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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Ma Padre Crandall non è apparso nei primi 50 numeri come io, magari sbagliando, ipotizzo. Inoltre, è il nemico misterioso a definirsi nemesi di Tex ma solo perché lo dice lui non deve essere necessariamente vero. Lui si vede così e tanto basta. Odia Tex di un odio profondo e si capisce che lo conosce bene. Padre Crandall non ottempera alla seconda condizione. Era un uomo d’azione e dice di aver chiamato dei professionisti che sono a sua immagine e somiglianza. Di nuovo Padre Crandall non mi sembra ottemperare alla seconda condizione. E non ce lo vedo a finanziare Grant in passato. Ma c’è qualcuno che è apparso nei primi 50 numeri ed ha affrontato Tex più volte in passato anche se noi ne abbiamo vista una sola (dire due se nelle recenti ristampe l’iniziale del suo nome non fosse stata modificata, errore a cui spero che Boselli rimedierà prima o poi ) e potrebbe credersi la sua nemesi e che pure essendo un pistolero era anche pieno di soldi. Io punto su di lui a costo di prendere una cantonata colossale.
  2. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Una buona ipotesi. Crandall è apparentemente morto in un incendio e potrebbe essersi salvato a prezzo di gravi ferite con relativi postumi. Io, però, la vedo in un'altro modo. Per coloro che non hanno ancora letto l'albo, metto lo... S P O I L E R Si comincia a delineare la figura del misterioso nemico nell'ombra. Boselli prova a depistarci facendoci credere che possa essere Kid Rodelo suggerendo che abbia qualche forma di menomazione ma non può essere Kid perché quando Grant lo vede per la prima volta dice che pensava che fosse morto ed invece che Kid Roidelo sia vivo e a Winnipeg è cosa nota. Il nostro uomo era creduto morto ma è sopravvissuto pur riportando gravi ferite che lo hanno lasciato malridotto, tanto da non poter usare bene il braccio destro. Questo fa pensare che la sua presunta morte sia avvenuta a causa di un incendio o una caduta in un abisso o altra "morte" simile che ha impedito di recuperare un cadavere e da cui ci si possa salvare ma riportando anche delle menomazioni (ustioni, ossa rotte, etc.). Dalle sue parole sappiamo che era un uomo d'azione (definisce gli uomini che ha mandato a chiamare gente fatta a sua immagine e somiglianza) ma anche sufficientemente ricco da dare dei soldi a Grant anni prima. In più si definisce la nemesi di Tex ed è chiaro che lo odia a morte. Tex è evidentemente il responsabile della sua attuale condizione Chi fra tutti gli avversari del passato di Tex ha queste caratteristiche? Se, come sospetto, va cercato nei primi 50 numeri (ed è fin troppo ovvio che potrei sbagliarmi), a me viene in mente un solo nome che risponda alla descrizione. Avete capito a chi mi riferisco?
  3. Sul Magazine in uscita a gennaio ci sarà una storia del giovane Carson in solitaria. Saraà scitta da Mauro Boselli e disegnata da Alessandro Bocci
  4. Carlo Monni

    [Texone N. 23] Patagonia

    Ma noi possiamo anche dirti che non condividiamo assolutamente niente di quello che hai scritto. La libertà di espressione funziona nei due sensi e non solo per permettere a te di dire quello che vuoi senza che gli altri replichino. Paco, come al solito è brusco e spesso non sa quando fermarsi. Io e lui siamo spesso in disaccordo ma non per questo penso che abbia sempre tornto. Nel caso specifico, devi ammettere che è una concidenza quantomeno sospetta che tu rispolveri il topic di "Patagonia! dopo che, avendo in un altro topic scritto che era un polpettone mediocre ti sei visto opporre da diversi utenti che è un capolavoro. Mi ricordo della tua incapacità di accettare che altri non la pensassero come te e di come abusasti della tua posizione di moderatore per prendenterla mcon chi ti contraddiceva.Mi ricordo anche delle tue parole ingiuriose nei confronti di Boselli e degli altri "oppositori". Se il tuo atteggiamento è cambiato, sono ben felice che tu sia tornato ì, che una voce fuori dal coro è sempre la benvenuta. Se invece sei sempre lo stesso, allora è evidente che è solo questione di tempo prima che i moderatori si trovino costretti a scegliere di nuovo se bannare te o un altro utente o entrambi. Sarebbe un vero peccato.
  5. Carlo Monni

