intruso ti riferivi a quando si parla della casa di Carson, ebbene io non l'ho mai ritenuto tale. Fino all'epoca di questa storia, infatti, Carson quasi certamente non risiedeva stabilmente alla Riserva. Sino ad allora, infatti, nelle ambientate o comunque centrate nella Riserva la presenza di Carson (sempre che tale presenza ci sia) sin dall'inizio è più l'eccezione che la regola. Di esempi al riguardo ce ne sono tantissimi e se necessario sono pronto a farli.
  21. Carlo Monni

    Kit Willer, Un Ranger ?

    La storia c'è già ed è "Gli sciacalli del Kansas" (nn.17/19). Anche se molti dei presupposti di quella storia (la Guerra di Secessione su tutti) sono stati invalidati da "Tra due bandiere", non è detto che la storia in se si debba necessariamente considerare come mai avvenuta nella continuity texiana (per quanto mi riguarda, lo ?, ma senza i riferimenti storici ormai anacronistici). Caso mai ci manca una storia che ci spieghi se e quando Kit ha lasciato il servizio attivo come Tex e Carson, ma a ben vedere, che bisogno ce n'? quando per questo basterebbero due righe di dialogo?
  22. Carlo Monni

    Tex Inedito Su Il Corriere

    L'uscita del Texone, forse? Scherzi a parte, credo che c'entri, almeno in parte, un p? di sana rivalit? con La Repubblica. ::evvai:: A quanto ne so, è stato l'art director de "La lettura" a telefonare direttamente a Civitelli per chiedergli una storia breve a colori da pubblicare sull'inserto. Civitelli ha passato la patata bollente a Boselli e Marcheselli che hanno dato l'assenso. Ne deduco che l'art director in questione abbia visto i lavori di Civitelli alla Galleria d'arte Ca' di Fra e l' gli sia venuta l'idea. Ne deduco anche che non sapesse un accidente di come si fanno i fumetti perchè ha contattato il disegnatore, che sta ad Arezzo, e non la Casa Editrice, che sta a Milano come lui. Boselli ha scritto la storia in una giornata. Civitelli l'ha disegnata in 8 giorni lavorando circa 12 ore al giorno (una media di una tavola al giorno, visto che una tavola del giornale è composta da due tavole ordinarie) e letterandole personalmente, dal momento che non c'era il tempo materiale di mandarle a Siena, a Monica Husler, e riaverle in tempo utile per la la scadenza di consegna del 20 giugno (e questo spiega perchè i dialoghi siano relativamente pochi, cortesia di Boselli verso Civitelli laughing). La colorazione ha impegnato Civitelli per quattro giorni per un totale di 12 giorni di lavoro. Non è escluso che nel prossimo futuro l'iniziativa possa ripetersi non solo con Tex, ma anche con altri personaggi Bonelli. P. S. Poco tempo fa Boselli in persona è stato rimproverato per aver usato le maiuscole in alcuni suoi post, non saremmo equanimi se non rimproverassimo anche Piero per aver scritto un intero post in maiuscolo, credo. -_nono
  23. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, se fosse davvero fosse così enciclopedica, mi sarei ricordato subito chi era Ben Horne e dove era apparso ed invece ci ho messo qualche ora. In realtà sono convinto che nel subconscio Boselli sapesse benissimo che Ben Horne era già apparso su Tex e che sia stato uno dei fattori che lo hanno spinto ad usare quel nome nella storia. Non so che fonti abbai usato Boselli, ma in rete associato alla leggenda dell'Hombre Muerto non ho trovato associati n° il nome di Ben Horne n° quello di Flores, ma solo quello degli altri due . Completamente d'accordo. ::evvai:: Piùche una carogna, un uomo duro, adeguato ai suoi tempi, così come era comune a quei tempi la giustizia sommaria applicata dai rangers (esclusa la decapitazione e quel che ne segue ovviamente). Anche qui sono d'accordissimo. Perchè... le tre con i quattro rangers a cavallo in avvicinamento no? laughing ::evvai::
  24. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, mia cara Cheyenne, sei davvero una causa persa. Per quanto mi riguarda (e per quanto riguarda anche gli autori di Tex Boselli in testa, per quanto ne so) una storia di Tex è una storia di Tex dovunque venga pubblicata. Tutte si possono e si devono considerare parte della medesima continuity e lo devono siucuramente essere se pubblicate in una delle 5 pubblicazioni texiane regolari a prescindere dalla loro periodicità E lo so, Carlo :deserto Probabilmente è per il fatto che se per motivi economici o di spazio dovessi, dolorosamente, rinunciare a qualche acquisto, cercherei almeno di tenermi la regolare, quindi mi seccherebbe un po' se Tiger si sposasse in un Texone e io non fossi invitata al matrimonio _ahsisi :PMa scusa, quali sarebbero le 5 pubblicazioni texiane regolari? A parte il mensile (e poco importa se è inedito o qualche ristampa di vecchi numeri) Texone o Maxi... Almanacco forse? Supponiamo pure, e la quinta? doubt Ah già, il Color! > Cheyenne, sei così simpatica che anche essere in disaccordo con te è divertente. _ahsisi -ave_
  25. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, mia cara Cheyenne, sei davvero una causa persa. Per quanto mi riguarda (e per quanto riguarda anche gli autori di Tex Boselli in testa, per quanto ne so) una storia di Tex è una storia di Tex dovunque venga pubblicata. Tutte si possono e si devono considerare parte della medesima continuity e lo devono siucuramente essere se pubblicate in una delle 5 pubblicazioni texiane regolari a prescindere dalla loro periodicit
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