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Carlo Monni

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  1. Dici che quello è Tiger?.. mah, ho i miei dubbi.Io, invece, non ho alcun dubbio. E su questo ho ancor meno dubbi. ::evvai:: D'altra parte, se davvero, come penso, quella è una tavola di prova appartenente ad una mini storia scritta appositamente per questo scopo, ha senso che ci siano tutti e quattro i pards così che la Redazione possa valutare la capacità dell'aspirante di disegnare correttamente non solo Tex, ma anche Carson, Kit e Tiger
  2. Impossibile: non l'ha disegnata lui, ma il duo Dotti/Gattia. Ahi, ahi Ymalpas. Per quanto riguarda la prima tavola col messicano, se non fosse per la presenza nella anche di Tiger, l'avrei anche potuto pensare. In ogni caso, non ricordo scene simili in nessuna storia disegnata da Capitanio. Quanto agli altri disegni nel retro, lo escludo. Era "Il soldato Comanche". Ymalpas, mi perdi colpi. Escludo anche quella. Questa mi sembra la soluzione più corrretta, magari basata sulla mitica sceneggiatura di 16 pagine che Marcello Toninelli ha rivelato (durante un incontro a Casal di Pari nel 2009) di aver scritto proprio a questo scopo. Quanto ai disegni sul retro tavola, credo che capitanio li abbia fatti giusto per rilassarsi.
  3. Carlo Monni