    [Color Tex N. 07] La Strada Per Serenity

    Scommettiamo sull'omonimia tra le due Cittadine? ​
  6. Carlo Monni

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Ricordo bene quanto disse Burattini ad un pranzo di SCLS. Sostanzialmente i "Giganti" erano in attivo ma il guadagno marginale, chiamiamolo così,era troppo basso per giustificarne la produzione. A parità di prezzo, un Maxi darebbe un guadagno maggiore. Insomma,il formato Bonelli tira di più. A questo si univa il fatto che di anno in anno le vendite dei Giganti calavano troppo Secondo i dati forniti da Moreno, il primo Zagorone vendette 45.000 copie, il secondo 33.000 copie ed il terzo 22.000. Anche ammesso che non calasse ulteriormente e rimanesse quindi sopra il punto di pareggio sia pure di poco, il guadagno fu giudicato, come dicevo, troppo basso e si è preferito puntare altrove, come i Maxi e gli albi a colori.
  7. Carlo Monni

    Dopo Il 700

    Ovvero l'unico davvero fantastico.
  8. Carlo Monni

    Dopo Il 700

    La maggior parte delle cose proposte da Sam non potrebbero avvenire per tutta una serie di motivi. Cambiare l'ambientazione temporale, mandando il calendario oltre il 1890 o addirittura 1900 cambierebbe il volto stesso della serie che cesserebbe di fatto di essere western o lo sarebbe in modo sempre più crepuscolare e se anche ciò potrebbe forse dare effettivamente spazio a nuove idee e nuovi spunti per avventure, al tempo stesso ne renderebbe assolutamente impossibili altre come le avventure con gli indiani che già nell'attuale scenario sono possibili solo prendendosi qualche piccola licenza. Quindi per me è bocciata. La cacciata dei Navajos dai loro territori, poi è del tutto antistorica perché i Navajos abitano ancor oggi quei territori e fare diversamente sarebbe distaccare troppo Tex dalla storia e già di licenze ce ne sono. Bocciata anche questa. Una cosa che si potrebbe, però, fare è togliergli l'incarico di agente indiano (tanto è assenteista sul lavoro ) o fargli cedere il comando a Sagua, un cambio che inciderebbe pochissimo sul suo status quo. Non sono, invece, d'accordo che non si possano far avere serie storie sentimentali ai aprds (non a Tex). I tempi sono cambiati e fior di autori hanno dimostrato come gli eroi possano essere tali anche con una compagna.
  9. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Perché quell'accenno di trama proviene dalla sezione anteprime. Da anni facciamo così, quando apriamo con un certo anticipo la discussione su una nuova storia. La fonte delle anteprime non è Mauro Boselli, ne la SBE, se non indirettamente, con tutto ciò che questo comporta: magari all'inizio si ipotizzava o ci si augurava la presenza di Dawn ( ah.. come sarebbe bello rivedere Dawn visto che la storia la disegna Font, dopo quello che abbiamo visto nel maxi di qualche anno fa!) e da ipotesi, col tempo, è diventata, per una serie di casualità, certezza (sic!)! La verità è che si sono confuse le notizie sulla storia disegnata da Bruzzo con quelle su questa storia. A suo tempo Boselli disse che Dallas avrebbe incontrato Dawn e forse sarebbero diventate amiche, è ovvio che si riferiva solo alla storia successiva.
  10. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Per fortuna che Boselli non scrive le storie solo per te. Perché a Boselli che l'ha creata piace? Perché a molti lettori, me compreso, piace e ci piace l'idea di rivederla? E Jim Brandon chi è, il primo che passa? Ci sono, stai tranquillo.
  11. Carlo Monni

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Inoltre, nel campo dell'editoria a fumetti mondiale la Bonelli è la sola eccezione che mi viene in mente e solo dal 1964 e per alcune serie solamente. In Francia, Stati Uniti e dovunque mi venga in mente, nonché in Italia al di fuori della Bonelli, la regola è sempre stata: un numero prefissato di pagine ad episodio e un numero di episodi variabile a seconda della necessità. Io che sono cresciuto quando l'offerta fumettistica era sia molto varia che a buon mercato, ricordo i serial dell'Intrepido e del Monello di circa 13 pagine a puntata, le storie di 17/20 pagine dei supereroi Marvel e DC e i pocket come Diabolik, Kriminal, Satanik, etc, tutti con un numero di pagine prefissato. Non che negli altri media le cose siano diverse: i serial televisivi sono articolati in puntate di 40 minuti l'una. I grandi scrittori della narrativa popolare venivano pagati un tanto a parola e a seconda delle esigenze dei loro editori dovevano scrivere non meno di un certo numero di parole o pagine e non più di un certo altro e se il limite veniva oltrepassato comunque, tutto quello che non veniva ritenuto necessario o indispensabile veniva spietatamente tagliato. Ancor oggi che gli autori di libri hanno più libertà nel decidere la lunghezza dei loro libri, sono comunque vincolati dal fatto che gli stessi saranno stampati in multipli di 16 pagine e solo in casi particolari di 8 o 4. Ribadisco che se un autore a cui viene richiesta una storia di 32 pagine non riesce a metterci tutto quello che ritiene necessario, allora è meglio che cambi mestiere.
  12. Carlo Monni

