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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Mi consentirai, spero, un commento, e se necessario, qualche correzione, seguendo la falsariga di quanto da te postato, in questa lodevole iniziativa. A dire, il vero, secondo la mia personalissima interpretazione, il vero anno di svolta è il 2008. Infatti è proprio a partire dalla storia "Buffalo Soldiers" che inizia una vera e propria risalita qualitativa ed inizia un vero e proprio predominio anche quantitativo di Boselli, mentre Nizzi viene relegato al ruolo sostanzaile di comparsa occasionale. Il che, ovviamente, dal mio punto di vista non può che definirsi positivo. ::evvai:: Ammetto comunque che il n° 600 può essere considerato simbolicamente un buon spartiacque. Qui, se mi permetti, mi permetto di dissentire. So di essere praticamente solitario in questo, ma, a prescindere dal fatto che non ho mai ritenuto che il valore di una storiasi giudichi dal numero di tavole da cui è composta, men che meno ritengo possibile che una storia sia affossata dal fatto di essere contenuta in un numero predeterminato di pagine. Se uno sceneggiatore non è capace di dire tutto quello che deve dire nella lunghezza che gli viene imposta, allora non è un bravo sceneggiatore. Nelle altre nazioni le storie sono sempre contenute in un numero predeterminato di pagine od in multiple delle stesse (46 pagine per il formato franco-belga, 22 per quello americano) e ciò non ha mai interferito con la loro qualità. Personalmente non provo alcuna nostalgia per i tempi in cui una storia poteva finire nelle prime pagine di un albo o cominciare nelle ultime, cosa che, anzi mi dava fastidio. Il nuovo stile ad albi completi mi trova pienamente consenziente, visto che lo auspicavo almeno da quando avevo 10 anni. Non ho difficolt?, piuttosto, a riconoscere che le storie lunghe si addicono di più a Tex e sono ben contento di vedere nuove storie di 330 pagine in arrivo, anche se so benissimo che quel che conta è la bellezza della storia e non la lunghezza. Questo è una matita non ancora inchistrata, giusto? Basta ed avanza a far vedere il talento di Piccinelli. Beh, se per internazionale intendi che si svolge a cavallo tre Stati Uniti e Messico, siamo perfettamente d'accordo. _ahsisi Se le mie informazioni sono corrette, saranno addirittura 9. ::evvai:: . Da quel poco che ne so, non pare facilissimo che Fernandez riesca a finire in tempo utile, ma non si può mai sapere. Repetto, invece dovrebbe essere in dirittura d'arrivo ed il nuovo Maxi di Segura ed Ortiz dovrebbe essere già pronto, visto che Ortiz è già al lavoro su una storia di Ruju. Io punto su Faraci, anche perchè altrimenti, poverino, dovrebbe accontentarsi di apparire in un solo albo a dicembre, sempre che le mie ultime notizie siano ancora valide. Ne decuco che anche tu appartieni alla categoria di coloro che sanno ma non possono dire. -_nono ::evvai:: E non saranno i soli nuovi arrivi dell'anno. ::evvai:: Temo di no, ma credo che ci divertiremo lo stesso. ::evvai:: Non lo dico solo perchè lo conosco, ma Yannis è davvero bravissimo, specie se si pensa che è alla sua prima prova. Andatevi a rivedere alcune sue tavole che ho postato a suo tempo nel vecchio topic in cui svelavo la sua vera identit? dopo mesi in cui era noto solo come Y e ditemi che ne pensate. All'epoca solo "Territorio" Non credo, comunque che la storia abbia a che fare con la costituzione del parco, quanto con il parco stesso, che funge da ambientazione ed è ispirata liberamente da una storia vera, quindi i vincoli con la Storia con la S maiuscula dovrebbero essere labili. Tema tipicissimo dell'epopea western e di quella Texiana in particolare. Dovendo seguire necessariamente quella di Piccinelli, è probabile che appaia tra settembre e novembre. Decisamente bravo, non c'è che dire. Al momento attuale la scaletta oltre giugno è fluida. Le due storie di Piccinelli e Leomacs formano un blocco unico di 5 albi e se cominciano ad essere pubblicate a partire da luglio, i Cestaro slittano necessariamente a dicembre. Vedremo. In ogni caso, questo vuol dire che i gemelli sono vicini alla fine (non oos sperare che abbiano già finito)? Quanto a Filippucci, conta di finire in estate e questo rende praticamente impossibile la pubblicazione della sua storia (l'ultima di Nizzi) prima della primavera 2012. Confido molto nell'abilt? di Manfredi nel costruire una storia avvincente che sappia essere ricca di novità pur rispettando al massimo le caratteristiche di Tex e dei pards. Quanto a Gomez, non posso che lodarlo ed essere soddisfatto che sia un acquisto stabile, seppure incostante nelle consegne. Non conosco il tema della storia di Brindisi, ma tendo ad escludere che si parli della morte di Dinamite per un motivo puramente filologico: Tex "acqusiisce" i taschini alla camicia nel n° 25 e smette di portare i guanti intorno al n° 32. L'ultima apparizione di Dinamite ?, invece, sul n° 66 quando ormai il look di tutti i pards è fissato da tempo. Dovessi fare un'ipotesi basata da quel che si vede in queste vignette, io collocherei questo flashback in qualche punto dei primi 12 numeri (prima dell'arrivo in pianta stabile di Kit Willer, per intenderci), se non tra i primi 8 addirittura. blablabla ::evvai::
  2. Vabb? qualche anteprima, seppure non di Tex, pure esiste e mi rode un pochino il fegato. Non vorrei che interpretasse Tex come ha fatto in questo western... In questo posso tranquillizzarti: le sia pur poche pagine che ho visto hanno una qualità indubbiamente superiore a queste. Sono convinto, tuttavia, che non saranno pochi coloro che non saranno del tutto soddifatti della resa del volto di Tex da parte sua, visto, che almeno al mio occhio inesperto il suo punto di riferimento è stato Alfonso Font. _ahsisi
  3. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Non a caso il riferimento di Danubio è Villa. ::evvai:: . Se la lunghezza fosse garanzia di qualità, la più bella storia degli ultimi 10 anni sarebbe "Athabaska Lake" e ho detto tutto. Me lo chiedo anch'io. Danubio ha già finito da tempo un'altra stora da 110 pagine su testi di Faraci ed è al lavoro su una di 220 destinata alla serie regolare, scritta da Boselli.
  4. Carlo Monni