    [12] [Almanacco 2005] Il Fuggitivo

    Nel soggetto originale di Civitelli (perchè, è bene ricordarlo, è lui l'autore del soggetto) la scena avrebbe dovuto essere più concitata, con Tex che si batteva a pugni e calci con molti avventori del saloon, veniva bloccato, si liberava ed alla fine veniva abbattuto da un colpo alla testa,Nizzi, in fase di sceneggiatura, ha modificato la scena. Anche qui c'è stato un intervento di Nizzi, ma onestamente non ricordo l'entità delle modifiche. Voto forse troppo basso, per il resto condivido.
  4. Sono stato autorizzato da Rossano Rossi in persona a rivelarvi un paio di errori presenti nel primo albo, ma non commessi da lui (così torniamo OT )-Il primo lo trovate a pag. 15 ultima vignetta. La risposta alla maestrina che chiedeva se quella davanti a lei era la diligenza per Gallup, avrebbe dovuto darla il postiglione, invece il balloon è attribuito ad un anonimo passante. Pu? essere che in Redazione qualcuno abbia ritenuto che nella vignetta il postiglione fosse stato disegnato troppo lontano, ma rimane il fatto che non si accorda bene con il dialoghi della pagina successiva, dove la maestrina parla,, appunto, col postiglione. A pag. 72 il fatto che risulti ferito alla testa il passeggero sbagliato, non è dovuto a Rossi, ma ad un errore della redazione, in cui qualcuno ha fatto confusione ed ha fatto aggiungere una ferita dove non doveva esserci. Peccato per tutte le vostre dietrologie.
  5. Beh Carlo, d'accordo che a te di Boselli piace tuttoNo, non tutto, ma non ho difficolt? ad ammettere di preferire il suo stile a quello di Nizzi, tanto per dire un nome.Come io non ho remore ( per la "gestione" del personaggio Tex ) nello scegliere il "primo" Nizzi rispetto a Boselli. ::evvai:: De gustibus non disputandum est.... Questo è indubbiamente vero, ma è atrettanto indubbiamente vero che il primo Nizzi appartiene indiscutibilmente al passato. Gli scdeneggiatori di oggi si chiamano Boselli, Faraci, Ruju e sperabilmente Manfredi. Ognuno di loro ha il suo stile e quello stile è il risultato di varie influenze letterarie e non. Personalmente, anche, forse, per ragioni anagrafiche, mi trovo molto a mio agio con il modo di narrare di Boselli e degli altri. In ogni caso è con loro che si avrà a che fare d'ora in avanti. Criticarli è pienamente legittimo, rimanere aggrappati ad uno sterile rimpianto del passato lo è di meno, sempre secondo me.
  6. D'accordo solo a meta' con quanto dice Carlo Monni. In certe storie di Boselli, a mio modesto parere, oltre alla quantita' (cioe' le vignette o le pagine in cui il nostro eroe non appare) e' anche la qualita' a non convincermi e piu' precisamente il ruolo che Tex spesso ricopre, e cioe' quello del semplice coprotagonista.Ed è precisamente su questo che siamo in evidente disaccordo io e te: io non vedo questa "riduzione" di Tex a semplice coprotagonista. Per come la vedo io, anche sde praticamente in ogni storia c'è un comprimario di peso (e taccio sugli antagonisti perchè secondo me la presenza di avversari in gamba dovrebbe essere la regola), ciò non significa che Tex sia messo in qualche modo in ombra, o perlomeno a me non è mai sembrato. Riconosco, però, che è una questione di sensibilit? individuale, specie quando c'è chbi vorrebe vedere Texre tutto lui senza lasciare niente ad altri. Beh Carlo, d'accordo che a te di Boselli piace tuttoNo, non tutto, ma non ho difficolt? ad ammettere di preferire il suo stile a quello di Nizzi, tanto per dire un nome. Decisamente non riusciamo ad intenderci, vedo. Si, ma con un Tex primoattore e non come guest star.E quando mai è ? stato una guest star? Questa, permettimi, è una vera esagerazione. Non ho mai visto una sola storia di Boselli in cui Tex fiosse così in secondo piano come sottintendi tu. Temo sia ormai un dialogo tra persone che parlano lingue diverse.
  7. Ahem... è una storia di Nizzi, lo stesso autore che ha fatto dire a Tex: "... , lo acciuffer?, quant'? vero che mi chiamo Tex", inseguendo un ciinese, che poi gli è sfuggito ("L'artiglio della Tigre", albo omonimo pag. 46).