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Onestamente nemmeno io capisco questa osservazione: una storia per il Texone è lunga esattamente 224 pagine, ovvero solo 4 pagine in più di due albi messi insieme. Non credo che 4 pagine possano fare la differenza nel rendere una storia con più o meno tempi morti. D'altra parte che si dovrebbe dire quando ad uno sceneggiatore viene commissionata una storia di più di 300 pagine, come coi Maxi o le storie da tre albi? Eppure le storie così lunghe sono in genere apprezzate dai lettori. La verità è che uno scrittore bravo sa come dosare gli eventi da mettere in una storia a seconda di quante sono le pagine a sua disposizione. In questa storia non ho visto allungamenti o scene messe lì solo per riempire pagine, ogni cosa era funzionale Ah, non mi stancherò di ripeterlo: i finali "compressi" di autori come Boselli e Manfredi non dipendono dal numero di pagine a loro disposizione ma dal loor stiloe narrativo, meglio farsene una ragione.
  13. Carlo Monni

    Galleria Di Fabio Civitelli

    E difatti, nelle intenzioni del disegnatore, l'immagine è un omaggio a Mario Uggeri. Hai visto giusto, Carlo. Più che altro me l'ha detto Civitelli mentre realizzava l'illustrazione.
  14. Carlo Monni

    Galleria Di Fabio Civitelli

    Ispirata, peraltro, dalla copertina del n. 1 della serie a striscia di Yuma Kid del 1953 Vediamo se riesco a postare l'immagine.
  15. Carlo Monni

    Galleria Di Luca Vannini

    Beh, a quanto se ne sa dovrebbe essere pubblicata nel Color di novembre, quindi più che in preparazione dovrebbe essere ormai preparata.
  16. Carlo Monni

    [656/657] Nodo Scorsoio

    A dire il vero, quello raffigurato in copertina non è lo sceriffo ma il suo vice, lo stesso che a pag. 29 e 30 riceve una bella lezione da Carson. Lo si capisce dal vestito. Non credo sia spoilerante. Villa ha semplicemente preso una scena dell'albo di luglio che gli sembrava un buon soggetto per la copertina e l'ha rielaborata secondo il suo gusto
  17. Carlo Monni