    Tex E La Politica

    L'annosa querelle sul fatto che Tex sia di destra o di sinistra la sento sollevare fin da quando ero bambino ed ancora non ha trovato risposta. Personalmente credo che sia sciocco volere a tutti i costi ingabbiare Tex in una di queste categorie. Se parliamo di giustizia non possimo che concludere che Tex ne ha una visione piuttosto personale che, secondo me, lascia insoddisfatti i duri e puri sia della destra che della sinistra. I suoi metodi sono spesso sbrigativi e poco rispettosi dei diritti dell'imputato, ma altrettanto spesso lo abbiamo visto difendere imputati e condannati davanti a prospettive di linciaggio con assoluta inflessibilit?. Venendo poi al contenuto dell'articolo di Fernando Rossi, mi pare ovvio che commette l'errore di guardare le cose con lo sgurdo deformato dell'ideologia e dimentica di contestualizzare le cose. Innanzitutto non prende in considerazione che sia nella vita reale che nella fiction (tra cui si annoveranoi fumetti), che ne vuole essere specchio non è possibile fare una distinzione netta tra buoni e cattivi e spesso torti e ragioni stanno da entrambe le parti. Questo è vero sia per ciò che riguarda la questione palestinese (dove, almeno per me, è indubbio che entrambe le parti hanno le loro buone ragioni e che da entrambe le parti sono stati e sono tuttora usati metodi condannabili. E se questo mi d' la patente del sionista agli occhi di qualcuno, pazienza, me ne farà una ragione) che per la cosiddetta questione indiana. Gli Apaches avevano le loro ragioni, non le si può negare, ed è certo più facile simpattizare per la loro causa, ma non si può nemmeno negare che non fossero dei teneri angioletti e nelle loro azioni sono stati spesso duri e spietati. D'altro canto, dall'altra parte non tutti i militari erano spietati macellai e non tutti i politicanti erano malvagi. Chi aveva una fattoria e ci viveva con la sua famiglia non era certo solo per questo meritevole di essere ammazzato e torturato ed allo stesso modo i Cheyennes avevano il diritto di starsene in pace sul fiume Washita. In tutta la sua "carriera" abbiamo visto Tex fare le sue scelte sempre e solo sulla base di un unico principio: la difesa dei più deboli contro i soprusi dei più forti, fregandosene del colore della pelle di chi aveva davanti e lasciatemi dire che questo per me è un vero modo di agire equalitario e democratico. Quanto a questioni che giudico secondarie come il fatto che Tex sia favorevole alla pena di morte, devo dire che non solo non lo trovo strano, ma l'ho sempre giudicato coerente con le convinzioni dell'epoca. In quel particolare periodo storico la pena di morte non era praticamente messa in discussioen da nessuno e quale che fosse l'opinione di G. L. Bonelli al riguardo è irrilevante, visto che secondo me ha fatto benissimo a rendere Tex un fautore della pena di morte, com'era normale per un uomo del suo tempo. Attenzione, però, perchè Tex è favorevole alla pena di morte, ma, lo abbiamo già detto, non al linciaggio, che è cosa ben diversa. Per quanto mi riguarda, se proprio dobbiamo interrogarci sulle tendenze politiche di Tex, tanto vale chiedersi se sia un democratico od un repubblciano. Ma anche qui, attenzione a riicordarsi del contesto storico ed a non confondere i partiti di allora con quelli di oggi. _ahsisi Dobbiamo forse biasimarlo perchè ha cercato di farlo senza spare
  5. Ma davvero? Non mi ero mai accorto che ci potesse essere una mano diversa, anche se solo nell'inchiostrazione!Appena posso devo rivedermi l'albo per cercare di sgamare quelle pagine (se qualcuno lo sa e me lo dice mi risparmia il lavoro!:-)Sono esattamente le pagine da 67 a 79 comprese. L'incarico fu affidato a Civitelli perchè si temeva che Ticci non riuscisse a rispettare le scadenze di consegna (pericolo che noin si è corso con il n° 600, visto che glielo anno affidato con più di due anni di anticipo sull'uscita prevista ). Civitelli ha cercato, evidentemente riuscendovi benissimo, di usare uno stile "Ticciano" nell'inchiostrare quelle pagine. ::evvai::
  6. Dipende in buona parte dalle donnine, ma non sono discinte, lo ripeto. In più di quelle postate da Ymalpas hanno al massimo i guanti, il cappellino e l'ombrellino per ripararsi dal sole, fidati. Togliiti pure i dubbi, fino a poco tempo nessuno controllava le sceneggiature, ma solo il prodotto finito. Adesso non so. _ahsisi da tutto quello che so (e che ho anche visto), non ci sono assolutamente scene di nudo. Ci sono, casomai scene in Tribunale, ma quella è un'altra cosa. Ed avresti ragione. ::evvai:: Se il problema fosse davvero la presenza di trope donne, sarebbe bastato il fatto che Seijas (su indicazione di Nizzi che agiva su direttive di Sergio, ovviamente) ne ha fatto sparire un p? nelle pagine ridisegnate. Se il problema fosse la sceneggiatura, ci si potrebbe chiedere cosa ha questa storia di peggio di perle uscite negli ultimi sei anni (ovvero da quando il Texone in questione è stato completato) come "I fratelli Donegan", "Moctezuma", "Fort Sahara" e "Oltre il fiume". Quindi, si. c'entrano le fisime di Sergio. Se poi, oggi la sceneggiatura fosse davvero da consderare un problema per vari motivi, la soluzione, a mio parere, sarebbe semplice: basterebbe riscrivere parte della storia e dei dialoghi laddove fossero effettivamente carenti. Perchè, secondo il mio modesto parere, alla SBE difficilmente si risolverebbero a fare una cosa simile? Perchè dovrebbero far toccare ad uno degli sceneggiatori attuali un testo di Nizzi e potrebbero temerne le reazioni. Personalmente credo che Nizzi gli direbbe: "fate quel che vi pare, non m'interessa". In ogni caso, non sarebbe certo la prima volta che una sceneggiatura viene parzialmente riscirtta con l'inserimento di nuove scene o qualche cambio di dialoghi rispetto a come è stata pensata. Non so se alla SBE è mai accaduto, ma in altre case editrici sicuramente (so di almeno un paio di casi alla Marvel in cui lo sceneggiatore coinvolto ha finito per firmare storie sotto pseudonimo od ha ritirato addirittura la firma perchè non riconosceva più le storie suddette come proprie )e così nel cinema ed alla TV. Personalmente inviterei la SBE a pensare seriamente a questa soluzione. Certo il buon vecchio Seijas si ritroverebbe un certo numero di pagine da ridisegnare, ma non lo farebbe gratis... e poi tra qualche annetto potrebbe sempre uscire un' edizione "Director's cut" de "I quattro giustizieri" e gli interessati ci guadagnerebbero due volte. _ahsisi ::evvai:: >