  8. E' meglio parlare d'altro.... > :_sigh Scherzo, ma non troppo. Certo che nel vedere o, meglio, nel non vedere Tex, e pure Carson, mettere mano alle colt, mollare qualche sganassone oppure far cantare i wincester, piu' che un albo western, mi è sembrato un fotoromanzo rosa... _thia- Anzi, mi sa che si troverebbe piu' azione in Beautiful che in questa storia....... :malediz... -_nono Questo è un rilievo che potrei condividere. In questo albo, infatti, i due pards non fatto altro che chiacchierare ed andare da un posto all'altro. Intendiamoci: non è che non possano esistere albi in cui Tex fa poco o niente. In "Diablero", ad esempio, nell'albo omonimo Tex non agisce quasi per niente, ma l'albo è comunque dcenso di avvenimenti che tengono desta l'attenzione. Qui l'azione si esaurisce praticamente tutta nelle prime 40 pagine. Questa è una tua ossessione personale che io non condivido affatto. :malediz... Non è la quantit? della presenza, ma la qualità che conta a mio parere. Ben vengano i prologhi articolati quando sono funzionali alla storia che si vuole narrare. E perchè tirare in ballo Boselli, quando tra le storie di G. L. Bonelli ci sono tantissimi esempi di storie in cui Tex compare dopo la ventesima pagina? Vediamo se ne trovo almeno cinque: "Sulle piste del Nord", "Il cacciatore di taglie", "Diablero", "Il ritorno di Yama", "L'aquila e la folgore" e con un p? più di impegno ne troverei altre, ne sono certo. Meglio una storia bella con Tex che arriva a pag. 30, che una brutta in cui Tex è presenre da pag. 1 a pag. 220. Tranquillo, da aprile ne avrai più che abbastanza. Come? Questo non ti tranquillizza affatto? Peccato: a me va benissimo. Cosa verissima, anche se tu non la condividi.
  9. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Rispondo a questo post che risale a quasi un anno fa e di cui non mi ero accorto prima, perchè mi permette di fare un paio di considerazioni che spero interessanti. La prima è che "Il cavaliere pallido" forse non sarà un capolavoro, ma è un film solido, ben scritto, ben recitato e ben diretto ed a me è piaciuto abbastanza, ma questa è, in fondo, un questione di gusti. La seconda è che, quand'anche Nizzi avesse tratto spunto da quel film, non sarebbe quel gran peccato, visto che non sarebbe la prima volta che gli autori Bonelli (e di Tex nello specifico) si sono ispirati a film o libri. Il primo capolavoro riconosciuto di Tex, "Il tranello", per tutta la sua prima parte è pesantemente ispirato al film "giubbe rosse" al punto che Tex vi appare vestito esattamente come Gary Cooper in quel film e che Jim Brandon e Gros Jean sono ispiratissimi anche nel look ai personaggi che appaiono in quel film. Certo la verve di G. L. Bonelli ha fatto una gran differenza. e le differenze col film ci sono. Del resto, anche "Il cavaliere pallido" è chiramente ispirato a "Il cavaliere della valle solitaria", ma non è proprio lo stesso film. ! Diverso è il caso in cui non ci si limiti ad ispirarsi, ma a rifare pari pari la stessa storia, questo sì che dimostrerebbe mancanza di idee per essere buoni. A questo punto, mi sorge spontanea una domanda: esiste un topic sulle fonti di ispirazioni delle storie di Tex? Se la risposta fosse no, quasi quasi lo apro io.
  10. Perchè per me qualsiasi cambiamento allo status quo dei personaggi, in particolare dei quattro pards, sarebbe una cosa inaccettabile!Ed io la penso in maniera decisamente diversa. Secondo me aggiunte e cambiamenti non sono solo possibili ma anche auspicabili per mantenere vitale una serie così longeva. L'importante è non intaccare le caratteristiche fondamentali dei personaggi e questo non è stato di certo ancora fatto. Ed in che modo la rivelazione della vera paternit? di Donna cambierebbe questo? Forse che Donna si metterebbe a cavalcare e sparare assieme ai quattro? Non credo proprio. In ogni caso, I quattro pards rimarrebbero sempre loro, anche perchè aggiungendone un altro diventerebbero cinque. Sarà volutamente provocatorio: e perchè no?Scherzi a parte, tu su queste cose, secondo me, sei eccessivamente conservatore. Per quanto mi riguarda, la rivelazione di una relzione per Tiger o per Kit non mi turberebbe affatto. In tutto ciò che conta davvero i personaggi rimarrebbero gli stessi ed è la sola cosa che mi interessi.
  11. Carson non ha ufficialmente una figlia, ma per quanto mi riguarda (e non sono il solo) ce l'ha e nulla esclude che in futuro la cosa possa diventare ufficiale con tua buona pace. P-S. Ma perchè tutto questo accanimento contro una possibile paternit? di Carson° Davvero non lo capisco.