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Non per fare il difensore d'ufficio di Rossi, ma 1) ma tra l'uscita dell'ultimo albo della storia precedente (marzo 2011) ed il primo di questa (giugno 2015) sono passati esattamente 4 anni e tre mesi. e non cinque ed il tempo di realizzazione effettivo è stato di circa 4 anni e cinque mesi. 2) Rossi è stato sostanzialmente fermo,di fatto senza lavorare, per circa un anno a causa di gravi problemi di natura familiare, su cui non intendo entrare nel dettaglio per rispetto a Rossano e alla sua privacy, e di questo tempo si deve tener conto. Di fatto il suo tempo medio di realizzazione di due albi è ordinariamente dai tre anni ai tre anni e mezzo. Sempre troppo, direte voi, e non vi do torto, ma pure sempre meno di quanto viene accusato.
  18. Sono d'accordo con Magic Wind per ciò che riguarda l'eventuale etichetta di radical-chic per questa storia. Che Manfredi stesso possa essere definito un radical-chic ho i miei dubbi ma in fondo non m'importa. Quello che vedo con certezza è che se anche Manfredi ha idee di sinistra radicale, ciononostante ha una notevole sintonia su certi argomenti con quelli di G.L. Bonelli. Il grande vecchio avrebbe scritto questa storia e "La guerra dell'acqua" in modo sicuramente differente ma le conclusioni a cui sarebbe arrivato sarebbero state sostanzialmente le stesse perché Tex sta da sempre dalla parte della povera gente contro i prepotenti.
  19. In realtà ho commesso un errore di calcolo: i mesi erano 16, perché il 96 usci nell'ottobre 1968.
  20. Mi ricordo benissimo quell'albo. Avevo da poco compiuto nove anni, l'avevo comprato appena uscito da scuola e non riuscii a resistere cominciando a leggerlo a pranzo. Ricordo anche con chiarezza la voce di mia madre che mi rimproverava e mi esortava a finire di mangiare prima di leggere ("Non si legge quando si mangia") e la mia reazione alla notizia in terza di copertina che le pubblicazioni cessavano e che le nuove avventure di Tex sarebbero continuate nell'albo "gigante" a partire dal n. 96. 18 mesi mi sembravano un tempo interminabile. Per fortuna sia sul "gigante" che sul "Tre stelle" c'erano ancora tante storie che non avevo ancora letto.
  21. Secondo me hai bisogno di un paio di occhiali nuovi o hai guardato la pagina sbagliata. Randy appare nella quarta vignetta di pag. 69 ed il braccio sinistro con tanto di mano è visibilissimo, tanto che nella mano sinistra porta un piatto esattamente come nella mano destra.
  22. Devo dire di essere in disaccordo pressoché totale con Tahzay, Paco e Gunny. A me questa storia è piaciuta. Ha un registro diverso dalle storie tradizionali? E se anche fosse, la mia risposta sarebbe: e allora? Le storie non devono essere fatte con lo stampino e ben vengano le variazioni e le innovazioni. Io tutta questa atmosfera da farsa, addirittura caciarona come sostiene qualcuno. Non ho visto più commedia di quanta ne abbia vista, ad esempio, in un western di John Ford o di Howard Hawks e queste sono atmosfere che su Tex mi augurerei di vedere spesso. Randy è un tipico personaggio di quei western caratterizzato come si deve nel rispetto di quella tradizione Bob è un personaggio indubbiamente sopra le righe ma è stato costruito per essere così e da questo punto di vista è anche lui.caratterizzato egregiamente da Manfredi. Rachel la prostituta è un gran bel personaggio, perfetto esempio di come certi personaggi e temi possano essere trattati in una serie come Tex con garbo e senza volgarità. Non ho dubbi sul fatto che qualcuno si sia scandalizzato per la sua presenza e per certe scene e ne ho ancora meno sulla loro integrità mentale. Il fatto che su questo forum non si siano manifestati è un ottimo segnale. Detto da uno che A ) è un operatore del diritto, B ) ha studiato diritto anglosassone all'università, C ) è un appassionato di storia, la sola osservazione seria è che manca una giuria. Tex nei panni del pubblico ministero è insolito per la serie ma plausibile nel contesto storico. In Texas la pubblica accusa era ed è rappresentata dal Procuratore Distrettuale che ha sede nel capoluogo di Contea. Anche il giudice sedeva nel capoluogo ma nel West era spesso itinerante e si spostava nei piccoli centri della sua giurisdizione per celebrarvi i processi, come Felsen per l'appunto. Un avvocato della Procura Distrettuale si spostava con lui oppure delegava un avvocato del luogo o un funzionario di Polizia. Da questo punto di vista che Felsen nomini Tex ha perfettamente senso, il fatto che non avesse una preparazione giuridica. Ancora oggi in Inghilterra nei processi davanti ai Giudici di Pace per reati che comportano pene inferiori ad un anno o della sola pena pecuniaria non è insolito che il ruolo di accusatore sia svolto da un poliziotto. Non deve stupire, poi, che nonostante la sua fama Felsen assolva Bob: è comunque un giudice e deve basarsi su prove che in questo caso sono assenti o deboli. Lui è sicuramente convinto che sia Rachel che il proprietario del saloon mentano ma non ha prove mentre gli altri testimoni dell'Accusa sono stati abilmente screditati. La trama è tutt'altro che farsesca del resto ed ha un epilogo tutt'altro che da farsa costruito in maniera impeccabile. Il finale mi ha fatto venire in mente un vecchio film noir del 1949 con James Cagney, "La furia umana", a cui non escludo che Manfredi si sia ispirato. In sintesi: non la migliore di Manfredi per me, ma una gran bella storia. Buona anche la prova di Leomacs, errori con le braccia a parte,
  23. Solo tre persone conoscevano la risposta: Tea Bertasi Bonelli, Sergio Bonelli e la segretaria Liliana Gentini, ovvero la Redazione della Audace/Araldo per tutti gli anni 60 e nessuno di loro è più in grado di rispondere ormai. In ogni caso tutte le copertine dei primi 43 numeri del Tex Gigante sono collage di immagini tratte dalle copertine degli Albi d'Oro con aggiunta di altri elementi, spesso aggiunti da Franco Bignotti, quasi sempre con la eliminazione degli sfondi originali.
  24. Mah... io tutta questa differenza non l'ho notata o quantomeno non mi ha ostacolato la leggibilità. Posso presumere che il lettering sia stato rimpicciolito perché le vignette erano molto piene e non volevano coprire il disegno. In ogni caso ribadisco che non ci avevo nemmeno pensato finché tu non me l'hai fatto notare. Piuttosto... che mi dici del fatto che a pag. 12 seconda vignetta. Leomacs ha sbagliato e ha disegnato a Randy la mano sinistra invece della destra?
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