  7. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    ti lamenti? :shock: No non mi lamento per niente volevo solo sapere se Nizzi avrebbe scritto altre storie per Tex visto che le sue storie sono diventate sempre meno numerose Nizzi ha, di fatto, smesso di scrivere Tex nel 2008, se non addirittura nel 2007. L'ultima storia che ha scritto ?, per l'appunto quella affidata a Filippucci e scirtta a partire dal 2007 subito dopo "Sul sentiero dei ricordi" (la storia celebrativa dei 60 anni di Tex uscita nel settembre 2008). Non so se l'abbia completata tutta nel 2007 o se l'ha finita nel 2008. L'uncia cosa (quasi) certa è che uscir? nel 2012. ::evvai:: Di Nizzi esisterebbero (il condizionale è d'obbligo in questi casi), anche due soggetti mai diventati sceneggiature: il primo l'avrebbe presentato proprio nella primavera 2008 e sarebbe stato più o meno respinto dalla Redazione che gli avrebbe chiesto, per accettarlo, alcune modifiche. Nizzi non le ha mai fatte ed ha, invece, preferito ritirarsi del tutto. Per la cronaca, pare che parlasse di un drappello di soldati assediati in un fortino nel deserto da indiani ribelli. Del secondo soggetto ho sentito parlare sin dal 2006 da due fonti differenti, ma affidabili: trattava del rapimento della figlia del Generale Davis (di cui nessuno di noi finora sospettava nemmeno l'esstenza, suppongo _ahsisi) ed avrebbe visto la partecipazione di Ely Parker ed il coinvolgimento di indiani di una tribù del Nordest come i Mohawk o simili. Insomma Tex avrebbe agito in quelli che erano i territori abituali di Zagor. _ahsisi Perchè questo soggetto non sia mai diventato una sceneggiatura, non è dato saperlo. Io posso solo dire che è tra quelli che Nizz aveva lasciato in sospeso nell'estate 2006 quando sembrava che si sarebeb ritirato definitivamente. Invece torn°, completà la sceneggiatura del Maxi 2008 "Lo squadrone infernale" , scrisse la sceneggiatura di ]"Sul sentiero dei ricordi" e di "Inferno bianco (la storia di Filippucci) per poi ritirarsi definitivsamente. Tanto per completezza, esiste un'altra stioria di Nizzi ancora inedita ed è il famigerato Texone "I quattro giustizieri", disegnato da Ernesto Garcia Seijas, scritto tra il 2000 ed il 2001 e pronto per la pubbicazione dal settembre 2004. Alla domanda su perchè non viene pubblicato, Sergio Bonelli a Lucca ha risposto quasi testualmente che vuol troppo bene ai suoi lettori. Come tutti o quasi ormai sanno, la materia del contendere è la presenza di troppe donne eccessivamente eleganti e leziose (ma non discinte coem qualcuno sembra credere -_nono) e la quasi totale mancanza di vera azione. Io un suggerimento su come risolvere la situazione ce nl'avrei, ma vista la prudenza abituale delal casa Editrice, dubito, che lo segurebbero. blablabla Staremo a vedere.
  8. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    L'Almanacco 1996: "L'uccisore di indiani, di Nizzi & Venturi (che debutt? proprio con questa storia). Bella storia Dipende da cosa intendi per fotocopia. In fondo gli spunti per soggetti western sono limitati per loro stessa natura e nell'ultrasessantennale carriera di Tex di soggetti analoghi ne abbiaimo visti a decine. Forse che, tanto per fare un esempio "Sunset Ranch" è la fotocopia di "Piombo caldo" solo perchè in entrambe le storie c'è un figlio che tradisce il padre? Direi proprio di no. E tutte le storie in cui c'è una rivolta indiana od il pezzo grosso del paese che vuole diventare il padrone di tutto a scapito dei più deboli? Sono tutti remake? Quando questa storia uscir? saranno passati ben 15 anni da "l'uccisore di indiani". sarà pure possibile fare un'altra storia con un vendicatore mascherato o no? L'importante è che lo sviluppo della storia sia diverso. E meno male, sai che sei proprio incontentabile? :malediz...
  9. Su Wikipedia ( italiano e inglese ) alla voce Hoodoo Browm è riportata la città di LAS VEGAS, forse erroneamente. Mauro Boselli potrebbe forse, a questo punto, svelarci l'arcano.Secondo me c'è poco da svelare: è molto probabile che Mauro abbia semplicemente voluto evitare sin dall'inizio possibili equivoci con l'altra e ben più famosa Las Vegas in Nevada (che, forse è il caso di ricordarlo, all'epoca era una cittadina non molto diversa da quella di questa storia. sarebbe diventata la metropoli attuale solo a partire da una cinquantina di anni dopo). Per pura curiosità, ricordo che Tex è stato in quella Las Vegas due volte: la prima nei nn. 28/29 (le avventure: "un vile attentato" e "Un incarico pericoloso" e la seconda in "La valle infuocata" (nn° 254/256.). Usate il traduttore di google, se è necessario.Non mi serve. In ogni caso, capisco il tuo punto di vista, nemmeno io sono entusiasta quando vedo alterare la realtà storica ed il destino di personaggi realmente esistiti. Dopotutto sarebbe bastato che Borden alterasse leggermente i nomi e non ci sarebbero stati problemi, i due cattivi ed il loro seguito sarebbero stati solo ispirati a Hoodoo Brown e Dave Mather e non loro effettivamente. Dopotutto, visto che almeno in Italia (ma anche negli USA mi chiedo quanti se ne ricordino oggi) i due erano emeriti sconosciuti. D'altro canto, questo tipo di operazione non è esattamente nuovo su Tex, che nei suoi anni giovanili ha addirittura sterminato la Banda Dalton, e nemmeno in altri media (in "Sfida infernalle" John Ford ci racconta una sfida all'OK Corral tutta inventata, dove c'è Old Man Clanton ancora vivo e Doc Holliday addirittura muore). Alla fin fine, questo peccato veniale posso perdonarlo, perchè la storia mi è piaciuta parecchio. clap
  10. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    In realtà, io credo che se un personaggio od una situazione sembrano funzionare poco importi se siano nati su un Almanacco (od un Texone od un Maxi, se è per quello) nulla vieterebbe di riutilizzarli in futuro A volte un personaggio è creato apposta per ritornare più e più volte se al pubblico fosse gradito. Altre volte un personaggio pensato come usa e getta si guadagna un ritorno a furor di popolo, non credo che esistano regole rigide al riguardo. Giusto. ::evvai::
  11. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Il tema della vendetta è intrigante, almeno per me. Il misterioso "Faccia di Cuoio" sarebbe dunque un vendicatore, ma di che tipo' Gli è stato davvero fatto un torto che lui cerca di ripagare oppure lui stesso non è adamantino e/o se la sta prendendo con le persone sbagliate? In più, la preview parla testualmente dell'?ambiguo ranchero Dave Ryan che cerca di far ricadere la colpa di tutto sugli indiani Modoc e sul loro capo dal volto celato da una maschera di cuoio. Questo farebbe pensare che le cose non siano proprio cristalline come potrebbe ro sembrare e che l'uomo con la maschera di cuoio potrebbe riservare più di una sorpresa.
  12. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Ma di quale Ranger parli?, io vedo un tipico abbiglaimento da trapper, al limite potrebbe sembrare Tiger, non certo Tex. No, non c'è. -_nono Non sopravvalutate Carlo Monni: lui sa solo quello che gli dicono e non gli dicon o proprio tutto. Potrebbe essere entrambe le cose per quanto ne so. la storia è incentrata su una vendetta e la vendetta potrebbe essere diretta conseguenza del motivoi per cui il misterioso "Faccia di Cuoio" porta la maschera. Non ho mai pensato che il numero di pagine renda migliore o peggiore uan storia e continuo a pensarlo. -_nono
  13. Carlo Monni