  12. Secondo me sei troppo esagerato. A mio parere, Segura ha abbastanza azzeccato il carattere del personaggio Tex, anche se rimane il dubbio che non abbai una perfetta conoscenza di certi elementi del mondo narrativo in cui si muove. Se anche avesse problemi col linguaggio, questo è un inconveniente a cui Decio Canzio prima e Mauro Boselli oggi hanno posto rimedio nnell'adattamento italiano dell'originale testo spagnolo. E? chi ti dice che non abbia nulla da ridire? In ogni caso, è sempre e solo questione di gusti. Qui c'è un equivoco di fondo, mi pare. Chi ti ha mai detto che Sergio Bonelli abbia approvato il fatto che Kit Carson abbia una figlia? Se non mi sbaglio non è mai stato detto apertamente che Donna Parker sia figlia del vecchio Kit, magari c'è un motivo. Il problema del Texone di Sejias è molto complicato e, lo ripeto per l'ennesima volta, non è legato all'erotismo delle scene, ma ad una presenza femminile giudicata eccessiva e troppo leziosa, quindi non paragonabile ai casi da te citati. Qui c'entrano principalmente le idiosincrasie personali di Sergio Bonelli stesso, che quando si mette in testa qualcosa difficilmente cambia idea Un'osservazione generica o alludi a qualc uno?Per inciso, Claudio Nizzi non amava particolarmente Tex , non lop ha mai comprato quando era giovane e non lo leggeva regolarmente (o per niente) quando ebbe l'incarico di scriverne le storie, eppure se l'? cavata molto bene per circa 10 anni.
  13. Perchè? Possono più o meno piacere, ma io, ad esempio, non le ho mai visfte come particolarmente eversive Se posso, intanto, dire la mia umilissima opinione, io cfredo che la sola differenza stia nell'opinione di Sergio Bonelli , che all'epoca era più propenso ad accettare cose che oggi rifiuterebbe. Il fatto che GLB non abbia detto o fatto una determinata cosa, non significa che non possa assolutamente essere fatta. L'importante è che non stravolga i personaggi o la serie. Inventare un parente di Gros Jean o ri velare una paternift? di Carson (lo so, sono fissato ) aggiungono elementi, ma non stravolgono. Se ti può interessare, non sei il solo a cui è capitata una cosa simile. Nel soggetto originale di quella che divent? "Ritorno a Culver City", Civitelli prevedeva che il ragazzo nei guai fosse il figlio di Sam Willer, fratello di Tex, che alla fine sarebbe andato a vivere nel vecchio ranch dei Willer a Rock Springs. La cosa fu cassata da Sergio Bonelli ed è certo anche a questo precedente pensava Boselli nel darti il suo giudizio. Purtroppo è Bonelli ad avere l'ultima parola. Magari in futuro Giorgio e/o Davide Bonelli la vedranno diversamente (e qualcun'altro se ne lamenter?), ma per ora le cose stanno così Vedi sopra. :malediz...
  14. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Concordo su tutto il tuo discorso,Carlo!!Però lasciami dire che questo sport (il criticare a prescindere per partito preso) non è stato Baci&Spari a cominciarlo -e non faccio nomi, perchè sapete tutti a quali siti e forum mi riferisco.Il che non è affatto buna giustificazione, se permetti. Dando per scontato che quel forum (a cui sono comunque onorato di essere iscritto) sia per un certto tempo cadugtondell'errore che dici ciò non vuol dire che chiunque sia autorizzato a fare altrettanto con un altro autore. Personalmente credo che se fossi un autore sarei più stimolato da un posto dove mi criticano che da uno dove mi osannano.
  15. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Sinceramente nemmeno io condivido la decisione di Ymalpas di non commentare le storie scritte da Boselli, così come non ho condiviso la decisione di Boselli di lasciare questo forum ed invito entrambi a ritornare sulle loro decisioni. Devo anche dire che non ho mai condiviso le opinioni di certi cosiddetti nostalgici che sembrano avere oltre al rimpianto per i bei tempi andati anche una sorta di visione negativa della situazione attuale, spesso condita da una rigida visione dei canoni texiani che trovo assolutamente ingiustificata. Se a questo aggiungiamo un'evidente pregiudizio nei confronti di un autore da criticare a prescindere, si arriva chiaramente a comprendere perchè io abbia ben poca considerazione per i giudizi di Baci & Spari con cui il mio disaccordo è sempfre più evidente. Premetto che da parecchi anni il mio giudizio nei confronti delle storie dci Claudio Nizzi e delle sue qualità di autore è sempre stato estremamenter severo., ma comunque, mai per partito preso, bensì perchè ble storie non mi erano piaciute. Se di pregiudizio si può parlare, c'era nel senso che, dati i preceedenti, mi aspettavo che ogni nuova storia Nizziana potesse non piacermi. paradossalmente quiesto mi portava a trovare in quielle storie dei lati positivi. Detto questo, vorrei solo ribadire che i bei tempi andati sono, per l'appunto, andati e forse non erano nemmeno come li ricordavate e rigirarsi in uno sterile rimpianto ede essere anche più realisti del re non serve a niente. I tempi sono cambiati e gli autori delle nuove generazioni hanno sensibilit? differenti. Per quanto mi riguarda Boselli, Faraci e perfino Ruju stanno facendo un ottimo lavoro nell'aggiornare il personaggio Tex ed il suo mondo senza snaturare n° l'uno n° l'altro. Non scrivono come Bonelli? Certo che no, ma nel senso che che hanno uno stile differente e questo per me è una cosa positiva,.
  16. Carlo Monni

    Galleria Di Maurizio Dotti

    Vedendo queste immagini (splendida, in particolare, l'illustrazione a colori dedicata a Wild Bill Hickok ), si capisce bene perchè ogni tanto Boselli esprima il "timore" che lo tolgano da Dampyr per passarlo nello staff di Tex. Ho messo "timore" tra virgolette, perchè se mai tale passaggio avvenisse sarebbe al 99,99% orchestrato da Boselli stesso. Piuttosto, guardando queste immagini mi è venuto in mente che Dotti è un disegnatore che accoppia velocit? a qualità. Che sia proprio lui il disegnatore attualmente esterno allo staff a cui è stato affidato il terzo speciale a colori, che dovrebbe uscire nell'estate 2013. A me farebbe decisamente piacere. ::evvai::
  17. Carlo Monni

    Galleria Di Luca Vannini

    Licenziare un dipendente credo che sia proprio l'ultima spiaggia, non penso che sia successo per quel motivo... Chissà cosa c'è dietro! Credo che le cose siano un p? più complicate di quanto appaiano. Ho udito anch'io le voci sui disegni di Julia (Ma in quel caso si tratterebbe di vere e proprie illustrazioni del genere di quelle postate qui e non di disegni per una storia), pero ho anche sentito dire che il vero problema sarebbe derivato dalla combinazione di una cronica difficolt? di Vannini a rispettare le scadenze (non a caso i suoi ultimi albi di Julia non erano realizzati completamente da lui, ma anche da altri disegnatori) e da un carattere un p? difficile. Ma si tratta solo di voci. In ogni caso, io una nuova occasione a Vannini la darei, vista la qualità del suo lavoro. ::evvai::
  18. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    E da quando in qua possono tornare solo i personaggi introdotti nella serie regolare?
  19. Carlo Monni

    Il Tex Del Primo Centinaio

    Pur "criticonzolo", posso essere inserito in questa tua lista, Carlo è _ahsisi Hasta lu?go.... Pur esageratamente critico (almeno secondo il mio punto di vista), non mi risulta che tu abbia smesso di leggere Tex nel 1975 o almeno nel 1991. _ahsisi
  20. Carlo Monni

    Il Tex Del Primo Centinaio

    Ci andrebbe il binocolo..... > :_sigh Sei il solito esagerato. :lol2:E comunque si dice "Ci vorrebbe", non "Ci andrebbe".
  21. Carlo Monni

    Il Tex Del Primo Centinaio

    Il vero problema è che c'è una fetta di lettori (e di conseguenza di forumisti) che continua a cullarsi nel rimpianto dei vecchi tempie nella critica degli attuali, lontani dalla magia di quei tempi d'oro tanto vagheggiati. C'è anche una fascia ancora più ristretta (per fortuna) che, di fattl, pensa che quello che chiama il vero Tex sia terminato con "Canyon Diablo" (ovvero la storia immediatamente precedente alla prima scritta da Guido Nolitta), concedendo tutt'a più che abbia continuato ad apparire nelle altre storie scritte da G. L. Bonelli fino al suo abbandono. Per fortuna Ymalpas non appartiene a quest'ultima categoria, perchè, pur con accenti critici, si rende conto che i nuovi autori non possono essere GLB e riesce anche ad apprezzarli. In ogni caso, preferisco continuare il discorso altrove o si rischia di trasformare questo topic in un doppione di quello su integralismo ed avanguardismo ed è l' che ci rivedremo. blablabla
  22. Carlo Monni