    Gli Amici A Confronto

    Pu? darsi, la mia è solo un'ipotesi, che almeno all'inizio abbiano una sorta di timor-panico a metter mano anche ai comprimari storici oltre che ai classici pards, il genere di timore che passa con la pratica. Immagino che tu abbia, tra le altre cose, in mente il ruolo di Pat ne "Gli Invincibili". In ogni caso, sono d'accordo con te: un personaggio come Pat è proprio nelle corde di Boselli. Ok: siamo in due. ::evvai:: In effetti, Ruju è un'incognita nche potrebbe dare qualche sorpresa. Io, che ne ho visto solo qualche pagina, posso solo dire che Fernandez sembra molto influenzato da Font, il che non dovrebbe stupire, visto che la storia che sta disegnando è il sequel proprio di un Maxi disegnato da Font e che è molto probabile che Fernandez lo abbia tenuto presente per il suo lavoro. Ripensandoci, vorrei aggiungere che negli ultimi anni abbiamo comunque visto spesso Montales, Jim Brandon, Gros Jean e Nat McKennet, El Morisco torner? dopo ben complessivi 14 anni di assenza. Pat, da parte sua, manca da 11 anni se non vado errato. Se le mie informazioni non sono errate in "Oregon Trail", la storia di Boselli & Venturi, dovrebbe rivedersi uno degli storici comprimari bonelliani, anche se non sono riuscito a sapere chi. Chissà che non sia proprio Pat? _ahsisi In ogni caso, io rivedrei volentieri anche Mac Parland, scritto come si deve.
  14. Carlo Monni