    Il Tex Del Primo Centinaio

    Si, se lo chiedi a me. _ahsisi Si tratta di due situazioni troppo diverse per essere paragonate. Nel caso di "New Orleans" Tex affrionta una partita con uno che sa benissimo essere un baro e si diverte ad usare i suoi stessi metodi per dargli una lezione. Nel caso della partita con Hoodoo Brown rammentata in "I giustizieri di Vegas", siamo di fronte ad una partita tra amici dove Tex non si aspettava certo che l'avversario barasse e di ciò aveva solo una sensazione, non la prova certa e l'altro era un tutore della legge. Situazioni diverse, approcci diversi, tutto qui. Certo questo non baster? ai nostalgici. _ahsisi
  23. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Cominciamo con lo... SPOILERChi l'ha detto che in 110 pagine non si può realizzare una bella storia di Tex? Non io di sicuro, che di belle storie anche più brevi ne ricordo parecchie. Nelle pagine messegli a disposizione Boselli imbastisce una storia col sapore d'altri tempi, dalla trama lineare e con dialoghi azzeccati dal sapore GLBonelliano senza forzature. Non manca nemmeno un p? di caratterizzazione degli avversari, tra cui spicca la figura di Mechedo, Navajo rinnegato, astuto ed audace, che spicca tra tanti anonimi avversari. Davvero ottima la caratterizzazione di tutti e quattro i pards. Un Tex grintoso e deciso (chi non si è divertito nel vederlo strapazzare Daniel Mason alla vecchia maniera a pag. 142/143?), un Carson burbero ed ironico, un Kit scavezzacollo che non esita a guidare la cavalcata finale verso Waco; per tacere di un Tiger Jack in vera forma, a dimostrazione che anche in 110 pagine si può dare il giusto spazio a tutti loro. Venendo ai disegni, direi che Danubio se la sia cavata piuttosto bene. Il suo stile è sicuramente debitore di quello di Villa, ma tradisce anche altre influenze. Deve, forse, ancora sciogliersi un p?, ma il talento non manca.
  24. Beh Cheyenne se un navajo dovesse leggere Tex penso che gli sarebbe un p? dura accettare un sacco di cose a partire dal fatto che Tex, ossia un bianco, non solo sia il capo di una ma di tutte le tribù navajo. Come minimo si farebbe una grossa risata e per dirla all'Obelix/Asterix direbbe:"Sono pazzi questi italiani" Peraltro, un Navajo di oggi non ha nemmeno un capo ereditario, perchè ai tempio nostri la Nazione Navajo è governato da un Presidente eletto con un mandato di quattro anni e rieleggibile una sola volta. Vi ricorda qualcosa? Della serie: si può prendere qualcosa anche dall'Uomo Bianco quando funziona. ::evvai::
  25. Cominci col dire che non sono molto d'accordo anche se riconosco una certa validit? ad alcune tue argomentazioni. In realtà quello che io rimprovero a Boselli è l'aver quasi abbandonato una certa "complessit?" (che io comunque non ritenevo tale) in favore di storie forse troppo lineari, anche se , per fortuna, questo non avviene sempre. Sarei davvero curioso di sapere il perchè. Non posso dire di ritenerla un capolavoro, ma a me è piaciuta sia per testi che per disegni. Ci sono, poi, dei momenti che potremmo definire molto G. L. Bonelliani. Se devo essere sincero, l'unico serio punto debole sta nel modo in cui il cattivo si beve la storia della "conversione di Montales" A dire il vero, io l'ho apprezzata soprattutto per la sua atmosfera, ma è vero che tutto si risolve rapidamente. Questo è uno dei pochi casi in converrei che qualche pagina in più non avrebbe fatto male. C'è da dire che è comunque nello stile di Borden far finire tutto molto rapidamente, a prescindere dall'effettivo numero di pagine a disposizione, "difetto", peraltro, che ritrovo anche nello stile di Manfredi, per dirla tutta. Ed anche qui, sarei curioso di sapere il perchè. Io ho trovato azzeccate tutte le caratterizzioni nelle storie che citi e quanto al sentimentalismo sdolcinato di cui ti lamenti, se mai c'era, a me non ha dato affatto fastidio, sarà perchè io stesso sono un tipo sentimentale? Però, interessante affermazione. Non sono sicuro di condividerla, perchè secondo me l' Tex esplica in pieno il suo caratteristico carattere (perdonate la cacofonia), tuttavia sarei curioso di sapere su cosa basi la tua affermazione. una delle storie che mi fecero smettere di leggere Tex all'epoca fu proprio quella sui Ghundar, una vera e propria cagata, insieme a quella sui dinosauri nella stiva di una nave, due delle peggiori che abbia mai letto. Ah, c'è anche Rakos, bel trio di ciofeche.Ah, ecco che qui divergiamo di brutto. Se sulla storia dei Ghundar potremmo anche essere d'accordo, anche se io non avrei usato i tuoi termini, devo dire che sia "Artigli nelle tenebre", che "La piramide misteriosa" mi sono sembrate storie molto carine e la prima più della seconda. La storia di Rakos poteva avere, in effetti uno svolgimento migliore in certi punti, ma alla fine funziona. Quanto alla storia dei dinosauri, forse ho una mente più aperta della tua su certe cose, ma dico: "Perchè no?". Dinosauri a parte, poi, Nolitta imbastiva una trama intrigante con personaggi che, perfino se tecnicamente cattivi, restavano comunque simpatici, come James Brooke, personaggio che non avrei disdegnato di rivedere ancora. Ma chissà, magari dipende da una mia certa simpatia per Guido Nolitta. _ahsisi Non la butterei nel cestino, ma scriverei una lettera all'editore per puntualizzare lo sbaglio. ::evvai::
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