    Mario Milano

    Stando ad un'intervista rilasciata l'anno scorso al mitico Zeca, il suo ritmo dovrebbe essere di 10 pagine al mese, se è così, in questo momento dovrebbe essere arrivato intorno a pag. 80 circa. Sono d'accordo. ::evvai::
  15. Carlo Monni

    Licenze Artistiche

    Ripesco questo vecchio posto solo per dire che forse in "Puerta del Diablo", Ortiz (perchè si trattava di lui, come già sapete), in mancanza di indicazioni precise (e se le cose stessero davvero così sarebbe prima colpa dello sceneggiatore, a cui spettava fornire la documentazione e poi della Redazione che non si sarebbe accorta dell'errore), potrebbe aver usato come riferimento le foto di James McParland (scritto proprio senza la "A" in Mac), celebre agente della Pinkerton di origine irlandese, attivo tra il 1870 ed il 1900 (come dettagliato nella scheda della solita Wikipedia: http://en. wikipedia. org/wiki/James_McParland). Ho scoperto la sua esistenza per caso, mentre stavo cercando in rete notizie sulle apparizioni del Mac Parland Bonelliano. Come si vede, James McParland assomiglia decisamente al Mac Parland disegnato da Ortiz. A mio parere G. L. Bonelli si è proprio ispirato a lui per creare il suo Mac Parland, che però, oltre ad avere il nome scritto in maniera leggermente diversa (differenza voluta o puro e semplice errore di trascrizione? Chi può saperlo ormai?) è diverso dal suo omologo storico nell'aspetto (Mac Parland è basso di statura, non ha i baffi e forse ha pure le orecchie a sventola) e, se ho capito bene dalla lettura della schede, presumibilmente anche nel carattere... e per come la vedo io, è meglio così.
  16. Carlo Monni

    Mario Milano

    Posso finalmente dirvi che Mario Milano è al lavoro su una storia di Tex scritta da Tito Faraci. ::evvai:: Non posso, però, dirvi, lunghezza e destinazione della stessa.
  17. Direi che Mastantuono ha fatto un buon lavoro nel ritrarlo. ::evvai::
  18. Cito direttamente da Wikipedia (che, e non me l'aspettavo, ha una pagina in italiano su Mysterious Dave Mather )"Louis L'Amour una volta disse che c'erano tre tipi di uomini di legge nel vecchio West:i Bat Masterson, che si preoccupavano dei tuoi diritti e ti avrebbero concesso una possibilità di resa; i Wild Bill, che ti avrebbero fatto uscire dalla città "affiggendoti", mettendo il tuo nome in una lista su un albero come avviso pubblico di essere fuori città entro il tramonto e, dopo di ciò, avebbero sparato a vista; il tipo alla Mysterious Dave. Lui semplicemente uccideva i suoi nemici a vista. Nessun avviso, nessuna affissione, nessun discorso, semplicemente la sparatoria. Sebbene non abbia ottenuto la pubblicit? di altri pistoleri/uomini di legge dell'epoca, è considerato uno dei più pericolosi. Nelle parole di L'Amour, "Dave Mather non ti aspettava. Se arrivavi in città chiaccchierando ad alta voce di ciò che intendevi fare, Dave ti avrebbe trovato e ti avrebbe sparato prima ancora che avessi cominciato". (Da The Empty Land, Bantam Books, 1969)"Da questo punto di vista, Mather è stato semplicemente coerente con la sua fama, nulla di più. Che sia un atteggiamento che non ti va già, è più che legittimo, del resto non piace nemmeno a me e presumo che non vada a genio nemmeno a Tex, anche se lui ?, credo, più pronto di me a giustificare i modi spicci visto anche l'ambito in cui agisce. Il vecchio west non era luogo per educande e, se possibile, gli anni 80 del XIX, erano perfino più violenti dei precedenti. Da questo punto di vista le categorie di "buono" e "cattivo" diventano evanescenti. Il punto è che il Dave Mather storico (che, non dimentichiamolo, ?, come gli altri antagonistio di questa storia, un personaggio realmente esistito) fu costretto a lasciare las Vegas, ma continu? la sua carriera di uomo di legge tornando a Dodge City e lavorando al fianco di gente del calibro di Wyatt Earp, Bat Masterson e Luke Short, tutti famosi tutori dell'ordine dell'epoca. Si dice che sia poi emigrato in Canada dove si sarebbe arruolato nelle Giubbe Rosse e sarebbe morto nel 1922, ma non c'è nulla di certo su di lui dopo il 1885. Immagino che Boselli ignorer? la realtà storica e farà fare al "suo" Mather la fine che riterr? più appropriata. ::evvai::
  19. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 14] La Belva Umana

    Ed ecco anche il mio commento. Comincio col dire che anche se è vero che il tema della storia è stato oggetto di innumerevoli varianti da parte di numerosi autori, la cosa non m?interessa più di tanto. Per fare una citazione cinematografica, potrei dire: francamente me ne infischio. :wink: Qualcuno ha detto che nella narrativa non esistono più di cinque o sei trame base e che il talento degli autori consiste nel trovare infinite variazioni sul tema. Non so se le trame fondamentali siano davvero così poche, ma di certo non siamo molto lontani. Sul tema della caccia all'uomo, Faraci imbastisce una storia solida, con personaggi molto ben caratterizzati e con un uso molto appropriato del flashback, che non disturba il fluire della narrazione, ma anzi lo arricchisce. Molto buona l'dea di incrociare l'idea della "pericolosa partita" col tema della vendetta e di aggiungere anche un personaggio in più, ovvero Samuel, che ha anche lui una storia personale col nostro ranger. Faraci dimostra di aver ben compreso il personaggio Tex e lo caratterizza in maniera decisamente appropriata. Se da un lato ne esalta il carattere deciso e determinato, dall'altro non manca di far risaltare anche il suo personale senso della giustizia. Non mancano anche qui alcuni di quelli che potremmo definire stilemi narrativi del Tex di Faraci, come: l'inizio con una scena d'azione (anche se qui ci sono almeno un paio di pagine prima che il ballo inizi sul serio :wink:), e la prova di un'arma (in questo caso una pistola). Punto debole della storia è l'uso di Carson. Intendiamoci: Faraci descrive un ottimo Carson, che si divertir? anche a fare il brontolone, ma al momento opportuno è deciso ed in gamba quanto basta, ma in questa storia lo usa decisamente poco. Certo, i siparietti della sua convalescenza sono carini, ma ci si potrebbe chiedere che senso ha avuto metterlo nella storia se poi non vi svolge un ruolo attivo? Quanto al finale, confesso che mi sarebbe piaciuto vedere almeno un confronto tra i due fratelli, o Rucker nella parte della preda, ma a parte questo, Tex agisce come deve e Rucker fa la fine che merita. Anche la decisione di lasciar andare Samuel è perfettamente coerente. Nel caso qualcuno se lo fosse dimenticato, Tex non è e non è mai stato uno "sbirro", si è sempre lasciato guidare da un senso della giustizia tutto suo che trascende la legge scritta. Io mi sarei, piuttosto, sorpreso se non lo avesse lasciato andare. A questo punto, parliamo dei disegni. Diso è bravo, non lo discuto, ma semplicemente non lo trovo adatto a Tex, non riesce ad entrarci in sintonia e forse non ci prova nemmeno. Un piccolo esempio: Montales col sombrero: non dico che il nostro amico messicano non possa portarlo ogni tanto (e nelle sue prime apparizioni, infatti, lo faceva), ma vederlo agghindato con quel tipo di copricapo mi ha fatto pensare che l'idea sia stata proprio di Diso e non un'indicazione di sceneggiatura e ne ho tratto l'idea, forse errata, che Diso non si sia sforzato di documentarsi a dovere sull'iconografia del personaggio. Due osservazioni finali: 1) Questa è la prima volta che Faraci fa comparire in una sua storia uno degli amici storici di Tex. Speriamo che ci sia presto un'altra, più corposa, occasione. 2) Con l'apparizione su questo Maxi Montales può vantarsi di essere l'amico di Tex apparso più spesso negli ultimi due anni ed in ben tre serie diverse: Regolare (con "Vendetta per Montales"), Texone e Maxi. Non male (ok c'è anche Nuvola Rossa, ma appartiene ad una categoria diversa, secondo me).
  20. Carlo Monni

    [600] I Demoni Del Nord

    Veniamo al mio commento. Inizio dicendo subito una cosa: questa è una bella storia, non lo metto certo in dubbio, e mi è davvero piaciuta, ma... ma almeno secondo i miei parametri di giudizio non è una storia celebrativa, è soltanto un'altra bella storia di Tex arricchita dal colore. A mio modesto parere una storia celebrativa dovrebbe essere decisamente più simile a quella del n° 400 di Zagor, dove l'eroe eponimo affronta i fantasmi del suo passato e dopo essere venuto a patti con esso ne emerge rafforzato nella sua statura epica, oppure nel n° 500 della stessa serie, dove Zagor si ritrova di fronte praticamente tutti i suoi avversari storici più importanti. In questa storia non c'è nulla di tutto questo, avrebbe potuto essere benissimo pubblicata in qualunque altro punto della serie senza problemi. A voler ben vedere, i soli episodi celebrativi nel senso indicato sopra sono stati il n° 100 , che vedeva per la prima volta riuniti quasi tutti i comprimari storici di Tex (se non erro, mancava solo Montales) ed il n° 575, che narrava un episodio del passato di Tex. Detto questo, passiamo al commento vero e proprio. In genere i numeri "centenari" o comunque celebrativi di Tex soffrono di una strana sindrome per cui non sono mai storie memorabili, se non sono addirittura appena passabili. Non è questo il caso. Non star? qui a ripetere considerazioni fatte da altri utenti e che condivido al 100%, specie quelle di Lucero, con cui mi trovo d'accordo senza riserve per la prima volta da parecchio tempo (i suoi giudizi su alcune delle ultime storie sono stati decisamente più impietosi dei miei :wink:), mi limiter? a dire che il soggetto è interessante ed anche abbastanza originale (ok, il popolo misterioso e minaccioso non è certo originale, ma l'aggiunta del cannibalismo fa la differenza, secondo me :wink: ) e che Borden lo sceneggia da par suo, dando il giusto spazio a tutti e quattro i pards, anche se, purtroppo Jim Brandon rimane un p? troppo sacrificato. Devo dire, però, che ogni tanto si sente che l'autore ha, per così dire, il respiro corto. Boselli si dovrebbe esser capito, ormai, si sente molto più a suo agio con storie di ampio respiro e spesso, almeno in altre testate di cui era od ancora è il curatore, gli è capitato di allungare le sue trame oltre il numero di pagine inizialmente previsto. Da serio professionista qual'? Boselli sa comunque sempre calibrare le sue sceneggiature per il numero di pagine assegnato, ma qui si sente ogni tanto che la storia avrebbe effettivamente beneficiato di alcune pagine in più. Questo non ha nulla a che fare n° con il salto temporale che vede i quattro pards direttamente in Canada, non sento certo il bisogno che mi siano mostrati n° l'arrivo del dispaccio di Jim Brandon, n° il viaggio verso il Canada e non ah nemmeno a che fare col finale veloce, quello è un marchio di fabbrica di Boselli ed è indipendente dal numero di pagine che ha a disposizione, fossero pure 550. Diciamo che si sarebbe potuto approfondire meglio la questione degli indiani misteriosi. In pratica, non solo non sappiamo nulla di loro, ma nessuno di essi è veramente caratterizzato. Chissà, forse è meglio così, l'alone di mistero è bene che sia mantenuto. Nulla da dire sui disegni di Ticci: ottimi come sempre. :clap: :clap: E pensate che ha ormai 70 anni. Letteri nel 1996 era in questa forma? :capoInguerra: Ho molto apprezzato l'uso di Nuvola Rossa. Se non sbaglio, non era mai accaduto prima d'ora che apparisse in tre storie di seguito. La cosa è ovviamente frutto del caso, ma io l'ho apprezzata ugualmente. Per finire, espongo una curiosità che ho da un p?, ovvero da quando mi è capitato di leggere un thriller ambientato in Canada ed ho approfondito un paio di cosette cercando su Wikipedia e che è stata risvegliata da questa storia . Ogni volta che su Tex appare la Northwest Mounted Police, ovvero le Giubbe Rosse, viene trattata come se fosse un corpo militare che usa gradi militari ed è parte delle forze armate (e difatti, per tacere degli altri, Jim Brandon è colonnello). Sapendo che l'attuale Royal Canadian Mounted Police usa, invece, sostanzialmente i gradi tipici della polizia britannica e delle sue ex colonie, Stati Uniti esclusi, e che seguendo quella gerarchia Brandon non sarebbe colonnello, ma Sovrintendente, mi è venuto da chiedermi: la NWMP usava veramente i gradi militari oppure è frutto di un iniziale errore di G. L. Bonelli, che ha confuso la Polizia a cavallo con un corpo militare, errore ormai perpetuato per tradizione. Ho cercato su Internet ma non sono riuscito a trovare nulla al riguardo. Forse solo Borden, con la sua cultura enciclopedica potrebbe riuscire a rispondere.
  21. Carlo Monni

    [600] I Demoni Del Nord

    Per il momento mi limito a segnalare che questa è la terza stria consecutiva in cui appare lo stregone Nuvola Rossa. Se non sbaglio non dovrebbe ami essere accaduto. :capoInguerra:Seguirò commento approfondito sulla storia.
  22. Carlo Monni

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Positiva?.. mmmm... Dare al soggetto solo 3 stelline su 7, a me non sembra sintomo di un giudizio così positivo... E se il voto finale consiste in quel 60%... beh, non lo so... ma a me sembra troppo poco. Riporto dalla recensione di Giorgio Loi: "La storia è tecnicamente ben costruita, senza buchi logici, con dialoghi e sequenze efficaci, ed è apprezzabile l'intento di non essere prevedibile e suscitare, per quanto possibile, sopresa nel lettore. Il Tex di Ruju, e non a caso lo abbiamo definito "discontinuo", è anche scaltro, risoluto ed eroico - forse perfino troppo, come quando affronta a più fermo una banda di Apaches infuriati al fine di proteggere un manipolo di "poveri" soldati che lo osservano allibiti, ma se si tratta di esagerare in senso positivo non saremo certo noi a lamentarcene!" "C'è però anche parecchio Ruju in questi due albi, e quel che abbiamo visto non ci è dispiaciuto. Se l'autore nuorese dovesse continuare a lavorare su Tex, ci auguriamo che prosegua lungo la strada della buona tradizione ma con il suo stile personale, senza rifarsi troppo ai successori di GLB che, almeno in questo caso, sono stati più fonte d'errore che di proficua ispirazione." A me non pare che siano rilievi negativi. In sintesi a Giorgio (o Lucero, come è conosciuto sul TWO) la storia è piaciuta sia pure con dei distinguo, alcuni dei quali condivisibili, altri no... almeno dal sottoscritto. Essere amico di qualcuno non significa dargli sempre ragione, bisogna sempre avere indipendenza di giudizio, io credo. Una cosa interessante da notare è che questa storia è piaciuta quasi a tutti i lettori (almeno a quelli che sono attivi sui forum, se non altro), compresi quelli che erano rimasti delusi dalle due precedenti storie di Tex scritte da Ruju e che in altri contesti hanno stroncato le storie dell'autore sardo senza pietà (e a parere del sottoscritto con molte ragioni). Direi che non è male. Quanto al sottoscritto... Boselli ha definito questa storia "bellissima", io non arrivo a tanto, ma non ho problemi ad ammettere che l'ho apprezzata parecchio. Buona caratterizzazione dei personaggi, buon ritmo di sceneggiatura e dialoghi. Non mancano certo dei passaggi poco convincenti od esagerati come la scena di Tex con il corpo del figlio in braccio, a mio parere troppo caricata, complici, forse, anche i disegni di Seijas. Nel complesso, però, la storia funziona, il colpo di scena finale è ben costruito e l'epilogo, anche se sotto molti punti di vista si poteva definire scontato, è sceneggiato come Dio comanda. Ruju si è guadagnato la promozione piena, la prova del fuoco, in fondo, era anche la sua. Un'ultima considerazione: qualunque storia, anche la più riuscita, se la si analizza col microscopio, contiene errori, incongruenze o passaggi poco convincenti. Infine, tutto è filtrato dalla sensibilit? personale e dalle convinzioni di chi legge e/o recensisce. Ci sono utenti che sarebbero capaci di ritenere poco texiane perfino alcune storie di G. L. Bonelli solo perchè non si conformano al modello che si sono costruiti nella loro mente. Alla fine ciò che conta è che una storia ti sappia prendere, emozionare e divertire. Se l'autore riesce in questo, gli si possono perdonare quasi tutti gli svarioni eventualmente commessi. Sotto questo punto di vista GLB ha quasi sempre centrato il bersaglio, Nolitta idem, Boselli mi ha quasi sempre convinto, Faraci ha azzeccato tutte le storie finora pubblicate, Manfredi ha dimostrato di conoscere la giusta strada e Nizzi... Nizzi si è perso per strada e negli ultim i 10 anni (parere personalissimo, s'intende) ha sfornato solo storie in colori e priove di pathos (e sono buono) incapaci di emozionarmi e divertirmi. Ruju... beh Ruju avrà anche fatto dei passi falsi (specie con la seconda storia... che in realtà era la prima), ma qui è riuscito sia a prendermi, emeozionarmi e divertirmi e non posso chiedergli altro... a parte continuare così anche con le sue prossime storie.
  23. Carlo Monni

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Infatti io non sono d0accordo con questa parte della recensione. Ed io mi auguro che non sia vera. Tu non tieni conto delle circostanze di tempo e luogo, vale a dire la scarsa illuminazione notturna e la rapidit? con cui Hank ha sparato, rapidit? che va sempre a scapito della mira e della precisione (non sono io a dirlo, ma lo stesso Tex al figlio ne "Il figlio di Tex" e difatti gli consiglia di puntare sempre al "bersaglio grosso", ovvero a colpire testa o addome). Nei casi che citi Hank aveva, invece, avuto, tutto il tempo di mirare correttamente e sparare con relativa calma. Questo vuol dire che è possibilissimo che Durango abbai avuto una ferita anche grave, ma sia potuto sopravvivere. Infine, taglia la testa al toro il fatto che è lo stesso Borden a dirci che Durango è sopravvissuto. haha Ti dir? che Giorgio Loi e Michela Feltrin sono due miei carissimi amici, ma ciò non vuol dire che io sempre d'accordo con loro. Nel caso in specie, non condivido i giudizi sul comportamento di Tex con Michael Loman e nemmeno sulla sua presunta infallibilit?. Tex ha abilità quasi sovrumane, ma non è sempre infallibile (ed aggiungerei: per fortuna). Di "errori" Tex ne ha commessi anche nelle storie di G. L. Bonelli dopotutto. In generale, però, ho trovato questa recensione forse troppo severa in alcuni punti, ma sostanzialmente positiva. Sulla faccenda dei
  24. Carlo Monni

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Le tue ipotesi valgono le mie... anche perchè fino a ieri (e lo intendo letteralmente haha) Boselli non si era affatto sbottonato al riguardo. Comunque era anche la mia ipotesi. Ad essere onesti, Boselli disse che meditava di far tornare nella stessa storia due avversari creati da lui. In effetti Kid Rodelo e Durango hanno tra loro diverse affinit?: sono entrambi giovani e spietati pistoleri che potrebebro suggerire coem probabile una loro accoppiata. Mi pare di capire, comunque che per saperlo dovremo asppettare parecchio, perchè se Boselli è ancora intenzionato ad affidare la relativa storia a Font, ci sarà da aspettare almeno un altro annetto prima che l'artista catalano possa iniziarla ed almeno altri due anni per vederla pubblicata. Ne riparliamo nel nel 2013, quindi? Se poi Kid Rodelo dovesse tornare in una storia separata e questa non fosse affidata a Font, io voterei istintivamente per darla a Garcia Seijas. P. S. In altre sedi Borden si è fatto sfuggire che se facesse tornare le "donne di Carson" avrebbe pensato proprio a Font come sostituto di Marcello. Non so voi, ma io lo vedo come un altro possibile indizio su una possibile accoppiata Kid Rodelo-Durango.
  25. Carlo Monni

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Se rileggi bene la storia, vedrai che Durango viene colpito da Hank e cade in un canalone. In nessun momento vediamo il suo cadavere e questo in un serial avventuroso e sempre un indizio che il personaggio possa non essere morto. Quante volte, anche nella sola serie di Tex, un personaggio che abbiamo visto sparire tra le rapide di un fiume o cadere in un crepaccio o da una montagna è ritornato a perseguitare l'eroe della serie? La narrativa avventurosa è piena di esempi di questo genere. Per Tex mi basterebbe citare Proteus, Mefisto e Yama. Ripensandoci, in tutte le storie scritte da Boseli, se non vado errato i soli cattivi (parlo di quelli di rilievo, non delle mezze calzette) di cui non abbiamo certezza assoluta che siano morti sono il Maestro, Kid Rodelo, Jack Thunder (recuperabilissimo se solo si volesse, viste le circostanze della sua fine) e, per l'appunto Durango. Io stesso credo di aver ipotizzato che potesse essere vivo probabilmente nella discussione su una possibile alleanza tra nemici di Tex, ma magari mi sbaglio e ricordo solo una conversazione con Boselli o qualcun altro. Il paragone con El Muerto, quindi è improponibile, perchè El Muerto lo abbiamo praticamente esalare l'ultimo respiro in diretta. Per recuperarlo dovremmo necessariamente ipotizzare che in realtà fosse solo rimasto ferito gravemente e che il vecchietto della città fantasma invece di seppellirlo l'abbai curato, ma dovremmo anche ipotizzare che Tex, per ben due volte, non sia stato capace di colpirlo seriamente in organi vitali. Peraltro, e non è la prima volta che lo dico, El Muerto è un gran bel personaggio, ma funzionava proprio per quella sola storia. Ammettiamo pure di recuperlarlo nel modo che ho detto io, che gli faremmo fare che non ha già fatto? La risposta ?; nulla, otterremmo solo di annacquare il suo carisma. Ed ecco perchè, sperabilmente, non sarà mai recuperato. Durango, invece, ha evidentemente ancora qualcosa da dire, almeno per il suo autore, anche perchè Borden lo ha chiaramente creato con l'intento di prosegure la sua storia.
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